CITTA’ DI CORSICO Università del Tempo Libero 2016/2017 MUSICA PER SEMPRE: I POOH Andrea Pedrinelli All’interno di un viaggio di aneddoti, testimonianze dirette, ricordi, analisi critica e tante immagini con tanta musica, Andrea Pedrinelli (critico musicale, storico della canzone italiana, unico coautore in 50 anni di un’opera del catalogo dei Pooh con i Pooh stessi, ma soprattutto amico e biografo riconosciuto della - e dalla - band) racconterà la storia e la musica dei Pooh: il gruppo indubbiamente più importante e significativo nell’intero percorso della musica italiana, fondato da Valerio Negrini nel 1966 e scioltosi il 30 dicembre scorso con l’ultimo concerto tenuto a Bologna, dove tutto era iniziato. Ripercorreremo così i Pooh dei successi, i Pooh delle “prime volte”, i Pooh poco conosciuti delle canzoni di fortissimo impegno sociale (furono i primi da noi a trattare temi come omosessualità, Tien An Men, apartheid), i Pooh elettrici ed acustici, i Pooh inarrivabili delle suite pop-rock sinfoniche. Conosceremo meglio l’arte di Valerio Negrini, paroliere-poeta che prima e meglio di Mogol ha tolto dalla canzone italiana rime baciate e ritornelli ripetuti creando veri e propri linguaggi d’autore inediti, e quella di Roby Facchinetti, compositore strepitoso di grande cultura classica che ha saputo innestare in brani innovativi, indimenticabili, complessi eppure di enorme comunicativa. Ripasseremo il chitarrismo di Dodi Battaglia, a detta di chiunque miglior chitarrista italiano di sempre nel campo extra-jazz, gli affascinanti azzardi compositivi e la maiuscola voce di Red Canzian, la scrittura poetica non di rado toccante di Stefano D’Orazio. E anche, ovviamente, daremo uno sguardo dentro ai Pooh alla bravura di Riccardo Fogli, interprete a lungo sottovalutato: come troppo spesso è capitato ai Pooh medesimi, che non sono solo quelli di “Tanta voglia di lei”, “Pensiero”, “Dammi solo un minuto”, “Chi fermerà la musica” o “Uomini soli”. E ci fermiamo qui con le hit, anche se potremmo citarne un’altra dozzina altrettanto famose e anche se molti colleghi della band firmerebbero per essere riusciti a scriverne almeno una, di queste canzoni. I Pooh sono quelli delle polifonie magistrali, degli strumentali che paiono dei Pink Floyd; quelli considerati in Giappone numeri uno del prog mondiale, gli artisti che hanno riempito la vita di milioni di persone regalando loro solarità, valori forti, poesia. Questo sono i Pooh, e tanto altro: solo, non aspettatevi troppe canzoni che già conoscete. Vogliamo farvi conoscere i Pooh dietro le convenzioni, pescando in un repertorio screziato come pochi altri al mondo e senz’altro unico in Italia. Così magari, come capitò a Paul McCartney ascoltando per caso un’antologia dei Pooh mentre la masterizzavano a Londra, vi sfuggirà un: “Ma chi sono questi? Scrivono benissimo, sono strepitosi!” E grazie al nostro viaggio, avrete capito perché lo sono. Andrea Pedrinelli, milanese, è critico musicale di Avvenire, storico della canzone, autore di programmi TV dedicati alla musica. Ha realizzato l’intera opera video di Giorgio Gaber e Pooh Legend, cofanetto di quattro Dvd e libri che analizza e ripropone restaurata l’opera video dei Pooh. Fra i suoi libri, volumi dedicati a Gaber, Baglioni, Ron, Susanna Parigi, la musica del periodo natalizio nei millenni, Enzo Jannacci (Roba minima, ed. Giunti), Renato Zero (Universo Zero, ed. Giunti). Ha inoltre scritto La canzone a Milano, storia della musica sotto il Duomo dall’Ottocento ai giorni nostri, con prefazione di Franco Cerri. Ha portato Jannacci, Gaber e Claudio Abbado fra scuole e teatri di tutta Italia, creando il format di “incontro-spettacolo”.