14 Martedì 29 Maggio 2012 ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA Gli skeptiker non credono alle cose che non sono dimostrabili. Per questo non hanno successo Congresso degli scettici a Berlino Premiato prof italiano che ha smascherato presunti miracoli DA BERLINO ROBERTO GIARDINA T utti, prima o poi, si riuniscono a congresso, dai partiti ai pizzaioli, dagli psicanalisti ai filosofi. Si ritrovano quanti credono ai dischi volanti, e ai marziani, alle Madonne piangenti, e ai miracoli in genere, alle streghe e ai loro colleghi maschi, stregoni e affini, alle pozioni magiche, ai filtri d’amore, e agli oroscopi. In un grande albergo di Berlino, al VI Congresso degli scettici, si sono riuniti invece quanti in tutto il mondo non credono a nulla di tutto questo, a meno che non vengano portate prove incontrovertibili. Forse per questo agli «skeptiker» non è stata dedicata molta attenzione, o comunque molto meno di quanto meritassero. Se non credono, non fanno notizia. I lettori pretendono cani sapienti e il mostro di Loch Ness, vampiri e fantasmi. Non vogliono che qualcuno dimostri che le favole sono trasposizioni di fatti di cronaca, come sapevano i Fratelli Grimm. Al congresso (biglietti per il pubblico normale esauriti benché costassero 310 euro, pranzi e buffet compresi) hanno partecipato anche alcuni scettici italiani, e a un nostro rappresentante è stato assegnato il premio europeo come scettico dell’anno. La notizia non è finita in prima pagina, eppure noi siamo molto sensibili agli onori internazionali. Li pretendiamo sempre alla vigilia, dal titolo di campioni di calcio ai vari festival cinematografici, da Cannes a Venezia, e poi ci stupiamo se la vittoria arriva sul serio. Appunto perché siamo degli scettici, convinti che il mondo ce l’abbia con noi, e complotti per non riconoscere i nostri meriti. L’italiano Massimo Polidoro ha parlato di Paul McCartney: il Beatle è veramente morto, e come? Ci sono decine di migliaia di fan, forse milioni, convinti che sia vivo, e nascosto Al VI Congresso mondiale degli scettici è stato premiato l’italiano Luigi Garlaschelli, docente di chimica all’Università di Padova, che ha analizzato e smascherato vari presunti miracoli Israele: da cellule di malati ricavate cellule cardiache sane in qualche isola inaccessibile, come Elvis Presley. O Hitler, che dovrebbe essere defunto, lo scorso 20 aprile avrebbe compiuto 123 anni, a meno che i suoi scienziati, oltre la V2 e la bomba atomica, non avessero scoperto l’elisir di lunga vita. Ma si continua a credere che non si sia ucciso nel bunker, e sia fuggito in Sud America, o in Tibet. Polidoro ha fama di serissimo detective dei misteri, tuttavia rimango scettico e dubito che abbia convinto qualcuno, a parte i colleghi riuniti a congresso già d’accordo con lui. Il premio è andato al professore Luigi Garlaschelli, docente di chimica all’Università di Padova, che ha analizzato e smascherato vari presunti miracoli, a partire dalle Madonne che piangono lacrime o sangue. Anche la Chiesa di Roma di solito è scettica, per la verità, ma questo conta poco per chi crede. Le lacrime delle statue erano confezionate grazie a una semplice formula già nota nel Medioevo. La Madonna di Civitavecchia piangeva lacrime di sangue, ma il Dna era maschile, e il sospettato dell’inganno rifiu- tò di sottoporsi a un controllo. Quanti confessano di credere agli oroscopi? Quasi nessuno, eppure giornali serissimi li pubblicano. Quando ero un cronista inesperto a Torino, mi chiesero di fare un’inchiesta sui maghi della città. Gli industriali si facevano stilare oroscopi sulle loro imprese, piuttosto complessi: quando nasce un’azienda e dove, dal notaio o quando inizia la produzione, e così via. Ci credevano manager serissimi. Un mago stilò per me l’oroscopo della Fiat. Era nata sotto una buona stella, mi assicurò. Avrei voluto vedere che avesse il coraggio di scoprire il contrario. Ma ci crede? Mi chiese. Se non lo sa lei, risposi da «skeptiker». Lui sorrise. Nessun mago era presente a Berlino, e neanche economisti e politici. Loro non possono essere scettici, e continuano a credere che la padrona di casa, la signora Angela, strega cattiva o fatina buona, ci regalerà gli eurobond. Forse, ma quando saranno come li vuole lei. Basta intendersi sulle parole, e si può credere anche ai miracoli. © Riproduzione riservata Il sito francese vuole accelerare all’estero Con la pelle adesso si può Moda maschile, ricostruire anche il cuore esplode Menlook C ellule della pelle, prelevate da persone non più giovanissime, riprogrammate per battere allo stesso ritmo spontaneo delle cellule cardiache. Questo il «miracolo» compiuto da una équipe di ricercatori dell’università di Haifa, in Israele, che hanno prelevato cellule della pelle da due persone di 51 e 61 anni sofferenti di insufficienza cardiaca. Le cellule, una volta riprogrammate, sono state iniettate con successo nel cuore dei ratti. Il lavoro dell’équipe israeliana mostra che la riprogrammazione delle cellule cutanee, abitualmente realizzata a partire da cellule di individui giovani, ora si può fare Ricercatori israeliani hanno prelevato cellule anche a partire da persone malate della pelle da due cardiopatici di 51 e 61 anni. e anziane. Le cellule, una volta riprogrammate, Le cellule dell’organismo sono sono state iniettate con successo nel cuore dei ratti molto specializzate, ma alcune di esse, le staminali, hanno la pecucocktail di ringiovanimento delle cellule, un liarità di dare vita ad altri tipi di cellule. È sosistema utilizzato abitualmente in questo tipo prattutto il caso delle staminali embrionali. Ma di manipolazioni ma che potrebbe provocare a anche le cellule della pelle, facilmente accessilungo termine dei tumori; dall’altra utilizzanbili, possono essere «ringiovanite» e orientate do cellule del paziente, cosa che teoricamente alla «fabbricazione» di qualsiasi tessuto dell’orelimina il rischio di rigetto. ganismo, come hanno fatto appunto i ricercaTuttavia, è ancora presto perché la tecnica tori israeliani. Grazie a due atout: in primo possa essere sperimentata luogo queste cellule sembrano integrarsi armoniosamente con con successo sull’uomo, anche Le due pagine di «Estele cellule cardiache che le cirperché prima occorrerà assicuro Le notizie mai lette condano nella provetta. Seconrarsi che le cellule manipolate in Italia» sono a cura di dariamente, i ricercatori hanno non inducano reazioni immuSabina Rodi minimizzato i rischi potenzianitarie o cancerogene. © Riproduzione riservata li, escludendo da una parte il V ende abiti, calzature e accessori di 250 marchi. Ora, a quasi due anni dal lancio, Menlook.com, sito francese di e-commerce, vuole accelerare all’estero. Dopo il lancio della versione inglese, a settembre dovrebbero vedere la luce quelle italiana e quella spagnola. Inoltre il gruppo è in procinto di cooptare una squadra da dedicare al commercio su smartphone e tablet, e intende sviluppare Menlook Label, abbigliamento a marchio proprio che rappresenta attualmente il 4% dell’offerta, ma che «nel 2013 potrebbe realizzare il 15% del fatturato», assicura il numero uno di Menlook Marc Ménasé. Per conquistare i potenziali clienti, il sito propone dei look completi (camicia, giacca, pantalone), attento, per non provocare la suscettibilità dei suoi fornitori, a non accostare per esempio una polo Lacoste con un giubbotto del marchio rivale Ralph Lauren. Menlook, che registra 7,5 milioni di visitatori al mese e una spesa media di 170 euro, punta a un fatturato di 100 milioni di euro nel 2015. © Riproduzione riservata