CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA FISICA TECNICA AMBIENTALE Trasmissione del calore: La conduzione – I parte Prof. Gianfranco Caruso A.A. 2013/2014 Il Calore Il Calore è una forma di energia in transito:: ad esempio un sistema può transito scambiare energia con un altro sotto forma di calore. calore. Il passaggio di calore da un sistema all’altro può avvenire se: se: – I due sistemi sono a temperature diverse – I due sistemi non sono separati da una superficie adiabatica adiabatica.. 1 Il Calore Il calore si propaga (spontaneamente (spontaneamente…. ….)) dalle zone a temperatura più alta verso le zone a temperatura inferiore Q=0 Parete adiabatica Q=0 Q≠0 Parete diabatica Parete diabatica La Trasmissione del calore Questa branca della fisica ha un forte carattere sperimentale e proprio dall’osservazione sperimentale dei fenomeni termici è possibile mettere in evidenza il fatto che lo scambio termico tra due corpi, aventi temperatura diversa, può avvenire: 1. per contatto e in assenza di moto relativo tra due corpi; l’osservazione sperimentale del fenomeno rivela che le temperature dei due corpi cambiano nel tempo fino a quando entrambi raggiungono la stessa temperatura, il cui valore risulta intermedio tra quelli delle loro temperature iniziali; 2. per contatto in presenza di moto relativo tra un corpo ed un fluido; si osserva che, dopo un certo tempo, il corpo e il fluido tendono ad assumere la stessa temperatura; 3. senza contatto tra corpi separati anche dallo spazio vuoto; anche in questo caso l’osservazione sperimentale del fenomeno evidenzia il fatto che diminuisce la temperatura dei corpi caldi (raffreddamento) e contemporaneamente aumenta la temperatura di quelli freddi (riscaldamento). 2 I Meccanismi di Trasmissione del Calore La Trasmissione del Calore può dunque avvenire con meccanismi diversi: 1. 2. 3. Conduzione Convezione Irraggiamento Conduzione Raramente i meccanismi di scambio termico agiscono singolarmente. Calore Irraggiamento Convezione La conduzione termica La conduzione termica si manifesta, macroscopicamente, come uno scambio di energia termica all’interno di corpi o tra corpi solidi, liquidi o gassosi, in contatto tra di loro, senza movimento macroscopico di materia. Lo scambio termico, dal punto di vista microscopico, è dovuto alla cessione di energia cinetica molecolare (rotazionale e vibrazionale) da zone ad alta temperatura verso zone adiacenti a più bassa temperatura. 3 Il postulato(1) di Fourier (1768-1830) A T1 T2 s Si consideri una piastra di materiale omogeneo (struttura del materiale uniforme in ogni punto) ed isotropo (proprietà termofisiche indipendenti dalla direzione) di spessore s perfettamente isolata ai bordi in maniera tale che il trasferimento del calore avvenga solo perpendicolarmente alle due superfici piane e parallele, di area A. Le due superfici siano mantenute costantemente alle temperature uniformi (superfici isoterme) T1 e T2 (T1 > T2 ; ∆T = T1 - T2 ). (1) Postulato: affermazione non dimostrata, ma considerata vera Conduzione La potenza termica trasmessa per conduzione tra le due superfici è proporzionale alla differenza di temperatura, all’area A e inversamente proporzionale allo spessore. Tale proporzionalità è esprimibile tramite un fattore detto conducibilità termica del materiale λ. Tale coefficiente, che è una proprietà fisica del materiale e ne misura il comportamento termico, si misura in W/(m⋅K). Temperatura della prima faccia (K, °C) q = λ ⋅ A⋅ T1 − T2 s Temperatura della seconda faccia (K, °C) Spessore della lastra (m) Conducibilità termica - W/(m K) Potenza termica (W) 4 Conduzione In un sistema cartesiano, ponendo lo spessore della parete lungo l’asse x, si può scrivere: q = λ ⋅ A⋅ ∆T ∆x Riducendo a piacere lo spessore ∆x e l’area della superficie, si ha la seguente espressione in termini differenziali, valida per un elementino infinitesimo, in cui la potenza termica che attraversa un’area dA lungo la direzione ad essa perpendicolare x, in cui è presente un gradiente di temperatura dT/dx, è: T dq x = −λ ⋅ dA ⋅ dT dx ∂T ∂x Il flusso di calore è positivo nel verso delle temperature decrescenti! x Le superfici isoterme Nel corpo considerato si avranno delle superfici a temperatura costante (superfici isoterme) che approssimativamente possono essere individuate, nel caso di una lastra piana, nei piani paralleli alle due superfici estreme. Si osserva quindi che il flusso termico si propaga in direzione perpendicolare alle superfici isoterme ossia, in termini matematici, lungo la direzione del vettore gradiente di temperatura. Tale situazione ha una validità generale, ossia su di un corpo qualsiasi una volta individuata una superficie isoterma il flusso di calore si propagherà in ogni punto in direzione perpendicolare a tale superficie. Le superfici isoterme non si intersecano mai tra loro in quanto un punto, in un certo istante, può avere un solo valore di temperatura. 5 Il campo termico Il fenomeno della conduzione in un corpo qualunque può essere descritto solo quando sia noto il campo di temperatura all’interno del corpo, campo che è in generale funzione delle coordinate spaziali x, y, z e del tempo τ : T = f (x,y,z,τ) Per determinare il campo termico (anche al variare del tempo) all’interno di un corpo di forma qualunque è necessario risolvere l’equazione generale della conduzione, ottenibile effettuando un bilancio di energia (tramite il postulato di Fourier) su un elementino di dimensioni infinitesime dx⋅dy⋅dz. Noto il campo di temperatura, sono noti i gradienti di temperatura e si può calcolare il flusso di calore all’interno del corpo di forma qualunque. La parete piana infinita in condizioni stazionarie, di cui abbiamo parlato finora, è un caso semplice. PARETE PIANA (singolo strato) E RESISTENZA TERMICA T1 T2 q 6 CONDUZIONE: PARETE PIANA E RESISTENZA TERMICA R= s λ m2 K W q ∆T = A R W 2 m Il flusso termico è inversamente proporzionale alla resistenza termica R La Resistenza termica per conduzione a sua volta è: • Direttamente proporzionale allo spessore della parete; • Inversamente proporzionale alla conducibilità del materiale della parete. A parità di spessore, offriranno una maggiore resistenza termica al passaggio di calore pareti costituite da materiali con λ più piccola. Isolanti termici λ R q/A Imposta la differenza di temperatura ∆T, al diminuire della conducibilità termica, aumenta la resistenza termica e quindi diminuisce la potenza termica (flusso termico) trasmessa per unità di area. I materiali isolanti sono caratterizzati da conducibilità termiche molto basse (inferiori a 0,2 W/mK, valore tipico 0,05 W/mK). Se il flusso termico fosse imposto, minore è la conducibilità termica, maggiore sarebbe il salto di temperatura ∆T : ∆T = R ⋅ q A [K ] 7 Conducibilità termica Il valore del coefficiente di conducibilità termica λ delle diverse sostanze varia entro limiti molto ampi, dipende dallo stato del materiale e può variare con la temperatura, la pressione (per i gas) e gli eventuali trattamenti termici che il materiale ha subito. La conducibilità termica, come detto, si misura, nel sistema SI, in W/(m K). CONDUCIBILITA’ TERMICA 1000 8 CONDUCIBILITA’ TERMICA La conducibilità termica, generalmente, all’aumentare della temperatura aumenta nei gas e diminuisce nei solidi Conduzione: parete piana q= T1 T2 λ s ⋅ A ⋅ ∆T q ∆T = A R s R= s λ ∆T = R ⋅ [W ] W 2 m m2 K W q A [K ] POTENZA TERMICA FLUSSO TERMICO (AREICO) RESISTENZA TERMICA VARIAZIONE DI TEMPERATURA 9 Parete “multistrato” Nel caso, più frequente in edilizia, in cui la lastra piana sia costituita da più strati affiancati di materiali diversi (ipotizzando un “contatto termico perfetto”), come si calcola la potenza termica che attraversa la parete? Consideriamo una parete costituita da 2 strati di spessore (sA e sB) e materiale (λA e λB, ad esempio λA > λB) diversi. Sono note le due temperature sulle facce esterne della parete (T1 e T2, ad esempio T1 > T2), mentre NON è, ovviamente, nota la temperatura dell’interfaccia di separazione dei due strati (TS) Parete multistrato λA λB Se fosse nota la temperatura TS dell’interfaccia potremmo considerare i due strati separatamente e quindi scrivere:: scrivere T1 TS T2 sA (T − T ) λ q = A ⋅ (T1 − TS ) = 1 S RA A A sA W 2 m (T − T2 ) λ q = B ⋅ (TS − T2 ) = S RB A B sB W 2 m sB 10 Parete multistrato λB λA q AA q A A q A B T1 TS q A B TS T2 sA Poiché non c’è generazione (o sottrazione) di calore all’interno dei due strati, la potenza termica “entrante” nello strato (attraverso la superficie 1, ad esempio per lo strato A) è uguale alla potenza “uscente” (dalla superficie S, sempre per lo strato A) A).. Poiché anche in corrispondenza dell’interfaccia non c’è alcuna generazione o sottrazione di potenza termica, quella che “esce” dallo strato A sarà pari a quella che “entra” nello strato B e poi “uscirà” dalla superficie 2. Di conseguenza si ha certamente certamente:: q q = A A A B sB W 2 m Parete multistrato Non essendo nota la temperatura dell’interfaccia TS, non è possibile calcolare il flusso termico con le relazioni finora note. Esprimiamo quindi le differenze di temperatura attraverso i due strati (“cadute” di temperatura). (T1 − TS ) = q ⋅ R A A (TS − T2 ) = q ⋅ RB Sommando uguaglianze, uguaglianza: i è rispettivi membri delle valida anche la seguente A (T1 − TS ) + (TS − T2 ) = q ⋅ RA + q ⋅ RB A (T1 − T2 ) = q ⋅ (RA + RB ) A A q (T1 − T2 ) = A ( R A + RB ) 11 Parete multistrato Quindi in una parete formata da più strati, ciascuno con la propria resistenza termica, e soggetta ad una differenza di temperatura totale (fra le due superfici estreme della parete) ∆T = T1 – T2, il flusso termico è dato da: q (T1 − T2 ) = Rtot A W m 2 In cui Rtot è la resistenza totale della parete, data dalla somma delle resistenze dei singoli strati che si incontrano passando dalla temperatura T1 alla temperatura T2. Nel caso di un numero generico n di strati: n Rtot = ∑ R j = R1 + R2 + R3 + ..... + Rn = j =1 s1 λ1 + s2 λ2 + s3 λ3 + ..... + sn λn m 2 ⋅ K W Pareti piane composte e materiali non omogenei Nelle applicazioni si incontrano spesso pareti piane composte da più elementi costruttivi aventi area, spessore e conduttività diverse tra loro; i casi più comuni sono rappresentati dalle pareti con fori per finestre, dai solai costituiti da travetti in calcestruzzo e blocchi in laterizio oppure dalle finestre costituite dalla parte vetrata e dal telaio. La denominazione "in parallelo" vuole indicare che questa configurazione è caratterizzata dal fatto che gli n strati piani che costituiscono la parete composta sono attraversati da n flussi termici che seguono percorsi diversi (in parallelo) avendo tutti origine da un unico sistema o corpo o ambiente alla temperatura T1 e destinazione unica su un sistema o corpo o ambiente alla temperatura T2. In sostanza tutti gli strati sono sottoposti alla stessa differenza di temperatura. 12 Parete costituita da materiale non omogeneo ∆T (q/A)A (q/A)B (q/A)A (q/A)B (q/A)A s Nel caso di un materiale non omogeneo, quale ad esempio un mattone forato, il flusso di calore non è uniforme. In linea di principio, ci saranno flussi di calore diversi a seconda delle resistenze termiche incontrate. Parete costituita da materiale non omogeneo In tal caso è bene tener presente che NON SI SOMMANO I FLUSSI TERMICI PER UNITA’ DI SUPERFICIE (W/m2), MA SI SOMMANO LE POTENZE TERMICHE (W).. (W) Si calcolano quindi i flussi termici per ciascun percorso “in parallelo” del calore. calore. Si moltiplicano poi i flussi per le relative aree delle superfici interessate, per ottenere le potenze. potenze. Infine si sommano le potenze termiche. termiche. Spesso, per questi materiali edilizi disomogenei, viene fornita la conduttanza equivalente o la resistenza termica equivalente, equivalente, e la parete viene trattata interamente come una parete multistrato con strati omogenei.. omogenei 13 Conduttanza (C) e Resistenza (R) equivalenti RA = ∆T λ2 λ1 q A = AA ⋅ s2 AB s AA C= 1 R ∆T = C A AA ∆T RA λ1 + q B = AB ⋅ s2 λ2 + s1 λ1 ∆T = C B AB ∆T RB q ∆T W = Ceq ⋅ ∆T = [ ] m2 A Req Conduttanza equivalente A = A A + AB s1 q = q A + q B = (C A AA + C B AB ) ⋅ ∆T [W ] Intera parete s RB = Ceq = C A AA A + C B B [W 2 ] m K A A Media pesata sulle aree Resistenza equivalente Req = 2 1 [m K ] W Ceq 14