L`APP PER RICONOSCERE I VITIGNI, CHE PORTA IL NOME DEL

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news dal Gal Valle della Cupa
8 Maggio 2015
L'APP PER RICONOSCERE I VITIGNI, CHE PORTA IL NOME DEL PASSATO.
2015. Per imparare a riconoscere un vitigno, oggi, non è necessaria solo l'esperienza decennale di
esperti studiosi o contadini ma l'efficace combinazione di codici. Con Plinio 2.0, infatti, una delle
tante APP di ultima generazione, basta un click per scoprire più di 550 diverse varietà. Allo stesso
modo di Plinio, antico studioso che più di 2.000 anni fa riuscì a classificare decine di vitigni, Plinio
2.0 è un app in grado di riconoscere e classificare moltissime specie di vitigni ma soprattutto di
renderle accessibili ai più.
Ideata e realizzata dal Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (Cra),
l’APP si basa su dispositivi modernissimi per lo scambio di dati. Una tecnologia molto sofisticata
che per ora è stata sperimentata sul vigneto dell'Unità di Ricerca per la Viticoltura (Cra-Vic) e in
pochi altri luoghi. L’APP incrocia tecniche diverse di misurazione, per la valorizzazione di una
vasta collezione di germoplasma viticolo. Ma come funziona praticamente?
Nelle piante viene inserito un piccolo microprocessore che permette di rilevare, direttamente sul
campo, sul proprio tablet o smartphone, le notizie sulle varietà delle differenti specie attraverso dei
cartellini elettronici. Una tecnologia molto avanzata che permette allo stesso tempo di studiare e
valorizzare la biodiversità che differnzia ogni singolo vigneto. Una rircerca, iniziata circa 8 anni fa,
che affonda le sue radici in Toscana, a Nipozzano dei Marchesi de' Frescobaldi, dove, nelle
barbatelle vennero inseriti dei microchip che stabilivano un contatto informatico tra la pianta e il
computer attraverso una scheda descrittiva. Ancora, in Basilicata esiste un altro esempio di
applicazione. E’ stato messo a punto un sistema informatizzato di tracciabilità di cultivar di agrumi
nella filiera vivaistica, utilizzando braccialetti elettronici e chips di vetro inseriti sotto corteccia; un
sistema che ha consentito di abbinare alla pianta un codice identificativo univoco riferito a
specifiche schede tecniche. Staremo a vedere quanta diffusione avrà quest’APP.
Ilaria Florio
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