ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER I SERVIZI COMMERCIALI, TURISTICI E SOCIALI "L. MILANI" MIRC010004 – C F. 83007880152 – www.ipcmeda.gov.it e-mail [email protected] PROGETTO “PER UNA CULTURA DELL’HANDICAP” Costruire una cultura della diversità Prossimamente incontreremo alcune persone di un’associazione di disabili, l’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare di Milano. Perché questa iniziativa nel nostro Istituto? Sicuramente la nostra scuola, così come il resto della nostra società, si sta caratterizzando per la presenza di un’umanità ricca e variegata per colore della pelle, aspetto fisico, cultura, religione ed etnia. In questo mondo della differenza siamo comunemente portati a pensare ai disabili come persone grigie e tristi, che per la loro condizione fisica o psichica non possano condurre una vita “normale”. Ma chi sono i disabili? La menomazione è il danno biologico che una persona riporta a seguito di una malattia o di un incidente; la disabilità è l’incapacità di svolgere le normali attività della vita quotidiana a seguito della menomazione; l’handicap è lo svantaggio sociale che deriva dall’avere una disabilità. Così, ad esempio, una persona su sedia a rotelle è sicuramente disabile, ma potrebbe potenzialmente non essere handicappata se venissero eliminate tutte le barriere architettoniche, cosicché non verrebbe escluso dall’accesso a nessun settore della vita sociale. Un paraplegico (gambe paralizzate) avrà certamente un handicap quando si tratta di giocare al calcio, ma potrebbe non averne nessuno nell’uso di un personal computer. Ma se le partite di calcio fossero normalmente giocate sulle sedie a rotelle? I soci della UILDM di Milano verranno a parlarci della loro associazione, della loro vita quotidiana, della loro squadra di hockey su carrozzella e ci inviteranno a giocare con loro in una partita tutta “a rotelle”. Con il patrocinio e la collaborazione del CIP provinciale Milano e Monza e Brianza SEDE CENTRALE: Via Como, 11 – 20036 MEDA - Tel. 0362/70718-74508 – Tfax Sede Coordinata: Via De Gasperi, 5 – Seveso – Tel. 0362/507051 Succursale: Via G. Cantore, 4 – Meda – Tel. 0362/340882 Amministrazione che utilizza in modo efficace il modello CAF 0362/340929 Wheelchair Hockey Il Wheelchair Hockey, detto anche Hockey in carrozzina a motore, è nato in Olanda circa 20 anni fa, grazie ad un gruppo di giovani affetti da distrofia muscolare che, seguendo già da tempo alcuni loro amici disabili impegnati in altre discipline, volevano rendersi anche loro protagonisti di uno sport che fosse adatto alle loro particolari esigenze. Già da diversi anni questo tipo di hockey è presente in molti paesi europei ed anche negli Stati Uniti, in Canada ed Oceania. In Italia è arrivato nel 1991, per iniziativa del Gruppo Giovani della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), a cui non sembrava vero aver trovato uno sport praticabile e già così diffuso all'estero. Requisiti e strumenti L'hockey in carrozzina elettronica viene praticato in palestra, si svolge in un perimetro delimitato (di 26 × 16 metri) da sponde in legno o metallo, e ogni squadra può far scendere in campo un massimo di cinque giocatori e può usufruire di un numero illimitato di sostituzioni nel corso della partita, a seconda del numero di giocatori disponibili in rosa. Consente un gioco di squadra, sia a ragazzi che riescono a colpire la pallina utilizzando la forza del braccio (tramite una mazza in materiale plastico), che a ragazzi che riescono ad impiegare la propria forza unicamente per azionare il comando della carrozzina, sulle cui pedane viene applicato uno strumento (stick) che permette di indirizzare la palla. è una disciplina adattissima ai distrofici anche perché rappresenta una possibilità in più per socializzare. Modalità di gioco Ogni partita è divisa in 4 tempi, ogni tempo ha una durata di 10 minuti; in campo due arbitri consentono il corretto svolgimento del gioco. Le due porte sono alte 20 cm e lunghe 2,20 m e per questo motivo la pallina da gioco non può essere sollevata da terra. Nell'area a semicerchio può sostare solamente il portiere, pena il tiro da rigore a favore della squadra avversaria. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.