Basilica di San Lorenzo Dall’indiscutibile fascino è a chiesa di San Lorenzo(Fi) , in passato tempio personale della famiglia de medici. Probabilmente una delle più antiche di Firenze, la chiesa di San Lorenzo, consacrata nel 1393 dal vescovo Sant’Ambrogio, fu costruita per due volte: nel 1059 in stile romanico e nel 1418, finanziata dalla famiglia de medici, secondo il progetto di Brunelleschi e a causa della sua morte, venne ultimata da Antonio Manetti nel 1461. Di conseguenza l’esterno della chiesa non fu portato a termine e rimase d’impronta nettamente romanica. La facciata presenta una netta preferenza per il muro pieno, sebbene abbia finestre anche sulle facciate laterali e una serie di alti pilastri corinzi che sorreggono archi a tutto tondo; viene applicato il modello delle prime basiliche della cristianità con tre navate e il tetto piatto. La facciata rimane dunque non finita nonostante esistesse un progetto di Michelangelo che però non venne mai realizzato. L’interno della chiesa è diviso in tre navate ciascuna delle quali è composta da arcate dai candidi colori. La chiesa fu abbellita dai più famosi artisti fiorentini dell’epoca e tutt’ oggi risulta integra nonostante i vari rifacimenti del diciannovesimo secolo. La sagrestia vecchia è opera del Brunelleschi ed è decorata con affreschi di Donatello. Nella cupola della stessa sagrestia è presente un affresco che raffigura un piccolo planetario nel quale sono raffigurato con precisione unica i corpi celesti che componevano il cielo di Firenze dell’estate del 1442. Nella sagrestia nuova sono presenti le tombe di Lorenzo il magnifico e di Giuliano, posizionate e costruite secondo un progetto di Michelangelo. Di notevole interesse è anche la cappella medicea; da qui è facilmente raggiungibile la biblioteca medicea laurenziana che conserva una prestigiosa raccolta di manoscritti. Brunelleschi, dando sfogo al suo spirito minimalista e razionalista, introduce all’interno di questo sistema un modulo matematico: usa la campata quadrata per costruire uno spazio armonico e ripetitivo che domina sia la navata che il transetto. Lo spazio è scandito dalle cappelle laterali e da un’accorta distribuzione della luce. Accanto al tema basilicale che domina la chiesa, Brunelleschi recupera un’altra forma della tradizione, cioè la pianta centrale, applicata nella sagrestia vecchia, la quale risulta un vano cubico, sormontato da una cupola emisferica a vele. Nel complesso di San Lorenzo, Brunelleschi proponeva il suo nuovo tipo di chiesa, accentuatamente classicheggiante, irrorata dalla luce, per una netta evidenza architettonica, regolare e simmetrica. L’ultima ristrutturazione, quella che oggi possiamo ammirare, è considerata una delle migliori costruzioni del rinascimento ed è proprio questo che rende il complesso uno dei luoghi più suggestivi della penisola italiana.