ÈTIENNE-LOUIS BOULLÈE (1728-1799) "Le architetture utopiche

ÈTIENNE-LOUIS BOULLÈE (1728-1799)
"Le architetture utopiche"
Boullèe con i suoi progetti propose una rottura radicale e definitiva con il passato Barocco e
Rococò. Boullèe ritiene che l'architettura debba essere realizzata utilizzando puri volumi, legati da
precisi rapporti. Per questo scopo usa forme geometriche semplici, esaltando in ogni occasione la
perfezione della sfera.
I suoi edifici sono privi quasi del tutto di
decorazioni,
motivo
perché
decorativo
ritiene
che
debbano
l'unico
essere
le
profonde ombre generate dai contrasti delle
forme architettoniche: egli sostiene di essere
l'inventore dell'architettura <<delle forme e
delle tenebre>> e, inoltre, ogni edificio
debba
mostrare
espressivo
e
il
proprio
solenne,
carattere,
essere
cioè,
un'architettura <<parlante>>.
Le architetture progettate da Boullèe erano di
grandiose dimensioni, enormemente fuori
scala rispetto agli edifici che allora si
costruivano e rispetto a ogni possibile
inserimento nel tessuto urbano di qualsiasi
città. Erano puri sogni irrealizzabili, cioè
UTOPICHE.
I più noti e affascinanti progetti sono la
Nuova
Sala
per
l'ampliamento
della
Biblioteca Nazionale e il Cenotafio di
Newton.