LA NASCITA DELLA LEGALITA’ NEI PRIMI STATI MODERNI La realtà politica che l’Europa aveva conosciuto con l’impero romano prima e con Carlo Magno poi, cambiò con la stipula del trattato di Verdun (842). Con esso i discendenti di Carlo Magno, Ludovico il Germanico, Carlo il Calvo e Lotario, si spartirono il territorio del continente che risultò diviso in tre parti: la Francia, la Germania e la Lotaringia. I secoli seguenti furono segnati da diverse guerre: prima fra tutte la lotta che contrappose l’impero germanico e lo Stato della Chiesa, che ebbe come maggiori rappresentanti Enrico IV di Germania e papa Gregorio VII. L’impero germanico perse successivamente potenza e importanza e presto sorsero sulla scena europea la Francia e l’Inghilterra, le prime monarchie nazionali. Dal 1337 al 1453 le due nazioni si scontrarono nel conflitto che venne conosciuto come “Guerra dei Cent’anni” che portò alla perdita di molti possedimenti inglesi su territorio francese. Alla fine di questo periodo l’Europa si trovò così strutturata: 1 Come si può osservare i tre stati che spiccano sono la Francia, l’Inghilterra e la Spagna. Sono quelli che noi definiremmo i primi stati moderni, governati da monarchie nazionali. Per “stato moderno” si intende uno stato che ha stessa lingua, costumi, moneta e religione nonché un senso di nazionalismo, l’orgoglio di poter affermare, per esempio: “Sono francese”. Le caratteristiche che lo contraddistinguono sono esplicate dal seguente schema: 2 LA BUROCRAZIA E L’IMPIANTO DIPLOMATICO Indispensabile per il funzionamento della “res publica” è la burocrazia; questo apparato molto complesso aveva lo scopo di fare funzionare lo stato in maniera uniforme e unita e far cooperare amministrazione centrale e periferica. Insieme a queste, è importante la costituzione della diplomazia, indispensabile per mantenere le relazioni tra gli stati. Quella del diplomatico era una vera e propria professione, infatti il diplomatico si occupava di trattare su questioni di pace e di guerra e risiedeva presso le corti estere restando sempre in contatto con la madre patria. In questo sistema di alleanze giocò un ruolo molto importante una politica che si può chiamare “matrimoniale”; consisteva nell’unire in matrimonio i membri delle principali dinastie europee. Naturalmente tutti gli individui che erano impegnati nella burocrazia e nella diplomazia dovevano essere pagati; così nacque un sistema regolare di tassazione. Per mantenere l’ordine all’interno degli stati vennero creati: GLI ESERCITI PERMANENTI I sovrani europei, per rafforzare i propri regni, avevano bisogno di avere eserciti fissi. Già nel Trecento esistevano forze di polizia incaricate di mantenere l’ordine nelle città, guarnigioni che custodivano i luoghi fortificati nonché speciali gruppi armati che fungevano da guardie del corpo dei nobili. Il vero e proprio esercito permanente si afferma però con la nascita delle monarchie nazionali e con la necessita di custodire i confini e mantenere l’ordine. In questo particolare contesto politico nasce: a) La volontà di mantenere eserciti fissi anche in tempo di pace. b) La rinnovata disponibilità di denaro e la possibilità di avere delle entrate fisse per l’esercito. c) La presenza di giovani che aspiravano a far carriera nel corpo militare. In particolare, l’avvio di questa “tradizione” fu data dall’Inghilterra durante la Guerra dei Cent’anni: nei periodi di tregua infatti, rimanevano guarnigioni fisse nei punti strategici, come Calais o Dover. Ultime principali caratteristiche di uno stato moderno sono: LA GIUSTIZIA E LE LEGGI Nello stato moderno fondamentale è il mantenimento della pace e dell’ordine.E’ necessario che vengano sorvegliati gli uomini e le cose, che vadano regolati i comportamenti di individui e gruppi sociali. Agli apparati giudiziari che vengono a formarsi si affidò il compito di applicare e far rispettare in maniera uniforme, su tutto il territorio, la legge in quanto emanazione diretta della volontà sovrana e strumento di tutela dell’ordine sociale. Di qui, il ruolo strategico del settore giudiziario e l’importanza assunta dai giudici e dall’esercizio delle loro funzioni nell’ambito degli Stati nazionali. In Inghilterra, per esempio, è predominante il ruolo del giudice di pace: si tratta di un funzionario non retribuito e non “professionista”, scelto dal re tra i proprietari terrieri o tra persone di elevata condizione sociale. Erano responsabili del governo a livello locale 3 e dell’amministrazione della giustizia all’interno della contea; avevano inoltre il potere di svolgere indagini preliminari e di conciliare contrasti insorgenti nella comunità. Assume grande importanza anche il popolo: vennero create diverse assemblee popolari che regolavano la vita della società e elaboravano le leggi fondamentali per la buona organizzazione dello stato; in Francia c’erano gli Stati Generali, in Spagna le Cortes e in Inghilterra il Parlamento. 4 BIBLIOGRAFIA o Le domande della storia “La Francia e l’Inghilterra, due diverse vie dello stato moderno”. Tratto da “L’organizzazione degli stati: accentramento e burocrazia” E. Stump o Le storie e la storia “Lo stato territoriale e nazionale”. Tratto da “Crisi e assestamento delle grandi monarchie quattrocentesche” in “ Medioevo, popoli e strutture politiche” François Autrand. Utet, Torino o Le storie e la storia “ Lo stato moderno”. Tratto da “Scritti sul rinascimento” Federico Chabod. Einaudi, Torino o Le storie e la storia “Gli eserciti permanenti”. Tratto da “La guerra nel medioevo” Philippe Contamine. Il Mulino, Bologna o Le storie e la storia “I costi dello stato”. Tratto da “Politica finanziaria e struttura economica negli stati nazionali moderni” in “ La formazione degli stati nazionali nell’Europa occidentale” Gabriel Ardano. Il Mulino, Bologna 5