scarica - Banca di Bologna

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Banca di Bologna Credito Cooperativo Società Cooperativa
Capitale sociale al 31/12/14 Euro 42.831.558,00
Sede legale in Bologna, Piazza Galvani, 4
Iscritta al Registro delle Imprese di Bologna al n. 00415760370
Iscritta al n. 8883 dell’Albo Banche e al n. 8883 dell’Albo Gruppi Bancari
CONDIZIONI DEFINITIVE
RELATIVE ALLA NOTA INFORMATIVA CONCERNENTE
LE OBBLIGAZIONI A TASSO FISSO DENOMINATE
Banca di Bologna 24/09/2015 – 24/09/2018 TF 1,25%
ISIN IT0005125858
DI CUI AL PROGRAMMA DI PRESTITO
OBBLIGAZIONARIO DENOMINATO
"OBBLIGAZIONI BANCA DI BOLOGNA
- PROGRAMMA 2015/ 2016 A TASSO FISSO"
Le presenti Condizioni Definitive sono state redatte in conformità all’articolo 5, paragrafo 4, della Direttiva
2003/71/CE (la "Direttiva sul Prospetto Informativo") e al Regolamento 2004/809/CE nonché al Regolamento
approvato da Consob con Delibera n. 11971/1999 e, unitamente alla Nota di Sintesi, al Documento di Registrazione
sull’Emittente Banca di Bologna (l’”Emittente”) ed alla Nota Informativa, costituiscono il prospetto di base (il
“Prospetto di Base”), nell'ambito del quale l’Emittente potrà emettere, in una o più tranche di emissione (ciascuna
“Emissione”), titoli di debito di valore nominale unitario inferiore a 100.000 Euro (le “Obbligazioni” e ciascuna una
“Obbligazione”).
L’adempimento di pubblicazione delle presenti Condizioni Definitive non comporta alcun giudizio della
CONSOB sull’opportunità dell’investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi.
Si invita l’investitore a leggere le presenti Condizioni Definitive congiuntamente al Prospetto di Base depositato
presso la CONSOB in data 20/07/2015 a seguito di approvazione della CONSOB comunicata con nota n. 55221/15
del 09/07/2015, al fine di ottenere informazioni complete sull'Emittente e sulle Obbligazioni.
Si precisa che la Nota di sintesi relativa alla singola emissione è allegata alle Condizioni Definitive.
In conformità a quanto previsto dall’articolo 14 della Direttiva 2003/71/CE, si precisa che il Prospetto di Base è a
disposizione dell’investitore gratuitamente presso la sede della Banca in Bologna Piazza Galvani 4, nonché presso
tutte le Filiali e sul sito web dell’Emittente www.bancadibologna.it.
Le presenti Condizioni Definitive sono state trasmesse a CONSOB in data 07/08/2015.
1
INFORMAZIONI FONDAMENTALI
Ulteriori conflitti di interesse
Non ci sono ulteriori conflitti di interesse oltre a quelli
indicati al paragrafo 3.1 della Nota Informativa del
Prospetto di Base.
Le Obbligazioni di cui al presente Prospetto di Base
sono emesse nell’ambito dell’ordinaria attività di
raccolta dell’Emittente.
Ragioni dell’offerta e impiego dei proventi
L’ammontare ricavato dalle Emissioni è destinato
all’esercizio dell’attività creditizia della Banca.
INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI DA OFFRIRE
Denominazione obbligazioni
Banca di Bologna – Obbligazioni a tasso fisso 1,25%
24/09/2015 – 24/09/2018
Valore nominale unitario delle obbligazioni
1000
Codice isin
IT0005125858
Periodicità di pagamento delle cedole
Le Cedole saranno pagate con frequenza semestrale.
Agente per il calcolo
La funzione di Agente per il calcolo viene svolta da
Banca di Bologna.
Tasso di interesse e disposizioni relative agli per le obbligazioni a tasso fisso
interessi da pagare
Tasso di interesse nominale annuo lordo 1,25% e
netto 0,925%.
Le cedole saranno pagate con frequenza semestrale in
occasione delle seguenti date:
24/03/2016 – 24/09/2016 – 24/03/2017 – 24/09/2017
– 24/03/2018 – 24/09/2018.
Convenzione di calcolo e calendario
La convenzione di calcolo utilizzata è ACT/ACT e al
calendario target. Qualora una Data di Pagamento
coincida con un giorno non lavorativo, i pagamenti
verranno effettuati il primo giorno lavorativo
successivo, senza il riconoscimento di ulteriori
interessi.
Data di godimento
La data di godimento è 24/09/2015.
Data di pagamento delle cedole
24/03/2016 – 24/09/2016 – 24/03/2017 – 24/09/2017
– 24/03/2018 – 24/09/2018.
Data di scadenza
La data di scadenza del prestito è il 24/09/2018.
Qualora il giorno di scadenza coincida con un giorno
non lavorativo, il pagamento verrà effettuato il primo
2
giorno lavorativo successivo, senza il riconoscimento
di ulteriori interessi.
Rimborso
Le obbligazioni saranno rimborsate alla pari alla data
di scadenza del 24/09/2018.
Regime fiscale
Si applica:
• Con riferimento ai redditi di capitale, l’imposta
sostitutiva delle imposte sui redditi nella misura
del 26% agli interessi ed ai frutti delle
Obbligazioni, secondo le disposizioni previste
dal D. Lgs 1° aprile 1996 n. 239, così come
successivamente modificato ed integrato. I
redditi di capitale sono determinati in base
all’art. 45, comma primo, del D.P.R. n. 917 del
1986, così come successivamente modificato ed
integrato (TUIR);
• con riferimento alla plusvalenze, le plusvalenze
che non costituiscono redditi di capitale, diverse
da quelle conseguite nell’esercizio di imprese
commerciali, realizzate mediante cessione a
titolo oneroso ovvero rimborso delle
Obbligazioni (art. 67 TUIR) sono soggette ad
imposta sostitutiva delle imposte sui redditi con
un’aliquota del 26%. Le plusvalenze e
minusvalenze sono determinate secondo i criteri
stabiliti dall’art. 68 del TUIR e secondo le
disposizioni di cui all’art. 5 e dei regimi
opzionali di cui all’art. 6 (risparmio
amministrato) e all’art. 7 (risparmio gestito) del
D. Lgs 21 novembre 1997 n. 461, così come
successivamente modificato. Non sono soggette
ad imposizione le plusvalenze previste dall’art.
23, comma primo, lettera f/2 del TUIR,
realizzate da soggetti non residenti.
CONDIZIONI DELL’OFFERTA
Condizioni dell’offerta
L’offerta non è subordinata ad alcuna condizione.
Ammontare totale
L’ammontare totale massimo di ciascuna Emissione
è 4.000.000 e il numero delle Obbligazioni è 4.000.
Durante il Periodo di Offerta l’Emittente potrà
aumentare l’ammontare totale dell’Emissione,
dandone comunicazione mediante apposito avviso da
pubblicarsi sul sito internet dell’Emittente
3
(www.bancadibologna.it),
trasmesso alla CONSOB.
e
contestualmente,
Periodo di offerta
Le Obbligazioni saranno offerte dal 14/09/2015 al
31/03/2016, salvo chiusura anticipata del periodo di
offerta che verrà comunicata al pubblico con apposito
avviso da pubblicarsi sul sito internet dell’Emittente
(www.bancadibologna.it)
e,
contestualmente,
trasmesso alla Consob.
Lotto minimo
Il numero minimo di Obbligazioni che può essere
sottoscritto da ciascun investitore, pari al Lotto
Minimo, è 1.000 euro.
Lotto massimo
Non è previsto un limite massimo alle Obbligazioni
che potranno essere sottoscritte da ciascun
investitore, fermo restando che l’importo massimo
sottoscrivibile
non
può
essere
superiore
all’ammontare totale massimo previsto per ciascuna
Emissione corrispondente a 4.000.000.
Date di regolamento del prestito
Le Date di Regolamento dell’Emissione sono la Data
di Emissione, cioè il 24/09/2015 e qualsiasi giorno di
Borsa aperta compreso nel Periodo di Offerta.
Le sottoscrizioni effettuate prima della Data di
Godimento saranno regolate alla Data di Godimento
al prezzo di emissione. Le sottoscrizioni effettuate
successivamente alla Data di Godimento saranno
regolate alla prima Data di Regolamento utile tra
quelle indicate. In tal caso, il prezzo di emissione da
corrispondere per la sottoscrizione delle obbligazioni,
dovrà essere maggiorato del rateo interessi maturati
tra la Data di Godimento e la relativa Data di
Regolamento.
Prezzo di emissione
Commissioni di collocamento e/o altri oneri a
carico del sottoscrittore
Soggetto incaricato del collocamento
Il Prezzo di Emissione delle Obbligazioni è pari al
100% del Valore Nominale, e cioè Euro 1.000
ciascuna.
Non sono applicate commissioni o oneri in fase di
sottoscrizione, di collocamento e di rimborso, sia di
natura implicita che di natura esplicita.
L’Emittente, quale collocatore unico, opererà altresì
quale responsabile del collocamento ai sensi della
normativa vigente.
Accordi di sottoscrizione relativi alle obbligazioni Non sussistono
collocamento.
4
accordi
di
sottoscrizione
o
AMMISSIONE ALLA NEGOZIAZIONE E MODALITA’ DI NEGOZIAZIONE
Per le Obbligazioni di cui al presente Prospetto di
Ammissione alla negoziazione
Base non è prevista la presentazione di una domanda
di ammissione alle quotazioni presso Borsa Italiana
ovvero presso altri mercati Regolamentati, tuttavia
l’Emittente richiederà entro trenta giorni lavorativi
dalla chiusura del collocamento, l'ammissione alla
negoziazione tramite un internalizzatore sistematico.
Modalità di determinazione del prezzo sul Il prezzo viene determinato maggiorando la curva dei
mercato secondario ed eventuali spread di tassi swap di mercato di un credit spread pari al 2% al
09/07/2015.
negoziazione
Lo spread denaro/lettera potrà essere al massimo pari
allo 0,50%.
_________________________________________
Marco Vacchi
Presidente
Banca di Bologna Credito Cooperativo Società Cooperativa
SEZIONE 3 - NOTA DI SINTESI
La Note di Sintesi è composta da requisiti di informazione noti come “Elementi”. Detti elementi sono
classificati in Sezioni A – E (A.1 – E.7).
La presente Nota di Sintesi contiene tutti gli Elementi richiesti all’Emittente e alla tipologia di strumenti
finanziari. Dal momento che alcuni Elementi non devono essere riportati, la sequenza numerica degli
stessi potrebbe non essere completa. Nonostante alcuni Elementi debbano essere inseriti in relazione
alla tipologia di Strumenti Finanziari e di Emittente, può accadere che non sia possibile fornire alcuna
informazione pertinente in merito ad alcuni Elementi.
In questo caso sarà presente una breve descrizione dell’Elemento con l’indicazione “non applicabile”.
Sezione A – Introduzione e avvertenze
A.1
Introduzione e avvertenze
-
-
-
-
La presente Nota di Sintesi deve essere letta come introduzione al Prospetto
di Base predisposto dalla Banca di Bologna Credito Cooperativo Società
Cooperativa;
qualunque decisione di investire nei presenti strumenti finanziari dovrebbe
basarsi sull’esame, da parte dell’investitore, del presente Prospetto nella sua
totalità, compresi i documenti inclusi mediante riferimento;
qualora sia proposta un’azione dinanzi all’autorità giudiziaria in merito alle
informazioni contenute nel Prospetto di Base, l’investitore ricorrente, in
conformità alla legislazione nazionale ove è instaurata l’azione, potrebbe
essere tenuto a sostenere le spese di traduzione del Prospetto di Base prima
dell’inizio del procedimento;
la responsabilità civile incombe sulle persone che hanno presentato la nota
di sintesi, comprese le sue eventuali traduzioni, soltanto se la nota di sintesi
risulta fuorviante, imprecisa o incoerente se letta insieme con le altri parti
del Prospetto o non offre, se letta insieme con le altri parti del Prospetto, le
5
A.2
Consenso all’utilizzo del
Prospetto da parte di altri
Intermediari Finanziari
informazioni fondamentali per aiutare gli investitori al momento di valutare
l’opportunità di investire in tali strumenti finanziari.
Non applicabile. L’Emittente non intende accordare il consenso all’utilizzo del
Prospetto per la successiva rivendita o collocamento delle Obbligazioni da parte
di altri Intermediari Finanziari.
Sezione B – Emittente ed eventuali garanti
B.1
B.2
B.4b
B.5
B.9
B.10
B.12
Denominazione
dell’Emittente
Domicilio
e
forma
giuridica dell’Emittente
Descrizioni delle tendenze
note
Descrizione del Gruppo e
della
posizione
che
occupa l’Emittente
Previsione o stima degli
utili
Eventuali
rilievi
contenuti nella relazione
di revisione relativa alle
informazioni finanziarie
degli esercizi passati
Informazioni finanziarie
fondamentali selezionate
sull’Emittente
Banca di Bologna Credito Cooperativo Società Cooperativa.
Società Cooperativa con sede legale e amministrativa sita in Bologna, Piazza
Galvani 4; società di diritto italiano costituita in Italia.
L’Emittente dichiara di non essere a conoscenza di tendenze note, che possano
ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive
dell’Emittente.
Il Gruppo Banca di Bologna è formato dalla Banca di Bologna e da De’ Toschi
S.p.a., controllata al 100%.
L’Emittente non esprime alcuna previsione o stima degli utili.
Le relazioni della società di revisione PricewaterhouseCoopers Spa relative agli
anni 2013 e 2014 esprimono un giudizio senza rilievi.
Si riportano di seguito alcuni tra i principali dati economici/patrimoniali e
indicatori dell’andamento della Banca, estratti dal Bilancio Consolidato redatto
alla data del 31/12/2014 e alla data del 31/12/2013 secondo i principi contabili
IAS/IFRS.
Principali dati di Stato Patrimoniale e di Conto Economico
Tabella sui principali dati di Stato Patrimoniale
2014
2013
Dati patrimoniali (in
migliaia di euro)
Impieghi con clientela
Totale dell’attivo
Raccolta diretta
Variazioni
1.133.989
1.642.000
1.350.000
1.208.464
1.913.419
1.370.000
-6.16%
-14.19%
1,46%
Raccolta indiretta
Raccolta banche
969.000
86.386
919.000
334.524
5,44%
-74,18%
Patrimonio netto
- di cui capitale sociale
Attività finanziarie
Posizione interbancaria
netta
149.827
42.832
327.839
-51.773
148.349
44.490
521.258
-281.242
1,00%
-3,73%
-37,11%
-81,59%
Tabella sui principali dati di Conto Economico
6
Dati economici (in
migliaia di euro)
Margine di interesse
Margine
di
intermediazione
Risultato netto della
gestione finanziaria
Utile lordo
Utile netto
2014
2013
Variazioni
30.434
54.595
34.076
62.156
-10,69%
-12,16%
33.019
31.292
5,52%
3.428
1.748
822
1.127
317,03%
55,10%
Fondi propri e coefficienti patrimoniali
La seguente tabella contiene una sintesi delle voci del Patrimonio di Vigilanza e
degli indicatori di adeguatezza patrimoniale più significativi dell’Emittente, su
base consolidata, alla data del 31/12/2013.
dati espressi in migliaia di euro
31/12/2013
Core Tier 1 Capital
Patrimonio di base
Patrimonio supplementare
Patrimonio di vigilanza totale
Core Tier 1 Ratio (Core Tier 1 Capital / Attività di rischio
ponderate)
Tier 1 Capital Ratio (Patrimonio di base / Attività di rischio
ponderate)
Total Capital Ratio (Patrimonio di vigilanza totale / Attività di
rischio ponderate)
Attività di rischio ponderate (RWA)
Attività di rischio ponderate / Totale Attivo
141.454
141.454
5.483
146.937
11,31%
11,31%
11,74%
1.251.188
65,39%
Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza indicati nella tabella che precede sono
stati calcolati in conformità con le disposizioni normative in vigore alla data del
31 dicembre 2013. A tale data il Total Capital Ratio è superiore all’8% che alla
data del presente Documento di Registrazione è il limite minimo regolamentare.
La seguente tabella contiene una sintesi delle voci dei Fondi Propri (che nella
precedente disciplina costituivano il “Patrimonio di vigilanza”) e degli indicatori
di adeguatezza patrimoniale più significativi dell’Emittente, su base consolidata,
alla data del 31/12/2014.
dati espressi in migliaia di euro
Totale capitale primario di classe 1 (CET 1)
Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1)
Totale capitale di classe 1 (Tier 1)
Capitale di classe 2 (Tier 2)
Totale fondi propri
31/12/2014
Soglie
minime *
144.931
0
144.931
0
144.931
CET 1 Ratio
Tier 1 Capital ratio
Total Capital ratio
Attività di rischio ponderate (RWA)
RWA / Totale attivo
12,03%
12,03%
12,03%
1.204.651
73,36%
7
7,00%
8,50%
10,50%
Leverage ratio
8,40%
*comprensive del buffer di conservazione del capitale
Qualità del credito
Tabella sui principali indicatori di rischiosità creditizia (confronto con i dati di
sistema per la classe di appartenenza dell’Emittente: Banche minori)
Indicatori
di
Banca
Sistema
Banca
Sistema
31/12/13
rischiosità
31/12/14
2014
2013
creditizia
Sofferenze
9,70%
8,60% *
6,14%
7,70% **
lorde/crediti
vs
clientela lordi
Sofferenze
6,01%
4,50% ***
3,84%
4,00% ***
nette/crediti
vs
clientela netti
Crediti deteriorati
19,35%
16,80% *
16,63%
15,90% **
lordi/crediti
vs
clientela lordi
Crediti deteriorati
14,20%
10,80%
13,50%
10,00% ***
netti/crediti
vs
***
clientela netti
Rapporto copertura
31,49%
36,50% *
22,76%
31,50% **
dei
crediti
deteriorati
Rapporto copertura
42,22%
52,10% *
40,55%
48,50% **
delle sofferenze
Rapporto
45,46%
n.d.
31,26%
n.d.
sofferenze
nette/patrimonio
netto
Indice
grandi
3,59%
n.d.
5,63%
n.d.
esposizioni (valore
ponderato)/crediti
netti clientela
Indice
grandi
9,54%
n.d.
10,87%
n.d.
esposizioni (valore
di bilancio)/crediti
netti clientela
*Fonte: Banca d’Italia-Rapporto sulla stabilità finanziaria n.1 maggio 2015
**Fonte: Banca d’Italia-Rapporto sulla stabilità finanziaria n.1 maggio 2014
***Fonte: Banca d’Italia – Appendice alla Relazione annuale sul 2014 del 26 maggio 2015, tabella “Banche
e gruppi bancari: qualità del credito” voce “Totale sistema”.
Incidenza delle Grandi Esposizioni
L’evidenza di quanto risulta essere l’esposizione verso “grandi rischi” può essere
rappresentata come segue:
dati espressi in migliaia di euro
Posizioni di rischio-valore di bilancio
Posizioni di rischio-valore ponderato
Numero delle posizioni di rischio
2014
399.366
130.635
10
Di seguito si fornisce il dettaglio delle suddette 10 posizioni.
8
Denominazione
Stato Italiano
Iccrea Holding spa
Banca d'Italia
Veneto Banca Spa
Banca Popolare di Spoleto
spa
Cassa di risparmio di
Ravenna spa
n. 4 posizioni verso
Clientela
(importo
complessivo)
Valore di bilancio
281.819
17.999
7.806
7.421
6.297
Valore ponderato
21.040
17.999
7.421
6.297
6.073
6.073
71.947
71.801
Grado di concentrazione dei crediti verso la clientela per settore di attività
Per quanto riguarda gli impieghi, l’esposizione dell’Emittente è rivolta ai privati
per il 35,01% del totale degli impieghi, alle imprese di servizi destinabili alla
vendita per il 23,40%, alle imprese del settore edile ed opere pubbliche per il
13,39%, ai servizi del commercio, recuperi e riparazioni per il 8,19%.
Grado di concentrazione dei crediti verso la clientela per area geografica
L’esposizione su base geografica dell’Emittente è quasi totalmente concentrata
sulla provincia di Bologna.
Esposizione della Banca al rischio di mercato
L’Emittente effettua il monitoraggio del rischio di mercato anche con controllo
quotidiano del VaR, incentrato sul rispetto di prefissati limiti interni in termini
assoluti e percentuali, effettuato con una metodologia in linea con i parametri di
riferimento indicati dal Comitato di Basilea, ovvero con intervallo di confidenza
del 99% e orizzonte temporale di dieci giorni.
Il VaR Basilea relativo al portafoglio titoli di proprietà della Banca ha registrato
nel corso del 2014 un livello medio di 2.602 mila euro, con un valore minimo di
1.002 mila euro e un valore massimo di 4.616 mila euro. Il VaR di fine periodo
(31/12/2014) presenta un valore di 1.002 mila euro (VaR Param 99% 10gg) pari
allo 0,314% (VaR Param %) che rappresenta anche il valore più basso rilevato
nel 2014. Non rileva la distinzione tra banking book e trading book in quanto
quest'ultimo presenta importo non significativi, infatti ha raggiunto al massimo
circa 3 milioni di euro di valore di mercato, tali da generare valori di VaR, in
relazione alla misurazione del rischio di prezzo, che sono oscillati da un minimo
di zero a un massimo di circa 54 mila euro, producendo un VaR medio annuale
pari a circa 8 mila euro.
Principali indicatori di liquidità
Relativamente alla posizione di liquidità dell’Emittente, si riportano di seguito i
seguenti Indicatori:
Indicatori
Loan to deposit Ratio
Liquidity Coverage Ratio (LCR)
Net Stable Funding Ratio (NSFR)
9
31/12/2014
93,36%
315,57%
125,80%
31/12/2013
103,88%
n.d.
n.d.
Inoltre si riportano i seguenti dati al 31 dicembre 2014.
Ammontare dei finanziamenti outstanding dalla BCE e relative scadenze
Scad.26/09/2018
Eur 65.000.000,00
Per quanto concerne la capacità di reperire nuovi fondi (funding liquidity risk)
l'Emittente ha da sempre manifestato un elevato grado di indipendenza dal mercato
interbancario, essendo la raccolta della banca derivante principalmente dalla
clientela retail.
In tema di capacità di smobilizzo di attività sul mercato (market liquidity risk) per
far fronte ad eventuali sbilanci da finanziare, l’emittente presentava al 31/12/2014
un ammontare di titoli non impegnati ulteriormente stanziabili presso la Banca
Centrale europea (BCE) per complessivi 253,1 mln di euro. La componente non
impegnata è costituita prevalentemente da titoli caratterizzati da un elevato grado
di liquidabilità (titoli di stato), anche in condizioni di stress.
L’Emittente ritiene che né il funding liquidity risk né il market liquidity risk
comportino un rischio apprezzabile, in considerazione del proprio profilo di
liquidità.
***
Credit spread
Il credit spread (inteso come differenza tra il rendimento di una obbligazione plain
vanilla di propria emissione e il tasso interest rate swap di durata corrispondente)
rilevato in data 23 giugno 2015, è pari a 208,2 basis point. Inoltre, il medesimo
indicatore calcolato come media dei valori giornalieri su 14 giorni di calendario
antecedenti il 23 giugno 2015 è pari a 209,0 basis point e risulta superiore al credit
spread riferito ad un paniere di obbligazioni a tasso fisso senior di emittenti
finanziari europei aventi rating compreso tra BBB- e BBB+1 con medesima durata
dell’obbligazione e rilevato alla stessa data, pari a 80,5 basis point.
Il valore del credit spread è determinato sulla base del prezzo medio giornaliero
del titolo IT0004984826 Banca di Bologna 2,50% 07/01/2019, scambiato
sull’Internalizzatore sistematico di Banca Akros. Nei giorni per i quali non si
sono verificati scambi sul titolo benchmark, il prezzo medio giornaliero è stato
determinato sulla base della media delle proposte di prezzo bid/ask effettuate
dall’Internalizzatore sistematico di Banca Akros.
***
B.13
Fatti
recenti
che
influenzano la solvibilità
dell’Emittente
1
Banca di Bologna dichiara che:
- non si è verificato alcun fatto recente sostanzialmente rilevante per la
valutazione della sua solvibilità, dalla data dell’ultimo bilancio pubblicato
sottoposto a revisione (31/12/2014);
- non si sono verificati cambiamenti significativi della situazione finanziaria
e commerciale successivi al periodo cui si riferiscono le informazioni
finanziarie relative agli esercizi passati.
Banca di Bologna dichiara che non si è verificato alcun fatto recente
sostanzialmente rilevante per la valutazione della sua solvibilità, dalla data
dell’ultimo bilancio pubblicato sottoposto a revisione (31/12/2014).
Il paniere ricomprende titoli di emittenti il cui giudizio di rating appartiene al livello più basso dell’investment grade, precedente il livello
speculativo.
10
B.14
Dipendenza
dell’Emittente nel gruppo
L’Emittente non dipende da altri soggetti all’interno del gruppo.
B.15
Descrizione
principali
dell’Emittente
B.16
Informazioni relative agli
assetti proprietari
L’Emittente ha per oggetto la raccolta del risparmio e l’esercizio del credito nelle
sue varie forme.
La Banca opera prevalentemente nel settore della intermediazione creditizia.
Le principali categorie di prodotti e/o servizi prestati sono: conti correnti,
depositi a risparmio, obbligazioni di propria emissione, certificati di deposito,
conti di deposito, crediti alle imprese, crediti ipotecari a lungo termine, crediti
personali, distribuzione di prodotti assicurativi e di altri prodotti di terzi (leasing,
factoring, diamanti), carte di credito e debito, ATM, servizi di incasso e
pagamento, servizi di internet banking, POS, negoziazione per conto proprio,
esecuzione ordini, collocamento, consulenza, gestione di portafogli.
L’Emittente non è direttamente o indirettamente posseduto o controllato.
B.17
Rating dell’Emittente e
degli strumenti finanziari
delle
attività
All’Emittente e alle obbligazioni non è attribuito alcun livello di rating; il rating
precedentemente assegnato da Standar & Poor’s è stato ritirato in data
02/12/2011.
Sezione C – Strumenti finanziari
C.1
Tipo, classe e codice ISIN
degli strumenti finanziari
Le obbligazioni Banca di Bologna 24/09/2015 – 24/09/2018 TF 1,25%, aventi
codice ISIN IT0005125858, sono titoli di debito che danno diritto al rimborso del
100% del loro valore nominale salvo utilizzo del bail in e degli altri strumenti di
risoluzione previsti dalla Direttiva Europea in tema di risanamento e risoluzione
degli enti creditizi, unitamente alla corresponsione di interessi secondo quanto
indicato nell’elemento C.9.
C.2
C.5
Valuta di emissione
Restrizioni alla
trasferibilità degli
strumenti finanziari
Euro.
Le Obbligazioni non sono strumenti registrati nei termini richiesti dai testi in
vigore del United States Securities Act del 1933: conformemente alle disposizioni
del United States Commodity Exchange Act, la negoziazione delle Obbligazioni
non è autorizzata dalla United States Commodity Futures Trading Commission. Le
Obbligazioni non possono in nessun modo essere proposte, vendute, o consegnate
direttamente o indirettamente negli Stati Uniti o a cittadini statunitensi.
C.8
Diritti connessi agli
strumenti finanziari e
ranking
Le Obbligazioni non possono in nessun modo essere proposte o vendute in Gran
Bretagna se non in conformità alle disposizioni del Public Offers of Securities
Regulation 1995 e alle disposizioni applicabili del FMSA 2000. Il Prospetto può
essere reso disponibile solo alle persone designate dal FMSA 2000.
Le Obbligazioni incorporano i diritti previsti dalla normativa vigente per i titoli
della stessa categoria e quindi, in particolare, il diritto alla percezione delle cedole
d’interesse alle date di pagamento degli interessi ed al rimborso del capitale alla
scadenza del 24/09/2018, salvo utilizzo del bail in e degli altri strumenti di
risoluzione previsti dalla Direttiva Europea in tema di risanamento e risoluzione
degli enti creditizi (in proposito si veda l’elemento D.3 “Rischio connesso
all’utilizzo del bail in e degli altri strumenti di risoluzione previsti dalla Direttiva
Europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi.
Non esistono clausole di subordinazione. Il credito dell’investitore verso
l’Emittente dovrà quindi essere soddisfatto “pari passu” con gli altri crediti
chirografari dell’Emittente, fatto salvo l’utilizzo del bail in e degli altri strumenti
11
C.9
Tasso di interesse
nominale, disposizioni
relative agli interessi da
pagare, il rimborso, il
rendimento e i
rappresentanti degli
obbligazionisti
di risoluzione previsti dalla Direttiva Europea in tema di risanamento e risoluzione
degli enti creditizi.
Tasso di interesse nominale delle Obbligazioni:
Le Obbligazioni Banca di Bologna Tasso Fisso 1,25% 24/09/2015 – 24/09/2018
dalla data di godimento fruttano interessi applicando al valore nominale un tasso
di interesse costante su base annua pari a 1,25% lordo.
[Informazioni relative al Parametro di Riferimento]
[Rendimento d’asta del bot: rendimento che consegue alla definizione del prezzo
medio ponderato risultato dall’aggiudicazione d’asta comunicato dal Ministero del
Tesoro (reperibile sul sito internet www.dt.tesoro.it)].
[Tasso Euribor è un tasso di riferimento, calcolato giornalmente, che indica il tasso
d’interesse medio delle transazioni finanziarie in euro tra le principali banche
europee (reperibile sul sito internet www.emmi-benchmarks.eu)].
Data di emissione, di godimento e di scadenza degli interessi:
La data di emissione delle Obbligazioni (“la data di Emissione”) è il 24/09/2015
La data a far corso dalla quale le Obbligazioni cominciano a produrre interessi (“la
data di Godimento”) è il 24/09/2015.
Le cedole di interessi saranno pagate alle seguenti date:
24/03/2016 – 24/09/2016 – 24/03/2017 – 24/09/2017 – 24/03/2018 – 24/09/2018.
Data di scadenza delle obbligazioni e procedure di rimborso
Le Obbligazioni saranno rimborsate in un’unica soluzione alla data di scadenza
del 24/09/2018, fatto salvo l’utilizzo del bail in e degli altri strumenti di risoluzione
previsti dalla Direttiva Europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti
creditizi. Si farà riferimento al calendario Target. Qualora il giorno di pagamento
del capitale coincida con un giorno non lavorativo, i pagamenti verranno effettuati
il primo giorno lavorativo successivo, senza il riconoscimento di ulteriori importi
aggiuntivi.
Tasso di rendimento
Il tasso di rendimento effettivo annuo lordo è il 1,25%
Il tasso di rendimento effettivo annuo netto è il 0,925%.
Rappresentanza degli obbligazionisti
Non prevista
C.10
Componente derivativa
inerente il pagamento
degli interessi
Non applicabile in quanto le Obbligazioni non presentano alcuna componente
derivativa inerente il pagamento degli interessi.
C.11
Ammissione alle
negoziazioni e modalità
di negoziazione
Non è prevista la presentazione di una domanda di ammissione alle quotazioni
presso Borsa Italiana ovvero presso altri mercati Regolamentati, tuttavia
l'Emittente si impegna a richiedere entro trenta giorni lavorativi dalla chiusura del
collocamento, l'ammissione alla negoziazione su internalizzatore sistematico
Banca Akros. L'Emittente si riserva altresì la possibilità di effettuare negoziazioni
in Conto Proprio qualora non fosse disponibile un sistema multilaterale di
negoziazione o un internalizzatore sistematico.
12
Sezione D – Rischi
D.2
Rischi
all’Emittente
connessi
Rischio relativo al credit spread dell’Emittente
Si richiama l’attenzione dell’investitore sulla circostanza che il credit spread
(inteso come differenza tra il rendimento di una obbligazione plain vanilla di
propria emissione e il tasso interest rate swap di durata corrispondente) rilevato in
data 23 giugno 2015, è pari a 208,2 basis point. Inoltre, il medesimo indicatore
calcolato come media dei valori giornalieri su 14 giorni di calendario antecedenti
il 23 giugno 2015 è pari a 209,0 basis point e risulta superiore al credit spread
riferito ad un paniere di obbligazioni a tasso fisso senior di emittenti finanziari
europei aventi rating compreso tra BBB- e BBB+2 con medesima durata
dell’obbligazione e rilevato alla stessa data, pari a 80,5 basis point. Considerato
che un elevato livello di credit spread è espressione di rischio di credito
dell’Emittente valutato come significativo si invita, dunque, l’investitore a
considerare anche tale indicatore al fine di un ulteriore apprezzamento della
rischiosità dell’Emittente.
Rischio di credito
Banca di Bologna è esposta ai tradizionali rischi relativi all'attività creditizia.
L'inadempimento da parte dei clienti ai contratti stipulati ed alle proprie
obbligazioni, ovvero l'eventuale mancata o non corretta informazione da parte
degli stessi in merito alla rispettiva posizione finanziaria e creditizia potrebbero,
pertanto, avere effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o
finanziaria dell’Emittente. Più in generale, alcune controparti che operano con
l’Emittente potrebbero non adempiere alle rispettive obbligazioni nei confronti
dell’Emittente stesso a causa di fallimento, assenza di liquidità,
malfunzionamento operativo o per altre ragioni oppure il fallimento di un
importante partecipante del mercato, o addirittura timori di un inadempimento
da parte dello stesso, potrebbero causare ingenti problemi di liquidità, perdite o
inadempimenti da parte di altri istituti, i quali a loro volta potrebbero influenzare
negativamente l’Emittente. Un ulteriore rischio si sostanzia poi nella possibilità
che alcuni crediti dell’Emittente nei confronti di terze parti non siano esigibili.
Nondimeno, una diminuzione del merito di credito dei terzi, ivi inclusi gli stati
sovrani, di cui l’Emittente detiene titoli od obbligazioni potrebbe comportare
perdite e/o influenzare negativamente la capacità dell’Emittente di vincolare
nuovamente o utilizzare in modo diverso tali titoli od obbligazioni a fini di
liquidità.
Rischio derivante dal deterioramento della qualità del credito dell’Emittente
Nell’esercizio 2014 il valore lordo di bilancio dei crediti deteriorati è cresciuto
di Euro 23,8 milioni, pari al 11,28%. Tale incremento riflette la difficile
situazione economica che perdura ormai da svariati anni ed il progressivo
peggioramento del contesto congiunturale.
Tabella sui principali indicatori di rischiosità creditizia (confronto con i dati
di sistema per la classe di appartenenza dell’Emittente: Sistema Banche minori)
Indicatori
rischiosità
creditizia
Sofferenze
lorde/crediti
clientela lordi
2
di
Banca
31/12/14
Sistema
2014
Banca
31/12/13
Sistema
2013
9,70%
8,60% *
6,14%
7,70% **
vs
Il paniere ricomprende titoli di emittenti il cui giudizio di rating appartiene al livello più basso dell’investment grade, precedente il livello
speculativo.
13
Sofferenze
nette/crediti
vs
clientela netti
Crediti deteriorati
lordi/crediti
vs
clientela lordi
Crediti deteriorati
netti/crediti
vs
clientela netti
Rapporto copertura
dei
crediti
deteriorati
Rapporto copertura
delle sofferenze
Rapporto
sofferenze
nette/patrimonio
netto
Indice
grandi
esposizioni (valore
ponderato)/crediti
netti clientela
Indice
grandi
esposizioni (valore
di bilancio)/crediti
netti clientela
6,01%
4,50% ***
3,84%
4,00% ***
19,35%
16,80% *
16,63%
15,90% **
14,20%
10,80%
***
13,50%
10,00% ***
31,49%
36,50% *
22,76%
31,50% **
42,22%
52,10% *
40,55%
48,50% **
45,46%
n.d.
31,26%
n.d.
3,59%
n.d.
5,63%
n.d.
9,54%
n.d.
10,87%
n.d.
*Fonte: Banca d’Italia – Rapporto sulla stabilità finanziaria n.1 maggio 2015
**Fonte: Banca d’Italia – Rapporto sulla stabilità finanziaria n.1 maggio 2014
***Fonte: Banca d’Italia – Appendice alla Relazione annuale sul 2014 del 26 maggio 2015,
tabella “Banche e gruppi bancari: qualità del credito” voce “Totale sistema”
Il perdurare della situazione di crisi dei mercati del credito, il deterioramento
delle condizioni dei mercati dei capitali e il rallentamento dell’economia globale
potrebbero manifestare ancora riflessi negativi sulla capacità della clientela
bancaria di onorare gli impegni assunti e determinare, conseguentemente, un
ulteriore peggioramento della qualità del credito nei settori di attività
dell’Emittente.
Al 31 dicembre 2014, i crediti deteriorati netti, in diminuzione dell’1,29%
rispetto al 2013, ammontano a Euro 161 milioni, pari al 14,20% del totale dei
crediti netti verso clientela (era 13,50% al 31 dicembre 2013). Inoltre, il rapporto
tra crediti deteriorati lordi e crediti lordi verso la clientela al 31 dicembre 2014
è pari al 19,35% (era 16,63% al 31 dicembre 2013).
Nel dettaglio le sofferenze nette risultano al 31 dicembre 2014 pari ad Euro 68,1
milioni (+46,86% rispetto al 2013), con una incidenza percentuale sui crediti
netti pari al 6,01%, in crescita del 56,51% rispetto al 2013. Inoltre, le sofferenze
lorde sui crediti lordi risultano al 31 dicembre 2014 pari al 9,70%, in crescita del
3,56% rispetto al 6,14% del 2013.
Rischio connesso all’esposizione al debito sovrano
Relativamente all’esposizione nei confronti del debito sovrano (intendendo per
tale i titoli obbligazionari emessi dai Governi centrali e locali e da Enti
governativi, nonché i prestiti erogati agli stessi), al 31 dicembre 2014 l’Emittente
risulta esposto unicamente nei confronti dell’Italia, in particolare l’Emittente:
-non vanta crediti;
-detiene titoli di debito per un valore nominale di Euro 240,5 milioni,
corrispondente ad un valore di bilancio e fair value pari a Euro 249,4 milioni.
14
L’incidenza dei titoli del debito sovrano rispetto al totale delle attività finanziarie
è pari al 78,8%.
Si precisa che un rilevante investimento in titoli emessi da Stati Sovrani può
esporre la Banca a significative perdite di valore dell’attivo patrimoniale.
Di seguito si rappresenta l’esposizione della Banca nei titoli di debito emessi
dagli Stati Sovrani:
Emittente
Rating
Cat
Valore
Nominale
Valore
di
Bilancio
Fair
Value
Riserva
AFS
%
Governo Italia
BBB+
AFS
240.515
249.459
249.459
2.882
99,9%
Altri Enti
pubblici Italia
-
AFS
246
247
247
0
0,1%
240.761
249.706
249.706
2.882
100%
Totale
Legenda:
I rating indicati sono quelli di Fitch Rating al 31/12/14.
AFS: available for sale (attività finanziarie disponibili per la vendita).
Rischio connesso a procedimenti giudiziari e arbitrali che possono avere un
effetto significativo sulla situazione patrimoniale ed economica
E’ il rischio connesso al possibile esito sfavorevole di eventuali vertenze legali
e giudiziarie cui la Banca è convenuta in ragione della propria attività bancaria.
Alla data del presente Prospetto di Base non sussistono in capo all’Emittente
procedimenti pendenti, né passività potenziali, che si ritiene possano
pregiudicare l’adempimento nei confronti degli investitori degli obblighi
derivanti dall’emissione degli strumenti finanziari.
Rischio di mercato
Il rischio di mercato è il rischio provocato dalla perdita di valore degli strumenti
finanziari detenuti dall’Emittente, causato da fluttuazioni delle variabili di
mercato (tassi di interesse, prezzi dei titoli, tassi di cambio) che potrebbero
generare un deterioramento della solidità patrimoniale dell’Emittente.
Ciò comporta una potenziale esposizione dell’Emittente a cambiamenti del
valore degli strumenti finanziari da esso detenuti, ivi inclusi quelli emessi da
stati sovrani, riconducibili a fluttuazioni dei tassi di interesse, dei tassi di cambio
e/o valute, dei prezzi dei mercati azionari, dei prezzi delle materie prime oppure
degli spread di credito e/o altri rischi.
Rischio di liquidità dell’Emittente
E’ il rischio che l’Emittente non sia in grado di adempiere le proprie obbligazioni
alla loro scadenza, essenzialmente a causa del differente profilo temporale che
caratterizza le poste attive e passive della Banca. Tale rischio include anche
l’inefficienza derivante dalla necessità di sostenere elevati costi per reperire
nuova provvista sul mercato in situazioni di emergenza di liquidità.
Rischio connesso con la crisi economica/finanziaria generale
La capacità reddituale e la stabilità dell’Emittente sono profondamente
interconnesse con la situazione economica generale e dei mercati finanziari: una
dinamica sfavorevole relativa a tali variabili si ripercuoterebbe in modo negativo
anche sulla situazione economico-finanziaria della Banca.
Rischio connesso all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario:
L’Emittente è soggetto alla regolamentazione ed alla vigilanza da parte della
Banca d’Italia, della Consob e dell’IVASS. La normativa bancaria applicabile
15
all’Emittente disciplina i settori in cui le banche possono operare con lo scopo
di preservare la propria stabilità e solidità, limitandone l’esposizione al rischio.
Dall’1 gennaio 2014 è divenuta applicabile, secondo un piano di graduale
adozione, la nuova normativa europea relativa all’adeguatezza patrimoniale
delle banche, approvata a fine giugno 2013 dal Parlamento Europeo, nota come
normativa Basilea III. Il piano di riforme del sistema bancario scaturente da
Basilea III è stato accolto nell’ordinamento dell’Unione Europea con l’entrata in
vigore del Regolamento UE n. 575/2013 (il “CRR”) e della Direttiva n.
2013/36/UE (la “CRD IV”). La CRD IV è stata recepita in Italia con la Circolare
della Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 recante le Disposizioni di
Vigilanza per le Banche.
Le principali novità introdotte dalla normativa sopra citata riguardano: (i)
l’innalzamento del livello ed il rafforzamento della qualità del capitale delle
banche con l’introduzione del Common Equity Tier 1 – CET1; (ii) l’introduzione
di un coefficiente di leva finanziaria (Leverage Ratio) come misura
complementare ai requisiti patrimoniali basati sul rischio; (iii) modifiche relative
alla valutazione del rischio di controparte; (iv) l’introduzione di standard comuni
di valutazione di liquidità del settore bancario a livello globale.
Tra le novità regolamentari si segnala la proposta di Direttiva del Parlamento
Europeo e del Consiglio in ordine alla istituzione di un quadro di risanamento e
risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento
(Direttiva Bank Recovery and Resolution Directive o BRRD). La Direttiva si
inserisce nel contesto di una più ampia proposta di fissazione di un meccanismo
unico di risoluzione delle crisi e del Fondo unico di risoluzione delle crisi
bancarie. Tra gli aspetti innovativi della BRRD si evidenzia l’introduzione di un
meccanismo di “auto-salvataggio” da parte delle banche che si trovino in una
situazione di crisi accertata dalle Autorità di Vigilanza competenti. In
particolare, in base a tale Direttiva si registra il passaggio da un sistema di
superamento della crisi basato su risorse pubbliche (c.d. bail-out) a un sistema
in cui le perdite vengono trasferite agli azionisti, ai detentori di debito junior
(strumenti ibridi e titoli subordinati), ai detentori di titoli di debito senior
unsecured (non garantiti) e infine ai depositanti per la parte eccedente la quota
garantita, pari a euro 100.000,00 (c.d. bail-in).
La BRRD dovrà essere recepita negli ordinamenti dei singoli Stati nazionali
entro il 31 dicembre 2014 e sarà applicabile, per la parte riguardante il bail-in,
al più tardi dal 1° gennaio 2016. Alla data del presente Prospetto non sono state
emanate le disposizioni di recepimento della BRRD nella disciplina nazionale.
Rischio operativo
Per rischio operativo si intende il rischio di subire perdite derivanti
dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi
interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia, tra l’altro, le perdite
derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell’operatività, indisponibilità dei
sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali.
Rischio di leva finanziaria eccessiva
Il rischio di leva finanziaria eccessiva consiste nel rischio che un livello di
indebitamento particolarmente elevato rispetto alla dotazione di mezzi propri
renda vulnerabile l’Emittente, rendendo necessaria l’adozione di misure
correttive al proprio piano industriale, compresa la vendita di attività con
contabilizzazione di perdite che potrebbero comportare rettifiche di valore anche
sulle restanti attività.
Rischio strategico
Si tratta del rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale
derivante da cambiamenti del contesto operativo o da decisioni aziendali errate,
attuazione inadeguata di decisioni, scarsa reattività a variazioni del contesto
competitivo.
16
Rischio di reputazione:
Si tratta del rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale
derivante da una percezione negativa dell’immagine dell’Emittente da parte di
clienti, controparti, azionisti della banca, investitori o autorità di vigilanza.
Rischio connesso all’assenza di rating
L’assenza di rating genera il rischio di avere minori informazioni sul grado di
solvibilità dell’Emittente.
D.3
Rischi connessi
obbligazioni
alle Rischi specifici per gli strumenti finanziari:
Rischio di credito per l’investitore
Rischio connesso all’eventualità che Banca di Bologna, per effetto di un
deterioramento della sua solidità patrimoniale ed economica, non sia in grado di
pagare le cedole e gli interessi e/o di rimborsare il capitale.
Rischio connesso all’assenza di garanzie relative alle obbligazioni
Rischio legato alla mancanza di garanzie relative al rimborso del capitale e al
pagamento degli interessi. Le obbligazioni non sono assistite da alcuna garanzia
reale o personale di terzi, né sono assistite dalla garanzia del Fondo Interbancario
di Tutela dei Depositi, né dal Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito
Cooperativo, né da altre garanzie di terzi.
Rischio correlato all’assenza di rating delle obbligazioni
Alle obbligazioni non è attribuito alcun giudizio di rating. Ciò costituisce un
fattore di rischio in quanto non è disponibile alcun indicatore sintetico che
rappresenti in modo immediato la situazione di rischiosità degli strumenti
finanziari emessi.
Rischio relativo alla vendita prima della scadenza
Nel caso in cui l’investitore volesse vendere le obbligazioni prima della loro
scadenza naturale, il prezzo di vendita potrebbe essere influenzato da diversi
elementi tra cui:
• variazione dei tassi di interesse di mercato (rischio di tasso di mercato);
• caratteristiche del mercato in cui i titoli vengono negoziati (rischio di
liquidità);
• il merito di credito dell’Emittente (rischio di deterioramento della solvibilità
dell’Emittente).
Tali elementi potrebbero determinare una riduzione del prezzo di mercato delle
obbligazioni anche al di sotto del loro valore nominale. Questo significa che, nel
caso in cui l’investitore vendesse le obbligazioni prima della scadenza, potrebbe
anche subire una rilevante perdita in conto capitale. Per contro, tali elementi non
influenzano il valore di rimborso che rimane pari al 100% del valore nominale
salvo quanto previsto dalla Direttiva Europea in tema di risanamento e risoluzione
degli enti creditizi.
Rischio di scostamento del rendimento dell’obbligazione rispetto al
rendimento di un titolo di Stato
Il rendimento effettivo delle obbligazioni potrebbe risultare inferiore al
rendimento effettivo di un titolo di Stato di durata residua similare.
Rischi derivanti da conflitti di interesse
17
I soggetti coinvolti nell’emissione e nel collocamento delle obbligazioni
potrebbero avere un interesse autonomo potenzialmente in conflitto con quello
dell’investitore.
•
•
•
La coincidenza tra Emittente e Collocatore del prestito obbligazionario
potrebbe determinare una potenziale situazione di conflitto di interessi nei
confronti degli investitori in quanto i titoli collocati sono di propria emissione.
L’Emittente potrebbe trovarsi in una situazione di conflitto di interessi
derivante dalla negoziazione da parte dell’Emittente delle obbligazioni in
conto proprio.
La coincidenza dell’Emittente con l’agente di calcolo delle cedole, cioè il
soggetto incaricato della determinazione degli interessi, potrebbe determinare
una potenziale situazione di conflitto di interessi nei confronti degli investitori.
Rischio correlato all’assenza di informazioni
L’Emittente non fornirà, successivamente all’emissione, alcuna informazione
sull’andamento del parametro di indicizzazione.
Rischio di chiusura anticipata dell’offerta
Nel corso del periodo di offerta delle obbligazioni l’Emittente si può riservare la
possibilità di procedere in qualsiasi momento alla chiusura anticipata dell’offerta,
sospendendo immediatamente l’accettazione di ulteriori richieste di adesione. La
probabilità che l’Emittente si avvalga della suddetta facoltà potrebbe comportare
una diminuzione della liquidità della singola emissione, per cui il portatore delle
obbligazioni potrebbe trovare ulteriori difficoltà nel liquidare il proprio
investimento prima della naturale scadenza ovvero il valore dello stesso potrebbe
risultare inferiore a quello atteso dall’obbligazionista che ha elaborato la propria
decisione di investimento tenendo conto di diversi fattori, ivi compreso
l’ammontare complessivo del prestito obbligazionario.
Rischio derivante da modifiche al regime fiscale
Eventuali modifiche al regime fiscale possono indurre variazioni nel rendimento
netto atteso dall’investitore.
Rischio connesso all’utilizzo del “bail in” e degli altri strumenti di risoluzione
previsti dalla Direttiva Europea in tema di risanamento e risoluzione degli
enti creditizi
Il 12 giugno 2014 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione
Europea la Direttiva 2014/59/UE (c.d. Banking Resolution and Recovery
Directive, di seguito la “Direttiva”), che individua i poteri e gli strumenti che le
Autorità nazionali preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (c.d. “resolution
Authorities”, di seguito le “Autorità”) possono adottare per la risoluzione di una
situazione di crisi o dissesto di una banca. Ciò al fine di garantire la continuità
delle funzioni essenziali dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto
sull’economia e sul sistema finanziario nonché i costi per i contribuenti.
La Direttiva è entrata in vigore il 1° gennaio 2015, fatta eccezione per le
disposizioni relative al c.d. strumento del “bail in” per le quali è stata prevista la
possibilità per lo Stato Membro di posticipare il termine di decorrenza, al più
tardi, al 1° gennaio 2016 anche se le relative disposizioni potranno essere
applicate agli strumenti finanziari già in circolazione, ancorché emessi prima dei
suddetti termini.
Si segnala, inoltre, che è tuttora in corso il processo di recepimento a livello
nazionale della Direttiva.
Tra gli strumenti di risoluzione che potranno essere utilizzati dalle Autorità è
previsto il summenzionato strumento del “bail in” ossia il potere di svalutazione,
con possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché di conversione in
titoli di capitale delle obbligazioni.
18
Pertanto, con l’applicazione del “bail in”, gli Obbligazionisti si ritroverebbero
esposti al rischio di veder svalutato, azzerato, ovvero convertito in titoli di
capitale il proprio investimento anche in assenza di una formale dichiarazione di
insolvenza dell’Emittente.
Inoltre, le Autorità avranno il potere di cancellare le obbligazioni e modificare
la scadenza delle obbligazioni, l’importo degli interessi pagabili o la data a
partire dalla quale tali interessi divengono pagabili, anche sospendendo il
pagamento per un periodo transitorio.
Lo strumento sopra descritto del “bail in” potrà essere applicato sia
individualmente che in combinazione con gli altri strumenti di risoluzione
previsti dalla Direttiva quali:
(i) vendita dell’attività di impresa senza il preventivo consenso degli azionisti;
(ii) cessione ad un ente-ponte delle attività, diritti o passività della banca soggetta
a risoluzione;
(iii) separazione delle attività, vale a dire cessione delle attività, diritti o passività
della banca soggetta a risoluzione, a favore di una o più società veicolo.
Tali ultimi strumenti di risoluzione potranno comportare, pertanto, la
sostituzione dell’originario debitore, ossia la Banca emittente, con un nuovo
soggetto giuridico senza necessità di un previo consenso di quest’ultimo ed il
trasferimento delle attività e passività dell’originario debitore, con conseguente
possibile rimodulazione del rischio di credito per il sottoscrittore.
Inoltre, ove ricorrano i presupposti, le Autorità potranno richiedere l’utilizzo del
Fondo di risoluzione unico di cui al Regolamento (UE) n.806/2014 del
Parlamento europeo e del Consiglio, finanziato mediante contributi versati dalle
banche a livello nazionale.
Fattori di rischio specifici delle obbligazioni a tasso variabile
Rischio di variazione del parametro di indicizzazione
Gli interessi di importo variabile dovuti sulle obbligazioni a tasso variabile sono
correlati all’andamento del relativo parametro di indicizzazione. In particolare, ad
un aumento del valore del parametro di indicizzazione corrisponderà un aumento
del valore del tasso di interesse nominale delle obbligazioni a tasso variabile, così
come, ad una diminuzione del valore del parametro di indicizzazione
corrisponderà una diminuzione del valore del tasso di interesse nominale delle
obbligazioni a tasso variabile che potrebbe ridursi sino ad un valore pari a zero.
Rischio eventi di turbativa e/o di eventi straordinari
Rischio che si verifichino eventi di turbativa o straordinari che modifichino la
struttura del parametro di indicizzazione o ne compromettano l’esistenza.
Rischio di spread negativo
Laddove il parametro di indicizzazione dovesse essere diminuito di uno spread le
obbligazioni risulterebbero fruttifere di interessi ad un tasso inferiore al valore del
parametro di indicizzazione. La presenza di uno spread negativo si riflette sul
valore dell’obbligazione a tasso variabile in caso di vendita prima della scadenza.
Sezione E – Offerta
E.2b
Ragioni dell’offerta
impiego dei proventi
E.3
Termini e condizioni
dell’offerta
e
Le Obbligazioni saranno emesse nell’ambito dell’ordinaria attività di raccolta
dell’Emittente. L’ammontare ricavato dalle Emissioni sarà destinato all’esercizio
dell’attività creditizia della Banca.
L’offerta non è subordinata ad alcuna condizione.
L’ammontare totale massimo di ciascuna emissione è pari a 4.000.000, il numero
delle Obbligazioni ed il valore nominale delle stesse sono pari rispettivamente a
19
4.000 e 1.000, il numero minimo di Obbligazioni che dovrà essere sottoscritto da
ciascun investitore è pari a 1.000 euro.
La durata del Periodo di Offerta va dal 14/09/2015 al 31/03/2016.
L’Emittente potrà procedere in qualsiasi momento durante il Periodo di Offerta
alla chiusura anticipata dell’offerta, le Obbligazioni verranno offerte in
sottoscrizione presso le sedi e dipendenze dell’Emittente che è l’unico soggetto
incaricato del collocamento.
Non sono previsti diritti di prelazione, in relazione alla natura degli strumenti
finanziari offerti.
L’adesione all’offerta avverrà mediante la sottoscrizione del modulo di adesione.
Le domande di adesione all’offerta sono irrevocabili, salvo il caso di
pubblicazione di un supplemento ai sensi di quanto previsto dall’art.95 bis del
Testo Unico della Finanza e dalla Direttiva Prospetto.
E.4
Interessi
legati
all’emissione e interessi
confliggenti
E.7
Commissioni e spese
Il Prezzo di Emissione delle Obbligazioni è pari al 100% del Valore Nominale.
Alcuni membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale,
nonché il Direttore Generale, ricoprono cariche analoghe in altre società sia
all’interno che all’esterno del Gruppo e tale situazione configura dei conflitti di
interesse. Alcune di queste società intrattengono rapporti con la Banca; non si può
escludere che dette società instaurino altri rapporti, così come non si può escludere
che altre società tra quelle sopra menzionate instaurino anch’esse rapporti con la
Banca stessa. La Banca gestisce i conflitti di interesse nel rispetto dell’articolo
2391 del codice civile, dell’articolo 136 del D. Lgs. 1 settembre 1993, n. 385
(Testo Unico Bancario) e della Circolare Banca D’Italia n° 263 del 2006. Si
precisa inoltre che, facendo seguito a specifiche iniziative anche nell'ambito
dell'attività di direzione e coordinamento della Capogruppo, il Consiglio di
Amministrazione della Banca ha adottato apposita delibera quadro in materia di
obbligazioni ed interessi degli esponenti aziendali anche al fine di assicurare, in
conformità a quanto previsto dai più recenti interventi legislativi in materia, la
trasparenza e la correttezza sostanziale e procedurale dei relativi rapporti.
L’Emittente non applica commissioni ovvero spese fisse in misura aggiuntiva al
prezzo di emissione in relazione all’operazione di sottoscrizione delle
obbligazioni. Il prezzo di emissione non include commissioni/costi di
sottoscrizione e/o di collocamento.
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Luogo e data
Il Richiedente
20
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