Una storia globale della contemporaneità L’America Latina • Le guerre napoleoniche indeboliscono le potenze coloniali storiche (Spagna e Portogallo) favorendo la ribellione delle Colonie • Conquista pacifica dell’indipendenza: Paraguay (1811), Argentina (1816), Cile (1818), Stati Uniti di Colombia (1819: Venezuela, Colombia ed Ecuador), Perù (1824), Bolivia (1825), Uruguay (1828). • Conquista contrastata: Messico, Guatemala, Salvador, Honduras, Nicaragua (1821) • Caratteristica: all’indipendenza non seguì un consolidamento istituzionale e sociale • Rivolte guidate dai creoli: bianchi discendenti dei colonizzatori, elite locale rispetto agli indios, meticci e schiavi neri. Senza conflitti sociali ad eccezione di: • Ruolo degli USA : Dottrina Monroe (1823): non interferenza in Europa purché gli stati europei rimanessero fuori dalle vicende americane Una storia globale della contemporaneità L’America Latina • Problema di base = costruzione degli stati nazionali Due soluzioni: Conservatori: stato legittimato dai valori ispanici e cattolici e forma di governo = regime centralizzato e monarchico Liberali: ordine repubblicano, federalismo, libero mercato, estensione della cittadinanza Situazione post coloniale: potere frammentato, violenta diffusa e ruolo dei caudillos (coloro che detenevano il potere in una comunità locale) Prima metà dell’800 caratterizzata dalle lotte di potere fra caudillos e dal clientelismo Una storia globale della contemporaneità L’America Latina • Problema di base = costruzione degli stati nazionali • 1850-1870: prevalenza dei liberali con promulgazione delle costituzioni volte a costruire un nuovo ordine politico = porre fine al sistema corporativo basato sui privilegi di Chiesa, militari, comunità locali • Caratteristiche: prevalenza del sistema federale e presidenziale (Messico, Brasile, Argentina, Venezuela) • Problemi: tensioni fra centro e periferie; spinte del regionalismo; prevalenza di oligarchie ristrette (grandi latifondisti, industriali, ricchi esponenti del commercio e della finanza); economia fragile basata sulle esportazioni in assenza di un mercato interno • • • • Una storia globale della contemporaneità L’America Latina 1900-1920: crisi dello stato liberale Pessimismo razziale = razza latinoamericana disprezzata in quanto impura, risultato di mescolanza fra etnie inferiori giudicata la causa dei difetti nazionali. Società ibeamericana = arrogante (spagnola), triste (india), pigra (creola). Conseguenze: 1) base etnica come elemento essenziale dell’identità nazionale 2) immigrazione bianca per rimediare alla degenerazione della razza Una storia globale della contemporaneità L’America Latina • 1900-1920: crisi dello stato liberale • Anti-positivismo = razza identificata con la comunità di origine (spagnola o portoghese) per esaltare la latinità in opposizione al ruolo crescente degli Stati Uniti • I GUERRA MONDIALE: punto di svolta con inizio della decadenza delle oligarchie, indebolite dalla crisi economica conseguente alla guerra Una storia globale della contemporaneità L’America Latina • 1900-1920: crisi dello stato liberale • Avanguardie • Indigenismo = critica verso la civiltà europea e difesa degli indigeni. Rivalutazione delle culture autoctone per rigenerare il processo di costruzione dello stato nazionale. Influenza dell’anarchismo e del sindacalismo = problema indigeno considerato strettamente legato al regime di proprietà della terra. Introduzione del classismo di derivazione marxista. • Movimenti populisti radicali: multiclassisti. Identità basata non sull’indigenismo, ma sull’antiimperialismo delle classi oppresse. Caratteristiche: centralismo, visione autoritaria del partito, paternalismo verso le classi popolari Una storia globale della contemporaneità L’America Latina • La crisi del 1929 e l’era dei populismi • Effetti della crisi: 1) crisi delle esportazioni (superata con controllo dei cambi e restrizione delle importazioni) 2) crisi interna (Industrializzazione di sostituzioni delle importazioni, ISI) ISI: nazionalismo economico, ruolo dello stato 3 fasi: 1) 1933-1950: sostituzione dei beni di consumo non durevoli 2) 1950-1970: sostituzione dei beni di consumo durevoli 3) 1970-1982: creazione dei beni di capitale necessari per avviare l’industria tecnologicamente avanzata Una storia globale della contemporaneità L’America Latina • La crisi del 1929 e l’era dei populismi ISI: problemi 1) Eccessiva attenzione all’industria, spesso di tipo monopolistico = alti costi di produzione = merci non competitive sui mercati internazionali 2) Settore delle esportazioni trascurato per favorire il mercato interno 3) Crisi dell’agricoltura a causa del sistema latifondista 4) Mercati interni troppo ristretti e quindi non in grado di sostenere la crescita dell’industria avanzata Una storia globale della contemporaneità L’America Latina • La crisi del 1929 e l’era dei populismi ISI: problemi 1) Urbanizzazione ed esplosione demografica = disoccupazione, povertà, emarginazione, assenza di servizi 2) Profonda trasformazione sociale: ceti medi; proletariato industriale; sottoproletariato 3) Scontro fra classe dirigente e proletariato industriale (movimento operaio) 4) Emersione di una nuova classe media urbana, beneficiata dalle politiche di redistribuzione Una storia globale della contemporaneità L’America Latina • La crisi del 1929 e l’era dei populismi • Declino delle vecchie classi medie e conseguente tramonto del liberalismo • Affermazione dei populismi 1) Concetto di popolo = comunità organica fondata su legami culturali, religiosi ed etnici 2) Relazione fra il leader populista e le masse = la comunità finisce per identificarsi nel leader 3) Contraddizioni: presenza contemporanea di elementi democratici (elezioni) e autoritari (leaderismo) Una storia globale della contemporaneità L’America Latina • L’era dei populismi • Estado Novo, Getulio Vargas (Brasile): stato fascista, personalista, corporativo, militarista • Soppressione dei partiti, abolizione delle autonomie locali e regionali • Militari = attori politici impegnati a tutelare gli interessi delle élite tradizionali e dell’emergente borghesia industriale • Basi di sostegno: classi urbane, per politica redistributiva in loro favore • Contadini esclusi dalle politiche redistributive • Idea di civilizzazione e di progresso = prodotto del lavoro e dell’uomo brasiliano • Mutazioni culturali = samba elevata a musica ufficiale; abbandono della tematica del vago (chi rifiuta il lavoro considerato una sofferenza) sostituita con quella del lavoratore Una storia globale della contemporaneità L’America Latina • L’era dei populismi • Il populismo messicano del Partito nazionale rivoluzionario/Partito rivoluzionario istituzionale • Riforma agraria (per quanto non incisiva) • PNR come cardine della società, organizzato in 4 settori (contadino, operaio, militare, popolare). • Nazionalizzazione dell’industria (ferrovie, petrolio) • Democrazia funzionale = regime di tipo corporativo in cui al Partito spettava la composizione dei conflitti Una storia globale della contemporaneità L’America Latina • L’era dei populismi • Il populismo messicano del Partito nazionale rivoluzionario/Partito rivoluzionario istituzionale • Riforma agraria (per quanto non incisiva) • PNR come cardine della società, organizzato in 4 settori (contadino, operaio, militare, popolare). • Nazionalizzazione dell’industria (ferrovie, petrolio) • Democrazia funzionale = regime di tipo corporativo in cui al Partito spettava la composizione dei conflitti Una storia globale della contemporaneità L’America Latina • L’era dei populismi • Il peronismo argentino • Legittimità del potere = vincolo diretto con il popolo • I 3 pilastri corporativi = sindacati, Chiesa cattolica, forze armate • Consenso fondato sulle politiche sociali in favore dei descamisados (i lavoratori più poveri) • Justicialismo = ideologia dogmatica in cui il principio della giustizia sociale veniva considerato lo strumento per perseguire l’unità degli argentini Una storia globale della contemporaneità L’America Latina • I regimi militari del II dopoguerra • Caratteristiche comuni: • Cultura autoritaria e gerarchica, antidemocratica e antiliberale. • Libertà interpretata come causa della crisi degli stati-nazione • Intervento militare = necessario per correggere gli errori della democrazia e dei sistemi rappresentativi = eliminazione della politica • • • • MESSICO Peculiarità in America Latina: sostanziale stabilità politica Dal 1946: Partito rivoluzionario istituzionale: 1) riformismo dall’alto, 2) repressione del dissenso (in occasione dei moti studenteschi del 1968: 3 ottobre 1968 uccisione di decine di persone) • • • • • ARGENTINA 1943: colpo di stato filofascita 1946-1955: Juan Domingo Peron 1) GIUSTIZIALISMO a)collaborazione fra le classi, 2) regime poggiante sull’esercito e sull’appoggio della Chiesa cattolica, 3) azione demagogico-paternalistica verso gli operai (ruolo della moglie, Evita Peron),4) economia sotto uno stretto dirigismo statale. CRISI DEL PERONISMO: 1)crisi economica, 2) contrasto con Chiesa cattolica per controllo sulla gioventù. 1955: colpo di Stato ed esilio di Peron. 1966-1973: nuovo colpo di Stato • • • • • BRASILE 1937-1945: regime filofascista di Getulio Vargas 1945: colpo di stato militare 1) autonomia degli stati federati, 2) favore all’oligarchia rurale 1950-1954: ritorno di Vargas. 1955- 1960: governo di Juscelino Kubitschek, erede politico di Vargas. Forte tensione sociale. Marzo 1964: colpo di stato militare. 1) Soppressione libertà civili, 2) politiche liberiste, 3) intensa industrializzazione basata sui capitali stranieri, 4) ricchezza canalizzata verso una ristretta oligarchia, 5) popolazione ai limiti della sussistenza CILE 1942-1952: governi dei radicali. Forte dipendenza dagli Usa 1952-1958: governo col. Carlo Ibanez. Rame e capitali stranieri 1958: dura competizione elettorale fra conservatori, sinistre (Salvador Allende) e Partito democristiano. Vittoria dei conservatori. 1964: il Partito democristiano vince le elezioni (prima volta in America Latina). RIFORME: 1) cilenizzazione delle miniere di rame, 2) riforma agraria, 3) edilizia popolare. Crisi sociale e politica dovuta alla riforma agraria che causò difficoltà di approvvigionamento alle aree urbane. BOLIVIA • • 1943-1964: alternanza di governi espressione dell’oligarchia e dell’esercito. • 1964-1969: esercito al potere con generale Barrientos. • Dura repressione iniziale (uccisione Che Guevara nel 1967) • • • GUATEMALA 1931-1944: dittatura di Jorge Ubico, sostenuto dalla United Fruit. 1944-1954: rivoluzione e instaurazione di governi progressisti sostenuto dalla componente progressista dell’esercito 1954: invasione del Guatemala da parte di truppe guidate dal colonnello Carlos Castillo Armas e dittatura controrivoluzionaria basata su un regime terroristico 1957: uccisione di Armas e periodo di forte instabilità politica. • • • • • PERÙ Movimento APRISTA (Alianza popular revolucionaria americana) fin dagli anni ’20. 1945: vittoria elettorale aprista (Partito del popolo). 1950-1956: colpo di stato del generale Manuel Odria 1956-1963: governo del Partito di azione popolare, sostenuto dal movimento aprista che aveva compiuto una svolta moderata 1968: colpo di stato dei militari con generale Alvarado 1)nazionalizzazione delle industrie, 2) riforme agrarie, 3) accordo commerciale con Urss URUGUAY • Governo del Partito colorado (liberale) fino al 1958. • Vittoria del Partito blanco (conservatore) nel 1958 e svolta a destra. Crisi economica affrontata con misure di austerità con deciso impoverimento dei ceti medi • 1966: Presidente Pacheco Areco ha assunto poteri dittariali per contrastare il movimento dei TUPAMAROS. PARAGUAY • 1947: governi conservatori appoggiati dai militari • 1954: dittatura del generale Alfredo Stroessner • • • • • COLOMBIA 1950: dittatura di Lauretano Gomez 1953-1957: inasprimento della dittatura ad opera del generale Gustavo Pinilla 1958-1966: alternanza di governi deboli VENEZUELA 1952-1958: dittatura di Marcos Jimenez 1958-1964: alternanza di governi moderati e lenta diffusione di una sinistra rivoluzionaria HAITI e REP.DOMINICANA • Dominate rispettivamente dalla famiglia Duvalier e dalla famiglia Trujillo ECUADOR • 1944-1947: dittatura di Velasco Ibarra • 1948-1952: dittatura di Galo Plaza • Negli anni successivi alternanza di governi presieduti da Ibarra con altri sempre di ispirazione conservatrice GIAMAICA • Indipendente da GB nel 1962 • 1972-1980: governo di orientamento socialista guidato da Maichel Manley EL SALVADOR, HONDURAS, PANAMA • Guidati da governi fantocci appoggiati dalla United Fruit e dalla Standard Fruit • Nel 1969, conflitto fra El Salvador e Honduras a causa dell’emigrazione salvadoregna verso l’Honduras • Clima interna del Salvador caratterizzato dall’alternanza di governi autoritari e da una diffusa violenza. • A Panama del 1986 si è affermata la dittatura del generale Manuel Noriega sostenuto fino al 1989 dagli USA. Nel 1989 l’esercito statunitense invase Panama e destituì Noriega. GRENADA • A Grenada (indipendente da GB dal 1974) governo autoritario guidato da Maurice Bishop di orientamento filocubano. Nel 1983, approfittando dell’assassinio di Bishop, gli USA invasero l’isola e vi instaurarono un governo filostatunitense NICARAGUA • Dittatura della famiglia Somoza COSTA RICA • 1948-1958: governi del democratico di sinistra José Ferrer. Economia controllata dagli interessi statunitensi. La rivoluzione Cubana • Regime di Fulgencio Batista. United Fruit Company aveva il 70% della produzione cubana di zucchero. • 26 luglio 1953: assalto alla caserma Moncada guidato da Fidel Castro. Arrestato e poi esiliato in Messico. • Dicembre 1956: rientro a Cuba e nuovo attacco fallito. Rifugio nella Sierra Maestra e avvio della guerriglia. • 1958 Eisenhower sospese gli aiuti a Batista in quanto considerava Castro un rivoluzionario nazionalista borghese. • 1 gennaio 1959: vittoria della rivoluzione e fuga di Batista. • Privo di una struttura politica, legalizzò il Partito comunista e si appoggiò ad esso per nazionalizzare l’industria cubana. • USA contrari a nazionalizzazione industria e quindi Castro si rivolge all’Urss per trovare appoggio economico. Nel 1960, inizia embargo USA a Cuba. MESSICO • Periodo di riforme dal 1970 al 1976: 1) riforma agraria, 2) perequazione fiscale, 3)nazionalizzazioni nel settore minerario. Scoperta del petrolio e Messico fra i maggiori produttori mondiali • Nella seconda metà degli anni ’80 si allenta il potere del PRI e nasce il PARTITO DELLA RIVOLUZIONE DEMOCRATICA. • Nel 1989 riforma elettorale che consente a chi ottiene il 35% dei voti la maggioranza assoluta dei seggi alla Camera dei deputati (251 su 500) • • • • • ARGENTINA 1973: vittoria dei peronisti alle elezioni e ritorno in patria di Peron 1974-1976: seconda moglie di Peron, Isabella, succede a Peron deceduto nel 1974. 1976: nuovo colpo di stato dei militari con presidente Jorge Vidal. Periodo di forte repressione (desaparecidos). Forte crisi economica e guerra delle Falkland-Malvinas (1982). Sconfitta militare causò la fine della dittatura. 1983: presidenza di Raul Alfonsin (Union civica radical). 1989: vittoria del peronista Carlos Menem BRASILE • 1985: ritorno al governo civile • 1988: nuova Costituzione 1) riduzione dei poteri presidenziali, 2) diritto di sciopero, 3) limiti alla penetrazione del capitale straniero. Problema dell’eccessivo sfruttamento delle risorse. Uccisione di Chico Mendes, segretario generale dei lavoratori rurali. • 1989: governo del centrista Fernando Collor de Mello (suo avversario era il socialista Luis Ignacio da Silva). CILE 1970:vittoria delle sinistre con Salvador Allende. SOCIALISMO nella libertà: mutamento socialista della società ma nel quadro della costituzione democraticoparlamentare. Debolezze di Allende: 1) profonde divisioni fra socialisti, comunisti e radicali, 2) forte opposizione delle oligarchie appoggiate da conservatori e democristiani, 3) conservatori pronti ad un’opposizione extralegale, 4) presenza di un sinistra estrema organizzata nel MOVIMENTO DELLA SINISTRA RIVOLUZIONARIA (MIR), 5) diffidenza dell’esercito, 6) ostilità degli USA. Il Cile • RIFORME DI ALLENDE: 1)aumento del minimo salariale, 2) nazionalizzazione delle miniere e delle industrie, 3) potenziamento del ruolo dello Stato nell’economia. • CRISI POLITICA E SOCIALE: 1) boicottaggio degli Usa dei prodotti cileni, 2) crescita dell’inflazione, 3) occupazioni di fabbriche e terre che contribuirono ad inasprire il clima sociale. Allende contrario ma incapace di arrestare le occupazioni, 4) forte ondata di scioperi nel 1972, 5)militari entrano nel Governo su richiesta di Allende convinto in questo modo di difendere il suo governo • 1973: alle elezioni netta vittoria di Allende (Unidad Popular). Crescita delle opposizioni che iniziarono ad organizzare attività sovversive. Il Cile • CRISI POLITICA DEL 1973: 1) sciopero dei camionisti ostili a Allende che causò il blocco del paese, 2) Pinochet, un generale ostile a Allende, ministro della Difesa. Risultato: colpo di stato di Pinochet (11 settembre 1973). • 1973-1989: DITTATURA DI PINOCHET. Soppressione delle garanzie costituzionali, soppressione dei partiti, repressione violenta, liberismo economico volto a favorire i capitali esteri. Nel 1981, Pinochet si fece eleggere presidente. • 1989-1990: vittoria alle elezioni del democristiano Patricio Aylwin a capo di una coalizione delle forze di opposizione. • 1990: Pinochet si dimise da Presidente della repubblica. BOLIVIA 1985: ritorno al governo dei civili. Scena politica dominata da Movimento Nazionalista Rivoluzionario (populista) e da Azione Democratica Nazionalista (destra). GUATEMALA • 1970-1985: potere del generale Osorio con brutale opera di repressione dei movimenti dei contadini • 1985: ritorno dei civili con democratico cristiano Marco Arevalo che avviò un programma blandamente riformista PERÙ • 1968: colpo di stato dei militari con generale Alvarado 1)nazionalizzazione delle industrie, 2) riforme agrarie, 3) accordo commerciale con Urss • 1968-1980: governi militari orientati a sinistra • 1980: governo conservatore di Belaunde Terry. Forte crisi sociale con nascita del movimento maoista SENDERO LUMINOSO • 1985: governo dell’aprista Alan Garcia Perez e profonda crisi economica con inflazione al 1700% URUGUAY • 1973: governo dei militari fino al 1985. • 1985: vittoria dell’esponente del Partito colorado Julio Sanguinetti con moderato riformismo. • 1989: vittoria del conservatore Luis Alberto Lacalle PARAGUAY • 1989: fine della dittatura di Stroessner e passaggio dei poteri al generale Rodriguez. COLOMBIA • 1966-1990: alternanza di governi deboli. Maggiori problemi: 1) movimento di guerriglia urbana “19 aprile”, 2) forza crescente dei cartelli della droga (narcos). VENEZUELA • 1966-1989: alternanza di governi guidati dal Partito cattolico (conservatore) e dal Partito socialdemocratico (Accion democratica) GIAMAICA • 1980: governo moderato di Seaga • 1989: ritorno di Manley con un programma più moderato MESSICO • Dualismo fra Partito azione nazionale (centro destra) e Partito rivoluzionario istituzionale • Principali problemi sociali: 1) Movimento zapatista in Chiapas; 2) cartelli della droga ARGENTINA • Crisi economica del 1998 causata dalla parità monetaria col dollaro • Presidenze dei coniugi Kirchner e ripresa economica fino al 2013, seguita da una nuova crisi di liquidità BRASILE 1989: prime elezioni libere e vittoria partito liberalconservatore 2003: vittoria presidenziale di Luiz Inacio Lula da Silva e governo del Partito dei lavoratori Politiche: equilibrismo fra interessi del capitale e dei lavoratori Avvio di politiche di welfare: riforma delle pensioni, Fame zero CILE 1998: arresto di Pinochet 2006: vittoria della socialista Michelle Bachelet 2010: vittoria del centrodestra. Nuove tensioni sociali. Proteste degli studenti I neopopulismi • Le politiche economiche: crisi economica degli anni ‘80 e politiche di aggiustamento degli anni ’90 = privatizzazione, liberalizzazione, stabilità macroeconomica, riduzione del welfare state • Conseguenze: aumento della povertà, dei divari sociali ed esplosione dell’emigrazione • I neopopulismi neoliberali (Fujimori in Perù, Menem in Argentina, Salinas de Gortari): mix di statalismo e liberismo; politiche espansive e di redistribuzione • Il neopopulismo neostatalista (Hugo Chavez, Venezuela): leaderismo carismatico, democrazia partecipativa, militarizzazione del regime, “missioni” (meccanismo istituzionale per raggiungere la democrazia sociale; progetti di sviluppo economico e sociale) I nuovi movimenti sociali • I 4 assi tematici dei movimenti 1) Democratizzazione politica: difesa della democrazia 2) Democratizzazione sociale: ridefinizione della cittadinanza e superamento dell’esclusione 3) Opposizione al modello di sviluppo neoliberista: riduzione degli effetti di disintegrazione sociale causati dalla politica economica 4) Lotta contro il modello di modernità: visioni della modernità alternative a quelle proposte dai populismi e dal neoliberalismo I nuovi movimenti sociali La questione indigena: 1) Richiesta di autodeterminazione 2) Ridefinizione degli stati nazionali in stati multietnici Atteggiamenti dei Paesi 1) Riconoscimento del multiculturalismo (Argentina, Bolivia, Brasile, Ecuador, Guatemala, Messico, Nicaragua, Panama, Perù, Venezuela) 2) Timido riconoscimento (Costa Rica, El Salvador, Guayana, Honduras) 3) Non considerazione costituzionale delle minoranze (Cile, Belize, Guayana Francese, Suriname, Uruguay) I problemi sociali endemici 1) • • • La violenza 70-90.000 omicidi/anno (27% del totale globale) ruolo del crimine organizzato, violenza radicata Assenza di uno stato di diritto effettivo = repressione del crimine utilizzata per affermare politiche repressive 2) Il narcotraffico • ruolo crescente in Messico, dove è in atto una vera e propria guerra fra i cartelli e il Governo (100.000 morti?) 3) Il linciaggio (linchamiento) • Punizione collettiva spontanea od organizzata = in relazione alla disgregazione delle comunità Le nuove sinistre del XXI secolo • La “socialdemocrazia” brasiliana (PT, Lula): mix di privatizzazioni e di protezione sociale (Fame Zero, Bolsa Familia); incoraggiamento della democrazia partecipativa • Gli etnopopulismi • Evo Morales (Bolivia): eletto presidente nel 2006 • Rafael Correa (Ecuador): eletto presidente nel 2007. Socialismo nel XXI Secolo (anti-stalinista, antiimperialista, uso della democrazia diretta) Regimi su base etnica (india) ma non escludenti Alleanza fra movimenti indigeni e urbani Mix di indigenismo, nazionalismo rivoluzionario, populismo, marxismo I problemi del XXI secolo • Mantenimento di una democrazia che finalmente appare stabile • Assicurare una piena cittadinanza = riduzione della povertà e della disuguaglianza • Problemi del welfare a cui non si accede principalmente attraverso il mercato del lavoro • Problema dei partiti politici, attualmente in crisi e delegittimati • Gestione delle forme di democrazia diretta, fino ad oggi promossa essenzialmente dall’alto