Levi-Strauss La vita, il pensiero e le opere di Levi-Strauss Copyright © 2013 ABCtribe.com Il presente eBook non può essere modificato in alcuna sua parte, conservando in particolare tutti i riferimenti all’autore e ad www.ABCtribe.com, che ne ha i diritti di commercializzazione; L’eBook non potrà essere in alcun modo pubblicato, non può essere diffuso ne in forma gratuita ne a pagamento tramite alcun mezzo, senza preventivo accordo scritto con www.ABCtribe.com. 12. Lévi-Strauss e www.ABCtribe.com - la riproduzione non autorizzata è vietata in qualsiasi forma e modalità 1 l’estetica dei linguaggi 13. Lévi-Strauss: Mito, musica e linguaggi 13.1. La musica 13.2. L’analogia tra analisi del mito e partitura musicale 13.3. Implicazioni filosofiche 13.4. Il rapporto tra musica e mito 13.5. La smentita del tempo nella musica e 1. Introduzione a Claude Lévinel mito Strauss 13.6. La questione 2. Biografia di Claude Lévidella temporalità della Strauss musica 2.1. Articoli 13.7. L’ascolto della 2.2. Opere collettive musica tra pianto e riso 3. Brani antologici 13.8. La musica: 4. Strutturalismo 4.1. Il metodo immagine della vita 4.2. La dottrina della 14. Antropologia conoscenza strutturale 4.3. L’anti-metafisica 14.1. Etnocentrismo 4.4. Esiti ed applicazioni dello 14.2. Culture Strutturalismo 4.5. La lettura strutturalistica di arcaiche e culture primitive Marx 14.3. L’idea di 4.6. Strutturalismo e progresso Semiologia 4.7. Il ritorno di Dioniso 15. Lévi-Strauss e la 5. Narratologia strutturalista: sua “ideologia Propp, Lévi-Strauss, Greimas, rousseauista” Todorov e Genette 15.1. Il Totemismo 5.1. Lévi-Strauss e Propp oggi 6. Il pensiero di Claude LéviStrauss e Le strutture elementari 15.1.1. Totem 16. L’organizzazione della parentela sociale e la parentela 6.1. Osservazioni 6.2. Lévi-Strauss intendeva 16.1. Il dare una classificazione al mondo pensieroselvaggio: con il suo sereno relativismo l’interpretazione delle 7. Lévi-Strauss e le “scienze società e delle culture umane” 16.2. L’universo dei 7.1 Storia ed etnologia miti 8. Tristi tropici 16.3. Le finalità 8.1. Ancora sui Tristi tropici dell’antropologia 9. Il pensiero selvaggio 9.1. Ancora su Il pensiero 17. L’inizio di un di un articolo che Le Monde selvaggio dedica alla morte di 10. Il grande progetto Lévi-Strauss "Mythologiques" www.ABCtribe.com - la riproduzione non autorizzata è vietata in qualsiasi forma e modalità 2 11. Il crudo e il cotto: il mito 18. Lévi-Strauss si racconta in una tra natura e cultura intervista a Silvia Ronchey 19. Aforismi 1. Introduzione a Claude Lévi-Strauss Claude Levi-Strauss, il fondatore dell'etnologia strutturale, si colloca nella stessa area intellettuale di Saussurre, Trubeckoj, Jakobson, Benveniste, Dumezil. Saussurre aveva rigorosamente distinto il parlare individuale (parole) dalla lingua stessa (langue). Quest'ultima veniva considerata dal Saussure <<vincolo sociale>>, <<sistema grammaticale>> assolutamente oggettivo, esistente virtualmente in ogni cervello. Il linguaggio non è una funzione della persona che parla; esso è un prodotto che l'individuo non deve far altro che registrare; esso non presuppone mai una precedente riflessione, e la riflessione vi partecipa soltanto in quanto effettua la collocazione e l'associazione. C'è dunque la preminenza di un pensare statico-descrittivo, <<sincronico>> che svaluta la considerazione <<diacronica>> cioè storica del linguaggio. Da qui al rifiuto della storia, tout court, non c'è che un passo. Per Claude Levi-Strauss l'analogia tra la lingua e i fenomeni socio-culturali è evidente. Essi sono indipendenti dal loro contesto economico-politico. Sono un <<sistema>>, una <<struttura>> i cui singoli elementi non hanno nessun senso in sè ne assumono uno soltanto se inseriti in una rete di relazioni logico-formali. Questo antistoricismo, che finisce per ripudiare ogni dialettica, è stato duramente attaccato negli ultimi tempi da parte marxista, specialmente in Francia. Sartre sottolinea - nella Critica della ragione dialettica - che vi è una <<permanente contraddizione tra la struttura pratico-inerte e l'uomo che scopre di essere da questa condizionato. Ogni generazione prende da queste strutture una diversa distanza, la quale...consente la trasformazione stessa delle strutture. Si tratta di pensare pro o contro la storia>>. Bisogna dire che a monte dello strutturalismo c'è la teoria dei gruppi e dei campi (cfr. Evariste Galois 181132, matematico francese) e la teoria holistica secondo cui il tutto precede le parti. Dice infatti LeviStrauss:<<Se le scienze sociali devono divenire veramente delle scienze, è indispensabile che i suoi giovani specialisti acquisiscano una solida e moderna formazione matematica, senza di che saranno spazzati via dalla scena scientifica>>. Si darà all'analisi strutturale un aspetto di credibilità e di realtà se applicata alla linguistica (cfr. De Saussure e Chomskj), stante il carattere convenzionale del rapporto significante-significato, non già alla istituzione politico-sociale nella quale il rapporto tra il valore di un elemento qualsiasi e la realtà non è assolutamente convenzionale. L'uomo non si assimila a un'espressione matematica o a un'equazione abeliana! www.ABCtribe.com - la riproduzione non autorizzata è vietata in qualsiasi forma e modalità 3 Bisogna parimenti sottolineare che la metodologia strutturalistica ha rivoluzionato l'antropologia culturale, la critica letteraria, la psicanalisi (Lacan), l'esegesi marxista (Althusser) e la filosofia della cultura (Foucalt). Grazie ai lavori di Claude Levi-Struss, gli storici hanno compreso l'interesse dei fatti minuti della vita quotidiana da cui l'etnologia trae la propria sostanza. E' il più grande studioso del mito amerindio. L'analisi delle strutture elementari della parentela gli consente di elaborare una esegesi suggestiva della universale proibizione dell'incesto. <<La proibizione dell'incesto - scrive - non è tanto una regola che vieta di sposare la madre, la sorella o la figlia, quanto invece una regola che obbliga a dare ad altri la madre, la sorella, la figlia. E se la proibizione dell'incesto e l'esogamia hanno una funzione essenzialmente positiva, se la ragion d'essere è quella di stabilire tra gli uomini un legame senza il quale essi non potrebbero sollevarsi al di sopra dell'organizzazione biologica per raggiungere quella sociale, allora bisogna riconoscere che linguisti e sociologi non soltanto impiegano gli stessi metodi ma si applicano allo studio del medesimo oggetto. Da questo punto di vista, in effetti, esogamia e linguaggio hanno la stessa funzione fondamentale: la comunicazione con gli altri e l'integrazione del gruppo>>. Il che significa che nei <<primitivi>> l'esogamia ha la finalità di evitare l'isolamento e la guerra. Agli etnologi che sostengono che la proibizione dell'incesto avrebbe le sue radici nella natura, LeviStrauss obietta che se la proibizione dell'incesto avesse un fondamento naturale non si capirebbe come mai le società umane ne siano state ossessionate e si siano dedicate con attenzione maniacale a farne una legge. I titoli dei volumi di Claude Levi-Strauss sono diventati celebri: <<Il pensiero selvaggio>>, <<Le strutture elementari della parentela>>, <<Il crudo e il cotto>>, <<Dal miele alle ceneri>>, <<L'origine delle buone maniere a tavola>>. Il pensiero selvaggio è la riabilitazione del pensiero mitico (suggestivo l'accostamento tra bricolage e pensiero mitico). Ne il crudo e il cotto l'analisi si stabilisce in America del Sud e soprattutto nel Brasile centrale e orientale. <<Dal miele alle ceneri>> allarga il campo dell'indagine, tanto verso il sud che verso il nord, ma resta ancora sudamericano. Con l'origine delle buone maniere a tavola, si ricomincia l'analisi a partire da un mito sempre sudamericano ma più settentrionale, che tratta il medesimo problema per mezzo di un immaginario differente, meglio illustrato da certi miti dell'America del Nord. www.ABCtribe.com - la riproduzione non autorizzata è vietata in qualsiasi forma e modalità 4 Illustrano chiaramente il tentativo d'insieme: mostrare il passaggio dalla natura alla cultura. <<Ho detto una volta negli Stati Uniti - racconta - era il 1952, al congresso degli antropologi, che noi eravamo gli straccivendoli della storia e che cercavamo la nostra roba nelle sue pattumiere: ciò provocò diverse reazioni: i miei colleghi non gradivano l'accostamento>>. <<Le donne nambikwara mi sono generalmente apparse più belle degli uomini; il contrario presso i Bororo>>. <<Senza essere una filosofia del soggetto - prosegue - nè tantomeno una filosofia in senso stretto, lo strutturalismo propone di fondare i diritti dell'uomo non sul carattere unico e privilegiato di una specie vivente, come si fa a partire dall'Indipendenza americana e dalla Rivoluzione francese, ma al contrario di vedere in tale carattere un caso particolare dei diritti riconosciuti a tutte le specie. Procedendo in questa direzione, ci metteremo nella condizione di ottenere un più largo consenso di quanto non possa fare una concezione ristretta dei diritti dell'uomo, perchè raggiungeremmo nel tempo la filosofia stoica, e nello spazio quella dell'Estremo Oriente>>. <<In fondo - dice tra il serio e il faceto - io sono un kantiano volgare e nello stesso tempo, forse, strutturalista dalla nascita. Mia madre mi ha raccontato che, ancora incapace di camminare e molto prima di saper leggere, un giorno ho gridato dal fondo della mia carrozzella che le prime tre lettere delle insegne del macellaio (boucher) e del panettiere (boulanger) dovevano significare (bou) perchè erano le stesse in tutt'è due i casi... A quell'età già cercavo delle invarianti>>. Ma in Claude LeviStrauss, la cui ascendenza marxiana è fuori discussione, c'è il grande richiamo della trascendenza. Dice infatti:<<Non siamo neppure sicuri che la conoscenza che ci rivela la nostra nullità abbia una qualche validità. Sappiamo che non siamo niente, o granchè, e, sapendolo, non sappiamo neanche più se questo sapere sia tale. Pensare l'universo come incommensurabile al pensiero costringe a mettere in dubbio il pensiero stesso>>. Una frase famosa e che ci dà una chiara idea del pensiero di Claude Lévi-Strauu è: “Nulla, allo stato attuale della ricerca, permette di affermare la superiorità o l’inferiorità di una razza rispetto all’altra”. La vita di Claude Levi-Strauss è stata dedicata a far capire che cultura non è solo la produzione artistica di un popolo, ma è il complesso delle peculiarità del popolo stesso. L'opera di Levi-Strauss e la sua antropologia culturale di matrice strutturalista (di cui è uno dei padri fondatori) sono per questa ragione universali, nel senso che non permettono più graduatorie tra una cultura e un'altra. I suoi studi vanno oltre l'ambito scientifico e si possono ricondurre anche a quello politico e letterario. Emblematica una delle sue opere più famose, Tristi Tropici, il cui titolo è divenuto da tempo un modo di dire per intendere il senso di fine di un mondo, che in questo studio è riferito al naufragio di un'intera civiltà, quella delle tribù indie del Brasile, a metà anni '30. Lévi-Strauss era già conosciuto nei circoli accademici ma, nel 1955, con la pubblicazione della sua opera "Tristes Tropiques" raggiunge un pubblico più vasto. Tristi Tropici è essenzialmente un diario di viaggio nel quale egli annota le sue impressioni, frammiste a una serie di geniali considerazioni sul mondo primitivo www.ABCtribe.com - la riproduzione non autorizzata è vietata in qualsiasi forma e modalità 5 amazzonico, che risalgono al periodo intorno al 1930 quando egli era espatriato dalla Francia. L'opera di Lévi-Strauss viene presa in considerazione dall'organizzazione del Premio Goncourt, ma viene rifiutata con la giustificazione che "Tristes Tropiques" era una "non-fiction". Ormai diventato una celebrità, Lévi-Strauss trascorre la seconda metà degli anni sessanta alla realizzazione di un grande progetto, i quattro volumi di studi dal titolo Mythologiques. In esso, Levi-Strauss analizza un singolo mito seguendone le variazioni di gruppo in gruppo dall'estremità del Sud America attraverso l'America Centrale e Settentrionale, fino al Circolo Artico ed esamina, con una metodologia tipicamente strutturalista, le relazioni di parentela tra i vari elementi nella struttura sottostante invece di considerare il contenuto della storia in sé. Mythologiques è un esempio di analisi ampio e dettagliato (in quattro volumi); benché sia l'opera principale di Lévi Strauss questo libro è meno conosciuto del Pensiero Selvaggio. Nel 1971, Lévi-Strauss completa l'ultimo volume di Mythologique e nel 1973 viene eletto dall'Académie Française, uno dei più grandi onori per un intellettuale francese. 2. Biografia di Claude Lévi-Strauss Claude Lévi-Strauss è stato antropologo, psicologo e filosofo. Tra i contributi che egli diede alla psicologia scientifica va ricordata l’applicazione del metodo d’indagine strutturalista agli studi antropologici. Come antropologo, Lévi-Strauss è stato colui che, con la sua utilizzazione del modello della linguistica strutturale nelle indagini sulle strutture della parentela e sui miti e con le sue teorie generali sul concetto di struttura, ha più contribuito alla formulazione e alla diffusione di quello che è stato chiamato strutturalismo. Lévi-Strauss nacque a Bruxelles il 28 novembre 1908 da genitori francesi (di religione ebraica) e morì a Parigi il 30 ottobre 2009. Visse con la famiglia a Parigi, dove suo padre lavorava come ritrattista; la sua formazione culturale avvenne nel clima intellettuale della capitale francese, dove si laureò in filosofia nel 1931 (conseguì la laurea alla Sorbona di Parigi). Egli militò attivamente nella SFIO (Section francaise de l’Internationale ouvrière, in seguito Partito Socialista). Sempre a Parigi, una volta abbandonati gli studi di legge e conseguita la laurea in filosofia, iniziò ad insegnare presso un liceo di provincia. Egli manifesta sin da subito le sue idee critiche verso le tendenze idealiste e spiritualistiche della filosofia francese del periodo compreso tra le due guerre, in particolar modo perché egli prende atto che in se stesso si fa strada un’esigenza di concretezza che lo conduce verso nuovi orizzonti. Lévi-Strauss, dopo un decisivo incontro con Paul Rivet (durante un’esposizione di Jacques Soustelle al Museo Etnografico) e con Marcel Mauss (di cui fu allievo e di cui apprezza soprattutto il forte senso del concreto che scaturisce dal suo insegnamento e dal metodo che utilizza per spiegare ed analizzare i riti e i miti primitivi), scoprì ben presto nelle scienze umane, soprattutto nella sociologia e nell’etnologia, la possibilità di creare un discorso maggiormente concreto ed innovatore sull’essere umano. Nel 1935 si trasferì a San Paolo, in Brasile, dove rimase sino al 1939 e dove cominciò a tutti gli effetti la sua carriera di etnologo. Qui insegnò sociologia all’Università. Fu in questa occasione che ebbe modo di www.ABCtribe.com - la riproduzione non autorizzata è vietata in qualsiasi forma e modalità 6 conoscere una realtà assolutamente diversa da quella europea ma soprattutto riuscì ad entrare in contatto con le popolazioni indie del Brasile che diventeranno oggetto delle sue ricerche scientifiche sul campo. Il suo esordio nel campo dell'antropologia avviene gradualmente. Nei primi tempi, compie brevi visite nell'interno del paese. A cavallo tra il 1935 e il 1936 organizza una spedizione, della durata di qualche mese, tra i Bororo e infine, tra il giugno e il dicembre del 1938 una missione nel Mato Grosso e nella foresta amazzonica dove incontrerà "i veri selvaggi", cioè le popolazioni meno acculturate e nello stesso tempo più interessanti. Tristi Tropici è un'opera pubblicata nel 1955. Dopo un breve ritorno in Francia nel 1939, dove viene mobilitato alla scoppio della seconda guerra mondiale, nei primi anni quaranta, immediatamente dopo l’armistizio, a causa delle persecuzioni contro gli ebrei, è costretto a fuggire e riesce ad imbarcarsi per gli Stati Uniti, raggiunti su un vapore dove viaggia con André Breton; quindi si reca a New York dove il contatto con l'antropologia culturale statunitense e, soprattutto, l'incontro con il linguista russo Roman Jakobson ispirano quella rielaborazione teorica dell'antropologia culturale che finirà col caratterizzare Lévi-Strauss come uno dei principali esponenti dello strutturalismo. A New York cominciò ad insegnare presso la “New School for Social Research”; presto viene considerato, uno dei fondatori dell' École Libre des Hautes Étudesla Columbia University a New York, e che gli fa ottenere il titolo per essere accettato con facilità negli Stati Uniti. Dal 1945 alla fine del 1947, è consulente culturale presso l’ambasciata di Francia a Washington. , una specie di "Università in esilio" per accademici francesi. Gli anni trascorsi a New York si rivelano presto molto importanti per la sua formazione, e soprattutto la sua relazione con il linguista Jakobson gli sarà d'aiuto per mettere a punto il suo metodo di indagine strutturalista. Lévi-Strauss è anche considerato, insieme a Franz Boas, uno degli esponenti principali dell'Antropologia Americana, disciplina che insegna presso la Columbia University a New York, e che gli fa ottenere il titolo per essere accettato con facilità negli Stati Uniti. Dal 1945 alla fine del 1947, è consulente culturale presso l’ambasciata di Francia a Washington. Nel 1947 torna definitivamente a Parigi dove svolge il suo insegnamento al Musée de l'homme, di cui diviene vicedirettore, all'École des hautes études, dove insegna, a partire dal 1950, «religioni comparate dei popoli senza scrittura» e infine al Collège de France, dove dal 1959 ricopre la cattedra di antropologia sociale al Collège de France; vi fonda l’anno successivo il laboratorio d’antropologia sociale e la rivista L’Homme. Nel 1973 viene eletto accademico di Francia. Nel frattempo, nel 1948, consegue alla Sorbona il dottorato www.ABCtribe.com - la riproduzione non autorizzata è vietata in qualsiasi forma e modalità 7 con una tesi maggiore e una minore, come si soleva fare in Francia a quei tempi, dal titolo “La famiglia e la vita sociale degli Indiani Nambikwara” (La vie familiale et sociale des Indiens Nambikwara) e le "Le strutture elementari della parentela" (Les structures élementaires de la parenté). Quest’ultima viene pubblicata l’anno successivo e subito concepita come uno degli studi maggiormente importanti e significativi di antropologia sui rapporti di parentela fatti fino ad allora. Già Emile Durkheim, aveva pubblicato un famoso studio, dal titolo Forme elementari della vita religiosa, frutto di una analisi sull'organizzazione familiare dei popoli e sull'esame delle strutture logiche che vengono a formarsi nelle relazioni tra i vari componenti. Mentre, tra gli antropologi inglesi, Alfred Reginald Radcliffe-Brown sosteneva che la parentela era basata sulla discendenza da un comune antenato, Lévi-Strauss sostiene che la parentela era basata sull'alleanza tra due famiglie che si viene a creare quando una donna proveniente da un gruppo sposa un uomo appartenente ad un altro gruppo. Tra gli anni 1940 e 1950 Lévi-Strauss continua le sue pubblicazioni e ottiene sempre maggior successo. Al suo ritorno in Francia lavora come amministratore del CNRS, al "Musée de l'Homme" e in seguito all'"École Pratique des Hautes Études", alla sezione di "Sciences religieuses", sezione precedentemente fondata da Marcel Mauss e rinominata "Religions comparées des peuples sans écriture".Claude Lévi-Strauss muore a Parigi il 30 ottobre 2009 ad un mese dai suoi 101 anni di vita. 2. Opere Elenco delle opere: La Vie familiale et sociale des Indiens Nambikwara, La vita familiare e sociale degli indiani Nambikwara (1948) Les structures élémentaires de la parenté, Le strutture elementari della parentela (1949); Race et Histoire, Razza e storia (1952) Tristes Tropiques, Tristi tropici (1955); Anthropologie structurale, Antropologia strutturale (1958); Le totémisme aujourd'hui, Il totemismo oggi (1962); La pensée sauvage, Il pensiero selvaggio (1962, dedicato a Merleau-Ponty); Mythologiques I. Le cru et le cuit, Mitologica I. Il crudo e il cotto (1964) Mythologiques II. Du miel aux cendre, Mitologica II. Dal miele alle ceneri (1967) Mythologiques III. L’origine des manières de table, Mitologica III. Le origini delle buone maniere a tavola (1968) Mythologiques IV. L’homme nu, Mitologica IV. L’uomo nudo (1971) Anthropologie structurale deux, Antropologia strutturale due (1973) e Lo sguardo da lontano (1983); La voie des masques (1975); www.ABCtribe.com - la riproduzione non autorizzata è vietata in qualsiasi forma e modalità 8 Myth and Meaning (1978), Mito e significato : cinque conversazioni radiofoniche (2002) Le regard éloigné, Lo sguardo da lontano (1983) traduzione di Primo Levi (1984) Paroles données (1984); La Potière jalouse (1985), la vasaia gelosa. Il pensiero mitico nelle due Americhe; De prèse t de loin. Entretiens avec Didier Eribon, Da vicino e da lontano (1988) ; Des symboles et de leurs doubles (1989); Histoire de Lynx (1991); Regarder, écouter, lire, Guardare ascoltare leggere (1993) ; Voir, Ècouter, Lire (1994). Le Père Noël supplicié, Babbo Natale giustiziato (1994); Saudades do Brasil, 1995; Loin du Brésil. Entretiens avec Véronique Mortaigne (2005). Nel 1988 ha pubblicato i suoi "colloqui" sotto il titolo De près et de loin. Le sue opere principali sono: Le strutture elementari della parentela (1949), Tristi tropici (1955), Antropologia strutturale (1958), Il totemismo oggi(1962), Il pensiero selvaggio (1962, dedicato a Merleau-Ponty), Mitologiche ( Il crudo e il cotto , 1964, Dal miele alle ceneri , 196667; L' origine delle buone maniere a tavola, 1968; L' uomo nudo , 1971), Antropologia strutturale due (1973) e Lo sguardo da lontano (1983). Si susseguono le raccolte di articoli, di resoconti dei vari seminari e di diverse interviste, anche dopo la pensione (1982) (Lo sguardo da lontano, 1983; Parole date, 1984; Da vicino e da lontano, 1988; Dei simboli e dei loro doppi, 1989). Oltre a ciò continua la ricerca delle Mythologiques con un approccio estetico ne La via delle maschere, e la ripresa di alcuni Miti ne La vasaia gelosa. Il pensiero mitico nelle due Americhe, Storia di Lince, Il mito dei gemelli e le radici etiche del dualismo amerindiano. Illumina alcuni punti oscuri del suo pensiero attraverso i saggi estetici di Guardare, ascoltare, leggere. 2.1. Articoli www.ABCtribe.com - la riproduzione non autorizzata è vietata in qualsiasi forma e modalità 9 1944, “The Social and Psychological Aspects of Chieftainship in a Primitive Tribe: The Nambikuara of Northwestern Mato Grosso", Transactions of the New YorkAcademy of Science, 7: 16-32. 1944/45, “Le dédoublement de la représentation dans les arts de l'Asie et de l'Amérique”, Renaissance, II-III, pp.169-186) poi in LÉVI-STRAUSS 1958b (trad. it. "Lo sdoppiarsi della rappresentazione nelle arti dell'Asia e dell'America" in trad. it. di 1958a: 275-300). 1945a, “French Sociology”, in GURVITCH MOORE (a c. di), 1945: 503-537. 1945b, “L'œuvre d'Edward Westermarck", RHR, 129: 84-100. 1948, "Compte rendu de Sun Chief, the Autobiography of a Hopi Indian, par L. Simmons”, Année sociologique, Troisième série, I, 1940-1949 (pubblicato nel 1945 in Social Research, 10). 1950, “Introduction à l'œuvre de Marcel Mauss“ in MAUSS, 1950: IX-LII. 1952a Race et histoire, Parigi: Unesco; edizione riveduta in LÉVI-STRAUSS 1973: 377-422. 1952b, “Les Structures sociales dans le Brésil central et oriental”, Proceedings of the 29th Congress of Americanists, Chicago: University of Chicago Press; ora in LÉVI-STRAUSS 1958a: 133-145 (trad. it. “Le strutture sociali nel Brasile centrale e orientale” in trad. it. di 1958a: 140-152 ). 1956a “The Family” /???/in SHAPIRO (a c. di), 1956; trad. francese in Annales de l'Université d'Abidjan, série F-3, fasc. 3, 1971: 5-29, ora in nuova versione in 1983a: 65-92 . 1956b, “Les Organisations dualistes existent-elles?” Bijdragen tot de Taal-, Land- en Volkenkunde, 112, 2: 99-128 poi in LÉVI-STRAUSS 1958a. (trad. it "Esistono le organizzazioni dualiste” in trad. it. di 1958a: 153185). 1958, “La Geste d'Asdival”, Annuaire 1958-59, Parigi: École Pratique des Hautes Ètudes, pp. 3-43; ora in Lévi-Strauss, 1973: 175-234 (trad. it. “Le gesta di Asdiwal” in trad. it. di 1973: 187-235). 1960, “Ce que l'ethnologie doit à Durkheim”, Annales de l’Université de Paris: I: 45-50; ora in 1973a: 57-62). 1964, “In Memoriam Alfred Métraux”, L'Homme, IV, 2: 5-19. 1966, “Anthropology: Its Achievement and Future”, CA, 7 (2): 124-127. 1979, « La famille » , in BELLOUR R. et CLEMENT C. (a c. di) Claude Lévi-Strauss. Textes de et sur Claude Lévi-Strauss, Parigi : Gallimard, pp.93-131. 1980 (1950), « Introduction à l’œuvre de Marcel Mauss », in MAUSS M., Sociologie et anthropologie, Parigi : PUF : IX-LI. 1983b, “Histoire et ethnologie", AESC, XXXVIII, (6): 1217-1231. 2.2. Opere collettive 1977, L'identité. Séminaire interdisciplinaire dirigé par Claude Lévi-Strauss, professeur au Collège de France, 1974-1975, Parigi: Grasset (trad. it. L’identità. Seminario diretto da Claude Lévi-Strauss Palermo, www.ABCtribe.com - la riproduzione non autorizzata è vietata in qualsiasi forma e modalità 10