CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:44 Pagina 1 Regione Siciliana Presidenza Sicilia Consumatori CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:44 Pagina 2 CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:44 Pagina 3 Programma generale di intervento 2009-2010 della Regione Siciliana, finanziato dal Ministero per lo Sviluppo Economico CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:44 Pagina 4 Pubblicazione a cura di Sicilia Consumatori Sede Regionale: Via Enrico Albanese, 92/a 90139 Palermo Telefono: Tel. 091-324544 / Fax 091-333345 email: [email protected] web: www.siciliaconsumatori.it Progetto grafico ed impaginazione Salvatore Pietro Anastasio email: [email protected] Redazione dei testi D.ssa Barbara Cocco Dr. Francesco Firpo CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:44 Pagina 5 5 Prefazione a cura del Dr. Marcello Ambla Psicologo, psicoterapeuta Nella storia dell’uomo il tema del cibo è sempre stato un problema primario di sopravvivenza data la sua scarsità, ed ancora lo è nei Paesi in via di sviluppo, come annualmente ci ricordano i numerosi congressi delle organizzazioni mondiali che combattono la fame. Questo, oggi, non è più vero nei Paesi occidentali dove, pur essendo presente una relativamente piccola fascia di povertà, in un modo paradossale, assistiamo ad un capovolgimento tale da far si che l’obesità sia ormai da anni indicata, dai governi e dalle massime istituzioni sanitarie mondiali, tra le maggiori cause di mortalità (per patologie correlate), e di incremento esponenziale della spesa sanitaria. Dal mio punto di vista, che è quello di uno psicologo clinico, innanzitutto bisogna chiarire che sottopeso, soprappeso ed obesità, in gran parte, per essere compresi devono essere visti come appartenenti alla più grande categoria dei cosiddetti Disturbi del Comportamento Alimentare o Disturbi Alimentari Psicogeni, in particolare quando non essendo presenti problemi biologici, metabolici ed endocrinologici riconoscibili, i soggetti, pur avendo ben chiari i gravi rischi per la salute che tali comportamenti determinano, non riescono a gestire e contenere il disturbo comportamentale ed anzi presentano una intensa coattività, cioè la tendenza a ripetere in modo poco controllabile il comportamento disadattivo. Per capire meglio il fenomeno dei disturbi del comportamento alimentare, bisogna inoltre dire che la sua complessità è tale anche perché l’alimentazione umana è CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:44 Pagina 6 6 costituita da molti aspetti, alcuni dei quali cercherò di evidenziare: 1) E’ un fatto biologico, legato ai bisogni primari di sopravvivenza, con tutta l’urgenza e la ‘violenza’ che tali bisogni sappiamo sanno esprimere impulsivamente (pensiamo alla sete o alla ‘fame d’aria’, per averne un’idea). 2) E’ un fenomeno affettivo legato a quell’esperienza fondante per l’uomo che è il rapporto con il cosiddetto oggetto d’amore primario (la madre). 3) E’ un fenomeno culturale, cioè legato ai contesti storici, geografici e/o ad altre appartenenze gruppali. Tralasciando il primo punto, dire che il cibo per gli uomini, soprattutto per i bambini, sia più che semplice alimentazione ma nutrimento anche affettivo ed emotivo, è facile; ed è facile comprenderlo pensando all’allattamento al seno, dove, quando tutto và sufficientemente bene, assieme al latte al cucciolo d’uomo passa tutta una serie di contenuti affettivi ed emotivi di protezione, rassicurazione, accudimento e serenità. Questo passaggio di contenuti affettivi è indispensabile per una crescita sana, come ormai dimostrato da innumerevoli studi. L’alimentazione per l’uomo è però anche un fenomeno culturale in vari sensi molto profondi, cioè è influenzata in modo determinante da usi e costumi del popolo di appartenenza ed insieme da usi regionali e locali, familiari e di gruppo sociale o generazionale. Il tema, in generale, inoltre, è talmente intrecciato ed impregnante anche altri aspetti fondanti l’esperienza umana, quali le religioni, i miti, i riti e le favole, da avere davvero influenzato in modo forte tutta la storia dell’uomo. Insomma, il cibo per l’uomo ha una tale importanza che storicamente gli ha fatto meritare un rispetto sacrale, aspetto quest’ultimo CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:44 Pagina 7 7 oggi quasi completamente svanito nel nostro modello socio-culturale, in cui la mercificazione consumistica riduce tutto al puro livello concreto. Per la verità ciò non è del tutto vero, poiché la pubblicità si incarica sempre di più di ‘dare un’anima ai prodotti da vendere’, in modo che attirino bisogni identitari. I messaggi pubblicitari non sono più da tempo ‘discorsi sugli oggetti’ ma rappresentazioni di una ipotetica anima del prodotto, rappresentazioni di atmosfere emotive. Un artificio costruito su noti funzionamenti subcoscienti della mente, ad esempio attraverso il semplice accostamento del prodotto a simboli emotivi forti dell’immaginario collettivo umano, fa si che la preferenza per un prodotto acquista il valore di simbolo, o di stemma addirittura, attraverso cui l’individuo si illude di acquistare uno stile di vita, la condivisione di certi valori e di tendenze culturali, insomma si illude di acquistare identità. La grande difficoltà nella risoluzione del problema dei disturbi del comportamento alimentare, nei tre aspetti principali di disturbo anoressico, bulimico e da alimentazione incontrollata, sta nel fatto che essi sono tra le maggiori espressioni attuali del disagio dell’uomo occidentale nell’adattarsi ad un modello dominante, sociale e lavorativo, sempre più concretistico e disumanizzante. In un mondo che spinge sempre più verso i valori che negli anni ’80 erano detti ‘yuppie’, come l’individualismo, il pragmatismo, la competizione, i soldi, il consumismo esasperato, la carriera e il successo, valori aggressivi e definiti simbolicamente ‘maschili’, è sempre più difficile sentir parlare degli altri valori, quelli umanistici e definiti simbolicamente ‘femminili’, della solidarietà e della cooperazione, del benessere interiore e della ricerca di se stessi. Questi valori sono fondamentali per trovare una sufficiente armonia d’identità. CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:44 Pagina 8 8 Cominciare col prendersi cura della propria alimentazione e magari di quella dei propri figli facendola ritornare ad essere nutrimento, è il primo passo per rivalorizzare l’idea di una vita più a misura d’uomo, invece di schiacciarlo alle esigenze del cosiddetto turbocapitalismo consumistico moderno. I bambini hanno bisogno di significati affettivi oltreché di ‘cose’ concrete, siano esse cibo, giocattoli, regali, vestiti, soldi, etcc. I significati affettivi ed emotivi passano soprattutto attraverso il rapporto personale che intercorre tra le generazioni, in particolare, ma non solo, tra genitori e figli, rapporto primariamente e principalmente costituito da aspetti legati all’accudimento infantile ed al contatto corporeo ed affettivo e, via via che si cresce, sempre più mediato anche dalla comunicazione verbale emotiva. Dunque, riprendendo frasi note tra gli psicologi, possiamo dire che ad ogni adulto sarà capitato di dare una caramella ad un bambino che piange e, naturalmente, non c’è niente di male. Tuttavia, qualcosa non va se un genitore non trova il tempo o non sa fare altro che dare caramelle od altre ‘cose’ concrete ad ogni richiesta affettiva. In conclusione, l’attenzione data in questo manuale informativo ad alcuni aspetti importanti riguardo il problema dei disturbi del comportamento alimentare, dalla maggior attenzione alle qualità igieniche e nutrizionali dei cibi al contrasto dei consumi alimentari in stile fast-food, fino alla promozione della salubre dieta mediterranea, ormai in forte decremento anche al meridione, fanno di esso un utilissimo strumento di prima informazione ed educazione alimentare e di sensibilizzazione verso stili di vita più sani, umani e tendenti ad un obiettivo, si spera condiviso da tutti, di benessere psicofisico globale. CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:44 Pagina 9 9 Introduzione a cura della dott.ssa Barbara Cocco Medico veterinario Dopo “Noi siamo quello che mangiamo” del 2005, e “La sicurezza e la qualità negli alimenti” del 2007, Sicilia Consumatori vuole continuare a mantenere una sua specificità progettuale rivolta all’informazione di tipo igienicoalimentare. Tale scelta è determinata dalla consapevolezza che troppe volte le famiglie, e i giovani in particolare, si trovano disorientati di fronte all’enorme mole di informazioni, scientifiche e commerciali, spesso discordanti e fuorvianti. Con questa pubblicazione, vogliamo fornire ai consumatori una guida semplice, immediata e di facile consultazione allo scopo di contribuire a rafforzare nei cittadini la consapevolezza di potere operare scelte alimentari più oculate e sicure. Ci rivolgiamo soprattutto ai più giovani aiutandoli a scoprire, “i piaceri della tavola”; cibi sicuri, semplici, poco costosi e di qualità controllata. Insomma quelle “buone cose della nostra terra” narrate dalle nonne, che i genitori, presi dal vortice del vivere contemporaneo, hanno purtroppo messo da parte. CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:44 Pagina 10 10 Mangiare bene e sano non costa necessariamente caro. Se in tempo di crisi, l’unica alternativa alla nostra “Dieta Mediterranea”, apprezzata in ogni parte del mondo, è, per esempio, andare al fast food o comprare prodotti di bassa gamma nei discount, significa che i nostri problemi sono ancora più gravi di quanto immaginavamo, e che alla base di alcune scelte, non solo di carattere alimentare, insistono condizioni e comportamenti sociali le cui origini non possono essere, in maniera semplicistica, essere attribuiti unicamente a problemi di bilancio familiare. Abbiamo dedicato uno spazio importante alle tecniche di surgelazione, congelamento e refrigerazione dei cibi, ed anche alla catena del freddo, il cui mantenimento, nelle diverse fasi di passaggio dalla produzione alle nostre tavole, è determinante per la conservazione delle qualità organolettiche dei cibi e per la garanzia dell’igiene. Sembrano indicazioni banali e scontate, ma la nostra esperienza ci insegna che una vasta parte della popolazione sottovaluta, quando non ignora del tutto, queste basilari conoscenze. Come, ad esempio, la disposizione dei vari cibi all’interno del frigorifero, il cui errato posizionamento può determinare il precoce deterioramento degli alimenti e la loro contaminazione. Una tabella li aiuterà a comprendere meglio quanto sia importante questa semplice operazione. La scelta di focalizzare la nostra attenzione su due fondamentali alimenti, quali i pesci e le carni, anche per chiudere un ciclo di informazioni igienico-alimentari di cui Sicilia Consumatori è stata attiva protagonista nei precedenti Programmi Generali della Regione Siciliana, scaturisce da una scelta di fondo legata proprio alle risultanze delle precedenti esperienze progettuali. CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:44 Pagina 11 11 Può sembrare banale affermare che 6 consumatori su 10 non sanno distinguere, e quindi scegliere, le carni ed i prodotti ittici. Invece è una incredibile verità! L’arrivo sulle nostre tavole di orate dal Mar Nero, calamari tailandesi e totani del Polo Sud, rende assolutamente necessario far si che esistano obblighi precisi per chi vende questi alimenti, ovvero, esporre chiare indicazioni sulla qualità, la provenienza e la tipologia dei prodotti. Ci è sembrato inoltre rilevante dare risalto alle principali differenze che vi sono tra le varie specie ittiche, rivolgendo una particolare attenzione al “pesce azzurro “, legato sicuramente alla nostra tradizione alimentare, riscoprendo questo tipo di pesce, da molti a torto snobbato , forse perché poco costoso, che presenta, invece, ottimi valori organolettici e nutrizionali. Lo stesso spazio viene dedicato alle carni, bianche e rosse. Vogliamo dimostrare come si possa acquistare della buona carne, anche risparmiando, senza rinunciare “al gusto”della cucina tipica siciliana, semplice, economica e sana, spesso accantonata solo per la necessità di consumare pasti in maniera affrettata e rituale. CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:44 Pagina 12 12 CAPITOLO 1: INTRODUZIONE SULL’IGIENE ALIMENTARE L’ igiene è quella parte della medicina che studia quali siano le condizioni indispensabili per poter prevenire danni alla salute del singolo o della comunità. Si dice che “igienico “ è tutto ciò che non presenta “fattori di rischio” per la salute umana. Pur tuttavia, qualsiasi oggetto o alimento prendiamo in considerazione, registrerà la presenza di microrganismi capaci di creare questi fattori di rischio. I microrganismi sono organismi viventi di dimensioni microscopiche presenti ovunque. Questi si comportano esattamente come tutti gli altri esseri viventi. Si nutrono, si riproducono, hanno precise esigenze, ed infine muoiono. Nell’ industria alimentare si trovano generalmente i seguenti gruppi di microrganismi: 1. Lieviti 2. Muffe 3. Batteri Per sopravvivere hanno bisogno di acqua, sostanze nutrienti e di temperature adatte (ci sono dei germi la cui temperatura ottimale si aggira intorno ai 10 gradi , crescono anche nei frigoriferi a temperature comprese tra 4 e 8 gradi). Altri la cui temperatura ottimale si trova intorno ai 35° C., ed altri che sopravvivono a temperature intorno ai 50 gradi. CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:44 Pagina 13 13 COME ELIMINARE UN MICRORGANISMO I microrganismi muoiono in presenza di sostanze tossiche come DETERGENTI e DISINFETTANTI (sapone, sale, bicarbonato, ecc). Le sostanze alimentari in genere presentano la composizione ideale per lo sviluppo microbico, perché sono ricche di acqua e di tutte le sostanze semplici o più complesse di cui i microrganismi hanno necessità per vivere. La vendita, o la produzione di sostanze alimentari, deve obbedire a due imperativi categorici: • Garantire la salute del consumatore; • Conservare le caratteristiche qualitative dei prodotti. L’uomo offre ai microbi eccellenti condizioni di crescita quali umidità , temperatura adeguata e sostanze nutritive. Tutto ciò fa si che molti microbi si fermano stabilmente dentro e fuori il corpo umano facendolo diventare una fonte di contaminazione microbica. Quindi, poiché la cute ospita normalmente una popolazione microbica tra cui microbi che causano intossicazioni, diventano di fondamentale importanza tutta una serie di precauzioni igieniche come: • L’ accurata detersione delle mani quando si inizia un lavoro , dopo avere mangiato, fumato o bevuto, dopo avere maneggiato oggetti sporchi e dopo avere tossito. • Materiale di prevenzione: alcune regole di igiene impongono l’ utilizzo di guanti e cappellino per gli operatori del settore alimentare e anche che mani e avambracci siano privi di anelli, bracciali e orologi, con le unghie non troppo lunghe, pulite e non laccate. CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:44 Pagina 14 14 Occorrono quindi dei criteri piuttosto rigidi per impedire il proliferare dei microbi, quindi consigliamo di SCARTARE decisamente: • Gli alimenti che presentano condizioni di degrado; • Quelli giunti alla data di scadenza; • Quelli non conservati a temperature adeguate. METODI DI CONSERVAZIONE DEGLI ALIMENTI: La surgelazione, il congelamento e la refrigerazione. La surgelazione: E’ il miglior metodo di conservazione degli alimenti. Le moderne tecniche adottate a livello industriale, portano il prodotto a raggiungere la temperatura di –18° C. in tempi rapidissimi. Il mantenimento della temperatura, rallenta tutte le reazioni chimiche ed enzimatiche e rende pressoché nullo lo sviluppo microbico. La surgelazione è un metodo prettamente industriale. Il prodotto surgelato, pronto per la vendita, deve avere rispettato tutte le caratteristiche della catena del freddo e deve riportare un’ etichetta che contiene tutte le indicazioni utili al mantenimento del prodotto , allo scongelamento e alla conservazione. Attenzione! I cibi, una volta scongelati, non devono essere nuovamente surgelati, ma devono essere consumati entro breve tempo. Quali alimenti possono essere surgelati? Gli alimenti che possono essere sottoposti a surgelazione sono la carne , il pesce, gli ortaggi, i prodotto lattiero caseari, gli alimenti precotti. CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:44 Pagina 15 15 Il congelamento: A casa dobbiamo accontentarci del congelamento. Questa tecnica, riponendo i cibi nel congelatore, permette di portare e mantenere gli alimenti a temperature da – 7° C a –12° C . Pur essendo un metodo efficace per allungare la conservazione dei cibi deperibili, non consente, tuttavia, di bloccare per molto tempo l’attività delle cellule e degli enzimi. La refrigerazione: Il frigorifero permette la tecnica di refrigerazione, che avviene a + 4° C. Durante la sua azione nei cibi, si ha il blocco della crescita dei microrganismi responsabili delle alterazioni organolettiche del prodotto, ma anche di tossinfezioni e intossicazioni alimentari. La refrigerazione nei normali frigoriferi domestici, è indicata quando si vuole conservare la freschezza dei cibi per periodi brevi (3648 ore). ALTRI METODI DI CONSERVAZIONE: ҉ Alta temperatura. Il metodo più conosciuto che utilizza il calore è conosciuto con il nome di UHT ( Ultra High Temperature , circa 121° C per tempi molto brevi). E’ utilizzato per i prodotti liquidi , soprattutto per il latte, e comporta perdite nutrizionali nettamente inferiori a quelle di altri metodi; ҉ La salatura si utilizza per la carne ed il pesce, utilizzando sia il sale che la salamoia. Il sale penetra nei tessuti e cattura l’ acqua impedendo così la crescita e la moltiplicazione dei batteri che provocano il deterioramento degli alimenti; ҉ L’ Affumicatura viene spesso utilizzata nei pesci, ma anche nei formaggi e nei salumi. Consiste nell’ esporre l’ alimento all’ azione del fumo che si ottiene dalla lenta CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:45 Pagina 16 16 combustione di vari tipi di legno dolci o duri. Questo tipo di trattamento viene utilizzato non solo ai fini della conservazione ma anche per dare ai cibi il caratteristico profumo e sapore; ҉ Lo zucchero viene utilizzato soprattutto in marmellate e gelatine , svolge funzione di conservante, ma solo se il contenuto totale di zuccheri in un alimento è superiore al 65% del peso finale. Lo zucchero agisce con lo stesso meccanismo del sale impedendo la sviluppo batterico; ҉ L’aceto mediante l’ acido acetico, agisce da conservante per vegetali e pesci precedentemente cotti. I TEMPI DI CONSERVAZIONE DEGLI ALIMENTI Ecco alcuni tempi di conservazione di cibi rispetto alla temperatura programmata: • + 6° C tempo di conservazione 24-36 ore; ● + 3° C conservazione fino a 4 giorni; • 0° C conservazione fino a 7 gg; • -10° C conservazione fino a 1 mese; • -18° C conservazione fino a 6 mesi. In definitiva, occorre ricordare che: • Tutti gli alimenti si deteriorano con il tempo e quindi la loro igienicità e salubrità dipende da un’idonea conservazione che, in nessun caso, è illimitata. • Anche gli scatolami hanno una scadenza, e che il deterioramento delle confezioni favorisce l’ attecchimento dei germi, e, ancora, che l’ inquinamento e la non corretta conservazione dei cibi ne accelera il deterioramento. CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:45 Pagina 17 LA CATENA DEL FREDDO Una Catena che non si deve spezzare…. Con il termine “ Catena del freddo” si indica la continuità della sequenza atta ad assicurare la conservazione a basse temperature degli alimenti deperibili a partire dalla fase di produzione fino al consumo finale. La catena del freddo indica pertanto un percorso obbligato che determinati tipi di prodotti alimentari devono compiere, affinché possano giungere al consumatore finale con lo stesso standard qualitativo iniziale. Il percorso che compie un alimento dal momento della sua produzione a quello finale della consumazione, è come una sequenza di anelli uniti l’ uno all’ altro (appunto come una catena). Ecco le 7 tappe obbligate: 1) Pre-refrigerazione di un prodotto appena raccolto , se si tratta di un vegetale, come forma di prima conservazione. 2) Lavorazione del prodotto sia di origine animale che vegetale in ambiente refrigerato. 3) Stoccaggio in magazzini frigoriferi di conservazione ancora presso il produttore. 4) Trasporto e stoccaggio dai centri di produzione ai magazzini frigoriferi di deposito. 5) Trasporto ai centri di distribuzione e vendita . 6) Conservazione presso i punti di vendita in appositi banconi e armadi refrigerati. 7) Trasporto dai punti di vendita al luogo del consumo. 17 CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:45 Pagina 18 18 La corretta successione di questi anelli, consente di mantenere le derrate alimentari ad una temperatura adeguata per consentirne la corretta produzione, conservazione e commercializzazione. L’evidente vantaggio per il consumatore è avere la disponibilità, durante tutto l’ anno, di alimenti pronti per il consumo che possiedono le caratteristiche originarie del prodotto appena raccolto, pescato, macellato o preparato. E’ fondamentale che magazzini, banconi e frigoriferi , siano collegati da mezzi che consentano il trasferimento delle sostanze alimentari senza che queste subiscano apprezzabili variazioni di temperatura durante il trasporto. Questo garantirà al consumatore la salubrità e il mantenimento delle caratteristiche organolettiche degli alimenti con garanzia anche per la sua salute. E dal negozio a casa? Entro 15 minuti! E’ importante per il mantenimento della catena, che i prodotti acquistati rimangano alle temperature consigliate anche durante la fase di trasporto dal negozio a casa. E’opportuno che la permanenza fuori dal frigorifero non superi i 15 minuti soprattutto nella stagione calda. In caso di tempi maggiori è consigliato trasportare i prodotti utilizzando le apposite borse termiche. E poi a casa…..nel frigo. COME SISTEMARE IL FRIGORIFERO? È molto importante posizionare nel modo corretto tutto ciò che mettiamo nel frigorifero per non trovarci di fronte a brutte sorprese e, soprattutto, per non far contaminare i nostri cibi dai batteri. CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:45 Pagina 19 19 ҉ I nostri consigli: Per alcuni cibi, è consigliabile l’utilizzo di appositi contenitori in grado di conservarli con le loro caratteristiche originali, quali la freschezza , il profumo, il colore ed il sapore. ҉ I cibi ancora caldi, non andranno riposti nel frigorifero per evitare di alzarne troppo la temperatura interna. ҉ Il frigorifero deve essere impostato in modo da mantenere una temperatura interna di +4° C., e collocato lontano da fonti di calore. ҉ Alcuni cibi non hanno bisogno di essere refrigerati, anzi, potrebbero esserne danneggiati: è il caso della frutta esotica , pomodori, fagiolini, cetrioli e zucchini. Il pane diventa raffermo più velocemente se conservato in frigorifero. Frutta e verdura, ancora da maturare, devono essere conservate a temperatura ambiente. DISPOSIZIONE DEGLI ALIMENTI IN FRIGORIFERO SPORTELLO - temp. 5° - 10° C Bottiglie, Burro, Yogurt PIANO ALTO - temp. 5°- 8° C: Conserve, dolci, salse, latte PIANO INTERMEDIO - temp. 4° - 8° C Formaggi e Affettati PIANO BASE - temp. 2° - 5 ° C Carne e pesce CASSETTI INFERIORI - temp. 6° - 8° C Frutta e verdura Ecco alcune indicazioni su specifiche categorie di alimenti: - AGRUMI: Non vanno conservati in frigorifero perché potrebbero diventare amari , invece i limoni possono essere tenuti nel cassetto delle verdure. I limoni tagliati vanno conservati in frigo su un piattino in modo che la parte aperta sia a contatto con il piatto. - BURRO: Il Burro è un alimento facilmente deperibile quindi se non se ne fa grande uso è meglio comprare quello diviso in piccoli panetti monouso. Comunque il CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:45 Pagina 20 20 - - - - burro aperto va conservato avvolto in pellicola e si conserva meglio in un contenitore scuro. CARNE: Va riposta nella zona più fredda protetta da un foglio di alluminio . La carne cruda deve essere tenuta lontana dagli alimenti cotti, da formaggi e latticini, e non dovrebbe stare in frigo per più di due giorni perché ricettacolo di funghi e batteri. PESCE: da conservare in un contenitore profondo dotato di coperchio , meglio se con qualche cubetto di ghiaccio avvolto in un sacchetto. UOVA: attenersi alla data di scadenza sulla confezione. E’ meglio conservarli nel loro stesso involucro, perché l’ uovo possiede un guscio permeabile agli odori. LATTE: Deve essere conservato ben chiuso perché tende ad assorbire gli odori SALUMI E FORMAGGI: Vanno conservati in appositi contenitori protetti da fogli di alluminio. In particolare, formaggi tipo grana o parmigiano reggiano. È sempre preferibile uscirli dal frigorifero almeno mezz’ ora prima di mangiarli perché freddi perdono parte del loro sapore. VERDURE: Vanno riposte nella parte meno fredda del frigorifero, solitamente nei cassetti . Le verdure non vanno lavate prima di essere riposte in frigo, perché la presenza di acqua le farebbe marcire prima, ma liberate delle parti che vanno scartate e protette in sacchetti bucherellati. Questo perché le verdure “respirano”, e la condensa potrebbe farle marcire. I pomodori non si conservano in frigo perché il freddo li deteriora e li rende pastosi. Le cipolle tagliate devono essere conservate dentro barattoli ermeticamente chiusi perché l’ odore impregna gli altri alimenti. FRUTTA: Se conservata in frigo tende a perdere sapore. CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:45 Pagina 21 CAPITOLO 2: LE PROTEINE, CARNI E LEGUMI, IL FERRO, I GRASSI, GLI ACIDI. Le proteine: le carni soddisfano il fabbisogno di materiale per la costruzione delle nostre cellule. Questo fabbisogno, in riferimento al peso corporeo, è molto elevato durante la crescita, la gravidanza e l’allattamento. Tale bisogno è soddisfatto da alimenti di origine animale (carne, latte, uova e formaggio). Ma non solo, con i legumi, il mondo vegetale vince anche questa sfida. I legumi: soprannominati la "carne dei poveri". Grazie alle proteine a basso costo e accessibili a tutti gli strati sociali, i legumi ora più che mai, rappresentano una risorsa per il futuro: semplici da coltivare e da cucinare, sono la naturale alternativa alla carne. Fagioli, lenticchie, ceci, fave, piselli, soia... I legumi sono i più ricchi di sostanze proteiche e hanno le proteine di migliore qualità. Ne contengono quanto la carne, ma hanno bisogno dei cereali per raggiungere la qualità delle sue proteine: pur essendo dotati di aminoacidi essenziali,infatti, i legumi sono carenti di metionina e cistina, presenti invece nei cereali. La tradizionale e gustosa miscela cereali e legumi (pasta e fagioli, riso e lenticchie, pasta e ceci, e così via) raggiunge una composizione apprezzabile di aminoacidi essenziali, paragonabile, appunto, a quella della carne. Il ferro: l’organismo umano riesce ad assorbire il ferro sia dalle carni che da altri alimenti quali i legumi e i cereali integrali. 21 CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:45 Pagina 22 22 I Sali di ferro sono indispensabili per mantenere l’organismo sempre attivo e forte. La carenza di ferro determina anemia e, di conseguenza, è causa di stanchezza, astenia, scarsa energia, pallore. I grassi sono di origine animale, da utilizzare con moderazione, (latte, burro, lardo, strutto etcc.), e vegetale, da preferire decisamente, (olio di oliva e di semi, alcune margarine, etcc.). Gli acidi grassi possono presentarsi come saturi, di difficile digestione ed assorbimento, ed insaturi, contenuti principalmente nell’olio di oliva, mais, soia e olio di fegato di merluzzo. Alcuni grassi insaturi sono definiti essenziali perché non sintetizzabili dall’organismo umano, che deve necessariamente assumerli con l’alimentazione. Tra questi gli IMPORTANTISSIMI OMEGA 3 (presenti in buone quantità nei pesci quali l’aringa, la sardina, il salmone e lo sgombro, ma anche nei semi, noci, legumi e foglie verdi), e OMEGA 6, contenuti negli olii vegetali (girasole e mais) vegetali a foglie verdi, cereali, legumi, noci e semi. Oltre alla funzione energetica, contribuiscono alla formazione delle membrane cellulari, regolano il tono della parete dei vasi sanguigni e abbassano la capacità di aggregazione delle piastrine. Agiscono nel contenimento del colesterolo e dell'artrite reumatoide e sono necessari per le funzioni cerebrali e nervose. Agiscono inoltre anche come antiossidanti sui radicali liberi e modulano diversi processi ormonali, intervengono sul sistema di difesa immunitario, nei processi infiammatori, sulla pressione e la viscosità del sangue. CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:45 Pagina 23 CARNI bIANChE E CARNI ROSSE Le carni bianche: pollo, tacchino, coniglio. La carne bianca (pollo, tacchino, coniglio) è ricca di proteine nobili, indispensabili all’organismo, per esempio, per rinnovare i tessuti e per la formazione degli ormoni, degli enzimi, degli anticorpi, e di aminoacidi ramificati: utili nel metabolismo dei muscoli e nel promuovere lo smaltimento delle tossine che si formano quando un organismo svolge un intenso lavoro atletico. La carne bianca è un’ottima fonte di aminoacidi pregiati (che sono i più piccoli elementi delle proteine) oltre che di aminoacidi ramificati (valina, leucina e isoleucina), che insieme al minor calibro delle fibre muscolari, tipico di questa carne, la rende particolarmente digeribile e adatta all’alimentazione di grandi e piccoli e degli sportivi. Il valore energetico contenuto rappresenta un ulteriore pregio di queste carni, in quanto non ne compromette assolutamente il valore nutrizionale, anche considerato il loro contenuto di vitamine e di minerali. Le carni bianche garantiscono anche un buon apporto di zinco e rame, e nonostante l’aspetto bianco della carne, anche ottime quantità di ferro (100 gr.di pollo e tacchino contengono rispettivamente 1,5 e 2,5 gr. di ferro, valori più o meno equivalenti alla carne di bovino). Le carni bianche risultano più agevolmente masticabili e digeribili, anche perché hanno una minor presenza di tessuto connettivo. Un consiglio è quello di non esagerare nei condimenti e nei sughi. 23 CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:45 Pagina 24 24 Un’altra caratteristica delle carni bianche riguarda la ridotta presenza di grassi: solo l’1% nel petto di pollo e l’1,5% nel tacchino (senza pelle). Il basso contenuto di grassi riduce l’apporto calorico di queste carni, rendendole ideali per chi tiene sotto controllo il peso corporeo. Il grasso di pollo e tacchino ha caratteristiche più vicine ai grassi di origine vegetali, e quindi contiene molto meno colesterolo. La carne di coniglio presenta un contenuto di colesterolo inferiore rispetto a quello di altre specie (minore di 50 mg/100 g di carne), ed ha una buona concentrazione di fosforo, potassio e magnesio. Calcio, ferro e sodio sono presenti in quantità limitate. LA CARNE DI STRUZZO Per completare il quadro delle carni alternative a quella di bovino, crediamo utile citare la carne di struzzo. Lo struzzo riassume in sé tutte le caratteristiche migliori degli animali allevati. A differenza dei polli e tacchini, che sono essenzialmente granivori, lo struzzo è invece un erbivoro; mangia soprattutto alimenti vegetali poveri come l’erba medica, il fieno di medica, il silomais, spaccatello di cereali, etcc.. Lo struzzo non viene allevato in allevamenti intensivi e altamente inquinanti come avviene, per esempio, per i maiali; per il tipo di allevamento e per l’alimentazione a base di alimenti vegetali, si può quindi considerare un animale "ecocompatibile"che produce ottima carne. La sua carne, a differenza dei conigli, tacchini e polli, ha un aspetto rosso, ma è anche più tenera e magra e ricca di positivi fattori nutrizionali. Il resto è una questione di gusti… CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:45 Pagina 25 LA CARNE ROSSA: Non solo filetto nel piatto… La carne bovina, il cui consumo deve essere contenuto a favore delle carni bianche (polli, tacchini, conigli, etc.) è entrata con prepotenza nei nostri usi alimentari. E’ tuttavia spesso associata a luoghi comuni, ormai da sfatare. Si pensa ad esempio che la parte migliore del bovino sia il filetto, tenero, privo di grassi e digeribilissimo, e che gli altri tagli non siano altrettanto buoni. Ebbene non è proprio cosi. Al nostro macellaio di fiducia possiamo chiedere numerose altre parti del bovino, meno costose ed altrettanto buone, da impiegare nella realizzazione dei nostri piatti. Il taglio e la categoria determinano il sapore, il grado di tenerezza delle carni e spesso, anche il tipo di cottura da seguire. Per le loro caratteristiche compositive ed organolettiche, i tagli bovini sono a volte suddivisi in gruppi di prima, seconda e terza qualita'; la classificazione e' basata sullo spessore delle masse muscolari e sulla quantita' di grasso e di altro tessuto connettivale presente: Le carni più tenere sono le più pregiate e, in genere, sono quelle derivate da animali giovani o da muscoli che “lavorano” meno: quelli degli arti posteriori e del dorso degli animali. ҉ I tagli del quarto posteriore sono in genere indicati per cotture extra rapide e rapide, per tale scopo, possiamo utilizzare oltre al filetto e al roast-beef (la costata), anche tutti quei tagli che derivano da muscoli poco usati dall’animale quando è in vita, cioè noce, scamone, magatello, rosa e fesone di spalla. ҉ 25 CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:45 Pagina 26 26 Per quanto riguarda i tagli bovini sono a volte suddivisi in gruppi di prima, seconda e terza qualità; la classificazione e' basata sullo spessore delle masse muscolari e sulla quantità di grasso e di altro tessuto connettivale presente: quarto posteriore 16 quarto anteriore 1 Collo - 2 Braciole - 3 Lombata - 4 Scamone - 5 Girello 6 Fesa - 7 Pesce - 8 Geretto posteriore - 9 Filetto - 10 Pancia - 11 Fesa interna - 12 Costata - 13 Tallone del collare - 14 Taglio reale - 15 Sottospalla - 16 Geretto anteriore CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:45 Pagina 27 27 PRIMA QUALITA': Filetto, Roast beef, Fesa, Sottofesa, Scamone, Noce, Magatello. SECONDA QUALITA': Fesone di spalla, Fusello, Copertina di spalla, Polpa di spalla o brione, Coste della croce, Reale, Biancostato, Pesce. TERZA QUALITA': Punta, Punta di petto, Collo (parte piu' vicina alla testa), Geretti, Coda. IL COLORE DELLA CARNE INFLUENZA LA QUALITÀ? Le carni esposte all’aria si presentano brune, ma questo fatto non ne determina una minore qualità. Occorre invece diffidare quando tale imbrunimento non si verifica dopo l’esposizione della carne all’aria. Il permanere di un colore rosso brillante, indica l’aggiunta di sostanze ad azione antiossidante non permesse dalla legge. Quindi il colore vivo delle carni non sempre è sintomo di elevata freschezza. LA COTTURA: principali metodi. Occorre intanto dire che la carne resta tenera se non la si fa cuocere troppo a lungo. Allo scopo è importante la combinazione temperatura - tempo di cottura. ҉ Cottura alla griglia E’ senz’altro uno dei metodi di cottura più apprezzati, ma non bisogna abusarne! Nei processi di combustione si può verificare la formazione di sostanze carboniose. Tali sostanze possono presentare una certa tossicità. CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:45 Pagina 28 28 ҉ ҉ ҉ ҉ ҉ Bisogna inoltre evitare che, nelle preparazioni alla griglia, la fiamma lambisca direttamente i pezzi di carne. Cottura al calore secco È una cottura molto sana in quanto il cibo non necessita di grassi e condimenti per essere cucinato a puntino. Include i metodi detti arrosto, alla griglia, al forno. Cottura al Calore umido o in acqua Viene usata spesso nelle diete perché non richiede l'uso di grassi per cuocere la carne. Il metodo impoverisce l'alimento trasferendo all'interno del liquido una parte dei principi attivi presenti nel cibo fresco. Cottura a Vapore In questo sistema il mezzo di trasmissione del calore è il vapore, cosi facendo si preservano molti principi nutritivi e nessuna parte dell'alimento va incontro a pericoli di bruciatura e di iper cottura. Cottura in Grassi Le più comuni sono la frittura e la salatura. La differenza consiste che nel primo metodo il quantitativo del grasso (generalmente olio) è tale da consentire l'immersione del cibo da cuocere. Nel secondo procedimento il recipiente viene solo ricoperto superficialmente dal grasso che funge da conduttore di calore, il calore è solitamente più basso e l'alimento va girato spesso. Cottura per irraggiamento In questa modalità il calore può raggiungere il corpo anche attraverso il vuoto usando le proprietà delle radiazioni elettromagnetiche. Le più usate e diffuse sono i raggi infrarossi e i forni a microonde. CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:45 Pagina 29 ETIChETTATURA E RINTRACCIAbILITA’ Per le carni bovine la rintracciabilità deve essere esplicitata in etichetta, indicando oltre al numero che indica l’animale da cui la carne proviene e l’allevamento in cui esso è stato allevato (ogni animale possiede un numero riportato in una targhetta punzonata sulle orecchie), anche il paese in cui è nato, è stato allevato, macellato e dove le sue carni sono state sezionate, con i numeri identificativi dei relativi stabilimenti. In etichetta dovranno comparire inoltre il nome del produttore, la data di confezionamento e la data di scadenza. Potranno inoltre essere presenti nuove informazioni a carattere volontario: il marchio e l’indirizzo dell’allevatore, dell’eventuale Consorzio di allevatori, la razza o il tipo genetico, e i dati dell’eventuale istituto di controllo che garantisce la salute dell’animale. RICORDIAMO CHE ETICHETTARE LE CARNI E’ OBBLIGATORIO PER TUTTI GLI OPERATORI ALIMENTARI. Concludendo... Medici, nutrizionisti, dietisti ed esperti concordano nell’affermare che occorre privilegiare il consumo di pesce e di carni bianche innanzitutto, rispetto a quella rossa (manzo) che non va tuttavia criminalizzata e bandita dalle nostre tavole, ma consumata in maniera contenuta e selezionata (evitando quella più grassa). Dal punto di vista nutrizionale, infatti, la carne è un’importante fonte di amminoacidi essenziali, lipidi, vitamine e minerali, e buona fonte di vitamine idrosolubili (complesso B). 29 CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:45 Pagina 30 30 CAPITOLO 3: IL PESCE La carne degli animali marini, ed in particolare dei pesci , oltre a rappresentare una fonte di proteine come quella degli animali terrestri , ha infatti qualche vantaggio in più. La principale differenza consiste nella maggiore ricchezza di particolari acidi grassi, detti OMEGA 3, che l’ organismo umano non riesce ad elaborare da altri alimenti. Tra i pesci che possiamo trovare sulle nostre tavole, sono ricchi di omega-3 soprattutto quelli grassi e quelli indicati con il nome generico di “ PESCE AZZURRO”: sarde e sardine, sgombri, merluzzi ed acciughe. Buone quantità si trovano anche nel tonno, pesce spada , salmone e nelle sogliole. Invece lo stesso non si può dire per crostacei e molluschi, che, dal punto di vista nutrizionale, poco hanno in comune con il pesce. Inoltre, sono poco apprezzati dai nutrizionisti per l’ elevato contenuto in colesterolo. Le proprietà benefiche del pesce sono comunque soprattutto presenti in quello fresco, poco importa se pescato o allevato, e in quello surgelato, che nutrizionalmente equivale a quello fresco, anche se di gusto diverso. Il consumo di pesce migliora la fluidità del sangue riducendo l’eventualità della formazione di trombi. Esercita, inoltre, una benefica azione antinfiammatoria. CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:45 Pagina 31 31 In conclusione, è stato ampiamente e scientificamente dimostrato, che il consumo di pesce, fresco o congelato, allevato o di mare, è sicuramente protettivo nei confronti delle principali malattie cardiovascolari. E’ CONSIGLIABILE MANGIARE PESCE ALMENO DUE VOLTE OGNI SETTIMANA Dove e come si conserva il pesce È sempre consigliabile sviscerare e lavare il pesce azzurro prima di riporlo nel frigorifero o nel congelatore. All’ interno del frigorifero, è preferibile sistemarlo nella parte più bassa avvolto nella pellicola per alimenti. E’ inoltre consigliabile chiuderlo in un contenitore per evitare che il resto dei cibi ne prenda l’ odore. Le temperature di conservazione Il pesce, mantenuto ad una temperatura di 0° C, si mantiene bene per 4-5 giorni e fino ad un massimo di 15 giorni. A queste temperature la moltiplicazione dei microrganismi è molto rallentata anche se non si arresta l’ alterazione dei grassi. Il pesce grasso, quindi, si conserva molto meno rispetto a quello magro. Può essere congelato in casa solo se acquistato fresco, e deve essere riposto subito nel freezer in appositi sacchetti a chiusura ermetica dopo avere tolto l’ aria. Se tenuto nel normale comparto del frigorifero, si deve consumare rapidamente. La vendita del pesce decongelato è consentita, ma deve poter essere ben distinto da quello fresco e il consumatore deve essere informato chiaramente che si tratta di pesce decongelato. CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:45 Pagina 32 32 PER OGNI TIPO DI PESCE IL SUO METODO DI CONSERVAZIONE Alcuni metodi di conservazione sono più adatti ad alcuni tipi di pesce piuttosto che ad altri.Vediamo quali: ҉ L’essicazione. Il più diffuso pesce essiccato è lo stoccafisso che proviene quasi tutto dalla Norvegia. I merluzzi, subito dopo la cattura, vengono decapitati, sviscerati e lavati. Poi vengono legati a coppie e appesi a dei tralicci ad asciugare per circa tre mesi fino a raggiungere un’umidità residua del 15%. ҉ La salagione viene utilizzata per conservare merluzzi, aringhe ed acciughe. Il pesce viene eviscerato e lavato poi posto a strati dentro i barili, alternando strati di pesce e sale. Il tutto viene pressato, alla fine, con un pesante peso. Seguirà un periodo di maturazione che conferirà al prodotto un sapore ed un aroma tipici. Le aringhe salate arrivano quasi tutte dal Nord- Europa e spesso sono anche affumicate. Il baccalà ( merluzzo salato ) è sicuramente il prodotto sotto sale più famoso, va tenuto in acqua per 1-3 giorni prima del consumo. Il merluzzo va conservato a temperatura di frigorifero, e poiché è ammesso l’utilizzo di anidride solforosa e di solfiti a scopo conservativo e sbiancante, assolutamente dannosi se assunti in dosi eccessive , è bene non eccedere nel consumo di questo prodotto ittico. ҉ La conserva ittica più diffusa è senza dubbio il tonno sott’olio, seguono gli sgombri, i salmoni e le sardine. I pesci arrivano agli stabilimenti di lavorazione e qui vengono, dopo l’eventuale decongelamento, tagliati, cotti , asciugati, inscatolati e sterilizzati in autoclavi alla CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:45 Pagina 33 33 temperatura di 121° C. Necessitano comunque di un periodo di maturazione, durante il quale l’ olio e il sale penetrano uniformemente nei tessuti. RICONOSCERE IL PESCE FRESCO La freschezza del pesce può essere valutata con analisi chimiche e batteriologiche, ma il metodo più immediato è l’analisi sensoriale. È facile, basta guardarlo con attenzione al momento dell’acquisto. Quando arriva sui banchi di vendita infatti il pesce mostra delle caratteristiche facilmente identificabili. L’odore: deve essere delicato, deve ricordare il profumo del mare. Il corpo: deve essere rigido e arcuato , la consistenza delle carni deve essere soda ed elastica, le squame devono essere molto aderenti. L’occhio deve essere sporgente con la pupilla nera e la cornea trasparente. Ecco una piccola guida di identificazione del pesce: - Pesce “fresco” Aspetto Generale: brillante , metallico iridescente Odore: tenue, marino e gradevole. Corpo: rigido, arcuato. Squame: aderenti. Pelle: colori vivi e brillanti. Occhio: convesso con cornea trasparente e pupilla nera. Branchie: rosee o rosso sangue prive di muco. Carni: compatte , elastiche bianche o rosee. Costole e colonna: aderenti alla parete addominale e ai muscoli dorsali. CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:45 Pagina 34 34 Pesce “non fresco” Aspetto generale: smorto, senza riflessi. Odore: acre, sgradevole. Corpo: flaccido, molle. Squame: non aderenti. Pelle: colori spenti. Occhio: infossato nell’ orbita con cornea lattiginosa e pupilla grigia. - Branchie: giallastre e mucolattiginose. - Carni : molli friabili con bordo giallastro. - Costole e colonna : non aderenti alla parete addominale e ai muscoli dorsali. - Categoria di freschezza e criteri in base all’aspetto. Extra A Alghe marine Pelle Pigmentazione Pigmentazione viva e cangiante, viva ma priva di senza tracce di de- lucentezza colorazione Pigmentazione Pigmentain via di deco- zione spenta lorazione e spenta Muco trasparente Muco leggermente torbido Muco Lattiginoso Muco opaco Convesso Convesso e lievemente infossato Piatto Concavo al centro Pupilla più opaca Pupilla grigia Muco opaco Muco lattiginoso Pupilla nera e bril- Pupilla nera lante spenta Branchie Assenza di muco Lievi tracce di muco Lievemente putrido Non Ammesso Odore Occhio Né di alghe, né sgradevole B Putrido CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:45 Pagina 35 35 Uno dei problemi principali della commercializzazione del pesce è la facilità con la quale i prodotti ittici vanno incontro a deterioramento. Dopo la morte, infatti, il pesce si altera molto velocemente a causa della delicata struttura dei suoi tessuti e per la formazione di alcune sostanze chimiche. Il pesce alterato presenta un odore sgradevole e dopo la cottura ha un cattivo gusto e si dice che “ pizzica la lingua”. Le alterazioni iniziano solitamente dalla superficie e procedono verso l’interno. La rigidità cadaverica scompare e l’odore diventa stantio e dolciastro. L’aspetto generale diventa smorto e privo di riflessi con consistenza della carne flaccida e molle. L’occhio diventa opaco, appannato, le branchie perdono il loro colore originario, le squame si staccano facilmente come anche la colonna vertebrale, che si stacca facilmente dalla muscolatura. TOSSICITà DEL PESCE I prodotti ittici vanno incontri più di altri alimenti allo sviluppo di microrganismi e quindi possono costituire un veicolo di malattie infettive, parassitosi e intossicazioni. La presenza di sostanze tossiche nel pesce può originare da contaminazioni ambientali in particolare da mercurio, ma anche dall’attività microbica. Meglio scegliere pesci piccoli (il rischio mercurio). Per limitare i danni è sempre meglio scegliere pesci di taglia piccola poiché più grosso è l’animale più ha avuto tempo di accumulare mercurio nelle sue carni. Il fenomeno dell’accumulo dipende dalla quantità di pesce ingerita e dal tasso di inquinamento. CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:45 Pagina 36 36 Purtroppo non esiste al momento una legge che obblighi i produttori a indicare sull’etichetta il contenuto di mercurio , anche se effettuare il dosaggio ha dei costi veramente minimi. Tuttavia l’Unione Europea si è messa in movimento per contrastare e limitare la contaminazione ambientale da mercurio. IL “SUShI” ED IL MITO DEL pESCE FRESCO CRUDO Per quel che riguarda le tossine prodotte da microrganismi che si sviluppano nel pesce , molte di queste vengono distrutte con la cottura e basterebbe, quindi, evitare situazioni a rischio come l’ ingestione di pesce crudo di provenienza non sicura . Un altro problema, che oggi è di estrema attualità, è legato alla moda sempre più diffusa di consumare il pesce crudo , esponendosi al rischio d’ infestazione con un parassita di nome “Anisakis” molto diffuso nei pesci del mediterraneo che può appunto annidarsi anche nell’ uomo causando malattie. Il problema esiste per i pesci che non vengono congelati , perché l’ Anisakis è un parassita molto insidioso che muore solo a basse o alte temperature, e può essere presente anche nei frutti di mare, nei crostacei e nel pesce azzurro. Può stabilirsi nell’ intestino e nel duodeno causando diverse patologie. La cosa peggiore è che non è semplice da diagnosticare e si può restare per mesi con il parassita nel corpo. Secondo l’ ordinanza del Ministero della Sanità del 12.5.92, il pesce destinato al consumo crudo dovrebbe essere congelato a meno 20 gradi centigradi per almeno 24 h. per avere un minimo di garanzia di eliminare il parassita. CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:45 Pagina 37 UN PESCE SU DUE NUOTA… IN VASCA! Nel mondo si consumano circa 110 milioni di tonnellate di pesce l’ anno , più della metà è allevato, e questa cifra tenderà ad aumentare, tanto che,oggi, un pesce su due non ha mai nuotato nel mare aperto. Nel caso dei salmoni, orate , spigole e trote, la percentuale tende a salire. Le principali differenze riguardano, ovviamente, il gusto che, nel pesce d’ allevamento è più blando, mentre il pesce pescato in mare ha sempre un odore più intenso di alghe di mare e le sue carni sono più sode. Il rischio, nel consumo di pesce di allevamento, è legato alle modalità di allevamento. Esistono, a garanzia dei consumatori, rigide regole della Comunità Europea che stabiliscono la qualità delle acque e dei mangimi , e quanti e quali antibiotici sono permessi. IL PESCE: RINTRACCIAbILITA’ Un Decreto Ministeriale impone ai venditori di prodotti ittici di indicare sulle etichette alcune caratteristiche. Nello specifico, il ddl del 2002 prevede che i pescatori italiani debbano fornire un elenco di informazioni inderogabili sui prodotti ittici e cioè: ҉ Il numero di identificazione di ogni partita di pesce; ҉ Il nome commerciale e quello scientifico di ogni specie; ҉ Il peso vivo espresso in chilogrammi; ҉ La data e la zona di cattura; ҉ Il nome del peschereccio o il sito di acquicoltura; ҉ Il nome e indirizzo dei fornitori; ҉ Il tipo di pesca utilizzato. 37 CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:45 Pagina 38 38 Il ministero delle Politiche Agricole dovrà definire un sistema specifico di marcatura ed etichettatura. Ma c’è anche chi ne sarà esentato… Le nuove disposizioni, infatti, non si applicano ai soggetti e alle imprese titolari di licenze di imbarcazioni inferiori a 15 metri e a tutte le partite di peso inferiori a 15 Kg. LE FRODI NEL SETTORE ITTICO Una delle frodi più comuni è quella della vendita di specie di minor pregio sotto il nome di specie pregiate. TIPO DI PESCE VENDUTO COME Pesce africano e Pesce persico pesce persico africano Blue marlin Pesce spada Pesce ghiaccio Bianchetto Platessa Sogliola Pangasio Merluzzo Occhio ai grossi pesci venduti in tranci: un esempio di frode di questo tipo è la vendita di “blue marlin” venduto come più pregiato e costoso pesce spada. Il pangasio spesso venduto in filetti, spacciato per merluzzo e simili, è un pesce che cresce nelle acque di uno dei dieci fiumi più inquinati del mondo, il vietnamita Mekong. Sulle sue sponde ci sono circa 200 aree industriali che scaricano i loro reflui nel fiume, le cui acque vengono scaricate senza avere subito trattamenti. CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:45 Pagina 39 39 Questo pesce, venduto ad un prezzo molto basso, dopo essere stato analizzato, si è appurato essere povero di nutrienti. Le sue carni sono molto ricche d’ acqua e di grassi saturi che, se consumati in eccesso, possono provocare problemi anche seri. LE FRODI SANITARIE…. E I TRUCChI…LEGALI Oltre alle frodi commerciali esistono anche le frodi sanitarie e i trucchi legali. I metodi per restituire un aspetto accettabile a pesci mal conservati sono diversi. Ad esempio, per mascherare il cattivo odore basta lavare il pesce con acqua ,sale e aceto. Mentre, per quanto attiene ai trucchi…legali, i pesci, seppie e anelli di totano in prima fila, per migliorarne l’aspetto e la consistenza, vengono trattati con additivi ammessi dalla Ue come citrato di sodio, acido citrico e polifosfati. Inoltre, alcune di queste sostanze trattenendo l’ acqua nelle fibre, determinano un aumento di peso. Il consumatore, dopo la beffa anche il danno, pagherà allo stesso prezzo del pesce anche l’acqua in esso contenuta. Infine i solfiti. Nei crostacei vengono di solito aggiunti dai pescatori dopo la cattura. Oltre il 90% dei gamberi , mazzancolle , gamberoni e scampi li contengono. Insieme ai solfiti si possono trovare anche coloranti come il betacarotene o il rosso di bietola. I solfiti evitano l’ annerimento della testa, i coloranti mantengono vivo il colore. CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:45 Pagina 40 40 I solfiti sono degli additivi consentiti che però, anche per le quantità utilizzate, spesso causano allergie in soggetti predisposti. Il tonno vecchio può contenere istamina e causare un’intossicazione nota come “Sindrome Sgombroide” che causa nausea ,vomito, diarrea e reazioni allergiche anche gravi. IL CALENDARIO DEL PESCE Ecco quando acquistare il pesce fresco: Gennaio: nasello, sarda, sogliola, spigola, triglia. Febbraio: nasello, sarda, sgombro, sogliola, spigola Marzo: nasello, acciuga , sogliola, triglia. Aprile: acciuga, cefalo, dentice, nasello, pesce spada, sarda, sogliola, sgombro, tonno, triglia. Maggio: acciuga, cefalo, dentice, nasello, pesce spada, sarda, sogliola , tonno, spigola. Giugno: cefalo , dentice, nasello, orata, pesce spada, sardina, sogliola, spigola, tonno, triglia. Luglio: acciuga , cefalo, dentice, nasello, orata, pesce spada, sarda, sgombro, sogliola, spigola, triglia. Agosto:acciuga, dentice, nasello, orata, pesce spada, sarda, sgombro, sogliola, triglia. Settembre: acciuga , cefalo, dentice, orata, pesce spada, sarda, sogliola, triglia. Ottobre: cefalo, nasello, orata, pesce spada , sarda, sogliola, tonno, triglia. Novembre: acciuga ,cefalo, dentice, nasello, orata, sarda, sogliola, triglia. Dicembre: cefalo, nasello, sarda, sogliola, spigola, triglia. CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:45 Pagina 41 41 PESCI & SALUTE Tutti gli alimenti che fanno aumentare nel sangue il colesterolo buono (HDL) fanno bene al cuore e alla circolazione. Tutti quelli che fanno aumentare il colesterolo cattivo (LDL) fanno male. Diversi studi clinici, anche sperimentali, hanno dimostrato che il maggior consumo di pesce è protettivo. L’ effetto protettivo più chiaro si è registrato nei riguardi delle coronarie e dei disturbi del ritmo cardiaco. Studi clinici hanno dimostrato che nei soggetti infartuati, trattati con una dieta particolarmente ricca di pesce, si riduce significativamente il numero dei decessi per morte improvvisa, per aritmia cardiaca. Passando dalle malattie cardiovascolari ai tumori, gli studi correlati al consumo di pesce sono minori, ma sempre con un effetto favorevole. Esistono anche studi che evidenziano gli effetti positivi apportati dal consumo abituale di pesce, verso malattie come l'artrite reumatoide e malattie croniche infiammatorie intestinali. Proprio per un azione antinfiammatoria svolta dai grassi omega-3. A controbilanciare l’entusiasmo in favore del consumo di pesce, negli ultimi anni, sono emerse tuttavia alcune perplessità legate al rischio di contaminazione da mercurio. In conclusione il consumo di pesce fresco o congelato, allevato o di mare, grazie all'elevato contenuto di grassi omega-3, si è dimostrato un rimedio efficace contro le principali malattie cardiovascolari. CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:45 Pagina 42 42 CAPITOLO 4. SALUTE E DIETA LA DIETA MEDITERRANEA La dieta mediterranea, osannata in tutto il mondo come la dieta più completa e corretta, rappresenta uno dei più importanti patrimoni del nostro Paese. Presente da sempre nella cultura italiana, è stata progressivamente fatta conoscere in tutto il mondo, ed ha ricevuto la propria proclamazione negli Stati Uniti, dove l'abitudine a un'alimentazione sconsiderata, è causa di disturbi molto gravi e frequenti. Ecco un esempio di dieta tipicamente mediterranea: Colazione: Spremuta d'agrumi, con crostini di pane e olive Spuntino del mattino: frutta fresca Pranzo: Pasta al pomodoro, insalata mista, pane, olio d'oliva Spuntino del pomeriggio: Frutta fresca Cena: Minestra di legumi, verdure miste grigliate, pane, olio d'oliva CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:45 Pagina 43 43 L'alimentazione di tipo mediterraneo contiene mediamente: - 55-60% di Glicidi dei quali l'80% di glicidi complessi (pane integrale, pasta, riso, mais, ecc.) e il 20% di zuccheri semplici; - 10-15% di Proteine delle quali il 60% di origine animale (carni soprattutto bianche, pesce azzurro, etcc.) e il 40% di origine vegetale (fagioli, ceci, lenticchie e legumi in genere); - 25-30% di Grassi (olio di oliva in prevalenza, burro, strutto, ecc.). Frutta e verdura di stagione occupano un ruolo di primo piano nella dieta mediterranea, per il contenuto di vitamine, minerali, antiossidanti e fibre. La ripartizione dei pasti si articola normalmente su cinque momenti giornalieri, tre principali (prima colazione, pranzo e cena) e due di sostegno (spuntino del mattino, spuntino del pomeriggio). ANALISI DEI PRINCIPI ALIMENTARI E SIGNIFICATO GLICIDI Sono la principale fonte energetica dell'organismo. Partecipano anche alla costituzione di fattori vitaminici, di sistemi enzimatici, nelle strutture cellulari come il DNA e le membrane delle cellule. Alimenti particolarmente ricchi di glicidi sono il pane, la pasta alimentare, il riso, i legumi, il mais, le patate, lo zucchero, il miele. CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:45 Pagina 44 44 Negli SPORT i glicidi assumono importanza fondamentale in quanto il sistema nervoso ed i globuli rossi del sangue operano utilizzando particolarmente il glucosio. Secondo quanto dimostrato dalla ricerca, l'assunzione di carboidrati prima di un impegno muscolare prolungato determina i seguenti effetti positivi: - Livelli glicemici più stabili per tempi d'esercizio più prolungati; - Risposta insulinica moderata con minor interferenza sul metabolismo lipidico; - Miglioramento della prestazione; - Ritardo nell'insorgenza della fatica. PROTEINE Sono importanti per l'anabolismo proteico, soprattutto nella fase di accrescimento e negli atleti che effettuano allenamenti muscolari gravosi. A seconda della complessità della loro costituzione chimica le proteine possono essere semplici (aminoacidi e loro derivati), composte e derivate. La loro provenienza può essere animale (carni, formaggi, latte, uova, pesci) o vegetale (farinacei, verdure, legumi, frutta). VITAMINE E MINERALI Le VITAMINE sono indispensabili al mantenimento delle condizioni fisiologiche ottimali dell'organismo. Agiscono come biocatalizzatori nei processi metabolici dei nutrienti e nei processi energetici. Sono anche dette "alimenti protettivi" in quanto senza di esse le cellule non riescono a costruire il protoplasma ed a liberare energia. Per garantirsi un apporto ottimale di vitamine vanno privilegiate la frutta e gli ortaggi freschi di stagione. I cibi conservati possono perdere fino al 50% e oltre del loro contenuto vitaminico di partenza. CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:45 Pagina 45 45 I SALI MINERALI Sono essenziali per lo svolgimento di varie funzioni organiche. Sono costituenti fondamentali delle cellule e dei vari tessuti, regolano il metabolismo idrico generale ed il volume del sangue. Una caratteristica importante legata agli alimenti ad alto contenuto vitaminico e salino, tipici della dieta mediterranea, è la capacità di contrastare l'azione negativa dei RADICALI LIBERI. Questi sono prodotti di "scarto" che si formano naturalmente all'interno delle cellule del corpo quando l'ossigeno viene utilizzato nei processi metabolici per produrre energia (ossidazione). FIBRE ALIMENTARI La dieta mediterranea si distingue anche per l'alto contenuto di fibre alimentari che sono componenti di aspetto filamentoso con funzione di "cemento" per i vegetali (verdura, frutta e cibi integrali). L'uomo, al contrario degli animali erbivori (ruminanti), non riesce a utilizzare le fibre a scopo energetico. In base alla loro solubilità in acqua si suddividono in idrosolubili e non: Fibre idrosolubili (vantaggi): - Non forniscono calorie; - Nelle diete dimagranti aumentano il senso di sazietà in quanto, assorbendo acqua, aumentano di volume; - Rallentano i processi di assorbimento dei grassi, del colesterolo e degli zuccheri. CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:45 Pagina 46 46 Fibre non idrosolubili (vantaggi): - Non forniscono calorie; - Favoriscono lo svuotamento intestinale attivando la peristalsi (motilità); - Catturano parte del colesterolo, dei sali prodotti dalla bile e diverse sostanze tossiche. Svantaggi: - Sono scarsamente tollerate in presenza di colite ulcerosa; - Se ingerite in dosi elevate assorbono in parte minerali come il ferro, calcio e zinco. NOTIZIE & CONSIGLI… FINALI Il colesterolo buono e quello cattivo Una dieta tendente a limitare l'assunzione di colesterolo, deve dare la preferenza alle verdure, pollame, olio di oliva e oli di origine vegetale, moderate quantità di alcolici (un bicchiere di vino rosso ai pasti principali). Bisogna invece limitare l'assunzione di uova, carni rosse, manzo, insaccati (salumi), latte e derivati. CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:45 Pagina 47 47 NOTE _________________________________________________________ __________________________________________________________ __________________________________________________________ __________________________________________________________ __________________________________________________________ __________________________________________________________ __________________________________________________________ __________________________________________________________ __________________________________________________________ __________________________________________________________ CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:45 Pagina 48 48 SOMMARIO Prefazione del Dr. Marcello Ambla . . . . . . . . . . . . . 5 Introduzione della Dott.ssa Barbara Cocco . . . . . . . . 9 Capitolo 1 Introduzione sull'igiene alimentare . . . . . . . . . . . . . Metodi di conservazione degli alimenti . . . . . . . . . . . La catena del freddo . . . . . . . . . . . . . . . . . . Come sistemare il frigorifero . . . . . . . . . . . . . . . 12 14 17 18 Capitolo 2 Le proteine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Carni bianche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Carni rosse . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . La cottura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Etichettatura e rintracciabilità . . . . . . . . . . . . 21 23 25 27 29 . . . . . Capitolo 3 Il pesce . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30 Per ogni tipo di pesce il suo metodo di conservazione . . . 32 Riconoscere il pesce fresco . . . . . . . . . . . . . . . . . 33 Il sushi ed il mito del pesce crudo . . . . . . . . . . . . . 36 Il pesce: rintracciabilità . . . . . . . . . . . . . . . . . 37 Le frodi nel settore ittico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38 Il calendario del pesce . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40 Pesci e salute . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41 Capitolo 4 La dieta mediterranea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42 Analisi dei principi alimentari e significato . . . . . . . . . . . 43 CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:45 Pagina 49 CONSUMARE BENE ultimate 1_Layout 1 26/02/2010 00:45 Pagina 50 “Ci rivolgiamo soprattutto ai più giovani aiutandoli a scoprire, “i piaceri della tavola”; cibi sicuri, semplici, poco costosi e di qualità controllata. Insomma quelle “buone cose della nostra terra” narrate dalle nonne, che i genitori, presi dal vortice del vivere contemporaneo, hanno purtroppo messo da parte”. Può sembrare banale affermare che 6 consumatori su 10 non sanno distinguere, e quindi scegliere, le carni ed i prodotti ittici. Invece è una incredibile verità! Si pensa ad esempio che la parte migliore del bovino sia il filetto, tenero, privo di grassi e digeribilissimo, e che gli altri tagli non siano altrettanto buoni. Ebbene non è proprio cosi. Oppure non tutti sanno che il consumo di pesce migliora la fluidità del sangue riducendo l’eventualità della formazione di trombi. Regione Siciliana Presidenza Sicilia Consumatori