“Un futuro di Giustizia ha bisogno di memoria” Così è scritto sulla lapide che ricorda a Thures, frazione di Cesana, Maria Gordiet, uccisa dai tedeschi per aver cercato di resistere alla violenza. Lo ricorda don Marabotto, nome di battaglia Tevere 3, attivo in alta valle di Susa soprattutto nel recupero delle armi nella guerra di Liberazione. È anche per questo bisogno di memoria che siamo qui oggi, e io vi ringrazio per la vostra presenza. Avrei voluto riunire questo comitato anche prima della giornata di oggi, ma ci vuole un po’ di tempo per ricevere le designazioni dei partecipanti al comitato e quindi non è stato possibile fare prima. Considero un grande onore per me essere qui ad incontrarvi come Vicepresidente del consiglio regionale e con delega al comitato per l’affermazione dei valori della Resistenza e dei principi costituzionali. Comitato che fin dalla sua costituzione, nel 1966, ha operato per ridare dignità e onore alla memoria di quegli anni. Giuliano Vassalli ha scritto, la memoria non è tutto ma è alla base di tutto. Alla base della nostra libertà, della nostra Democrazia, della nostra Costituzione. Si è lavorato assieme in questi quasi 40 anni, grazie alla composizione stessa del comitato e al confronto che c’è sempre stato tra i rappresentati dei gruppi politici che siedono in consiglio regionale, gli istituti storici della Resistenza, le associazioni dei partigiani, dei deportati, degli internati militari, dei perseguitati politici, e dei rappresentanti delle tante istituzioni e associazioni culturali piemontesi. Continueremo a lavorare assieme in questi ultimi 3 mesi del 2014 e soprattutto nel 2015, in cui ricorderemo i 70 anni della Resistenza e anche i 100 anni della Prima Guerra Mondiale. 1 Alcune iniziative saranno riproposte, penso al progetto di Storia contemporanea per le scuole superiori avviatosi nel 1981 e giunto oramai alla 34Esima edizione. Il progetto organizzato in accordo con l’ufficio scolastico regionale ha visto nel tempo la partecipazione di oltre 40 mila studenti e 1500 insegnanti. Oltre 11 mila studenti hanno partecipato ai viaggi studio organizzati per i vincitori che hanno avuto come meta i lager nazisti in Europa e i campi in Italia. I luoghi del conflitto in Bosnia e Erzegovina, il confine orientale delle Foibe. Quest’anno i temi intorno ai quali si svilupperà il progetto sono tre: il Primo è I luoghi della memoria : nella nostra Regione sono infiniti e sono la testimonianza di quanto, con la Resistenza, i piemontesi abbiano saputo riscattare l’onore e la dignità perduta in un’alleanza con il nazifascismo che si è resa responsabile dell’uccisione di 8 milioni di persone, di cui 1 milione di bambini. Dalla piazza di Boves, in qualche modo luogo simbolo, perché lì ci si rese subito conto di cosa fossero i tedeschi dopo l’8 settembre, al Colle del Lys, al Forno di Coazze, al Fondo Toce, al Carcere delle Nuove, o al Carcere di via Asti. Ed è vero che il percorso che si costruisce intorno al luogo contribuisce a renderlo strumento di formazione del cittadino. Il Secondo Democrazia, partecipazione e social network. Spesso la politica ha smarrito il senso del suo rapporto con i cittadini ed è probabile che abbia meno torti di quanti ne vengano attribuiti, perché per quanto imperfetta, la democrazia è certamente la forma migliore di Governo. Russeau ha scritto : prima di tutto, fare. I cittadini devono dire ad un politico, non mi piace come l’ha fatto, adesso lo faccio io. Impegnandosi in prima persona, mettendoci tempo fisico e tempo mentale per raggiungere questo obiettivo. I social network hanno certamente ampliato la possibilità di partecipare, e può darsi che questa non sia stata sempre una cosa positiva, 2 perché nella rete spesso si registrano violenza e sopraffazione. Negli Stati Uniti quando fanno le campagne elettorali certamente utilizzano la rete ma anche le convention e i porta a porta, perché il rapporto con i cittadini, se diretto, è certamente più duro e difficile, ma spesso più gratificante. E infine il terzo: Bosnia, cuore di un’Europa dimenticata. Un tema che ritorna opportunamente a più di vent’anni da quella Guerra, ma soprattutto perché nel 1914 con l’assassinio di Francesco Ferdinando cominciò la prima guerra mondiale. E a 100 anni da quella guerra, ripercorrerne una più recente può essere utile per tutti. Una guerra, quella dal ’92 al ’95 che ha provocato circa 100 mila morti su una popolazione di circa 4 milioni e 300 mila abitanti, più o meno come il Piemonte, rapportato a noi è come se fosse scomparsa nel giro di tre anni la città di Novara. Una guerra che ha avuto grandi tragedie come il massacro di Srebrenica, 8 mila morti, e anche, come nel caso del ponte di Mostar, la distruzione di un luogo simbolo, non soltanto dell’arte ma anche della capacità per un popolo, pur con storie e religione diverse, di vivere assieme. Stiamo valutando iniziative per il Giorno della Memoria, il 27 gennaio e del Ricordo, il 10 febbraio. Ci è stato presentato un progetto che trovo molto interessante da parte del Museo Diffuso della Resistenza, che, insieme alla Comunità Ebraica di Torino e il Goethe-Institut Turin stanno lavorando per portare a Torino le Stolpersteine di Gunter Demnig. La traduzione italiana è Pietre d’inciampo, si tratta di piccole targhe d’ottone poste su cubetti, della dimensione dei porfidi delle pavimentazioni stradali che sono poi incastonati davanti all’ultima abitazione scelta autonomamente dalla vittima. Ogni targa riporta la dicitura “Qui abitava..” e il nome della vittima con data di nascita e morte ( o scomparsa). 3 Ogni pietra rappresenta un eccezionale marcatore del territorio, con una doppia valenza, di conservazione e restituzione alla collettività della Memoria Storica. Ad attivare la posa sono singoli cittadini, associazioni o istituzioni che possono fare richiesta di una singola pietra d’inciampo. Continueremo la rassegna cinematografica “I diritti di tutti” giunta alla 28esima edizione. Si tratta di una rassegna itinerante per gli studenti delle scuole superiori del Piemonte, con la cura scientifica di AIACE Torino. Ogni rassegna ha un tema inerente la società contemporanea e i diritti civili, e prevede la presentazione e il dibattito sui film selezionati. L’edizione di quest’anno avrà come titolo “L’Italia nelle due Guerre”, affrontando il tema dei grandi conflitti del ‘900 raccontati dal cinema. Nelle prime 27 edizioni si sono tenute 2480 proiezioni con oltre 560 mila spettatori tra studenti e insegnanti. Io credo che sarà anche necessario introdurre elementi nuovi rispetto ad alcune iniziative, Voci dei luoghi e Filo diretto è probabile che abbiano bisogno di un diverso modo per poter coinvolgere un maggior numero di persone possibili alle iniziative. Alla fine di quest’anno andranno in scadenza le convenzioni con la Casa della Resistenza del Fondo Toce, l’associazione Benedicta di Alessandria, il Colle del Lys, la Casa della memoria di Vinchio, il Museo diffuso della Resistenza di Torino. Intendiamo confermare le convenzioni per 5 anni. Un’altra iniziativa importante è la mostra Alle radici della Democrazia, e la rappresentazione di opere pittoriche di artisti piemontesi sul tema della Resistenza che dal 2013 si svolge in collaborazione con la GAM, innovando quindi i modi e le forme della sua organizzazione. 4 Tra le altre iniziative il Comitato promuove ancora la ricerca storica, la realizzazione di pubblicazione e di convegni, iniziative di divulgazione nelle scuole e tra i giovani su temi e figure legate alla storia contemporanea, alla cultura piemontese o ai grandi temi sociali e civili. Le proposte e i suggerimenti che potranno venire dal Comitato già nella seduta odierna saranno attentamente valutate per rafforzare la nostra azione basandoci sul migliore utilizzo delle risorse umane ed economiche di cui disponiamo. Tra le iniziative in programma per l’autunno inverno 2014, voglio ricordare 1. un progetto di allestimento del nuovo museo relativamente all’aeroporto partigiano di Vesime (asti) in collaborazione con l’istituto storico della resistenza di Asti; 2. lo spettacolo teatrale “La memoria rende liberi” organizzato dalla compagnia teatrale Liberi Pensatori Paul Valery, sul tema della deportazione (da rappresentare in occasione del giorno della memoria) 3. progetto di documentario sulla divisione dell’esercito Garibaldi in Jugoslavia durante la Seconda guerra mondiale, in collaborazione con l’Istituto Storico della Resistenza di Torino; 4. progetto di film- documentario “Aprile 1945. insurrezione e liberazione a Torino”, in collaborazione con l’archivio cinematografico della Resistenza: 5. un progetto per le scuole superiori “La Costituzione spiegata ai ragazzi” in collaborazione con l’associazione Libertà e Giustizia di Torino sul tema Economia e Costituzione. Ci aspetta quindi un grande lavoro che noi faremo assieme, non solo perché è il nostro dovere, ma perché lavorare assieme con uomini e donne che condividono un progetto di comunità è più divertente che farlo da soli. Finisco con le parole di Oscar Romero, partigiano dei nostri tempi. 5 “Di questo si tratta: noi piantiamo semi che un giorno nasceranno, noi innaffiamo semi già piantati sapendo che altri li custodiranno. Mettiamo le basi di qualcosa che si svilupperà, mettiamo il lievito che moltiplicherà le nostre capacità. Non possiamo fare tutto ma dà un senso di liberazione iniziale. Non c’è differenza tra uomini giusti di ieri e di oggi, a noi resta il compito, con le nostre difficoltà e i nostri limiti, di proseguire nell’esempio per costruire una società democratica e giusta”. 6