le guerre d’italia
Perchè proprio l’Italia?Perchè proprio l’Italia?
Nel Nord e nel centro
si producevano molte
merci, tra le quali tessuti
e armi. Le attività
artigianali,
manifatturiere e
agricole erano molto
Tra il 1494 e il 1559 tre grandi
potenze si combatterono in Italia
per la supremazia europea e
mondiale: Francia, Spagna e
Impero germanico (Sacro romano
impero).
Alla fine di queste guerre gli stati
italiani persero la loro indipendenza
che non sarà più riconquistata fino al
processo di Unità d’Italia, compiuto
nel 1861.
per quale motivo
sviluppate.
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Città come Firenze e Genova
possedevano immense
ricchezze finanziarie che
prestavano in tutta Europa
attraverso i loro banchieri ed
erano anche fiorenti le
compagnie di assicurazione.
Venezia e Genova disponevano
di flotte navali imponenti, ben
equipaggiata e una lunga esperienza
marinara che ora, con la scoperta
dell’America, i nuovi traffici oceanici
e la grande ripresa dei commerci
nello stesso Mediterraneo, facevano
gola a molti.
proprio l’italia?
Milano era una città
produttiva, nel cuore della
pianura Padana, dove
l’agricoltura era molto
sviluppata e in parte
avanzata e la stessa città
era sede di importanti
attività manifatturiere
(metallurgia, lavorazione
dei tessuti) ed era anche
un importante punto di
collegamento in Europa.
Senza,
naturalmente,
contare la creatività
artistica,
architettonica e
l’abilità dei mastri
artigiani di tutta la
penisola. Infine
l’Italia divide in due il
Mediterraneo e
quindi è un ponte
naturale per il
commercio tra
Occidente e Oriente.
l’italia era un paese molto ricco.
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1494 - 1648: l’Europa in armi
!
Perchè proprio l’Italia? PErchè proprio
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italia, stati nazionali
Nel Rinascimento si costituiscono gli Stati
nazionali e, a differenza del localismo feudale,
lo stato nazionale punta i suoi interessi
sul piano internazionale.
Era dunque logico che,
non solo la Francia, ma
anche la Spagna, l’Impero
germanico e la stessa
Inghilterra fossero
interessati alla nostra
penisola. Non solo l’Italia
era un luogo interessante
in se stesso, ma era anche
adatto per uno scontro
Un paese così interessante poteva dunque
essere ignorato? Certamente no. La divisione
del paese e le continue lotte tra i vari stati
furono l’elemento risolutivo. Se la prima a
partire fu la Francia,
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la Spagna, che si
stava costituendo
come nazione e che
diventerà un impero
coloniale e lo stesso
Impero germanico,
non stavano certo con
le mani in mano…
per la supremazia europea.
Chi avrebbe controllato
l’Italia aveva in mano la
stessa Europa.
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guerre d’italia 1: francia a Milano e spagna a napoli
scheda
2. timori del
papato
3. dominazione
spagnola
Tutto cominciò con la
discesa di Carlo VIII (re
di Francia) nel 1494. Egli
allestì un piccolo esercito
di 30.000 uomini (c’è chi
parla di 60.000), con
l’obiettivo di prendere il
regno di Napoli.Carlo VIII
entrò a Napoli il 22
febbraio 1495.
La facile conquista di
Carlo VIII preoccupò la
Chiesa che formò
un’alleanza militare con
Venezia. Questa alleanza
ricevette anche il
sostegno della Spagna e
dell’imperatore (Sacro
romano impero). Di fronte
a questa alleanza Carlo
VIII rientrò in patria per
preparare una nuova
Il successore di Carlo VIII,
Luigi XII organizzò una
seconda spedizione con la
quale riuscì a conquistare
Milano (Ludovico il Moro
fu imprigionato e ucciso)
e Napoli. Luigi XII favorì
anche il disegno di Cesare
Borgia di creare uno stato
centrale sottomettendo la
Romagna che faceva
parte dei possedimenti
della Chiesa. Quindi cercò
di stabilire un accordo con
la Spagna per la
spartizione del meridione.
Ma l’accordo saltò e la
Spagna ebbe la meglio
nella guerra. Così nel
1504 (trattato di Lione), il
regno di Napoli divenne
un possedimento
spagnolo e tale rimase per
circa due secoli.
Come spesso capiterà nel corso di queste
guerre, gli Stati italiani, alcune potenti
famiglie e in certi casi le stesse
popolazioni,agirono per propri fini,
approfittando della confusione
determinata dalla guerra. Situazioni già
in crisi precipitarono: d’accordo con i
francesi, a Milano Ludovico il Moro eliminò
il nipote Gian Galeazzo Visconti per
impadronirsi del ducato. A Firenze una
rivolta popolare cacciò i Medici dal
governo e proclamò la repubblica. Venezia
conquistò alcuni porti della Puglia.
4: Difesa
popolare a
venezia
La sconfitta francese e il
crollo del regno di Borgia
spinse Venezia a occupare
alcune zone della
Romagna. La Romagna
era una tipica zona
feudale sulla quale la
Chiesa ripristinare il suo
controllo. Si aprì quindi un
conflitto tra la Chiesa e
Venezia. Il papa Giulio II
si alleò con l’imperatore
Massimiliano d’Asburgo e
con la Spagna (Lega di
Cambrai), sconfisse i
veneziani e la Lega invase
il territorio della
repubblica veneta nel
1509. A quel punto i nobili
veneziani tradirono e
furono pronti ad
accogliere gli eserciti
nemici. Il popolo
veneziano però si armò
per difendere la città sia
dagli eserciti nemici che
dai propri nobili. Grazie al
suo popolo la repubblica
veneziana uscì vincitrice
dal conflitto. Firmò degli
accordi separati e restituì
solo le ultime sue
conquiste preservando
l’unità della repubblica.
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5. divisione
dell’italia
Restava ancora il ducato
di Milano in mano
francese. Giulio II
promosse una lega
antifrancese (Lega Santa)
alla quale parteciparono
la Spagna, gli Svizzeri, la
stessa repubblica di
Venezia e anche Enrico
VIII re d’Inghilterra. I
lanzichenecchi calarono
nel milanese e i francesi
ne persero il controllo.
La guerra tra Francia e
Spagna culminò con la
vittoria francese nella
“battaglia dei giganti”
(Marignano), nel 1515. In
questo caso le truppe
venete, schierate con la
Francia, furono decisive
per la vittoria di Francesco
I (re di Francia). Così il
ducato di Milano fu
nuovamente sotto il
controllo francese
!
1. carlo VIII
fino a Napoli
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La pace fu però di breve
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durata. In Europa la corona
dell’Impero germanico e quella
spagnola furono UNIFICATE
Il ducato di Milano, che era
sotto il dominio francese,
rappresentava una via di
comunicazione e di unità
fondamentale tra la Spagna e
l’Impero.
L’Italia rischiava di cadere completamente
sotto il dominio spagnolo e imperiale e
il papa temeva di perdere l’indipendenza
del suo stato. Quindi, con un repentino
cambiamento, si alleò con i francesi insieme
a Venezia, a Genova, a Firenze, a Milano,
formando la Lega di Cognac.
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9
sotto
l’imperatore
Carlo V. Egli
aveva così nelle
mani un impero
mondiale che
andava dalla
Spagna,
all’Italia
meridionale,
all’Europa centrale, fino alle
colonie spagnole in America.
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5
2
La guerra tra Francesco I e
Carlo V culminò nella battaglia
di Pavia (1525) con la sconfitta
francese.
E’ a questo punto che 12.000
mercenari di Carlo V, rimasti
senza paga, liquidarono la
piccola armata di Giovanni
dalle Bande Nere (esercito
pontificio) e saccheggiarono
Roma per ben
dieci mesi.
Di fronte alla crisi dello stato Pontificio, Venezia
ne approfittò per conquistare alcuni territori papali
in Romagna. A Firenze la popolazione cacciò
nuovamente i Medici restaurando per un breve
periodo la repubblica. E Andrea Doria, doge di
Genova e ammiraglio della flotta genovese, alleato
con la Francia, passò armi e bagagli con gli spagnoli,
determinando così l’insuccesso dei francesi che nel
frattempo avevano riconquistato Milano ed erano
sbarcati a Napoli sostenuti da alcuni nobili feudali.
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il predominio spagnolo
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un dominio mondiale
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Carlo V uscì vincitore dal conflitto:
la Lombardia fu assegnata
transitoriamente a Francesco Sforza prima
di passare agli
spagnoli e
l’Italia era ora
quasi
completamente
sotto il dominio
dell’imperatore.
Carlo V che fu
incoronato dal
Francesco I cercò di allearsi anche ai turchi, per colpire
la Germania al fianco. Ma Carlo V riuscì a stipulare un
accordo con i protestanti nel 1555 (pace di Augusta)
e poi abdicò separando i due regni di Spagna e di
Germania che andarono rispettivamente a Filippo II e a
Ferdinando I.
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papa nel 1530,
alla presenza
dei rappresentanti di quasi tutti gli stati
italiani.
1
La guerra tra Francia e Impero (Spagna
e Impero Germanico), continuò in
Germania. Il re di Francia Enrico II
sperava di approfittare delle guerre
e delle lotte sociali che opponevano
Carlo V ai baroni protestanti.
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La pace con la Francia fu
stipulata a Cateau Cambresis
nel 1559, una pace che
stabiliva il nuovo assetto
europeo e mondiale dopo oltre
mezzo secolo di guerre.
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Aumenta la
domanda di
prodotti e c’è una
maggiore
disponibilità di
manodopera. Si
sviluppano le
attività minerarie
(anche nelle
colonie
americane) e
aumenta la
produzione di
manufatti come
tessuti di lana e
seta, vetri, armi
(soprattutto
conoscono un
grande sviluppo
l’artiglieria e le
armi da fuoco in
genere), gli
strumenti
scientifici e quelli
musicali.
Nel ‘500 prosegue l’aumento
demografico e si espande l’agricoltura
perché molti mercanti investono le loro
ricchezze per acquistare terreni,
allevare bestiame, introdurre nuove
tecnologie e colture come quella del
geslo per la produzione della seta (per
esempio in Lombardia e nel sud della
Francia).
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I porti di Siviglia, (Spagna), Londra
(Inghilterra), Anversa (Fiandre),
Lisbona (Portogallo) marcano un
impetuoso sviluppo senza che
diminuiscano l’importanza dei
traffici e dei porti nel Mediterraneo.
Sorgono le borse (da
Van der Bourse, il
mercante fiammingo
che ne fu il creatore),
dove commercianti,
banchieri, finanzieri
e armatori
acquistano le merci
attraverso lettere di
cambio ed erogazioni
di prestiti.
Aumentano i “miserabili”,
persone senza
occupazione che vagano
per le campagne, dato che
l’aumento dei prezzi del
‘500 provoca una caduta
dei salari, una maggiore
inflazione e quindi un
maggiore impoverimento
tra la popolazione. Il
fenomeno è talmente
diffuso che viene perfino
reso “istituzionale”
attraverso la concessione
di speciali “licenze di
mendicità”.
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economia nel xVI secolo
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carlo V
Carlo V era re di Spagna dal 1516 ed era nipote del defunto imperatore
Massimiliano, che apparteneva alla famiglia austriaca degli Asburgo, che
governava su un vasto e promettente territorio. Carlo V venne eletto
imperatore nel 1519 e si trovò a capo di un impero immenso. Francesco
I, re di Francia, era una altro possibile candidato al trono imperiale, anche
per questo ci fu tra Spagna
e Francia una cruenta guerra.
perchÉ, alla fine,
vinse carlo v?
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moschettieri
Carlo V introdusse
anche un’importante
novità sul piano
militare. Egli
utilizzava un
consistente numero
di fanti armati di
moschetto
(l’antesignano del
fucile) e di picche
(lunghe lance).
Dapprima i
moschettieri
creavano importanti
vuoti nella cavalleria
nemica, quindi si
ritiravano nel quadrato protetto dai
picchieri che infilzavano i cavalli. I
cavalieri nemici venivano poi
disarcionati e finiti a fi di spada.
!
corruzione
Essenzialmente grazie
all’appoggio economico che i
banchieri Fugger e Welser gli
fornirono (ma ebbe soldi
anche da banchieri di Firenze
e di Genova). Con il vasto
capitale che ottenne in
prestito, Carlo V corruppe una
lunga serie di nobili tedeschi
che gli fornirono il sostegno
necessario per essere
nominato imperatore.
L’elezione infatti avveniva da
parte dei grandi elettori (i
principali baroni e principi
degli stati tedeschi). Egli
contava anche di sfruttare le
colonie americane per saldare
i suoi debiti e per rafforzare il
sistema di corruzione.
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la dominazione spagnola
I parlamenti di Napoli e della Sicilia
e il Senato di Milano continuarono ad
avere una certa funzione e, in parte, erano
anche un freno al potere dei vicerè che
governavano per conto della Spagna. Per
poter esercitare il controllo sulla società i
vicerè cercarono di costruire una potente
burocrazia di stato, molto ramificata e
suddivisa in numerosi uffici, che avvolgeva
la società come una ragnatela. In questo
modo tra l’esercito di occupazione e la
popolazione, si creava un filtro burocratico
che pareva quasi autonomo, potente,
difficile da superare
Dunque l’unico stato realmente indipendente rimasto in Italia
era la repubblica di Venezia, la cui forza derivava dal sostegno
popolare che l’aveva salvata quando tutto sembrava perduto.
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Anche gli stati
essendo indipendenti,
subivano comunque
l’influenza spagnola. I
principali clienti dei
banchieri e finanzieri
genovesi, per
esempio, erano
proprio gli spagnoli.
A Firenze la famiglia dei Medici riprese il
potere proprio grazie agli spagnoli, il che la
poneva in una condizione di dipendenza
!
La Chiesa era
certamente indipendente,
ma aveva stretti legami
con la cattolica Spagna,
sia attraverso
l’Inquisizione che i
possedimenti e le rendite
del clero spagnolo e i
proventi delle missioni
coloniali in America.
genovese e
fiorentino, pur
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turchi e pirati
Il sultano Solimano il Magnifico (1494 – 1556), estese i domini dell’impero ottomano (turco)
conquistando Belgrado, Budapest, Baghdad, Tripoli, l’isola di Cipro (che era Veneziana). Nel
1529 si spinse fino a Vienna
senza riuscire a conquistarla.
Su iniziativa del papa (Pio
V) si costituì la Lega Santa
che sconfisse i Turchi nella
battaglia navale di Lepanto
nel 1571 (la flotta era in gran
parte veneziana). Durante
l’impero di Solimano i pirati
barbareschi (dai regni di
Barberia sulle coste Algerine
e Libiche) scorazzarono per
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il Mediterraneo. Il loro capo
era Khair ad-din detto
Barbarossa che divenne
ammiraglio dell’intera flotta
turca. C’è però da dire che la pirateria era una consuetudine praticata da ogni potenza navale
compresa Venezia, Genova, l’Inghilterra, l’Olanda, la Spagna e il Portogallo. In Inghilterra la
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!
regina Elisabetta I ne fece una vera e propria arma di stato contro la Spagna.
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Ludovico il Moro si impadronì di Milano
d’accordo con i francesi:
si
no
Carlo VIII entrò a Napoli:
si
no
Di fronte alla scontta francese di Carlo VIII la Chiesa:
si allea con la Francia
si allea con la Spagna
Perchè......................................................................
Cosa fece Andrea Doria?................................................
Indica l’avvenimento relativo all’anno
1494
1495
1504
1509
1515
1525
1530
1555
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Turchi
Carlo V
Dominazione spagnola
Francesco I
Carlo V
!
Nella battaglia di Pavia vinse:
Francesco I
Carlo V
15
Venezia, nel 1509 fu salvata:
dalla Chiesa con Giovanni
dalle bande nere
dagli spagnoli
dai nobili
dal popolo
Nella battaglia dei giganti vinse:
sintetizza
Segna l’alternativa corretta
sintetizza i concetti fondamentali
Hai capito?
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