Windows 8, un solo sistema dai server agli smartphone

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Circuits
Martedì 24 Gennaio 2012
n n Software Pietro Scott Jovane, ad di Microsoft Italia, spiega le tendenze del 2012
Windows 8, un solo sistema
dai server agli smartphone
di Davide Fumagalli
D
opo i buoni risultati, trainati
dalle vendite della divisione
server e dal settore gaming,
Microsoft si prepara ad affrontare un anno ricco di novità. Dopo
l’estate è infatti previsto il debutto di
Windows 8, la nuova versione del sistema operativo adottato da oltre il 90% dei
personal computer, che segnerà anche
l’ingresso della società guidata da Steve
Ballmer nel segmento dei tablet da cui
è stata sinora assente. Opportunità
quindi molto interessanti ma non prive
di sfide impegnative, dal momento che
il dominio di Apple e Google nel settore
degli smartphone e dei tablet si sta consolidando. Microsoft punta però, come
spiega in questa intervista a Circuits
Pietro Scott Jovane, amministratore
delegato di Microsoft Italia, sull’offerta
di un ambiente omogeneo che spazia
dai server agli smartphone.
Domanda. L’edizione appena
conclusa del Consumer Electronic Show di Las Vegas ha sollevato i veli sui primi dispositivi
basati su Windows 8. Come sta
procedendo lo sviluppo?
Risposta. Abbiamo lavorato molto
sull’interfaccia e sul funzionamento di
Windows 8 partendo dall’osservazione
di quello che gli utenti fanno con pc e
tablet. Quello che abbiamo visto è che
spesso si utilizzano più dispositivi a
seconda delle circostanze, e abbiamo
quindi pensato Windows 8 per adattarsi a ogni esigenza. I pc basati su Windows 8 dotati di un processore Arm (lo
stesso utilizzato sui tablet attuali, ndr)
si accende infatti istantaneamente e ha
la stessa interfaccia touch degli smartphone Windows Phone 7. Basta però
collegare lo stesso pc su di una tastiera,
o premere un tasto, per far partire una
versione di Windows perfettamente
compatibile con quella di Windows 7.
D. I nuovi tablet basati su Windows 8 saranno quindi compatibili con i programmi attuali?
R. Si, e aggiungo anche che, grazie
al lavoro di ottimizzazione fatto, anche le caratteristiche tecniche non
si discostano da quelle di un pc con
Windows 7. Senza contare che l’affermazione del cloud computing sta
cambiando gli scenari e anche le caratteristiche richieste.
Pietro Scott
Jovane
D. In che modo sta cambiando e
quali opportunità offre il cloud?
R. La possibilità di accedere in ogni
momento e da ogni luogo a una mole
potenzialmente infinita di dati e risorse, tipica del cloud, rende meno
pressante l’esigenza di memorizzare
le informazioni su dispositivi mobili come tablet e smartphone. Senza
dimenticare i vantaggi del cloud in
termini di omogeneità della fruizione
e, quindi, dello sviluppo delle applicazioni. Invece che acquistate da uno
store, potranno essere fruite tramite
un browser compatibile con lo standard Html 5, da un tablet come da un
pc o uno smartphone.
D. Un vantaggio notevole, ma
come è percepito il cloud in
Italia?
R. È essenziale che venga percepito
correttamente, e non come una sorta
di backup remoto. Basti pensare che
può essere declinato su tutti i dispositivi, e non solo quelli basati su tecnologie Microsoft. Già oggi tutti i 66 milioni
di utenti in possesso di una Xbox 360,
che è quasi riduttivo chiamare console,
possono vedere sul tv del salotto
le foto scattate dal proprio smartphone, senza collegare alcunché.
Potenzialità che si moltiplicano
con gli ultrabook.
D. Che riscontri avete ottenuto sulla vostra piattaforma cloud?
R. Microsoft offre sostanzialmente due piattaforme di Cloud,
e su entrambe i riscontri sono
eccellenti. La prima, Azure, permette di avere tutta la potenza
elaborativa necessaria senza
doversi occupare delle relative complessità, e sta decollando. Idem per seconda, il mondo
delle soluzioni on demand che
ruota intorno all’offerta di Office
365, e che vanta già 100 milioni
di utenti. La proposta che ruota intorno alla mail, di carattere professionale, sta decollando, e anche sul resto ci
sono enormi margini di crescita.
D. Che approccio hanno le aziende italiane verso il cloud?
R. Molte si avvicinano ad Azure per
provare magari delle soluzioni, poi
visti i vantaggio lasciano le loro applicazioni presso di noi. Microsoft ha del
resto cambiato il proprio modello di
business e ora tutte le nostre soluzioni
sono disponibili anche in modalità on
demand, con una flessibilità di adozione e utilizzo adatta a ogni esigenza.
(riproduzione riservata)
Corto Circuits
Weather Investments II ha effettuato un round
di investimenti in Joyent per il cloud
Weather Investments II ha effettuato un round di
investimenti in Joyent, fornitore di software e servizi
di cloud computing. L’operazione effettuata rende
Weather II il principale investitore nella società.
Telefonica Digital, la divisione di Telefonica dedicata allo sviluppo, ha partecipato all’operazione come
investitore strategico. Weather II è stata assistita da
Accelero Capital, focalizzata anch’essa sul settore delle
telecomunicazioni, media correlati e società tecnologiche caratterizzate da prospettive di crescita. Khaled
Bichara co-Cep di Accelero Capital, ha commentato:
«Crediamo che la combinazione delle rispettive compe-
tenze fornirà un grosso vantaggio nella messa a punto di
sistemi e piattaforme cloud rispetto ad altri player».
Visa allarga il portafoglio di dispositivi
compatibili con la tecnologia Nfc
Visa e Visa Europe hanno annunciato che gli smartphone equipaggiati con tecnologia Nfc di Samsung Electronics, LG Electronics, Research In Motion (RIM) sono stati
certificati per i pagamenti ai punti di vendita tramite Visa
payWave, l’applicazione per dispositivi mobili di Visa.
Samsung Galaxy SII, LG Optimus NET NFC, BlackBerry
Bold 9900, BlackBerry Bold 9790, BlackBerry Curve 9360
e BlackBerry Curve 9380 sono stati aggiunti alla lista dei
prodotti idonei ad accogliere il sistema di pagamento Visa
da parte delle istituzioni finanziarie.
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Aleph
di Edoardo Narduzzi
Un tavolo da poker
chiamato telefonia
L
a scorsa settimana Samsung, colosso coreano
dell’elettronica di consumo, ha annunciato
che nel solo 2012 investirà 6,5 miliardi di dollari
per lo sviluppo di chip per smartphone e tablet.
L’operazione rientra nel più ampio piano di
investimenti complessivi del gruppo per 41 miliardi
di dollari nel 2012 e segnala il crescente interesse
di Samsung per il segmento della telefonia mobile.
Tanto che crescono i rumors che danno la stessa
impresa coreana interessata all’acquisizione di Rim,
la società canadese produttrice del BlackBerry che
si trova in una situazione di mercato e finanziaria
sempre più critica (nell’ultimo trimestre del 2011
soltanto il 6% degli smartphone venduti a livello
mondiale sono stati di RIM contro una media di
installato del 15%). Il passaggio di proprietà di Rim
segnerebbe, dopo quello di Motorola comprata da
Google la scorsa estate, la definitiva riorganizzazione
dell’industria mobile globale, perché a quel punto
soltanto il destino della finlandese Nokia sarebbe
ancora da definire. Fatto, quest’ultimo, che si
potrebbe comunque definire già nel 2012 con un
ampliamento dell’accordo che attualmente lega la
stessa Nokia alla Microsoft.
Il ricchissimo business degli smartphone e dei
tablet già vede quattro indiscussi protagonisti:
tre americani, Google, Apple e Microsoft, e un
coreano, Samsung che seguono anche traiettorie
strategiche molto diverse tra loro. Microsoft deve
puntare tutto sul software proprietario e farne
l’elemento distintivo degli smartphone e tablet
Nokia che lo utilizzano, offrendo una facilità di uso
e una gamma di funzioni e servizi, anche in termini
di integrazione, unica per i clienti. Apple invece
parte dal terminale: il suo vantaggio competitivo
si chiama iPhone e iPad e intorno a questo ha
costruito la sua offerta distintiva. Un ecosistema
chiuso con al centro un oggetto unico, reso ancora
più speciale dal sistema operativo proprietario
dell’impresa californiana. Google sfrutta l’abbinata
sistema operativo aperto, Android, e servizi già
proposti ai clienti che desiderano averli anche sul
tablet o lo smartphone. Samsung, a differenza delle
altre tre imprese concorrenti, non dispone di un
suo sistema operativo maturo, anche se ha appena
annunciato di volerlo realizzare insieme a Intel
con Tizen l’evoluzione di MeeGo, una piattaforma
mobile integrata, e quindi deve giocare la partita
con una strategia diversa. Appare quindi sempre
più probabile che emergeranno quattro grandi
produttori integrati di prodotti e servizi per la
mobilità. Ognuno dei quattro avrà un network di
imprese fidelizzate per promuovere la propria
offerta, ma diventeranno soluzioni alternative tra
loro. Il consumatore mobile del prossimo futuro deve
prepararsi a scegliere se essere un fan di Apple,
Google, Microsoft o Samsung, oppure decidere di
avere più terminali da usare per scopi e funzioni
diverse. Per il momento nessuna delle quattro
tecnologie commercializzate da ciascuno dei quattro
competitor appare come già posizionata per imporsi
come il nuovo standard globale del mobile. Forse un
vincitore unico emergerà, come è stato per Microsoft
nei Pc, ma questo si saprà solo tra qualche anno e
per il momento la partita è tutta da scoprire. Con
buona soddisfazione dei consumatori che trarranno
più benefici dalla sfida tra i quattro colossi del
mobile che non dalle liberalizzazioni del governo
Monti. (riproduzione riservata)
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