Gruppo Aziendale UILCOM-UIL Rai – Rai Way Milano http://www.gauraimilano.it/ http://www.facebook.com/GAURAIMILANO Info Rai – TV N° 222 del 13 Maggio 2013 1. È DELLA RAI LA PRIMA TRASMISSIONE IN ITALIA DI TV FISSA E MOBILE CON LA STESSA ANTENNA 2. DTT, problematica interferenze LTE: secondo una stima della Fondazione Bordoni necessari 700 mila filtri 3. Nel 2020 arriva il 5G: Internet alla velocità della luce 4. Tv, test per il nuovo digitale terrestre 5. Gubitosi: in tre anni investiremo 150 mln per digitalizzazione informazione 6. A maggio in Rai niente premio di risultato. Ascolti bassi? Colpa di chi la dirige, non dei dipendenti. 7. Gubitosi gladiatore: Rai contro tutti, Sipra sfascia mercato: nuovo Stranamore 8. Rai in profondo rosso 9. Mal di schiena 'da Internet', si cura con la postura 'primitiva' 10.Sky Italia, ok a premi di risultato e 100 assunzioni a tempo indeterminato È DELLA RAI LA PRIMA TRASMISSIONE IN ITALIA DI TV FISSA E MOBILE CON LA STESSA ANTENNA http://www.ufficiostampa.rai.it/comunicati_aziendali/20130510/%C3%A8 _della_rai_la_prima_trasmissione_in_italia_di_tv_fissa_e_mobile_con_la_st essa_antenna.html La Direzione Strategie Tecnologiche Rai con il Centro Ricerche presenterà ad Aosta la prima trasmissione in Italia di televisione fissa e mobile con la stessa antenna. Il nuovo standard DVB-T2 lite e le innovative tecniche di codifica MPEG consentono infatti di utilizzare uno stesso multiplex digitale terrestre di seconda generazione (DVB-T2) per la trasmissione sia verso terminali fissi che verso terminali mobili. Nel prossimo futuro sarà quindi possibile ricevere la televisione con ottima qualità anche procedendo a velocità autostradali. L’innovativa dimostrazione avverrà in occasione della Conferenza internazionale di HDForum che si è svolta il 9 e 10 maggio ad Aosta. Si tratta del più importante appuntamento italiano dedicato all’innovazione tecnologica nel settore industriale dei media. All’evento sono attesi oltre 150 delegati delle principali industrie europee del settore e sono previste, tra le altre, le partecipazioni di Benito Manlio Mari, Presidente HDForum, Luigi Rocchi, Direttore Strategie Tecnologiche Rai e Vice Presidente HDForum, Antonio Preto, Commissario AgCom, Phil Laven, Chairman DVB, Leonardo Chiariglione, fondatore del Gruppo MPEG, Alberto Morello, Direttore del Centro Ricerche Rai. “Con questa innovativa realizzazione che presentiamo in un autorevole contesto internazionale”, ha dichiarato Luigi Rocchi, “la Rai consolida la sua leadership per 1 l’innovazione tecnologica e conferma l’impegno per l’offerta all’utente di servizi con qualità tecnica distintiva, propria del Servizio Pubblico radiotelevisivo”. DTT, problematica interferenze LTE: secondo una stima della Fondazione Bordoni necessari 700 mila filtri http://www.newslinet.it/notizie/dtt-problematica-interferenze-lte-secondouna-stima-della-fondazione-bordoni-necessari-700-m Come ormai noto, gli operatori telefonici assegnatari delle frequenze della banda 800 MHz (canali 61- 69 UHF) liberate dalle tv locali stanno completando l'attivazione degli impianti LTE per la fornitura dei servizi in banda larga. Ciò sta creando problemi di interferenze al segnale televisivo digitale terrestre via etere (che interessano, in prevalenza, la ricezione tramite impianti di antenna condominiali su canali adiacenti, o su bande IV e V). La Fondazione Ugo Bordoni, che segue la problematica per conto del MSE-Com, sostiene però che dopo l'approvazione del regolamento che ha portato alla stipula della convenzione “Ponte” stipulata tra le telco e lo stesso ente sostiene che la situazione dovrebbe progressivamente migliorare. La FUB ha calcolato che occorreranno 700 mila filtri da applicare sulle antenne tv per risolvere il problema delle interferenze, che si manifesterà con particolare rilevanza alla fine dell'anno e all'inizio del prossimo quando gli operatori telefonici inizieranno ad accendere a tappeto le nuove reti 4G. Comunque, sostiene la FUB, non vi saranno black-out diffusi ma solo interferenze in aree circoscritte intorno alle nuove antenne LTE. La FUB ha realizzato un sito internet (www.helpinterferenze.it) dove gli utenti potranno segnalare i casi di malfunzionamento e ricevere la visita di un antennista per l'installazione del filtro entro 5 giorni dalla segnalazione. L'intervento sarà gratuito per gli utenti in regola con il pagamento del canone RAI. Secondo la Federazione Radio Televisioni (FRT), che sta seguendo la questione nell'interesse dei propri associati, "Appare comunque opportuno che le emittenti televisive locali attivino un proprio servizio di controllo della ricezione del segnale soprattutto il prossimità delle stazioni attivate dalle compagnie telefoniche". "Qualora venissero accertate situazioni interferenziali è consigliabile attivarsi affinché i cittadini interessati richiedano rapidamente l'apposizione dei filtri", ha precisato l'ente in una nota, sottolinenando che "nei casi di maggior gravità" e "ove non venisse individuata soluzione per la cessazione dei disturbi" sarebbe opportuno avviare le necessarie tutele anche in sede legale. (M.L. per NL) Nel 2020 arriva il 5G: Internet alla velocità della luce http://www.lastampa.it/2013/05/13/tecnologia/nel-arriva-il-g-internetalla-velocita-della-luce-wQ4encMiTPTxwGgM2Uqc5K/pagina.html Lo annuncia Samsung che ha raggiunto una velocità di connessione di 1 GBps. «Centinaia di volte più veloce del 4G» ANTONINO CAFFO In alcune parti del mondo, come l’Italia, la tecnologia 4G non è del tutto presente ma Samsung ha già pronta la successiva. Entro il 2020 l’azienda sudcoreana lancerà il nuovo standard 5G, capace di far viaggiare gli utenti “fino a diverse decine di Gbps per ogni ripetitore” . In termini pratici, le velocità stimata da Samsung permetterebbero di scaricare un film in meno di un secondo e una quantità notevole di file in pochi minuti. La svolta sembra essere arrivata grazie ad un nuovo modo di sfruttare le bande a onde millimetriche (extremely high frequency ) che, fino ad oggi, si sono mostrate un punto critico per il settore mobile. 2 Samsung ha rivelato di potersi avvalere di diverse antenne (fino a 64) in grado di superare le cosiddette “condizioni di propagazione sfavorevole” che hanno impedito ai dati di viaggiare velocemente su lunghe distanze. Nei test condotti ad una frequenza di 28 GHz l’azienda ha raggiunto una velocità maggiore di 1 GBps su una distanza di circa 2 km. Il test favorevole ha poi spinto Samsung a lasciarsi andare sui tempi per un utilizzo comune e commerciale entro il 2020. Un arco di tempo che non deve sembrare così lontano. In sette anni la tecnologia può fare passi davvero importanti e non è detto che non si arrivi prima ad adottare la nuova tecnologia 5G. Secondo molti, l’impatto di una velocità di scambio dati così alta comporterà un ripensamento totale dell’offerta contenutistica odierna. “Il risultato permetterà agli utenti di godere di una nuova gamma di servizi, come film in 3D, giochi, streaming in tempo reale di contenuti ad altissima definizione (UHD) e servizi medici a distanza” – si legge sul comunicato diffuso qualche ora fa. In verità Samsung non è la prima azienda ad aver testato la tecnologia 5G. A febbraio di quest’anno la NTT DoCoMo aveva riferito di aver condotto, con successo, dei test su connessioni wireless a 10 GBps attraverso un veicolo dotato di 24 antenne in grado di relazionarsi con i ripetitori specifici installati nella città di Ishigaki in Giappone. L’esperimento, riuscito grazie all’aiuto del Tokio Institute of Technology, ha dimostrato come è già possibile superare la velocità del 4G, meglio conosciuto come LTE non solo con cablaggi di rete ma anche in mobilità, attraverso la comunicazione wireless. Tv, test per il nuovo digitale terrestre http://www.lastampa.it/2013/05/09/edizioni/aosta/tv-test-per-il-nuovodigitale-terrestre-0JoItuMmcDq7GbYhynvKeP/pagina.html La Rai sta sperimentando in Valle d’Aosta il segnale di seconda generazione. “Per la sua conformazione territoriale la Valle è il luogo ideale dove provare l’affidabilità del nuovo segnale” AOSTA Dopo sette anni dall’inizio del passaggio dalla televisione analogica a quella digitale, in Valle d’Aosta la Rai sperimenta in queste settimane la seconda generazione del digitale terrestre con trasmissioni in alta definizione. Nella regione alpina (che è stata, assieme alla Sicilia, la prima ad avviare lo switch off al digitale terrestre) due impianti, collocati ad Aosta e a Saint-Vincent, hanno cominciato a trasmettere il nuovo segnale irradiando una porzione importante del territorio. «La Valle d’Aosta, con le sue montagne e la sua conformazione - spiega Gino Alberico, responsabile studio e ricerca del centro ricerche e innovazione della Rai - è un terreno ideale di sperimentazione tecnica per testare l’affidabilità del segnale e i problemi di ricezione». Si prepara dunque una rivoluzione tecnologica, di cui tuttavia non è ancora chiara la data del passaggio al grande pubblico, che aprirà la strada all’utilizzo televisivo su larga scala dell’alta definizione, del 3D, anche in mobilità, pur in una prospettiva di riduzione delle frequenze disponibili. Il nuovo sistema Dvb-T2 è infatti in grado di far stare su una banda più stretta un maggiore numero di canali: all’interno dello stesso multiplex sarà possibile avere fino a 6 canali in alta definizione contro i 2 attuali. Entro il 2015 i produttori di televisori dovranno dotare gli apparecchi del sintonizzatore in grado di captare il nuovo segnale, «ma poi si dovrà attendere una massa critica di utenti prima di avviare il nuovo digitale terrestre», precisa Alberico. 3 Gubitosi: in tre anni investiremo 150 mln per digitalizzazione informazione http://www.adnkronos.com/IGN/News/Spettacolo/Gubitosi-in-tre-anniinvestiremo-150-mln-per-digitalizzazione-informazione_32176930155.html Dogliani (Cn), 11 mag. - (Adnkronos) - "Gli investimenti in tecnologia raddoppiano, nei prossimi tre anni solo per la digitalizzazione dell'informazione spenderemo oltre 150 mln". Lo ha sottolineato il dg della Rai, Luigi Gubitosi che, a margine del festival della Tv (3-4-5 maggio), ha osservato: "Abbiamo iniziato un programma di rinnovamento tecnologico che dovrebbe riportare la Rai all'avanguardia, il Tg2 e' stato l'inizio, poi siamo passati al Tg1, Tg3 e Rainews, tutte le sedi regionali, gli studi''. Gubitosi ha poi rilevato che "non va dimenticato che oltre alla tv anche la radio sta passando al digitale: abbiamo iniziato con il Trentino, seguira' poi l'Alto Adige e tutto il Centro Nord nei prossimi 2 anni". A maggio in Rai niente premio di risultato. Ascolti bassi? Colpa di chi la dirige, non dei dipendenti. http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=44027&typeb=0 "Gli obiettivi previsti dal Contratto per il conseguimento del Premio di Risultato non sono stati centrati. Pertanto nulla verrà corrisposto nella busta paga di maggio". In poche righe di comunicato sindacale, una doccia fredda in Rai. Bilancio negativo, gli ascolti sono stati al di sotto delle aspettative, dunque, niente Premio di risultato. Il sindacato dei giornalisti Rai annuncia che chiederà all'azienda "ulteriori dettagli per fare le opportune verifiche". Questo perché il sindacato fa notare che se le cose vanno male, tutto è da riportare alle scelte errate della dirigenza. Scelte sbagliate che hanno poi una ricaduta sui dipendenti. "Mentre non sono mai chiamati a rispondere dei propri risultati - accusa il sindacato - i dirigenti che non sono stati in grado di centrare gli obiettivi di bilancio e anche di ascolti". Alle colpe dei dirigenti che si sono succeduti, in Rai aggiungono le responsabilità più recenti di chi siede al settimo piano di viale Mazzini, a partire dalle numerose e onerose assunzioni esterne di dirigenti, con prevalente proveninenza Wind. Gubitosi gladiatore: Rai contro tutti, Sipra sfascia mercato: nuovo Stranamore http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/sergio-carli-opinioni/gubitosigladiatore-rai-contro-tutti-sipra-1558953/ di Sergio Carli Luigi Gubitosi si sente un samurai, ma rischia di trasformarsi in Stranamore. Secondo il piccolo ma prezioso scoop di Aldo Fontanarosa su Repubblica, Luigi Gubitosi è partito all’ attacco e ha scatenato una guerra che farà morti e feriti, ma non dove forse lui vorrebbe. Infatti non sarà Mediaset a patire, ma i giornali, ancora una volta. Il racconto di Aldo Fontanarosa è essenziale, quasi tacitiano e anche un po’ esilarante. Giocando a far l’americano, Luigi Gubitosi ha radunato un certo numero di dirigenti di primo livello di Rai e consociate, per esporre il nuovo piano industriale della Rai, ma prima ha fatto proiettare il film “Il gladiatore” nell’intenzione di caricarli ben bene e scuoterli dall’apatia burocratico romana di un ente statale controllato dalla Corte dei Conti, e avrebbe anche detto: «Al mio segnale scatenate l’inferno». Era meglio ai tempi della grande Rizzoli, alla fine degli anni ’70, quando agli allibiti dirigenti riuniti a Venezia furono esibite le grazie di Eleonora Giorgi, allora moglie del numero uno apparente Angelo Rizzoli. Ma si sa, i tempi cambiano e oggi alle belle forme della Giorgi per caricare gli eserciti vengono preferiti sangue sudore e muscoli di Russel Crowe. 4 Aggiunge Aldo Fontanarosa: “Il direttore generale – che carica così i top manager – assicura che la Sipra [la concessionaria che raccoglie la pubblicità per la Rai] saprà fare meglio del mercato nella raccolta pubblicitaria 2013 e che le entrate da canone saranno stabili”. E qui viene fuori il bubbone. Il mai abbastanza deprecato Governo di Mario Monti, cui Luigi Gubitosi deve la nomina a direttore della Rai, invece di risolvere i problemi i bilancio dell’ente radio tele visivo con un ritocco del canone, magari trasferendolo sulla bolletta della luce o del gas per finire la burla dell’evasione, ha inseguito il mito dell’azienda di Stato, la quale, benché incaricata di un servizio pubblico, sta in piedi da sola. Se i soldi non vengono dal canone, bisogna cercarli con la pubblicità. E allora ecco un nuovo capo per la Sipra, Fabrizio Piscopo, che ha scatenato una guerra dei prezzi che ha fatto il solletico a Publitalia (la concessionaria di Berlusconi) e sta invece devastando l’intero mercato della pubblicità in Italia, incluso internet. Infatti l’equazione: quel che dà fastidio a Berlusconi è di sinistra, non funziona affatto: così è stato per l’ingresso di Sky nella pubblicità. Nessuno ha detto niente, perchè chi attacca Berlusconi è un compagno, e così Fabrizio Piscopo ha avuto mano libera, come capo della pubblicità di Sky, per togliere dal mercato e portare a Sky un fatturato che è pari a quello di un quotidiano nazionale. All’attacco di Sky prima e a quello, ancor più grave, di Sipra oggi, Publitalia ha risposto colpo su colpo. Per il principio dei vasi comunicanti, che solo Fedele Confalonieri nega, se Sipra toglie a Publitalia, Publitalia si rifà su tutto il mercato ed è ovvio che di fronte a una offerta di pubblicità praticamente illimitata in televisione, questa sia la scelta naturale, al di là di tutte le chiacchiere sul futuro di internet. Infatti la pubblicità tabellare (non quella classificata che è un altro film) su internet va bene in quei paesi dove l’offerta di pubblicità tv è in proporzione ridotta: cioè in tutto il mondo tranne l’Italia. Qualcuno dei vecchi ricorda quel che accadde 20 anni fa, ai tempi dei “professori” cui era stata affidata la rai del tempo. Andò alla Sipra Eduardo Giliberti, che scatenò una guerra dei prezzi contro Berlusconi. Poi Berlusconi vinse le elezioni, e alla Sipra, dopo qualche mese, venne licenziato Giliberti e fu nominato Antonello Perricone, uscito sei mesi prima da Publitalia. Fu la salvezza per i giornali. Nonostante i trionfalismi di Luigi Gubitosi, peraltro, c’è chi non la pensa come lui, ed è il deputato del Pd Michele Anzaldi. Riferisce Fontanarosa che, nelle stime di Michele Anzaldi, “le entrate da canone scenderanno di 15 milioni (primo calo dal 1999), la raccolta pubblicitaria si fermerà a 665 milioni (era a 1136 nel 2007) e l’indebitamento finanziario si aggraverà «seriamente»”. Michele Anzaldi è molto attento al tema Rai. Ai primi di maggio ha presentato una interrogazione al ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, con queste parole: ”La Rai faccia chiarezza sulle nuove assunzioni di figure dirigenziali che i vertici aziendali stanno moltiplicando ogni giorno di piu”’. Secondo una notizia della agenzia Ansa, “il parlamentare commenta, tra l’altro, le voci sulla sostituzione di Marco Simeon con l’ex Alitalia Alessandro Picardi alla direzione relazioni istituzionali: ”Oramai con cadenza quotidiana apprendiamo dell’assunzione nell’organico Rai di innumerevoli manager esterni. Dopo la nomina dell’ex Fiat Camillo Rossotto a direttore finanziario e dell’ex Wind Costanza Esclapon a direttore delle relazioni esterne, ora arriva la nomina dell’ex Alitalia Alessandro Picardi a direttore delle relazioni istituzionali e si parla dell’assunzione alla concessionaria pubblicitaria Sipra, presieduta dal direttore generale Rai Luigi Gubitosi, di tre nuovi manager provenienti da Sky, dove era già stato assunto proprio da Sky il neodirettore generale Fabrizio Piscopo. “Da ricordare, inoltre, la nomina dell’ex Eni Gianfranco Cariola a direttore dell’Internal auditing, mentre dall’esterno sono arrivati anche il vice direttore dello staff del dg Gubitosi e sarebbe di alcuni giorni fa l’assunzione di tre nuovi dirigenti alla direzione affari legali e societari”. 5 ”Considerando che tutte le aziende pubbliche sono chiamate, cosi’ come l’intera pubblica amministrazione, ad agire secondo i piu’ rigidi canoni della spending review, a maggior ragione per un’azienda come la Rai il cui vertice è stato nominato con un mandato di stretto risanamento, è opportuno verificare se non fossero presenti già internamente le professionalità per ricoprire gli incarichi assegnati agli esterni. Va inoltre appurato, oltre al numero, il profilo dei nuovi contratti stipulati, per accertare che siano a tempo determinato legati al mandato dell’attuale vertice e connessi al raggiungimento di precisi risultati” Rai in profondo rosso http://www.millecanali.it/rai-in-profondorosso/0,1254,57_ART_211435,00.html Il Cda dell'azienda pubblica ha approvato, con due astensioni, il bilancio consuntivo dell'esercizio 2012. La perdita del gruppo è pari a 244,6 milioni di euro rispetto ai quattro milioni di attivo nel 2011. 13 Maggio 2013 Vediamo - per i particolari - l'articolo di Marco Mele su 'Il Sole 24 Ore', comparso nei giorni scorsi: «Rai in profondo rosso nel 2012. Il Cda dell'azienda ha approvato, con due astensioni, il bilancio consuntivo dell'esercizio 2012. La perdita del gruppo è pari a 244,6 milioni di euro rispetto ai quattro milioni di attivo nel 2011. Proprio quest'ultimo attivo, però, è stato oggetto di perplessità da parte di alcuni Consiglieri: per pareggiare il bilancio 2011 - è stato scritto più volte - sarebbero stati fatturati 61 milioni di spot trasmessi, in realtà, nel 2012. Non si è trattata di una pre-fatturazione vera e propria, che avrebbe portato alla non approvazione del bilancio da parte della società di revisione. Bastava, però, caricare gli spot in onda negli ultimi mesi del 2011 anche dei costi di quelli trasmessi nei primi mesi del 2012, fatturandoli regolarmente nell'anno di messa in onda, per peggiorare il risultato di quest'ultimo esercizio, pur rispettando formalmente le norme sui bilanci. Con quel pareggio, tra l'altro, si è evitato il rischio del commissariamento dell'azienda. I due consiglieri che si sono astenuti, Gherardo Colombo e Benedetta Tobagi, nominati dal Pd su designazione di alcune associazioni, hanno chiesto approfondimenti in merito. La Rai ha prodotto in Cda un parere legale che promuove senza esitazione le politiche di bilancio attuate dall'azienda. Non è chiaro perché i due consiglieri, a quel punto, si siano astenuti, anziché votare a favore o votare contro il bilancio consuntivo del 2012. Sul risultato dell'esercizio, va detto, incidono anche quasi 51 milioni accantonati per le incentivazioni all'esodo attraverso pensionamenti anticipati. Sul fronte finanziario la situazione non è migliore rispetto a quello della gestione: la posizione finanziaria netta al 31 dicembre è negativa per 366,2 milioni di euro, con un peggioramento di 93,8 milioni. Nel bilancio 2009 la Rai aveva un attivo di cassa di 30 milioni. Gran parte della cassa è stata consumata per gli investimenti richiesti dalla transizione al digitale terrestre, i cui tempi non sono stati decisi dall'azienda. Tale transizione si è conclusa nel luglio del 2012 ma la Rai deve investire in nuove tecnologie per restare sul mercato. La Rai, adesso, deve pensare al futuro, in attesa della scadenza della Convenzione con lo Stato del 2016. L'esercizio 2013 non avrà i costi dei grandi eventi sportivi, come accade invece negli anni pari: il problema è la raccolta pubblicitaria, come per tutti i media. C'è chi paventa il rischio che la Sipra non raggiunga quota 700 milioni, ma si conta almeno in una riduzione del calo nel secondo semestre, se non in una "ripresina". La Rai è sempre più leader degli ascolti (41,3% in prima serata nel 2012), ma il crollo degli introiti pubblicitari non permette di capitalizzare in termini di ricavi l'ottima performance dei suoi risultati. Il Piano industriale prevede un pareggio nel 2014: per raggiungerlo non basteranno i tagli ai costi. Bisogna sperare in una ripresa del 6 mercato pubblicitario o, magari, in un provvedimento di legge per eliminare o ridurre drasticamente l'evasione dal canone. I vertici Rai, però, prudentemente, nel Piano non hanno previsto alcun provvedimento del genere». Mal di schiena 'da Internet', si cura con la postura 'primitiva' http://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/stilidivita/2013/05 /13/Mal-schiena-Internet-cura-postura-perfetta_8697830.html Niente postura ad S davanti al computer oppure la piu' frequente a C, cioe' sprofondati nella poltrona. Queste le posizioni piu' frequenti che garantiscono, prima o poi, un bel mal di schiena. L'esatta postura e quella che oggi assumono solo i bambini, perche' gli adulti l'hanno dimenticata, schiacciati dallo stress del lavoro: area alta del bacino inclinata in avanti, spina dorsale ben allineata e dritta, spalle indietro, allungare la schiena e addrizzare il collo. Questa e' la posizione perfetta davanti al computer per prevenire i tipici dolori di chi ci passa molte ore davanti per la guru della postura ai tempi di internet, Esther Gokhale, che ha come clienti centinaia di lavoratori della Silicon Valley a Palo Alto, California, che aiuta a guarire dai mali piu' frequenti dall'avvento di internet, come mal di schiena, collo e spalle indolenziti. L'esperta, cresciuta in India, laureata in biochimica alla Princeton university con studi anche alla Medical school di Stanford, e convinta che si soffra cosi' tanto di indolenzimenti ossei e muscolari perche' abbiamo dimenticato come si usa il proprio corpo. Non e' tanto lo stare seduti a lungo che provoca il dolore quanto la posizione 'viziata'. Il suo metodo non e' testato scientificamente ma sono sempre piu' numerosi i clienti soddisfatti dei suoi insegnamenti. Si deve riconquistare la posizione primitiva che oggi si riscontra solo nei bambini ma che era anche la nostra un tempo prima che l'andamento dinoccolato si imponesse come stile di vita, ha dichiarato l'esperta al New York Times i giorni scorsi. Il quotidiano americano ricorda che il metodo Gokhale non e' l'unico a suggerire di cambiare postura per avere una schiena di nuovo forte e in salute, lo rammentano anche gli esperti della Alexander technique, che negli Stati Uniti, Canada ed Inghilterra insegnano ai lavoratori come scaricare le tensioni del corpo e, a Parigi, l'Institut Superieur d'Aplomb, tempio dello yoga. Infine il noto metodo Pilates, i cui movimenti di base rinforzano e migliorano soprattutto la postura. Sky Italia, ok a premi di risultato e 100 assunzioni a tempo indeterminato http://www.tvdigitaldivide.it/2013/04/14/sky-italia-ok-a-premi-dirisultato-e-100-assunzioni-a-tempo-indeterminato/ di quezal (Matteo Bayre) Sky Italia, nonostante il trimestre ottobre-dicembre 2012 in perdita operativa di 20 milioni di dollari (15,24 mln di euro) e gli abbonati in calo a quota 4,83 milioni, cerca di non accodarsi alle politiche di severa austerity praticate da tutti gli altri gruppi editoriali nazionali, e conferma i premi di risultato a motivazione delle risorse umane. Inoltre, scrive Italia Oggi, grazie a un accordo con i sindacati, è partita, in tre tranche (febbraio-aprile-giugno 2013), la trasformazione dei contratti a tempo determinato in tempo indeterminato per un centinaio di persone operative in tutte le business unit del gruppo, che conta su oltre 4 mila dipendenti. Alla stabilizzazione delle risorse che già da 3-4 anni avevano accettato contratti a tempo determinato fa da contraltare, tuttavia, anche qualche razionalizzazione: quasi un centinaio di persone, infatti, tra gennaio e giugno 2013, non ha avuto il rinnovo del contratto a progetto, o di somministrazione, o a tempo determinato ma molto recente. Anche in questo caso i profili professionali sono molto trasversali: c’è qualche giornalista che andava in video, qualche commentatore, qualche autore, e poi figure operative in differenti ambiti. Molti erano stati coinvolti in Sky nei primi mesi del 7 2012, con contratti annuali legati, soprattutto, al picco Olimpiadi di Londra 2012. Ed è abbastanza naturale, crudele ma comprensibile, che, esaurito il picco, non siano poi stati confermati. C’è anche qualche nome eccellente tra quelli che hanno terminato l’avventura con Sky: ad esempio, il talent Anna Laure Bonnet, che un tempo si occupava di Formula 1, o il giornalista Francesco Bonfardeci, in Sky Sport dal 2008 e specializzato nel basket americano universitario Ncaa. Sul fronte basket, peraltro, Sky sembra intenzionata a non rinnovare il contratto per la trasmissione e telecronaca degli incontri della Nba (i diritti costano due milioni di euro all’anno non trattabili). Si sta provando a convincere Mediaset: la Nba, magari, sarebbe anche molto felice di tornare in tv in chiaro su canali nazionali. Ma il Biscione non ha alcuna intenzione di spendere soldi per il basket, né in versione pay né, soprattutto, in versione free. Sul fronte dei diritti sportivi, infatti, pare funzionare molto bene il cosiddetto modello ibrido, quello già sperimentato da Sky e Mediaset nella Champions league ed Europa league di calcio (e dal prossimo anno nella MotoGp) o quello tra Sky e Rai per la Formula 1, le Olimpiadi, i Mondiali di calcio. Per esempio, pur spendendo molto meno per l’acquisto dei diritti delle gare, la Rai, nei primi due Grand Prix di quest’anno, ha notevolmente aumentato i telespettatori rispetto al 2012: il Gp di Australia ha avuto una audience di 4,846 milioni (+70,5% rispetto ai 2,841 mln del 2012), e il Gp di Malesia 2013 ne ha avuti 4,467 milioni, +9,3% rispetto ai 4,087 mln del 2012. Fonte: ItaliaOggi 8