PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 1/40
MUSEO DELL’AUTOMOBILE
DI TORINO
PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE
(Decreto Legislativo 81/08 art.46 terzo comma)
(Decreto Ministeriale 10/03/1998 art.5)
Data di Redazione: dicembre 2011
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 2/40
DENOMINAZIONE:
MAUTO – MUSEO DELL’AUTOMOBILE
DI TORINO
SEDE:
CORSO UNITA’ D’ITALIA n.40 – 10126
TORINO
DATORE DI LAVORO:
DOTT. RODOLFO GAFFINO ROSSI
RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI ARCH. ELENA PROCCHIO
PREVENZIONE E PROTEZIONE:
RESPONSABILE AMMINISTRATIVO:
DOTT. MARZIA THOLOZAN
Il piano di emergenza ed evacuazione del Museo è stato redatto con la
collaborazione dell’ING. GIANCARLO GRAMONI quale consulente in materia
di Sicurezza e Prevenzione Incendi e dell’ARCH. ELENA PROCCHIO nella sua
qualità di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione.
DATORE DI LAVORO
_______________________
Dott. Rodolfo Gaffino Rossi
Torino,dicembre 2011 – Aggiornamento 001
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 3/40
INDICE DEGLI ARGOMENTI
1.
INTRODUZIONE
2.
SCOPO DEL DOCUMENTO
3.
DEFINIZIONI
4.
DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA
5.
PRESIDI ED ATTREZZATURE ANTINCENDIO
6.
AFFOLLAMENTO DELLA STRUTTURA
7.
ADEMPIMENTI ORGANIZZATIVI
8.
ORGANIZZAZIONE GENERALE DELLA SICUREZZA
• Referente del Servizio Prevenzione e Protezione
9.
ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA NELLA STRUTTURA
10. COMPITI DEGLI ADDETTI ALLA GESTIONE EMERGENZE
• Postazione di controllo
• Responsabile delle Emergenze
• Addetto incaricato dell’interruzione delle erogazioni
• Addetti incaricati delle operazioni di evacuazione
• Addetti incaricati delle operazioni di primo soccorso
11. PROCEDURE OPERATIVE PER L’EMERGENZA
(durante l’orario di apertura della sede di lavoro)
• emergenza da incendio
• emergenza da terremoto
• emergenza da minaccia di attentato terroristico o bomba
• emergenza da minaccia da parte di vandali nei confronti di persone o cose
• emergenza da rischio rapina
• emergenza da attentati con agenti chimici o batteriologici
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 4/40
12. MODALITA’ DI EVACUAZIONE
13. MODALITA’ DI CHIUSURA DELL’EMERGENZA
14. EMERGENZA DURANTE L’ORARIO DI CHIUSURA
15. PRIMO SOCCORSO
• generalità sul primo soccorso
• esame dell’infortunato
• allarme e chiamata
• prevenzione delle malattie a trasmissione ematica
• istruzioni sul primo soccorso
16. FORMAZIONE ED INFORMAZIONE DEL PERSONALE
17. ALLEGATI
• A Planimetrie della struttura
• B Tabella dei presidi antincendio
• C Elenco nominativi e recapiti per la gestione delle emergenze
• D Procedura per le chiamate di soccorso
• E Procedura per diramazione ordine evacuazione
• F Procedura per la interruzione delle erogazioni
• G Schema relazione a chiusura dell’emergenza
• H Contenuto della cassetta di medicazione
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 5/40
1 INTRODUZIONE
Il presente piano di emergenza ed evacuazione è stato realizzato con la
collaborazione del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, con
riferimento alle sottoelencate normative:
• Il Decreto Ministeriale 10 Marzo 1998 (Criteri generali di sicurezza
antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro) che,
all’articolo 5 comma 1 prevede, in conseguenza della valutazione dei rischi di
incendio, l’adozione di misure organizzative da riportarsi in un apposito piano di
emergenza.
Nonostante l’esiguità del personale dipendente, in considerazione del fatto che nella
struttura è previsto un afflusso di “visitatori” si è ritenuto opportuno interpretare
estensivamente la norma e di approntare conseguentemente il documento,
considerando la capienza effettiva prevista nelle aree espositive e del Centro
Congressi.
• Il Decreto Ministeriale 20 Maggio 1992 n°569 (Regolamento contenente
norme di sicurezza antincendio per gli edifici storici ed artistici destinati a
musei, gallerie, esposizioni e mostre) che contiene le prescrizioni tecniche e
varie misure precauzionali da osservarsi per lo sfollamento delle persone in
caso di emergenza in questa tipologia di edifici.
La presente procedura rappresenta norma attuativa degli obblighi previsti, a carico del
Datore di Lavoro, Dott. RODOLFO GAFFINO ROSSI, del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 6/40
2 SCOPO DEL DOCUMENTO
Nel documento si identificano come situazioni di emergenza sul posto di lavoro tutti
quegli eventi che determinano una interruzione dell’attività lavorativa ed una minaccia
alla incolumità delle persone.
Dovere fronteggiare un pericolo senza conoscere quali azioni intraprendere può
originare uno stato di panico che rende difficile l’espletamento di operazioni anche
elementari.
Scopo del documento è quindi quello di fornire al personale, che vive e lavora nella
struttura, la preparazione necessaria ad affrontare nel modo più idoneo situazioni di
emergenza, quali incendi, terremoti, atti terroristici etc, con l’obiettivo di limitare i danni
che l’evento stesso può produrre e garantire un agevole raggiungimento delle vie di
uscita verso luoghi sicuri in modo tale da ottenere un rapido e sicuro sfollamento.
Affinché ciò possa essere attuato con la massima efficacia e tempestività sarà
necessario che il personale presente conosca i comportamenti da tenere in caso di
emergenza, integrandosi in un sistema in cui ogni singolo soggetto ha compiti definiti
da attuare.
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 7/40
3 DEFINIZIONI
• Emergenza: situazione che si verifica senza o con breve preavviso ed in grado
di procurare danno a persone, cose o servizi;
• Procedure di emergenza: attivazione di risorse umane, procedure definite ed
apprestamenti tecnici per eliminare, modificare o attenuare le conseguenze
derivanti da situazioni di rischio;
• Addetti alla gestione delle emergenze: unità che provvedono ad attuare le
misure di allarme, spegnimento o contenimento del principio di incendio,
sfollamento della struttura;
• Luogo sicuro: luogo dove le persone possono ritenersi al sicuro dall’effetto
dell’evento (ad esempio un incendio), come le aree esterne dell’edificio;
• Uscita di emergenza: passaggio che immette in un luogo sicuro;
• Via di fuga: percorso privo di ostacoli che permette un agevole deflusso
consentendo alle persone di raggiungere un luogo sicuro nel più breve tempo
possibile;
• Illuminazione di sicurezza: illuminazione ad intervento automatico, in caso di
mancanza di rete, che fornisce per almeno 30 minuti livelli di luminosità
adeguata nei passaggi delle vie di fuga;
• Segnaletica di sicurezza: segnaletica che, riferita ad un oggetto o ad una
situazione, trasmette visivamente, graficamente o con messaggio sintetico, una
informazione di sicurezza (ad esempio la collocazione degli estintori, le direzioni
di fuga o i comportamenti da tenere).
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 8/40
4 DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA
Il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino è stato riaperto al pubblico, dopo 4 anni
di chiusura, con una veste totalmente rinnovata da un profondo intervento di
ristrutturazione sia dell’edificio che del percorso espositivo. All’interno del Museo trova
sede un rinnovato Centro Congressi, così composto: AUDITORIUM: la sala ha una
capienza massima di 400 persone. Dotata di confortevoli poltrone, è disposta a
“gradinate” ed è allestita con un palco relatori attrezzato con tavoli e podio. Le
tecniche presenti in sala sono in grado di soddisfare le esigenze principali del Cliente,
e possono essere agevolmente implementate su richiesta. SALA 150: la sala ha una
capienza massima di 150 persone. E’ strutturata con palco su cui trova posto il tavolo
relatori; dispone di n. 2 grandi schermi per le proiezioni. Entrambe le sale sono
insonorizzate, tecnicamente collegate e possono ospitare conferenze di vario genere
oltre a concerti. FOYER: è l’area antistante le sale congressi, con una superficie di
circa 550 mq si presta come area espositiva e di ristorazione GALLERIA NORD: è
un’area di circa 300 mq che collega il Foyer alla sala ristorante, può essere utilizzata
per coffee break, lunch a buffet ed eventuale area espositiva. Il Museo dispone inoltre
di una “CORTE INTERNA” di circa 1.000 mq. utilizzabile per cene di gala, sfilate, ecc.
Nella bella stagione è possibile, per pranzi e cene, utilizzare la TERRAZZA
PANORAMICA che si affaccia sulla collina torinese. Al piano terra, nell’area didattica,
sono disponibili, per eventuali sessioni parallele, due sale da circa 40 posti ciascuna.
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 9/40
5 PRESIDI ED ATTREZZATURE ANTINCENDIO
Il Museo dell’Automobile è una struttura a rischio di incendio medio poiché compresa
al punto 90 dell’elenco delle attività soggette ai controlli di Prevenzione Incendi di cui
all’Allegato al Decreto Ministeriale 16/02/1982 ora individuato al n. 72 dell’allegato di
cui al DPR 151/2011.
L’edificio ha un numero sufficiente di uscite di sicurezza, adeguatamente segnalate,
che consentono lo sfollamento verso le vie pubbliche esterne ed è inoltre dotato dei
seguenti presidi ed attrezzature antincendio:
• n.89 estintori portatili con capacità estinguente non inferiore a 13 A (29 al piano
terra, 30 al piano primo e 30 al piano secondo), tutti gli estintori sono disposti
uniformemente lungo tutto il percorso aperto al pubblico in posizione ben
visibile, segnalata e di facile accesso;
• Idranti: l’impianto idrico antincendio è realizzato da una rete dotata di attacchi
UNI45 utilizzabili per il collegamento di manichette flessibili. La rete idrica
garantisce una portata minima di 240 litri per minuto (per ogni colonna montante
con più di due idranti) per il funzionamento contemporaneo di due colonne.
L’alimentazione idrica assicura l’erogazione ai due idranti idraulicamente più
sfavoriti di 120 litri al minuto cadauno con una pressione residua al bocchello di
1,5 bar per un tempo di almeno 60 minuti. Gli idranti sono previsti ad ogni piano
in prossimità degli accessi, delle scale, delle uscite, dei locali a rischio e dei
depositi; la loro ubicazione consente di poter intervenire in ogni ambiente
dell’attività.
• Attacchi di mandata per autopompe sono installati in prossimità dell’ingresso
principale e di ogni accesso alle aree perimetrali, in posizione segnalata e
facilmente accessibile dai mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco.
• Sono previsti impianti fissi di rilevazione automatica d’incendio collegati
mediante apposita centrale a dispositivi di allarme ottici e/o acustici percepibili
nei locali ad un ufficio al piano terra in prossimità dell’ingresso da via Pettinati.
• È previsto un sistema di allarme acustico ed ottico in grado di avvertire i
visitatori delle condizioni di pericolo, in caso di incendio, collegato all’impianto
fisso di rilevazione automatica d’incendio.
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 10/40
6 AFFOLLAMENTO DELLA STRUTTURA
Come già indicato nel documento di valutazione dei rischi, in considerazione della
diversificazione dei giorni e degli orari di apertura e chiusura della struttura non è
possibile calcolare una esatta distribuzione del personale presente all’interno della
stessa.
E’ stata pertanto ipotizzata la presenza, negli ambienti museali, del personale in
servizio (quantificata in un numero massimo di 9 unità contemporaneamente) e del
pubblico (quantificato in un numero massimo di 200 unità sulla base dei dati relativi
all’affluenza).
Sulla base di detti elementi, dell’orario di apertura della struttura e della durata media
di una visita, è stato possibile stimare un affollamento medio nell’ordine delle 100
persone/ora, ampiamente inferiore al limite massimo consentito dal sistema di vie
d’uscita.
In taluni particolari casi (conferenze, celebrazioni etc) potrebbe verificarsi per
determinate aree (Centro Congressi, Hall, ec…) una richiesta consistente di accessi
alla struttura, in ogni caso commisurato alle uscite di sicurezza presenti per tali aree.
In ogni caso, considerando che per le vie di fuga costituite da scale occorre
stimare una portata ridotta rispetto al modulo normale per l’evacuazione “in
piano” si ritiene opportuno, come indicato nel “Documento di valutazione dei
rischi”, limitare la presenza di persone all’interno ad un massimo di 200 unità
contemporaneamente (aree espositive) e di 600 unità per il Centro Congressi.
In ogni caso la capienza massima rispetterà i parametri autorizzati, negli
specifici pareri di conformità antincendio e nei documenti autorizzativi che
saranno rilasciati dai VV.F. e CPVLPS.
La responsabilità dell’osservanza dei limiti di affluenza fa capo al Responsabile delle
attività svolte all’interno della struttura che ha il dovere di farle rispettare a chiunque si
trovi nella struttura incaricando e sensibilizzando il Responsabile delle Emergenze ed
il personale giornalmente in servizio alla postazione di controllo/biglietteria.
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 11/40
7 ADEMPIMENTI ORGANIZZATIVI
In ottemperanza alle disposizioni contenute nel Decreto Legislativo 81/08 e s.m.i. il
Servizio Prevenzione e Protezione dell’Istituzione per i Servizi Culturali ha provveduto:
• a stabilire i necessari rapporti con i Servizi Pubblici competenti in materia di
soccorso, lotta antincendio e gestione delle emergenze;
• a consegnare, a tutti i lavoratori presenti nella struttura, una copia del
“Documento di Valutazione dei Rischi” ed una copia del presente “Piano di
Emergenza ed Evacuazione” contenente le norme di comportamento da attuare
in caso di emergenza;
• ad affiggere nei locali ove vi è la presenza di lavoratori (Biglietteria ed Uffici) e
lungo i percorsi museali e congressuali:
• planimetria del piano con indicata la posizione dell’osservatore, il percorso di
evacuazione da seguire, le norme generali di comportamento da osservare,
l’ubicazione dei presidi e delle attrezzature antincendio;
• tabella contenente i nominativi e gli incarichi del personale addetto alle
operazioni di emergenza e di pronto soccorso nonché i numeri telefonici utili
per le chiamate di emergenza.
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 12/40
8 ORGANIZZAZIONE GENERALE DELLA SICUREZZA
In ottemperanza al disposto dell’articolo 18 comma 1 lettera b) del D.Lgs. 81/08 e
s.m.i., il Datore di Lavoro ha provveduto, con specifico atto formale, alla
individuazione, per ogni struttura (museale, congressuale), di personale dipendente
che avendo svolto la prevista formazione per conseguire l’abilitazione di “Addetto
antincendio e gestione delle emergenze” e di “Addetto incaricato delle operazioni di
primo soccorso” componga la squadra di emergenza aziendale.
È stata inoltre individuata la figura del “Responsabile dell’Emergenza” con lo
specifico compito di collaborare con il Responsabile del Servizio Prevenzione e
Protezione ed in particolare:
• custodire il “Registro dei controlli finalizzati alla sicurezza antincendio”
predisposto annualmente dal Servizio Prevenzione e Protezione;
• effettuare periodicamente le operazioni di sorveglianza sulla corretta
esecuzione delle operazioni di verifica e controllo da riportare nel
“Registro dei controlli finalizzati alla sicurezza antincendio”, per gli impianti
e presidi presenti nella struttura (estintori, naspi antincendio, impianti
rivelazione incendi, vie ed uscite di emergenza, porte REI e maniglioni
antipanico, illuminazione di emergenza, segnaletica di sicurezza),
compilando le apposite schede del Registro e segnalando al Servizio
Prevenzione e Protezione ogni carenza riscontrata;
• svolgere le ulteriori funzioni o compiti che si rendessero necessari per
consentire una puntuale e corretta gestione della sicurezza della struttura;
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 13/40
9 ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA NELLA STRUTTURA
In considerazione del limitato numero di dipendenti e dell’articolazione del servizio
del Museo l’organizzazione della sicurezza della struttura è stata configurata in
modo semplice con la individuazione di una unica figura di riferimento, il
“Responsabile delle Emergenze”, che si identifica, a turno, nel Responsabile
(caposquadra) del personale dipendente in possesso della qualifica di “Addetto
antincendio e gestione delle emergenze”.
Il Responsabile dell’Attività dovrà organizzare il servizio e la turnazione del
personale dipendente in modo tale che, durante l’arco temporale di apertura (al
pubblico e non), sia sempre presente presso la centrale di controllo e/o presso la
reception della struttura una persona in possesso dei requisiti indicati che svolga la
funzione di Responsabile delle Emergenze.
Per tale motivo dovrà disporre la compilazione e la conservazione agli atti di un
prospetto mensile nel quale individuare preventivamente, per ogni giornata
lavorativa, i nominativi del personale dipendente chiamato a svolgere, nelle varie
fasce orarie, i compiti di Responsabile delle Emergenze e di addetti antincendio e
di primo soccorso.
Il “Responsabile delle Emergenze” avrà il compito, in caso di emergenza, di
coordinare tutte le fasi operative per una corretta gestione della situazione e dovrà
quindi provvedere, ad inizio del proprio turno di servizio, sulla base del personale
presente nella struttura, a disporre gli ulteriori seguenti incarichi ritenuti necessari:
• Addetto agli Impianti (incaricato dell’interruzione delle erogazioni);
• Addetti incaricati delle operazioni di evacuazione (sorveglianza);
• Addetti antincendio (primo intervento su focolai di incendio);
• Addetti incaricati delle operazioni di primo soccorso sanitario.
Qualora l’affollamento della struttura risultasse particolarmente ridotto tutti gli
incarichi fondamentali in caso di emergenza potranno essere ricoperti direttamente
dal Responsabile delle Emergenze.
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 14/40
10 COMPITI DEGLI ADDETTI ALLA GESTIONE EMERGENZE
LA POSTAZIONE DI CONTROLLO
Corrisponde con il locale Centrale Operativa e/o in alternativa con la postazione
centralino/biglietteria e, data la sua posizione, costituisce, in caso di emergenza, il
punto di riferimento dal quale è possibile il monitoraggio di tutta la struttura, il
controllo delle operazioni ed il collegamento con l’esterno.
La postazione di controllo sarà presidiata permanentemente dal “Responsabile
delle Emergenze” ed eventualmente da altra persona incaricata (dipendente
dell’Amministrazione o della cooperativa di gestione dei servizi di custodia e
sorveglianza) che può ricoprire, su disposizione del Responsabile delle
Emergenze, il ruolo di “Addetto agli Impianti / Addetto Antincendio”.
Il “Responsabile delle Emergenze” e l’eventuale “Addetto agli Impianti / Addetto
Antincendio”, per la particolarità dei compiti loro assegnati, sono le figure che
meglio delle altre devono conoscere:
• la struttura nel suo sviluppo complessivo ed in tutti i suoi particolari;
• il funzionamento generale di tutti gli impianti presenti;
• l’ubicazione dei presidi antincendio;
• le modalità di utilizzo dei presidi antincendio;
• l’ubicazione di tutti i dispositivi di blocco (interruttore generale energia
elettrica, valvola generale acqua, quadro di comando dell’ascensore, etc.);
• l’ubicazione del Registro dei controlli finalizzati alla sicurezza antincendio e di
tutte le planimetrie della struttura (distribuzione degli spazi, schemi degli
impianti, etc).
I compiti fondamentali dei preposti alla postazione di controllo, durante una
situazione di emergenza, sono i seguenti:
• comunicare con il personale presente all’interno della struttura;
• segnalare l’eventuale ordine di evacuazione con l’apposita sirena di allarme e
con la comunicazione tramite interfono seguendo le modalità indicate nello
schema allegato “E”;
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 15/40
• effettuare le eventuali richieste di soccorso agli enti esterni;
• controllare l’accesso dell’edificio durante l’emergenza;
• fornire ai soccorritori le planimetrie dell’edificio nonché informazioni utili
sull’evento in atto, sull’ubicazione delle valvole e degli impianti principali,
sulle persone presenti all’interno e sui provvedimenti adottati dall’inizio
dell’emergenza.
IL RESPONSABILE DELLE EMERGENZE
Al Responsabile delle Emergenze devono fare capo tutte le informazioni e
comunicazioni sulla situazione di emergenza in atto poiché è incaricato del
monitoraggio di tutti gli interventi da effettuare ed ha i seguenti compiti decisionali:
• rendere operativa la postazione di controllo all’ingresso della struttura;
• attribuire eventuali incarichi al personale al momento presente;
• emanare informazioni relative ai casi di emergenza segnalati;
• coordinare l’utilizzo degli estintori da parte del personale preposto;
• impartire disposizioni al personale presente in modo tale che le uscite di
sicurezza siano aperte e che i passaggi siano sgombri da ostacoli;
• ordinare l’eventuale evacuazione dell’edificio ed assicurarsi dell’avvenuta
esecuzione della stessa;
• provvedere con l’ausilio del personale, ed eventualmente dei visitatori
presenti, alle operazioni da intraprendere per consentire lo sfollamento delle
persone che abbiano problemi di motilità;
• disporre, personalmente o attraverso il personale presente, l’eventuale
distacco dell’energia elettrica, il fermo dell’ascensore e dell’impianto di
condizionamento e la chiusura delle valvole principali degli altri servizi
(acqua);
• coadiuvare con notizie utili il personale intervenuto addetto al soccorso
fornendo tutta la documentazione necessaria;
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 16/40
• dichiarare, previo nulla osta del Responsabile degli organi istituzionali
eventualmente intervenuti e del Responsabile delle attività svolte all’interno
della struttura, la fine dell’emergenza stabilendo i tempi ed i modi per il rientro
nella struttura e per la ripresa delle attività;
• redigere, al termine dell’emergenza, una relazione dettagliata sull’evento
verificatosi, come da schema allegato, comprendente l’indicazione del
personale presente, del personale impiegato nelle operazioni, dei
provvedimenti presi per fare fronte all’evento, dello sviluppo temporale
dell’emergenza, dei danni accertati, dei dispositivi di sicurezza entrati in
funzione e/o utilizzati (al fine di provvedere alla loro manutenzione o
sostituzione) nonché, sulla base dell’esperienza maturata, delle indicazioni
utili a prevenire, in futuro, il ripetersi di evento simile e di quelle utili a
migliorare i sistemi di protezione della struttura
Qualora il Responsabile delle Emergenze dovesse assentarsi momentaneamente
dalla postazione di controllo, dovrà personalmente provvedere alla sua
“temporanea” sostituzione con altra figura presente all’interno della struttura ed in
grado di compiere le basilari operazioni previste in caso di eventuale emergenza. Il
Responsabile delle Emergenze dovrà comunque essere prontamente reperibile per
potere svolgere la sua funzione di coordinamento in caso di necessità.
L’ADDETTO AGLI IMPIANTI
Tale compito può essere eventualmente attribuito dal Responsabile delle
Emergenze, ad inizio del turno di servizio, ad una delle figure presenti presso la
postazione di controllo (dipendente dell’Amministrazione o della cooperativa di
gestione dei servizi di custodia e sorveglianza) ed in possesso delle specifiche
conoscenze richieste per il personale operante alla postazione di controllo.
Durante una situazione di emergenza l’Addetto incaricato dell’interruzione delle
erogazioni, sempre e solo su indicazione del Responsabile delle Emergenze, avrà i
seguenti compiti fondamentali:
• provvedere alla eventuale interruzione dell’energia elettrica all’interno della
struttura in modo totale (tramite l’interruttore generale ubicato in posizione
segnalata o tramite il quadro generale ubicato nel locale quadri elettrici
(piano terra) o in modo parziale (disattivando le zone necessarie dai quadri
generali dei singoli piani/aree;
• provvedere alla eventuale chiamata al piano terra dell’ascensore, al blocco in
tale posizione con la disalimentazione della forza motrice tramite l’interruttore
posto in prossimità dell’impianto stesso;
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 17/40
• provvedere alla eventuale chiusura degli impianti presenti nel complesso.
In allegato al presente documento è riportato lo schema dettagliato delle operazioni
da compiere per la chiusura delle valvole generali e per la interruzione delle
principali erogazioni.
GLI ADDETTI INCARICATI DELLE OPERAZIONI DI EVACUAZIONE
La mansione di “Addetto incaricato delle operazioni di evacuazione” può essere
attribuita dal Responsabile delle Emergenze, ad inizio del turno di servizio, ad una
delle figure presenti all’interno della struttura (dipendente dell’Amministrazione o
della cooperativa di gestione dei servizi di custodia e sorveglianza), in possesso
delle specifiche conoscenze richieste per il personale operante alla postazione di
controllo, con i seguenti compiti fondamentali:
• compiti preventivi (ad inizio del turno di servizio):
-
verificare, mediante ispezioni visive, che i mezzi di pronto intervento
(estintori e idranti antincendio) siano sempre posizionati correttamente
nel luogo previsto e non presentino anomalie;
-
verificare, mediante ispezioni visive, l’integrità e la leggibilità della
segnaletica di sicurezza (estintori, vie di fuga, pulsanti di allarme, etc.);
verificare l’assenza di ostacoli lungo le vie di esodo e la corretta
apertura delle porte di emergenza;
-
segnalare al Responsabile delle Emergenze qualsiasi situazione
anomala che comporti modifiche ai percorsi di esodo previsti;
-
segnalare al Responsabile delle Emergenze qualunque situazione
anomala relativa all’impianto elettrico, all’impianto di condizionamento,
all’impianto di ascensore ed ai servizi;
• compiti di intervento (in caso di emergenza):
-
valutare, nell’area di competenza, la natura e l’entità dell’evento
anomalo individuato personalmente o segnalato;
-
intervenire con gli estintori portatili in caso di principio di incendio per
spegnere o almeno circoscrivere il focolaio;
-
non usare gli idranti antincendio senza avere preventivamente avuto la
certezza dell’avvenuto distacco dell’energia elettrica nella struttura;
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 18/40
-
riferire tempestivamente al Responsabile delle Emergenze
informazioni circa la situazione di emergenza in atto specificandone la
posizione, la natura e l’evoluzione;
-
coordinare la regolare attuazione delle operazioni di evacuazione
qualora questa venga ordinata dal responsabile delle Emergenze;
-
assistere personalmente o disporre per l’assistenza a persone disabili
o con difficoltà di deambulazione richiedendo aiuto, qualora
necessario, anche a visitatori presenti e fisicamente idonei al compito.
-
assicurarsi che nella zona di competenza non siano rimaste persone
prestando particolare attenzione all’eventuale presenza di visitatori non
udenti che potrebbero non avere avuto cognizione dell’emergenza in
atto;
-
assicurarsi, ad evacuazione avvenuta, della effettiva chiusura delle
porte di accesso ai vani scala;
-
guidare il personale ed i visitatori verso il punto di raccolta designato e
fornire loro l’assistenza necessaria;
-
comunicare al Responsabile delle Emergenze l’avvenuta evacuazione
della zona di propria competenza;
GLI ADDETTI ANTINCENDIO
• Nelle normali condizioni di esercizio:
-
Verificano il corretto posizionamento e la fruibilità di estintori,
manichette e mezzi antincendio nelle aree di loro competenza.
-
Effettuano periodicamente esercitazioni con idranti e con vari tipi di
estintori ed apprendono l’esigenza di impiego differenziato sui vari tipi
di fuoco.
-
Verificano e mantengono in efficienza le porte tagliafuoco, le uscite di
emergenza, i corridoi delle loro aree.
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 19/40
• Nel corso dell'emergenza:
-
Intervengono sull'incendio secondo le procedure stabilite durante i
corsi di formazione e le istruzioni ricevute dal superiore.
-
Coadiuvano l'evacuazione fornendo indicazioni al personale su come
abbandonare l'area, chiudono porte tagliafuoco di compartimentazione
ecc.
-
Utilizzano i mezzi estinguenti idonei in funzione del tipo di intervento.
• Nelle condizioni di cessato pericolo:
-
Procedono alla bonifica dei luoghi nei quali si è sviluppata
l'emergenza.
-
Forniscono l'elenco degli estintori e dei mezzi di estinzione usati
eventualmente danneggiati onde consentirne l'immediata sostituzione
ed il tempestivo caricamento.
GLI ADDETTI INCARICATI DELLE OPERAZIONI DI PRIMO SOCCORSO
La mansione di “Addetto incaricato delle operazioni di primo soccorso” può essere
attribuita dal Responsabile delle Emergenze, ad inizio del turno di servizio, ad una
delle figure presenti all’interno della struttura (dipendente dell’Amministrazione o
della cooperativa di gestione dei servizi di custodia e sorveglianza), in possesso
delle specifiche conoscenze in tema di primo soccorso.
L’intervento di tale figura non ha la pretesa di sostituire quello sempre
indispensabile di un Medico ma quella di agire immediatamente su eventi le cui
conseguenze sono spesso legate alla tempestività del primo soccorso.
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 20/40
11 PROCEDURE OPERATIVE PER L’EMERGENZA
(durante l’orario di apertura)
Considerato che tutti gli eventi che originano situazioni di allarme devono
comportare l’immediata attivazione della struttura preposta alla gestione
dell’emergenza è indispensabile che la segnalazione di pericolo avvenga nel più
breve tempo possibile e coinvolga le figure aventi un ruolo operativo per la
sicurezza nell’ambito dell’organizzazione aziendale.
Di seguito sono descritti gli interventi previsti nei principali casi di emergenza
ritenuti possibili con la indicazione dei comportamenti da adottare per fare fronte
agli stessi:
• EMERGENZA DA INCENDIO
L’insorgenza di un incendio può essere accertata direttamente dal personale
o dai visitatori presenti nella struttura ovvero segnalata automaticamente dai
dispositivi di controllo:
o Emergenza segnalata dai visitatori presenti nella struttura.
I visitatori presenti all’interno della struttura che accertano il verificarsi
di un principio di incendio devono informare immediatamente il
personale di sorveglianza della struttura (o altro personale presente al
momento) che provvederà ad informare il Responsabile delle
Emergenze alla postazione di controllo. In alternativa i visitatori
potranno eventualmente premere uno dei pulsanti di segnalazione
presenti ai piani ed idoneamente segnalati.
o Emergenza accertata dal personale presente
Il personale presente all’interno della struttura che accerta
personalmente (o su segnalazione di un visitatore) il verificarsi di un
principio di incendio deve informare immediatamente il Responsabile
delle Emergenze alla postazione di controllo.
o Emergenza segnalata dai dispositivi automatici.
L’intervento automatico dell’impianto di rivelazione incendio o
l’azionamento manuale di un pulsante generano un segnale di allarme
che giunge alla Centrale di Controllo e percepibile chiaramente dalla
postazione di controllo ove è presente il Responsabile delle emergenze
o, in alternativa, il personale addetto alla Sorveglianza.
Il Responsabile delle emergenze (o l’operatore di turno), individuato dal
display della centralina il punto di provenienza dell’allarme, verificherà
visivamente la zona dal monitor disponendo eventualmente per un
sopralluogo sul posto per una constatazione più dettagliata dell’evento.
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 21/40
A questo punto il Responsabile delle Emergenze gestirà l’evolversi della situazione
avvalendosi del personale presente e disponendo, se del caso, la chiusura delle
valvole generali e degli interruttori nonché l’arresto dell’ascensore al piano terra
mediante disattivazione dell’alimentazione elettrica.
Il personale presente all’interno (in particolare quello in possesso dell’abilitazione
per “Addetto antincendio”) potrà attivarsi per procedere all’estinzione dell’incendio
utilizzando il più vicino estintore portatile, senza pregiudizio per la propria ed altrui
incolumità, evitando assolutamente l’uso degli idranti antincendio senza avere
preventivamente avuto la conferma dell’avvenuto distacco dell’energia elettrica.
Nel caso in cui l’incendio venga domato il Responsabile delle Emergenze
dichiarerà il cessato allarme e darà avvio a tutte le azioni che concludono lo stato di
emergenza come indicato al paragrafo 13.
In caso di incendio di notevoli dimensioni il Responsabile delle Emergenze attiverà
la procedura per la chiamata ai Vigili del Fuoco (numero telefonico “115”) seguendo
le istruzioni riportate in allegato “D” ed ordinerà l’evacuazione dell’edificio attivando
la sirena di “allarme incendio” ed effettuando tramite interfono la comunicazione
generale come da istruzioni riportate in allegato “E”. La comunicazione tramite
interfono dovrà essere ripetuta ad intermittenza e per un certo periodo di tempo in
modo che sia univocamente riconosciuto il segnale d’allarme e di inizio delle
operazioni di evacuazione.
Gli “Addetti alle operazioni di evacuazione”, prima di lasciare la zona di loro
competenza, dovranno assicurarsi che non vi sia rimasta alcuna persona e
dovranno tentare di isolare il più possibile l’incendio chiudendo eventualmente le
porte delle stanze interessate.
Quando i Vigili del Fuoco giungeranno sul posto il Responsabile delle Emergenze
indicherà loro la posizione della planimetria generale della struttura (affissa nella
zona di disimpegno del piano terra antistante l’impianto di ascensore), fornirà tutte
le informazioni sugli impianti e gli interruttori generali dell’edificio nonché sulle
persone ancora presenti all’interno e sui provvedimenti adottati dall’inizio
dell’emergenza.
Da quel momento in poi tutte le operazioni ulteriori saranno coordinate dal
Responsabile dei Vigili del Fuoco e pertanto tutto il personale della struttura si
metterà a loro disposizione.
Al paragrafo 12 sono riportate le operazioni da compiere per procedere alla
evacuazione della struttura.
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 22/40
EMERGENZA DA TERREMOTO
Al verificarsi di una scossa sismica dovranno essere osservate le seguenti norme di
comportamento a seconda dei casi in cui il personale si trova:
• in luogo chiuso:
o mantenere la calma;
o non precipitarsi fuori;
o restare negli uffici o nelle sale espositive e ripararsi sotto le scrivanie,
sotto gli architravi delle porte/aperture oppure vicino ai muri portanti;
o allontanarsi da finestre, porte con vetri, armadi;
o se si è nei corridoi o nei vani scale entrare nell’ufficio o sala espositiva
più vicina;
o dopo il terremoto, all’ordine di evacuazione, abbandonare l’edificio e
raggiungere una zona aperta.
• all’aperto:
o mantenere la calma;
o allontanarsi dall’edificio, da strutture verticali a/o appese;
o cercare un posto aperto.
Il responsabile delle Emergenze valuterà, a seconda dei danni e della eventuale
presenza di feriti, l’opportunità di allertare gli organi istituzionali preposti
all’emergenza (Vigili del Fuoco) e darà, eventualmente, l’ordine di evacuare
l’edificio attivando la “sirena di allarme” ed effettuando tramite interfono la
comunicazione generale come da istruzioni riportate in allegato “E”. La
comunicazione tramite interfono dovrà essere ripetuta ad intermittenza e per una
certa durata in modo che sia univocamente riconosciuta come segnale d’allarme e
di inizio delle operazioni di evacuazione.
Sarà poi compito degli “addetti antincendio” o degli “addetti alla sorveglianza”
presenti nella struttura controllare le operazioni di evacuazione ed indicare ai
presenti le possibili vie di uscita dall’edificio.
Al paragrafo 12 sono riportate le operazioni da compiere per procedere alla
evacuazione della struttura.
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 23/40
EMERGENZA DA MINACCIA DI ATTENTATO TERRORISTICO
Sulla base dell’esperienza questo tipo di emergenza è originata dalla minaccia,
generalmente mediante telefonata anonima, di una imminente esplosione.
Il dipendente che riceve la minaccia dovrà informare immediatamente e
dettagliatamente il Responsabile delle Emergenze e mantenere quindi stretto
riserbo verso i colleghi al fine di prevenire l’insorgenza di situazioni di panico.
Il Responsabile delle Emergenze informerà quindi la Polizia di Stato (numero
telefonico “113 ”) oppure i Carabinieri (numero telefonico “112”), seguendo le
istruzioni riportate in allegato “D” dopodiché, valutata con detti organi preposti la
credibilità della minaccia, potrà ordinare l’evacuazione della struttura con la
procedura di sfollamento prevista in caso di incendio.
Il rientro nell’edificio sarà ordinato dal Responsabile delle Emergenze al termine
delle operazioni di bonifica e, comunque, dopo il nulla osta impartito dal
Responsabile degli organi di Pubblica Sicurezza intervenuti.
In un caso del genere, oltre ad attuare una procedura di sfollamento come quella
prevista in caso di incendio e meglio descritta al paragrafo 12, è necessario
osservare i seguenti comportamenti:
• (da parte di chiunque riceva la chiamata telefonica): mantenere la calma, non
riattaccare il telefono, cercare di ottenere più informazioni possibili in merito
al tipo di minaccia ed alle modalità di esecuzione, tentare di memorizzare le
caratteristiche vocali (tono ed accento) della voce dell’interlocutore nonché
eventuali rumori di fondo provenienti dall’apparecchio del chiamante (queste
informazioni potrebbero essere utili alle forze dell’ordine); al termine della
telefonata informare immediatamente il Responsabile delle Emergenze
mettendolo al corrente dei particolari acquisiti senza informare altre persone
per evitare la diffusione del panico;
• (da parte del Responsabile delle Emergenze) allertare le forze dell’ordine;
• abbandonare i locali con calma seguendo le istruzioni del Responsabile delle
Emergenze e dell’ulteriore personale dallo stesso comandato per il controllo
e la gestione dello sfollamento. Non raccogliere effetti personali e sfollare
senza indugio evitando comunque di correre e di spingere chi precede. Non
cercare per nessuna ragione di tornare sui propri passi per non intralciare il
deflusso delle altre persone.
• prestare l’aiuto necessario alle persone presenti che abbiano manifeste
difficoltà motorie quali disabili, donne in stato interessante, bambini o
persone anziane;
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 24/40
• aprire o lasciare aperte le porte interne e le finestre al fine di ridurre la
propagazione di schegge qualora si dovessero verificare esplosioni;
• allontanarsi dall’edificio secondo le istruzioni del Responsabile delle
Emergenze e del personale preposto alle operazioni di evacuazione per
portarsi quanto prima al di fuori degli effetti di una possibile esplosione.
• (da parte del Responsabile delle Emergenze): prima di uscire, dovrà
effettuare, tramite il personale comandato al controllo ed alla gestione dello
sfollamento e per mezzo delle immagini sulle telecamere, una rapida
ricognizione per controllare l’effettivo abbandono di tutti i locali e la eventuale
presenza di oggetti inconsueti o sconosciuti da segnalare alle forze
dell’ordine;
Al paragrafo 12 sono riportate le operazioni da compiere per procedere alla
evacuazione della struttura.
EMERGENZA DA MINACCIA DA PARTE DI VANDALI NEI CONFRONTI DI
PERSONE O COSE
In questo caso, a seconda della pericolosità delle minacce, è necessario attuare
uno sfollamento parziale o totale della struttura, con la massima attenzione
all’ordine ed alla calma, in modo da allontanare il pubblico ed il personale dal
pericolo. E’ inoltre necessario osservare i comportamenti seguenti:
• mantenere un atteggiamento calmo onde evitare di innervosire il vandalo e le
altre persone presenti;
• informare immediatamente, ma senza atteggiamenti allarmati ed in condizioni
di sicurezza, il Responsabile delle Emergenze alla postazione di
ingresso/centralino per richiedere l’intervento delle forze dell’ordine (Polizia di
Stato al n° telefonico “113” o Carabinieri al n° telefonico “112”);
• non avvicinarsi troppo all’aggressore dato che potrebbe essere in possesso
di armi o utilizzare come arma impropria oggetti presenti nell’ambiente;
• cercare di calmare l’aggressore con parole ed atteggiamenti calmi e
concilianti, senza discutere o contestare le sue dichiarazioni;
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 25/40
• non intervenire direttamente sull’aggressore per non compromettere la
propria sicurezza e quella dei presenti;
• cercare di fare parlare il più possibile l’aggressore, senza provocarlo, fino
all’arrivo delle forze dell’ordine.
Al paragrafo 12 sono riportate le operazioni da compiere per procedere alla
evacuazione della struttura.
EMERGENZA DA RISCHIO RAPINA
In questo caso occorre tenere un atteggiamento non molto dissimile da quello per il
caso di minacce da parte di vandali anche se, ovviamente, non sarà possibile
provvedere ad uno sfollamento dei presenti. I comportamenti da osservare sono i
seguenti:
• mantenere un atteggiamento calmo e tranquillo per non innervosire i
rapinatori e gli altri presenti che potrebbero a loro volta innervosire i
rapinatori;
• non correre rischi cercando di difendere eventuali valori presenti ma non
agevolare comunque il compito dei rapinatori indicando, ad esempio, luoghi
di detenzione di valori che questi non conoscono;
• eseguire eventuali istruzioni impartite dai rapinatori senza troppo zelo e
senza eccessiva lentezza per evitare di innervosirli;
• in caso di domande rispondere sempre con calma e con atteggiamenti
concilianti senza discutere o contestare le affermazioni;
• non intervenire direttamente sui rapinatori per non compromettere la propria
sicurezza e quella dei presenti;
• durante l’evento cercare di memorizzare segni particolari dei rapinatori quali
caratteristiche vocali, lingua parlata, eventuali accenti, statura, corporatura,
lunghezza e colore dei capelli, tipo di abbigliamento o, eventualmente,
qualche caratteristica particolare (queste informazioni potrebbero essere utili
alle forze dell’ordine);
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 26/40
• non appena possibile informare e richiedere l’intervento delle forze
dell’ordine, Polizia di Stato (telefono “113”) o Carabinieri (telefono “112”) e,
se necessario, il pronto intervento sanitario (telefono “118”), con la procedura
prevista nell’allegato “D”, spiegando se trattasi di intervento precauzionale o
di emergenza.
EMERGENZA DA
BATTERIOLOGICI
RISCHIO
DI
ATTENTATI
CON
AGENTI
CHIMICI
O
Data la situazione internazionale, che ha registrato il verificarsi di attentati tramite
agenti chimici o batteriologici, la possibilità di eventi in Italia, sia pure improbabile,
non è totalmente da escludere.
Tali agenti si presentano sotto forma di polveri biancastre, come l’antrace (batterio
che produce spore e può essere contratto per inalazione o per contatto), o liquidi
più o meno densi, lievemente giallognoli e con odore che rassomiglia all’aglio,
come le mostarde solforose o vescicanti (se diffuse in liquidi possono essere
assorbite attraverso la pelle, gli occhi e le mucose).
In caso di presenza di sostanze sospette gli aspetti più importanti da osservare
sono:
• evitarne il più possibile il contatto;
• evitarne il più possibile la diffusione.
Le norme che seguono sono riferite fondamentalmente alla minaccia venuta alla
ribalta in questi ultimi tempi, costituita dall’antrace, ma, in linea di principio, sono
valide per tutti gli agenti chimici e batteriologici:
• rinvenimento di oggetto sospetto senza fuoriuscita di materiale:
In questi casi non aprire la busta o il pacco e, se possibile, chiuderlo in un
contenitore sigillabile (come ad esempio un sacchetto di plastica) o cercare di
coprire il contenitore con panni o altro (se di piccole dimensioni anche con il
cestino dei rifiuti).
E’ necessario quindi chiudere porte e finestre, non fare entrare nessuno nel
locale, lavarsi le mani con acqua e sapone, informare il Responsabile delle
Emergenze per allertare le autorità sanitarie e di pubblica sicurezza, fare un
elenco di tutte le persone che sono venute a contatto con l’oggetto sospetto.
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 27/40
• rinvenimento di oggetto sospetto con fuoriuscita di materiale:
In questo caso è molto importante non cercare di pulire la polvere o
rimuovere il liquido fuoriuscito ma cercare, se possibile, di coprire il materiale
senza venirne in contatto.
E’ necessario quindi chiudere porte e finestre, non fare entrare nessuno nel
locale, lavarsi le mani, informare il Responsabile delle Emergenze per
allertare le autorità sanitarie e di pubblica sicurezza, fare un elenco di tutte le
persone che sono venute a contatto con l’oggetto sospetto.
In caso di polveri il lavaggio delle mani deve essere effettuato con acqua e
sapone mentre, nel caso di liquidi, è necessario pulire con stracci, cotone o
materiali assorbenti (solo appoggiando e togliendo il tampone) le parti del
corpo che ne sono venuti a contatto, evitando assolutamente di strofinare per
evitare che l’area venuta a contatto con il materiale si espanda.
Per lettera sospetta si intende, generalmente, una corrispondenza con indirizzo
generico e spesso inesatto in qualche sua parte, qualifica e titolo del destinatario,
senza indicazione del mittente o indicazione manifestamente inesatta.
Per pacco sospetto si intende semplicemente un plico rinvenuto generalmente in
un luogo insolito e di cui non si conosce il proprietario o colui che lo ha
abbandonato.
Contemporaneamente alle operazioni sopra descritte sarà eventualmente disposta,
da parte del Responsabile delle Emergenze, l’evacuazione della struttura con le
modalità indicate nel paragrafo 12.
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 28/40
12 MODALITA’ DI EVACUAZIONE
Si riportano di seguito i criteri principali che sono alla base del piano di evacuazione
dell’edificio:
• l’esodo avviene per piani;
• il personale è invitato ad attenersi alle disposizioni previste per il piano in cui
si trova al momento dell’allarme anche se il proprio posto di lavoro ha una
diversa localizzazione;
• il percorso di esodo termina in corrispondenza dei punti di raccolta
(individuati sulle planimetrie allegate e da opportuna cartellonistica)
all’esterno dell’edificio;
• i percorsi di esodo sono assegnati in base ai massimi flussi di persone
ammissibili su ciascun percorso.
I flussi di esodo di ciascun piano ed i punti di raccolta individuati all’esterno
dell’edificio sono riportati nelle planimetrie (allegato A). Nel caso i percorsi di esodo
assegnati al piano non siano tutti disponibili sarà cura degli addetti incaricati delle
operazioni di evacuazione indicare al personale ed alle persone presenti il percorso
alternativo da utilizzare.
Alla diramazione dell’allarme le norme di comportamento per l’evacuazione alle
quali il personale dovrà attenersi sono le seguenti:
• mantenere la calma;
• sospendere immediatamente ogni attività;
• non attardarsi a recuperare effetti personali;
• attenersi strettamente alle disposizioni emanate dagli addetti alle operazioni
di evacuazione;
• dirigersi con calma e senza correre verso le uscite di sicurezza segnalate
dagli appositi cartelli e specificatamente indicate dagli addetti in base alle
condizioni presenti;
• non creare confusione, non spingere, non gridare;
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 29/40
• aiutare il personale ed i visitatori in difficoltà, in particolare modo le persone
con difficoltà di movimento o disabili;
• non usare gli ascensori;
• non tornare indietro per alcun motivo;
• in caso di aria calda, satura di fumo e gas tossici, camminare il più basso
possibile per migliorare la respirazione e la visibilità;
• se possibile bagnare un fazzoletto e legarlo sulla bocca e sul naso in modo
da proteggere dal fumo le vie respiratorie;
• in presenza di fiamme, avvolgere, se disponibili, indumenti di lana attorno alla
testa in modo da proteggere i capelli;
• camminare lungo le vie di esodo, vicini ma senza spingere, per rendere lo
spostamento più rapido;
• raggiungere il punto di raccolta esterno assegnato.
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 30/40
13 MODALITA’ DI CHIUSURA DELL’EMERGENZA
Al termine dell’evento il Responsabile delle Emergenze prenderà accordi con il
Responsabile degli organi istituzionali eventualmente intervenuti per il soccorso ed
effettuerà un sopralluogo accurato, anche congiunto, al fine di escludere la
possibilità di ripetersi dell’emergenza a breve termine.
Solo nel caso sussistano le condizioni di normalità il Responsabile delle
Emergenze potrà ordinare, sentito il Responsabile delle attività svolte all’interno
della struttura e dopo i controlli degli organi istituzionali eventualmente intervenuti
(a seconda dell’emergenza), il rientro nella struttura e la ripresa delle attività.
Qualora l’emergenza sia stata provocata da un incendio si dovrà provvedere, nel
più breve tempo possibile, al ripristino, da parte delle figure preposte, delle
condizioni di efficienza dei presidi antincendio, in particolare alla ricarica degli
estintori portatili utilizzati ed al controllo degli idranti antincendio mediante
srotolamento completo e successivo riavvolgimento all’interno dei contenitori a
muro.
Sarà infine cura del Responsabile delle Emergenze compilare una dettagliata
relazione, sulla base dello schema riportato in allegato “G”, da produrre quanto
prima al Datore di lavoro, al Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione
ed al Responsabile delle attività svolte all’interno della struttura.
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 31/40
14 EMERGENZA DURANTE L’ORARIO DI CHIUSURA
Al termine del normale orario di apertura, la sede di lavoro è vuota ed il sistema di
controllo (allarme antintrusione ed allarme incendio) trasmette (via radio e via
telefono) una eventuale segnalazione di allarme direttamente alla centrale
operativa dell’Istituto di Vigilanza incaricato che dispone un controllo, anche
all’interno, da parte del personale presente sul territorio.
Qualora venga accertata la fondatezza della segnalazione di allarme l’Istituto di
Vigilanza provvede alla immediata richiesta di soccorso agli organi istituzionali
preposti.
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 32/40
15 PRIMO SOCCORSO
Il Museo è provvisto di una cassetta di pronto soccorso conforme al disposto di cui
Decreto Ministeriale 15/07/2003 n°388, contenente il materiale elencato
nell’allegato “H”, collocata nel ripostiglio del secondo piano.
GENERALITA’ SUL PRIMO SOCCORSO
Il primo soccorso rappresenta una di quelle situazioni in cui ogni persona può
trovarsi e nella quale, generalmente, non sa bene cosa fare.
La normativa italiana prevede che chiunque si trovi di fronte ad una situazione di
rischio per la incolumità di una persona debba fermarsi e “……prestare l’assistenza
occorrente o avvisare immediatamente l’Autorità” (articolo 593 del Codice Penale)
commettendo altrimenti il reato di omissione di soccorso.
Il primo soccorso è l’aiuto che si da alla persona coinvolta in un incidente, stradale,
domestico, sul lavoro, etc., in attesa dell’intervento da parte di personale qualificato
(medico od infermiere). Prestare il primo soccorso equivale a compiere semplici ma
importanti manovre le cui finalità devono essere quelle di:
• mantenere le funzioni vitali;
• prevenire eventuali peggioramenti della situazione;
• migliorare, se possibile, le condizioni della persona infortunata.
Conseguire le suddette finalità non significa sostituirsi al medico o all’infermiere,
bensì coprire l’intervallo di tempo che intercorre tra il momento del sinistro e l’arrivo
del soccorso qualificato, compiendo azioni semplici, determinate, ben ponderate ed
evitando atti avventati o deleteri.
Chi, nelle più disparate circostanze, si trova a dovere prestare primo soccorso a
qualcuno, prima di intervenire deve sempre pensare che ӏ meglio non fare
piuttosto che fare male”.
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 33/40
E’ importante precisare bene la differenza tra urgenza e gravità. Questi due termini,
se interpretati frettolosamente e superficialmente, possono essere sovrapponibili,
ma in realtà non lo sono. Avere chiaro nella mente il loro significato è utile al fine di
orientare le scelte e l’attuazione degli interventi più appropriati e meno dannosi
nelle diverse situazioni “critiche”:
• Urgenza: situazione di estrema gravità che esige decisioni immediate;
• Gravità: situazione caratterizzata da cause o conseguenze sfavorevoli (caso
complesso, malato le cui condizioni sono preoccupanti).
Leggendone il senso si può tranquillamente affermare che l’urgenza è
direttamente proporzionale al pericolo di vita dell’infortunato mentre la
gravità no.
Una situazione in cui si sospettano lesioni alla colonna vertebrale o fratture multiple
è sicuramente molto grave ma, in questo caso, intervenire avventatamente
equivale a peggiorare la condizione dell’infortunato mentre aspettare l’arrivo dei
soccorritori qualificati senza mai abbandonarlo significa invece prevenire ulteriori
danni.
Al contrario, le situazioni in cui si sospettano lesioni a carico dell’apparato
cardiocircolatorio (gravi emorragie, arresto cardiaco) o respiratorio (grave difficoltà
nella respirazione, arresto respiratorio) sono estremamente urgenti e richiedono un
intervento immediato e non differito da parte dei soccorritori poiché è in pericolo la
vita dell’infortunato essendone compromesse le funzioni vitali.
Non va mai dimenticato che molto spesso il ”futuro” di un infortunato dipende dalla
qualità dell’intervento di primo soccorso.
Il Servizio Prevenzione e Protezione procederà alla futura divulgazione, a tutti
i dipendenti dell’Istituzione, di un opuscolo informativo sulle operazioni di
primo soccorso.
Si riportano comunque di seguito, per informazione, le fondamentali
operazioni da compiere in caso di “infortunio” occorso a persone presenti
all’interno della struttura (personale dipendente o visitatori).
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 34/40
ESAME DELL’INFORTUNATO
Il soccorritore deve sempre essere animato dal buon senso, dalla calma, dalla
razionalità e, prima di iniziare qualsiasi tipo di intervento su una persona, è
necessario ponga in essere alcune misure finalizzate a tutelare sia l’infortunato che
il soccorritore.
Ciò si traduce concretamente con l’assicurare la zona dell’accaduto come, ad
esempio, escludendo l’erogazione dell’energia elettrica se l’episodio accaduto ne è
una conseguenza. Rendere sicura la zona equivale a creare condizioni tali da
evitare ulteriori problemi all’infortunato e da permettere ai soccorritori di operare
rapidamente ed in sicurezza.
Il passo successivo, quello dell’esame dell’infortunato, si concreta nel verificare
rapidamente se le funzioni vitali sono mantenute controllando i seguenti parametri
fondamentali:
• Lo stato di coscienza: si rileva valutando la risposta dell’infortunato agli
stimoli. Si può procedere prendendo con le mani le spalle della persona e,
scuotendola, ponendogli domande quali: “Come si sente?”, “Che cosa è
successo?”, “Ha male da qualche parte?”, etc valutandone la coerenza in
caso di risposta.
Un individuo può, pur essendo cosciente, non riuscire, per motivi diversi, a
rispondere alle domande. Il soccorritore deve allora chiedergli di eseguire
ordini semplici quali muovere le dita di una mano, sbattere le palpebre,
stringere la mano, etc., che indicano chiaramente che lo stesso è cosciente.
• La pervietà delle vie aeree: le vie aeree possono essere ostruite da corpi
estranei, sangue, terra, denti, alimenti, etc, o dalla lingua se cade all’indietro,
come nel caso di perdita di coscienza. Si deve aprire la bocca
dell’infortunato, appoggiando le dita della mano sulla parte inferiore della
mandibola mentre con i pollici appoggiati sul mento si esercita una leggera
pressione verso il basso. In questo modo è possibile verificare la presenza di
corpi estranei ed eventualmente allontanarli liberando così le vie aeree. Se a
causare l’ostruzione è la lingua, è utile iperstendere il capo dell’infortunato e
sollevargli la mandibola. Con il palmo della mano appoggiato sulla fronte si
deve esercitare una leggera pressione per inclinare il capo all’indietro,
mentre con le dita dell’altra mano appoggiate sotto il mento si sposta la
mandibola verso l’alto impedendo in questo modo alla lingua di ricadere
all’indietro.
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 35/40
• La funzione respiratoria: il movimento ritmico del torace verso l’alto e verso il
basso è l’espressione dell’espansione della gabbia toracica e, quindi, della
presenza del respiro. Per compiere questa verifica è opportuno aprire i vestiti
dell’infortunato, accostare un orecchio alla sua bocca e volgere lo sguardo
verso la vita in modo da percepire sia l’eventuale flebile respiro dalla bocca
che il lieve movimento del torace.
• La funzione cardiocircolatoria: si verifica attraverso la percezione del “polso”
che è l’effetto della propagazione dell’onda di pressione generata dalla
contrazione del cuore, all’interno del vaso sanguigno, e che può essere
rilevato:
• dall’arteria radiale che è quella che scorre sulla parte superiore della
faccia interna dell’avambraccio (all’altezza del pollice);
• dall’arteria carotidea che è quella che passa, nel collo, lateralmente alla
trachea;
• dall’arteria femorale che è quella che scorre nella parte interna della
coscia, lateralmente al femore.
La valutazione della presenza o meno di queste funzioni, se condotta
correttamente, consente al primo soccorritore di identificare rapidamente ed in
modo mirato gli interventi più appropriati e di agire di conseguenza.
ALLARME E CHIAMATA
L’allarme e la chiamata costituiscono un aspetto importante del primo soccorso e,
se correttamente effettuati, consentono di accorciare notevolmente i tempi di arrivo
dei soccorsi qualificati.
Le notizie da dare al personale delle centrali operative del 118, oltre al luogo dal
quale si sta chiamando (vedere schema allegato “D”), sono relative al numero degli
infortunati ed al codice di classificazione delle urgenze che è un codice colore (ad
ogni colore corrisponde uno specifico livello di urgenza):
• Codice verde: vi rientrano tutte le situazioni in cui le funzioni vitali e la
coscienza sono conservate come, per esempio, cadute accidentali, traumi
lievi, ferite, ustioni non estese, etc.. Con questo codice i soccorsi arrivano
sul posto, solitamente, entro 30 (trenta) minuti dalla chiamata.
• Codice giallo: sono da considerare appartenenti a questo codice tutti i casi
in cui la funzione cardiorespiratoria è conservata ma c’è una alterazione
importante dello stato di coscienza o, addirittura, la perdita dello stesso. I
tempi di arrivo dei soccorsi, in questo caso, sono nell’ordine dei 15
(quindici) minuti dalla chiamata.
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 36/40
• Codice rosso: vi rientrano tutti quei casi in cui vi è alterazione o assenza
delle funzioni cardiocircolatoria e respiratoria, in altri termini, tutte quelle
situazioni in cui l’infortunato “non da segni di vita” o lamenta forti dolori
localizzati dietro lo sterno accompagnati da un pallore importante e da
una sudorazione profusa. Con questo codice i soccorritori si recano sul
posto nel minor tempo possibile.
Nell’attesa dei soccorsi qualificati il primo soccorritore deve astenersi dal
somministrare all’infortunato farmaci (che alterano la sintomatologia riferita
dall’infortunato impedendo al medico di effettuare una diagnosi corretta e, di
conseguenza, di attuare gli interventi più idonei) liquidi ed alimenti (che, in caso di
vomito, se lo stato di coscienza è alterato, possono essere aspirati nelle vie aeree).
Ai medici e/o agli infermieri che “prendono in carico” l’infortunato il primo
soccorritore deve sempre comunicare:
• la dinamica dell’accaduto (se conosciuta);
• i sintomi lamentati dall’infortunato;
• i segni rilevanti (confusione, ferite, etc);
• gli interventi effettuati.
PREVENZIONE DELLE MALATTIE A TRASMISSIONE EMATICA
Al fine di evitare la trasmissione di malattie che si trasmettono con liquidi organici
infetti, in particolare sangue (epatite B – epatite C – AIDS etc.) occorre osservare le
seguenti precauzioni:
• indossare guanti monouso ogni volta che si preveda di venire in contatto
con liquidi organici di altre persone;
• gli strumenti taglienti (forbici, punteruoli, cacciaviti, etc.) devono essere
strettamente personali o, se imbrattati di sangue, opportunamente
disinfettati;
• il disinfettante da utilizzare per le superfici e/o i materiali imbrattati di
sangue od altri liquidi organici è l’ipoclorito di sodio al 5-6% di cloro attivo
procedendo come indicato di seguito:
• indossare guanti monouso;
• allontanare il liquido organico dalla superficie;
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 37/40
• applicare una soluzione formata da 1 litro di acqua e 200 ml di
ipoclorito di sodio al 5-6% di cloro attivo;
• lasciare la soluzione per 20 minuti;
• sciacquare con acqua.
ISTRUZIONI PER IL PRIMO SOCCORSO
• lavarsi bene le mani con acqua e sapone prima di toccare qualunque ferita o
il materiale di medicazione. In caso di mancanza di acqua pulirsi le mani con
un batuffolo di cotone idrofilo imbevuto di alcool;
• lavare la ferita con acqua pura e sapone, servendosi della garza per
allontanare eventuali residui di sporco (terra, polvere, schegge, etc). In
mancanza di acqua lavare la pelle intorno alla ferita con un batuffolo di
cotone idrofilo imbevuto di alcool;
• lasciare uscire dalla ferita alcune gocce di sangue ed asciugare quindi con la
garza sterile;
• asciugare la ferita con garza sterile ed applicarvi un poco di alcool iodato.
Coprire con la garza, appoggiare sopra la stessa uno strato di cotone idrofilo,
fasciare con una benda di garza da fermare con uno spillo/cerotto oppure,
nel caso di piccola ferita, fissare la medicazione con piccole strisce di cerotto;
• se dalla ferita esce molto sangue chiedere l’intervento di un medico e,
nell’attesa, comprimere la ferita con garza e cotone idrofilo. Se la perdita di
sangue non si arresta e la ferita si trova in un arto, in attesa che l’infortunato
riceva le cure del medico, applicare il laccio emostatico, secondo i casi, a
monte della ferita o a valle di essa, o in ambedue le sedi, fino a conseguire
l’arresto dell’emorragia. Quando la sede della ferita non consente l’uso del
laccio emostatico ed in ogni caso di emorragia grave, praticare una o più
iniezioni intramuscolari del preparato emostatico;
• nel caso di ferita agli occhi lavare la lesione soltanto con acqua, coprirla con
garza sterile e cotone idrofilo, fissare la medicazione con una benda ovvero
con strisce di cerotto;
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 38/40
• in caso di punture di insetti e morsi di animali ritenuti velenosi, spremere la
ferita ed applicarvi sopra un poco di ammoniaca, salvo che non si tratti di
lesioni interessanti gli occhi. Se la persona è stata morsa da un rettile o se
versa in stato di malessere, richiedere subito l’intervento di un medico;
• in caso di scottature applicare con delicatezza sulla lesione un poco del
preparato antiustione, coprire con garza sterile e fissare non strettamente;
• in caso di frattura, distorsione o grave contusione, chiedere l’intervento di un
medico e, nell’attesa, adagiare l’infortunato in modo da fare riposare bene la
parte offesa ed evitando movimenti bruschi. Qualora sia assolutamente
necessario il trasporto dell’infortunato, immobilizzare la parte lesa mediante
bendaggio convenientemente imbottito con cotone idrofilo. In caso di frattura
o di sospetta frattura di un arto, immobilizzare questo con stecche di forma e
grandezza adatte, convenientemente imbottite con cotone idrofilo o
mantenute aderenti mediante fasciatura;
• se la sede della frattura presenta anche ferite, con o senza sporgenza di
frammenti ossei, disinfettare la lesione con acqua ossigenata, coprirla con
garza sterile ed immobilizzare la parte così come si trova senza toccare o
spostare i frammenti. Trasportare quindi con ogni cautela il ferito al luogo di
cura;
• in caso di malore improvviso chiedere l’intervento del medico e, nell’attesa,
liberare il colpito da ogni impedimento (cravatta, colletto, cintura) e portarlo
con cautela in un luogo aerato;
• in caso di asfissia da causa meccaniche o tossiche (soffocamento da corpi
estranei, da strangolamento, da seppellimento, da gas o da folgorazione per
corrente elettrica) ove non sia possibile ottenere l’intervento del medico o
provvedere al trasporto sollecito dell’infortunato in un vicino luogo di cura,
portare lo stesso in un luogo aerato e praticargli la respirazione artificiale,
insieme anche ad una iniezione di canfora e di caffeina;
• in caso di insolazione chiedere l’intervento di un medico e, nell’attesa, portare
l’infortunato in un luogo fresco e ventilato dopo averlo liberato da ogni
impedimento (cravatta, colletto, cintura) tenergli la testa sollevata se il viso è
fortemente arrossato ed allo stesso livello del tronco se il viso è invece
pallido, raffreddargli il corpo con impacchi freddi sul viso, sulla testa e sul
petto, non somministrargli bevande alcoliche, praticargli la respirazione
artificiale se il respiro è assente o irregolare;
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 39/40
• in caso di assideramento chiedere l’intervento di un medico e, nell’attesa,
trasportare il colpito in un luogo riparato dal freddo ma non riscaldato,
svestirlo tagliando o scucendo gli abiti onde evitare di piegare le membra
eventualmente irrigidite, frizionare le parti assiderate con panni bagnati in
acqua fredda finché non abbiano ripreso aspetto e consistenza normali.
Quando il soggetto comincia a riprendersi porlo al caldo e somministrargli
bevande calde ed eccitanti.
Il materiale di medicazione deve essere sempre adoperato in modo da toccarlo il
meno possibile con le dita. Servirsi delle pinze per prendere ed usare l garza nel
lavaggio e nella disinfezione delle ferite. Servirsi delle forbici per tagliare bende,
garze e cerotto. Prima dell’uso disinfettare i suddetti strumenti mediante
l’ebollizione, tranne che nei casi di urgenza, ripassandoli accuratamente con un
batuffolo di cotone idrofilo imbevuto di alcool. Disinfettare sempre mediante
ebollizione, prima dell’uso, la siringa e gli aghi per le iniezioni.
L’uso delle fiale per iniezione contenute nella cassetta è riservato al medico ovvero
può essere fatto soltanto dietro l’indicazione e sotto la sua responsabilità, salvo il
caso di assoluta irreperibilità del sanitario.
PIANO DI EMERGENZA
MANUALE TECNICO PER LA
PREVENZIONE E LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
DICEMBRE 2011
Pag. 40/40
16 FORMAZIONE ED INFORMAZIONE DEL PERSONALE
I dipendenti presenti nella struttura devono conoscere gli adempimenti previsti dal
presente piano di emergenza e devono trasmettere a cascata le informazioni in loro
possesso agli altri colleghi della sede affinché ognuno sia informato in merito alle
procedure di gestione delle emergenze.