II DOMENICA DI AVVENTO A 2016 Dal libro del profeta Isaìa (Is 11

II DOMENICA DI AVVENTO A 2016
Dal libro del profeta Isaìa (Is 11,1-10)
In quel giorno,
un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici.
Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e d’intelligenza,
spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore.
Si compiacerà del timore del Signore.
Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire;
ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli umili della terra.
Percuoterà il violento con la verga della sua bocca, con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio.
La giustizia sarà fascia dei suoi lombi e la fedeltà cintura dei suoi fianchi.
Il lupo dimorerà insieme con l’agnello; il leopardo si sdraierà accanto al capretto;
il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un piccolo fanciullo li guiderà.
La mucca e l’orsa pascoleranno insieme; i loro piccoli si sdraieranno insieme.
Il leone si ciberà di paglia, come il bue. Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera;
il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso.
Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno in tutto il mio santo monte,
perché la conoscenza del Signore riempirà la terra come le acque ricoprono il mare.
In quel giorno avverrà che la radice di Iesse si leverà a vessillo per i popoli.
Le nazioni la cercheranno con ansia. La sua dimora sarà gloriosa.
[ Dal Salmo 71 (72) ]
Rit: Vieni, Signore, re di giustizia e di pace.
O Dio, affida al re il tuo diritto, al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia e i tuoi poveri secondo il diritto.
Nei suoi giorni fiorisca il giusto e abbondi la pace, finché non si spenga la luna.
E domini da mare a mare, dal fiume sino ai confini della terra.
Perché egli libererà il misero che invoca e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero e salvi la vita dei miseri.
Il suo nome duri in eterno, davanti al sole germogli il suo nome.
In lui siano benedette tutte le stirpi della terra e tutte le genti lo dicano beato.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (15,4-9)
Fratelli, tutto ciò che è stato scritto prima di noi, è stato scritto per nostra istruzione, perché, in virtù della
perseveranza e della consolazione che provengono dalle Scritture, teniamo viva la speranza.
E il Dio della perseveranza e della consolazione vi conceda di avere gli uni verso gli altri gli stessi
sentimenti, sull’esempio di Cristo Gesù, perché con un solo animo e una voce sola rendiate gloria a Dio,
Padre del Signore nostro Gesù Cristo.
Accoglietevi perciò gli uni gli altri come anche Cristo accolse voi, per la gloria di Dio. Dico infatti che Cristo
è diventato servitore dei circoncisi per mostrare la fedeltà di Dio nel compiere le promesse dei padri; le genti
invece glorificano Dio per la sua misericordia, come sta scritto:
«Per questo ti loderò fra le genti e canterò inni al tuo nome».
Alleluia, alleluia. Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni uomo vedrà la salvezza di
Dio! (Lc 3,4.6) Alleluia.
+ Dal Vangelo secondo Matteo (3,1-12)
In quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché
il regno dei cieli è vicino!». Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaìa quando disse: «Voce di
uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!».
E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo
erano cavallette e miele selvatico. Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano
accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere
di poter sfuggire all’ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter
dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare
figli ad Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene
tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più
forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in
mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco
inestinguibile».
Tre voci più di altre ci guidano nella preparazione a Natale: il profeta Isaia, Giovanni il Battista e Maria,
della quale poi si celebra una festa particolare, l’Immacolato Concepimento.
Domenica scorsa Isaia ci invitava a guardare lontano, alla fine dei giorni, a quella che il nuovo testamento
chiama la seconda venuta”.
In quel giorno, … sentiamo invece in questa domenica, un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un
virgulto germoglierà dalle sue radici. È l’annuncio della prima venuta del Messia. È Natale.
Iesse era un capofamiglia di Betlemme che aveva sette od otto figli (2 Sam 16). L’ultimo era Davide Il
profeta Samuele unge Davide re di Israele. A Davide Dio promette che dalla sua discendenza nascerà il
Messia.
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Stabilirò per sempre la sua discendenza, il suo trono come i giorni del cielo.
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Se i suoi figli abbandoneranno la mia legge e non seguiranno i miei decreti,
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se violeranno i miei statuti e non osserveranno i miei comandi,
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punirò con la verga la loro ribellione e con flagelli la loro colpa.
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Ma non annullerò il mio amore e alla mia fedeltà non verrò mai meno.
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Non profanerò la mia alleanza, non muterò la mia promessa. (dal Salmo 89)
E di fatto molti dei suoi discendenti si son comportati in modo indegno e la punizione è stata durissima.
Ma ora da questo ceppo, da questo tronco tagliato a malandato ecco germoglia un virgulto.
Ora il germoglio è spuntato e su di Lui si è posato lo Spirito del Signore.
Isaia descrive le meraviglie dell’età messianica, ma noi non vediamo realizzarsi la parola del profeta.
Certo è storicamente difficile dire se l’oggi è migliore o peggiore di ieri, ma ci sembra che il male sia molto
diffuso.
Avverrà tutto quanto preannunciato nel corso dell’attuale storia umana? Non abbiamo una risposta su scala
macroscopica.
Forse non cerchiamo con sufficiente ansia ciò che è nato dalla “radice di Iesse”, la persona di Gesù, il messia
salvatore? Ci vuole probabilmente da parte dei cristiani, come singoli e come comunità, molta più
disponibilità ad accogliere i progetti di Dio e molto più impegno a collaborare in essi.
Certo è che Gesù è venuto al mondo per noi e ci ha aperto nuove strade, una nuova possibilità di rapporto
diretto con Dio.
Per questo il cristiano crede e sa che il domani è migliore dell’oggi, che il bello ha ancora da venire:
certamente nell’aldilà, ma per chi si fida totalmente del Signore, in una qualche misura anche nell’aldiquà.
E non in una attesa passiva, ma in un impegno nel quotidiano.
Giovanni è il precursore del Messia. Storicamente prepara la sua manifestazione pubblica, ma la liturgia ce
lo propone come preparazione al Natale.
Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!
Gesù avrà espressioni identiche o simili (Mt 4,17; 10,7; Mc 1,15).
Convertitevi è la parola chiave di questo brano ed è la parola d’ordine dell’Avvento e non solo dell’Avvento!
Chiariamone il significato. In greco: significa mente, intelligenza, ma anche modo di
sentire, di intendere, di giudicare e quindi  conversione, significa essenzialmente cambiamento di
mentalità; tutto il resto, cioè il cambiamento di vita, ne è conseguenza.
Spesso tradotta in italiano con penitenza, confondendo le idee.
Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!
Anzitutto quando in Matteo vedete scritto regno dei cieli dovete leggere regno di Dio. Poi, nel linguaggio di
Gesù, il regno sta a indicare il nuovo modo di presenza che Dio realizza con la sua venuta in terra, la nuova
azione di Dio nel mondo attraverso la persona di Gesù.
“Venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà.” Questo regno esiste là dove c’è una persona che fa la volontà di
Dio. Questo regno ha una sua fase terrena, ma si realizzerà in pienezza solo nell’eternità.
Egli (Giovanni) è colui del quale aveva parlato il profeta Isaìa quando disse: «Voce di uno che grida nel
deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!».
La frase è del Deuteroisaia (40,3) e si riferisce al ritorno in patria degli Ebrei dopo l’esilio di Babilonia.
Matteo lo rilegge come un invito ad accogliere Gesù e il suo messaggio.
Consideriamo rivolti a noi gli appelli contenuti nel brano evangelico
preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri
confessate, riconoscete i vostri peccati
fate un frutto degno della conversione
e traduciamoli in vita vissuta.
Paolo completa queste esortazioni.
Il Dio della perseveranza e della consolazione vi conceda di avere gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti,
sull’esempio di Cristo Gesù, perché con un solo animo e una voce sola rendiate gloria a Dio, Padre del
Signore nostro Gesù Cristo.
Accoglietevi perciò gli uni gli altri come anche Cristo accolse voi, per la gloria di Dio.
Gesù, storicamente, è già nato. Non lo possiamo accogliere nella nascita, ma possiamo accoglierlo nel
prossimo.