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Camillo Gubitosi Alessandro Gubitosi
Il nuovo Quartier Generale NATO JFC
euro 35,00
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Camillo Gubitosi
Alessandro Gubitosi
Il nuovo
Quartier Generale NATO JFC
Il nuovo Quatier Generale NATO JFC
Questo libro di Architettura celebra il completamento del nuovo insediamento del Quartier Generale
NATO JFC a Lago Patria (NA). Iniziato nel 2004, il complesso amministrativo consta di sei edifici
su un sedime di 32 ettari. Le dimensioni dell’intervento e l’importanza della funzione per il territorio
ne rendono la realizzazione un atto di fondazione urbana, capace di innescare una trasformazione
epocale dell’assetto morfologico e socio-economico del territorio di destinazione. Le architetture del
complesso NATO sono parte di una visione complessiva nell’uso dei materiali e della strategia
formale, ma raccontano ciascuno di una identità propria, legata alle funzioni ospitate, al clima locale
e alla vocazione alla sostenibilità economica e ambientale.
Il volume raccoglie le fotografie dell’opera ultimata scattate dal fotografo di architettura Daniele
Domenicali, che catturano simultaneamente la varietà morfologica dispiegata e la continuità
indissolubile che lega tutti gli elementi del complesso edilizio. Inoltre documenta con immagini e
cronologia le fasi di progettazione e di cantiere di un lungo lavoro di squadra portato a termine con
successo da uomini e aziende.
Camillo Gubitosi ha diretto nel corso di oltre 40 anni di attività professionale la
progettazione e l’esecuzione di numerosi e importanti progetti per nuovi insediamenti
urbani e complessi per uffici. Coordinatore del gruppo vincitore del 1° premio al concorso
di progettazione per il recupero e ampliamento della nuova sede della Provincia di
Modena (2010). Nel 2001 il gruppo di lavoro da lui coordinato, è risultato vincitore del
2° premio al Concorso Internazionale di architettura per la nuova sede della NATO a
Bruxelles. È inoltre alla guida del gruppo vincitore del secondo premio ex-aequo al
Concorso Nazionale di Architettura per la Nuova sede Municipale di Bari nel 1999.
Vincitore del 2° premio al concorso per il progetto di ristrutturazione dell’Ospedale
Monaldi di Napoli. Vincitore del Premio InArch 1990 per un complesso scolastico a
Picerno. Ha iniziato la sua carriera vincendo il primo premio al Concorso Nazionale di
Architettura per la Biblioteca Civica di Como, 1965. Tra il 1995 ed il 2002 ha ricoperto
la funzione di coordinatore generale e progettista responsabile per il progetto del nuovo
Quartier Generale NATO di Napoli la cui costruzione è stata completata nel 2011.
Alessandro Gubitosi è un co-fondatore e direttore della progettazione di Interplan2
Architects. Dopo un apprendistato nello studio di Daniel Libeskind a Milano, nel 1991
consegue il Master of Science in Advanced Architectural Design alla Columbia University
Graduate School of Design, New York. Rientrato in Italia, completa il Dottorato di Ricerca
in Composizione Architettonica nel 1994, insegnando dal 1999 al 2006 al Politecnico di
Milano e all’Università Federico II di Napoli. In oltre vent’anni di attività professionale,
ha ricevuto premi e riconoscimenti a numerosi concorsi di architettura e ha ricoperto il
ruolo di progettista responsabile per interventi architettonici e urbani in Italia, Stati
Uniti, Cina, Afghanistan, Dubai, Bosnia & Herzegovina, Tunisia, Turchia. Corrispondente
della rivista di architettura l’ARCA dal 1991 al 2005, è autore di pubblicazioni di teoria
e critica architettonica e ha curato l’organizzazione mostre e convegni. Dal 2012 è
segretario del Chapter Campania del Green Building Council Italia, ed è accreditato LEED
Green Associate.
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con foto di
Daniele Domenicali
Copyright © 2012 CLEAN
via Diodato Lioy 19, 80134 Napoli
telefax 0815524419-5514309
www.cleanedizioni.it
[email protected]
Tutti i diritti riservati
È vietata ogni riproduzione
ISBN 978-88-8497-240-8
Editing
Anna Maria Cafiero Cosenza
Grafica
Costanzo Marciano
Indice
Con il contributo di:
Società Italiana per Condotte D'Acqua SpA
SIRTI SpA
Philips SpA
3A Composites GmbH
ISA SpA
Delta Impianti Srl
FOSAM SpA
Vibrapac SpA
Impresa Antonio Bene Srl
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Introduzione
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Genesi del progetto architettonico
Organizzazione e selezione della documentazione
e del materiale d'archivio
Alfredo Gambuli
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Il cantiere
Un catalogo universale
Le fotografie dell'opera finita sono di
Daniele Domenicali
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Architettura: Clima e Cultura
Altre immagini: archivio Interplan2 Architetti
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Main Gate
L’ingresso
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Main Complex
Il cuore del Quartier Generale
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Community Center
Il Centro Comunitario
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Italian Command Building
Il Comando Italiano
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Gli architetti
Crediti
Introduzione
Il progetto celebrato in questo volume riguarda il trasferimento del Quartier Generale
NATO dell’Europa Meridionale (JFC Naples HQ), dal suo sito storico di Bagnoli a una nuova
area in ambito semi-rurale, nei pressi del Lago di Patria (Giugliano, Napoli).
La localizzazione geografica dell’area prescelta, offerta alla NATO dal Ministero della
Difesa, ha costituito l’occasione per una trasformazione epocale dell’assetto morfologico e
socio-economico di una zona suburbana fortemente problematica della provincia di Napoli.
L’impatto del nuovo insediamento sul territorio di destinazione ha significato e significherà
importanti trasformazioni delle reti infrastrutturali interessate: miglioramento e
ampliamento della rete stradale di accesso, delle opere di urbanizzazione primarie quali
acquedotto, fognature, distribuzione gas ed energia elettrica. Inoltre la nuova infrastruttura
comporterà un significativo indotto occupazionale (residenze temporanee, alberghi,
ristoranti, servizi), un incremento del valore immobiliare locale, l’arricchimento della
dotazione di attrezzature secondarie (scuola internazionale e nuovi impianti sportivi).
Non meno importante è l’opportunità che il trasferimento della sede NATO dalla zona
occidentale di Napoli offre in merito al riuso e al cambiamento della destinazione d’uso
della vecchia sede, l’ex-Collegio Costanzo Ciano della Gioventù Italiana del Littorio
utilizzata dall’Alleanza in modo continuativo dal 1953, aprendo nuove prospettive di
trasformazione della stessa città di Napoli.
Inoltre, le dimensioni del nuovo insediamento sono ragguardevoli, con 32 ettari di suolo
interessati, suddivisi in un area principale e due aree satelliti poco distanti, 100.000mq di
superficie lorda piana, ed una popolazione di oltre 2.500 persone.
Per questi motivi il progetto per la nuova sede NATO di Napoli costituisce in primo luogo
un atto di fondazione urbana. In questo senso la responsabilità dei progettisti e dei
pianificatori, prima ancora che nei confronti del committente, è stata particolarmente
sentita verso la comunità territoriale di destinazione. ’insediamento è stato concepito
come un sistema ambientalmente ed economicamente sostenibile. La gestione avanzata
delle acque meteoriche e di scarico e la produzione centralizzata di fluidi caldi e freddi
per il sistema di climatizzazione con metodologia district cooling basata sulla
generazione notturna di ghiaccio, sono solo alcune fra le misure sostenibili adottate per
l’intervento. Altre efficaci misure passive hanno riguardato gli involucri degli edifici, per i
quali l’espressione architettonica è stata controllata in stretta associazione con le
considerazioni sulla gestione dell’irraggiamento solare. Questi ed altri obiettivi raggiunti
fanno del complesso NATO un green building capace di affermarsi come esempio
virtuoso sul territorio circostante per la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni
in atmosfera.
L’architettura del complesso è nata per rispondere con una forma costruita adeguata a
requisiti funzionali molteplici e complessi, come quelli di una piccola città, richiedendo una
strategia di progetto che coniugasse una visione ampia e complessiva a una dedicata alla
messa a punto dei singoli luoghi al suo interno. Gli effetti di questo approccio sono
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continuamente visibili osservando l’architettura degli edifici, che coniuga una intensa
molteplicità formale a una chiara identità generale. L’uso di pochi gruppi di materiali
contrastanti fra loro - alluminio, vetro, cemento armato a faccia vista, e cemento rinforzato
con fibra di vetro (GFRC) - si ripete per ogni fabbricato, ma secondo proporzioni diverse e
adeguate alle singole situazioni. In questo modo, al rigore compatto del Complesso
Principale si alterna la configurazione giocosa del Centro Comunitario, che ne mette in luce
la finalità ricreativa; alla semplicità tecnica del Centro Manutenzione si alterna la
complessità formale del Comando Italiano, che ne rivela la notevole articolazione
funzionale e le caratteristiche di alta sostenibilità ambientale.
Gli edifici - ciascuno individualmente - parlano, di se stessi, delle condizioni che li hanno
generati, dei propri futuri fruitori e delle ragioni che li hanno materializzati; nel loro insieme
parlano della città, della sua natura ineffabile e multiforme e della storia del suo sviluppo
quale espressione della cultura e dei tempi.
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Genesi del progetto architettonico
L’esigenza di nuove strutture permanenti per il Comando AFSOUTH (oggi JFC Naples) è
stata avvertita fin dal 1995, quando l’amministrazione militare invitò Interplan, oltre ad altri
Studi di progettazione selezionati, a presentare un’offerta per la redazione di un “Facility
Requirement Study”, uno studio di fattibilità teso ad individuare i requisiti di spazio per la
rilocalizzazione del Quartier Generale. La proposta di Interplan risultò la più idonea e, nel
Gennaio 1996, lo Studio consegnò il lavoro, frutto di alcuni mesi di analisi, interviste e
rilievi. Successivamente, di concerto con le autorità italiane, la NATO individuò il sito della
Caserma Battisti a Fuorigrotta, nell’area occidentale di Napoli, quale possibile sede del
ridislocamento delle infrastrutture, commissionando allo Studio la verifica della fattibilità
del nuovo QG in quell’area.
Il sito della Caserma Battisti, di soli 12 ettari, risultò insufficiente allo scopo e, nel 1997, il
Comune di Napoli offrì al Ministero e quindi alla NATO un’area più grande compresa nella
parte orientale del Centro Direzionale di Napoli, in un settore ancora non interessato dallo
sviluppo del quartiere terziario. Interplan sviluppò allo scopo un progetto preliminare,
ampliando e dettagliando il concetto architettonico già definito per il sito della Caserma
Battisti. Il 30 Aprile 1998 dopo una serie di consultazioni con i Comitati di Sicurezza e
Infrastrutture NATO a Bruxelles e presso il Comando Supremo (SHAPE) a Mons (Belgio) il
nuovo progetto venne completato e consegnato.
Nel successivo mese di Maggio il Comando AFSOUTH di Napoli giudicava, anche a causa
di sopravvenute nuove esigenze, inadeguato anche il sito del Centro Direzionale,
principalmente per motivi legati alla sicurezza.
Il 18 Maggio alcuni delegati NATO e gli architetti visitano il nuovo sito messo a
disposizione dall’Italia, e già parzialmente in uso alla NATO ed alla US Navy: il sito
denominato del Satellite Receiver presso il Lago di Patria. Il giorno dopo, durante una
riunione congiunta a Maridipart fra i rappresentanti di Ministero della Difesa, NATO e gli
architetti, la decisione sull’idoneità del sito di Lago Patria è presa. Nel mese di Giugno1998
Interplan sviluppa uno studio comparativo delle caratteristiche dei siti del Centro
Direzionale, l’attuale sede di Bagnoli, e la nuova area di Lago Patria, determinando la
migliore conformità di quest’ultima ai requisiti NATO.
In Luglio, si riunisce a SHAPE il Comitato Infrastrutture NATO che approva la
localizzazione del nuovo quartier generale in Lago Patria, e il successivo Ottobre inizia la
stesura del progetto definitivo del nuovo complesso NATO, cui nel frattempo si aggiungono
i requisiti per il nuovo Comando Italiano definiti dal Ministero della Difesa.
In Marzo, il progetto è pronto con 45 giorni di anticipo. Per tutto il 1999 il progetto
definitivo viene riesaminato e modificato dagli architetti sulla base delle numerose riunioni
tecniche ed economico- finanziarie con i rappresentanti NATO, fino alla sua definitiva
approvazione e finanziamento ricevuti il 9 Maggio 2000.
Il progetto esecutivo viene commissionato il 9 Agosto 2000 e sarà consegnato, completo,
nell’Ottobre 2002. I lavori cominceranno solo due anni più tardi, nel 2004.
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L’ingresso
L’edificio “E”, ospita il presidio di guardia del Quartier Generale JFC Naples. In questo
punto, i veicoli in ingresso sono controllati al riparo di una grande pensilina ad intradosso
convesso costituita dall’estensione della copertura dell’edificio. Oltre all’ufficio permessi di
accesso rivolto verso l’esterno, l’edificio ospita il Centro Conferenze Stampa ed una sala
stampa dedicata ai giornalisti. Quest’ultimo è ubicato nell’edificio di ingresso per
consentire lo svolgimento delle frequenti conferenze stampa offerte dal Comando senza
richiedere l’emissione di permessi di ingresso per i giornalisti che possono accedervi
direttamente dall’esterno, facilitandone il compito ed a vantaggio della sicurezza interna.
La sala conferenze è facilmente identificabile dall’esterno in quanto caratterizzata da una
copertura che curva fino a raggiungere il suolo sul terminale nord dell’edificio. La sala è
ampiamente illuminata naturalmente attraverso le bucature aperte sulle pareti est ed ovest
che ripercorrono, enfatizzandola, la geometria curva della copertura.
All’interno, la sala conferenze è attrezzata con una piattaforma per il posizionamento delle
telecamere collegata attraverso un cunicolo dedicato, collegato al parcheggio dei furgoni
satellitari in uso alle testate televisive per offrire un ambiente perfettamente adeguato e
funzionale agli operatori dell’informazione.
L’edificio di ingresso costituisce la porta e la “faccia” esterna del Comando NATO, e si
staglia sulla Via Madonna del Pantano presentandosi come un landmark contenuto, di
piccole dimensioni ma di voluta espressività, preludendo e introducendo all’importanza
strategica delle funzioni ospitate nell’insediamento.
L’immagine della NATO del XXI secolo.
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Main Complex