1 ANALISI IN AUTOMATICO DELLE ACQUE SUPERFICIALI in provincia di Ferrara 5 ANNI DI MONITORAGGIO (2006 – 2010 ) A cura di: - Roberto Merighi - dott.ssa Erika Manfredini - dott.ssa Silvia Bignami (Resp. Monit. e Valutazione Corpi Idrici) e con la collaborazione di: dott.ssa Francesca Galliera dott.ssa Manuela Mengoni. Ottobre 2011 2 1. INTRODUZIONE Le tre stazioni di monitoraggio in continuo, di proprietà dell’Amministrazione Provinciale di Ferrara, sono ubicate lungo l’asta idrica Burana – Volano - Navigabile, rispettivamente presso Pilastri - Ponte dei Santi, Ferrara - Ponte della Pace e Focomorto - Passerella, punti sui quali ARPA ha gestito da lungo tempo il monitoraggio delle acque con campionamento manuale (Fig. 1). PONTE DEI SANTI PONTE DELLA PACE FOCOMORTO Fig. 1. Ubicazione delle tre stazioni di monitoraggio automatico delle acque superficiali sul territorio provinciale. Il bacino Burana-Po di Volano si estende su una superficie di 3022 Kmq, per lo più appartenente al territorio provinciale, ed è costituito da una fitta rete di canali, solo in parte naturali la cui funzione è plurima: in primo luogo quella di essere collettore delle acque di scolo e vettore sia delle acque interne al bacino che di quelle derivate dal Po, utilizzate nei periodi irrigui principalmente in agricoltura. Il bacino è interamente di pianura ed in esso confluiscono diversi sottobacini coincidenti con i comprensori di bonifica, in parte a scolo naturale per i territori idraulicamente più elevati, in parte a scolo meccanico per i territori idraulicamente depressi, cioè sotto il livello del mare. 3 L’applicazione del monitoraggio delle acque di un bacino utilizzando l’analisi in continuo e l’elettronica digitale garantisce un controllo, affidabile ed in tempo reale, delle caratteristiche qualiquantitative tramite i parametri di base più tradizionali. Tale funzione associata a quella svolta attraverso le reti di monitoraggio, gestite direttamente da Arpa, oltre alla rilevazione dei dati provvede anche alla validazione e alla loro elaborazione finalizzata anche alla classificazione dello stato di qualità delle acque. 2. INQUADRAMENTO NORMATIVO La normativa italiana riguardante le acque fa riferimento al DLgs 152/2006 recante “Disposizioni sulla tutela delle acque dall’inquinamento e recepimento della Direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della Direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole”. Le centraline di monitoraggio automatico erano previste dalle DGR 1420/2002 e 2135/2004, la prima delle quali ha lasciato il posto alla recentissima DGR 350/2010; sono nate per essere affiancate con finalità sperimentale al monitoraggio manuale delle acque, andando però a migliorarne la definizione dei meccanismi idrodinamici e idrochimici, in un’ottica qualiquantitativa. 4 3. DOTAZIONE STRUMENTALE DELLE CABINE Le centraline di monitoraggio automatico constano di un sistema analitico atto a garantire un controllo affidabile e in tempo reale delle caratteristiche quali-quantitative delle acque sottoposte a monitoraggio. La precisione e l’affidabilità delle rilevazioni nell’acquisire i dati permettono la successiva elaborazione: i valori misurati vengono scaricati e raggiungono direttamente ARPA in forma di media oraria di tutte le misurazioni effettuate ogni dieci secondi nell’arco di un’ora. Il campo di attività comprende sia il controllo giornaliero della trasmissione dei dati al Metacentro collocato nei locali di ARPA-Ferrara, che la più complessa elaborazione grafica degli stessi che, a partire da ottobre 2004, viene prodotta per tutte le centraline su cinque parametri (pH Ossigeno disciolto - Temperatura Acqua - Conducibilità elettrica specifica a 20°C – Torbidità), sul livello idrometrico per le sole stazioni di Ponte della Pace e Focomorto ed anche sui nitrati per sola stazione di Focomorto. Le 3 centraline (Fig. 2) con la loro specifica collocazione lungo il Burana-Volano-Navigabile dovevano rappresentare questa realtà territoriale: 1) PONTE DEI SANTI quale stazione di apertura di bacino; 2) PONTE DELLA PACE quale stazione rappresentativa di eventuali pressioni di tipo industriale; 3) FOCOMORTO quale stazione rappresentativa di eventuali pressioni di tipo agricolo. LA RETE DI MONITORAGGIO AUTOMATICO – Stazioni della Provincia PONTE DEI SANTI (Pilastri di Bondeno) • stazione di apertura di bacino in territorio provinciale (“bianco” prima che si verifichi inquinamento di tipo agricolo) • analizzatore ammoniaca (oggi dismesso) per valutare inquinamento di tipo civile PONTE DELLA PACE (Ferrara) • intersezione tra canale Boicelli e canale di Cento • analizzatore TOC (oggi dismesso) per valutare inquinamento di tipo industriale FOCOMORTO (Ferrara) • a valle della città • analizzatore nitrati per valutare inquinamento di tipo agricolo Fig. 2. Rappresentatività delle centraline in Provincia di Ferrara. 5 4. STRATEGIA OPERATIVA A partire dal 2003, primo anno di gestione delle stazioni da parte del Servizio Sistemi Ambientali di ARPA, è stata trasmessa sistematicamente alla Amm.ne Provinciale di Ferrara una relazione tecnica annuale riportante oltre ai grafici sui 12 mesi, come sintesi di tutto il monitoraggio annuale, anche le specifiche tecniche che hanno determinato il buon funzionamento e le note riguardanti i periodi di arresto, con la motivazione delle interruzioni. Nella presente relazione invece si è voluto esaminare un periodo temporale di 5 anni (dal 2006 al 2010 compreso) separando le elaborazioni dei dati ed i relativi grafici ai due periodi di differente regimazione idraulica, la fase irrigua (da aprile a settembre) e la fase di scolo (da ottobre a marzo). Per periodo irriguo si intendono generalmente i mesi compresi da aprile a settembre, in cui i Consorzi di Bonifica derivano acqua dai principali corpi idrici, per utilizzarla a favore delle esigenze agricole durante la siccità estiva. Il servizio irriguo a pieno regime dei Consorzi è generalmente compreso tra aprile e settembre di ogni anno, seppure i cambiamenti colturali e impiantistici degli ultimi anni abbiano modificato profondamente la tempistica dell’irrigazione, producendo un sostanziale allungamento della stagione irrigua. La distribuzione dell’acqua prelevata avviene in maniera graduale in funzione delle richieste irrigue dei consorziati, con apice generalmente raggiunto nel periodo centrale. Per periodo di scolo invece si intendono i mesi da ottobre a marzo, durante i quali i Consorzi di Bonifica mantengono quasi vuoti gli invasi, al fine di ovviare al fatto che abbondanti precipitazioni possono portare in piena i corpi idrici primari. Lo Stato Italiano decretò l’aspetto di pubblica utilità dei lavori di bonifica solo a seguito di disastrosi eventi alluvionali del fiume Po, riconoscendo la convenienza di affidare direttamente tali lavori ai Consorzi di Bonifica, favorendone l’istituzione in tutta l’Italia. 6 5. EVIDENZA SULLA DISTRIBUZIONE DI ACQUISIZIONE DEI DATI 2006-2010 PONTE DEI SANTI Acquisizione dati (2006-2010) 37% in funzione non in funzione 63% In particolare: PONTE DEI SANTI Cause di mancanza dati (2006-2010) 27.9% livello basso rottura pc guasto di natura elettrica 63.1% 6.4% 1.9% 0.7% rottura pompa in funzione 7 PONTE DELLA PACE Acquisizione dati (2006-2010) 6% in funzione non in funzione 94% In particolare: PONTE DELLA PACE Cause di mancanza dati (2006-2010) 0.1% 0.9% 0.8% 3.9% livello basso rottura pc guasto di natura elettrica rottura pompa 94.3% in funzione 8 FOCOMORTO Acquisizione dati (2006-2010) 11% in funzione non in funzione 89% In particolare: FOCOMORTO Cause di mancanza dati (2006-2010) 2.0% 1.0% 3.3% 4.9% livello basso 88.8% rottura pc guasto di natura elettrica rottura pompa in funzione 9 Dall’esame dei dati e dei grafici soprariportati si possono formulare le seguenti considerazioni: riguardo all’acquisizione dei dati è da sottolineare che nel periodo considerato solo la stazione di Ponte Santi ha avuto interruzioni in termini di giorni pari al 37% dei 5 anni considerati, mentre la stazione di Ponte della Pace e quella di Focomorto hanno avuto interruzioni rispettivamente pari al 6% e 11%; ciò può essere motivato dal fatto che la stazione di Ponte Santi, soprattutto nel periodo di scolo, presenta problemi di pescaggio della pompa a causa del livello basso delle acque. Va ricordato che nel 2007 la stazione è stata disattivata per lungo tempo per permettere il risezionamento dell’invaso effettuato con lavori di dragaggio per 3 km nelle vicinanze della cabina. In generale, i motivi di mancata acquisizione dei dati, peraltro brevissimi, sono imputabili soprattutto a cause naturali (livelli bassi) ed a cause strutturali connesse con il sistema informatico (rottura di schede e conseguente arresto del computer. di cabina) rotture sulla linea elettrica (comprese le disattivazioni dei differenziali dovute a eventi atmosferici) e rotture di tipo meccanico, soprattutto imputabili alla pompa di prelievo ed al compressore di cabina. E’ da segnalare che i grafici precedenti, suddivisi per i periodi di irrigazione e di scolo, evidenziano la tendenza della stazione di Ponte Santi a un diminuito funzionamento in concomitanza del periodo invernale (livelli bassi tali da non permettere un pescaggio corretto e rappresentativo delle acque). 10 6. EVIDENZA SULLA DISTRIBUZIONE DI ACQUISIZIONE DEI DATI 2006-2010 RIFERITA ALLE FASI IRRIGUA E DI SCOLO FASE IRRIGUA PONTE DEI SANTI Irriguo (2006-2010) 12% in funzione non in funzione 88% In particolare: PONTE DEI SANTI Cause di mancanza dati - Irriguo (2006-2010) 3.8% 3.1% 2.8% 1.4% livello basso rottura pc guasto di natura elettrica rottura pompa 88.9% in funzione 11 FASE SCOLO PONTE DEI SANTI Scolo (2006-2010) 37% in funzione non in funzione 63% In particolare: PONTE DEI SANTI Cause di mancanza dati - Scolo (2006-2010) livello basso 37.3% rottura pc 53.1% 0.7% guasto di natura elettrica rottura pompa in funzione 8.9% 12 FASE IRRIGUA PONTE DELLA PACE Irriguo (2006-2010) 5% in funzione non in funzione 95% In particolare: PONTE DELLA PACE Cause di mancanza dati - Irriguo (2006-2010) 0.2% 1.1% 3.8% livello basso rottura pc guasto di natura elettrica rottura pompa in funzione 94.9% 13 FASE SCOLO PONTE DELLA PACE Scolo (2006-2010) 6% in funzione non in funzione 94% In particolare: PONTE DELLA PACE Cause di mancanza dati - Scolo (2006-2010) 0.4% 1.9% 4.0% livello basso rottura pc guasto di natura elettrica rottura pompa 93.7% in funzione 14 FASE IRRIGUA FOCOMORTO Irriguo (2006-2010) 13% in funzione non in funzione 87% In particolare: FOCOMORTO Cause di mancanza dati - Irriguo (2006-2010) 1.1% 1.3% 6.7% 4.0% livello basso rottura pc guasto di natura elettrica rottura pompa in funzione 86.9% 15 FASE SCOLO FOCOMORTO Scolo (2006-2010) 15% in funzione non in funzione 85% In particolare: FOCOMORTO Cause di mancanza dati - Scolo (2006-2010) 0.9% 2.6% 5.8% livello basso rottura pc guasto di natura elettrica rottura pompa 90.7% in funzione 16 7. EVIDENZA RELATIVA AL MANCATO FUNZIONAMENTO DEI SINGOLI SENSORI Nelle sottostanti Tab.1 e 2 sono riportati i giorni di funzionamento delle cabine riferiti alla fase irrigua e di scolo e per singolo sensore, con il dettaglio delle percentuali di giorni di attività rispetto ai 5 anni. Giorni di funzionamento dei singoli sensori ( 2006-2010: tot 1826 gg) FASE IRRIGUA - 915 gg Giorni non funzionamento cabina PONTE DEI SANTI PONTE DELLA PACE 102 47 FASE SCOLO - 911 gg FOCOMORTO PONTE DEI SANTI PONTE DELLA PACE FOCOMORTO 120 571 57 85 Tab. 1 . Giorni di funzionamento delle cabine distinte per periodi di regimazione idraulica. 17 sensore: TEMPERATURA giorni / anni giorni fermata centralina % attività centralina giorni non funzionamento sensore irriguo giorni non funzionamento sensore scolo % attività sensore sensore: CONDUCIBILITA' SPECIFICA giorni / anni giorni fermata centralina % attività centralina giorni non funzionamento sensore irriguo giorni non funzionamento sensore scolo % attività sensore sensore: pH giorni / anni giorni fermata centralina % attività centralina giorni non funzionamento sensore irriguo giorni non funzionamento sensore scolo % attività sensore sensore: TORBIDITA' giorni / anni giorni fermata centralina % attività centralina giorni non funzionamento sensore irriguo giorni non funzionamento sensore scolo % attività sensore sensore: OSSIGENO DISCIOLTO giorni / anni gg fermata centralina % attività centralina giorni non funzionamento sensore irriguo giorni non funzionamento sensore scolo % attività sensore sensore: NITRATI giorni / anni giorni fermata centralina % attività centralina giorni non funzionamento sensore irriguo giorni non funzionamento sensore scolo % attività sensore sensore: LIVELLO giorni / anni giorni fermata centralina % attività centralina giorni non funzionamento sensore irriguo giorni non funzionamento sensore scolo % attività sensore PONTE SANTI PONTE PACE 1826 673 63 0 0 100 1826 104 94 0 0 100 1826 205 89 5 31 98 1826 673 63 14 31 98 1826 104 94 8 26 98 1826 205 89 0 0 100 1826 673 63 85 0 96 1826 104 94 16 0 99 1826 205 89 21 5 98 1826 673 63 212 41 86 1826 104 94 190 84 85 1826 205 89 40 112 92 1826 673 63 136 54 90 1826 104 94 42 28 96 1826 205 89 39 97 96 1826 673 63 / / / 1826 104 94 / / / 1826 205 89 243 156 78 1826 673 63 / / / 1826 104 94 0 40 98 1826 205 89 92 104 90 Tab. 2 . Giorni di funzionamento delle cabine per singolo sensore. FOCOM. 18 Dall’esame dei dati e dei grafici soprariportati si possono formulare le seguenti considerazioni: riguardo al funzionamento dei sensori nel corso dei 5 anni di indagine, oltre a fermate giornaliere che coinvolgono di norma tutto il sistema cabina, si sono registrate anche parziali interruzioni della misura dei vari sensori secondo la seguente tabella riassuntiva: SENSORE UNITA’ DI MISURA gg di interruzioni/5 anni Temperatura Conducibilità Specifica pH Livello Idrometrico Nitrati °C µs/cm unità pH m s.l.m. (1825 gg tot) 36 79 127 236 347 Ossigeno Disciolto O.D. Torbidità - mg/l NO3 % saturazione NTU 396 679 PRINCIPALI CAUSE DI NON FUNZIONAMENTO DEI SENSORI - SENSORE DI TORBIDITA’ La torbidità di un’acqua nasce dalla riduzione della trasparenza del campione dovuta alla presenza di sostanze in sospensione. Poichè la torbidità rappresenta una misura aspecifica della concentrazione in peso di solidi sospesi nel campione e poiché le proprietà ottiche della sospensione risultano influenzate, oltre che dalla quantità anche dalla forma e dalle dimensioni delle particelle sospese, ne consegue che, soprattutto nelle acque dolci, la presenza nel campione di particelle di grosse dimensioni possa causare spesso interferenze nel sistema ottico del turbidimetro, alterando la lettura e la risposta dello strumento. Il problema, risultato evidente soprattutto nella stazione di Ponte dei Santi, è stato risolto con l’installazione di un moderno torbidimetro, con sensore ottico a diffusione di luce e con superfici ottiche in zaffiro, non soggette ad abrasione, integrate da un sistema di autopulizia a tergicristallo. - SENSORE DELL’ OSSIGENO DISCIOLTO Il sensore dell’ossigeno disciolto è costituito da una cella polarografica con anodo in argento e catodo di platino in doppia guaina. Le varie interruzioni registrate nel corso degli anni sono dovute principalmente a sporcizia che si forma sulla membrana permeabile della sonda, che vanifica il lavoro del sistema autopulente della cella portaelettrodo. - ANALIZZATORE DI AZOTO NITRICO Per determinare la concentrazione di nitrati nelle acque naturali si è utilizzato fino al giugno 2006 uno strumento della ditta Seres basato su un metodo analitico con assorbanza UV a largo spettro (180-440 μm) e con compensazione automatica della torbidità e degli interferenti. Nonostante a monte dello strumento fosse posizionata una piastra di microfiltrazione con elemento filtrante da 100 μm, si registravano frequenti imbrattamenti delle ottiche dello strumento. 19 Pertanto dal luglio 2006 è stato installato un nuovo strumento della ditta Endress (Fig. 3) per il quale il principio di misura si basa sempre sull’assorbimento dei raggi UV da parte dello ione nitrato. Il campione d’acqua viene irradiato da un raggio con lunghezza d’onda nel campo 190-2000 nm. Il raggio di lettura viene deviato mediante un sistema ottico composto da specchi e lenti e guidato da 4 fotoricevitori. Vengono utilizzati due fotoricevitori sensibili per il raggio di misura, che diminuisce in presenza di nitrati, mentre altri due ricevitori vengono utilizzati per il raggio di riferimento, che compensa così eventuali interferenze causate da particelle solide sospese, o sostanze organiche. Fig. 3. Sonda per misura dei nitrati. - SENSORE LIVELLO I sensori di livello di tipo piezoresistivo sono costantemente immersi nell’acqua, assieme alla pompa di prelievo, alloggiati in una camicia e collegati con un cavo che trasmette la lettura su display. Il sensore misura la pressione della colonna d’acqua tra il pelo libero ed il sottostante punto dell’alveo in cui è stato posizionato lo zero della scala strumentale. La posizione di questo zero è prossima al fondo del canale e fino al 2007 tale altezza non era mai stata riferita ad un caposaldo di riferimento, vale a dire mai quotata rispetto al livello del mare. Pertanto la misura di livello fino al 2006 è stata espressa da un numero (in metri) privo di riferimento assoluto. 20 Grazie alla collaborazione del Consorzio di Bonifica (allora 1° Circondario Polesine di Ferrara ed oggi Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara) è stato possibile installare due “chiodi”, rispettivamente uno sul basamento di Ponte della Pace ed uno su quello di Focomorto (Fig. 4). Fig. 4. Stazione di Focomorto: particolare del chiodo sul basamento. Sono state poi eseguite, sempre dagli Operatori del Consorzio, misure con opportuna strumentazione tecnica tali da conoscere con buona precisione la quota sul livello del mare di ogni singolo chiodo . Dal punto di vista operativo bisogna tener presente che le cause più frequenti di interruzione dei dati sono connesse alla presenza di roditori (topi e nutrie) in grado di rodere il cavo e fermare la trasmissioni dei dati. - SENSORE DI pH La misura del pH viene determinata per via potenziometrica mediante un elettrodo a vetro combinato, sigillato con doppia giunzione e montato in cella autopulente. La sporcizia, dovuta a corpi solidi ed a sedimenti formatisi sulla parte sensibile dell’elettrodo può alterare la misura o rallentare la velocità di risposta dell’elettrodo stesso. In ogni caso, quando l’elettrodo non risponde al controllo della taratura nei limiti accettabili, viene sostituito o viene cambiato; questo avviene mediamente una volta all’anno. 21 - SENSORE DELLA CONDUCIBILITA’ ELETTRICA Per conducibilità elettrica di un mezzo si intende il reciproco della sua resistenza elettrica. Per conducibilità elettrica specifica si intende l'inverso di “resistenza elettrica specifica”, cioè della resistenza offerta da un volume unitario di liquido al passaggio di corrente. La misura, trattandosi di soluzione, viene riferita ad elettrodi con superficie di 1 cm2 posti alla distanza di 1 cm. Si ricorda, infatti, che la resistenza varia in maniera direttamente proporzionale con la lunghezza e inversamente proporzionale con la sezione. L'unità di misura della “conducibilità elettrica specifica” è il Siemens per centimetro (S cm-1) secondo l’International System of Units (S.I.). Nel caso specifico viene utilizzato il μS cm-1. La determinazione della conducibilità elettrica specifica viene eseguita misurando la resistenza elettrica specifica di un’aliquota della soluzione mediante il cosidetto ponte di Kohlrausch. E’ necessaria la conoscenza e la verifica periodica della costante della cella di misura utilizzata. Tale costante viene controllata utilizzando soluzioni di riferimento a conducibilità elettrica specifica nota. Il valore della misura viene sempre riferito alla temperatura di 20°C. La cella di misura contiene due elettrodi aperti a cui viene applicata una tensione alternata in modo da non creare fenomeni di elettrolisi; in base alla resistenza del liquido viene generata quindi una corrente dal valore della quale si ricava la conducibilità. Il sensore specifico presenta una buona affidabilità sia come risposta che come durata. - SENSORE DELLA TEMPERATURA Il sensore di temperatura è costituito da una resistenza di elevata qualità annegata in una protezione tubolare in acciaio; tale sensore viene impiegato anche per la termocompensazione dei singoli parametri nella fase di calibrazione. Dal punto di vista operativo è il sensore che presenta meno criticità, pur avendo presentato nel tempo qualche inconveniente legato al segnale elettrico. 22 8 . DATI OTTENUTI IN AUTOMATICO E DATI RICAVATI DAI CAMPIONAMENTI MANUALI : esempio di sovrapposizione Nelle sottostanti Fig 5-7 vengono sovrapposti a scopo esemplificativo 12 mesi di dati ottenuti dal campionamento manuale, derivante dal monitoraggio delle acque superficiali per la qualità ambientale, con altrettanti ottenuti dal campionamento automatico nello stesso punto. I tre casi riguardano il pH, ossigeno disciolto e conducibilità. ANNO 2007 pH – STAZIONE PONTE DELLA PACE CONFRONTO TRA DATI IN AUTOMATICO (VALORI MEDI GIORNALIERI VALIDATI ) E DATI IN MANUALE DATI IN AUTOMATICO DATI IN MANUALE Fig. 5. Confronto tra dati manuali e dati in automatico di pH a Ponte della Pace (anno 2007). 23 ANNO 2008 OSSIGENO DISCIOLTO (% Saturazione) – STAZIONE FOCOMORTO CONFRONTO TRA DATI IN AUTOMATICO (VALORI MEDI GIORNALIERI VALIDATI ) E DATI IN MANUALE DATI IN AUTOMATICO DATI IN MANUALE Fig. 6 . Confronto tra dati manuali e dati in automatico di ossigeno disciolto (% saturazione) a Focomorto (anno 2008). ANNO 2009 CONDUCIBILITA’ SPECIFICA A 20°C – STAZIONE FOCOMORTO CONFRONTO TRA DATI IN AUTOMATICO (VALORI MEDI GIORNALIERI VALIDATI ) E DATI IN MANUALE DATI IN AUTOMATICO DATI IN MANUALE Fig. 7. Confronto tra dati manuali e dati in automatico di conducibilità specifica a 20°C a Focomorto (anno 2009). 24 9 .ANDAMENTI SUI 5 ANNI DI OGNI SINGOLO PARAMETRO. Vengono qui evidenziati gli andamenti temporali nei cinque anni dello stesso parametro, misurato contestualmente dalle tre stazioni automatiche. PERIODO 2006-2010 TEMPERATURA ACQUA: ANDAMENTI MEDI VALIDATI FOCOMORTO PONTE DELLA PACE PONTE DEI SANTI Fig. 8 .Temperatura: Andamenti sovrapposti delle tre centraline nei 5 anni. PERIODO 2006-2010 CONDUCIBILITA’SPECIFICA A 20°C: ANDAMENTI MEDI VALIDATI FOCOMORTO PONTE DELLA PACE PONTE DEI SANTI Fig. 9 . Conducibilità specifica a 20°C: Andamenti sovrapposti delle tre centraline nei 5 anni. 25 PERIODO 2006-2010 pH: ANDAMENTI MEDI VALIDATI FOCOMORTO PONTE DELLA PACE PONTE DEI SANTI Fig. 10. pH: Andamenti sovrapposti delle tre centraline nei 5 anni. PERIODO 2006-2010 TORBIDITA’: ANDAMENTI MEDI VALIDATI FOCOMORTO PONTE DELLA PACE PONTE DEI SANTI Fig. 11.Torbidità: Andamenti sovrapposti delle tre centraline nei 5 anni. 26 PERIODO 2006-2010 OSSIGENO DISCIOLTO(%Saturazione): ANDAMENTI MEDI VALIDATI FOCOMORTO PONTE DELLA PACE PONTE DEI SANTI Fig. 12. Ossigeno disciolto (% Sat): Andamenti sovrapposti delle tre centraline nei 5 anni. PERIODO 2006-2010 NITRATI: ANDAMENTI MEDI VALIDATI FOCOMORTO Fig. 13. Nitrati: Andamento della centralina di Focomorto (unica centralina con analizzatore dei nitrati) nei 5 anni. 27 PERIODO 2007-2010 LIVELLO IDROMETRICO: ANDAMENTI MEDI VALIDATI FOCOMORTO PONTE DELLA PACE Fig. 14. Livello idrometrico: Andamento delle centraline di Focomorto e Ponte Pace negli anni 2007-2010 (dopo riferimento allo zero assoluto) . Dall’esame dei dati e dei grafici sopra riportati si possono formulare le seguenti considerazioni: riguardo al confronto tra i grafici (par .8) costruiti con i dati ottenuti dal campionamento automatico e quelli fatti con i dati ottenuti dai campioni manuali istantanei, si evidenzia, anche se con basso dettaglio dato l’arco di tempo considerato, quale ricchezza di informazione possa apportare il monitoraggio continuo rispetto a quello puntuale. Sono stati riportati, poi, nel successivo paragrafo, gli andamenti per ogni singolo parametro, su scala quinquennale, dei relativi grafici ottenuti da una aggregazione dati delle medie orarie validate, stazione per stazione; il loro andamento rispecchia in linea di massima gli andamenti annuali già oggetto di invio, negli anni passati, al competente settore della Provincia di Ferrara. 28 10.CONCLUSIONI I risultati soprariportati fanno riferimento ad un periodo di valutazione lungo e, anche se ottenuti con un passo temporale molto più ristretto rispetto al manuale, non hanno dato evidenza di forti criticità quali-quantitative del corpo idrico indagato. Per quanto concerne il funzionamento delle centraline sono state rilevate fermate più per cause accidentali (intasamenti, allagamenti, sporcamenti, crescite algali ecc.) che non per cause dovute alla caratteristiche tecniche dei materiali utilizzati. In ogni caso frequenze adeguate di manutenzione e taratura, da parte della ditta che ha in gestione tali competenze, soprattutto se si considera che la strumentazione non è presidiata, rappresentano una soluzione adeguata per un’utilizzazione affidabile del sistema di monitoraggio automatico. Inoltre i controlli in doppio, effettuati con cadenza quindicinale attraverso prelievo ed analisi a carico di ARPA permettono di tenere sotto controllo l’accuratezza del sistema, sempre considerando che il prelievo del campione resta una delle operazioni più delicate di tutta la sequenza analitica. Per quanto riguarda le procedure informatiche, il controllo giornaliero del database presso il Metacentro fornisce informazioni utili sulla variabilità dei dati ottenuti in centralina, fra cui l’acquisizione di eventuali allarmi indicatori di malfunzionamento che permettono efficaci e tempestivi interventi del personale ARPA sul posto. Pertanto si può concludere che una attenta gestione del sistema automatico di monitoraggio, quale fino ad oggi si è mirato ad avere, rende tali centraline un valido strumento di misura di alcuni parametri chimici e fisici, con possibilità di raccogliere un numero elevatissimo di dati in continuo, non diversamente determinabili.