Le civiltà egizie Le civiltà egizie, insieme a quelle sumere, furono le due principali civiltà del 4millennio a.C. Le due civiltà avevano caratteristiche simili, come per esempio il fatto di essere due civiltà fluviali e di utilizzare un metodo di agricoltura irrigua ma alcune caratteristiche differenti permisero ala civiltà egizia di essere una delle più longeve della storia, arrivando a 3mila anni. Le cause della longevità della civiltà egizia erano ovviamente legate all’ambiente, in particolare al deserto e al Nilo; il deserto costituiva una barriera naturale contro i nemici e i popoli nomadi ,che fecero stragi in Mesopotamia, e il Nilo, essendo facilmente navigabile e dal corso abbastanza regolare, fece sì che le città egizie rimasero unificate sotto un unico regno. L’Egitto predinastico Prima dell’avvento dei faraoni, l’Egitto era diviso in due: il basso Egitto e L’alto Egitto; al contrario di come si potrebbe pensare, l’alto Egitto era a sud e il basso Egitto a nord. La ricchezza dell’alto Egitto era tutta dovuta alla presenza delle miniere di oro e di altre pietre preziose, mentre il basso Egitto, grazie al delta del Nilo, basato sull’agricoltura. L’Egitto si unificò intorno al 1500 e il primo faraone fu Menes, conosciuto anche come Faraone Narmer. Dall’antico al nuovo regno La storia dell’antico Egitto si divide in tre periodi principali: l’antico regno, il medio regno e il nuovo regno, tutti intervallati dai cosiddetti periodi medi. L’antico regno la capitale dell’antico regno era Menfi. I faraoni dell’antico regno richiedevano un grande dispendio di risorse economiche, il quale poteva essere sostenuto solo nei periodi prosperosi dell’agricoltura. Infatti, intorno al 2200 a.C. le carestie e la siccità, provocarono la crisi dell’antico regno e la sua conseguente frammentazione il piccoli stati. Iniziò così un periodo instabile, senza un potere centrale che gli storici definiscono primo periodo intermedio. Il medio regno Durante i numerosi conflitti interni dell’antico regno, emerse una nuova dinastia di Tebe; i faraoni del medio regno, promossero una politica di espansione del territorio, infatti il regno egizio si estese in Siria e verso la Nubia (Sudan). Durante questo periodo, l’Egitto si arricchì molto, e questo attirò le popolazioni di nomadi a entrare nel territorio egizio. Queste popolazioni, fino a che il potere del faraone era ben stabile, vennero lasciate ai margini della società. La situazione cambiò drasticamente con la crisi del medio regno e l’inizio del secondo (e ultimo) periodo intermedio; infatti i capi delle popolazioni nomadi, che presero il nome di Hyksos, approfittarono di quest’indebolimento per sottomettere buona parte del territorio egizio. Gran parte del successo degli Hyksos è dovuto alle loro abilità di costruire armi e carri da guerra. Il nuovo regno Gli Hyksos riuscirono a mantenere il potere finchè il faraone era debole, infatti una nuova dinastia di Tebe, riprese il potere, riunificando l’Egitto. Iniziò così il nuovo regno. I faraoni del nuovo regno, adottarono le conoscenze degli Hyksos in campo di armi; infatti, come i faraoni del medio regno, favorirono una politica di espansione, che venne però bloccata durante le battaglie di Qadesh dall’impero Ittita. La crisi del regno egizio Intorno al 1200 a.C. il nord dell’Egitto, che si affacciava sul mare, subì le scorrerie dei popoli del mare; l’Egitto era già indebolito dalle numerose lotte interne e dalle trasformazioni economiche e politiche. Dopo circa 500 anni, l’Egitto cadde sotto la dominazione assira e successivamente sotto la dominazione dei Persiani.