Musica e giovani a Bologna tra consapevolezza e memoria

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M u s i c a e gi o v a n i a B o lo gn a t r a c o n s a p e v o le z z a e m e m o r i a
I risultati di una ricerca su tutto ciò che risuona in città
Comunicato stampa - Invito
Bologna, 8 ottobre 2013 – Già dalla fine dell’Ottocento in via del Pratello c’era movimento, grazie a una rinomata
società di ballo. Dal dopoguerra, poi, la strada ospitava una importante e frequentatissima sala da ballo della
filuzzi, il ballo liscio bolognese. Oggi, non a caso, via del Pratello è sinonimo di svago e intrattenimento musicale.
Al Pilastro, invece, c’è una sala prove gestita da ragazzi rom originari del Kosovo, che hanno costituito
un’associazione, hanno pure un corpo di ballo e consentono a gruppi musicali di ogni provenienza di esercitarsi e
suonare. Ancora, capita spesso che ai Giardini Margherita ci si imbatta in gruppi di ragazzi stranieri che suonano
e ballano la capoeira. Per non parlare della comunità peruviana, che ha messo su un gruppo musicale in un centro
commerciale. Poi c’è il ponte della Bionda, al quartiere Navile, dove un restauro, sostenuto dalla Fondazione del
Monte di Bologna e Ravenna, ha consentito all’associazione culturale Ponte della Bionda di costruire una
programmazione estiva di concerti all’aperto, serate di danza, spettacoli, conditi da gnocco fritto e salumi, in
omaggio alla bolognesità che in quel luogo è ancora estremamente vitale e che viene respirata anche dai tanti non
bolognesi che scelgono di frequentare quella zona. Sono solo alcune delle esperienze fotografate e raccontate
dalla ricerca Musica e giovani a Bologna: memoria e consapevolezza, nata da un’idea dello scrittore e
studioso Stefano Cammelli e realizzata grazie al contributo della Fondazione del Monte di Bologna e
Ravenna. La ricerca è stata condotta da Nico Staiti, docente di Etnomusicologia all’Università di Bologna, e
svolta da cinque tra giovani studenti e laureati dei corsi di laurea in musica e in antropologia. Dall’indagine, che
privilegia il tessuto di base, le attività spontanee e autoprodotte, esce una enorme ricchezza di idee, progetti,
contenuti: Bologna si conferma un grande pentagramma dove scorrono note di qualsiasi genere, dal liscio al jazz,
dal rock alle zirudele, fino alle bande che animano le feste religiose. Il progetto nasce dal tentativo di superare la
lontananza tra le generazioni, con l’obiettivo di rendere i giovani consapevoli delle tante realtà culturali che
popolavano la Bologna del passato e che tuttora esistono, si stratificano, si mescolano. Restituire alla città la sua
ricchezza musicale significa mettere a disposizione di tutti uno strumento non solo di divertimento ma anche di
riconoscimento reciproco.
I risultati della ricerca saranno presentati giovedì 10 ottobre alle ore 11.00 all’Oratorio San Filippo Neri, in
via Manzoni 5 a Bologna. Dopo la proiezione di un filmato, montato da Adriano Sforzi, che riunisce in 12
minuti le riprese video girate dal gruppo di lavoro durante la realizzazione dell’indagine, l’incontro sarà aperto
dagli interventi di Marco Cammelli, presidente della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, e di
Alberto Ronchi, assessore alla cultura del Comune di Bologna, ai quali seguiranno i contributi di Nico
Staiti e Stefano Cammelli.
Si prega di considerare la presente come invito.
Cordiali saluti.
Comunicazione e Ufficio Stampa
Paola Frontera
tel. +39 051 2962503
mob. +39 320 4395813
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