ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI RAVENNA PROGRAMMA DI LINGUA INGLESE: THINK DIFFERENT Prof. Annalisa Cattani FORMULAZIONE DEGLI OBIETTIVI Le classi che si costituisco in un’Accademia di Belle Arti mostrano studenti dai percorsi talvolta molto diversi, comune è comunque la difficoltà a parlare e a interagire in lingua inglese. Alla fine del percorso di studio, tuttavia, per coloro che lavoreranno sia a livello nazionale che internazionale è di fondamentale importanza sapersi esprimere in lingua inglese in interazioni quotidiane, ma anche a livello specifico e soprattutto è importante sapere veicolare la propria poetica. In questo corso si propone un percorso di studio della lingua Inglese per l’Arte. Si tratta di un programma di inglese che pur non trascurando una trattazione della grammatica e delle funzioni linguistiche di base, adegua il lessico e le tematiche, mirando alla creazione di una competenza professionale della lingua. Verranno inoltre studiati approcci personalizzati in base alla classe e ai suoi vari elementi. Si tratta dunque di un approccio non solo frontale, ma anche dialogico, al fine di staccarsi dalla pratica di una lingua vissuta solo passivamente, per passare ad una competenza effettiva di gestire le situazioni fondamentali. L’impostazione di Inglese per l’Arte offre un’impostazione spendibile per il futuro in termine di “funzioni linguistiche”, frasi imparate, lessico specifico, modalità di redigere un curriculum e di presentare il proprio lavoro. SI tratta di un percorso integrato all’insegna del CLIL (Content and Language integrated Learning, Apprendimento della Lingua integrato con il Contenuto) facilita la partecipazione poiché tocca argomenti già affrontati in altre materie in itinere e trasforma la lingua in un veicolo di comunicazione per l’Arte e per il lavoro, come una “materia” da plasmare e non da sorbire o memorizzare, permettendo collegamenti a tematiche e contenuti spesso relegati a situazioni occasionali, prive di continuità. A questo proposito ho preso in esame percorsi trasversali tangenti l’Arte e la pubblicità, evidenziando collegamenti che andassero al cuore degli interessi degli studenti per poi proiettarli verso nuovi mondi, scoprendo tracce del nostro background socioculturale, sia nell’arte legittimata che nella moda, così come negli arredi urbani che ci circondano. Percorsi monografici: - PUBLIC ART AND RELATIONAL ART- THE COMMON PLACES AND THE SPECIFIC PLACES ADVERTISING VS ART - GUERRILLA ADVERTISING VS PERFORMANCE - THE TOPOS OF THE SUBLIME - TOPOS AND STEREOTYPES BETWEEN ART-LITERATURE AND POP CULTURE Bibliografia: Raymond Murphy, Essential Grammar in use, Cambridge University Press, Il metodo di lettura delle immagini verrà tratto dal seguente testo: Annalisa Cattani, Pubblicità e retorica, Lupetti, Milano, 2009 Eventuale bibliografia aggiuntiva e di riferimento: Barilli, R., 2004, On the beautiful thinking, Work, Contemporary Art Magazine, n. 8, Trento. Bourriaud, N., 2004, Postproduction, Milano, Postmedia books. Danto A., 1981, The Transfiguration of the Commonplace, Cambridge – Massachusetts,Harvard University Press, Eemeren, F.H. van, Grootendorst R., 1992, Argumentation, communication, and fallacies, Hillsdale - New Jersey, Lea. Eemeren, F.H. van, 2002, Advances in Pragma-Dialectics, Amsterdam, Sic Sat. Fabbri, P., 2004, The angel of the odd, Work, Contemporary Art Magazine, n.8, Trento Hal Foster, Rosalind Krauss, Yve-Alain Bois, Benjamin Buchloh, Art Since 1900: Modernism, Antimodernism, Postmodernism, Thames and Hudson. Sperber, D., Wilson, D., 1981, Irony and the use-mention distinction. In P. Cole (ed.) Radical pragmatics. New York, Academic Press,295-318. Sperber, D., Wilson, D., 1986, Relevance. Cambridge, Massachusset, Harvard University Press Sperber, D., Wilson, D., 1990, Rhetoric and Relevance, p. 140-155, in Wellbery, D., Bender, J., The Ends of Rhetoric, Stanford, Stanford University Press. Sperber, D., Wilson, D., 1992., On verbal irony, Lingua 87: 53-76. Speck, P. S., 1991, The humorous message taxonomy: A framework for the study of humorous ads, Current Issues and Research in Advertising, Michigan Business School. Twitchell, J.B., 1996, Adcult in the Usa, New York, Columbia University Press. Allo studente si richiede di redigere una tesina di 5 cartelle su di un argomento o un artista a scelta, applicando il metodo argomentativo sviluppato durante il corso, così come di redigere un proprio curriculum in Lingua Inglese ed una pagina indicativa della poetica artistica sviluppata durante l’anno di studio in corso all’Accademia. Estratto del percorso di Ricerca di Annalisa Cattani Allego altresì una sintesi del percorso di ricerca che ho portato avanti negli ultimi anni, anche a nome dell’Accademia di Ravenna partecipando alle seguenti conferenze: La Settima conferenza dell’ISSA (International Society for the Study of Argumentation) presso l’Università di Amsterdam, dove ho partecipato con un intervento in lingua Inglese sulla “Public Art”. All’Esa conference di Lisbona e di Ginevra (European Sociologiacal Association) dove ho partecipato con un paper sui meccanismi argomentativi dell’Arte Urbana a Lisbona e a Ginevra con un paper legato maggiormente ad un confronto fra Arte Pubblica e Guerrilla Advertising. Di rilievo sono state poi le conferenze negli Stati Uniti e in Canada. A Boston con l’APA (American Philosophical Association), dove con Alessia Marabini abbiamo maggiormente approfondito l’approccio della didattica argomentativa fondata sul ragionamento filosofico basato sul dialogo socratico, a partire dall’impostazione di Lipman. Presso l’Università di Windsor in Canada invece ho avuto l’onore di partecipare come artista e ricercatrice ad un workshop in cui con altri tre relatori di grande spicco, ricordo Antony Blair e Leo Groarke, ci siamo misurati per circa 4 ore sulla validità dell’analisi visiva tramite percorsi linguistici. In Ambito Italiano ho partecipato alla conferenza presieduta dal Prof. Pierluigi Sacco, intervenendo sempre in Inglese come nelle conferenze precedenti sull’Arte Partecipativa. Questa partecipazione mi ha consentito di essere poi contattata dalla Provincia di Bolzano dove negli ultimi tre anni sono stata Direttore Artistico del Progetto Casanova, per la creazione e curatela di un bando di concorso per la realizzazione di un’opera d’arte permanente. Ho organizzato anche un congresso bilingue a metà progetto con i principali esponenti italiani della critica in materia, ricordo Anna Detheridge, Pierluigi Sacco, ATitolo, Marco Scotini, Direttore Naba Milano, Roberto Pinto, Emanuela Dececco, Alessandra Pioselli, etc. A Bologna ho partecipato al Congresso internazionale dell’ISHR, (International Society for the Study of Rhetoric) all’interno della quale ho discusso sulle Fallacie veicolate dalle immagini, mentre nel mese di maggio ho partecipato ad una conferenza presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, all’interno del Master in Design e Arte, intervenendo sull’Arte Pubblica e sul mio percorso personale in materia. Queste partecipazioni, ovviamente erano precedute o da un invito o da una severa selezione tramite abstract e implicavano poi un personale investimento per i professori non strutturati dal punto di vista economico, per quanto riguarda vitto alloggio e viaggio. Tutte le pubblicazioni sono a disposizione dell’Accademia per eventuali pubblicazioni sul sito. Ultime ma non in ordine di importanza le mie collaborazioni con il sito UNDO.net tra i maggiori siti che si occupano di comunicazione per l’Arte e con RADIO CITTA’ del Capo di Bologna. Per tale sito collaboro in qualità di inviata in Italia e all’estero, per i principali eventi, tramite questa collaborazione ho avuto la possibilità di intervistare Yoko Ono, Birnbaum, direttore della penultima Biennale, Rebecca Horn, e ho allegato anche sul sito l’intervista fatta a Peter Greenaway in occasione della lezione magistrale all’Accademia di Ravenna, ancora presente sul sito, molto visitato. Per la radio collaboro come esperta di arte e come inviata in Italia e all’estero, la settimana scorsa ho fatto un intervento sulla Biennale di Berlino, precedentemente ho trasmesso l’intervista di Greenaway evidenziando i percorsi dell’Accademia di Ravenna. Ogni intervista è poi raccolta da UNDO nella rubrica VOICES.