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N. 4
LUG/AGO
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2013
www.policlinicogemelli.it
La clinica 4
In aumento i tumori delle vie biliari
Nasce il Registro Nazionale Italiano sui casi di colangiocarcinoma dell’ilo epatico
Il colangiocarcinoma è un
tumore che nasce dalle
vie biliari e che è in aumento nei paesi occidentali e anche in Italia. Tra
questi, quello più frequente è il colangiocarcinoma dell’ilo epatico (o
tumore di Klatskin). L’unica possibilità di cura è
l’intervento chirurgico,
con il quale si asporta la
via biliare da dove origina
il tumore insieme con la
parte di fegato verso il
quale si sviluppa. La gestione di questi pazienti è
complessa e richiede notevole esperienza in chi-
rurgia epato-biliare e la
disponibilità di endoscopisti e radiologi interventisti
particolarmente esperti. I
migliori risultati si ottengono in centri di riferimento dove sono presenti tutti gli specialisti competenti: chirurghi del fegato, endoscopisti, radiologi e oncologi dedicati.
Alcuni aspetti nella diagnosi, nella gestione e
nel trattamento di questi
tumori sono ancora da
chiarire e devono essere
ulteriormente studiati.
Il Capitolo Italiano della
Società Internazionale di
Chirurgia Epato-Biliare
(IHPBA, International Hepato Pancreato Biliary
Association) ha promosso quest’anno la realizzazione di un Registro Nazionale Italiano dei pazienti operati per colangiocarcinoma dell’ilo epatico. Il Registro includerà
tutti i pazienti con tumore
di Klatskin operati nei
prossimi tre anni in 20
Centri italiani di Chirurgia
Epato-biliare selezionati
per partecipare allo studio. Lo scopo di questo
Registro è quello di raccogliere informazioni det-
tagliate sulle caratteristiche di pazienti italiani, sui
trattamenti preoperatori,
sui risultati della chirurgia,
e di ottenere quindi indicazioni utili per migliorare
il trattamento di questi tumori. Il prof. Felice Giuliante (nella foto), Direttore della UOC di Chirurgia
Epatobiliare del Policlini-
co Agostino Gemelli e
membro del Consiglio Direttivo Nazionale del Capitolo Italiano dell’IHPBA,
è stato nominato Coordinatore del Registro Nazionale del colangiocarcinoma dell’ilo epatico.
Questo incarico è un riconoscimento prestigioso
alla esperienza e ai risultati raggiunti dal Centro di
Chirurgia Epatobiliare del
Policlinico Agostino Gemelli che ha già coordinato recentemente la prima
inchiesta multicentrica
nazionale sullo stesso argomento.
Ottenuto il “certificato di qualità” dal programma
di trapianti di cellule staminali emopoietiche
Il programma di trapianti di cellule staminali emopoietiche attivo al Policlinico
A. Gemelli di Roma ha ricevuto il “certificato di qualità” da parte dell’organo internazionale deputato, la Joint Commission ISCT-EBMT (JACIE), una struttura
non-profit creata con lo scopo della valutazione e dell’accreditamento nel campo delle cellule staminali emopoietiche, fondata
dall’International Society for Cellular Therapy (ISCT) e dall’European Group for Blood and Marrow Transplantation (EBMT), che
sono le Società Scientifiche di riferimento in Europa nel campo
del trapianto di cellule staminali
emopoietiche.
Direttore del programma trapianti di cellule staminali emopoietiche del Policlinico Gemelli è il
professor Giuseppe Leone, ordinario di Ematologia e Direttore
della Unità Operativa Complessa
di Ematologia (UOC).
“La procedura di accreditamento JACIE,
che è andata di pari passo con quello del
Ministero della Salute, è una garanzia per il
paziente che deve sottoporsi a terapie così
complesse ed è giusto - spiega il professor
Leone - che solo con l’accreditamento JACIE i Centri Trapianti possano accedere alle banche di cellule staminali emopoietiche
per eseguire trapianti da donatori non consanguinei”.
Il programma attivo al Gemelli è stato accreditato per tutti i tipi di trapianti di cellule
staminali emopoietiche dal più semplice, il
trapianto autologo (il paziente riceve, dopo
una chemioterapia ad alte dosi, le proprie
cellule che sono state prelevate dal midollo
e poi temporaneamente criocongelate) a
quello più complesso, il trapianto allogenico
da donatore non familiare eseguibile con
cellule staminali emopoietiche prelevate dal
midollo osseo o dal sangue periferico tra-
mite aferesi o proveniente da sangue di
cordone ombelicale crioconservato. Al programma trapianti del Gemelli ha dato un
forte contributo anche il Centro Trasfusionale abilitato alla “manipolazione” e selezione di queste cellule prima di infonderle
al paziente che ne ha bisogno.
Gli Standards JACIE (Joint Accreditation
Committee of ISCT and EBMT) sono concepiti per fornire una linea-guida per le
strutture che sono coinvolte nella raccolta,
manipolazione ed utilizzo clinico delle cellule staminali emopoietiche nel campo del
trapianto e della terapia cellulare.
L’obiettivo principale degli Standards JACIE è di promuovere la qualità nel campo
dell’attività clinica e di laboratorio, applicata
al trapianto di cellule staminali e progenitori emopoietici. Lo scopo di JACIE è di creare un sistema standardizzato di accreditamento, ufficialmente riconosciuto in tutta
Europa. Pertanto l’accreditamento JACIE
rappresenta il mezzo attraverso il
quale un centro può dimostrare
di svolgere la propria attività ad
un livello di competenza in ottemperanza a standard di eccellenza riconosciuti.
Naturalmente, afferma il Prof.
Leone, questo accreditamento è
frutto di una esperienza ormai
quasi trentennale che comincia
con il suo stage negli Stati Uniti
a Seattle nel 1984 al Centro Trapianti del Fred Hutchinson Cancer Research Center diretto dal
Prof. Donnal Thomas, premio Nobel della
Medicina 1990, (nella foto, scattata a Seattle proprio nel 1990, tra il prof. Leone e la
prof.ssa Simona Sica, allieva del prof.
Leone che ugualmente ha maturato una
fattiva esperienza al Centro Trapianti di
Seattle, contribuendo in maniera determinante alla realizzazione del Centro Trapianti della Cattolica). Al Centro Trapianti del
Gemelli sono stati eseguiti più di mille trapianti di cui più di un terzo allogenici con livelli di successo pari a quelli dei migliori
centri mondiali.