III Seminario di studi Abruzzo: le vie dell’eccellenza Artigiani e aziende abruzzesi nella storia della moda italiana III sessione Le altre tradizioni artigianali abruzzesi Penne (PE), 18 marzo 2010 Valentina Ferrari, Presidente Associazione geografica per l’ambiente e il territorio L’artigianato tessile nel costume tradizionale abruzzese: cultura, economia, territorio Il lavoro è dedicato allo studio dell’artigianato tessile quando questo era finalizzato alla soddisfazione di bisogni familiari e in particolare alla realizzazione dell’abito tradizionale, mettendo in evidenza l’importanza che questa primaria attività artigiana rivestiva per la cultura della Regione Abruzzo. Il costume tradizionale ha un riferimento diretto con la società e l’economia che lo hanno prodotto; descrivendo e analizzando il costume popolare si arriva a comprendere l’importanza che l’artigianato tessile rivestiva nella società abruzzese. Nonostante fosse nota la produzione di tessuti in epoche antiche, data la scarsa documentazione iconografica e l’inesistente presenza di esemplari originali del periodo rinascimentale, si è scelto di analizzare il costume tradizionale in un periodo compreso tra l’Ottocento e gli inizi del Novecento, momento dell’abbandono dell’abito tradizionale; in questo arco di tempo anche l’attività artigianale tessile passa da una fase prettamente domestica ad una presenza più organizzata sul territorio. È stato preso in esame il costume tradizionale della regione Abruzzo con un duplice approccio, quello geografico e quello della storia del costume. I rapporti che intercorrono tra il costume tradizionale e diversi fattori geografici sono molteplici: la geografia del costume si inserisce nell’ambito delle scienze sociali, in quanto ha come oggetto di studio i costumi tradizionali e come finalità la ricerca delle relazioni tra il fenomeno costume, l’ambiente, il territorio, il contesto economico e la cultura che codifica il costume stesso. Successivamente è stato analizzato il duplice rapporto tra ambiente e costume tradizionale: da un lato come l’ambiente e i suoi elementi quali il clima, l’altitudine, l’orografia, l’idrografia, la vegetazione hanno influenzato i processi di lavorazione e le varie fogge del costume; dall’altro come la produzione dei materiali e le metodologie di realizzazione del costume tradizionale hanno influito sull’ambiente modificando il paesaggio, influenzando l’allevamento, incentivando o limitando determinate colture, impiantando industrie e aprendo nuove vie di comunicazione. L’artigianato tessile è stato in passato fattore di trasformazione del territorio, infatti le industrie dipendevano in maniera decisiva dai fattori locali, necessitavano di forza motrice e di materie prime e la loro istallazione inevitabilmente caratterizzava l’economia e il territorio che esse occupavano; ne sono un esempio le tintorie, le gualchiere per la lavorazione dei panni di lana e le concerie che legate all’artigianato tessile erano finalizzate alla realizzazione del costume tradizionale. Inoltre lo studio delle antiche industrie può chiarire come oggi alcune particolari attività artigianali siano tipiche di alcune zone dell’Abruzzo. Legati all’artigianato tessile, i mercati e le fiere erano eventi socialmente importanti perché costituivano una occasione di scambio sociale ed economico; queste situazioni erano interessanti per il “fenomeno costume” in quanto al mercato e alle fiere si compravano le materie prime per tessere, filare e per tingere i tessuti e allo stesso tempo si vendevano i prodotti della tessitura domestica. In queste occasioni le donne dei diversi comuni si recavano al mercato e alla fiera con il loro abito tradizionale. Infine è stato studiato il ruolo che il costume tradizionale rivestiva nella società che lo aveva codificato. Gran parte del lavoro domestico, soprattutto quello femminile, era finalizzato alla realizzazione del costume e questo si adattava al lavoro dei singoli e, particolarmente ricco di significati, accompagnava i riti associati alle fasi più importanti del ciclo della vita. Le informazioni acquisite da fonti provenienti da ambiti diversi hanno reso possibile la ricostruzione di un contesto sociale, culturale ed economico. Con i dati raccolti nei vari settori è stato possibile realizzare una cartografia dedicata ai diversi temi studiati, la cui integrazione con relativi grafici e tabelle rende un quadro di insieme regionale analitico e approfondito, in grado di fornire nuove interpretazioni sugli aspetti più interessanti della relazione tra geografia e costume. L’analisi vuole essere una riflessione metodologica prodotta dall’unione interdisciplinare della geografia con la storia del costume, due elementi che si intrecciano e si snodano attraverso i secoli, dando origine a fogge che riflettono contesti culturali, sociali ed economici sia regionali che di influenza straniera. Infatti lo studio mette in evidenza come il costume tradizionale abruzzese non rimane isolato dal più ampio contesto mediterraneo, l’analisi dei legami che legano l’Abruzzo all’area mediterranea, in particolare all’altra sponda dell’Adriatico, chiarisce la presenza di alcune caratteristiche del costume e allo stesso tempo enfatizza le tipicità abruzzesi. L’analisi dell’artigianato tessile nell’ambito del costume tradizionale abruzzese è utile per individuare i legami che in passato sussistevano tra l’industria tessile e il territorio, i diversi settori economici come l’allevamento e l’agricoltura, ma soprattutto l’importanza fondamentale che rivestiva per la società e per la cultura abruzzese. Molti potrebbero essere gli spunti per nuovi progetti legati all’artigianato tessile che insieme al costume tradizionale rappresenta un elemento forte dell’identità culturale abruzzese; per questo motivo le attività finalizzate al recupero delle tradizioni con laboratori che coinvolgano le realtà locali da un lato alimenterebbero un turismo consapevole e dall’altro farebbero aumentare la sensibilità verso produzioni artigianali moderne. Lo studio dell’antico artigianato tessile porterebbe alla riscoperta di tecniche di realizzazione che potrebbero costituire un valore aggiunto alla produzione locale, tenendo presente che l’antica pratica artigiana accompagnava l’utilizzo e la valorizzazione delle risorse regionali. L’artigianato mantiene una presenza fondamentale sul territorio soprattutto con la base della filiera agro-industriale e con le procedure eco-sostenibili e a basso impatto ambientale. Gli artisti artigiani costituiscono un patrimonio culturale indispensabile da preservare e valorizzare al pari dei tesori dell'artigianato artistico. Le aziende artigiane, con dimensioni ridotte, grande flessibilità, capacità di rapido adeguamento alle richieste del mercato, diffusione capillare sul territorio, costituiscono un elemento determinante dello sviluppo economico e sociale della Regione. La produzione artigianale risulta altamente differenziata e ben caratterizzata, infatti enfatizza la cura particolare dei dettagli, scopre e rinnova le matrici storiche della cultura materiale del territorio e esalta la propria individualità all’interno della Regione. Per queste ragioni si ritiene che sia possibile e necessario il rilancio di un’attività economica, tecnologica, ambientale e socio-territoriale per lo sviluppo di una filiera finalizzata alla realizzazione di prodotti tessili mediante la reintroduzione di piante tessili tradizionali (canapa e lino) erbe tintorie e il recupero di tecniche antiche. La filiera promuoverebbe una rete tra diversi settori di produzione e fornirebbe prodotti competitivi sul mercato, ad esempio potrebbero essere depositati marchi di qualità e allo stesso tempo di tutela delle tradizioni regionali per promuovere una crescita sociale e regionale.