peru`: opportunita` offerte dal settore infrastrutture

PERU’: OPPORTUNITA’ OFFERTE DAL SETTORE INFRASTRUTTURE
Lo scorso ottobre il World Economic Forum ha pubblicato l’ultimo rapporto relativo
alla competitivitá di 144 Paesi. Il Peru’ risulta essere un’economia aperta, con dati
macroeconomici positivi in termini di PIL e di finanza pubblica. Tuttavia si trova al
posto 111 se si considera il parametro infrastruttura e questo, di fatto, si traduce in
una perdita di competitivita’ relativa del Peru’ in questi ultimi anni per non aver
realizzato tutti quei progetti di cui aveva bisogno al fine di consolidare la sostenuta
crescita iniziata dieci anni fa.
Significativi flussi di investimenti pubblici si sono registrati gia’ a partire dagli anni
’90 ma furono finanziati per la maggior parte con il deficit fiscale generando un
sensibile aumento del debito pubblico. Nel corso del decennio successivo questo
scenario cambio’ radicalmente portando gli investimenti pubblici al di sotto del 3%
del PIL in seguito alla Legge sulla Prudenza e Trasparenza Fiscale (LPFT) del 1999
con la quale furono stabiliti i limiti al deficit fiscale e al debito pubblico. Sempre
nello stesso periodo venne creato il Sistema Nazionale di Investimento Pubblico
(SNIP nella sigla in spagnolo), un meccanismo amministrativo dello Stato che
attraverso un insieme di principi, procedimenti e norme tecniche cerca di
migliorare l’efficienza degli investimenti pubblici certificando la qualitá degli stessi.
Il risultato complessivo fu di portare il livello degli investimenti tra l’1,5 e il 2% del
PIL alla fine del 2006. La politica di risanamento unita agli straordinari proventi
derivanti dal boom dei prezzi delle materie prime (minerarie in particolare)
permisero il sostanziale miglioramento dei conti pubblici e la ripresa degli
investimenti. A partire dal 2007 il limite della spesa pubblica inizió ad applicarsi
solo al consumo. Con questa nuova cornice normativa, nel 2009 e 2010 venne
applicato il Piano di Stimolo Economico focalizzato sull’infrastruttura che permise
un aumento dell’investimento pubblico che raggiunse il 6% del PIL nel 2010,
livello che dovrebbe essere mantenuto fino al 2013, secondo quanto previsto nella
cornice macroeconomica multiannuale (“Marco Macroeconómico Multianual”)
approvato dal locale Ministero dell’Economia.
Ad oggi il Governo sta valutando misure al fine di ridurre il gap infrastrutturale in
cui si trova il Peru’ se confrontato con gli altri Paesi della Regione, con i Paesi
OCSE, ma anche con la Cina e gli altri Paesi asiatici. Di fatto si sta cercando di
elaborare uno schema che semplifichi l’avvio dei progetti prioritari per lo sviluppo
del Paese, autofinanziati e cofinanziati.
Colmare il gap infrastrutturale non significa solamente incentivare e consolidare la
crescita, ma anche fornire i componenti fisici necessari ai fini di un significativo
sviluppo sociale: la densita’ dell’infrastruttura viaria rurale in Peru’ e’ tra le piu’
basse in Sud America secondo le stime della Banca Mondiale; l’acqua per usi umani
raggiunge l’82% della popolazione nelle aree urbane e il 62% in quelle rurali
mentre gli allacci al sistema fognario e’ rispettivamente del 73% e del 33%, valori
anche questi tra i piu’ bassi nella Regione. Da non dimenticare che l’attuale
Governo Humala ha fatto dello sviluppo con inclusione sociale il suo principale
obiettivo.
Da ultimo non possiamo tralasciare gli effetti sul commercio internazionale, dove,
nonostante il contesto internazionale sfavorevole, questo Paese ha mantenuto un
vivace dinamismo grazie soprattutto all’aumento degli investimenti e dei consumi
privati, come risultato rispettivamente della fiducia degli investitori nazionali ed
esteri e dell’aumentato potere d’acquisto dei consumatori. Da tener presente come
i vantaggi competitivi generati dall’apertura commerciale possano risentire
negativamente di una mancata opportuna informazione sui costi logistici dei beni
esportati e/o importati. E’, pertanto, riconosciuta l’importanza di costruire strade
che collegano tutte le zone del Paese, di incrementare l’efficienza portuaria per
ridurre sempre di piu’ i costi di trasporto e di migliorare la totalita’ dei servizi
logistici connessi al commercio internazionale. Non meno importante risulta essere
fornire una manutenzione continua a tutte le infrastrutture pubbliche: in quest’area
vengono incentivate concessioni e forme di partnership pubblico-privato al fine di
una maggior efficienza.
In quest’ambito uno degli esempi piu’ significativi e’ costituito dal Porto del Callao,
un vero e proprio hub regionale nel Sud del Pacifico, soprattutto nello scenario di
sempre maggiori relazioni commerciali in seguito agli accordi di cooperazione
economica Asia – Pacifico (APEC), agli accordi commerciali bilaterali del Perù con i
Paesi asiatici del Pacifico Sud e l’integrazione viaria con il Brasile. Si tratta,
pertanto, di un vero e proprio cluster logistico in grado di catalizzare immensi
investimenti non solo di miglioramento e ingrandimento del porto ma anche negli
aereoporti della capitale e del Paese in generale, strade, ferrovie e navigazione
fluviale.
Concludendo, il Peru’ sta perseguendo l’obiettivo prioritario di ridurre il gap
infrastrutturale rispetto agli altri Paese dell’Area geografica al fine di consolidare i
propri traguardi in termini di crescita, ma anche per favorire lo sviluppo sociale,
vero cavallo di battaglia dell’attuale Governo Humala. La buona tenuta dei conti
pubblici conferisce allo stesso Governo ampi margini per la realizzazione di un
ventaglio di opere pubbliche ritenute prioritarie.
Stefania Missimi
Ufficio Commerciale
Ambasciata d’Italia – Lima
16.11.2012