Una turca ministro integrazione

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Martedì 17 Dicembre 2013
ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA
In Germania. Ma, non essendo una paracadutata, è l’esatto opposto della nostra Kyenge
Una turca ministro integrazione
Ha ottenuto la cittadinanza nell’89 e poi se l’è sfangata
da Berlino
ROBERTO GIARDINA
L’
avevo subito previsto, ma era facile.
Come pronosticare
che il Bayern che fu
di Beckenbauer batterebbe il
mio Palermo. Però con il calcio
non si sa mai, i rosanero sono
imprevedibili nel bene e nel
male. Invece i commenti su
quel che avviene in Germania
sono scontati. Nella squadra
della Grosse Koalition entra
Frau Aydan Özoguz come
ministro all’integrazione. Vedete? I tedeschi ci copiano la
nostra Kyenge. Sembra, ma
la storia della signora Aydan
è diversa.
Di origine turca, una tra
i quasi 3 milioni e mezzo di
immigrati in Germania, è
nata ad Amburgo nel ‘67, ai
tempi di un’altra grande coalizione. I genitori erano giunti
nel 1958 e avevano aperto un
negozio di alimentari. La figlia ottenne la cittadinanza
tedesca nel 1989, a 22 anni,
al termine degli studi di an-
glistica e economia.
Niente ius soli, come
vuole o voleva la signora Kyenge. Oggi
il percorso è più rapido e più facile, come
è giusto, ma si chiede
che i genitori siano
integrati e si dimostri una sufficiente
conoscenza della
lingua e delle leggi
della Repubblica federale.
Özoguz non è
stata paracadutata dall’alto per
dimostrare retoricamente come il paese sia aperto verso chi viene da fuori. Al
contrario: è giunta al governo
perché la Germania è aperta,
pur con inevitabili problemi
di convivenza. Anche il nuovo
ministro ha due fratelli che
fiancheggiano un gruppo di
estremisti islamici, e da cui
lei ha preso le distanze.
La giovane Aydan è stata
presidente dell’associazione
studentesca turca a Amburgo, poi ha diretto un progetto
Frau Aydan Özoguz
di cooperazione turco-tedesco.
Dal 1996, dirige l’ente che si
occupa dell’integrazione dei
giovani turchi. Dal 2001 al
2008 ha fatto parte del consiglio municipale nella anseatica città stato, responsabile
del partito socialdemocratico
sempre per l’integrazione.
Nel 2009 vinse una sorta
di primarie contro Sylvia
Wowretzko, di origine polacca, venne candidata al Bun-
destag, e fu eletta. In parlamento
ha fatto parte
della commissione famiglia e
gioventù. È stata
la prima vicepresidente dell’Spd
di origine turca.
In settembre è
stata rieletta con
quasi il 40% dei
voti. Una lunga
strada.
Non è la sola.
L’avvocato Cem
Ö z d e m i r, 4 8
anni, anche lui
di origine turca,
è presidente della frazione
parlamentare dei Grünen,
i verdi. Philipp Rösler, 40
anni, è un orfanello vietnamita adottato a nove mesi da
una coppia tedesca. Medico,
è diventato presidente del
partito liberale, e ministro
della Sanità nel 2011 con la
Merkel. Ci sono diversi deputati di origine turca, come
scrittori, attori, registi. Fatih
Akin con La sposa turca ha
vinto nel 2004 il Festival di
Berlino.
La comunità italiana
(600 mila immigrati) è
quella che ha più cambiato
la società tedesca. Ma i turchi sono più integrati (non
assimilati). I loro bambini,
a scuola, ottengono risultati
migliori dei nostri. Il perché
richiederebbe un altro articolo.
Per tornare al calcio, i
giocatori di origine turca,
tunisina, spagnola, polacca,
ghanese, hanno cambiato la
nazionale della Germania.
Non gli hanno dato la nazionalità per farli giocare. Tedeschi lo erano da bambini, ma
non dalla nascita. Jerome
Boateng, di padre del Ghana
e di madre tedesca, gioca con
la maglia bianca della Germania. Il fratellastro Kevin
gioca per il Ghana, ha indossato la maglia rossonera del
Milan ed è fuggito dall’Italia
perché a ogni partita veniva
insultato dai tifosi avversari,
e anche dai suoi. Almeno così
ha raccontato appena tornato
in Germania.
Vige l’embargo, ma nell’isola arrivano rimesse per 3-5 mld $ Epidemia in Madagascar: già 39 morti
Gli Usa primo partner La peste nera
dell’economia di Cuba ritorna in Africa
cune regole che il suo predecessore George
W. Bush aveva, invece, rafforzato. Il milione
embargo degli Stati Uniti verso Cuba e mezzo di americani di origine cubana oggi
è tuttora in vigore, ma ha assunto possono viaggiare senza restrizioni. E sono
contorni più slabrati. E potrà morire all’incirca 600 mila quelli che ogni anno si
di fatto prima ancora che venga uffi- recano nell’isola spendendovi molto denaro.
cialmente eliminato. Come è avvenuto per la Ma, il presidente Obama ha liberalizzato dal
TuKola, la versione socialista della Coca-Cola, 2009 le cosiddette rimesse, l’invio dei soldi da
già rimpiazzata dall’originale americana fab- parte dei migranti ai famigliari rimasti a casa
bricata in Messico. Nel 2012 gli Stati Uniti nell’isola di Castro per molto tempo soggette
a regole di contingensono stati il primo fornitamento. Ma oggi, in
tore di beni alimentari e
pratica, non esiste più
agricoli di Cuba con foralcuna restrizione. Nel
niture che soddisfano tra
2008 gli esiliati cubani
il 35 e il 45% del fabbisonegli Stati Uniti hangno alimentare dell’isola.
no inviato all’incirca
Così, aggiungendovi anun miliardo l’anno ai
che i soldi che arrivano
loro parenti rimasti
dai cubani che vivono a
nell’isola, mentre oggi
Miami, le rimesse dei mile rimesse toccano dai
granti fra i 3 e i 5 miliar3 ai 5 miliardi di dolladi di dollari e un aumenri. E nel 2013 aumento degli scambi, gli Stati
teranno ancora di più
Uniti sono diventati nei
fatti il principale partner economico di Cuba perchè i cubani hanno ottenuto il permesso a
insieme al Venezuela. La stretta di mano tra lasciare l’isola, e da gennaio, hanno oltre 226
il presidente Barack Obama e Raoul Castro, mila cubani hanno viaggiato fuori dai confini
in Sudafrica, ai funerali di Nelson Mandela, dell’Avana senza abbandonare l’isola in mapotrebbe essere interpretata come il preludio niera definitiva. I soldi dei parenti emigrati
dell’alleggerimento dell’embargo americano all’estero, in Italia, Spagna, Norvegia, Canada,
verso l’isola comunista? Ufficialmente è in mantengono molte famiglie cubane e sostenvigore da mezzo secolo, con perdite inflitte gono l’economia dell’isola. Inoltre, l’embargo
degli Stati Uniti non riguarda
all’isola per 108 miliardi di
i farmaci e alcuni prodotti alidollari fino a dicembre 2011
Le
due
pagine
di
«Estementari di numerose aziende
secondo le stime dell’Onu.
ro
Le
notizie
mai
lette
Usa che, ad ogni buon conto,
Ma di fatto, la portata
in Italia» sono a cura
hanno sempre commerciato in
dell’embargo è molto dimimaniera discreta con Cuba.
nuita. Il presidente Obama
di Sabina Rodi
ha reso meno restrittive al© Riproduzione riservata
DI
L’
SIMONETTA SCARANE
S
ono 39 i morti per
l’epidemia di peste
nera che ha colpito
il Madagascar. I casi
accertati da novembre sono
86. Sull’isola la malattia
è trasportata dai topi, che
vengono cacciati dal loro habitat naturale a causa della
deforestazione. I roditori, le
cui pulci infettano l’uomo, si
spostano verso i villaggi, dove
si accumula la
spazzatura.
Il 90% dei
casi riguarderebbe la forma
polmonare della
malattia, quella
più pericolosa
e l’unica che
viene trasmessa da uomo a
uomo tramite
la saliva. Il ministero della sanità ha tuttavia tranquillizzato la popolazione, spiegando che sono
state prese tutte le misure
necessarie.
La peste può essere curata,
a condizione che gli antibiotici vengano somministrati
in tempo. Come ricordano i
medici, la malattia uccide
rapidamente e la mortalità
può raggiungere una percentuale compresa fra il 40 e il
70% per la forma bubbonica.
Nella forma polmonare, invece, quella che ha interessato
il Madagascar, si arriva fino
al 100% se non si interviene
già ai primi sintomi. La peste
bubbonica si manifesta con
una forte febbre e un rigonfiamento dei gangli linfatici,
mentre quella polmonare, che
risulta dalla migrazione del
bacillo nei polmoni, è in grado
di portare al decesso in soli
tre giorni.
Questa malattia trova terreno fertile nei paesi poveri
o dove sono in corso conflitti. Sui 21.725 casi recensiti
negli anni 2000 nel mondo,
10.500 riguardavano il Congo
e 7.200 il Madagascar. Focolai
sono stati rintracciati anche
in Cina, Perù e Asia centrale.
Perfino negli Stati Uniti sono
stati scoperti 57 anni in dieci
anni.
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