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Martedì 29 Maggio 2012
ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA
Gli skeptiker non credono alle cose che non sono dimostrabili. Per questo non hanno successo
Congresso degli scettici a Berlino
Premiato prof italiano che ha smascherato presunti miracoli
DA BERLINO
ROBERTO GIARDINA
T
utti, prima o poi, si riuniscono a congresso, dai
partiti ai pizzaioli, dagli
psicanalisti ai filosofi. Si
ritrovano quanti credono ai dischi
volanti, e ai marziani, alle Madonne piangenti, e ai miracoli in
genere, alle streghe e ai loro colleghi maschi, stregoni e affini, alle
pozioni magiche, ai filtri d’amore,
e agli oroscopi. In un grande albergo di Berlino, al VI Congresso
degli scettici, si sono riuniti invece quanti in tutto il mondo non
credono a nulla di tutto questo,
a meno che non vengano portate
prove incontrovertibili.
Forse per questo agli «skeptiker» non è stata dedicata molta
attenzione, o comunque molto
meno di quanto meritassero. Se
non credono, non fanno notizia. I
lettori pretendono cani sapienti
e il mostro di Loch Ness, vampiri e fantasmi. Non vogliono che
qualcuno dimostri che le favole
sono trasposizioni di fatti di cronaca, come sapevano i Fratelli
Grimm. Al congresso (biglietti
per il pubblico normale esauriti
benché costassero 310
euro, pranzi e buffet compresi) hanno partecipato
anche alcuni scettici italiani, e a un nostro rappresentante è stato assegnato il premio europeo
come scettico dell’anno.
La notizia non è finita
in prima pagina, eppure
noi siamo molto sensibili
agli onori internazionali.
Li pretendiamo sempre
alla vigilia, dal titolo di
campioni di calcio ai vari
festival cinematografici,
da Cannes a Venezia,
e poi ci stupiamo se la
vittoria arriva sul serio.
Appunto perché siamo
degli scettici, convinti
che il mondo ce l’abbia
con noi, e complotti per
non riconoscere i nostri
meriti.
L’italiano Massimo
Polidoro ha parlato
di Paul McCartney:
il Beatle è veramente
morto, e come? Ci sono
decine di migliaia di fan,
forse milioni, convinti
che sia vivo, e nascosto
Al VI Congresso mondiale
degli scettici è stato premiato
l’italiano Luigi Garlaschelli, docente
di chimica
all’Università di Padova,
che ha analizzato e smascherato
vari presunti miracoli
Israele: da cellule di malati ricavate cellule cardiache sane
in qualche isola inaccessibile,
come Elvis Presley. O Hitler,
che dovrebbe essere defunto, lo
scorso 20 aprile avrebbe compiuto 123 anni, a meno che i suoi
scienziati, oltre la V2 e la bomba
atomica, non avessero scoperto
l’elisir di lunga vita. Ma si continua a credere che non si sia ucciso nel bunker, e sia fuggito in
Sud America, o in Tibet. Polidoro
ha fama di serissimo detective
dei misteri, tuttavia rimango
scettico e dubito che abbia convinto qualcuno, a parte i colleghi
riuniti a congresso già d’accordo con lui. Il premio è andato al
professore Luigi Garlaschelli,
docente di chimica all’Università di Padova, che ha analizzato
e smascherato vari presunti miracoli, a partire dalle Madonne
che piangono lacrime o sangue.
Anche la Chiesa di Roma di
solito è scettica, per la verità,
ma questo conta poco per chi
crede. Le lacrime delle statue
erano confezionate grazie a una
semplice formula già nota nel
Medioevo. La Madonna di Civitavecchia piangeva lacrime di
sangue, ma il Dna era maschile,
e il sospettato dell’inganno rifiu-
tò di sottoporsi a un controllo.
Quanti confessano di credere
agli oroscopi? Quasi nessuno,
eppure giornali serissimi li pubblicano. Quando ero un cronista
inesperto a Torino, mi chiesero
di fare un’inchiesta sui maghi
della città. Gli industriali si facevano stilare oroscopi sulle loro
imprese, piuttosto complessi:
quando nasce un’azienda e dove,
dal notaio o quando inizia la produzione, e così via. Ci credevano
manager serissimi. Un mago stilò per me l’oroscopo della Fiat.
Era nata sotto una buona stella,
mi assicurò. Avrei voluto vedere
che avesse il coraggio di scoprire il contrario. Ma ci crede? Mi
chiese. Se non lo sa lei, risposi da
«skeptiker». Lui sorrise. Nessun
mago era presente a Berlino, e
neanche economisti e politici.
Loro non possono essere scettici, e continuano a credere che
la padrona di casa, la signora
Angela, strega cattiva o fatina
buona, ci regalerà gli eurobond.
Forse, ma quando saranno come
li vuole lei. Basta intendersi sulle parole, e si può credere anche
ai miracoli.
© Riproduzione riservata
Il sito francese vuole accelerare all’estero
Con la pelle adesso si può Moda maschile,
ricostruire anche il cuore esplode Menlook
C
ellule della pelle, prelevate da persone non più
giovanissime, riprogrammate per battere allo stesso ritmo spontaneo delle cellule
cardiache.
Questo il «miracolo» compiuto da
una équipe di ricercatori dell’università di Haifa, in Israele, che
hanno prelevato cellule della pelle da due persone di 51 e 61 anni
sofferenti di insufficienza cardiaca.
Le cellule, una volta riprogrammate, sono state iniettate con successo
nel cuore dei ratti.
Il lavoro dell’équipe israeliana
mostra che la riprogrammazione
delle cellule cutanee, abitualmente
realizzata a partire da cellule di
individui giovani, ora si può fare
Ricercatori israeliani hanno prelevato cellule
anche a partire da persone malate
della pelle da due cardiopatici di 51 e 61 anni.
e anziane.
Le cellule, una volta riprogrammate,
Le cellule dell’organismo sono
sono state iniettate con successo nel cuore dei ratti
molto specializzate, ma alcune di
esse, le staminali, hanno la pecucocktail di ringiovanimento delle cellule, un
liarità di dare vita ad altri tipi di cellule. È sosistema utilizzato abitualmente in questo tipo
prattutto il caso delle staminali embrionali. Ma
di manipolazioni ma che potrebbe provocare a
anche le cellule della pelle, facilmente accessilungo termine dei tumori; dall’altra utilizzanbili, possono essere «ringiovanite» e orientate
do cellule del paziente, cosa che teoricamente
alla «fabbricazione» di qualsiasi tessuto dell’orelimina il rischio di rigetto.
ganismo, come hanno fatto appunto i ricercaTuttavia, è ancora presto perché la tecnica
tori israeliani. Grazie a due atout: in primo
possa essere sperimentata
luogo queste cellule sembrano
integrarsi armoniosamente con
con successo sull’uomo, anche
Le due pagine di «Estele cellule cardiache che le cirperché prima occorrerà assicuro
Le
notizie
mai
lette
condano nella provetta. Seconrarsi che le cellule manipolate
in Italia» sono a cura di
dariamente, i ricercatori hanno
non inducano reazioni immuSabina Rodi
minimizzato i rischi potenzianitarie o cancerogene.
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li, escludendo da una parte il
V
ende abiti, calzature e accessori di 250
marchi. Ora, a quasi
due anni dal lancio,
Menlook.com, sito francese di
e-commerce, vuole accelerare
all’estero.
Dopo il lancio della versione
inglese, a settembre dovrebbero vedere la luce quelle italiana e quella spagnola.
Inoltre il gruppo è in procinto di cooptare una squadra
da dedicare al commercio su
smartphone e tablet, e intende
sviluppare Menlook Label, abbigliamento a marchio proprio
che rappresenta attualmente
il 4% dell’offerta, ma che «nel
2013 potrebbe realizzare il
15% del fatturato», assicura il
numero uno di Menlook Marc
Ménasé.
Per conquistare i potenziali clienti, il sito propone dei
look completi (camicia, giacca,
pantalone), attento, per non
provocare la suscettibilità dei
suoi fornitori, a non accostare
per esempio una polo Lacoste
con un giubbotto del marchio
rivale Ralph Lauren.
Menlook, che registra 7,5
milioni di visitatori al mese e
una spesa media di 170 euro,
punta a un fatturato di 100
milioni di euro nel 2015.
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