Negri - PUSC

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CENTRO DI FORMAZIONE SACERDOTALE
III SETTIMANA DI STUDIO PER FORMATORI DI SEMINARI
La formazione umana dei candidati al sacerdozio
Formazione umana e preparazione al sacerdozio
S.E.R. Mons. Luigi Negri.
1.Il contesto dell’antropologia moderna contemporanea
La formazione umana del presbitero implica una individuazione esatta del tema della umanità.
L’antropologia moderna contemporanea, di cui noi sopportiamo le estreme conseguenze, ci ha
abituato a considerare l’umanità come un dato che si realizzerebbe pienamente secondo una
dinamica istintuale o secondo una progettualità psicologica ed ideologica, etico-politica.
L’uomo dunque si realizzerebbe nella espressione incondizionata delle sue strutture fondamentali o
costruendo su questo di dato di partenza un progetto di tipo etico ideologico.
Questa la ragione per cui le grandi ideologie totalitarie hanno presunto di avere un’antropologia di
cui esse possedevano sia le autentiche chiavi di lettura sia la metodologia attuativa ed applicativa.
Ciò che rimane dell’istintivismo naturalistico e della tentazione tecno-scientista è che l’uomo oggi è
tutto nella sua istintività o è oggetto di manipolazioni che lo costruiscono, in qualche modo,
artificialmente.
L’uomo sovietico, l’uomo ariano, l’uomo scientifico sono il triste retaggio di una cultura che ha
perduto l’umanità nella sua identità oggettiva, nelle sue dimensioni costitutive e nelle sue
dinamiche di responsabilità.
2. Per una nuova grammatica e sintassi dell’umanesimo
Formazione umana significa riabituare l’uomo ad un incontro obiettivo e spassionato con la propria
umanità. “Aver cura dell’uomo nella sua umanità” come ci ha insistentemente richiamato il Beato
Giovanni Paolo II di felice memoria.
L’uomo è desiderio di verità di bene, di bellezza e di giustizia: questo costituisce quell’esperienza
elementare dell’uomo che non costituisce soltanto il punto di partenza ma è anche il criterio
fondamentale per valutare la varietà delle proposte antropologiche.
Un’autentica formazione implica pertanto il riaprirsi del fascino dell’uso adeguato della ragione
come tensione della conoscenza della verità in tutti i suoi aspetti, implica la riscoperta della
dimensione etica fondamentale come dimensione di autentica responsabilità. Implica il recupero
della dimensione della inevitabile dimensione sociale della propria vita.
Il vertice di una umanità attuata secondo queste dimensioni e questi dinamismi implica il generoso
servizio al bene comune. Una cultura ed un’etica adeguata, tendono inesorabilmente alla creazione
di un civiltà.
Tutto il tempo che si spende esame della questione umana è tempo che rende la formazione
sacerdotale in linea – di discontinuità eppure di continuità – con le esigenze dell’uomo e non la
riduce ad una sovrastruttura di carattere pietistico e moralistico.
3. Formazione del presbitero
Il presbitero è colui che testimonia che solo Cristo rende possibile e praticabile un’antropologia
“adeguata”. Il presbitero, come testimone di un’autentica esperienza cristiana, comunica alla Chiesa
ed al mondo la certezza che solo in Cristo l’uomo diventa autenticamente se stesso.
Secondo l’espressione di Manlio Vittorino: “quando mi sono convertito al cristianesimo, mi sono
ritrovato più uomo.” Un presbitero formato, deve sollecitare i cristiani e gli uomini di buona volontà
a percepire e a sperimentare la profonda ed inedita (“soprannaturale”) corrispondenza fra Cristo ed
il cuore dell’uomo.
Il presbitero educato diventa autenticamente educatore.
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