Egea #198 - Jazzitalia

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EMISSIONE 198 (cd in uscita il 09 marzo 2009)
ERIC ALEXANDER
GENTLE BALLADS III
GENTLE BALLADS II
GENTLE BALLADS I
VENUS
4571292510110
VHCD 1011
JEWEL BOX
2008
VENUS
4571292500012
VHJD 1
LP 200 GRAMMI
2008
VENUS
4571292530026
VHCD 3002
2008
Il sassofonista tenore Eric Alexander,
classe 1968, ha fatto il suo debutto
alla Monk Competition del 1991. Da
allora, ha conquistato i cuori e le
menti degli appassionati di jazz con il
suo stile lineare e immediato. Uno
stile che Alexander continua ad
affinare
e
perfezionare
come
dimostra questo suo ultimo lavoro
prodotto dall’etichetta giapponese
Venus Reords, dal titolo “Gentle
Ballads III”. Come nei due precedenti
volumi di questa raffinata trilogia
Alexander è accompagnato da John
Webber al contrabbasso, Joe
Farnsworth alla batteria e Mike
LeDonne al pianoforte. Un quartetto
solido e ben rodato che affronta con
leggerezza e maturità l’insidiosa
sfida di un disco dalle atmosfere così
morbide. A differenza dei forti accenti
emozionali che cantanti come Frank
Sinatra e Billie Holiday hanno
impresso nelle loro interpretazioni di
alcuni di questi brani, Alexander
predilige un approccio più pacato,
focalizzandosi sulla melodia e
riportando ogni brano al suo spirito
originario. Solo “Summertime” e
“They Say It's Wonderful” vengono
rivisitate attraverso una nuova lettura
ritmica in cui le note fluiscono veloci
e frizzanti dando un po’ di brio alla
sessione. Mike LeDonne fornisce il
suo elegante supporto, quanto mai
adeguato
per
questo
album,
attraverso controcanti ed eloquenti
silenzi che avvolgono le lineari
melodie di Alexander. Non mancano,
però, i momenti in cui è LeDonne a
guidare il quartetto come in "Smoke
Gets in Your Eyes", brano in cui si
fondono il lirismo melodico di
Alexander e il maggiore dinamismo
di LeDonne creando una miscela
perfetta. Il disco è proposto nella
versione cd e in quella Lp 200
grammi.
Inoltre,
in
occasione
della
pubblicazione di “Gentle Ballads
III”, vengono presentati per la prima
volta in Italia i due precedenti
volumi di questa trilogia.
NOTIZIE UTILI
Genere: jazz
TRE DISCHI IMPERDIBILI
DEL SASSOFONISTA ERIC
ALEXANDER
GENTLE BALLADS I, II E III
SONO IL FRUTTO DI UN
IMPORTANTE PROGETTO
PORTATO A TERMINE IN
COMPAGNIA DEL
CONTRABBASSISTA JOHN
WEBBER, DEL BATTERISTA
JOE FARNSWORTH E DEL
PIANISTA MIKE LEDONNE.
www.ericalexanderjazz.com
ERIC ALEXANDER NASCE
NEL 1968 NEGLI STATI UNITI
DIVENENDO DAL SUO
ESORDIO NEL 1991 UN
IMPORTANTE PUNTO DI
RIFERIMENTO PER IL JAZZ
INTERNAZIONALE.
INFLUENZATO DA ARTISTI
COME SONNY STITT,
DEXTER GORDON E
GEORGE COLEMAN IN
QUESTI ANNI HA
COLLABORATO CON
DECINE DI AFFERMATI
JAZZISTI E SI È
GUADAGNATO UN RUOLO
DI PRIMO PIANO GRAZIE A
UNO STILE LINEARE E
IMMEDIATO E A UNA
RAFFINATA CAPACITÀ DI
PRIMEGGIARE NEL HARD
BOP E POST BOP.
VENUS
4571292520201
VHCD 2020
JEWEL BOX
2004
In “Gentle Ballads I” Eric Alexander
ci offre la sua interpretazione di
brani come “Harlem Nocturne”, che
appare in due versioni differenti,
“Here’s to Life”, riletta come samba
raffinata, o “Stormy Weather” in
duetto con il pianista LeDonne.
Arricchiscono
l’album
piccole
gemme meno note come la
bellissima “Left Alone” di Mal
Waldron, la delicata “The Midnight
Sun Will Never Set”, o “Gently”,
brano
originale
dello
stesso
Alexander
che
si
integra
perfettamente in questo elegante
album.
“Gente Ballads II” prosegue nel
solco del precedente lavoro e ci
regala splendide interpretazioni di
brani come “Mona Lisa”, “I Got It
Bad”, “Time After Time” di Sammy
Cahn o “Look Of Love” di Burt
Bacharach.
Quello che accomuna i tre album
non è tanto la scelta di brani lenti o
comunque dalle atmosfere più
rilassate, quanto la cifra stilistica
che Alexander sa imprimere in ogni
brano. Ogni nota è sapientemente
dosata, mai superflua. Ogni orpello
artificioso è bandito in nome della
ricerca di essenzialità, semplicità e
chiarezza espressiva. Il risultato è
una grande prova di maturità
artistica, una sfida vinta in modo
convincente da parte di Eric
Alexander.
MANOMANOUCHE &
TRIO DEBUSSY
COMPLICITY
BLUE SERGE
8015948301494
BLS 017
JEWEL BOX
2009
Cosa possono avere in comune un
gruppo che è il migliore esponente in
Italia del Gypsy Jazz o Jazz
Manouche (la sanguigna musica dei
Sinti francesi “inventata” da Django
Reinhardt negli anni ’30) e un
raffinato trio classico di solisti (piano,
violino, violoncello), vincitore di vari
concorsi
internazionali?
Apparentemente nulla, e invece da
questo incontro nasce questo
“Complicity”: un piccolo miracolo,
una magia, un cd che parla un
linguaggio universale che va al di là
delle convenzioni, dei muri stilistici e
del “già sentito”. Un incontro casuale
ad un compleanno del grande Paolo
Conte (che ha “inventato” il titolo del
cd e firma la grafica di copertina),
un’immediata simpatia umana ed
una sintonia musicale da cui nasce
un progetto elegante e coraggioso,
mai scontato, mai banale, in cui due
mondi lontani si stimolano a vicenda,
giocano insieme, rendono omaggio
ai grandi che hanno fatto la storia
della musica: Django naturalmente, e
poi Chopin, Paganini, Bill Evans,
Giovanni D’Anzi, il grande jazz
americano, la canzone napoletana,
NOTIZIE UTILI
Genere: jazz
COMPLICITY È L’INCONTRO
TRA DUE STILI, DUE FORME
MUSICALI CHE, COME PER
MAGIA, SI INCONTRANO
DANDO VITA A UN
LINGUAGGIO UNIVERSALE
TITOLO E GRAFICA DEL
DISCO SONO FIRMATI DA
PAOLO CONTE
IL PROGETTO
MANOMANOUCHE NASCE
NEL 2001 DALL'INCONTRO
DI MUSICISTI DI
DIFFERENTE ESTRAZIONE E
IN POCHI ANNI SI È
AFFERMATO COME IL
MIGLIORE GRUPPO DI JAZZ
MANOUCHE D’ITALIA.
www.manomanouche.com
SORTO NEL 1989 IL TRIO
DEBUSSY È DA ANTONIO
VALENTINO AL
PIANOFORTE
PIERGIORGIO ROSSO AL
la valse musette, la musica da
film…Tutto l’amore per la musica di
questi 7 (numero notoriamente
magico) grandi strumentisti si respira
nelle tracce di questo “Complicity”
che, a tre anni da “Sintology”,
conferma i Manomanouche come
una grande forza creativa e ci
ripresenta il Trio Debussy fuori dai
territori musicali che lo hanno fatto
conoscere.
DUDUKA DA FONSECA
SAMBA JAZZ IN BLACK
AND WHITE
ZOHO
0880956060323
ZM 200603
JEWEL BOX
2006
Nato nel 1951, il batterista e
percussionista brasiliano Duduka Da
Fonseca per anni ha maturato le sue
prime esperienze musicali suonando
al fianco di musicisti come Raul de
Souza, Edison Machado e Dom Um
Romao. Trasferito a New York nel
1976, Da Fonseca è poi apparso su
più di duecento sessioni di
registrazione. “Samba Jazz In Black
And White” è il suo secondo lavoro
come leader e viene oggi presentato
in Italia a seguito del clamoroso
successo ottenuto all’ultima edizione
dell’Umbria Jazz Winter. In questo
album Da Fonseca è accompagnato
dal pianista Helio Alves, dal bassista
Leonardo Cioglia, dalla clarinettista e
sassofonista Anat Cohen e dal
chitarrista Guilherme Monteiro. Si
aggiungono a questa formazione di
base degli ospiti eccezionali come lo
straordinario trombettista Claudio
Roditi e la cantante Maucha Adnet
(moglie dello stesso Da Fonseca).
Con l'eccezione di un brano originale
del pianista, tutte le dodici canzoni
sono tratte dal repertorio dei più
grandi compositori della musica
brasiliana come Jobim, Gismonti, De
Moraes, Horta, Pascoal, Eca,
Menescal, Buarque e Silva. Brani
che spaziano dalla samba alle
ballads pur rimanendo nell’ambito
musicale della bossa nova. Il titolo
dell’album deriva dalla ricerca di una
musica che sia semplice e veritiera,
ma anche dall’idea che il Samba
Jazz sia una miscela di nere origini
africane influenzate dalla musica
bianca europea classica e popolare.
VIOLINO FRANCESCA
GOSIO AL VIOLONCELLO E
SI AFFERMATO PER LA SUA
CAPACITÀ DI RINNOVARE
LA TRADIZIONE CLASSICA
DI GRANDI AUTORI DEL
PASSATO
www.triodebussy.com
NOTIZIE UTILI
Genere: jazz
IL SECONDO LAVORO COME
LEADER DEL BATTERISTA E
PERCUSSIONISTA
BRASILIANO DUDUKA DA
FONSECA
DUDUKA DA FONSECA, UNO
DEI MIGLIORI BATTERISTI
BRASILIANI, NOTO AI PIÙ
PER LA LUNGA MILITANZA
NEL TRIO DA PAZ ARRIVA
CON UN DISCO DI BEN
DODICI BRANI DEL MIGLIOR
REPERTORIO DEI
COMPOSITORI BRASILIANI
COME JOBIM, GISMONTI,
MENESCAL, BUARQUE,
SILVA E ALTRI..
www.dudukadafonseca.com
ALBERTO CANTONE
C'ERA UN SOGNO PER
CAPPELLO
STORIE DI NOTE
8032484739369
KANT 08
DIGIPACK
2008
Una lunga canzone d'amore per i
pazzi e sognatori, è quella che si
snoda lungo i 12 brani - più ghost
track – che compongono “C’era un
sogno per cappello” (2008 - Storie di
note), ultimo disco del cantautore
trevigiano Alberto Cantone, a quasi
tre anni dal suo "Angeli e ribelli". Una
dichiarazione di militanza nella
dimensione del sogno e della follia
che è in ognuno di noi, pure sempre
più sopita e marginale. “I sogni sono
concessi solo ai giovani ed ai pazzi,
ma da qualche tempo ai giovani un
po' meno", è la frase di uno dei brani
che racchiude il disco, epitaffio
riportato in copertina. “C’era un
sogno per cappello” è un disco ricco
e composito, un concept-album dal
filo leggero. Un disco dedicato a
Franco Basaglia e ad Oliver Sachs,
due studiosi sognatori, con "Una
moneta nella testa", in cui un folle
cammina a testa in giù per far uscire
un soldino entrato nella sua testa,
accorgendosi solo in questo modo di
quanto più bello e più giusto sia il
mondo capovolto. Oppure "Terapia"
(unico brano regalato a Cantone
dall'armonicista Marco Napoletano) o
infine "Mal di luna", traccia
conclusiva e struggente, ninna
nanna romantica in cui si parla di un
amore straziante e impossibile per
una persona malata di schizofrenia, il
"Mal di luna", appunto, come la
malattia mentale veniva definita nelle
comunità antiche della Carnia. E poi
contributi di cantautori trevigiani e
veneti come Leo Miglioranza e
Davide Camerin, che firma la ghosttrack
satirica,
parodia
delle
precedenti canzoni di Cantone,
mentre un discorso a parte merita la
partecipazione di Claudio Lolli,
maestro di canzone d'autore che
presta la propria voce per la
conclusione de "La mia città", il
brano più duro del disco, al limite del
vilipendio, che Cantone dedica
(senza mai nominarla) a Treviso, al
suo doppio volto di città gaudente e
leggiadra, ma anche capace di
straordinaria superficialità e di
criminosa indifferenza, sullo sfondo
di squallide derive razziste di chi
negli ultimi anni l’ha amministrata.
NOTIZIE UTILI
Genere: cantautorato
“C’ERA UN SOGNO PER
CAPPELLO” È IL NUOVO
DISCO DEL CANTAUTORE
TREVIGIANO ALBERTO
CANTONE
CON LA PARTECIPAZIONE
STRAORDINARIA DI
CLAUDIO LOLLI
UN DISCO DEDICATO A
FRANCO BASAGLIA E AD
OLIVER SACHS, DUE
STUDIOSI SOGNATORI
www.albertocantone.it
TRIO BROZ
GOLDBERG VARIATIONS
VELUT LUNA
8019038000809
CVLD 170
JEWEL BOX
2008
“Lo spartito originale delle Variazioni
sembra suggerire, sin dalla prima
lettura, una stesura per più esecutori.
Viene, infatti, spontaneo pensare ad
una partitura di musica da camera
trasposta – oppure, nelle variazioni
più ricche, compressa – nel doppio
pentagramma del clavicembalo. La
gran maggioranza delle Variazioni é
a due o a tre voci e la destinazione di
ognuna di queste ad un differente
strumento è insita nella scrittura
stessa. La scelta di violino, viola e
violoncello pare la più consona e
permette inoltre di mantenere l’unità
timbrica dell’opera”. In queste
semplici, ma chiare ed efficaci parole
di Bruno Giuranna, uno dei più
grandi cameristi viventi, è racchiuso
il significato di questo disco. E
Giuranna è anche l’autore di questa
inedita trascrizione, proposta in
prima registrazione assoluta. Il Trio
Broz è una formazione “familiare”
composta dai fratelli Barbara, Giada
e Klaus Broz: giovani ma già
stimatissimi ed affermati interpreti di
importanza
internazionale.
La
registrazione è stata effettuata dal
vivo a Firenze nello splendido
scenario
della
Chiesa
di
Orsanmichele, utilizzando, come in
tutte le produzioni della Velut Luna,
la più sofisticata tecnologia digitale
oggi disponibile.
NOTIZIE UTILI
Genere: contemporanea
IL TRIO BROZ È COMPOSTO
DAI FRATELLI BARBARA
(VIOLINO), GIADA (VIOLINO
E VIOLA), KLAUS
(VIOLONCELLO) E TROVA IL
SUO ESORDIO NEL 1993
“Il disco, in prima registrazione
assoluta, è di una piacevolezza
rara. Bach esce magnifico: più
canto, più colori, nella voce
degli archi. E bravi i Broz: più
poesia.”
Carla Moreni, Il Sole 24 Ore
AZTECA
FROM THE RUINS
INAKUSTIK
0707787909020
INAK 9090 CD
JEWEL BOX
2008
Dopo un’assenza dalle scene durata
più di trenta anni, il leggendario
gruppo latin rock degli Azteca ha
dato vita il 15 Settembre 2007 al Key
Cub di Holliwood ad una reunion
musicale
assolutamente
straordinaria. Ideato e realizzato dal
produttore Daniel E. Mesa, il
concerto ha riunito molti dei membri
originali della band tra cui il
percussionista Pete Escovedo, i
cantanti Wendy Haas e Errol
Knowles, il bassista Paul Jackson, il
chitarrista Bill Courtial, il trombonista
Jules Rowell e il batterista Lenny
White (già al fianco di Miles Davis e
Chick Corea). Da quel concerto è
tratto “From The Ruins”, album
prodotto
dall’etichetta
tedesc
Inakustik. L’esperienza musicale
degli Azteca è stata tanto intensa e
significativa quanto di breve durata,
e ha dato vita a due sole
registrazioni per la Columbia nei
primi anni 1970. Fondati dal
compianto Coke Escovedo e da Pete
Escovedo dopo aver lasciato la
superband di Santana, gli Azteca
NOTIZIE UTILI
Genere: rock
IL GRANDE RITORNO DEGLI
AZTECA DOPO 30 ANNI DI
ASSENZA DALLE SCENE
MUSICALI
REGISTRATO DAL VIVO IL
15 SETTEMBRE DEL 2007 AL
KEY CUB DI HOLLIWOOD IN
QUESTO CD POSSIAMO
TORNARE AD ASCOLTARE I
BRANI LEGGENDA DI
QUESTA LATIN ROCK BAND
sono stati la prima band a proporre
una grande ensemble di fiati,
tastiere, percussioni e altri strumenti
(la band arrivava fino a 25
componenti nell’esibizioni dal vivo)
per creare un ibrido di latin music,
jazz e fusion di alto livello con
musicisti provenienti da vari ambiti
musicali. Un progetto unico che
dimostra quanto sia ancora vitale e
attuale la sua carica innovativa.
BILL WYMAN RHYTHM
KINGS
STRUTTIN' OUR STUFF
INAKUSTIK
0707787550666
INAK 5506 SACD
JEWEL BOX
2004
Bill Wyman è un musicista che non
ha bisogno di dimostrare niente, ma
ha ancora voglia di mettersi in gioco.
Dopo aver suonato per trent’anni il
basso nel mitico gruppo dei Rolling
Stone, Wyman ha ancora voglia di
suonare il miglior funky rhythm and
blues in circolazione. Il compagno di
viaggio di Jagger & Co fino al 1993 è
oggi il protagonista assoluto di un
disco che lo vede in compagnia della
sua entusiasmante band: i Rhythm
Kings. Un ensemble musicale di tutto
rispetto che vede, oltre a Wyman al
basso, Albert Lee alla chitarra, Gary
Brooker al piano elettrico, Terry
Taylor alla chitarra acustica e
Graham Broad alla batteria, il tutto
condito da un nutrito gruppo di
bravissimi vocalist. Registrato dal
vivo in occasione di un concerto a
Baden-Baden il 26 Aprile del 2000 e
prodotto
dall’etichetta
Inakustik,
“Struttin’ Our Stuff” è presentato in
formato SACD ibrido.
NOTIZIE UTILI
Genere: rock
IL BASSISTA E
COFONDATORE DEI
ROLLING STONES IN UN
DISCO DAL VIVO
REGISTRATO NELL’APRILE
DEL 2000
BYLL WYMAN IN
COMPAGNIA DEI SUOI
RHYTHM KINGS È IL
PROTAGONISTA DI UNA
GRANDE SESSION DEL
MIGLIOR ROCK
AMERICA
STRUTTIN' OUR STUFF
INAKUSTIK
0707787550765
INAK 5507 SACD
JEWEL BOX
2004
Alcuni fenomeni musicali esplodono
con forza e virulenza al pari di un
vulcano e poi rimangono sopiti per
ritornare anni dopo con altrettanta
energia. Gli « America » furono un
vero e proprio fenomeno agli inizi
degli anni settanta e, malgrado la
loro carriera negli anni successivi sia
stata tutt’altro che trascurabile, ci
auguriamo che tornino a cavalcare
l’onda come ai vecchi tempi. Oggi
l’etichetta Inakustik ci propone un
disco, « Struttin’ our stuff » che vede
ancora una volta insieme Gerry
Beckley e Dewey Bunnell alle prese
con il loro geniale pop rock. E come
non entusiasmarsi di fronte a brani
come « You Can Do Magic » o «
Sister Golden Hair » che hanno
davvero segnato un’epoca e scalato
le hit parade. Un piacevolissimo
disco in formato SACD ibrido che
comprende ben diciassette tracce e
che si chiude con l’imperdibile e
indimenticabile
primo
grande
successo della pop rock band della
NOTIZIE UTILI
Genere: rock
I LEGGENDARI RAGAZZI
DELLA WEST COAST SONO
TORNATI CON UN DISCO
CHE INCLUDE I LORO PIÙ
GRANDI SUCCESSI
INCONTRATISI A LONDRA A
METÀ DEGLI ANNI
SESSANTA GLI AMERICA
DIVENNERO AGLI INIZI DEI
’70 UNA DELLE PIÙ SEGUITE
ROCK BAND DELL’EPOCA
GRAZIE A STREPITOSI
SUCCESSI COME "A HORSE
WITH NO NAME” O
“ YOU CAN DO MAGIC”
INCLUSI IN QUESTO ALBUM
West coast, « A Horse with no name
» del 1971.
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