53a55_57 MANC_Cons_Mark:LARGO CONS 9_PROTOTIPO 10-06-2009 13:41 Pagina 53 CONSUMATORI MARKETING Alla conquista dei ragazzi Creatività, coinvolgimento emotivo e uso di nuove tecnologie sono le strategie vincenti per emergere nel mercato dei giovani. Un target sempre più attento e informato. di Marco Mancinelli Per uno sguardo allargato sugli argomenti trattati in questo ar ticolo digita su www.largoconsumoinformationsystem.info il titolo: “Un marketing molto giovane”. un dato di fatto ormai inconfutabile: la marcata moltiplicazione sia dei messaggi sia delle modalità di comunicazione (radio, tv, stampa e Internet) induce il consumatore a essere sempre meno attento e sensibile ai messaggi e ai canali di tipo tradizionale. Va da sé che, per le aziende del largo consumo, diventa necessario sorprendere e coinvolgere il consumatore nel processo di scelta/acquisto e ciò vale, in particolare, sul versante del segmento relativo ai giovani e ai bambini. Negli ultimi anni, una marcata rivoluzione nel modo di comunicare ha conquistato spazi significativi, una rivoluzione guidata da chi, all’interno della nostra società, non ha ancora il potere decisionale: i giovanissimi. Sempre più spesso sono proprio loro che, essendo al centro dei pensieri dei genitori, ispirano importanti strategie di marketing aziendale. La nuova sfida che si è delineata consiste nell’individuare i mezzi e gli strumenti più idonei ed efficaci a conquistare la fedeltà e la fiducia del giovane consumatore, sviluppando un senso di valori condivisi nei confronti del prodotto e del brand. Non a caso, l’attenzione delle aziende verso le iniziative di youth marketing vive una fase di ascesa: il target giovanile è sempre più attento, oltre che ai messaggi, anche alle politiche di marketing e di comunicazione. È degli acquisti, il proprio ruolo di influenza sulle decisioni di acquisto delle famiglie risulta marcato. Ed è in ragione di tale trend che, spesso, i più attenti analisti marketing affermano che sia bambini sia i ragazzi crescono insieme ai brand stessi delle aziende, rendendo, rispetto al passato, ancora più indispensabile conoscere le proprie attitudini e i propri sogni, conoscere ciò che risulta essere di moda oggi e ciò che, invece, è in procinto di diventarlo. Oggi, il target giovane (fino a 10 anni; Tween, da 11 a 14 anni; Teen, da 14 a 17 anni) è raggiunto e saturato da intense attività di marketing e advertising. Gli sforzi del marketing tradizionale rischiano di essere rifiutati e non compresi: di conseguenza, le aziende ricorrono a un approccio coordinato e sofisticato di tecniche, anche di tipo non convenzionale, per creare un “brand message” creativo e capace di stupire. I marketer del largo consumo sono quindi sempre più impegnati a catturare l’attenzione del target veicolando il messaggio nei luoghi di aggregazione del target stesso: in primis, luoghi come Internet, eventi sportivi o programmi televisivi. In tale contesto, l’advertising deve assumere un carattere diretto ed estremamente divertente. Ma, in concreto, come si sono attrezzate le grandi aziende del largo con- Cresce, dunque, il peso del target dei giovani consumatori in diversi settori del largo consumo: anche se si tratta di soggetti non ancora responsabili Foto: Tetra Pak Brik DA KID A TEEN LARGO CONSUMO n. 6/2009 sumo rivolte ai giovani? Feliziano Crisafulli, direttore marketing di Kellogg’s Italia, ci offre un quadro preciso: «Sul versante dei prodotti, Coco Pops e Miel Pops con le storiche Frosties e Rice Krispies sono le linee che abbiamo creato per i bambini, mentre per gli adolescenti, nel 2008, abbiamo lanciato Tresor. Crediamo che l’avere prodotti sani e nutrizionalmente equilibrati che forniscano energia per la giornata e non appesantiscano rappresentino l’aspettativa delle mamme, verso cui ci rivolgiamo per i prodotti destinati ai più piccoli. Ci sono, poi, bisogni diversi a seconda dell’età: per i bambini, è più importante il fattore divertimento, insieme a gusto e varietà; dagli adolescenti, invece, è apprezzato il fattore sazietà e un gusto che non stanca». Per quanto riguarda la commercializzazione e le principali strategie di marketing e di comunicazione? «Il nostro canale di vendita principale è la gdo (90%). Da sempre, promuoviamo il meglio in termini di salute, nutrizione e gusto secondo la mission aziendale: produrre alimenti di qualità per un mondo più sano. Sosteniamo l’importanza della prima colazione: ben il 22% dei giovani italiani non la fa, con ripercussioni negative su rendimento scolastico e salute in generale; per questo, stiamo avviando un vasto progetto di promozione della colazione, per il target young, ma non solo. Ci impegniamo costantemente a migliorare le caratteristiche nutrizionali dei nostri prodotti, che i nuovi criteri nutrizionali di Kellogg’s definiscono e in base ai quali decidiamo se comunicare. Per un rapporto duraturo e diretto con i consumatori aumentiamo gli investimenti in una comunicazione specifica per target e differenziata per brand, riducendo licenze e promozioni. Questo per una migliore qualità della comunicazione, che parli il linguaggio dei consumatori, li incontri dove essi sono maggiormente presenti e stabilisca con loro un legame emozionale». Come è valutato da Kellog’s lo scenario futuro del marketing rivolto ai giovani consumatori? «Vediamo svilupparsi due temi: una maggiore responsabilità aziendale, per una comunicazione al consumatore sempre più chiara, trasparente e corretta; un rapporto più diretto del consumatore con la marca, con aziende più interattive e rispondenti alle esigenze in crescita provenienti da target sempre più evolu- 53 53a55_57 MANC_Cons_Mark:LARGO CONS 9_PROTOTIPO 10-06-2009 13:41 Pagina 54 CONSUMATORI Il licensing va di moda Se ormai il concetto di licensing – ovvero quell’attività di marketing attraverso cui chi detiene un diritto con riferimento alla licenza lo cede a un altro soggetto dietro pagamento di un compenso unico o percentuale – è ampiamente diffuso, nella grande distribuzione sono ancora poche le aziende che hanno uffici dedicati, preferendo appoggiarsi a società specializzate. Confinato in passato al semplice merchandising, oggi l’utilizzo di un character, ossia di un personaggio noto al vasto pubblico, è sempre più considerato come un’opportunità di comunicazione per l’azienda, e, nell’accezione fashion, adatto anche a un target femminile o adulto, pur mantenendo la preminenza quello infantile. I dati generali sul licensing in Italia e nel mondo non lasciano spazio a dubbi in proposito alla crescita progressiva di questa attività di marketing, soprattutto negli Stati Uniti. Annualmente, infatti, l’associazione mondiale delle aziende di licensing e merchandising Lima, pubblica i dati di fatturato generati sul mercato americano e le stime relative ad alcuni Paesi europei. I dati pubblicati nel corso del 2007 fanno riferimento ai due anni precedenti e mostrano un incremento, nel mercato statunitense, pari all’1,5%, passando dai 5.952 milioni di dollari relativi al 2005 ai 6.040 dell’anno successivo. La stima relativa al- ti». Enrico Grani, presidente di Preziosi Food e Ceo di Grani & Partners (gruppo Preziosi): «La strategia vincente di Preziosi Food si basa su due semplici fattori, combinati però in maniera ottimale: giusto prodotto e corretta promozione. Nel caso dei consumatori più giovani, chi spinge all’acquisto sono i bambini, ma chi effettivamente lo realizza sono i genitori. Abbiamo elaborato un innovativo concept di prodotto basato sull’abbinamento di alimenti di elevata qualità (il puro cioccolato delle nostre uova è garantito anche per soggetti celiaci e gli snack dolci e salati non contengono ogm) con sorprese divertenti e innovative, dedicate ai personaggi del cinema, tv, musica e giocattoli più amati da bambini e ragazzi». Quali sono le maggiori aspettative del target “young” al quale vi rivolgete? «Il bambino non vuole essere deluso nelle sue aspettative: se ciò accade è capace di abbandonarti senza remore in favore di un competitor da lui considerato più affidabile e sincero. Ecco perché le sorprese dei personaggi reclamizzati all’esterno delle confezioni si trovano sempre anche all’interno, in 3 casi su 3. I prodotti Preziosi Food, sia dolci sia salati, sono presenti in tutti i principali ipermercati italiani e nella maggior parte della distribuzione moderna. I prodotti Dolci Preziosi e Salati Preziosi vantano infatti 3.800 clienti e 60.000 punti di fatturazione: 54 l’anno 2006 nel mercato europeo, invece, mostra un valore, aggregato per tutte le categorie, pari a 1.460 milioni di dollari, con una proporzione che evidenzia come l’Europa valga un quarto del mercato americano (oggi 24,4 su 106,7 bilioni di dollari). Scendendo nel dettaglio, in merito ai valori di tutte le categorie del licensing, a primeggiare è sicuramente il Regno Unito con il 28%, seguito dal 24% della Germania, il 20% della Francia, il 12% dell’Italia e un 13% che riunisce la Spagna e altri Paesi. Nel complesso, il mercato italiano del licensing vale oggi 3,8 bilioni di dollari. L’impiego di un character consente a un’azienda di incrementare o mantenere il fatturato e attualmente il mercato del licensing sta attraversando una fase di evoluzione. Si registrano, infatti, sia la nascita di diverse società specializzate nel trattamento e lo sviluppo delle licenze, sia nuovi approcci a questa realtà da parte di aziende che in precedenza erano assenti dal settore. Il licensing crea indubbiamente valore aggiunto, nuove argomentazioni per la forza vendita, un incremento del sell out, ulteriori canali distributivi e, più in generale, svariate opportunità di comunicazione. Per una panoramica delle possibilità offerte dal licensing, è sufficiente osservare lo spaccato offerto dai settori coinvolti, con una ripartizione che riesce a toccare target molto diversi 15.000 nella grande distribuzione e 45.000 presso bar, tabacchi, gas station e distributori automatici». LE LICENZE DEI PICCOLI Quali sono le vostre principali strategie di marketing e di comunicazione? «Completiamo il marketing mix con campagne media su tv e riviste direttamente dedicate alle licenze che trattiamo e rivolte al nostro target di riferimento, quali, per esempio, i magazine dei Gormiti, di Hello Kitty, dei Cuccioli Cerca Amici, ecc. I marchi Dolci Preziosi e Salati Preziosi sono poi al centro di iniziative di sponsorizzazioni ed eventi in co-marketing con il gruppo Preziosi o gestite autonomamente, e che comprendono sampling di prodotti durante fiere e workshop, cartellonistica, giornate dedicate al food e ai bambini. C’è poi il prezzo dei prodotti, certamente competitivo se paragonato all’elevata qualità sia degli alimenti sia delle sorprese. A ciò, va aggiunto il concetto fondamentale della collezionabilità e della giocabilità dei gadget, che da un lato contribuisce a creare unione fra i bambini, dando origine a community all’interno delle quali i giovanissimi posso scambiarsi le sorprese doppie e giocare con i propri coetanei, dall’altro LARGO CONSUMO n. 6/2009 contribuisce a fidelizzare la clientela». Come valuta lo scenario futuro del marketing rivolto ai giovani consumatori? «Giovani e giovanissimi sono attratti dai gadget e dal concetto di sorpresa esattamente come lo eravamo noi alla loro età: il mercato in questo senso non cambia. È l’offerta degli snack e ancor più delle sorprese a essersi notevolmente evoluta e tutto questo senz’altro rende i bambini a loro volta più attenti alle novità e più determinati nelle richieste di offerta e di acquisto prodotti. Ciò che noi facciamo è stare alla finestra con un occhio aperto su tutto ciò che succede nel mondo dell’intrattenimento, valutiamo il da farsi, servendoci del nostro fiuto e di studi di mercato oggettivi. La sfida più ardua è riuscire a prevedere in anticipo che cosa attirerà l’attenzione del pubblico: sbagliare significherebbe non vendere nulla, poiché il bambino, se non coinvolto per via emotiva, ti ignora completamente». Antonio Allegra, direttore mercato Italia, Figurine e Card di Panini Group: «Ragionando sull’attività storica del gruppo Panini, i Collectibles, le figurine e i collezionabili editoriali in genere, l’offerta copre in senso ampio il target 6-14 anni, con diversi prodotti focalizzati per i sotto-target specifici. Se una collezione di figurine come i Calciatori è fondamentalmente maschile e copre l’intera fascia di età, prodotti come le Winx o Barbie 53a55_57 MANC_Cons_Mark:LARGO CONS 9_PROTOTIPO 10-06-2009 13:41 Pagina 55 CONSUMATORI tra loro. Se moda e abbigliamento coprono il 32,5%, il publishing arriva al 22,7%; seguono food & beverage con 10,6%, giocattoli e videogame per un 9,2%, stessa percentuale per il personal care & beauty, fino al 5,3% di scuola e cartoleria. L’applicazione è evidente sia nel promo to retail, ovvero operazioni in store con allestimenti realizzati con prodotti delle aziende licenziatarie, sia nel direct to retail, ovvero attraverso operazioni di declinazione di una determinata property su prodotti private label. Queste due soluzioni consentono di sviluppare operazioni promozionali e di fidelizzazione come cataloghi, carte fedeltà, concorsi, ma anche eventi o vere e proprie campagne pubblicitarie. Un caso emblematico è certamente quello di Carrefour in concomitanza con l’uscita dell’ultimo film di Indiana Jones, con una teatralizzazione dei 60 punti di vendita, giochi a premi presso gli ipermercati e su sito Internet dedicato, passaggi in interfono/radio interna, affissioni sui carrelli della spesa, community sul web. Tra i settori merceologici che maggiormente si affidano ai personaggi famosi, specialmente dei fumetti, per fidelizzare il pubblico dei giovanissimi e incrementare le vendite, sicuramente il food ha una posizione preminente. Se ancora in Italia si punta sulla simpatia del personaggio, all’estero, e in particolare nel Regno Unito, ai character sono collegati messaggi educativi, specialmente su una sono ovviamente femminili e rivolte alla fascia di età elementari, più verso i primi anni». In tema di aspettative, «Kids, Tweens e Teens sono target decisamente difficili, oggi ancora più che in passato: l’elevato livello di stimoli a cui sono sottoposti, la velocità con cui vivono, ma anche la facilità alla noia e la necessità di continue novità, anche al di là dei contenuti reali delle novità stesse, li rendono quasi inafferrabili. Con i nostri prodotti collezionabili rispondiamo a un bisogno di “fisicità” e “ordine” (mentale, ancora prima che fisico) che si sono persi nella maggior parte dei giochi e delle attività svolte da questi target». Commercializzazione? «Il nostro canale di distribuzione principale è rappresentato dalle edicole: abbiamo un accordo con un distributore nazionale che cura per conto nostro la diffusione presso gli oltre 100 distributori locali i quali a loro volta servono le edicole – più di 30.000 – su tutto il territorio nazionale. È un canale “rischioso” per l’editore, poiché vi è il diritto di reso totale dei prodotti invenduti, ma anche molto capillare e rapido. Per attività specifiche e/o di promozione siamo presenti in gdo così come in canali specializzati. La vendita on-line è complementare e assolutamente non concorrenziale a quella off-line: per chiarire, se in edicola vendiamo gli album e le bustine di una collezione, sui nostri siti Internet corretta e sana alimentazione, o sull’importanza del movimento fisico. Cereali, yogurt e affini sono quindi veicoli per azioni di social marketing o, meglio, per una comunicazione sociale a cui viene associata l’immagine del prodotto specifico. Messaggio, questo, recepito positivamente anche da chi detiene reale potere d’acquisto, ovvero le madri. Il licensing è pertanto una forma di marketing in evoluzione, dove un’azienda o, anche se ancora raramente, una cordata di imprese possono intervenire sul mercato e su un target specifico attraverso la diffusione del proprio brand attraverso una molteplicità di canali, attuando magari, in caso di flessione nelle vendite di un prodotto, il rilancio dello stesso tramite il posizionamento su un altro canale di distribuzione. Non trascurabile è anche l’interscambiabilità di un personaggio, che in base al modo in cui viene lanciato può essere poliedrico e addirittura multitarget, come nel caso di alcuni personaggi Disney, che se da un lato attirano i bambini in tenera età, dall’altro vengono apprezzati in ambito fashion anche da un pubblico adulto. Un settore, il licensing, che merita attenzione. Nei prossimi anni, infatti, si potrà assistere a un suo ulteriore sviluppo, come dimostrano già la nascita di testate, portali, newsletter, eventi, corsi di formazione, indagini e altre situazioni ad alto potenziale mediatico. Matteo Barboni vendiamo le singole figurine mancanti per il completamento della collezione stessa». Quali sono le vostre principali strategie di marketing e di comunicazione? «Per ogni collezione definiamo un piano di marketing ad hoc e le leve attivate sono funzione diretta del tipo di collezione e del target a cui si rivolge. Un occhio di riguardo lo stiamo dedicando sempre più al marketing on-line: siti dedicati, canali su YouTube, attività su Facebook, ecc. il tutto finalizzato ad arricchire la user experience con riferimento ai nostri prodotti, tramite stimoli, servizi complementari, momenti aggregativi e ludici». Scenario prossimo? «Stimolante credo sia l’aggettivo giusto: i linguaggi con cui comunicare stanno avendo un’evoluzione rapidissima così come i canali di comunicazione; la definizione di “screen-agers” rifeL’ ESPOSIZIONE DEI RAGAZZI AI MEZZI DI COMUNICAZIONE: 2007 (in %) fasce d’età (anni) 11-13 14-19 20-24 Televisione 76 91 79 65 Cellulare 71 50 72 79 Internet 39 30 37 44 Radio 34 15 34 46 8 2 6 14 Quotidiani Fonte: GfK Eurisko Largo Consumo LARGO CONSUMO n. 6/2009 rita ai giovani nati e cresciuti nell’era digitale, abituati sin da piccoli alla console di un videogioco, il telefonino, lo schermo di un computer, rende perfettamente l’idea e deve far riflettere noi pseudo-esperti di comunicazione ma di fatto “immigrati digitali”, poiché abbiamo appreso l’uso delle tecnologie nel corso della maturità». Barbara Donadon, direttore generale di Altana: «Le nostre collezioni offrono un total look ricercato, attento alle novità e ai dettagli e sempre fashion. Il nostro giovane consumatore vuole essere stupito ogni stagione e vuole un prodotto che vada bene sia per l’occasione importante sia per il quotidiano. Il desiderio prevalente è quello di assomigliare e avvicinarsi al mondo adulto. Assomigliare a mamma e papà. I nostri prodotti sono venduti esclusivamente nelle migliori boutique in Italia e all’estero». Strategie attuali e scenario futuro? «Siamo presenti nelle più importanti testate del settore, partecipiamo a Pitti Bimbo, evento tra i più importanti a livello nazionale e internazionale, effettuiamo promozione direttamente sul punto di vendita con materiale espositivo e da consegnare direttamente al cliente finale. Lo scenario futuro è sempre più difficile, i ragazzi d’oggi sono sempre più esigenti. È un momento di selezione e noi, come azienda, cerchiamo di fare la differenza dando al nostro 55 53a55_57 MANC_Cons_Mark:LARGO CONS 9_PROTOTIPO CONSUMATORI 13:41 Pagina 57 Focus consumatore un prodotto d’alto livello». Renato Roca, direttore marketing di Algida: «Il gelato vanta, tra i suoi punti di forza, l’universalità di consumi e consensi e quindi riteniamo che un po’ tutti i nostri prodotti siano appetibili anche per i target più giovani. Volendo, però, fare una distinzione, la marca che noi tendiamo più a portare in sintonia con le giovani generazioni è Cornetto; ancora oggi, Cornetto Classico è l’icona della nostra offerta e, più in generale, dell’intero panorama del gelato industriale in Italia e noi cerchiamo, con un forte percorso di innovazione e comunicazione, di far crescere con Cornetto nuove generazioni di consumatori. Il target young ha bisogno, secondo noi più degli altri target, di sentirsi vicino alle marche che vogliono entrarci in contatto. «È un target affascinante e difficile da raggiungere soprattutto per l’alta fruizione di nuovi media per definizione molto più frammentati e meno di massa di quelli tradizionali. Per superare queste barriere bisogna avere delle offerte sempre più credibili e bisogna riuscire a portare le nostre marche negli spazi, fisici e virtuali, dove questo target vive ed è questo che ha fatto in questi anni Cornetto con una forte sintonia con la musica e una costante presenza sul territorio e sul web. Fondamentalmente, abbiamo due grosse canalizzazioni; da un lato abbiamo tutto il mondo del canale alimentare che va dalla distribuzione moderna ai piccoli alimentari che ancora resistono nel nostro Paese e dall’altro abbiamo tutto il mondo dei bar e più in generale del fuoricasa, che rappresentano una peculiarità del nostro sistema distributivo e che serviamo con una rete di concessionari esclusivi». Strategie attuali e scenari futuri? «Tendiamo a mantenere costanti i nostri investimenti e la nostra pressione bilanciandoli tra il sostegno alle innovazioni e il sostegno ai nostri prodotti e marche core e spostando progressivamente il mix verso una differenziazione di canali di comunicazione soprattutto quando parliamo ai consumatori giovani. È uno scenario complicato e affascinante per tutte le ragioni che ho descritto sopra. La rete e gli user generated content stanno cambiando fortemente il contesto e la cultura giovanile e noi dobbiamo adattare le nostre strategie di comunicazione cercando di svolgere un ruolo attivo e non invasivo all’interno di queste nuove arene sia fisiche sia virtuali». ■ LARGO CONSUMO n. 6/2009 10-06-2009 57 Lipton Green Ice Tea: arriva in Italia un’ondata di gustoso benessere n estate ci sentiamo più vitali, più liberi, più spensierati. Abbiamo bisogno di rinfrescarci e di bere qualcosa che ci offra energia e benessere, una bevanda che ci disseti senza placare la sete di vita. Allora non c’è niente di meglio di Lipton Green Ice Tea. Arriva in Italia per la prima volta il nuovo Tè Freddo Verde Lipton, una bevanda dissetante che combina l’eccezionale sapore del tè verde con la freschezza del limone. Ideale per l’estate e adatta anche per l’autunno, perché offre al corpo l’idratazione di cui ha bisogno. A ogni sorso ci avvolge il senso di benessere che viene dagli elementi antiossidanti, contenuti naturalmente nel tè verde e che contribuiscono a rafforzare le funzionalità dell’organismo. Lipton Green Ice Tea non ha conservanti e contiene solo ingredienti naturali come acqua, zucchero, estratto di tè verde, succo di limone; è inoltre ricchissimo di antiossidanti (AOX), estratti dalle foglie di tè. Queste preziose sostanze proteggono l’organismo dagli attacchi dei radicali liberi che si trovano nell’ambiente e sono la causa primaria dell’invecchiamento cellulare. Una sola lattina di Tè Verde Lipton al limone, pari a 33 cl, infatti, contribuisce all’apporto di 385 ml di antiossidanti raccomandati per ottenere i benefici quotidiani degli AOX. Un adeguato consumo di Tè Freddo Verde al limone associato a una dieta equilibrata aiuta il corpo a eliminare le tossine. I 33 cl di prodotto contengono solamente 94 Kcal, 23 grammi di zucchero e lo 0% di grassi. La storia di Lipton Nel 1880, Sir Thomas Lipton decise di acquistare un elevato numero di terreni in Ceylon (Sri Lanka). Sir Thomas garantì un controllo minuzioso dell’intero processo di produzione del tè: dalla raccolta, al confezionamento e al trasporto fino al raggiungimento della sua destinazione, in questo modo il tè manteneva la consistenza, l’aroma e la sua qualità anche dopo il lungo viaggio. La passione di Sir Thomas per questa bevanda lo indusse a girare il mondo in cerca delle migliori qualità di tè. Questo, unito alla sua straordinaria capacità di mescolare i vari tipi di tè, fece di lui il più famoso produttore di tè del Regno Unito. Lipton divenne, alla fine del 1800, il fornitore ufficiale di tè delle case reali di tutta Europa, inclusa la corte della Regina Vittoria, che, in onore della sua attività imprenditoriale, lo nominò cavaliere nel 1889. Il tè freddo nacque nel 1904, inventato casualmente durante un caldissimo giorno d’estate a Saint Louis da un delegato inglese che lo offrì ai suoi ospiti. Vennero messi dentro una teiera dei pezzi di ghiaccio e proprio questo segnò la scoperta della bevanda per gli americani. Pepsico Beverages Italia srl Via Tiziano, 32 – 20145 Milano Tel. 02.434381 – Fax 02.4348200 www.pepsico.com Largo Consumo 6/2009 Comunicazione d’impresa © Editoriale Largo Consumo srl