Wienerplatz 7, 78048 VS-Villingen Tel.: 07721-56283 Fax: 07721/9929654 Handy 01607811631 E-mail: [email protected] Webseite: www.mci-villingen.de 2 Cari Amici, il Diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Questo antichissimo proverbio di saggezza popolare, in poche parole significa che le astuzie e le malvagità degli uomini possono fornire il recipiente per contenere i tradimenti, i rinnegamenti, ma non il coperchio per tenerli nascosti, perché poi… tutto viene a galla! In altre parole, il Diavolo è il simbolo di un cattivo consigliere e la decisione delle nostre autoritá europee di togliere dalla Costituzione Europea la radici “cristiane”, non è una operazione completa ed é drasticamente imperfetta. Il proverbio in questione quindi, significa che è meglio non organizzare azioni false, cattive e disoneste, perché è facile che si ripercuotano contro chi le ha pianificate e commesse. E coloro che le fanno ne pagano prima o poi le conseguenze. Applicato all’Europa, il proverbio in questione vuol dire che, avendo l’Europa rinnegato le sue radici cristiane, sta diventando piano piano un continente privo della propria identitá, corrotto, alla deriva, vittima dell’Islam. Inoltre, il cristianesimo, cacciato dalle porta, in Europa, è rientrato dalla finestra e nessuno se ne è accorto. In che modo? Continuate a leggere! Che sia una di quelle “furbizie della Storia”? Certamente il caso è curioso. Giovedì 10 luglio, 2004 a Bruxelles, con solenne cerimonia è stata presentata la bozza definitiva della Costituzione d' Europa. E' quella, nella cui introduzione, di proposito, non si è fatto il nome del Cristianesimo, che sta alle radici dell’Europa, provocando le polemiche e la protesta della Santa Sede. Ma questa stessa Costituzione, nel definire i propri simboli, dice solennemente che la bandiera europea è azzurra con dodici stelle disposte a cerchio. Ebbene: sia i colori, sia le stelle, e sia la loro disposizione a cerchio, vengono direttamente dalla devozione mariana; sono un segno chiaro di omaggio alla Madonna. Le stelle, in effetti, sono quelle di cui parla l’Apocalisse al dodicesimo capitolo: «Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una Donna vestita di sole con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle». Quella Donna misteriosa, per la tradizione cristiana, è la madre di Gesù. Anche i colori derivano da quel culto: l’azzurro del cielo e il bianco segno della purezza, della verginitá; (all’inizio il colore delle stelle era bianco, poi cambiato in oro; ma anche l’oro è il colore della divinitá). Pochi lo sanno (neppure i nostri grandi governanti dell’Europa lo sanno), ma la bandiera che sventola su tutti gli edifici pubblici dell’Europa (e il cerchio di stelle che è sulle targhe di ogni automobile europea) sono l’invenzione di un pittore, molto devoto della Madonna che nel presentare il progetto di bandiera, si ispirò alla sua grande devozione mariana. La storia inizia nel 1949 quando, Strasburgo, bandì un concorso d'idee, aperto a tutti gli artisti europei, per una bandiera europea. Alla gara partecipò pure Arsène Heitz, un giovane e poco conosciuto disegnatore. Heitz, come moltissimi cattolici, portava al collo la cosiddetta «Medaglia Miracolosa», diffusa in seguito alle visioni, nel 1830, a Parigi, di santa Catherine Labouré. Questa religiosa rivelò di avere avuto incarico dalla Madonna stessa di far preparare e di diffondere una medaglia dove ci fossero le dodici stelle dell’Apocalisse e l’invocazione: «Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te». La devozione si diffuse nel mondo cattolico intero e quella «Medaglia Miracolosa» diventó uno degli oggetti più diffusi, con molte centinaia di milioni di esemplari. Ne aveva al collo una di stagno e legata con uno spago anche santa Bernadette Soubirous quando, l’11 febbraio del 1858, ebbe la prima apparizione della Signora, che apparve vestita proprio di bianco e di azzurro. Ebbene, Arsène Heitz non era soltanto uno degli innumerevoli cattolici ad avere su di sé quella Medaglia nata da un’apparizione, ma aveva anche una speciale devozione all' Immacolata. Dunque, pensò di ideare il suo disegno con le stelle disposte in circolo, come nella Medaglia, su uno sfondo di azzurro mariano. Il bozzetto di Heitz con sua sorpresa, vinse il concorso, e nel 1955, fu adottato ufficialmente come bandiera della nuova Europa. Provvidenza volle che la commissione che esaminava i bozzetti era presieduta da un belga di origine ebraica, che non conosceva le origini del simbolo, ma fu profondamente colpito dai colori, che erano quelli dello Stato d’Israele, blu e bianco (all’inizio le 12 stelle erano bianche). Inoltre egli vide nelle 12 stelle i dodici figli di Giacobbe e le tribù di Israele e, cristianamente parlando, i 12 Apostoli di Gesù. Dunque, c’era l’ebraismo e il 3 cristianesimo, che ha costruito il l’Europa, uniti in un’unica bandiera. Nel 1955 il bozzetto fu accettato definitivamente come bandiera della nuova Europa. Ci furono critiche: perché 12 stelle, dal momento che gli Stati Europei, allora, erano soltanto 6? Arsène Heitz, pur non rivelando la fonte religiosa della sua ispirazione per non creare contrasti, riuscì a convincere gli esaminatori dei bozzetti, affermando che il dodici era, per la sapienza antica, «un simbolo di pienezza» e non doveva essere cambiato neanche se le Nazioni aderenti all’Europa avessero superato quel numero. Come infatti avvenne e cosí ora è stato stabilito definitivamente dalla nuova Costituzione. Quel numero di stelle profetizzato dall’Apocalisse, che fanno corona sul capo della «Donna vestita di sole» non sarà piú cambiato. E per finire, un ultimo particolare che può essere motivo di riflessione per noi credenti: la riunione solenne, durante la quale la bandiera dell’Europa fu adottata, si tenne nel 1955. E indovinate in quale giorno? L’8 dicembre, quando cioè la Chiesa celebra la festa della Immacolata Concezione. E attenzione, quel giorno non fu un giorno scelto appositamente dai capi di Stato, ma fu deciso solo sulla base degli impegni politici dei capi di Stato. Per molti, certamente fu un caso. Ma forse, per altri, fu un segno umile ma preciso di un’ “altra” realtà, e cioé che per almeno altri mille anni, sino alla fine dell’Europa, proprio Maria sia la protettrice di tutto il Continente come «Regina d' Europa». I nostri “cari” governanti dell’Europa hanno cacciato Cristo dalla porta dell’Europa, ma non si sono accorti, che sua Madre, la Vergine Maria è entrata dalla finestra. Un caro saluto Medaglia miracolosa 4 GESÙ TRA I DOTTORI DEL TEMPIO Nel tempio di Gerusalemme spesso si riunivano i vari gruppi dei Dottori della Legge di Mosé, di diversa opinione e di diversa interpretazione della legge di Dio, per discutere su un argomento religioso (una specie di moderno “talk show” che significa “spettacolo di conversazione” o “programma di parole”; il “talk show” è un genere di programmi televisivi di stampo giornalistico basato su interviste e dialoghi tra un giornalista o presentatore e uno o più intervistati o ospiti del programma, invitati a parlare di qualsiasi argomento). Gesú è in mezzo alla folla che si era riunita per ascoltare quella disputa. Fra i “dottori” c’era un gruppo guidato formato da Gamaliele, e da Hillel, molto vecchio e quasi cieco. Il gruppo di Gamaliele-Hillel ha vedute più larghe, mentre un secondo gruppo, che è il più numeroso, è guidato da uno che si chiama Sciammai, ed è dotato di una durezza e intransigenza piena di rabbia e di livido contro chi non la pensa come lui. Gamaliele, circondato da un folto gruppo di discepoli, parla della venuta del Messia e, appoggiandosi alla profezia di Daniele, sostiene che il Messia deve ormai essere nato, perché il Tempio ormai è stato costruito e poi, da una decina d’anni circa, le settanta settimane profetizzate da Daniele per la nascita del Messia, sono giá finite. Sciammai, invece lo combatte affermando che, se è vero che il Tempio è stato riedificato, è anche vero che la schiavitù di Israele è aumentata, e la pace, che avrebbe dovuto portare il Messia, che i Profeti chiamavano «Principe della Pace», è ben lontana dall’esserci nel mondo e specialmente a Gerusalemme, oppressa da un nemico, i Romani, che osano spingere la loro dominazione fin dentro il recinto del Tempio, dominato dalla torre Antonia, piena di legionari romani, pronti ad allontanare con la spada ogni tumulto di indipendenza ebraica. La disputa, piena di cavilli, va per le lunghe. Ogni maestro fa sfoggio di erudizione, non tanto per vincere il rivale, quanto per imporsi all’ammirazione degli ascoltatori. Sul piú bello, dal folto del gruppo degli ascoltatori esce una fresca voce di fanciullo, che grida: «Gamaliele ha ragione». La folla, e tutti i dottori, si girano dalla parte della voce. Si cerca colui che aveva parlato. Ma non occorre cercarlo. Non si nasconde. Quel fanciullo si fa largo da sé e si avvicina al gruppo dei “dottori”. È Gesu, adolescente. È sicuro e chiaro, con due sfavillanti occhi pieni di intelligenza. «Chi sei?» gli chiedono. «Sono un figlio di Israele venuto in pellegrinaggio a compiere ciò che la Legge di Dio ordina». La risposta ardita e sicura piace e ottiene sorrisi di approvazione e benevolenza. I dottori continuano ad interessarsi del piccolo israelita. «Come ti chiami?». «Gesù di Nazareth». Nel gruppo di Sciammai, cresce l’agitazione e la rabbia. Ma Gamaliele, più benigno, prosegue il dialogo insieme ad Hillel. Anzi è proprio Gamaliele che con rispetto dice al vecchio Hillel: «Chiedi al fanciullo qualcosa». «Su cosa fondi la tua sicurezza?» chiede Hillel. Gesù: «Sulla profezia che non può sbagliare circa il tempo e sui segni che l’hanno accompagnata 5 quando fu il tempo del suo avverarsi. È vero che Cesare ci domina. Ma il mondo era tanto in pace e la Palestina tanto in calma quando si compirono le settanta settimane; e per questo fu possibile a Cesare di ordinare il censimento nei suoi territori. Non lo avrebbe potuto fare se ci fosse stata la guerra nell’Impero e le sommosse in Palestina. Potete avere dubbi? Non ricordate che la stella fu vista dai Sapienti d’Oriente e che andò a posarsi proprio sul cielo di Betlemme di Giuda e che le profezie e le visioni, da Giacobbe in poi, indicano quel luogo come quello destinato ad accogliere la nascita del Messia, figlio del figlio del figlio di Giacobbe, attraverso Davide che era di Betlemme? Non ricordate Balaam? “Una stella nascerà da Giacobbe”. I Sapienti d’Oriente, che la purezza e la fede rendevano occhi e orecchi aperti, hanno visto la stella e compreso il suo nome: “Messia”, e sono venuti ad adorare la Luce scesa nel mondo». Sciammai, con sguardo livido: «Tu dici che il Messia nacque nel tempo della stella a BetlemmeEfrata?». Gesù: «Io lo dico». Sciammai: «Allora non c’è più. Non sai, fanciullo, che Erode fece uccidere tutti i nati di donna, da un giorno a due anni d’età, di Betlemme e dintorni? Tu, tanto sapiente nella Scrittura, devi sapere anche questo: “Un grido s’è sentito nell’alto… È Rachele che piange i suoi figli”. Le valli e le montagne di Betlemme, che hanno raccolto il pianto di Rachele morente, sono rimaste piene di pianto, e le madri l’hanno ripetuto sui figli uccisi, ai tempi di Erode. Fra esse c’era certo anche la Madre del Messia». Gesù «Ti sbagli, o vecchio. Il pianto di Rachele si è cambiato in osanna, perché là dove essa ha dato alla luce il “figlio del suo dolore”, la nuova Rachele, cioè la Madre del Messia, ha dato al mondo il Beniamino del Padre celeste, il Figlio della sua destra, Colui che è destinato a riunire il popolo di Dio sotto il suo scettro e a liberarlo dalla più tremenda schiavitù». Sciammai: «E come, se Egli fu ucciso?». Gesù: «Non hai letto di Elia? Egli fu rapito dal cocchio di fuoco. E non potrà il Signore Iddio aver salvato il suo Emmanuele perché fosse Messia del suo popolo? Egli, che ha aperto il mare davanti a Mosè perché Israele passasse a piede asciutto verso la sua terra, non avrà potuto mandare i suoi angeli a salvare il Figlio suo, il suo Cristo, dalla ferocia dell’uomo? In verità vi dico: il Cristo vive ed è fra voi, e quando sarà la sua ora si manifesterà nella sua potenza». Hillel: «Fanciullo, chi ti ha insegnato queste parole?» Gesù: «Lo Spirito di Dio. Non ho maestro umano. Questa è la Parola del Signore che vi parla attraverso le mie labbra». Hillel: «Vieni fra noi, che io ti veda da vicino, o fanciullo, e la mia speranza si ravvivi a contatto della tua fede e la mia anima si illumini al sole della tua». E fanno sedere Gesù su un alto sgabello fra Gamaliele e Hillel, e gli vengono dati dei rotoli perché li legga e spieghi. È un esame in piena regola. La folla si accalca e ascolta. La voce fanciulla di Gesù legge: «“Consolati, o mio popolo. Parlate al cuore di Gerusalemme, consolatela perché la sua schiavitù è finita.. Voce di uno che grida nel deserto: preparate le vie del Signore… Allora apparirà la gloria del Signore.”». Sciammai: «Lo vedi, o nazareno! Qui si parla di schiavitù finita. Mai come ora siamo schiavi. Qui si parla di un precursore. Dove è egli? Tu farnetichi ». Gesù: «Sciammai, io ti dico che a te, più che agli altri, va fatto l’invito del Precursore. A te e ai tuoi simili. Altrimenti non vedrai la gloria del Signore, né comprenderai la parola di Dio, perché le tue bassezze, le tue superbie, le tue doppiezze ti saranno di ostacolo a vedere ed udire». Sciammai: «Così parli ad un maestro?». Gesù: «Così parlo. E così parlerò sino alla morte. Poiché sopra il mio utile sta l’interesse del Signore e l’amore alla Verità di cui sono Figlio. E ti aggiungo, o Rabbi Sciammai, che la schiavitù di cui parla il Profeta, e di cui Io parlo, non è quella che credi, come la regalità del Messia non sarà quella che pensi. Ció nonostante per merito del Messia verrà reso libero l’uomo dalla schiavitù del Male che lo separa da Dio, e il segno del Cristo sarà sugli spiriti liberati da ogni oppressione e fatti sudditi dell’eterno Regno. Tutte le nazioni curveranno il capo, o stirpe di Davide, davanti al Germoglio nato da te e divenuto albero che copre tutta la terra e si alza al Cielo. E in Cielo e in terra ogni bocca loderà il suo Nome e piegherà il ginocchio davanti all’Unto di Dio, al Principe della Pace, al Condottiero, e per i meriti di Lui, del Redentore, tutti i buoni conosceranno il Signore e il Santuario di Dio non sarà più abbattuto e distrutto». 6 Sciammai: «Ma non bestemmiare, fanciullo! Ricorda Daniele. Egli dice che, dopo l’uccisione del Cristo, il Tempio e la Città saranno distrutti da un popolo e da un condottiero che verrà. E Tu sostieni che il Santuario di Dio non sarà più abbattuto! Rispetta i Profeti!». Gesù: «In verità ti dico che vi è Qualcuno che è da più dei Profeti, e tu non lo conosci e non lo conoscerai mai, perché te ne manca la voglia. E ti dico che quanto ho detto è vero. Non conoscerà più morte il Santuario vero. Ma, come il suo Santificatore, risorgerà a vita eterna e alla fine dei giorni del mondo vivrà in Cielo». Hillel: «Ascolta me, fanciullo. Aggeo dice: “…Verrà il Desiderato delle genti… Grande sarà allora la gloria di questa casa, e di quest’ultima più della prima”. Vuol forse parlare del Santuario di cui Tu parli?». Gesù: «Si, maestro. Questo vuol dire. La tua rettitudine e onestá ti porta verso la Luce ed Io te lo dico: quando il Sacrificio del Cristo sarà compiuto, a te verrà pace, poiché sei un israelita senza malizia». Gamaliele: «Dimmi, Gesù. La pace di cui parlano i Profeti come può sperarsi se a questo popolo verrà distruzione di guerra? Parla e da’ luce anche a me». Gesù: «Non ricordi, maestro, cosa dissero coloro che furono presenti la notte della nascita del Cristo? Che le schiere angeliche cantarono: “Pace agli uomini di buona volontà”. Ma questo popolo non ha buona volontà e non avrà pace. Esso non riconoscerà il suo Re, il Giusto, il Salvatore, perché pensa che sia un re di umana potenza, mentre Egli è Re dello spirito. Esso non lo amerà, dato che il Cristo predicherà ciò che a questo popolo non piace. Il Cristo non sconfiggerá i nemici coi loro cocchi e i loro cavalli, ma i nemici dell’anima, che spingono verso l’inferno il cuore dell’uomo creato per il Signore. E questa non è la vittoria che Israele si aspetta da Lui. Egli verrà, o Gerusalemme; il tuo Re, cavalcherá “l’asina e l’asinello”, ossia i giusti di Israele e i gentili pagani. Ma l’asinello, Io ve lo dico, sarà a Lui più fedele e lo seguirà precedendo l’asina e crescerà nella via della Verità e della Vita. Israele per la sua mala volontà perderà la pace e soffrirà in sé, per dei secoli, ciò che farà soffrire al suo Re, che sarà da esso ridotto al Re di dolore di cui parla Isaia». Sciammai «La tua boca sa insieme di latte e di bestemmia, nazareno. Rispondi: e dove è il Precursore? Quando lo avemmo?». Gesù: «Egli è. Non dice Malachia: “Ecco, io mando il mio angelo a preparare davanti a Me la strada; e subito verrà al suo Tempio il Dominatore da voi cercato e l’Angelo del Testamento, da voi atteso”? Dunque il Precursore precede immediatamente il Cristo. Egli già è, come è il Cristo. Se anni passassero fra colui che prepara le vie al Signore e il Cristo, tutte le vie tornerebbero ingombre e contorte. Dio lo sa e predispone che il Precursore anticipi di un’ora sola il Maestro. Quando vedrete questo Precursore, potrete dire: “La missione del Cristo ha inizio”. A te dico: il Cristo aprirà molti occhi e molti orecchi quando verrà a queste vie. Ma non le tue e quelle dei tuoi pari, o Sciammai; voi gli darete morte per la Vita che vi porta; perché Egli, o maestro che non sai, non è, lo ripeto, Re di un regno umano, ma di un Regno spirituale, e suoi sudditi saranno unicamente coloro che per suo amore sapranno rigenerarsi nello spirito. Sciammai ai suoi seguaci: «Questo nazareno è Satana!». Hillel e i suoi: «No. Questo fanciullo è Profeta di Dio. Resta con me, Bambino. La mia vecchiezza trasfonderà quanto sa al tuo sapere, e Tu sarai Maestro del popolo di Dio». Gesù: « In verità ti dico che, se molti fossero come tu sei, salute verrebbe ad Israele. Ma la mia ora non è venuta. A Me parlano le voci del Cielo e nella solitudine le devo raccogliere finché non sarà la mia ora. Allora con le labbra e col sangue parlerò a Gerusalemme, e sarà mia la sorte dei Profeti lapidati e uccisi da essa. Ma sopra il mio essere è quello del Signore Iddio, al quale Io sottometto Me stesso come servo fedele per fare di Me sgabello alla sua gloria, in attesa che Egli faccia del mondo sgabello ai piedi del Cristo. Attendetemi nella mia ora. Queste pietre riudranno la mia voce e fremeranno alla mia ultima parola. Beati quelli che in quella voce avranno udito Iddio e crederanno in Lui attraverso ad essa. A questi il Cristo darà quel Regno che il vostro egoismo pensa sia umano, mentre è celeste, e per il quale Io dico: “Ecco il tuo servo, Signore, venuto a fare la tua volontà. Consumala, perché di compierla Io ardo”. Dicendo queste parole l’adolescente Gesú aveva il volto infiammato rivolto al cielo, le braccia spalancate ed era in piedi fra i dottori sbigottiti e spiazzati, alcuni ammirati, altri arrabbiati. 7 8 9 “Stai allegro, fai del bene e lascia che gli altri dicano quello che vogliono” D. Bosco “Il Signore benedica i nostri cari collaboratori” Don Bosco 10 1. Vanno a dormire alla stessa ora. Ricordate quando avete iniziato a frequentarvi? Non vedevate l'ora di coccolarvi e dormire l'uno accanto all'altro. Non dimenticatelo! Andare a dormire insieme è necessario e fa bene alla salute della relazione. 2. Hanno interessi comuni. È importante trascorrere del tempo insieme. Non è necessario che lui condivida la vostra passione per “Beautiful”; non è neppure necessario che voi condividiate la sua dipendenza dalle partite, ma dovreste avere delle attività che non vedete l'ora di fare insieme. Per esempio, scegliere una nuova ricetta da provare in cucina ogni fine settimana, andare a correre, o semplicemente guardare qualche programma insieme: insomma cercate di trovare sempre qualcosa da fare in coppia. 3. Mantengono il contatto fisico. I piccoli gesti, come tenersi per mano o abbracciarsi aumentano la vicinanza, un fattore che caratterizza una coppia serena. Quando vi tenete per mano, state ricordando a voi stessi che ci tenete l'uno all'altra. 4. Non si lamentano inutilmente. In una coppia felice, i partner danno valore alle cose positive. Significa che, se qualcosa vi infastidisce, dovete subito affrontare la questione. Essere arrabbiati, lamentosi, critici o tenere il muso, non vi farà conquistare il cuore del vostro coniuge. 5. Accolgono i gesti d'affetto, si baciano per salutarsi e dicono "Ti amo". Al mattino, prima di andare a lavoro, salutate il vostro coniuge con un vero bacio, ricordandogli che l'amate. Quando rientrate dopo una lunga giornata, fate lo stesso. Non vedrete l'ora che arrivi il momento dei saluti. Una volta abituati a salutarvi con un bacio e a condividere i vostri sentimenti, vi apprezzerete di più. Le persone dimenticano che le piccole cose fanno la differenza. Iniziare la giornata con un gesto d'amore significa partire con il piede giusto. 6. Tengono viva l'intimità. Non c'è niente di meglio della "luna di miele", in cui gli sposi non riuscono a smettere di toccarsi. È fantastico quanto tutta l’attenzione si concentra sul coniuge e si vuole passare ogni momento insieme. Purtroppo la luna di miele è destinata a finire, ma questo non vuol dire che debba spegnersi anche la passione. Le coppie felici mantengono viva la passione e il romanticismo della relazione. 7. Escono insieme. Dedicarsi una serata esclusiva è fondamentale. Proprio come quando avete iniziato a frequentarvi, dovete corteggiarvi. Fatelo a turno e pianificate l'intera serata. Potrà sembrare stupido ma vestirsi bene e uscire insieme, da soli, serve a tenere acceso l'amore e il desiderio. 8 Si godono davvero la compagnia reciproca. Quando apprezzate la compagnia l'uno dell'altra, la relazione progredisce. La vostra metà è qualcuno con cui potete parlare di tutto, sempre e comunque. Assicuratevi di farlo al meglio. Dopo una brutta giornata, anche solo vedere il vostro partner vi farà stare meglio. 9. Spezzano la routine. La vita di coppia non dovrebbe essere caratterizzata dalla routine, ma dall' imprevedibilità, dalla sorpresa. Dovete essere spontanei e sorprendervi a vicenda con delle attività divertenti. 11 10. Mettono via il telefono. Quando siete insieme, dovreste concentrarvi solo sul vostro coniuge e dedicargli la vostra attenzione al 100%. Prendetevi una pausa dalla tecnologia, Facebook, Twitter, WhatsApp, FaceTime possono aspettare fino al giorno dopo. L’amore si nutre di semplicità. Piccole attenzioni, frasi dolci, gesti teneri sono il sale quotidiano di ogni relazione, sia nei primi mesi di innamoramento sia dopo dieci anni di vita insieme. Troppo spesso ci dimentichiamo che sono proprio i piccoli gesti quelli che rafforzano il legame giorno dopo giorno. 1. Dille quanto è bella A volte i gesti più semplici sono anche i più significativi. Non scordarti mai di dirle quanto è bella. Anche appena sveglia, struccata e con i capelli spettinati, la tua donna rimane l’essere più splendido che ci sia. 2. Lasciale un bigliettino quando esci presto la mattina Un impegno di lavoro, un treno da prendere, una corsetta all’alba: quando esci presto di casa la mattina, lasciale un bigliettino carino sul frigo o sulla porta per dimostrarle che è la prima cosa a cui pensi quando ti alzi dal letto. 3. Baciala sulla fronte Uno dei baci più dolci e teneri che ci siano. 4. Dille quanto è importante per te Se la ami davvero e non riusciresti a fare a meno di lei, fai la cosa più semplice: diglielo. Non vergognarti di esprimere i sentimenti che provi per lei e non aver paura di costruire una relazione duratura insieme. 5. Perdonala sempre Conservare rancore uccide l’amore, e anche se sembra di una banalità assoluta, devi sapere che pochi sono disposti a perdonare. Anzi spesso capita che gli errori passati del partner vengano utilizzati come arma per i litigi futuri. Per cui, impara a dare il tuo perdono reale. Se vuoi che la tua vita di coppia sia sempre fresca, bella e piacevole perdona sempre, perdona tutto…, ma proprio tutto. 6. Falle piccoli regali quando non vi vedete per un po’ Per via di qualche impegno non vi siete visti per un paio settimane e non aspetti che il momento di andarla a prendere in aeroporto o raggiungerla in treno. Un piccolo regalo come un mazzo di fiori o una scatola di cioccolatini renderà l’incontro un momento speciale per tutti e due. 7. Raccontale storie della tua infanzia Ascoltare storie del tuo passato e della tua infanzia la farà sentire parte di una ristretta cerchia di persone a cui pochi hanno accesso. Il vostro legame sarà rafforzato perché significa che ti fidi di lei. 8. Preparale la colazione Un modo semplice e dolce per dimostrarle il tuo amore sin dai primi attimi della giornata. Alzati cinque minuti prima di lei e falle trovare una bella colazione pronta per due. 12 9. Dille quanto è sexy Capitano giornate in cui le donne si sentono inguardabili. Naturalmente è solo una loro impressione, ma tu non dimenticarti di dire alla tua moglie quanto la trovi sexy. A volte ha semplicemente bisogno di sentirselo dire. 10. Non vergognarti di mostrare il tuo lato emotivo Un vero uomo sa anche quando è il momento di mettere da parte l’orgoglio ed esprimere apertamente le proprie emozioni. Se vuoi urlare di rabbia, se vuoi confessare un segreto, se vuoi piangere, fallo: lei sarà lì apposta per ascoltarti. Nessuna profezia preannunciò la venuta di Maometto. * Numerose, precise e antiche profezie si sono avverate con la nascita di Gesù. * Il concepimento di Maometto fu umano e naturale. * Gesù fu concepito in modo soprannaturale e nacque da una vergine. * Numerose “rivelazioni” di Maometto servivano a soddisfare i suoi interessi personali, come ad esempio la legalizzazione del matrimonio con la sua nuora. * Le rivelazioni e la vita di Gesù, come la sua crocifissione erano per la salvezza del mondo. * Maometto non ha fatto alcun miracolo. * Gesù ha guarito lebbrosi, dato la vista ai ciechi, camminato sulle acque, risuscitato i morti. * Maometto ha instaurato un regno terreno. * Gesù ha detto «il mio regno non è di questo mondo». * Maometto ha ammesso che le sue più grandi passioni erano le donne, i profumi e il cibo. * La passione principale di Gesù era di glorificare il nome del suo Padre celeste. * Maometto era un re terreno che accumulava ricchezze, tanto è vero che diventó il più ricco possidente in Arabia. * Gesù non aveva un posto dove appoggiare il suo capo. * La vita di Maometto era contrassegnata dalla spada. * La vita di Gesù era contrassegnata da misericordia e amore. Maometto incitava alla jihad, la guerra santa. * Gesù ha detto che «coloro che feriscono di spada, periscono di spada». Uno dei suoi titoli è «Principe della pace». * * Se una carovana era debole, Maometto l’attaccava, la saccheggiava e la massacrava; se era forte, fuggiva. * Gesù disse: «Splenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli.» «Amate i vostri nemici e benedite coloro che vi odiano.» * Maometto fece lapidare un’adultera. * Gesù perdonò un’adultera. 13 * Maometto sposò quattordici donne, compresa una bambina di sei o sette anni. * Gesù non ebbe relazioni sessuali. * Maometto riconosceva di essere un peccatore. * Gesù fu senza peccato, perfino secondo il Cora-o, il libro sacro di Maometto. * Maometto non predisse la sua morte. * Gesù predisse esattamente la sua crocifissione, morte e risurrezione. * Maometto non nominò, né istruì un successore. * Gesù nominò, istruì e preparò i suoi successori. * Maometto era così incerto riguardo alla sua salvezza che pregava settanta volte al giorno per ricevere perdono. * Gesù era LA salvezza, egli disse: «Io sono la via, la verità e la vita! Nessuno viene al Padre (si salva) se non per mezzo di me.» * Maometto massacrò i suoi nemici. * Gesù perdonò i suoi nemici. * Maometto morì e le sue spoglie sono sepolte sulla Terra. * Gesù risuscitò dai morti e salì al Cielo! E ancora: * Gesù è stato un leader religioso * Maometto è stato un leader religioso e militare * Gesù non ha mai ucciso nessuno * Maometto si stima abbia ucciso 3 mila persone, compresi 700 ebrei a Medina nel 627. * Gesù non ha mai posseduto schiavi * Maometto ne riceveva un quinto dei prigionieri catturati in battaglia, comprese le donne (Sura 8,41) * Gesù non ha mai forzato i suoi discepoli a continuare a credere in Lui * Maometto ha forzato i suoi discepoli a continuare a credere in lui (pena la morte) * Gesù ha insegnato a perdonare le offese ricevute * Maometto ha insegnato a vendicare le offese contro l’onore, la famiglia o la religione * Gesù non ha mai torturato nessuno * Maometto ha torturato il capo di una tribù ebrea * Gesù non ha vendicato la violenza contro di lui, affermando addirittura “Padre, perdona loro” (Lc 23,24) * Maometto ha vendicato le violenze contro di lui ordinando la morte dei suoi nemici * Per cristiani e per gli ebrei martire è colui che muore per la propria fede, senza usare violenza contro nessuno * Per l’islam martire è chi muore per la propria fede mentre usa violenza, combatte e uccide gli infedeli * Nessuno dei discepoli di Gesù ha mai guidato eserciti * Tutti i califfi, discepoli di Maometto, sono stati anche generali di eserciti 14 * Nei primi 300 anni di cristianesimo ci sono state 10 importanti persecuzioni contro i cristiani (senza che ci fossero resistenze armate) * Nei primi 300 anni di islam, gli eserciti islamici hanno conquistato Arabia, Persia, la Terra Santa, Nord Africa, Africa centrale, Spagna, Francia meridionale e vaste aree di Asia minore e Asia * Maometto: uccise donne a pietrate per adulterio (Muslim 4206). * Gesù: “chi è senza peccato scagli per primo una pietra contro di lei” (Giovanni 8,7). * Maometto: rubò egli stesso agli infedeli e saccheggió molte carovane (Bukhari 44:668; ibn ishaq 764) * Gesù: “non ruberai mai” (Matteo 19,18). * Maometto: chi fa la guerra per Allah è elevato 100 volte in paradiso (Muslim 4645). * Gesù: se uno ti da uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgi anche l’altra (Matteo 5,39 ). * Maometto: guidò lui stesso 65 guerre e saccheggi; negli ultimi 10 anni di vita conquistó l’intera Arabia (Ibn Ishaq). * Gesù: non fece guerre, né approvò le guerre o la violenza, anzi fu umiliato e maltrattato; come un agnello fu condotto al macello e non aprì bocca (Isaia 53;7 ). * Maometto: incoraggió i suoi uomini a stuprare e schiavizzare le donne (Corano 4:24, Abu Dawood 2150). * Gesù: non incoraggió mai lo stupro delle donne né tantomeno le schiavizzò. * Maometto: “combatti finché non ci sia più politeismo e la religione sia tutta per Allah” (Corano 8;39). * Gesù: “ama il tuo prossimo e prega per coloro che ti perseguitano” (Matteo 5:44). * Maometto: benedisse il feroce assassino di un mezzo cieco (al Tabari 1140). * Gesù: curò molti ciechi (Marco 8,28). * Maometto: comandó ad uno schiavo di costruirgli il pulpito dal quale predicò l’islam (Bukhari 47: 743) * Gesù: lavò i piedi dei suoi discepoli (Giovanni 13,5). * Maometto: “credi in Allah e partecipa alla guerra per la sua causa” (Muslim 1: 149). * Gesù: “ama Dio e ama il tuo prossimo come te stesso” (Matteo 23: 34,40). * Maometto: chiese di avere guardie del corpo armate, persino durante la preghiera (Corano 4:102). * Gesù: rimproveró chiunque tentò di difenderlo con forza (Giovanni 18: 10-12). * Maometto: morì ricco di ciò che aveva rubato agli altri durante le guerre, o dalle tasse che impose alle tribù conquistate. * Gesù: non ebbe mai ricchezze e mori senza avere niente . * Maometto: ordinò di crocifiggere gli altri (Corano 5: 33). * Gesù: morì crocifisso lui stesso (Giovanni 19,18). Conclusione Le differenze sono quindi abissali, Maometto fu un signore della guerra che si servì del suo dio per conquistare l’Arabia del settimo secolo, e che impose la sua religione con la guerra, e così ordinó di fare. Da Maometto fino ad oggi gli atti di guerra dei musulmani contro tutti i non musulmani non si sono mai fermati, né possono fermarsi, poiché cosi gli ordina il loro dio. 15 Gesù invece disse: Conoscerete la verità e la verità vi renderà liberi. Ecco il nostro desiderio, è quello di conoscere, scoprire, studiare e meditare la Parola di Dio affinché il suo messaggio, la sua Parola, e la sua potenza d’amore, possa arrivare in ogni luogo e in ogni dove, qui su questa terra, e unire tutti gli esseri umani a lodare e benedire l’unico vero Dio-Trinitá, il Dio d’amore Padre-Figlio-Spirito Santo che ci ha rivelato Gesú Cristo. Non saranno golosi e gustosi come la cioccolata e neanche come il salame, ma esistono alimenti che hanno pur sempre il pregio di far bene e addirittura di aiutare a perdere peso. La mela. Non a caso il proverbio la celebra come un alimento talmente miracoloso da tenere a distanza il medico, compreso il dietologo. Ma attenzione, per essere efficace deve essere verde. Il valore di questo frutto sta nell’abbondanza di fibre alimentari, che regalano un senso di sazietà e bruciano i grassi. Insomma, quelle 52 calorie che ci lasciano 100 grammi di mele non ci devono far sentire per nulla in colpa. Anzi. Il cetriolo. Permette di bruciare molto velocemente le riserve di grasso in eccesso nel corpo. Questa verdura non ha il solo pregio di contenere 16 calorie per 100 grammi. Fa molto di più: riduce i livelli di infiammazione, è ricco di vitamina C e acido caffeico, che aiuta a liberare acqua dal corpo. Gli asparagi. Godono di proprietà disintossicanti grazie alle loro conosciute proprietà diuretiche e sono una vera fortuna per la gravidanza. Inoltre hanno potere antinfiammatorio e antiossidante. E vale la pena rimarcare che 100 grammi di asparagi contengono a malapena a 20 calorie. Il cavolfiore bianco. Certo cucinarlo non giova al profumo della casa, ma ne vale la pena: con le sue “magre” 25 calorie ogni 100 grammi, il cavolfiore è ricco di vitamina C e vitamina K, non ha grassi, è un’eccellente fonte di fibre e ha anche il pregio di essere sufficientemente gustoso da poter essere consumato da solo. Infine aumenta il ritmo del metabolismo. Infine, il corpo per estrarre quelle pochissime calorie dal cavolfiore deve lavorare di più, e quindi consuma molto piú calorie. Il sedano. È talmente ricco di benefici da non crederci. Innanzitutto per 100 grammi di sedano le calorie ingerite sono appena 16. Ma quel 75 per cento di acqua da cui è composta questa verdura significa che a mangiarla se ne bruciano molte di più di quelle che si ingeriscono. Senza contare che il sedano è fatto anche da un restante 25 per cento di fibre e che è ricco di sodio e potassio. Il tacchino e il pollo. Per dimagrire, mangiando, non occorre semplicemente rivolgersi a cibi acquosi. Anche certe carni hanno le proprietà sufficienti per entrare nella lista dei cibi con poche calorie. Il tacchino contiene 145 calorie ogni 100 grammi e un petto di pollo contiene 172 calorie ogni 100 grammi, ma la loro migliore qualità è data dal fatto che, essendo fonti di proteine, costringono il sistema digestivo a lavorare più duro, consumando molte ma molte di piú calorie. 16 I pomodori. Diciotto calorie ogni 100 grammi di pomodori, vitamina C e licopene (antiossidante) a volontà ne fanno un prezioso amico della salute, prima ancora che della dieta. Il pomodoro viene considerato importante nella prevenzione di ictus e attacchi cardiaci grazie alla sua efficacia contro il colesterolo e la pressione alta. L’acido citrico infine stimola la produzione di succhi gastrici e aiuta il metabolismo. Ricco d’acqua, povero di grassi, è saziante e nutriente. E non a caso lo si trova in quasi tutte le diete. La papaya. Per 100 grammi di papaya si acquistano 43 calorie, ma soprattutto la papaya combatte la stitichezza e aiuta a mantenere il colesterolo sotto controllo. Ricca di fibre e di sostanze antiossidanti contiene grandi quantità di vitamina A, C ed E , che, rinforzando le pareti arteriose, sono preziose per la circolazione del sangue. Gli zuccheri contenuti in questo frutto velocizzano il metabolismo favorendo la bruciatura delle calorie. Il peperoncino. Vanta un apporto calorico di circa 40 calorie per ogni 100 grammi, ma soprattutto brucia, in tutti i sensi. I peperoncini hanno la capacità di aumentare il metabolismo, che a sua volta porta il corpo a bruciare più calorie, subito dopo che vengono ingeriti. La tazzina di caffè. Ogni tazzina di caffè senza zucchero contiene soltanto 2 calorie. A dosi eccessive può essere nocivo al cuore. Ma preso così, senza aggiunto di zucchero o di altro, ha uno straordinario potere nel bruciare i grassi. LA SOLITUDINE, spesso considerata positiva per la riflessione, la creatività, la concentrazione, ha effetti deleteri sulla salute. Indebolisce le difese immunitarie modificando l'attività di geni importanti per il corretto funzionamento delle cellule di difesa. In questo modo le cellule hanno più difficoltà a fronteggiare le infezioni e causano processi infiammatori. E si diventa piú esposti alle malattie infettive. Essere soli, specie dopo i 50 anni, aumenta dunque il rischio di morte. Isolarsi dalla societá, quindi, ha un effetto dannoso sulla salute. I geni delle persone sole sono meno attivi, piú pigri nel combattere i virus. In conclusione lo stato di solitudine ha un effetto negativo sull'organismo. Quindi uscire dai propri pensieri, dalle proprie emozioni e dal proprio guscio e partecipare alla vita comunitaria in modo attivo e costante. Servizio Pastorale a cura della Missione Cattolica Italiana Villingen n. 65* Febbraio 2016