B - GLI EVENTI DEL PRIMO NOVECENTO 3 – La prima guerra mondiale: l’inutile massacro della Grande guerra 1. Le cause del conflitto 2. Le prime fasi della guerra: dall’attentato di Sarajevo alla guerra di posizione (1914) 3. L'Italia di fronte alla guerra 4. Le fasi centrali del conflitto: la grande strage (1915-16) 5. La guerra nelle trincee 6. La mobilitazione totale 7. La Rivoluzione russa e il rifiuto della guerra 8. La svolta del 1917 9. La vittoria dell'Intesa (1918) 10. I trattati di pace 4 - Tra le due guerre mondiali: gli scenari politici dal 1918 al 1940 1. Tra le due guerre mondiali in Europa e nel mondo (1918-1940) Gli scenari degli anni venti e trenta: dal “biennio rosso” ai regimi totalitari 2. Dalla rivoluzione bolscevica allo stalinismo Dalla Rivoluzione di febbraio alla Rivoluzione d’ottobre La Rivoluzione d'ottobre le sue conseguenze Dall'ascesa di Stalin ai "piani quinquennali" 3. Il ventennio fascista in Italia La crisi italiana dopo la Prima guerra mondiale L'agonia dello Stato liberale e la salita al potere del fascismo Il fascismo degli anni Venti: la «fascistizzazione» dello stato Il fascismo degli anni Venti in economia Fascismo e chiesa cattolica: Patti lateranensi e plebiscito del 1929 Il fascismo degli anni Trenta e lo “stato-imprenditore” La politica estera del fascismo 4. Il regime nazista in Germania La repubblica di Weimar e la crisi della società tedesca dopo la Prima guerra mondiale La crisi del 1929 in Germania e la fine della repubblica di Weimar di Weimar Hitler al potere 5. Verso la Seconda guerra mondiale La crisi del ’29 e l’instabilità politica degli anni trenta Alla vigilia della Seconda guerra mondiale 6. La formazione dei movimenti indipendentisti e della questione mediorientale 3 – LA PRIMA GUERRA MONDIALE: L’INUTILE MASSACRO DELLA GRANDE GUERRA 1. Le cause del conflitto 1 – La questione balcanica I Balconi dopo il crollo dell’impero turco Il nazionalismo della Serbia Dall’attentato di Sarajevo (28 giugno 1914) alla dichiarazione di guerra austriaca (28 luglio 1914) 2 - Il sistema delle alleanze La Triplice Intesa (1914-1920) e la Triplice alleanza (1882-1914) 3 – La crescente corsa agli armamenti 4 – Il revanscismo francese La questione della Alsazia-Lorena 5 - La "questione coloniale" Le pretese tedesche e italiane Uno scontro tra economie nazionali 1 6 - Ambizioni egemoniche in Europa Irredentismo italiano, pangermanesimo tedesco, il panslavismo russo 7 - La guerra spinta come acceleratore dello sviluppo economico 8 - Un modo di controllare i conflitti sociali interni 2. Le prime fasi della guerra: dall’attentato di Sarajevo alla guerra di posizione (1914) Dall’attentato di Sarajevo (28 giugno 1914) alla dichiarazione di guerra austriaca (28 luglio 1914) (vedi cap. 1) II sistema delle alleanze militari e la mobilitazione russa La dichiarazione di guerra della Germania alla Russia (2 agosto 1914) e alla Francia (3 agosto 1914) L’iniziativa tedesca e l'invasione del Belgio (4 agosto 1914) L’entrata in guerra della Gran Bretagna (4 agosto 1914) La mondializzazione del conflitto L'attacco tedesco e l’arresto dell’offensiva sul fiume Marna La "guerra di posizione" I1 fronte russo-tedesco e la fermata dei russi Fronte orientale e fronte occidentale 3. L'Italia di fronte alla guerra I neutralisti (liberali di Giolitti, i socialisti e i cattolici) Gli interventisti (irredentisti, singole personalità socialiste, nazionalisti, liberali di destra) Il Patto di Londra e le «radiose giornate» Il voto favorevole della Camera e la dichiarazione di guerra all'Austria ( 24 maggio 1915) 4. Le fasi centrali del conflitto: la grande strage (1915-16) La guerra di posizione La tattica dello sfondamento e dell’usura Il fronte alpino Le battaglie dell’Isonzo (giugno-dicembre 1915) Il fronte orientale La ritirata dei russi dalla Polonia e la sconfitta della Serbia Il coinvolgimento della società civile Le "battaglie d'usura" di Verdun (inverno-estate 1916) e della Somme (dall’estate 1916) Il fronte alpino La “spedizione punitiva” Le dimissioni di Salandra e il nuovo governo Boselli La ripresa dell'offensiva sull'Isonzo (agosto 1916) II blocco navale franco-inglese e la guerra sottomarina II fronte mediorientale Promesse d'indipendenza e guerriglia antiturca Giovani turchi e minoranze etniche Il genocidio degli armeni 5. La guerra nelle trincee La trincea La vita nelle trincee L'assalto Ufficiali e soldati Renitenza e insubordinazione 6. La mobilitazione totale La mobilitazione totale e l’accelerazione del processo di massificazione della società La guerra come esperienza di massa 1 – Il legame scienza, tecnica, e industria Il coinvolgimento dei paesi più industrializzate L’efficienza delle armi (mitragliatrici, gas, sommergibili, aerei e carri armati) La crescita del potenziale economico-industriale nazionale 2 -L'intervento dello Stato nell'economia 2 Lo stato da committente a regolatore del mercato del lavoro, del credito, del commercio Le applicazioni del capitalismo organizzato alla guerra Dal modello liberale e liberista all’economia organizzata 3 - L’intervento dello Stato nella società civile Nuovi aspetti della vita civile regolati dallo Stato Guerra totale e fronte interno La militarizzazione della politica 4 - Nuovi soggetti sociali: le donne 7. La Rivoluzione russa e il rifiuto della guerra La rivoluzione a Pietrogrado (febbraio del 1917) Le protese contro la guerra L’ideologizzazione della guerra 8. La svolta del 1917 L’uscita della Russia (vedi cap. 7) L’entrata in guerra degli Stati Uniti La ripresa della guerra sottomarina totale La dichiarazione di guerra degli Stati Uniti (6 aprile del 1917) I «quattordici punti» del presidente Wilson L’uso ideologico dei «quattordici punti» Le conseguenze del crollo del regime zarista La disfatta di Caporetto (24 ottobre 1917 ) Il governo Orlando L'armistizio di Brest-Litovsk (dicembre del 1917) 9. La vittoria dell'Intesa (1918) La tattica della" sorpresa Lo sfondamento del fronte alleato franco-inglese in Piccardia e nello Champagne (21 marzo 1918) La seconda battaglia della Marna (18 luglio 1918) Lo sfondamento franco-inglese a Amiens (8-11 agosto 1918) La vittoria italiana a Vittorio Veneto (24 ottobre 1918) I disastri causati della guerra 10. I trattati di pace . Dai «Quattordici punti» a limitare la Germania e il pericolo del socialismo I trattati con la Germania Riduzione esercito, smilitarizzazione Renania, pagamento danni di guerra mediante, restituzione dell'Alsazia-Lorena alla Francia, diritto francese e belga a sfruttare per quindici anni il bacino carbonifero della Saar, cessioni territori alla Danimarca e alla Polonia, Danzica città libera I trattati con l'Austria Divisione Austria e Ungheria Cessione all’Italia del Trentino, dell'Alto Adige, di Trieste e dell'Istria ma non della Dalmazia La creazione di nuovi Stati Austria, Ungheria, Cecoslovacchia, Jugoslavia (Serbia, Croazia, Slovenia, Macedonia) , Finlandia, Estonia, Lettonia e Lituania, Turchia (ridotta alla penisola anatolica) I rapporti con la Russia rivoluzionaria Gli stati Stati-cuscinetto Il disfacimento degli ultimi Imperi (russo, austro-ungarico, Reich tedesco La Società delle nazioni L'esclusione iniziale dei paesi sconfitti e della Russia e la non adesione degli Stati Uniti L’egemonia della Gran Bretagna e della Francia 3 4 -TRA LE DUE GUERRE MONDIALI: GLI SCENARI POLITICI DAL 1918 AL 1940 1. Tra le due guerre mondiali in Europa e nel mondo (1918-1940) 1. Gli scenari degli anni venti e trenta: dal “biennio rosso” ai regimi totalitari Il “biennio rosso”: rivendicazioni sindacali e consigli operai L’ondata di agitazioni (otto ore giornaliere, potere nella fabbrica e nello Stato) La fr attur a tr a avan guar die (III Internazionale comunista) e il resto del movimento operaio Anni venti: la stabilizzazione La Repubblica di Weimar La Costituzione di Weimar La rivolta degli spartachisti e il colpo di stato a Monaco Gli accordi di Locarno (1925), L’elezione a presidente di Hindenburg I regimi liberaldemocratici in Francia e Gran Bretagna Francia: governi moderati di destra e di sinistra Gran Bretagna: bipolarismo tra conservatori e laburisti Anni trenta: l’avvento del totalitarismo I precedenti: l’Italia e i paesi dell’Europa centro-orientale I regimi autoritari di tipo tradizionale e il totalitarismo moderno La dittatura di Primo de Rivera in Spagna Il regime clericale-autoritario in Austria La svolta bellicista degli anni trenta 2. Dalla rivoluzione bolscevica allo stalinismo Dalla Rivoluzione di febbraio alla Rivoluzione d’ottobre La Russia alla vigilia della rivoluzione Pochi grandi centri industriali e un'agricoltura di tipo arretrato Aperture e misure repressive Il peggioramento delle condizioni di vita causato dalla guerra, La Rivoluzione di febbraio (1917) Scioperi e fraternizzazione delle truppe dell'esercito Arresto e uccisione dello zar Nicola Il primo governo repubblicano provvisorio Il governo provvisorio (conservatori, liberali, esponenti della destra social rivoluzionaria e appoggio di socialrivoluzionari e menscevichi) Diverse e contrapposte aspettative (continuare la guerra e riforma agraria) I soviet Dalle fabbriche alle truppe al fronte Il "doppio potere": Il governo Kerenskij L’apertura alle forze moderate dei menscevichi e dei socialisti rivoluzionari Il Partito bolscevico di Lenin Lenin e le Tesi di aprile (Tutto il potere ai soviet, pace subito, terra ai contadini) Il tentativo di colpo di stato del generale Kornilov Sommosse spontanee di operai e di soldati e messa fuori legge dei bolscevichi Il tentativo colpo di stato del generale Kornilov e l’intervento del partito di Lenin La Rivoluzione d'ottobre le sue conseguenze La presa del palazzo d’inverno (ottobre 1917) L’assalto al palazzo d'Inverno e la fuga di Kerenskij L’appoggio del congresso dei soviet 4 Appello per una pace senza annessioni, la confisca e la ridistribuzione ai contadini delle terre, la costituzione di un soviet dei commissari del popolo e la preparazione dell'Assemblea costituente L’Assemblea costituente La maggioranza dei socialrivoluzionari Lo scioglimento dell'assemblea da parte del governo rivoluzionario dei soviet La proclamata della Repubblica federale socialista russa La pace di Brest-Litovsk La rinunciare a estesi territori L'opposizione dei socialrivoluzionari e le prime azioni terroristiche La guerra civile e la dittatura rivoluzionaria Le truppe inglesi, americani e giapponesi, le truppe fedeli al governo provvisorio di Kerenskij o al precedente regime zarista (i "bianchi") o ai socialrivoluzionari nella regione del Don, gli anarchici in Ucraina Il rafforzamento della polizia politica, la messa fuori legge dei social rivoluzionari e degli altri partiti, la restaurazione della pena di morte, arresti arbitrari ed esecuzioni sommarie di «nemici di classe» La riorganizzò dell’esercito: l’Armata rossa di Trotzkij Il fallito tentativo di esportare la rivoluzione con la guerra L'offensiva sul territorio polacco Il riconosceva delle repubbliche indipendenti della Polonia, della Finlandia e gli Stati "baltici" (Estonia, Lettonia, Lituania). La costituzione dell’Unione delle repubbliche socialiste sovietiche (Urss) (1922) Il comunismo di guerra La carenza di generi alimentari Le drastiche misure di guerra (requisizioni, amassi), Scioperi e ammutinamenti La Nep La Nuova politica economica e la liberalizzò il commercio La malattia di Lenin Dall'ascesa di Stalin ai "piani quinquennali" L'isolamento internazionale dell'Urss Il contrasto tra e le posizioni di Trotzkij e di Stalin 1 - Rivoluzione permanente (Trotzkij) o socialismo in un solo paese (Stalin) La Terza Internazionale II controllo decisivo del partito bolscevico e l’alleanza con Bucharin 2 - Industrializzazione rapida (Trotzkij) o prospettiva agricola (Stalin) Il Partito bolscevico sotto la guida di Stalin 3 - La denuncia dell’'involuzione burocratica (Trotzkij, Zinov'ev, Kamenev) Il fallimento della collettivizzazione delle terre I nepmen Il primo piano quinquennale e la collettivizzazione dei fondi Fuga dei contadini, deportazioni di massa e morti di fame Industrializzazione forzata e "piani quinquennali" L’Urss tra i paesi più industrializzati La militarizzazione della vita economica Stalinismo e repressione La religione del capo Le purghe 3. Il ventennio fascista in Italia La crisi italiana dopo la Prima guerra mondiale La crisi sociale La crisi istituzionale Il governo Nitti e l'approvazione della nuova legge elettorale (introduzione del sistema proporzionale) La frammentazione delle forze politiche La sfiducia nella democrazia e nella pace La vittoria mutilata 5 La richiesta di Fiume e l’abbandono della Conferenza di pace L’occupazione di Fiume da parte dei legionari di Gabriele D'Annunzio Il Trattato di Rapallo (12 novembre 1920) L’intervento dell’esercito contro i legionari (18 gennaio 1921) La politica interna tra politica giolittiana e aspirazioni rivoluzionarie Il risanamento del bilancio statale Il fallimento del disegno politico giolittiano 1 – La perdita di potere da parte dello Stato L'occupazione delle fabbriche Lo scontro tra industriali metalmeccanici, Federazione italiana operai metallurgici e consigli di fabbrica La serrata e l’occupazione delle fabbriche come l'inizio di un moto rivoluzionario Il prevalere della linea dei dirigenti della Cgl e dell'iniziativa mediatrice di Giolitti L’accettazione delle richieste economiche della Fiom e il progetto per il controllo sindacale delle fabbriche La nascita del partito comunista II Congresso del Comintern e le condizioni per l'ammissione dei partiti operai all'Internazionale comunista La minoranza di sinistra abbandona il Psi per fondare il Partito comunista d'Italia (gennaio 1921) Il prevalere dei massimalisti nel Psi L'agonia dello Stato liberale e la salita al potere del fascismo Il declino dello stato liberale La paralisi del sistema politico italiano Le elezioni del maggio 1921 e le dimissioni di Giolitti Dallo stato liberaldemocratico al regime fascista Le fasi del passaggio dallo Stato liberale allo Stato fascista: 1 - perdita di potere, 2 - situazione di stasi, 3 - presa del potere La nascita del movimento fascista La fondazione dei «fasci di combattimento» (23 marzo 1919) Il programma politico eclettico e confuso, le eterogenee adesioni, lo stile politico aggressivo e violento L'incendio della sede dell'«Avanti!». Il processo di mutazione: strutture paramilitari e lotta spietata contro il movimento socialista Il fascismo agrario e lo squadrismo I proprietari terrieri e il finanziamento dello squadrismo per abbattere il potere delle leghe contadine La diffusione dello squadrismo I motivi del successo dello squadrismo: neutralità della classe dirigente e degli apparati statali. L’intento della classe dirigente: «costituzionalizzare» il fascismo assorbendolo nella maggioranza liberale Le elezioni del maggio 1921 I blocchi nazionali e l'ingresso alla Camera di 35 deputati fascisti 2 – La stasi istituzionale Il governo Bonomi e il patto di pacificazione Il patto di pacificazione tra socialisti e fascisti Il congresso dei Fasci: lo scontro tra Mussolini e i fascisti intransigenti La sconfessione del patto di pacificazione e la fondazione del il Partito nazionale fascista Il governo Facta La scarsa autorità politica e il dilagare della violenza squadrista La strategia fascista: violenza armata e manovra politica Lo sciopero generale legalitario I fascisti come custodi dell'ordine La marcia su Roma e la conquista dello Stato Il pericolo del rigetto da parte delle forze moderate Il progetto della marcia su Roma Il rifiuto del re di firmare il decreto per la proclamazione dello stato d'assedio Mussolini richiede e ottiene la presidenza del governo (fascisti e liberali giolittiani, liberali di destra, democratici e popolari) 6 Il fascismo degli anni Venti: la «fascistizzazione» dello stato 3 – La conquista del potere La costruzione dello Stato totalitario La normalizzazione dei quadri minori del fascismo Il controllo dei partiti La fusione con i nazionalisti e il collaborazionismo del Partito popolare Milizia volontaria per la sicurezza nazionale Organizzazione armata del partito Gran Consiglio del fascismo Un nuovo organo dello Stato, direttamente controllato dal partito fascista e da Mussolini La nuova legge elettorale e le elezioni del 1924 Il premio di maggioranza Il "listone" (fascisti, molti esponenti della classe dirigente liberale) La vittoria dei fascisti meno clamorosa del previsto Il delitto Matteotti e l'Aventino La denunciò in Parlamento le violenze e la scomparsa di Matteotti L’Aventino dei parlamentari Le responsabilità di Mussolini nel delitto Il discorso del 3 gennaio 1925 Mussolini compreso che il re non sarebbe intervenuto si assume la piena paternità del delitto Il controllo delle associazioni politiche "segrete" Il ruolo istituzionale di Mussolini L’edificazione del potere personale di Mussolini Emanare norme giuridiche senza dover chiedere l'approvazione delle Camere La smobilitazione dei centri di potere periferici La sostituzione dei sindaci elettivi con i podestà e il rafforzamento dell'autorità dei prefetti La restrizione delle libertà e il partito unico La «costituzionalizzazione» del Gran Consiglio, la soppressione della libertà di stampa e lo scioglimento de i partiti L’apparato repressivo I confino di polizia e il Tribunale speciale per la difesa dello Stato, la pena di morte La soppressione delle libertà sindacali Confederazioni sindacali fasciste e corporazioni Il Codice di diritto penale Il fascismo degli anni Venti in economia Il periodo liberista Privatizzazioni, detassazione de i capitali esteri, abolizione del le imposte sui capitali delle banche e delle industrie La rivalutazione della lira «Quota 90» e la difesa dei ceti medi a reddito fisso Stato e gruppi industriali La difesa degli interessi dei grandi gruppi industriali Il «corporativismo Il «Patto di palazzo Vidoni» e le «corporazioni nazionali» fasciste La «Carta del Lavoro» (1927) Fascismo e chiesa cattolica: Patti lateranensi e plebiscito del 1929 I Patti lateranensi L’accordo diplomatico (piena sovranità al papato sulla città del Vaticano, il risarcimento finanziario) Il Concordato (piena libertà di culto, effetti civili del matrimonio religioso e insegnamento obbligatorio della religione cattolica nelle scuola) Il plebiscito del 24 marzo 1929 Il rapporto di convivenza fra fascismo e gerarchie della chiesa I rapporti privilegiati Chiesa - Stato e il rafforzamento della presenza nella società della Chiesa I limiti del fascismo italiano (concorrenza Chiesa nel controllo della società, presenza re, arretratezza socio-economica) (vedi appunti) Il fascismo degli anni Trenta e lo “stato-imprenditore” La crisi del ‘29 7 La crisi delle grandi «banche miste» La nuova strategia «dirigista» La creazione di un istituto di credito pubblico (l'Imi) La creazione dell'Iri (azionista di maggioranza delle banche in crisi e controllo di alcune fra le maggiori imprese italiane) Il capitalismo di stato in Italia Stato-banchiere e Stato-imprenditore La subordinazione dell'agricoltura all'industria, I programmi di lavori pubblici L’economia di guerra La politica estera del fascismo Anni venti: tra velleità revisionistiche e atteggiamento moderato Il comportamento amichevole verso Francia e Inghilterra La restituzione di Fiume e il riconoscimento della Jugoslavia L’ostilità nei confronti della Germania e le mire egemoniche di Mussolini sull'Austria. Anni trenta: la politica bellicista Mussolini assunse personalmente il ministero degli Esteri La conferenza di Stresa (aprile 1935) e la condanna del riarmo tedesco L’aggressione all’Etiopia Un'impresa coloniale come sfogo alla vocazione imperiale del fascismo, occasione di mobilitazione popolare e per sfruttare la favorevole congiuntura diplomatica Un esercito enorme e metodi atroci La condanna della Società delle Nazioni e le «sanzioni» La politica economica dell'«autarchia» Produrre in Italia le merci in precedenza importate Le illusioni di Mussolini L’avvicinamento alla Germania: dall’asse Roma-Berlino al Patto d’acciaio L’asse Roma-Berlino: un'alleanza subordinata Il Patto d'acciaio La svolta totalitaria Un atteggiamento duro nei confronti della borghesia come atteggiamento mentale Le modifiche istituzionali La creazione del ministero per la Cultura popolare, della Gioventù italiana del littorio e la sostituzione della Camera dei deputati con una nuova Camera dei fasci e delle corporazioni Iniziative di carattere formale La vergogna delle leggi razziali 4. Il regime nazista in Germania La repubblica di Weimar e la crisi della società tedesca dopo la Prima guerra mondiale Il dopoguerra e la repubblica di Weimar Consigli degli operai e dei soldati e governo provvisorio (ala moderata del Spd ) Lo scontro socialdemocratici e Lega di Spartaco L’Assemblea costituente e la Costituzione di Weimar Il compromesso fra Spd ed esercito I risultati sul piano sociale (giornata lavorativa di otto ore, assistenza ai disoccupati, divieto dei licenziamenti arbitrari, suffragio universale maschile e femminile, ecc.) e il mancato ridimensionamento dei precedenti poteri Le conseguenze delle sanzioni internazionali e il rafforzamento delle forze di destra La svolta conservatrice della repubblica Il pagamento dei debiti di guerra Stampa di carta-moneta e inflazione Colpiti: lavoratori salariati, ceto medio; avvantaggiati proprietari di immobili e i grandi gruppi industriali La campagna propagandistica delle forze di destra I corpi franchi e gli attentati terroristici, il putsch (rivolta) a Monaco in Baviera di Hitler (1923) L’accordo con i vincitori sulle riparazioni (piano Dawes) L’elezione del maresciallo Hindenburg a presidente della Repubblica 8 Il nuovo ceto medio, la riduzione degli operai professionalizzati e sindacalizzati e le difficoltà della socialdemocrazia La crisi del 1929 in Germania e la fine della repubblica di Weimar di Weimar La crisi del ’29 e la salita al potere di Hitler: le fasi 1) la «crisi di efficienza» ; 2) la «crisi d’autorità» ; 3) la «presa del potere» 1 - La «crisi di efficienza» del governo Brüning (1930-32) La crisi del 1929 e l’aumento della disoccupazione Brüning e la gestione extraparlamentare della crisi L’elezioni del settembre 1930 e il fallimento di rafforzare il governo 2 - La «crisi d'autorità» dei governi di Franz von Papen e Kurt von Schleicher (1932-33) La crisi economica e la radicalizzazione delle masse degli elettori Il partito nazionalsocialista e l’ampliamento delle sue alleanze La rielezione di Hindenburg Le dimissioni di Brüning e il governo Franz von Papen La richieste di nuove elezioni da parte di Hitler e l’ottenimento della maggioranza relativa ( luglio 1932) La nomina a cancelliere di Hitler (30gennaio 1933) 3 - La «presa del potere» da parte di Hitler (1933) Hitler al potere La costruzione dello stato totalitario Le violenze delle Sa e l’incendio al Reichstag Le elezioni del 5 marzo 1933 (43,9% al Partito nazionalsocialista) La messa fuori legge dei partiti ( luglio 1933) «La notte dei lunghi coltelli» L'eliminazione fisica della componente «socialista» del Partito nazionalsocialista: il massacro delle Sa da parte di reparti delle Ss Hitler si autonomina Fiihrer e cancelliere (Reichkanzler) (agosto 1934) La persecuzione antisemita Le leggi di Norimberga La «notte dei cristalli» La politica economica, sociale e militare del Terzo Reich Lavori pubblici e integrazione dell'intervento dello stato con il sistema privato Il riarmo della Germania e i creditori internazionali 5. Verso la Seconda guerra mondiale La crisi del ’29 e l’instabilità politica degli anni trenta Le conseguenze della crisi del ’29: l’instabilità politica tra fascismo e Fronti popolari Il fascino seduttivo della violenza e i movimenti di estrema destra La strategia del movimento operaio I successi di Hitler e la svolta nella politica estera dell’URSS (adesione alla Società delle nazioni , l'alleanza militare con la Francia) Il capovolgimento della linea seguita dal Comintern e dei partiti comunisti europei: dalla contrapposizione frontale nei confronti delle forze democratico-borghesi e delle socialdemocrazie alla collaborazione nella lotta al fascismo (i fronti popolari) Il Fronte popolare in Francia L’instabilità istituzionale dei primi anni trenta Le elezioni del 1936 e la vittoria del Fronte popolare Gli accordi di Palais Matignon (contratti collettivi di lavoro e dei diritti sindacali; maggiorazione dei salari, introduzione dei delegati operai, quaranta ore settimanali, due settimane di ferie) L’insofferenza dei ceti medi urbani La divisione delle forze di sinistra Lo "sciopero del capitale" (esportare i capitali all'estero per ridurre gli investimenti) Il nuovo governo Daladier e la sconfessione degli accordi di Matignon. (1938) La Guerra civile spagnola (1936-39) L’esilio volontario del re e la proclamazione della repubblica (1931) La fondazione della Falange e il ricorse ad azioni terroristiche (1933) 9 La vittoria elettorale del «Fronte popolare» (1936) La ribellione dell'esercito di stanza in Marocco con a capo Francisco Franco L’aiuto di Hitler e di Mussolini e l'equidistanza o il non intervento" delle potenze democratiche Le Brigate Internazionali di volontari filo repubblicani e l’aiuto dell’Urss L'unità delle destre e le divisioni del Fronte popolare La caduta di Barcellona e Madrid (1939) Alla vigilia della Seconda guerra mondiale Il trabocchetto del Trattato di Versailles Le rivendicazioni della Germania, dell'Italia e del Giappone Le tensioni fra i vincitori della Prima guerra mondiale I tentavi egemonici della Francia controbilanciati dall'Inghilterra spalleggiando le rivendicazioni della Germania; l’ambiguità dell'Italia, I limiti politici degli stati-nazione Il prevalere del proprio interesse nazionale (stati europei) e l’imposizione del libero scambio (Usa) Anni Trenta: i primi venti di guerra L’aggressione giapponese alla Manciuria cinese (1932) L’aggressione dell'Italia fascista all'Etiopia (1935) L'asse Roma-Berlino (ottobre 1936). Le prime iniziative hitleriane 1- La reintroduzione della coscrizione obbligatoria (1935) 2 – la rimilitarizzazione della Renania (1936) 3 – L’occupazione dell'Austria (1938) La politica di appeasement «Ammansire» Hitler accontentandolo nelle sue rivendicazioni più «ragionevoli» (Chamberlain) Churchill: (l'unico modo per fermare Hitler opporsi) 4 - La questione dei sudeti Le mire di Hitler: l'annessione della regione dei Sudeti e la distruzione dello Stato cecoslovacco La Conferenza di Monaco L’accettazione del progetto presentato dall'Italia che accoglieva quasi alla lettera le richieste tedesche 5 - L’ultimatum alla Polonia L’ ultimatum alla Polonia perché gli cedesse la città di Danzica (marzo 1939) 6 - Il Patto d'acciaio e il Patto Ribbentrop-Molotov Il Patto d'acciaio con l'Italia ( 22 maggio 1939): la subordinazione italiana Il patto Ribbentrop - Molotov Un patto di non aggressione e la spartizione della Polonia 10