classificazione degli elementi costruttivi - DISEGNO

CLASSIFICAZIONE
DEGLI ELEMENTI
COSTRUTTIVI
esempi di
involucri nelle
costruzioni con
materiali
innovativi
1
L’Insieme degli elementi tecnici che hanno la funzione di separare gli
spazi interni del sistema edilizio rispetto all’esterno.
Pareti
Facciate
(a doppia
o tripla
pelle
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Parete senza intercapedine (monostrato) composta da un.unica
parte di blocchi o mattoni che assumono contemporaneamente la
funzione di chiusura e isolamento.
3
Il ponte termico può crearsi per
discontinuità materica, quando in una
chiusura è presente un materiale, con
caratteristica di continuità tra esterno ed
interno, con elevata conducibilità
termica. Un ponte termico costruttivo si
determina tipicamente in
corrispondenza degli elementi strutturali
in calcestruzzo armato
( =1,3Kcal/hm°C) chesono parte di una
struttura.
Cappotto esterno
L’isolamento termico dei fabbricati dall’esterno, comunemente detto “
a cappotto”. Dal punto di vista tecnologico, esso comporta
l’applicazione di un rivestimento isolante sulla parte esterna delle
pareti dell’edificio, così da correggere i ponti termici e ridurre gli effetti
indotti nelle strutture e nei paramenti murari dalle variazioni rapide o
notevoli della temperatura esterna.
La tecnica consiste nella
preparazione preventiva delle
superfici esterne dei manufatti,
nell’applicazione su di esse
tramite incollaggio, dei pannelli
isolanti di natura, consistenza e
spessore ritenuti più idonei, nella
rifinitura con intonaco rasante a
due strati da applicare “bagnato
su bagnato” o in tempi
immediatamente successivi l’uno
dall’altro, con interposta rete in
fibra di vetro di vario tipo, ed
infine con trattamento superficiale
di finitura
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Cappotto interno
Il sistema è applicabile
sia sul nuovo che
sull’esistente ma trova la
sua naturale applicazione
sugli edifici esistenti.
A differenza del cappotto
esterno, questa tecnica
non corregge i ponti
termici e non consente di
mantenere le pareti
d’ambito a temperatura più
elevata, con i vantaggi già
visti nella coibentazione
dall’esterno.
Intonaco isolante
Rappresenta una tecnica ormai consolidata che non comporta
particolari difficoltà di applicazione.
Consiste nell’applicazione a mano o con macchina intonacatrice di
uno strato di intonaco continuo con caratteristiche isolanti, al
paramento esterno delle facciate.
Gli intonaci normalmente usati
sono miscele di vari componenti.
Sono costituiti di una componente
isolante, che può essere fornita da
materiali minerali espansi (perlite,
vermiculite…) o da materiali
minerali fibrosi (lane di roccia, di
vetro…) o ancora da sostanze
sintetiche in granulometria
opportuna, di leganti idraulici e di
speciali resine addittivanti.
Successivamente, questi intonaci
sono protetti da rivestimenti che
devono essere traspiranti con
funzioni di finitura e
antimeteoriche.
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Isolamento e
sottofinestra
Il sistema prevede la
posa in opera di un
pannello coibente con
barriera al vapore, da
lasciare in vista nel
caso che nel vano
vada alloggiato un
radiatore, e da
completare verso
l’interno del locale con
cartongesso o con un
controtavolato in
tavelle, nel caso in cui
esso sia a vista.
Come tutti gli
isolamenti dall’interno,
la tecnica ha il limite di
non eliminare i ponti
termici di soletta.
Parete a cassa vuota e parete a cassetta
Parete a cassa
vuota
Detta muratura a
doppia parete, è
costituita da due
pareti parallele
poste a distanza
ravvicinata con
interposta
intercapedine
d’aria.
Parete a cassetta
Parete costituita
da due pareti
parallele poste a
distanza
ravvicinata con
interposto isolante
termico e, in alcuni
casi, intercapedine
d.aria.
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I seguenti elementi sono in genere
assemblati e uniti a secco.
Si possono classificare 4 tipologie di unione
a secco più diffuse in edilizia, secondo lo
schema riportato
RIVESTIMENTI METALLICI: lastre, doghe, piccoli elementi che
completano le chiusure nello strato più esterno. Hanno funzione di
proteggere le parti interne dell’edificio dagli agenti esterni
atmosferici.
Sono riciclabili, non inquinanti, idrorepellenti e resistono al clima.
Alcuni come le leghe di zinco e di alluminio temono il contatto con
altri metalli, che provoca una corrosione elettrochimica.
Descrizione: Le
tipologie di rivestimento
sono:
Lamiere semplici;
Lamiere grecate,
nervate, ondulate;
Doghe sagomate o
curve; Pannelli metallici
compositi.
I rivestimenti
assicurano una
protezione agli ambienti
interni dagli agenti
atmosferici e dagli urti.
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I pannelli compositi
hanno anche proprietà
di coibenza termoacustica e possono
essere strutturali, cioè
sopportare i carichi
collaborando con la
struttura dell’edificio.
I rivestimenti vengono
impiegati negli edifici
nuovi e anche in quelli
da riqualificare.
Le lastre sono
laminate e hanno
dimensione massima
di 1 m di lato e
spessore 0,5 – 1,5
mm.
Materiali: Acciai da costruzione inossidabili o zincati, leghe in
alluminiomagnesio, rame, leghe a base di zinco (zinco puro, rame
e titanio) per pareti ventilate.
Assemblaggio:
Connessioni esterne:
- Fissaggio diretto: I pannelli/ lamiere sono fissati direttamente alla
struttura portante dell’edificio (C.A., muratura, acciaio, ecc) con
staffe, tasselli a espansione o bulloni.
- Fissaggio indiretto: i pannelli si appendono a una struttura
secondaria a maglia di legno o acciaio, applicata a sua volta alla
struttura portante con staffe imbullonate L’attacco di questa sulla
struttura portante si effettua su pilastri, sulla trave di bordo, su
entrambe le strutture, sulla soletta a sbalzo. Tale metodo è usato in
particolare su strutture di c.a. e di acciaio e consente di regolare la
posizione degli elementi in tutte le direzioni.
Connessioni
interne :
Aggraffatura fra
laniere metalliche,
unite a una staffa
angolare che le
ancora alla
staffe di
struttura
della
acciaio da
Rivetti da impiegare per copertura.
accoppiare
fissarelamiere metalliche.
con bulloni.
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VETRATE CONTINUE STRUTTURALI A FISSAGGIO MECCANICO
Elemento di chiusura verticale o superiore, trasparente o
semitrasparente, di grandi dimensioni (che costituisce una parte di
involucro) sostenuta da un telaio metallico e da silicone strutturale che
ha resistenza meccanica. Sede del Suva Building di Basilea,
Le lastre vetrate non hanno Svizzera – progetto di Herzog & De
Meuron. Il progetto è il rivestimento
il coprifilo esterno (come le vetrato di un edificio esistente.
curtain-wall tradizionali).
Il telaio è appeso in modo
meccanico alla facciata.
E’ impiegata generalmente
per coprire grandi superfici
e ambienti che necessitano
di molta luce.
Ha funzione di tenuta all'
aria
e all'
acqua, di isolamento
termico e acustico.
La struttura portante dell’edificio che sostiene la
facciata continua è la trave di bordo o la soletta.
Su questa è fissato un profilo metallico o una
piastra annegata nel getto. Qui si aggancia la
struttura secondaria che sostiene i pannelli vetrati.
I pannelli vetrati vengono fissati ad una struttura secondaria metallica,
fissata alla struttura portante di cemento armato o acciaio con staffe e
bulloni.
I pannelli presentano vetri
incollati con silicone strutturale
La sigillatura siliconica deve assorbire al telaio di supporto (profili a C,
solo la spinta del vento e nel caso in T, Z, ) di acciaio zincato (contro
cui la lastra genera forze di gravità sul la corrosione), o alluminio.
silicone, bisogna inserire un fissaggio
meccanico per non avere sollecitazioni
di taglio sul giunto in silicone.
Ogni pannello è indipendente dagli altri
e la rottura/danneggiamento di una o
più lastre ha scarse conseguenze sulla
facciata.
Dall’esterno rimane nascosta la vista del telaio
metallico. Il vetro è vetrocamera e/o vetro
stratificato con proprietà basso emissive.
Sezione
Spaccato
assonometrico
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VETRATE STRUTTURALI SOSPESE CON FISSAGGIO PUNTUALE
Descrizione: Facciata in cui le lastre non hanno telaio ma sono
sostenute da attacchi puntiformi posizionati sugli angoli dei moduli
vetrati, collegati alla struttura portante. Le lastre sono sigillate con un
cordone di silicone.
Materiali: La struttura che sostiene i vetri
può essere:
Un sistema di montanti (profili, tubolari) di
alluminio, di acciaio, di vetro strutturale
temprato e stratificato, sui quali sono
imbullonati gli attacchi puntuali.
Una struttura di cavi d’acciaio inox tesi,
fissati con appositi tiranti al pavimento e al
soffitto. Ogni cavo passa attraverso un
tenditore chene regola la tensione. Sul
tenditore è imbullonata la crociera.
Gli attacchi puntuali, che sostengono le lastre,
sono composti da un insieme di parti:
• Una crociera realizzata con fusione di
acciaio su stampo di cera;
•Bulloni con testa svasata o a “rotulle”, che
va inserita nel vetro, e dadi di fissaggio.
• Guarnizioni plastiche, da interporre fra vetro
e nodo d’acciaio.
Fissaggio Pilkington, fra
struttura portante e vetro
realizzato con con
crociera di acciaio inox e
bulloni speciali con testa a
rotulle (sfera di acciao dolce
rivestita di nylon) inserita sul
Fissaggio fra struttura
foro del vetro;
portante e vetro
Crociera Pilkington e
Faraone, di acciaio
inossidabile, da abbinare
ai bulloni per collegare il
vetro alla struttura
portante.
realizzato con con
crociera di acciaio inox e
bulloni speciali con testa
svasata e rivestita di
nylon, che viene inserita
sul foro del vetro.
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Altri
esempi
di
tacciate
vetrate
Il vetro delle lastre è di vario genere:
• Vetro stratificato;
• Vetrocamera con lastre di spessore minimo 10
mm e camera di 16 mm, con v.temprato;
• Vetro temprato da impiegare sempre se il vetro
ha fori per il fissaggio; Il Silicone da applicare al
bordo lastra (10-15mm) resistente ai raggi UV. Fissaggio puntuale
Faraone, composto da una
crociera e da speciali bulloni,
fissato ad un montante
tubolare di acciaio/alluminio
Sede Permasteelisa, Vittorio
Veneto (TV) – Vista della vetrata
sospesa centrale
Le lastre vetrate trasferiscono i carichi alla struttura portante tramite gli
attacchi puntuali, e alle lastre adiacenti. Per questo motivo è necessario
il silicone strutturale, che oltre a sigillare, ha la capacità di resistere alla
spinta del vento. Le lastre, fissate nei quattro angoli, sono appese in
due punti superiori, che sopportano i carichi, mentre i due attacchi
inferiori assorbono le sollecitazioni del vento e degli spostamenti.
Parete ventilata
La parete ventilata è un sistema di coibentazione dall’esterno.
Il sistema si compone di tre strati tecnici interconnessi: uno strato
isolante applicato alla parete perimetrale, normalmente costituito da
pannelli semirigidi incollati al paramento murario e fissati con tasselli.
Un’intercapedine ventilata, di 2-4 cm,
(all’interno di una struttura che ha la
funzione di “portare” il rivestimento
esterno), aperta alla base e alla sommità
della facciata, che permette la ventilazione
dell’isolante, disperdendo il vapor acqueo
proveniente dall’interno dei locali.
Un rivestimento esterno, costituito da
diversi materiali quali lastre di vario
tipo, doghe, lamiere lavorate, intonaco
armato, materiali lapidei o cementizi,
che deve proteggere efficacemente
l’isolante dagli agenti atmosferici.
Si correggono i ponti termici,
riducendo nei paramenti murari le
variazioni rapide o notevoli della
temperatura esterna.
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Il solaio è un elemento strutturale fondamentale la cui
principale funzione è quella di trasferire i carichi e i
sovraccarichi verticali alla struttura portante.
Un solaio deve essere realizzato in maniera da possedere i
seguenti requisiti:
• Resistenza meccanica necessaria per i carichi cui è
sottoposto;
• Sufficiente resistenza al fuoco
• Limitata deformabilità;
• Facilità di posa in opera;
• Possibilità di collegamento monolitico con la restante
struttura;
• Buone caratteristiche di isolamento acustico;
Copertura piana con
isolante interno
La tecnica consiste nella
coibentazione del solaio
dall’interno e risulta
particolarmente utile in
quei casi in cui sia
impossibile eseguire la
coibentazione
sull’estradosso del solaio,
che rimane comunque la
La tecnica comporta la posa in opera
di pannelli isolanti, in genere già
tecnica di coibentazione
finiti e solo da tinteggiare, da
da preferirsi poiché
incollare sull’intradosso della soletta.
particolarmente adatta ad
eliminare i ponti termici e
il conseguente rischio di
condense.
Nel dettaglio, la tecnica consiste nella pulizia del supporto,
nell’incollaggio dei pannelli con apposito collante costituito da malta
adesiva miscelata con cemento.
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Isolamento a copertura piana
con isolante esterno
L’isolamento di una copertura
piana dall’esterno consente di
intervenire molto efficacemente
in quelle coperture che per
vetustà o carenze tecniche non
sono più in grado di garantire il
confort termico.
A seconda del diverso tipo di
protezione di manto
impermeabile adottato, il
sistema garantisce coperture
praticabili o meno.
Il sistema comporta l’applicazione al di
sopra della struttura esistente, di un
nuovo strato isolante, di un nuovo manto
impermeabile ed infine, di una protezione
del manto stesso conforme all’uso che
tale copertura dovrà avere: ghiaia ed
argilla espansa se non praticabile,
pavimentazione se praticabile.
Copertura a falde con
isolante all’intradosso della
falda
Uno dei sistemi di isolamento
più adottati nei fabbricati coperti
con tetti a falde inclinate, dotati
di sottotetto abitabile.
Di facile esecuzione, utilizzato
sia per interventi sul nuovo che
sull’esistente.
Il sistema comporta la posa in
opera dell’isolante
direttamente sulla struttura
della falda (che può essere in
listelli di legno, ferro o travetti
prefabbricati).
Protetti verso l’interno da
un’adeguata barriera al vapore
continua e senza interruzioni.
Particolare attenzione va prestata
poi alla finitura, che deve essere
valida esteticamente
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Copertura a falde con isolante sotto
il manto antimeteorico
Consiste nel porre in opera l’isolante
subito sotto le tegole, i coppi o le lastre
della copertura, sostenuto dalle falde
inclinate del tetto.
Dal punto di vista tecnologico, nelle
solette piene in c.a. o
laterocemento, l’isolante va posto
sull’estradosso della falda, tra listelli
di legno posati longitudinalmente
nel senso della pendenza e a
distanza di 50/60 cm l’uno dall’altro,
il cui spessore è uguale o maggiore
a quello dello strato isolante stesso.
Al di sopra, deve essere poi
fissata una seconda orditura
di listelli in senso normale alla
prima, per l’appoggio del
manto antimeteorico.
Nel dettaglio, è bene che gli isolanti siano dotati sulla faccia
inferiore di un foglio con funzioni di barriera al vapore.
Copertura a falde con isolante
all’estradosso dell’ultima soletta
Il sistema più adottato nei
fabbricati coperti con tetti a falde
inclinate, dotati di sottotetto.
Eseguito per interventi sul
nuovo e sull’esistente.
Nel caso in cui il sottotetto non sia
praticabile, il sistema consiste
nella posa in opera “a secco”
sull’estradosso della soletta, pulita
e priva di asperità, di uno strato di
barriera al vapore, costituita da
fogli di polietilene, connessi
mediante sovrapposizione ed uniti
tra loro con nastro biadesivo.
Successivamente, dovrà essere collocato il materiale isolante, senza
alcuna protezione superiore. Nel dettaglio, è consigliabile mantenere il
sottotetto adeguatamente ventilato (con ventilazione controllata, così
da evitare la presenza di volatili attirati dall’isolante), per conservare
sempre asciutto il materiale isolante nel periodo invernale e nello
stesso tempo disperdere il calore dovuto all’irraggiamento in estate.
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Pavimenti Isolamento all’estradosso del
solaio
L’isolamento del solaio che copre spazi
cantinati o comunque non riscaldati,
effettuato al suo estradosso, viene utilizzato
negli edifici di nuova realizzazione.
Può essere eseguito su
qualsiasi tipo di supporto
(solai in laterocemento o in
c.a. gettati in opera o
prefabbricati), previa idonea
preparazione.
Il sistema prevede la
collocazione dell’isolante in
corrispondenza della faccia
superiore della soletta.
La tecnica consiste nella preparazione del supporto, che deve essere
privato di asperità e materiali incoerenti, così da avere un’adeguata
planarità per ricevere il materiale isolante; nella posa in opera dello
stesso e nella sua successiva rivestitura, con finalità protettive, con un
massetto in cls, in preferenza leggermente armato con una rete
elettrosaldata di maglia 10*10, che costituisce il piano di posa della
soprastante pavimentazione.
Isolamento solai controterra e
vespai
Comporta l’applicazione di uno strato
isolante all’estradosso del solaio.
L’isolante dovrà avere una resistenza
meccanica idonea a sopportare il peso
del massetto soprastante
La tecnica consiste nella preparazione
preventiva della superficie, che non
dovrà presentare asperità, così da
essere idonea ad accogliere
eventualmente un isolante in pannelli.
Al di sopra di questo, dovrà
essere realizzato un massetto, di
preferenza armato con rete
elettrosaldata, a protezione
dell’isolante stesso e a supporto
della soprastante
pavimentazione.
Per mantenere asciutti i vespai,
è consigliata una ventilazione
degli stessi.
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Isolamento solai su
porticato
Intervento di
isolamento
all’intradosso del
solaio con sistema a
cappotto
L’isolamento del solaio
che si affaccia su
porticato o spazi aperti
può essere eseguito su
Esso prevede la collocazione qualsiasi superficie,
dell’isolante in corrispondenza previa idonea
preparazione e
della faccia inferiore della
soletta. L’intervento consente la applicazione di
adeguato collante.
correzione dei ponti termici.
L’adozione della tecnica comporta un’opportuna spazzolatura della
superficie e un accurato lavaggio della stessa con impianto ad acqua
calda in pressione, consolidando successivamente il tutto con
applicazione di prodotti non filmanti che penetrino in profondità
nell’intonaco, così da consentire un buon ancoraggio alla stessa del
collante cementizio.
Isolamento solai su porticato
Intervento di isolamento all’estradosso del solaio
L’isolamento del solaio che copre spazi scantinati o aperti, effettuato al
suo estradosso, viene utilizzato negli edifici di nuova realizzazione. Può
essere eseguito su qualsiasi tipo di supporto (solai in laterocemento o
in c.a. gettati in opera o prefabbricati), previa idonea preparazione.
sul supporto, che deve
essere piano e privo di
asperità e materiali
incoerenti, si pone il
materiale isolante;
rivestito, con finalità
protettive, con un
massetto in cls,
leggermente armato
con una rete
elettrosaldata di
maglia 10X10, che
costituisce il piano di
posa della soprastante
pavimentazione.
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