FACOLTÀ Scienze Matematiche Fisiche e Naturali ANNO

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FACOLTÀ
Scienze Matematiche Fisiche e Naturali
ANNO ACCADEMICO
2015/2016
CORSO DI LAUREA (o
Scienze Geologiche
LAUREA MAGISTRALE)
INSEGNAMENTO
Geologia II con Laboratorio
TIPO DI ATTIVITÀ
Caratterizzante
AMBITO DISCIPLINARE
Geologico-paleontologico
CODICE INSEGNAMENTO
09527
ARTICOLAZIONE IN MODULI
No
NUMERO MODULI
SETTORI SCIENTIFICO
GEO/02
DISCIPLINARI
CFU
Attilio Sulli
Prof. Associato
Università di Palermo
9 (7+2)
NUMERO DI ORE RISERVATE
137
DOCENTE RESPONSABILE
ALLO STUDIO PERSONALE
NUMERO DI ORE RISERVATE
ALLE ATTIVITÀ DIDATTICHE
ASSISTITE
PROPEDEUTICITÀ
ANNO DI CORSO
SEDE DI SVOLGIMENTO
DELLE LEZIONI
ORGANIZZAZIONE DELLA
DIDATTICA
MODALITÀ DI FREQUENZA
METODI DI VALUTAZIONE
TIPO DI VALUTAZIONE
PERIODO DELLE LEZIONI
CALENDARIO DELLE
ATTIVITÀ DIDATTICHE
ORARIO DI RICEVIMENTO
DEGLI STUDENTI
88
Sono consigliate: Geologia I con laboratorio; Fisica
Terrestre; Petrografia con laboratorio
III
http://www.scienze.unipa.it/scienzegeologiche/scgeologiche/
Lezioni frontali, Esercitazioni in laboratorio.
Facoltativa
Prova Scritta, Prova Orale
Voto in trentesimi
Primo semestre
http://www.scienze.unipa.it/scienzegeologiche/scgeologiche/
Giovedì ore 15.00
RISULTATI DI APPRENDIMENTO ATTESI
Conoscenza e capacità di comprensione
Acquisizione degli strumenti avanzati per la redazione di uno studio geologico stratigrafico e
strutturale. Capacità di utilizzare il linguaggio specifico proprio di queste discipline specialistiche.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione
Capacità di riconoscere la specificità delle caratteristiche geologiche, ed organizzare in autonomia,
i rilievi e le elaborazioni necessarie per la preparazione di carte geologiche, ricostruzioni
paleogeografiche e paleotettoniche, capacità di inquadramento in contesti più generali geodinamici.
Autonomia di giudizio
Essere in grado di valutare le implicazioni e i risultati raggiunti dagli studi eseguiti, di confrontarli
con i dati provenienti da altre fonti e di motivare le scelte nella loro applicazione.
Abilità comunicative
Capacità di esporre i risultati delle indagini effettuate esprimendo sinteticamente i concetti
fondanti. Riconoscere l’importanza delle applicazioni e l’influenza che le scelte hanno nel contesto
ambientale.
Capacità d’apprendimento
Capacità di aggiornamento con la consultazione delle pubblicazioni scientifiche proprie del settore
della geologica strutturale e sedimentologia. Capacità di seguire, utilizzando le conoscenze
acquisite nel corso, sia master di secondo livello, sia corsi d’approfondimento sia seminari
specialistici nel settore della geologia.
OBIETTIVI FORMATIVI DEL MODULO “STRATIGRAFIA DINAMICA, TETTONICA DELLE ZOLLE ED
EVOLUZIONE DEI MARGINI CONTINENTALI”
Introdurre i caratteri della stratigrafia fisica come nuovo approccio allo studio delle successioni
stratigrafiche caratterizzato dalle moderne metodologie d’indagine (stratigrafia sequenziale,
sismostratigrafia, interpretazione della sismica a riflessione);
Introdurre l’analisi dell’interazione tra tettonica e sedimentazione attraverso lo studio dell’evoluzione
dei margini continentali nel contesto della tettonica globale condotto sulla base delle tecniche di analisi
di bacino.
MODULO
STRATIGRAFIA DINAMICA, TETTONICA DELLE ZOLLE ED EVOLUZIONE DEI
MARGINI CONTINENTALI
ORE FRONTALI
3
LEZIONI FRONTALI
Dinamica esogena. Generalità sui processi sedimentari. Principi basilari della
stratigrafia. Stratificazione. Significato ed utilità
3
Limiti e rapporti stratigrafici (limiti litologici, successioni concordanti e discordanti,
significato temporale dei limiti stratigrafici). Discontinuità e discordanze
stratigrafiche.
4
Unità stratigrafiche. Ambienti deposizionali attuali ed antichi. Concetto di facies.
Variazioni di facies. Legge di Walther
4
Stratigrafia fisica. Eustatismo. Subsidenza. Variazioni relative del livello del mare.
Modelli. Trasgressione e Regressione. La sequenza deposizionale.
2
Le successioni sedimentarie siciliane
2
Interno della Terra e sue divisioni composizionali. Le divisioni reologiche. Il calore.
Modalità di trasferimento. Gradiente geotermico e flusso di calore
4
La deformazione della crosta. Basamento e copertura.
Ambiente tettonico distensivo. Ambiente tettonico compressivo. Ambiente tettonico
trascorrente. Concetti introduttivi alla “tettonica regionale”.
TESTI
CONSIGLIATI
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Bosellini, Mutti & Ricci Lucchi - “Rocce e successioni sedimentarie” –
UTET Torino.
Bally, Catalano & Oldow - “Elementi di tettonica regionale” – Pitagora
Editrice Bologna.
Kearey & Vine - “Tettonica globale” – Zanichelli Bologna.
TETTONICA GLOBALE
3
La tettonica delle placche. Le zolle litosferiche. Margini di zolla: divergenti,
convergenti (attivi), conservativi (trasformi).
4
Morfologia degli oceani. Margini continentali. Piane abissali. Seamounts.
Dorsali medio oceaniche. Fosse oceaniche ed archi di isole.
3
TESTI
CONSIGLIATI
La formazione degli oceani.
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‰
Bally, Catalano & Oldow - “Elementi di tettonica regionale” – Pitagora
Editrice Bologna.
Kearey & Vine - “Tettonica globale” – Zanichelli Bologna.
EVOLUZIONE DEI MARGINI CONTINENTALI. BACINI SEDIMENTARI
4
Interazione tettonica-sedimentazione. Bacini sedimentari e loro classificazione.
4
Margini divergenti. Rift e separazione continentale. Sviluppo di un margine
continentale passivo e relativi bacini. Comparazione con lo studio di un margine
continentale antico
4
Margini convergenti (attivi): Margini di subduzione (Margini di tipo Marianne,
Margini di tipo Ande).
4
Sistemi di arco-fossa. Complessi di accrezione. Bacini episuturali associati a
subduzione B. Esempi dell’area del Mediterraneo.
4
Margini di collisione (Margini di tipo Alpino – Himalayano).
Sistema catena-avanfossa-avampaese.
2
Bacini perisuturali. Le avanfosse.
2
Margini trasformi.
TESTI
CONSIGLIATI
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‰
‰
Bally, Catalano & Oldow - “Elementi di tettonica regionale” - Pitagora.
Kearey & Vine - “Tettonica globale” – Zanichelli Bologna.
Allen & Allen - “Basin analysis, Principles & Applications”- Blackwell
Science.
OBIETTIVI FORMATIVI DEL LABORATORIO
“PROFILI SISMICI, SEZIONI GEOLOGICHE, LETTURA CARTE GEOLOGICHE”
Al termine di questo modulo lo studente avrà appreso come si effettua un rilievo sismico e come si
legge un profilo sismico e sarà in grado di:
- riconoscere le unità sismiche (sequenze e facies);
- interpretare le strutture tettoniche prodotte da differenti tipi di deformazione;
- calibrare con dati di pozzo una sezione sismica, leggere in modo autonomo una sezione sismica e
ricostruire l’evoluzione geologica dell’area indagata;
- riconoscere l’assetto stratigrafico-strutturale rappresentato in una carta geologica e ricostruire le
principali fasi dell’evoluzione tettono-sedimentaria dell’area rappresentata in carta;
- eseguire sezioni geologiche a varia scala, sezioni geologiche bilanciate e risolvere esercizi relativi al
calcolo dello spessore degli strati ed al rigetto delle faglie.
MODULO
SISMICA A RIFLESSIONE
ORE FRONTALI
LEZIONI FRONTALI
4
Il metodo della sismica a riflessione. Acquisizione ed elaborazione di segnali sismici.
4
Tecniche di interpretazione dei profili sismici a riflessione. Sismostratigrafia e facies
sismica. Correlazioni sismostratigrafiche. Calibrazione con dati di pozzo.
Conversione in profondità
4
Interpretazione di sezioni sismiche da ambienti tettonici diversi
CARTE GEOLOGICHE
5
Lettura ed interpretazione delle carte geologiche: elementi litologici, geometrici e
cronologici. Lettura della legenda, delle colonne e degli schemi stratigrafici e
strutturali, delle sezioni geologiche. Ricostruzione della storia geologica: cronologia
relativa degli eventi stratigrafici e tettonici e loro inquadramento cronostratigrafico.
SEZIONI GEOLOGICHE
5
Stratigrafia e stratimetria: giacitura di superfici stratigrafiche ed elementi tettonici:
discordanze, pieghe, faglie, sovrascorrimenti.
Calcolo dello spessore degli strati. Stima del rigetto delle faglie.
10
Ricostruzioni palinspastiche: metodologie. Esecuzione di sezioni geologiche.
Esecuzione di sezioni sismiche bilanciate
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