CAPITOLO Comprendere la Business Intelligence 1 La vicenda di Lisa nel Prologo, anche se è di fantasia, è effettivamente abbastanza attinente alle problematiche reali che i decision maker affrontano quotidianamente. Da Main Street a Wall Street, il ritmo delle decisioni business continua a crescere. Le aziende che possono creare un vantaggio competitivo e mettere a punto eccellenti strategie business in questo vorticoso mercato lasceranno nella polvere le aziende lente e che giocano d’astuzia. Anche se viviamo nell’Era dell’Informazione, in cui sempre maggiori masse di dati sono a nostra disposizione, spesso ci struggiamo a comprendere cosa dicono i dati. Mentre i progressi in termini di potenza delle tecnologie disponibili non finiscono mai, dobbiamo riconoscere che la tecnologia di per sé non può risolvere un problema imprenditoriale. Per portare avanti l’attività, le aziende hanno bisogno di persone al timone che possano prendere decisioni efficaci. La Business Intelligence è la chiave per riunire informazioni, individui e tecnologia per gestire proficuamente un’azienda o un’organizzazione. Forse spiegando cosa la Business Intelligence ha da offrire a un’azienda, possiamo aiutarvi ad avere un impatto sulla vostra attività così come ha fatto Lisa. Descrizione della Business Intelligence Il termine Business Intelligence, noto anche come BI, è relativamente nuovo. Il termine viene utilizzato da differenti esperti e produttori di software per caratterizzare un ampio ventaglio di tecnologie, piattaforme software, applicazioni specifiche e processi specifici. Siccome la Business Intelligence è un concetto con molte sfaccettature, lo esamineremo da tre diversi punti di vista: Prendere più velocemente decisioni migliori Convertire i dati in informazioni Utilizzare un approccio razionale per la gestione 13 14 Fondamenti di Business Intelligence Prendere più velocemente decisioni migliori L’obiettivo primario della Business Intelligence è aiutare le persone a prendere decisioni che migliorano il rendimento di un’azienda e a promuoverne il vantaggio competitivo nel mercato. In breve, la Business Intelligence mette in grado le organizzazioni di prendere migliori decisioni più velocemente. Nel migliore dei mondi, i manager, dal più basso caposupervisore all’amministratore delegato, prendono decisioni in base alle proprie esperienze, alla percezione dell’attività aziendale, al business plan, e alle informazioni disponibili. Spesso esperienze, percezioni e strategie impiegate nel processo decisionale sono alquanto statiche: cioè, cambiano molto lentamente. Le informazioni, tuttavia, sono sempre nuove, il che significa che spesso cambiano rapidamente e in modo importante. È spesso difficile avere un controllo su questi cambiamenti e comprenderne il significato. Prendere migliori decisioni significa migliorare una o tutte le parti del processo: ciò ha anche come risultato un numero minore di decisioni scadenti e un numero maggiore di quelle eccellenti. Migliori decisioni hanno come risultato un migliore conseguimento degli obiettivi aziendali, ad esempio migliorando il valore dell’azionariato. La Business Intelligence aiuta un migliore processo decisionale analizzando se, di fatto, le azioni intraprese stanno andando di pari passo con gli obiettivi dell’azienda. Decidere qual è una decisione migliore per un’organizzazione si consegue meglio con un insieme di obiettivi chiaramente stabiliti e un piano per conseguirli. Questa relazione tra il piano generale di un’azienda e la Business Intelligence non è una via a senso unico, con la Business Intelligence che riceve semplicemente il piano e lo utilizza come bilancia per misurare la qualità delle decisioni. La Business Intelligence ha un ruolo principale nella creazione di queste strategie e di questi piani. Si tratta di prendere più velocemente migliori decisioni, e le decisioni più strategiche sono quelle in cui la Business Intelligence è più indispensabile. A che vale un piano d’azione ben concepito se è poi semplicemente troppo tardi per raggiungere il vantaggio competitivo? Gran parte dei settori sono altamente competitivi, e le opportunità business sono estremamente sensibili alle tempificazioni. Le aziende che mettono in luce delle opportunità ma decidono troppo lentamente come sfruttarle perderanno nei confronti dei rivali più rapidi. C’è bisogno di prendere non solo decisioni migliori ma anche più velocemente decisioni migliori. Il bisogno di velocità si applica anche all’ottenere un feedback in un’organizzazione. Se non è disponibile né un accesso rapido né un giro completo delle informazioni, le decisioni vengono prese o senza il supporto delle informazioni o con informazioni non aggiornate. Le conseguenze negative di non disporre di informazioni o di disporre di informazioni obsolete possono essere enormi, per esempio perdere un cliente importante o continuare a produrre un prodotto che i consumatori non vogliono più. Mentre avere informazioni perfette a supporto di ogni decisione è un obiettivo non conseguibile, non vi è dubbio che prendere regolarmente migliori decisioni ben presto fornirà un vantaggio competitivo. Comprendere la Business Intelligence 15 Convertire dati in informazioni Per prendere migliori decisioni più velocemente, i dirigenti e i manager hanno necessità di fatti importanti e utili a portata di mano. Ma spesso c’è un grosso gap tra le informazioni che i decision maker richiedono e le montagne di dati che le aziende raccolgono ogni giorno. Questo fenomeno lo chiamiamo gap di analisi. Per colmare questo gap di analisi, le organizzazioni fanno importanti investimenti nello sviluppo dei sistemi BI per convertire dati grezzi in utili informazioni. I più efficaci sistemi BI accedono a enormi volumi di dati (dell’ordine dei Gigabyte e anche dei Terabyte) e forniscono istantaneamente i sottoinsiemi pertinenti ai decision maker in una forma in cui queste persone possono facilmente metterli in relazione. Qualcuno chiama questo processo “analisi alla velocità del pensiero”: essere in grado di ottenere una risposta a una domanda quasi contemporaneamente alla formulazione della domanda. Ciò rende possibile un salto quantico nella qualità dell’analisi che può essere eseguita, il che porta a una comprensione molto migliore dell’attività. Nel Capitolo 2, “Colmare il gap di analisi,” spieghiamo come i sistemi BI supportano “l’analisi alla velocità del pensiero”. Alcuni considerano il contributo della tecnologia nel fornire utili informazioni come definizione di base di Business Intelligence: i sistemi, le applicazioni, i processi e le procedure che raccolgono e convertono grossi volumi di dati in utili informazioni per la gestione e il controllo delle attività business nei reparti, nelle divisioni e nelle business unit. Riteniamo si tratti di una visione troppo limitata. Mentre la tecnologia è una parte significativa di questo processo, spesso l’aspetto più difficile della Business Intelligence è essere in grado di definire quali informazioni siano utili e rilevanti a una decisione. Le soluzioni BI a livello enterprise sono incaricate della raccolta e della produzione dei report di gran parte delle metriche importanti di un’azienda, detti talvolta key performance indicator (KPI), ossia indicatori principali del rendimento. I KPI guidano le aziende a prendere decisioni che condizionano particolari business unit e anche l’azienda in generale. Spieghiamo meglio i KPI in seguito in questo capitolo nei paragrafi sulla misurazione. Oltre ai KPI, ora più che mai, la visione della Business Intelligence si è espansa oltre le misure intrinseche che tradizionalmente hanno caratterizzato la produzione di report sulla gestione. Con i progressi dell’e-commerce, dei sistemi di transazioni business-to-business (B2B) e business-to-consumer (B2C), la Business Intelligence riguarda sempre più il fornire informazioni azionabili a persone all’esterno dell’organizzazione: spesso come ulteriore fonte di proventi. In tutto il libro, compresi i casi di studio nella Parte II e i consigli pratici nella Parte III, forniamo i dettagli per aiutarvi a comprendere l’importanza e le specifiche tecniche di conversione dei dati grezzi in utili informazioni di supporto al processo decisionale. 16 Fondamenti di Business Intelligence Utilizzare un approccio razionale di gestione La Business Intelligence può essere descritta come un approccio alla gestione, uno stato mentale organizzativo, una filosofia di gestione: in breve, un atteggiamento BI. Gli individui e le organizzazioni adottano l’atteggiamento BI perché convinti che un approccio razionale e basato sui fatti al processo decisionale, nella misura possibile, sia sostanzialmente una buona cosa. L’atteggiamento BI è caratterizzato come segue: Ricerca di fatti (dati) obiettivi misurabili e quantitativi sull’attività aziendale; Utilizzo di metodi organizzati e di tecnologie per analizzare i fatti; Scoperta e condivisione di modelli che spieghino le relazioni di causa-effetto tra le azioni gestionali e gli effetti che queste hanno sul raggiungimento degli obiettivi dell’attività aziendale; Sperimentazione con approcci alternativi e monitoraggio del feedback sui risultati; Comprendere che le persone non sempre sono razionali; Condurre l’attività (prendendo decisioni e intraprendendo azioni) in base a tutte queste caratteristiche Razionalità e Scienza Come la Business Intelligence applichi la razionalità alla gestione di una attività ricorda il modo in cui la Scienza utilizza la razionalità per studiare l’Universo in natura. Molti aspetti della Scienza, tra cui la raccolta dei dati, la formazione e la verifica delle teorie, e la sperimentazione, manifestano dei parallelismi in gran parte delle applicazioni BI rigorose. Mentre la Scienza cerca di studiare fenomeni isolati in condizioni sperimentali meticolosamente controllate, la Business Intelligence si occupa del comportamento dei clienti, dei fornitori, dei concorrenti, dei dipendenti, e di altri attori nella burrascosa gestione quotidiana dell’attività. La Scienza pura cerca una interpretazione per proprio interesse senza una scadenza; la Business Intelligence cerca una interpretazione al fine di intraprendere un’azione per soddisfare gli obiettivi organizzativi. L’atteggiamento BI del processo decisionale basato su fatti e sull’analisi ha influenzato dovunque le culture aziendali, soprattutto perché viviamo in un mondo che sta diventando sempre più ricco di informazioni: la tecnologia è disponibile, sta diventando più economica e più facile, e sta funzionando. Comprendere la Business Intelligence 17 L’esperienza, l’agire di pancia, le illuminazioni: questa qualità continueranno a rappresentare una base importante per prendere decisioni, ma sempre di più verranno supportate dalle fondamenta delle informazioni che la Business Intelligence fornisce. Infatti, l’agire di pancia e le illuminazioni funzionano meglio perché vengono ispirate da fatti concreti della Business Intelligence. Armati dei fatti, avete un eccellente appoggio quando è necessario vendere e promuovere le vostre idee. Definizione del ciclo BI È importante comprendere che la Business Intelligence è anche più di un atteggiamento o di una tecnologia abilitante: infatti, è una infrastruttura di gestione del rendimento, un ciclo continuo per mezzo del quale le aziende stabiliscono i propri obiettivi, analizzano i progressi, ottengono intuizioni, intraprendono azioni, misurano il successo, e ripartono daccapo. La Business Intelligence aiuta i manager a prendere migliori decisioni più velocemente sia a livello strategico sia operativo. Vengono tipicamente analizzati i dati provenienti da molte fonti. L’analisi porta a delle intuizioni: molte trascurabili, e alcune, si spera, importanti. Queste intuizioni suggeriscono i modi per migliorare l’attività: se messe in atto, queste intuizioni possono essere poi misurate per vedere quale sta funzionando. Queste misure forniscono inoltre altri dati per l’analisi, e il ciclo riparte nuovamente. Chiamiamo questa progressione, dall’analisi alle intuizioni, all’azione, alla misurazione, il ciclo BI (Figura 1-1). NI ZIO CA AN AL IS I IN DI S UR AZ ZI MI ON I Business Intelligence IO N A I Figura 1-1. Il ciclo BI 18 Fondamenti di Business Intelligence Analisi Quando ci impegniamo ad analizzare la nostra attività, come facciamo a decidere quali dati raccogliere e quali analisi eseguire? Lo facciamo selezionando consapevolmente e filtrando in modo subconscio ciò che riteniamo sia importante. Questo filtraggio si basa sulle nostre interpretazioni e sulle assunzioni basilari di come opera la nostra attività, compreso, per esempio, cos’è importante per i nostri clienti, i fornitori e i dipendenti: quali fattori incidono sul costo e sulla qualità del prodotto; e che accade se aumentiamo il prezzo di vendita. Questa collezione di tutto ciò che riteniamo di sapere su come qualcosa funzioni (in questo caso la nostra attività) è definito modello mentale. Questa etichetta della nostra comprensione si applica non solo alle persone ma anche alle organizzazioni. Alcuni chiamano il modello mentale dell’azienda “la saggezza tribale”. Visione e modello mentale Perché le aziende che hanno esageratamente successo di ogni generazione non sono quelle partite con una maggiore storia, risorse economiche e quota di mercato, ma piuttosto quelle sotto la guida di leader con una visione? Il successo è dovuto al leader o alla visione? Cos’è una visione? Il leader ha un modello mentale di come è il mondo e di come sta cambiando. Il leader immagina un nuovo tipo di organizzazione che è adatto a trarre un vantaggio competitivo da queste tendenze, e inizia a crearla. Mentre un modello mentale spiega il modo in cui è fatto il mondo, una visione spiega un mondo possibile. Il leader deve coinvolgere molti altri a condividere la visione per poter implementare una strategia per farla accadere. Le organizzazioni con un enorme successo, quelle che stabiliscono i nuovi paradigmi del business, sono l’espressione di modelli mentali radicalmente nuovi. La Business Intelligence contribuisce notevolmente a questo processo attraverso il ciclo BI. I modelli mentali sono essenziali per i manager per le molteplici decisioni che devono prendere ad un ritmo sempre maggiore. Rappresentano la base su cui decidiamo in modo informale ciò che riteniamo sia una buona idea. I nostri modelli mentali, tuttavia, possono anche danneggiarci perché possono impedirci di vedere ciò che ad altri potrebbe essere ovvio. Ricordate Lisa? Inizialmente tutto ciò che vedeva era il problema: non le era mai successo di poter apprendere qualcosa dai punti vendita che stavano avendo migliori risultati. Aveva assunto che tutti i punti vendita stessero seguendo il suo programma. E il sistema di produzione dei rapporti di vendita (un prodotto del modello mentale della sua azienda) schermava ulteriormente il suo punto di vista fornendo solo rapporti Comprendere la Business Intelligence 19 preconfezionati e assumeva che la produzione di rapporti a livello di singolo punto vendita non era importante per l’analisi di prodotto. Avere dei sistemi BI che supportano una analisi ad hoc può aiutarvi a sfondare i limiti dei vostri attuali modelli mentali e anche a concettualizzarne di nuovi. Le possibilità di esplodere i livelli di dati, di invertire righe e colonne, di calcolare al volo metriche specializzate, e di ordinare i dati in qualsiasi direzione su qualsiasi variabile (tutto alla velocità del pensiero) permettono agli utenti di porre le domande e di eseguire l’analisi in qualsiasi forma scelgano, seguendo percorsi errati senza imbarazzo né perdita materiale di tempo, e di lavorare senza un processo altamente prestrutturato finché non viene scoperto un indizio, che poi porta a una domanda, che poi porta a un’intuizione. Una eccellente analisi ci aiuta a comprendere meglio la nostra attività permettendoci di mettere in discussione i modelli di pensiero e le assunzioni convenzionali su qual è l’analisi corretta. Lisa non ottenne una risposta immediata sul perché le bambole non stavano vendendo, ma quando iniziò a porsi domande differenti in una forma più aperta, si spalancò un nuovo mondo di possibilità. Il primo passo del ciclo BI è chiedere e rispondere a molte domande rapidamente, sia convenzionali sia non convenzionali. Ecco cos’è una reale analisi: la libertà di essere curiosi e di porsi una gran quantità di domande realmente stupide finché non si giunge a una domanda brillante. Percezione Le percezioni pervengono in differenti dimensioni. Ci sono percezioni operative, per esempio scoprire la causa delle variazioni di prezzo nell’acquisto di uno specifico bene di consumo. Ci sono percezioni strategiche. Per esempio, il modo migliore per conquistare abbonati ai servizi di telefonia mobile e di regalare il telefono e far pagare solo il servizio. Ogni tanto, le percezioni hanno creato interi settori. I visionari del calcolo si sono resi conto che i chip e i componenti dei computer stavano diventando così piccoli, potenti e economici che in definitiva tutti potevano possedere un computer: perciò fu sviluppato il personal computer. Una percezione è il prodotto di un’analisi ampia, libera di spaziare, nata da domande che solo noi esseri umani possiamo porre: la ricerca di modelli che solo gli umani possono riconoscere come utili. Lisa sperimentò diverse percezioni critiche nell’operatività business della Fabrikam per via dell’analisi dei dati, compreso il rendersi conto che il negozio di articoli da regalo di Lovesick Lake aveva la risposta per lei. Convincere gli altri di avere una migliore percezione di qualcosa non è spesso facile. Ricordate lo sforzo di Lisa per convincere la sua azienda con l’ottima idea di espandersi? Le sue difficoltà furono minori se paragonate a qualche esempio storico di cosa si passa per far cambiare il modello mentale a un gran numero di individui. Consideriamo quanto segue. 20 Fondamenti di Business Intelligence Fino al sedicesimo secolo, l’opinione comune voleva che la Terra fosse il centro dell’Universo, e tutto il resto (Sole, Luna, pianeti e stelle) le girasse attorno. Era la visione tolemaica a partire dalla quale gli scienziati svilupparono sofisticate formule matematiche che effettivamente predissero eventi celesti come le eclissi. Poi una generazione differente di pensatori e di matematici ebbero un’intuizione rivoluzionaria: la Terra e i pianeti girano attorno al Sole. Questa idea eliocentrica, naturalmente, fu considerata un’eresia: sfidava i fondamenti politici e religiosi e anche la Scienza convenzionale. Fu molti anni prima che diventasse la norma. In breve, una teoria di per sé non viene sempre accettata solo perché è brillante o è anche corretta. Che significa questo per la Business Intelligence? Se un individuo ha una teoria importante, generalmente deve essere condivisa da altri per essere utile. Proprio come il modello eliocentrico, le sfide all’opinione comune (il modello mentale predominante dell’organizzazione) sono spesso sgradite ed è probabile che incontrino resistenza. Una Business Intelligence ben organizzata ci porta alle percezioni, ma ci fornisce anche i dati chiari, i modelli, la logica, i rapporti, la grafica, gli algoritmi di calcolo, e altri strumenti di analisi e presentazione per aiutarci a vendere l’intuizione. La propagazione di una percezione riguarda sia aiutare le persone a vedere il mondo in un nuovo modo e a comprendere i vantaggi di ciò, sia i dati e la logica sottostante. Azione La connessione con l’azione nel ciclo BI è attraverso il processo decisionale. L’azione segue le decisioni migliori e più veloci che la Business Intelligence facilita. Decisioni ben fondate e meglio fondate (decisioni supportate da una buona analisi e da buone intuizioni) danno forza e coraggio a chi intraprende l’azione. Invece di decisioni sperimentali che spesso risultano da piani d’azione circoscritti e da progetti sottofinanziati, l’azione supportata da una forte analisi e dalla Business Intelligence è tipicamente più chiara nei fini e nei dettagli e ottiene un supporto organizzativo più forte per l’implementazione. Per esempio, la decisione di Lisa di agire rapidamente e di utilizzare le case per bambole come espositori negli altri negozi non era una congettura: era una decisione ben ponderata basata sull’analisi dei dati. Infine, una buona Business Intelligence che viene prodotta rapidamente migliora la tempistica del ciclo di azione. Oggigiorno vi è un imperativo nelle organizzazioni a reagire più rapidamente, a cercare nuovi approcci, a sperimentare di più, e a creare prototipi più velocemente e con più frequenza. Il processo decisionale basato sulla BI con tempi più veloci e cicli di feedback più serrati fornisce più opportunità per questi esperimenti e per il testing orientato all’azione. Comprendere la Business Intelligence 21 Misurazione Con una raccolta delle informazioni migliorata e una più frequente e talvolta concorrente produzione di report che la Business Intelligence porta sulla scrivania, vi è una maggiore opportunità nell’organizzazione di misurare i risultati rispetto a criteri quantitativi, conducendo così a un ulteriore ciclo di analisi, intuizione e azione correttiva. Ciò può sembrare il vecchio ciclo “pianificazione e controllo” su cui gli economisti hanno creato le basi della gestione finanziaria per decenni. Con la Business Intelligence, tuttavia, c’è una enorme differenza: non riguarda solo la gestione finanziaria e il controllo delle spese; riguarda tutto. La Business Intelligence permette l’impostazione di standard e di benchmark per il monitoraggio delle prestazioni e per fornire il feedback in ogni area funzionale dell’attività, utilizzando metriche che si estendono ben oltre le tradizionali misure finanziarie. Misuriamo ciò che pensiamo sia importante. Il termine BI per le misure più importanti è key performance indicator. I sistemi BI vengono progettati in modo specifico per assimilare grosse quantità di dati complessi da fonti disparate e poi combinare i dati utilizzando algoritmi complicati di allocazione, aggregazione e per massaggiare diversamente i dati. Il risultato è una produzione di report consistenti sulle metriche, sui rapporti e sui driver di esercizio (cioè, i veri KPI) che i manager devono comprendere, analizzare, e rispetto ai quali intraprendere azioni su base frequente. In un sistema BI realmente completo, nessuna area funzionale dell’attività viene trascurata dai relativi KPI, né dovrà esserlo. Vogliamo che i manager gestiscano ciò che è realmente gestibile, e di solito sono i KPI, non i dollari. Ciò viene fortemente facilitato da espliciti sistemi di misura in gran parte dei sistemi BI. 22 Fondamenti di Business Intelligence Un campionario KPI Ecco alcuni esempi di KPI comunemente utilizzati. Area funzionale Tipici KPI Produzione Utilizzo capacità produttiva Unità prodotte Numero di articoli a magazzino % difettosi Rapporto lavoro diretto/indiretto Tempo medio di attesa Rendimento Rotazione scorte Costo giacenze a magazzino Rendimento fornitore Resi nelle consegne Num. fornitori Vendite per articolo Prezzo medio di vendita Importo per cliente Tasso ordini/pagamenti Vendite per venditore Num. richieste del cliente Scostamento vs. budget % variazione Importo vendite Num. clienti % profitto % delle vendite Vendite giornaliere in straordinario Indice liquidità primaria Rapporto passivo/ capitale netto Indice liquidità generale Vendite/marketing/ supporto cliente Finanza Aderenza al piano di produzione Num. scarti Presenze in produzione % tra ordini previsti e ordini pervenuti Accuratezza inventario Num. prodotti per cliente Articoli per ordine Vendite per dipendente Scostamento vs. previsione % margine Fatturato asset (vendite diviso patrimonio) Comprendere la Business Intelligence 23 Abilitare la Business Intelligence Abbiamo descritto la Business Intelligence da diversi punti di vista e abbiamo spiegato il ciclo BI. Andiamo ora a spiegare come può essere abilitata la Business Intelligence. I principali fattori abilitanti sono la tecnologia, il personale e la cultura aziendale. Tecnologia Anche la più piccola azienda, con il software BI, può fare oggi analisi sofisticate che erano non disponibili alle organizzazioni più grandi una generazione fa. Le aziende più grandi oggi possono creare sistemi BI a livello enterprise che calcolano e tengono sotto controllo le metriche su praticamente ogni variabile importante per la gestione dell’azienda. Come è possibile? La risposta è la tecnologia: il fattore abilitante più importante della Business Intelligence. Diamo un’occhiata alle tendenze tecnologiche che hanno reso possibile la moderna Business Intelligence. Potenza di elaborazione Gli odierni computer da scrivania forniscono più potenza di quella disponibile con i supercomputer di un solo decennio fa. La potenza di calcolo di un microprocessore si è affidabilmente raddoppiata ogni 18 mesi (legge di Moore), mentre i prezzi si sono generalmente mantenuti costanti. L’impatto sulla Business Intelligence è duplice: (1) le tecniche di analisi BI che richiedono milioni di calcoli ora possono essere eseguite rapidamente su server a basso costo ed essere distribuite ai computer desktop client a un basso costo. (2) Una maggiore potenza di elaborazione ha rivoluzionato la tecnologia di visualizzazione disponibile: viste grafiche dei dati visualizzate su monitor a colori, proiettate su una parete perché i team le condividano, stampate e anche migliorate con animazioni in tempo reale. Volumi di dati La memorizzazione dei dati ha visto una crescita esponenziale delle capacità nell’ultimo decennio, mentre i prezzi si sono mantenuti costanti o sono anche diminuiti. Una quantità senza precedenti di dettagli delle transazioni viene ora catturata, manipolata e resa disponibile alle analisi BI. Un analista può caricare un’intera copia del database delle vendite di una business unit su un notebook. La regola pratica è che maggiore è la quantità di dati, più certe sono l’analisi e le conclusioni. Finché il software BI può caricare e sgranocchiare i numeri in tempi veloci, il costo di memorizzazione di vaste quantità di dati è diventato trascurabile rispetto ai vantaggi di una migliore analisi. 24 Fondamenti di Business Intelligence Tecnologie di rete La crescita di Internet, l’adozione assai diffusa dei browser Web e lo sviluppo di software di interfaccia facile da utilizzare, hanno permesso alle organizzazioni di connettere praticamente ogni dipendente ai database delle informazioni BI. La Business Intelligence non è più il dominio di alcuni analisti eletti che sgranocchiano numeri sui loro fogli di calcolo. Grazie alle tecnologie di rete, può essere disponibile a ogni manager e dipendente che abbia necessità di sapere cosa sta accadendo nella parte di attività di sua competenza. Come spiega Bernard Liautaud1, stiamo entrando in un’era di Democrazia dell’Informazione. Standard Sono ormai andati i giorni in cui l’hardware e il software dei computer dovevano essere acquistati da un unico produttore. I novelli utenti possono acquistare il software da numerose aziende, installarlo nei propri computer, e avere un alto grado di fiducia che il software funzionerà. Gli standard permettono questa interoperabilità. L’interoperabilità BI sta diventando sempre più possibile principalmente a causa degli standard di accesso a dati a database relazionali e multidimensionali che supportano i sistemi BI. Software BI Il settore del software BI esisteva appena 10 anni fa. Ora diverse grosse aziende software offrono suite complete di prodotti BI, compresi gli strumenti di estrazione, trasformazione e caricamento dei dati (ETL); sistemi su grande scala per la memorizzazione e l’aggregazione dei dati; e interfacce front-end per l’accesso dell’utente: tutto a una frazione del costo dei vecchi sistemi di supporto alle decisioni basati su mainframe che apparvero la prima volta negli anni 1980. L’impatto che l’utilizzo di questi strumenti può avere sull’efficienza e l’efficacia di un’organizzazione è enorme. Nel Capitolo 3, “Definizione delle tecnologie BI”, descriviamo in maggior dettaglio questi strumenti e queste tecnologie. Personale Comprendere il ruolo del personale nel ciclo BI permette alle organizzazioni di creare sistematicamente le indicazioni e di trasformare queste indicazioni in azioni. Un modo in cui le organizzazioni possono migliorare il proprio processo decisionale è far sì che siano le 1 Autore di E-Business Intelligence: Turning Information into Knowledge into Profit (New York: McGraw-Hill, 2000). Comprendere la Business Intelligence 25 persone giuste a prendere le decisioni. Ciò di solito significa un manager che è sul campo ed è vicino al cliente piuttosto che un analista ricco di dati ma povero di esperienza. Negli anni recenti “la Business Intelligence per le masse” è stata una tendenza importante, e molte organizzazioni hanno fatto grandi passi avanti nel fornire sofisticati ma semplici strumenti di analisi e informazioni analitiche a una popolazione di utenti molto più grande rispetto a quanto era possibile in precedenza. Alcune aziende di tecnologia BI dichiarano che il loro software trasforma i dati in conoscenza. La nostra opinione è che si tratta di esagerazioni del marketing perché non si tiene conto del ruolo essenziale degli individui. La conoscenza è qualcosa che gli individui creano. Sono le persone che convincono gli altri a vedere il mondo in un modo nuovo. Le odierne tecnologie BI possono analizzare vaste quantità di dati. Gli economici computer da scrivania possono processare più dati più velocemente dei supercomputer di un decennio fa. La capacità di processare vaste quantità di dati è certamente un vantaggio, ma far intendere che più dati è il fattore principale per migliorare la Business Intelligence è simile a suggerire che se Sir Isaac Newton avesse osservato cadere più mele, avrebbe certamente sviluppato prima le leggi della gravità. I moderni manager non soffrono di mancanza di dati, e le tecnologie e le tecniche descritte in seguito in questo libro forniscono i mezzi per analizzare questi dati in modo efficiente. Ma nessuna quantità di dati grezzi sostituirà la sperimentazione e il ponderare. I sistemi informativi possono riferire cosa sta accadendo, ma avere l’intuizione del perché sta accadendo richiede di intuire la motivazione degli individui e delle organizzazioni. E questo richiede il coinvolgimento del personale. Il personale rappresenta un elemento essenziale della Business Intelligence. Ma come abbiamo osservato, gli individui possono anche ostacolare i vantaggi di questa intelligenza poiché le persone resistono alla modificazione delle loro interpretazioni; preferiscono ciò che li ha ben serviti: cose con cui si trovano a proprio agio. La resistenza al cambiamento e il suo opposto, la frenesia di cambiare, sono spesso saldamente intrecciate con le emozioni. Abbiamo visto un esempio di ciò nella vicenda di Lisa. Ricordate che le sono servite diverse settimane prima che i dati infine la convincessero che le bambole erano un flop. Ma poi ci sono volute poche ore per sviluppare il convincimento che sapeva come ribaltare la situazione. Dato un insieme di fatti, c’è un numero infinito di spiegazioni razionali, limitate solo dall’immaginazione umana. Non è sorprendente allora che coloro che si occupano di affari, che hanno molteplici motivazioni, spesso saranno in disaccordo su ciò che dicono i dati. La resistenza al cambiamento è un problema, perché riuscire a far cambiare la propria mentalità alle persone è come le organizzazioni apprendono. Avere modelli e strategie ampiamente condivisi in tutta un’organizzazione è essenziale per le decisioni indipendenti di numerosi manager per far progredire l’organizzazione, piuttosto che lavorare con scopi incrociati. Comprendere la nostra testardaggine è utile per aiutarci a concepire strategie per convincere gli altri. Certamente fornire fatti che non possono essere spiegati dal modello 26 Fondamenti di Business Intelligence mentale comune, concedere il tempo perché vengano afferrati da tutti, suggerire modelli alternativi consistenti con i fatti, e evitare dispute cariche di emotività su chi ha ragione e chi sbaglia, sono tattiche convenienti per il proficuo adattamento dei modelli mentali. Concludiamo questa discussione sugli individui con una osservazione che può essere personalmente rilevante. I sistemi BI servono ai manager delle aziende in modo molto simile a come la strumentazione di navigazione serve a un pilota; entrambi forniscono in risposta informazioni. Il grado per cui questa strumentazione è essenziale dipende dalla dimensione e dalla complessità dell’azienda e dal ruolo del manager. Mentre il proprietario di una piccola attività potrebbe essere in grado di gestire facendo i calcoli a mente, il capo di una azienda enorme sarebbe sopraffatto senza speranza se tentasse una gestione senza l’aiuto delle tecnologie BI. Questa osservazione implica che la capacità di crescere della vostra organizzazione e il vostro successo in ruoli più senior dipende, almeno in parte, dal disporre di soddisfacenti tecnologie BI e da una padronanza della Business Intelligence. Cultura Una principale responsabilità dei dirigenti è formare e gestire la cultura aziendale. La misura in cui l’atteggiamento BI è fiorente in un’organizzazione dipende in gran parte dalla cultura dell’organizzazione. Forse il passo più importante che un’organizzazione può fare per incoraggiare l’atteggiamento BI è la decisione di misurare il rendimento dell’organizzazione rispetto a un insieme di KPI. Le azioni implicate nel pubblicare ciò che l’organizzazione pensa siano gli indicatori più importanti, misurare questi indicatori e analizzare i risultati per guidare il miglioramento, altro non sono che utilizzare il ciclo BI. La Business Intelligence può essere la fonte di molti miglioramenti per un’organizzazione, da miglioramenti marginali dell’efficienza a nuove strategie innovative. Le culture che più sono coronate da successo nell’abilitare la Business Intelligence sono quelle che hanno successo sistematicamente nei seguenti aspetti: Fornire un facile e ampio accesso alle informazioni; Motivare l’analisi e il processo decisionale su larga scala; Motivare la condivisione dei riscontri con pubblici più ampi; Insistere su un supporto razionale alle pianificazioni basato su fatti; Incoraggiare la sperimentazione e tollerare gli errori in “buona fede”. Infine, adottare un atteggiamento BI non è semplicemente qualcosa che si scrive in un business plan, di cui si straparla alle riunioni aziendali, e poi si aspetta che accada. Un atteggiamento BI deve essere supportato dalle azioni. I dirigenti non possono pretendere razionalmente migliori e più veloci decisioni a meno che non investano nei fattori abilitanti relativi alla tecnologia e agli individui. Comprendere la Business Intelligence 27 Riepilogo La Business Intelligence si comprende meglio da diversi punti di vista: prendere migliori decisioni più velocemente, convertire dati in informazioni, e utilizzare un approccio razionale alla gestione. L’analisi delle informazioni sull’azienda porta a delle intuizioni: molte trascurabili, e alcune, si spera, fondamentali. Queste intuizioni suggeriscono i modi per migliorare l’attività; se messe in atto, queste intuizioni vengono poi misurate per vedere cosa sta funzionando. Queste misure forniscono ulteriori dati per l’analisi, facendo ripartire nuovamente il ciclo. Chiamiamo questa progressione (dall’analisi all’intuizione all’azione alla misura) il ciclo BI. I fattori abilitanti del ciclo BI sono la tecnologia, gli individui e la cultura aziendale. Per conseguire e affermare una eccellente Business Intelligence, questi fattori abilitanti richiedono investimenti. Una eccellente Business Intelligence è un vantaggio competitivo che può avere un enorme impatto sul successo di un’organizzazione.