Gruppo Aziendale UILCOM-UIL
Rai – Rai Way Milano
http://www.gauraimilano.it/
http://www.facebook.com/GAURAIMILANO
Info Rai – TV N° 222 del 13 Maggio 2013
1. È DELLA RAI LA PRIMA TRASMISSIONE IN ITALIA DI TV FISSA E
MOBILE CON LA STESSA ANTENNA
2. DTT, problematica interferenze LTE: secondo una stima della
Fondazione Bordoni necessari 700 mila filtri
3. Nel 2020 arriva il 5G: Internet alla velocità della luce
4. Tv, test per il nuovo digitale terrestre
5. Gubitosi: in tre anni investiremo 150 mln per digitalizzazione
informazione
6. A maggio in Rai niente premio di risultato. Ascolti bassi? Colpa di chi la
dirige, non dei dipendenti.
7. Gubitosi gladiatore: Rai contro tutti, Sipra sfascia mercato: nuovo
Stranamore
8. Rai in profondo rosso
9. Mal di schiena 'da Internet', si cura con la postura 'primitiva'
10.Sky Italia, ok a premi di risultato e 100 assunzioni a tempo
indeterminato
È DELLA RAI LA PRIMA TRASMISSIONE IN ITALIA DI TV FISSA E MOBILE
CON LA STESSA ANTENNA
http://www.ufficiostampa.rai.it/comunicati_aziendali/20130510/%C3%A8
_della_rai_la_prima_trasmissione_in_italia_di_tv_fissa_e_mobile_con_la_st
essa_antenna.html
La Direzione Strategie Tecnologiche Rai con il Centro Ricerche presenterà ad Aosta la
prima trasmissione in Italia di televisione fissa e mobile con la stessa antenna. Il
nuovo standard DVB-T2 lite e le innovative tecniche di codifica MPEG consentono
infatti di utilizzare uno stesso multiplex digitale terrestre di seconda generazione
(DVB-T2) per la trasmissione sia verso terminali fissi che verso terminali mobili. Nel
prossimo futuro sarà quindi possibile ricevere la televisione con ottima qualità anche
procedendo a velocità autostradali.
L’innovativa dimostrazione avverrà in occasione della Conferenza internazionale di
HDForum che si è svolta il 9 e 10 maggio ad Aosta. Si tratta del più importante
appuntamento italiano dedicato all’innovazione tecnologica nel settore industriale dei
media. All’evento sono attesi oltre 150 delegati delle principali industrie europee del
settore e sono previste, tra le altre, le partecipazioni di Benito Manlio Mari, Presidente
HDForum, Luigi Rocchi, Direttore Strategie Tecnologiche Rai e Vice Presidente
HDForum, Antonio Preto, Commissario AgCom, Phil Laven, Chairman DVB, Leonardo
Chiariglione, fondatore del Gruppo MPEG, Alberto Morello, Direttore del Centro
Ricerche Rai.
“Con questa innovativa realizzazione che presentiamo in un autorevole contesto
internazionale”, ha dichiarato Luigi Rocchi, “la Rai consolida la sua leadership per
1
l’innovazione tecnologica e conferma l’impegno per l’offerta all’utente di servizi con
qualità tecnica distintiva, propria del Servizio Pubblico radiotelevisivo”.
DTT, problematica interferenze LTE: secondo una stima della Fondazione
Bordoni necessari 700 mila filtri
http://www.newslinet.it/notizie/dtt-problematica-interferenze-lte-secondouna-stima-della-fondazione-bordoni-necessari-700-m
Come ormai noto, gli operatori telefonici assegnatari delle frequenze della banda 800
MHz (canali 61- 69 UHF) liberate dalle tv locali stanno completando l'attivazione degli
impianti LTE per la fornitura dei servizi in banda larga.
Ciò sta creando problemi di interferenze al segnale televisivo digitale terrestre via
etere (che interessano, in prevalenza, la ricezione tramite impianti di antenna
condominiali su canali adiacenti, o su bande IV e V). La Fondazione Ugo Bordoni, che
segue la problematica per conto del MSE-Com, sostiene però che dopo l'approvazione
del regolamento che ha portato alla stipula della convenzione “Ponte” stipulata tra le
telco e lo stesso ente sostiene che la situazione dovrebbe progressivamente
migliorare. La FUB ha calcolato che occorreranno 700 mila filtri da applicare sulle
antenne tv per risolvere il problema delle interferenze, che si manifesterà con
particolare rilevanza alla fine dell'anno e all'inizio del prossimo quando gli operatori
telefonici inizieranno ad accendere a tappeto le nuove reti 4G. Comunque, sostiene la
FUB, non vi saranno black-out diffusi ma solo interferenze in aree circoscritte intorno
alle
nuove
antenne
LTE.
La
FUB
ha
realizzato
un
sito
internet
(www.helpinterferenze.it) dove gli utenti potranno segnalare i casi di
malfunzionamento e ricevere la visita di un antennista per l'installazione del filtro
entro 5 giorni dalla segnalazione. L'intervento sarà gratuito per gli utenti in regola con
il pagamento del canone RAI. Secondo la Federazione Radio Televisioni (FRT), che sta
seguendo la questione nell'interesse dei propri associati, "Appare comunque
opportuno che le emittenti televisive locali attivino un proprio servizio di controllo
della ricezione del segnale soprattutto il prossimità delle stazioni attivate dalle
compagnie telefoniche". "Qualora venissero accertate situazioni interferenziali è
consigliabile attivarsi affinché i cittadini interessati richiedano rapidamente
l'apposizione dei filtri", ha precisato l'ente in una nota, sottolinenando che "nei casi di
maggior gravità" e "ove non venisse individuata soluzione per la cessazione dei
disturbi" sarebbe opportuno avviare le necessarie tutele anche in sede legale. (M.L.
per NL)
Nel 2020 arriva il 5G: Internet alla velocità della luce
http://www.lastampa.it/2013/05/13/tecnologia/nel-arriva-il-g-internetalla-velocita-della-luce-wQ4encMiTPTxwGgM2Uqc5K/pagina.html
Lo annuncia Samsung che ha raggiunto una velocità di connessione di 1 GBps.
«Centinaia di volte più veloce del 4G»
ANTONINO CAFFO
In alcune parti del mondo, come l’Italia, la tecnologia 4G non è del tutto presente ma
Samsung ha già pronta la successiva. Entro il 2020 l’azienda sudcoreana lancerà il
nuovo standard 5G, capace di far viaggiare gli utenti “fino a diverse decine di Gbps
per ogni ripetitore” . In termini pratici, le velocità stimata da Samsung
permetterebbero di scaricare un film in meno di un secondo e una quantità notevole
di file in pochi minuti. La svolta sembra essere arrivata grazie ad un nuovo modo di
sfruttare le bande a onde millimetriche (extremely high frequency ) che, fino ad oggi,
si sono mostrate un punto critico per il settore mobile.
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Samsung ha rivelato di potersi avvalere di diverse antenne (fino a 64) in grado di
superare le cosiddette “condizioni di propagazione sfavorevole” che hanno impedito ai
dati di viaggiare velocemente su lunghe distanze. Nei test condotti ad una frequenza
di 28 GHz l’azienda ha raggiunto una velocità maggiore di 1 GBps su una distanza di
circa 2 km. Il test favorevole ha poi spinto Samsung a lasciarsi andare sui tempi per
un utilizzo comune e commerciale entro il 2020.
Un arco di tempo che non deve sembrare così lontano. In sette anni la tecnologia può
fare passi davvero importanti e non è detto che non si arrivi prima ad adottare la
nuova tecnologia 5G. Secondo molti, l’impatto di una velocità di scambio dati così alta
comporterà un ripensamento totale dell’offerta contenutistica odierna. “Il risultato
permetterà agli utenti di godere di una nuova gamma di servizi, come film in 3D,
giochi, streaming in tempo reale di contenuti ad altissima definizione (UHD) e servizi
medici a distanza” – si legge sul comunicato diffuso qualche ora fa.
In verità Samsung non è la prima azienda ad aver testato la tecnologia 5G. A febbraio
di quest’anno la NTT DoCoMo aveva riferito di aver condotto, con successo, dei test su
connessioni wireless a 10 GBps attraverso un veicolo dotato di 24 antenne in grado di
relazionarsi con i ripetitori specifici installati nella città di Ishigaki in Giappone.
L’esperimento, riuscito grazie all’aiuto del Tokio Institute of Technology, ha
dimostrato come è già possibile superare la velocità del 4G, meglio conosciuto come
LTE non solo con cablaggi di rete ma anche in mobilità, attraverso la comunicazione
wireless.
Tv, test per il nuovo digitale terrestre
http://www.lastampa.it/2013/05/09/edizioni/aosta/tv-test-per-il-nuovodigitale-terrestre-0JoItuMmcDq7GbYhynvKeP/pagina.html
La Rai sta sperimentando in Valle d’Aosta il segnale di seconda generazione. “Per la
sua conformazione territoriale la Valle è il luogo ideale dove provare l’affidabilità del
nuovo segnale”
AOSTA
Dopo sette anni dall’inizio del passaggio dalla televisione analogica a quella digitale, in
Valle d’Aosta la Rai sperimenta in queste settimane la seconda generazione del
digitale terrestre con trasmissioni in alta definizione.
Nella regione alpina (che è stata, assieme alla Sicilia, la prima ad avviare lo switch off
al digitale terrestre) due impianti, collocati ad Aosta e a Saint-Vincent, hanno
cominciato a trasmettere il nuovo segnale irradiando una porzione importante del
territorio. «La Valle d’Aosta, con le sue montagne e la sua conformazione - spiega
Gino Alberico, responsabile studio e ricerca del centro ricerche e innovazione della Rai
- è un terreno ideale di sperimentazione tecnica per testare l’affidabilità del segnale e
i problemi di ricezione».
Si prepara dunque una rivoluzione tecnologica, di cui tuttavia non è ancora chiara la
data del passaggio al grande pubblico, che aprirà la strada all’utilizzo televisivo su
larga scala dell’alta definizione, del 3D, anche in mobilità, pur in una prospettiva di
riduzione delle frequenze disponibili. Il nuovo sistema Dvb-T2 è infatti in grado di far
stare su una banda più stretta un maggiore numero di canali: all’interno dello stesso
multiplex sarà possibile avere fino a 6 canali in alta definizione contro i 2 attuali. Entro
il 2015 i produttori di televisori dovranno dotare gli apparecchi del sintonizzatore in
grado di captare il nuovo segnale, «ma poi si dovrà attendere una massa critica di
utenti prima di avviare il nuovo digitale terrestre», precisa Alberico.
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Gubitosi: in tre anni investiremo 150 mln per digitalizzazione informazione
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Spettacolo/Gubitosi-in-tre-anniinvestiremo-150-mln-per-digitalizzazione-informazione_32176930155.html
Dogliani (Cn), 11 mag. - (Adnkronos) - "Gli investimenti in tecnologia raddoppiano,
nei prossimi tre anni solo per la digitalizzazione dell'informazione spenderemo oltre
150 mln". Lo ha sottolineato il dg della Rai, Luigi Gubitosi che, a margine del festival
della Tv (3-4-5 maggio), ha osservato: "Abbiamo iniziato un programma di
rinnovamento tecnologico che dovrebbe riportare la Rai all'avanguardia, il Tg2 e' stato
l'inizio, poi siamo passati al Tg1, Tg3 e Rainews, tutte le sedi regionali, gli studi''.
Gubitosi ha poi rilevato che "non va dimenticato che oltre alla tv anche la radio sta
passando al digitale: abbiamo iniziato con il Trentino, seguira' poi l'Alto Adige e tutto
il Centro Nord nei prossimi 2 anni".
A maggio in Rai niente premio di risultato. Ascolti bassi? Colpa di chi la
dirige, non dei dipendenti.
http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=44027&typeb=0
"Gli obiettivi previsti dal Contratto per il conseguimento del Premio di Risultato non
sono stati centrati. Pertanto nulla verrà corrisposto nella busta paga di maggio". In
poche righe di comunicato sindacale, una doccia fredda in Rai. Bilancio negativo, gli
ascolti sono stati al di sotto delle aspettative, dunque, niente Premio di risultato.
Il sindacato dei giornalisti Rai annuncia che chiederà all'azienda "ulteriori dettagli per
fare le opportune verifiche". Questo perché il sindacato fa notare che se le cose vanno
male, tutto è da riportare alle scelte errate della dirigenza. Scelte sbagliate che hanno
poi una ricaduta sui dipendenti. "Mentre non sono mai chiamati a rispondere dei
propri risultati - accusa il sindacato - i dirigenti che non sono stati in grado di centrare
gli obiettivi di bilancio e anche di ascolti".
Alle colpe dei dirigenti che si sono succeduti, in Rai aggiungono le responsabilità più
recenti di chi siede al settimo piano di viale Mazzini, a partire dalle numerose e
onerose assunzioni esterne di dirigenti, con prevalente proveninenza Wind.
Gubitosi gladiatore: Rai contro tutti, Sipra sfascia mercato: nuovo
Stranamore
http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/sergio-carli-opinioni/gubitosigladiatore-rai-contro-tutti-sipra-1558953/
di Sergio Carli
Luigi Gubitosi si sente un samurai, ma rischia di trasformarsi in Stranamore. Secondo
il piccolo ma prezioso scoop di Aldo Fontanarosa su Repubblica, Luigi Gubitosi è
partito all’ attacco e ha scatenato una guerra che farà morti e feriti, ma non dove
forse lui vorrebbe. Infatti non sarà Mediaset a patire, ma i giornali, ancora una volta.
Il racconto di Aldo Fontanarosa è essenziale, quasi tacitiano e anche un po’ esilarante.
Giocando a far l’americano, Luigi Gubitosi ha radunato un certo numero di dirigenti di
primo livello di Rai e consociate, per esporre il nuovo piano industriale della Rai, ma
prima ha fatto proiettare il film “Il gladiatore” nell’intenzione di caricarli ben bene e
scuoterli dall’apatia burocratico romana di un ente statale controllato dalla Corte dei
Conti, e avrebbe anche detto:
«Al mio segnale scatenate l’inferno».
Era meglio ai tempi della grande Rizzoli, alla fine degli anni ’70, quando agli allibiti
dirigenti riuniti a Venezia furono esibite le grazie di Eleonora Giorgi, allora moglie del
numero uno apparente Angelo Rizzoli.
Ma si sa, i tempi cambiano e oggi alle belle forme della Giorgi per caricare gli eserciti
vengono preferiti sangue sudore e muscoli di Russel Crowe.
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Aggiunge Aldo Fontanarosa:
“Il direttore generale – che carica così i top manager – assicura che la Sipra [la
concessionaria che raccoglie la pubblicità per la Rai] saprà fare meglio del mercato
nella raccolta pubblicitaria 2013 e che le entrate da canone saranno stabili”.
E qui viene fuori il bubbone. Il mai abbastanza deprecato Governo di Mario Monti, cui
Luigi Gubitosi deve la nomina a direttore della Rai, invece di risolvere i problemi i
bilancio dell’ente radio tele visivo con un ritocco del canone, magari trasferendolo
sulla bolletta della luce o del gas per finire la burla dell’evasione, ha inseguito il mito
dell’azienda di Stato, la quale, benché incaricata di un servizio pubblico, sta in piedi
da sola.
Se i soldi non vengono dal canone, bisogna cercarli con la pubblicità. E allora ecco un
nuovo capo per la Sipra, Fabrizio Piscopo, che ha scatenato una guerra dei prezzi che
ha fatto il solletico a Publitalia (la concessionaria di Berlusconi) e sta invece
devastando l’intero mercato della pubblicità in Italia, incluso internet.
Infatti l’equazione: quel che dà fastidio a Berlusconi è di sinistra, non funziona affatto:
così è stato per l’ingresso di Sky nella pubblicità. Nessuno ha detto niente, perchè chi
attacca Berlusconi è un compagno, e così Fabrizio Piscopo ha avuto mano libera,
come capo della pubblicità di Sky, per togliere dal mercato e portare a Sky un
fatturato che è pari a quello di un quotidiano nazionale.
All’attacco di Sky prima e a quello, ancor più grave, di Sipra oggi, Publitalia ha
risposto colpo su colpo. Per il principio dei vasi comunicanti, che solo Fedele
Confalonieri nega, se Sipra toglie a Publitalia, Publitalia si rifà su tutto il mercato ed è
ovvio che di fronte a una offerta di pubblicità praticamente illimitata in televisione,
questa sia la scelta naturale, al di là di tutte le chiacchiere sul futuro di internet.
Infatti la pubblicità tabellare (non quella classificata che è un altro film) su internet va
bene in quei paesi dove l’offerta di pubblicità tv è in proporzione ridotta: cioè in tutto
il mondo tranne l’Italia.
Qualcuno dei vecchi ricorda quel che accadde 20 anni fa, ai tempi dei “professori” cui
era stata affidata la rai del tempo. Andò alla Sipra Eduardo Giliberti, che scatenò una
guerra dei prezzi contro Berlusconi. Poi Berlusconi vinse le elezioni, e alla Sipra, dopo
qualche mese, venne licenziato Giliberti e fu nominato Antonello Perricone, uscito sei
mesi prima da Publitalia. Fu la salvezza per i giornali.
Nonostante i trionfalismi di Luigi Gubitosi, peraltro, c’è chi non la pensa come lui, ed
è il deputato del Pd Michele Anzaldi. Riferisce Fontanarosa che, nelle stime di Michele
Anzaldi,
“le entrate da canone scenderanno di 15 milioni (primo calo dal 1999), la raccolta
pubblicitaria si fermerà a 665 milioni (era a 1136 nel 2007) e l’indebitamento
finanziario si aggraverà «seriamente»”.
Michele Anzaldi è molto attento al tema Rai. Ai primi di maggio ha presentato una
interrogazione al ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, con queste parole:
”La Rai faccia chiarezza sulle nuove assunzioni di figure dirigenziali che i vertici
aziendali stanno moltiplicando ogni giorno di piu”’.
Secondo una notizia della agenzia Ansa,
“il parlamentare commenta, tra l’altro, le voci sulla sostituzione di Marco Simeon con
l’ex Alitalia Alessandro Picardi alla direzione relazioni istituzionali:
”Oramai con cadenza quotidiana apprendiamo dell’assunzione nell’organico Rai di
innumerevoli manager esterni. Dopo la nomina dell’ex Fiat Camillo Rossotto a
direttore finanziario e dell’ex Wind Costanza Esclapon a direttore delle relazioni
esterne, ora arriva la nomina dell’ex Alitalia Alessandro Picardi a direttore delle
relazioni istituzionali e si parla dell’assunzione alla concessionaria pubblicitaria Sipra,
presieduta dal direttore generale Rai Luigi Gubitosi, di tre nuovi manager provenienti
da Sky, dove era già stato assunto proprio da Sky il neodirettore generale Fabrizio
Piscopo.
“Da ricordare, inoltre, la nomina dell’ex Eni Gianfranco Cariola a direttore dell’Internal
auditing, mentre dall’esterno sono arrivati anche il vice direttore dello staff del dg
Gubitosi e sarebbe di alcuni giorni fa l’assunzione di tre nuovi dirigenti alla direzione
affari legali e societari”.
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”Considerando che tutte le aziende pubbliche sono chiamate, cosi’ come l’intera
pubblica amministrazione, ad agire secondo i piu’ rigidi canoni della spending review,
a maggior ragione per un’azienda come la Rai il cui vertice è stato nominato con un
mandato di stretto risanamento, è opportuno verificare se non fossero presenti già
internamente le professionalità per ricoprire gli incarichi assegnati agli esterni. Va
inoltre appurato, oltre al numero, il profilo dei nuovi contratti stipulati, per accertare
che siano a tempo determinato legati al mandato dell’attuale vertice e connessi al
raggiungimento di precisi risultati”
Rai in profondo rosso
http://www.millecanali.it/rai-in-profondorosso/0,1254,57_ART_211435,00.html
Il Cda dell'azienda pubblica ha approvato, con due astensioni, il bilancio consuntivo
dell'esercizio 2012. La perdita del gruppo è pari a 244,6 milioni di euro rispetto ai
quattro milioni di attivo nel 2011.
13 Maggio 2013
Vediamo - per i particolari - l'articolo di Marco Mele su 'Il Sole 24 Ore', comparso nei
giorni scorsi:
«Rai in profondo rosso nel 2012. Il Cda dell'azienda ha approvato, con due astensioni,
il bilancio consuntivo dell'esercizio 2012. La perdita del gruppo è pari a 244,6 milioni
di euro rispetto ai quattro milioni di attivo nel 2011. Proprio quest'ultimo attivo, però,
è stato oggetto di perplessità da parte di alcuni Consiglieri: per pareggiare il bilancio
2011 - è stato scritto più volte - sarebbero stati fatturati 61 milioni di spot trasmessi,
in realtà, nel 2012.
Non si è trattata di una pre-fatturazione vera e propria, che avrebbe portato alla non
approvazione del bilancio da parte della società di revisione. Bastava, però, caricare
gli spot in onda negli ultimi mesi del 2011 anche dei costi di quelli trasmessi nei primi
mesi del 2012, fatturandoli regolarmente nell'anno di messa in onda, per peggiorare il
risultato di quest'ultimo esercizio, pur rispettando formalmente le norme sui bilanci.
Con quel pareggio, tra l'altro, si è evitato il rischio del commissariamento dell'azienda.
I due consiglieri che si sono astenuti, Gherardo Colombo e Benedetta Tobagi,
nominati dal Pd su designazione di alcune associazioni, hanno chiesto approfondimenti
in merito. La Rai ha prodotto in Cda un parere legale che promuove senza esitazione
le politiche di bilancio attuate dall'azienda. Non è chiaro perché i due consiglieri, a
quel punto, si siano astenuti, anziché votare a favore o votare contro il bilancio
consuntivo del 2012.
Sul risultato dell'esercizio, va detto, incidono anche quasi 51 milioni accantonati per le
incentivazioni all'esodo attraverso pensionamenti anticipati. Sul fronte finanziario la
situazione non è migliore rispetto a quello della gestione: la posizione finanziaria netta
al 31 dicembre è negativa per 366,2 milioni di euro, con un peggioramento di 93,8
milioni. Nel bilancio 2009 la Rai aveva un attivo di cassa di 30 milioni.
Gran parte della cassa è stata consumata per gli investimenti richiesti dalla
transizione al digitale terrestre, i cui tempi non sono stati decisi dall'azienda. Tale
transizione si è conclusa nel luglio del 2012 ma la Rai deve investire in nuove
tecnologie per restare sul mercato.
La Rai, adesso, deve pensare al futuro, in attesa della scadenza della Convenzione
con lo Stato del 2016. L'esercizio 2013 non avrà i costi dei grandi eventi sportivi,
come accade invece negli anni pari: il problema è la raccolta pubblicitaria, come per
tutti i media. C'è chi paventa il rischio che la Sipra non raggiunga quota 700 milioni,
ma si conta almeno in una riduzione del calo nel secondo semestre, se non in una
"ripresina".
La Rai è sempre più leader degli ascolti (41,3% in prima serata nel 2012), ma il crollo
degli introiti pubblicitari non permette di capitalizzare in termini di ricavi l'ottima
performance dei suoi risultati. Il Piano industriale prevede un pareggio nel 2014: per
raggiungerlo non basteranno i tagli ai costi. Bisogna sperare in una ripresa del
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mercato pubblicitario o, magari, in un provvedimento di legge per eliminare o ridurre
drasticamente l'evasione dal canone. I vertici Rai, però, prudentemente, nel Piano non
hanno previsto alcun provvedimento del genere».
Mal di schiena 'da Internet', si cura con la postura 'primitiva'
http://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/stilidivita/2013/05
/13/Mal-schiena-Internet-cura-postura-perfetta_8697830.html
Niente postura ad S davanti al computer oppure la piu' frequente a C, cioe'
sprofondati nella poltrona. Queste le posizioni piu' frequenti che garantiscono, prima o
poi, un bel mal di schiena. L'esatta postura e quella che oggi assumono solo i
bambini, perche' gli adulti l'hanno dimenticata, schiacciati dallo stress del lavoro: area
alta del bacino inclinata in avanti, spina dorsale ben allineata e dritta, spalle indietro,
allungare la schiena e addrizzare il collo. Questa e' la posizione perfetta davanti al
computer per prevenire i tipici dolori di chi ci passa molte ore davanti per la guru della
postura ai tempi di internet, Esther Gokhale, che ha come clienti centinaia di
lavoratori della Silicon Valley a Palo Alto, California, che aiuta a guarire dai mali piu'
frequenti dall'avvento di internet, come mal di schiena, collo e spalle indolenziti.
L'esperta, cresciuta in India, laureata in biochimica alla Princeton university con studi
anche alla Medical school di Stanford, e convinta che si soffra cosi' tanto di
indolenzimenti ossei e muscolari perche' abbiamo dimenticato come si usa il proprio
corpo. Non e' tanto lo stare seduti a lungo che provoca il dolore quanto la posizione
'viziata'. Il suo metodo non e' testato scientificamente ma sono sempre piu' numerosi
i clienti soddisfatti dei suoi insegnamenti. Si deve riconquistare la posizione primitiva
che oggi si riscontra solo nei bambini ma che era anche la nostra un tempo prima che
l'andamento dinoccolato si imponesse come stile di vita, ha dichiarato l'esperta al New
York Times i giorni scorsi.
Il quotidiano americano ricorda che il metodo Gokhale non e' l'unico a suggerire di
cambiare postura per avere una schiena di nuovo forte e in salute, lo rammentano
anche gli esperti della Alexander technique, che negli Stati Uniti, Canada ed
Inghilterra insegnano ai lavoratori come scaricare le tensioni del corpo e, a Parigi,
l'Institut Superieur d'Aplomb, tempio dello yoga. Infine il noto metodo Pilates, i cui
movimenti di base rinforzano e migliorano soprattutto la postura.
Sky Italia, ok a premi di risultato e 100 assunzioni a tempo indeterminato
http://www.tvdigitaldivide.it/2013/04/14/sky-italia-ok-a-premi-dirisultato-e-100-assunzioni-a-tempo-indeterminato/
di quezal (Matteo Bayre)
Sky Italia, nonostante il trimestre ottobre-dicembre 2012 in perdita operativa di 20
milioni di dollari (15,24 mln di euro) e gli abbonati in calo a quota 4,83 milioni, cerca
di non accodarsi alle politiche di severa austerity praticate da tutti gli altri gruppi
editoriali nazionali, e conferma i premi di risultato a motivazione delle risorse umane.
Inoltre, scrive Italia Oggi, grazie a un accordo con i sindacati, è partita, in tre tranche
(febbraio-aprile-giugno 2013), la trasformazione dei contratti a tempo determinato in
tempo indeterminato per un centinaio di persone operative in tutte le business unit
del gruppo, che conta su oltre 4 mila dipendenti. Alla stabilizzazione delle risorse che
già da 3-4 anni avevano accettato contratti a tempo determinato fa da contraltare,
tuttavia, anche qualche razionalizzazione: quasi un centinaio di persone, infatti, tra
gennaio e giugno 2013, non ha avuto il rinnovo del contratto a progetto, o di
somministrazione, o a tempo determinato ma molto recente.
Anche in questo caso i profili professionali sono molto trasversali: c’è qualche
giornalista che andava in video, qualche commentatore, qualche autore, e poi figure
operative in differenti ambiti. Molti erano stati coinvolti in Sky nei primi mesi del
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2012, con contratti annuali legati, soprattutto, al picco Olimpiadi di Londra 2012. Ed è
abbastanza naturale, crudele ma comprensibile, che, esaurito il picco, non siano poi
stati confermati. C’è anche qualche nome eccellente tra quelli che hanno terminato
l’avventura con Sky: ad esempio, il talent Anna Laure Bonnet, che un tempo si
occupava di Formula 1, o il giornalista Francesco Bonfardeci, in Sky Sport dal 2008 e
specializzato nel basket americano universitario Ncaa.
Sul fronte basket, peraltro, Sky sembra intenzionata a non rinnovare il contratto per
la trasmissione e telecronaca degli incontri della Nba (i diritti costano due milioni di
euro all’anno non trattabili). Si sta provando a convincere Mediaset: la Nba, magari,
sarebbe anche molto felice di tornare in tv in chiaro su canali nazionali. Ma il Biscione
non ha alcuna intenzione di spendere soldi per il basket, né in versione pay né,
soprattutto, in versione free.
Sul fronte dei diritti sportivi, infatti, pare funzionare molto bene il cosiddetto modello
ibrido, quello già sperimentato da Sky e Mediaset nella Champions league ed Europa
league di calcio (e dal prossimo anno nella MotoGp) o quello tra Sky e Rai per la
Formula 1, le Olimpiadi, i Mondiali di calcio. Per esempio, pur spendendo molto meno
per l’acquisto dei diritti delle gare, la Rai, nei primi due Grand Prix di quest’anno, ha
notevolmente aumentato i telespettatori rispetto al 2012: il Gp di Australia ha avuto
una audience di 4,846 milioni (+70,5% rispetto ai 2,841 mln del 2012), e il Gp di
Malesia 2013 ne ha avuti 4,467 milioni, +9,3% rispetto ai 4,087 mln del 2012.
Fonte: ItaliaOggi
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