Palma di Maiorca, 1 febbraio 2008

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1 febbraio 2008
Dichiarazione finale dell’Assemblea Generale di
Arco Latino
(Palma di Maiorca, 1 febbraio 2008)
I territori di Arco Latino coprono un’ampia area dell’Europa che si affaccia all’altra riva del
Mediterraneo: questa particolare situazione geografica e sociale offre ad Arco Latino l’opportunità
d’essere luogo laboratorio di una società inclusiva e di una cittadinanza euromediterranea.
Nel Trattato di Lisbona sottoscritto il 13 dicembre 2007 dai paesi membri dell’Unione Europea è
scritto: “L’Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia,
dell’uguaglianza, dello Stato di diritto, del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone
appartenenti a minoranze. Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società
caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla
solidarietà e dlla parità fra donne e uomini”. Il Trattato di Lisbona rende anche vincolante la Carta
dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, che contiene i principi fondamentali per una società
coesa, solidale e inclusiva e per un dialogo aperto fra le diverse culture.
Arco Latino si impegna in questa direzione. L’anno 2008, proclamato dall’Unione Europea “Anno
europeo del dialogo interculturale”, offre ad Arco Latino l’opportunità di darsi un linguaggio
inclusivo comune, di essere luogo di scambio, riflessione ed elaborazione comune, di
sperimentazione di nuovi equilibri di convivenza, di sperimentazione di percorsi di dialogo.
In coerenza con i temi sviluppati dal Libro Bianco del Consiglio d’Europa sul dialogo interculturale,
Arco Latino afferma inoltre e sottolinea i seguenti aspetti, a guida della propria azione.
Arco Latino rigetta l’idea di uno scontro di civiltà e afferma che un accresciuto impegno nella
cooperazione culturale – nel senso più ampio del termine – e nel dialogo interculturale, al
contrario, contribuirà nel lungo termine alla pace e alla stabilità internazionale.
La protezione, la promozione e la conservazione della diversità culturale sono fattori dello sviluppo
umano e manifestazione della libertà umana. Ne sono altresì condizioni ineludibili. La diversità
culturale è una grande ricchezza per gli individui e per le società.
1 febbraio 2008
Il dialogo è il modo più antico e fondamentale in cui si esprime la relazione democratica. È un
metodo di lavoro specifico, ma è anche parte integrante di ogni politica tesa oggi a gestire la
diversità culturale. È antidoto al rifiuto e alla violenza, è strumento che ciascuno può utilizzare per
promuovere i diritti umani, la democrazia e la primazia del diritto, per rafforzare la coesione
sociale, la pace e la stabilità, per uno sviluppo sostenibile a beneficio delle generazioni presenti e
future.
Il dialogo deve fondarsi su valori di universalità e indivisibilità dei diritti umani, della democrazia e
della primazia del diritto.
Obiettivo del dialogo interculturale è imparare a vivere insieme in un mondo multiculturale, in pace
e in modo costruttivo, sviluppando sentimenti di appartenenza alla comunità.
Il dialogo interculturale può inoltre essere strumento di prevenzione e di soluzione dei conflitti,
poiché non può che realizzarsi in un quadro di rispetto dei diritti umani, della democrazia e dello
stato di diritto.
Promuovere il dialogo interculturale significa un impegno determinato a rafforzare la coesione
sociale, allentare le tensioni, favorire la tolleranza, vincere pregiudizi e stereotipi, aprire le
istituzioni della società ai bisogni di culture diverse, accrescere il reciproco scambio tra le culture.
L’educazione, in tutte le sue forme, ha incontestabilmente il ruolo più importante, poiché le
competenze necessarie a vivere insieme, in armonia, in un contesto multiculturale devono essere
assimilate e possono essere insegnate.
Il dialogo interculturale non può funzionare quale strumento di promozione della diversità culturale
e della coesione sociale se i partner del dialogo – indipendentemente dalle differenze di cui sono
portatori – non condividono alcuni valori e riferimenti culturali comuni, non afferenti nello specifico
a nessuna delle culture in gioco. Arco Latino riconosce quali valori e principi fondamentali non
negoziabili, rispondenti a questa definizione:
1 febbraio 2008
•
Riconoscere l’uguaglianza dei partner del dialogo quali portatori di diritti umani
•
Riconoscere la primazia dei diritti umani e delle libertà fondamentali
•
Riconoscere e rispettare la cultura altrui
•
Riconoscere nella diversità culturale una caratteristica essenziale delle società contemporanee
•
Accettare il fatto che le culture – nonostante la loro differenza - non si oppongono le une alle
altre, ma sempre si compenetrano e si influenzano reciprocamente, e che la “purezza”
culturale non è un obiettivo né giustificabile, né realista
•
Riconoscere il principio della soluzione non violenta dei conflitti e della necessità di mantenere
o di stabilire la pace
Caratterizzano l’impostazione che Arco Latino dà alla promozione del dialogo interculturale le
seguenti linee d’azione:
•
Condividere visioni del mondo, comprendere chi vede il mondo in modo diverso da noi e trarne
insegnamenti
•
Mettere in evidenza differenze e somiglianze fra tradizioni e rappresentazioni culturali diverse
•
Promuovere il consenso sul fatto che i conflitti non debbano essere risolti con la violenza
•
Contribuire alla gestione democratica della diversità culturale, promuovendo gli adeguamenti
necessari delle strutture sociali e politiche
•
Facilitare la comunicazione tra coloro che percepiscono la diversità come minaccia e coloro
che la intendono come arricchimento
•
Condividere buone pratiche, in particolare negli ambiti del dialogo interculturale, della gestione
democratica della diversità culturale e della promozione della coesione sociale
•
Promuovere azioni di cooperazione tra i governi locali dei territori di Arco Latino - attraverso i
paesi e le città in modo particolare - che fomentino il dialogo e la comprensione tra le culture
del mediterraneo.
•
Accordare un’attenzione privilegiata all’azione educativa
******
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