INVESTMENT SOLUTIONS & PRODUCTS Economic Research Monitor Svizzera Dicembre 2016 La BNS in lotta contro un franco strutturalmente forte Settori Equilibrio esterno Politica monetaria Industria meccanica svizzera indietro rispetto a quella tedesca È difficile gestire il successo Minor inclinazione a intervenire Pagina 14 Pagina 17 Pagina 12 Sigla editoriale Editore: Investment Solutions & Products Loris Centola Global Head of PB Research Tel. +41 44 333 57 89 E-Mail: [email protected] Dr. Oliver Adler Head Economic Research Tel. +41 44 333 09 61 E-Mail: [email protected] Chiusura redazionale 6 dicembre 2016 Visitateci su Internet www.credit-suisse.com/research Copyright La pubblicazione può essere citata con l'indicazione della fonte. Copyright © 2016 Credit Suisse Group AG e /o delle sue affiliate. Tutti i diritti riservati Collaborazione Tomasz Limberger Swiss Issues Congiuntura I Dicembre 2016 2 Editorial Gentili lettrici, stimati lettori Poco meno di due anni fa l'economia svizzera dovette affrontare un violento shock: con l'abolizione del livello minimo per il tasso di cambio EUR/CHF a opera della Banca nazionale svizzera (BNS) il 15 gennaio 2015, la posizione competitiva delle aziende elvetiche che concorrono con le imprese straniere è peggiorata sensibilmente da un giorno all'altro. Il tutto dopo che le stesse aziende avevano già sofferto parecchio per via della rivalutazione del franco negli anni della crisi finanziaria e dell'euro. Anche gli investitori svizzeri con portafogli internazionali diversificati hanno dovuto mettere in conto significative perdite di valore a seguito della svalutazione delle divise estere. Oltre allo sblocco del tasso di cambio EUR/CHF, la BNS ha intrapreso un ulteriore consistente cambio di direzione, con l’adozione di tassi ampiamente negativi per i depositi e il Libor target. Cosa si può affermare a distanza di due anni relativamente al successo e all'insuccesso di questi cambiamenti di rotta della politica monetaria? In senso più stretto – nello specifico per quanto riguarda il tentativo di indebolire nettamente il franco rispetto all'euro tramite la riduzione dei tassi – la politica della BNS non ha finora prodotto grandi effetti. Infatti, fino a fine 2016, il franco ha evidenziato solo dei movimenti marginali rispetto all'EUR. Inoltre la Banca nazionale è dovuta intervenire costantemente e in modo significativo sul mercato valutario al fine di evitare una nuova rivalutazione del franco. Così non si è potuto nemmeno raggiungere l'obiettivo di porre freno all'ampliamento del bilancio della BNS. Fondamentalmente la BNS avrebbe avuto a disposizione due alternative all'inizio del 2015. Avrebbe potuto o spingere ancora molto più in territorio negativo i tassi negativi introdotti nel dicembre 2014 o rinunciare completamente alla sua autonomia a livello di politica monetaria, agganciando il franco all'euro su base permanente. Quest'ultima ipotesi, senza ombra di dubbio, non avrebbe trovato in Svizzera una larga accettazione sul piano politico. Un taglio dei tassi nettamente più consistente sarebbe andato di pari passo con il rischio di una destabilizzazione finanziaria. Il timore sarebbe stato quello di una consistente fuga verso la liquidità e le banche si sarebbero trovate di fronte a grandi problemi nella determinazione degli interessi e quindi per la loro redditività. Inoltre il boom sul mercato immobiliare si sarebbe accentuato ancora di più. Dalla prospettiva dell'economia reale si può affermare che sempre più comparti dell'economia delle esportazioni si sono adeguati alla maggiore solidità del franco (cfr. pag. 7), sebbene alcuni settori molto sensibili ai tassi di cambio continuino a risentirne (cfr. articolo sull’industria meccanica a pag. 11). Nel secondo semestre 2016 la ripresa delle esportazioni complessive – anche a seguito del miglioramento del clima globale – ha riacquisito slancio. Laddove, nel 2017, non si verificassero consistenti distorsioni indotte dalla geopolitica o dalla politica europea, siamo fiduciosi che questa ripresa proseguirà e che la congiuntura elvetica nel suo complesso assumerà un corso abbastanza equilibrato durante l'anno prossimo. Tutto sommato, quindi, le decisioni della BNS rappresentano un buon compromesso. Come altre aree politiche, anche la politica monetaria deve sempre trovare una soluzione tra quanto auspicato e ciò che può essere realizzato. Vi auguriamo una piacevole lettura e vi porgiamo i nostri migliori auguri per il nuovo anno. Thomas Gottstein CEO Swiss Universal Bank Oliver Adler Head Economic Research Swiss Issues Congiuntura I Dicembre 2016 3 Sommario Congiuntura globale 5 A fine 2016 la congiuntura globale si presenta solida. Dal momento che nel 2017 l'economia statunitense trarrà probabilmente vantaggio da uno stimolo fiscale, la crescita del paese potrebbe sorprendere in positivo. Ma ciò comporta anche rischi per l'inflazione e i tassi. Congiuntura Svizzera 7 Nel 2017 l'economia svizzera dovrebbe registrare un'espansione dell'1,5%, quindi simile a quella del 2016. Sempre più settori attivi nelle esportazioni tornano a essere competitivi, mentre l'economia interna è priva di impulsi di crescita. Settori 12 Quanto abbia inciso in negativo sull’industria meccanica svizzera la sopravvalutazione del franco degli ultimi anni lo si evince da un raffronto con la concorrenza tedesca. Tuttavia anche gli esportatori tedeschi hanno risentito quest'anno della debolezza della domanda nei paesi emergenti. Dibattito sull’equilibrio esterno 14 Pochi settori economici altamente produttivi alimentano il notevole surplus nel saldo delle partite correnti della Svizzera. Alla luce della bassa sensibilità di questi settori al tasso di cambio, identificare una risposta di politica economica adeguata risulta difficile. Politica monetaria 17 La maggiore crescita e il lieve aumento dell’inflazione in Svizzera, nonché la minor tolleranza all’estero di interventi sui mercati valutari potrebbero imporre nei prossimi mesi un ribilanciamento dell’attuale politica monetaria della Banca nazionale svizzera (BNS). Agenda di politica economica 20 I tassi estremamente bassi assicurano alla Confederazione risparmi annui di oltre CHF 200 mio. Invece di accumulare debiti e di guadagnarci, la Confederazione man-tiene un atteggiamento prudente nell'ambito delle emissioni. A ragione, poiché mo-mentaneamente è pressoché insensato effettuare ulteriori spese. Regioni 21 Cresce l'onere debitorio, pur incidendo poco sui cantoni attualmente. Dal 1995 gli interessi effettivi sul debito stanno calando. Tuttavia gli interessi negativi determinano situazioni di difficoltà per alcuni cantoni. Immobili 23 Negli ultimi cinque anni i mercati alberghieri di Basilea, Ginevra e Zurigo hanno in parte registrato pernottamenti in deciso rialzo. Ma, tenuto conto del notevole ampliamento dell'offerta, la concorrenza dovrebbe inasprirsi presto anche nelle città. Previsioni e indicatori 25 Swiss Issues Congiuntura I Dicembre 2016 4 Economic Research Congiuntura globale Ritorno dell'inflazione? A fine 2016 la congiuntura globale si presenta solida. Poiché nel 2017 l'economia USA trarrà probabilmente vantaggio da uno stimolo fiscale, la crescita del paese potrebbe sorprendere in positivo. Ma ciò comporta anche rischi per l'inflazione e i tassi. Nel 2017 probabile uno stimolo fiscale negli Stati Uniti; di conseguenza crescita e inflazione potrebbero aumentare Donald Trump è stato eletto 45° presidente degli Stati Uniti, e i repubblicani controllano il Congresso. Pertanto dovrebbero essere in programma cambiamenti della politica statunitense in generale e della politica economica in particolare. I relativi effetti si percepiranno anche in altri paesi. Tuttavia, per via di un possibile mix di impulsi positivi (tagli alle imposte, maggiori spese infrastrutturali) e negativi (crescente protezionismo) sarà molto difficile effettuare delle previsioni abbastanza affidabili. Pertanto lasciamo per ora invariate le nostre previsioni su crescita e inflazione per gli USA nel 2017. Tuttavia, sia per la crescita che per l'inflazione, prevalgono i rischi al rialzo. Perciò la banca centrale statunitense potrebbe vedersi costretta rapidamente ad assumere un maggiore rigore sul fronte dei tassi. Per il un primo momento ci aspettiamo per il 2017 ancora due rialzi dei tassi di riferimento complessivamente di 50 punti base. Rischi politici nell'Eurozona ancora al centro dell'attenzione; la BCE dovrebbe proseguire con una politica monetaria allentata Nell'Eurozona, anche nel 2017 dovrebbe perdurare una dinamica economica positiva. Le prospettive per l'inflazione continuano comunque a restare deboli per via degli eccessi di capacità ancora elevati. Pertanto la Banca centrale europea (BCE) manterrà il proprio corso improntato a una politica monetaria espansiva. Dopo il referendum costituzionale in Italia, nel 2017 sono in programma altre importanti decisioni politiche (elezioni nei Paesi Bassi, in Francia e in Germania), che potrebbero compromettere l'andamento congiunturale. Nel frattempo un'accelerazione della crescita negli Stati Uniti avrebbe naturalmente anche delle ripercussioni positive sulla congiuntura in Europa. Paesi emergenti sotto pressione per via dei rialzi dei tassi negli USA e dei crescenti rischi di protezionismo Le elezioni negli USA hanno modificato la situazione di partenza anche di parecchi paesi emergenti. In linea di principio, una crescita statunitense più alta dovrebbe ravvivare la domanda per le rispettive esportazioni, ma diverse valute dei mercati emergenti, a seguito del rialzo dei tassi negli Stati Uniti, hanno risentito di una pressione di svalutazione. Ciò comporta rischi inflazionistici, che potrebbero costringere le banche centrali ad assumere un corso più restrittivo. I toni protezionistici che giungono da Washington rappresentano un ulteriore fattore di incertezza. Complessivamente ci attendiamo però un proseguimento della stabilizzazione economica sui mercati emergenti. La Cina dovrebbe continuare il suo processo di rallentamento economico guidato, mentre Russia e Brasile dovrebbero uscire dalla recessione l'anno prossimo. [email protected] Maggiori attese sui tassi di riferimento USA dopo l'elezione di Trump Nell'Eurozona l'inflazione resta al di sotto del target del 2% In %, previsioni di mercato ricavate dai prezzi dei future sui Fed Fund Tassi d'inflazione core nei grandi paesi dell'Eurozona, in % rispetto all'anno precedente, media su 3 mesi 1,6 gennaio 2017 gennaio 2018 gennaio 2019 Fascia obiettivo (centro della fascia) 1,4 3,0 1,2 2,0 1,0 1,5 0,8 1,0 0,6 0,5 0,4 0 0,2 1.2016 3.2016 5.2016 Fonte: Bloomberg, Datastream, Credit Suisse 7.2016 9.2016 11.2016 Germania Francia Italia Spagna 2,5 -0,5 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 Fonte: Datastream, Credit Suisse Swiss Issues Congiuntura I Dicembre 2016 5 Economic Research Congiuntura globale I Monitor USA Nel settore edilizio statunitense la forza lavoro scarseggia In migliaia di dipendenti; tasso di disoccupazione in %, medie su 12 mesi Nel corso della campagna elettorale Donald Trump ha annunciato che avrebbe abbassato nettamente le imposte e che, nel contempo, avrebbe incrementato le spese infrastrutturali. Dal momento che l'economia USA sta già sfruttando al massimo le sue capacità, un'implementazione completa del programma elettorale non solo andrebbe ad accelerare la crescita fino a un punto percentuale all'anno, ma anche a rinfocolare l'inflazione. Di conseguenza, la banca centrale americana dovrebbe irrigidire la propria politica in materia di tassi più rapidamente di quanto ipotizzato finora. Tuttavia è più probabile che l'implementazione del programma non rispetterà appieno le promesse per via delle imponderabilità politiche. [email protected] Cina 2 000 22 Disoccupati Tasso di disoccupazione (sc. di dx.) 1 800 20 1 600 18 1 400 16 1 200 14 1 000 12 800 10 600 8 400 2001 6 2003 2005 2007 2009 2011 2013 2015 Fonte: Datastream, Credit Suisse Lo stato interviene con investimenti Investimenti in immobilizzazioni materiali, variazione in % risp. all'anno precedente Recentemente la crescita in Cina si è stabilizzata al 6,7%, il che è da attribuirsi anche ai consumi robusti, ma principalmente a investimenti pubblici finanziati ricorrendo al debito. Con questi ultimi il governo compensa la flessione della crescita negli investimenti privati. Ci aspettiamo che, nel 2017, Pechino consentirà un rallentamento della crescita a quota 6,3% per frenare leggermente la dinamica di accumulo del debito. Al fine di allentare le condizioni di politica monetaria, la banca centrale dovrebbe puntare, invece che su riduzioni dei tassi, ancora su una graduale svalutazione della divisa. 30 Investimenti materiali privati Investimenti materiali pubblici Totale 25 20 15 10 5 0 2013 2014 2015 2016 [email protected] Fonte: Datastream, Credit Suisse Paesi emergenti Elevato deficit della bilancia commerciale: un fattore di rischio In mia. di USD 600 Riserve valutarie (sc. di dx.) -500 500 -400 400 -300 300 -200 200 -100 100 0 0 Turchia India Brasile Polonia Sudafrica Messico Repubblica Ceca Ungheria [email protected] Deficit della bilancia delle partite correnti cumulato su 10 anni -600 Indonesia Negli ultimi anni il basso livello dei tassi nei paesi industrializzati è stato uno dei driver dei consistenti afflussi di capitali nei mercati emergenti. I rialzi dei tassi attesi negli USA potrebbero determinare comunque un'inversione di tendenza di questa dinamica, mettendo quindi sotto pressione le valute dei mercati emergenti. Ciò risulta problematico in particolare per i paesi con un sostanziale deficit della bilancia commerciale e basse riserve valutarie, come ad esempio Turchia e Sudafrica. Per mantenere i flussi di capitali, le rispettive banche centrali dovrebbero procedere a rialzi dei tassi, il che però andrebbe a frenare la crescita economica. Fonte: Bloomberg, Datastream, Credit Suisse Swiss Issues Congiuntura I Dicembre 2016 6 Economic Research Congiuntura Svizzera La ripresa si espande Nel 2017 l'economia svizzera dovrebbe registrare un'espansione dell'1,5%, quindi simile a quella del 2016. Sempre più settori attivi nelle esportazioni tornano a essere competitivi, mentre l'economia interna è priva di impulsi di crescita. Il 3° trimestre «corregge» gli eccessi del trimestre precedente Secondo la Segreteria di Stato dell'economia (SECO), nel 3° trimestre 2016 la prestazione dell'economia elvetica ha evidenziato una stagnazione rispetto al trimestre precedente. Come da previsioni, non è stato quindi più raggiunto l'elevato livello di crescita del 2° trimestre, pari allo 0,6%, che presentava comunque degli eccessi a livello statistico. Considerate le forti oscillazioni della crescita trimestrale, i singoli valori trimestrali non dovrebbero dunque essere sopravvalutati. Il raffronto con l'anno precedente fornisce, a nostro giudizio, un quadro più veritiero della realtà economica: trascorsi due terzi dell'anno, il prodotto interno lordo (PIL) si è attestato dell'1,3% sopra il livello dell'anno precedente. L'economia delle esportazioni svizzera mostra nuovi segnali di solidità Fortunatamente ci siamo lasciati ampiamente alle spalle il peggio per il settore delle esportazioni. Il volume (complessivo) di esportazioni sta tornando a crescere in modo abbastanza dinamico, e l'occupazione nell'ambito dell'economia delle esportazioni dovrebbe aver superato il suo minimo (cfr. previsioni dettagliate da pag. 10). Pur essendoci assolutamente settori in cui il volume delle esportazioni continua a ridimensionarsi, e considerato che nella maggior parte dei settori gli organici continuano a calare, la relativa cifra sta gradualmente diminuendo (cfr. fig. a destra). Inoltre nei primi tre trimestri del 2016 le differenze settoriali, sia relativamente all'andamento delle esportazioni che a quello occupazionale, sono state nettamente più basse rispetto a quanto si dovette «assimilare» nel corso delle precedenti rivalutazioni del franco negli anni 2010 e 2012 (cfr. fig. a sinistra). Esse sono state altresì persino più basse rispetto al periodo, sostanzialmente tranquillo, dal 2013 (cfr. fig. a destra) e decisamente inferiori in rapporto alla crisi finanziaria del 2008/2009. Ciò indica che sempre più settori stanno tornando a riacquistare la propria competitività. Ogni simbolo corrisponde all'andamento di uno dei 22 settori industriali Ogni simbolo corrisponde all'andamento di uno dei 22 settori industriali 40% 30% 20% 10% 0% -10% -20% 2012 -30% 2011 -40% -8% -6% -4% -2% 0% 2% 4% 2010 6% 8% Crescita dell'occupazione rispetto all'anno precedente in % (equivalenti a tempo pieno) Fonte: Amministrazione federale delle dogane, Ufficio federale di statistica, Credit Suisse Crescita delle esportazioni rispetto all'anno precedente in % L'andamento è più omogeneo dal 2013 Crescita delle esportazioni rispetto all'anno precedente in % Grandi differenze settoriali caratterizzano gli anni dal 2010 al 2012 40% 30% 20% 10% 0% -10% -20% -30% 2016 fino a T3 2015 2014 2013 -40% -8% -6% -4% -2% 0% 2% 4% 6% Crescita dell'occupazione rispetto all'anno precedente in % (equivalenti a tempo pieno) 8% Fonte: Amministrazione federale delle dogane, Ufficio federale di statistica, Credit Suisse Swiss Issues Congiuntura I Dicembre 2016 7 Economic Research Gli indicatori anticipatori segnalano una ripresa Anche l'indice dei direttori d'acquisto (PMI), da noi realizzato in collaborazione con procure.ch, sottolinea le prospettive positive per l'industria elvetica: a novembre il PMI è cresciuto a quota 56.6 punti – un valore che sul più lungo termine viene raggiunto solamente in fasi di crescita solide. L'economia delle esportazioni svizzera beneficia dell'andamento economico nei rispettivi paesi di sbocco: il barometro delle esportazioni di Credit Suisse, che fornisce un valore approssimativo di quest'andamento, si attesta, a quota 1.0, a un livello corrispondente alla media pluriennale, e nettamente al di sopra della soglia di crescita di 0. A creare invece problemi per l'economia delle esportazioni è la sopravvalutazione, tuttora presente, del franco rispetto all'euro. Inoltre, la recente solida crescita delle esportazioni farmaceutiche ha portato i valori di riferimento a un livello decisamente elevato. Complessivamente ipotizziamo che il volume delle esportazioni nel 2017 salirà del 4,5%. Il mercato del lavoro è l'ago della bilancia tra esportazioni ed economia interna La situazione sul mercato del lavoro è uno degli elementi più importanti che determinano l'andamento dei consumi privati, e quindi del più importante driver dell'economia interna. L'elevata correlazione tra andamento occupazionale e dei consumi privati (cfr. fig.) ha diverse ragioni: così, ad esempio, l'immigrazione – che secondo la nostra analisi ha contribuito, negli ultimi sette anni, per più di un quarto alla crescita dei consumi – è strettamente collegata alla situazione del mercato del lavoro tramite l'accordo di libera circolazione delle persone (e ciò dovrebbe restare così). Inoltre la stima sulla sicurezza del posto di lavoro influenza fortemente il sentiment dei consumatori, e sussiste una stretta correlazione tra andamento occupazionale e dei salari, almeno sul piano teorico. L'economia interna resta robusta, ma meno dinamica Dal momento che la situazione sul mercato del lavoro sembra aver superato il suo minimo (il tasso di disoccupazione dovrebbe restare stabile e l'occupazione dovrebbe tornare a crescere), una flessione della domanda interna è diventata improbabile. Di conseguenza ipotizziamo che l'economia interna costituirà anche nel 2017 un supporto affidabile per la crescita economica elvetica. Tuttavia gli impulsi di crescita interni si presenteranno nuovamente soltanto contenuti. Contro una forte accelerazione dei consumi privati giocano tre fattori: innanzitutto la maggiore domanda indotta dall'immigrazione dovrebbe essere inferiore di circa un quinto rispetto all'anno precedente, e l'immigrazione si indebolirà maggiormente. In secondo luogo, il periodo della crescita del potere d'acquisto, grazie al calo del rincaro, è finito. Infatti, a rialzi salariali contenuti si contrappone un livello dei prezzi che è tornato leggermente a crescere. E, in terzo luogo, il sentiment dei consumatori resta probabilmente sotto pressione. Il tasso di disoccupazione è troppo elevato e i consumatori elvetici ripongono una fiducia eccessivamente scarsa nella solidità della loro economia. Complessivamente la crescita dei consumi privati nel 2017 dovrebbe essere in linea con quella dell'anno precedente. Il PMI sottolinea le prospettive positive per le esportazioni Stretta correlazione tra consumi e occupazione PMI, crescita delle esportazioni rispetto all'anno precedente in % Variazione rispetto allo scorso anno in % 70 PMI Esportazioni (media su 3 mesi, sc. di dx.) 20 65 15 60 10 55 5 50 0 45 -5 40 -10 35 -15 30 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 -20 Fonte: Amministrazione federale delle dogane, procure.ch, Credit Suisse 4,0% Occupazione Consumi privati 3,0% 2,0% 1,0% 0,0% -1,0% -2,0% 1995 1997 1999 2001 2003 2005 2007 2009 2011 2013 2015 Fonte: Ufficio federale di statistica, Segreteria di Stato dell'economia SECO, Credit Suisse Swiss Issues Congiuntura I Dicembre 2016 8 Economic Research Solo gli investimenti edilizi dovrebbero accelerare Che lo stato subentri quale driver della domanda fornendo un maggiore slancio all'economia interna è improbabile. Il calo dei costi di rifinanziamento giocherebbe a favore di tutto questo, ma attualmente sono previsti più programmi di risparmio che non provvedimenti di stimolo. Anche nell'ambito degli investimenti in attrezzature non si ipotizzano accelerazioni. A un fabbisogno più elevato e a costi di rifinanziamento poco cari continuano a contrapporsi, e ciò rappresenta un freno, incertezze elevate, tra l'altro in riferimento alla piazza produttiva della Svizzera e al carico fiscale futuro. Prevediamo pertanto per il 2017 una crescita leggermente più bassa dei consumi pubblici e degli investimenti in attrezzature. Al contrario, la crescita degli investimenti edilizi dovrebbe evidenziare un'accelerazione. Determinante in questo senso è innanzitutto l'edilizia abitativa, a cui viene fornito uno slancio dai tassi molto bassi (parola chiave: pressione all’investimento). Poiché l'offerta di appartamenti cresce in modo più rapido rispetto alla domanda, gli sfitti dovrebbero aumentare ulteriormente. La politica dei tassi negativi della Banca nazionale svizzera semmai ha dunque stimolato troppo questo settore economico. Nel contempo ha fornito però una boccata d'ossigeno ai settori delle esportazioni, consentendo loro di tornare competitivi. [email protected] [email protected] Swiss Issues Congiuntura I Dicembre 2016 9 Economic Research Congiuntura Svizzera I Monitor Esportazioni Paura del presidente Trump In che aree siete interessati da misure protezionistiche o vi aspettate tali misure? I recenti cambiamenti a livello politico negli USA e in Europa hanno ridestato delle preoccupazioni di un maggior protezionismo nelle aziende industriali svizzere. In particolare gli USA spiccano nel sondaggio tra i partecipanti al panel del PMI: circa un quarto di tutte le aziende ha dichiarato che, negli scambi con gli USA, prevede in futuro provvedimenti più protezionistici. Altrettanti timori manifesta l'Unione europea (UE): quasi il 10% delle aziende ipotizza che il partner commerciale più importante per la Svizzera assumerà misure protezionistiche analoghe a quelle della Cina. 30% 25% Interessato dal protezionismo 20% Atteso un maggior protezionismo 15% 10% 5% 0% Cina Stati Uniti d'America Asia esclusa la Cina UE Sudamerica [email protected] Fonte: procure.ch, Credit Suisse Consumi Immigrazione: un driver importante della crescita dei consumi Contributo alla crescita dei consumi in % In base alla nostra analisi, all'incirca un quarto della crescita dei consumi privati dal 2008 è da attribuirsi all'immigrazione. Ciò corrisponde, tra il 2008 e oggi, a una maggiore domanda determinata dall'immigrazione pari complessivamente a oltre CHF 10 mia. o, in media, a quasi CHF 1,5 mia. all'anno. L'anno prossimo ci si deve attendere di nuovo una maggiore domanda determinata dall'immigrazione. Essa dovrebbe però corrispondere a meno di CHF 1 mia. Di conseguenza non solo è più bassa della media degli ultimi anni, ma è anche inferiore di circa un quinto all'anno precedente. 100% 80% 60% 40% 20% 0% 2009 2010 Immigrati 2011 2012 2013 2014 Popolazione residente [email protected] Fonte: Ufficio federale di statistica, Segreteria di Stato dell'economia SECO, Credit Suisse Investimenti Grandi differenze a seconda delle categorie di investimenti In mia. di CHF a trimestre Nonostante le incertezze politiche e congiunturali e l'andamento economico contenuto – fattori che generalmente frenano la crescita degli investimenti – in Svizzera gli investimenti sono sostanzialmente vivaci. Gli investimenti in attrezzature si sono 30 attestati nel 3° trimestre 2016 di circa il 3,5% al di sopra del livello dell'anno precedente. In questo caso si investe soprattutto in ricerca e sviluppo, oltre che in tecnologia informatica (IT), mentre i «classici» investimenti nell’industria meccanica nel frattempo, nel migliore dei casi, stagnano. Inoltre si investe maggiormente nel comparto immobiliare. In particolare gli immobili residenziali sono sempre più favoriti dagli investitori per via del basso livello dei tassi. 20 [email protected] 25 15 Altri equipaggiamenti/comparto militare Ricerca e sviluppo Informatica e servizi informatici Resto 10 5 1995 1997 1999 2001 2003 2005 2007 2009 2011 2013 2015 Fonte: Ufficio federale di statistica, Credit Suisse Swiss Issues Congiuntura I Dicembre 2016 10 Economic Research Inflazione Flessioni dei prezzi nella maggior parte delle categorie In %, dall'ottobre 2014 all'ottobre 2016 Trasporto 2,0 -7,0 -8,0 [email protected] Fonte: Ufficio federale di statistica, Credit Suisse Immigrazione Stabili i passaggi dal settore dell'asilo Comunicazione Suppellettili domestiche e conduzione corrente della casa -6,0 Altri beni e servizi Totale Cura della salute Tempo libero e cultura -5,0 Abitazioni ed energia -4,0 Alcol e tabacco -3,0 Ristoranti e hotel -2,0 Abbigliamento 0 -1,0 Prodotti alimentari e bevande 1,0 Istruzione Per via della rivalutazione del franco e della flessione del prezzo del petrolio, negli ultimi due anni i prezzi al consumo sono calati all'incirca dell'1,5%. Una flessione particolarmente consistente è stata registrata dai prezzi delle componenti «trasporto» (auto e benzina più economiche) e «suppellettili domestiche e conduzione corrente della casa» (mobili ed elettrodomestici più convenienti). La stabilità dei prezzi dell'abbigliamento è stata sorprendente. Esso viene per lo più importato e, per via della rivalutazione del franco, dovrebbe in realtà essere più vantaggioso. Nel 2017 i due effetti «franco» e «petrolio» saranno presumibilmente assenti, il che dovrebbe garantire un rialzo ridotto dei prezzi al consumo nell'ordine dello 0,5%. Saldo migratorio della popolazione straniera residente in pianta stabile, somma su 12 mesi Le domande di asilo si ripercuotono nella statistica della popolazione straniera residente in pianta stabile della Segreteria di Stato della migrazione solo se viene effettivamente concesso l'asilo. Questi cosiddetti profughi riconosciuti vengono poi registrati come persone che passano dalla condizione di asilo alla popolazione residente in pianta stabile. Influenzano quindi il saldo migratorio con un certo ritardo rispetto all'andamento delle domande di asilo. Queste ultime hanno superato il loro picco in Svizzera. L'ondata di profughi dalla metà del 2015 dovrebbe comunque ripercuotersi in un maggior numero di passaggi di persone dalla condizione di asilo nel 2017. 110 000 Saldo migratorio senza passaggi dallo status di richiedente asilo Saldo migratorio passaggi dallo status di richiedente asilo Richieste d'asilo 100 000 90 000 80 000 70 000 60 000 50 000 40 000 30 000 20 000 10 000 0 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 [email protected] Fonte: Segreteria di Stato della migrazione, Credit Suisse Mercato del lavoro I settori orientati alle esportazioni si fanno carico dell'onere principale Crescita dei posti di lavoro rispetto all'anno precedente in % (equivalenti a tempo pieno) Nel 3° trimestre 2016 l'occupazione in Svizzera ha registrato una stagnazione. A sostenere maggiormente il mercato del lavoro sono stati il settore sanitario e sociale, oltre che l'amministrazione pubblica («servizi amministrati»). Nei settori con una quota di esportazioni elevata rispetto ai fatturati complessivi l'occupazione si è attestata, per la quinta volta di fila, al di sotto del livello dell'anno precedente. Tuttavia, dal momento che il ridimensionamento dei posti di lavoro non si è ulteriormente acuito, in questi settori che dipendono fortemente dal franco il peggio dovrebbe essere ormai passato. L'economia interna ha risentito meno dello shock del franco, pur continuando ad attestarsi leggermente al di sotto del valore dell'anno precedente. [email protected] 4% 3% 2% 1% 0% -1% Settore amministrativo Orientamento alle esportazioni/sensibilità ai tassi d'interesse Orientamento interno -2% -3% 2000 2002 2004 2006 2008 2010 2012 2014 2016 Fonte: Ufficio federale di statistica, Credit Suisse Swiss Issues Congiuntura I Dicembre 2016 11 Economic Research Settori Industria meccanica svizzera indietro rispetto a quella tedesca Quanto abbia inciso in negativo sull’industria meccanica svizzera la sopravvalutazione del franco degli ultimi anni lo si evince da un raffronto con la concorrenza tedesca. Tuttavia anche gli esportatori tedeschi hanno risentito della debolezza della domanda nei paesi emergenti. Fatturato dell’industria meccanica elvetica dal 2011 in flessione del 20% circa L’industria meccanica elvetica si trova sotto pressione da prima che avvenisse il recente shock del franco del gennaio 2015. Già la prima rivalutazione del franco del biennio 2010/2011 aveva avuto delle conseguenze. Complessivamente i fatturati del settore (calcolati in CHF) si attestano attualmente del 20% circa al di sotto del livello del 2011. Nello stesso periodo di tempo, l’industria meccanica tedesca – una delle concorrenti più importanti dei produttori elvetici – è invece riuscita a incrementare i propri fatturati (in EUR) di oltre il 10%. Tale andamento divergente è ancora più evidente considerando che le industrie meccaniche dei due paesi mostravano praticamente un andamento analogo fino al 2011 (cfr. fig.). Ciò non sorprende, in quanto, a livello geografico, l’industria meccanica svizzera e quella tedesca si contraddistinguono per una struttura degli acquirenti relativamente identica, escludendo il relativo mercato interno (nonché la Germania nel caso dei produttori elvetici). La flessione delle esportazioni nel 2015 determinata soprattutto dai prezzi, nel 2016 anche da maggiori effetti reali Nel primo anno dall’ultimo shock del franco del 2015, le esportazioni elvetiche di macchinari sono calate del 5,7% rispetto all'anno precedente. Al contrario, quelle tedesche sono cresciute, a livello nominale, del 2,4%. Stimiamo che oltre 5 punti percentuali della flessione elvetica siano dovuti solamente agli effetti automatici di conversione a seguito della rivalutazione del franco rispetto all'euro. Infatti, i produttori di macchinari elvetici fatturano complessivamente oltre il 40% delle rispettive esportazioni in euro. Nel contempo, a seguito della sostanziale stabilizzazione del tasso di cambio EUR/CHF, i prezzi alla produzione nel settore si sono leggermente ripresi. L'ulteriore flessione delle esportazioni nel 2016 (gennaio–ottobre: –2,4% rispetto all'anno precedente) è pertanto da attribuire innanzitutto a un calo della domanda reale. È stata soprattutto la domanda dai paesi emergenti a calare. Il contributo di gran lunga più negativo è giunto dall'Arabia Saudita, prima di Gran Bretagna, Turchia, Russia e Brasile. La debolezza della domanda nei paesi emergenti ha frenato nel contempo anche i concorrenti tedeschi: tra gennaio e settembre 2016 le esportazioni tedesche di macchinari sono calate complessivamente dello 0,8% rispetto all'anno precedente. Pur evidentemente affievolendosi lo svantaggio competitivo in termini di prezzi dei costruttori di macchinari elvetici, le sfide restano enormi. [email protected] Contrazione dell’industria meccanica svizzera, crescita di quella tedesca L'Arabia Saudita incide negativamente sulle esportazioni svizzere di macchinari Fatturato (depurato dei giorni di lavoro), medie su 4 trimestri, indice 1° trimestre 2006 = 100 Esportazioni nominali di macchinari gen–set 2016, variazione rispetto all'anno precedente, in %; *Risp. senza la Germania, la Svizzera, il Liechtenstein 170 160 Industria meccanica svizzera in CHF Industria meccanica svizzera in EUR Industria meccanica tedesca in EUR 150 Africa Oceania Nordamerica UE-28* 140 Asia nord-orientale 130 Totale* 120 Sud-est asiatico 110 Asia meridionale/centrale 100 America Latina/Caraibi Svizzera (CHF) Resto d'Europa* 90 Medio Oriente 80 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 Fonte: Ufficio federale di statistica, Eurostat, Banca nazionale svizzera, Credit Suisse -30% -20% -10% Germania (EUR) 0% 10% 20% 30% 40% Fonte: Amministrazione federale delle dogane, Ufficio statistico federale tedesco, Credit Suisse Swiss Issues Congiuntura I Dicembre 2016 12 Economic Research Settori I Monitor Industria Industria orologiera: il sentiment si offusca ulteriormente Valutazione dell'attuale situazione commerciale, saldo «positivo»/«negativo» in punti percentuali In molti casi prosegue il graduale superamento dello shock del 40 franco nell'industria. Nel 2° semestre 2016 l'indicatore sull'attività del KOF si è attestato, in oltre la metà dei settori, al di sopra del livello di inizio anno, seppure, in parte, solo leggermente. Un'eccezione è rappresentata dall'industria orologiera. Con una flessione delle esportazioni superiore al 10%, nel 2016 il settore ha dovuto fare i conti col suo anno più difficile dalla crisi nel 2009. La domanda si è indebolita sulla maggior parte dei mercati. Permangono alcune incertezze (ad es. in riferimento al comportamento di consumo dei cinesi, al turismo in Europa o alla concorrenza degli smart watch), per cui, nel 2017, non prevediamo una rapida inversione di tendenza nel comparto dell'orologeria. 20 2S 2014 1S 2015 2S 2015 1S 2016 2S 2016* 0 -20 -40 -60 Industria alimentare Industria delle materie plastiche Comparto chimicofarmaceutico Industria meccanica Prodotti minerali Industria totale Industria elettronica Industria metallurgica Stampa Tessile Industria orologiera Legno Carta -80 [email protected] Fonte: Centro di ricerca congiunturale del PF di Zurigo, Credit Suisse; *fino a novembre Commercio al dettaglio Settore dell'abbigliamento in una situazione ancora più difficile Fatturati nominali del commercio al dettaglio, variazione rispetto all'anno precedente, in % 4% 2013 2014 2015 2016 (gen.– sett.) 2% Non food 0% -2% -4% -6% Altri (non food) Personal care Abbigliamento e scuola Non food Food & near food -8% Totale Con una flessione nominale dei fatturati dell'1,2% (da gennaio a settembre 2016 rispetto all'anno precedente), il 2016 è stato un altro anno difficile per il commercio al dettaglio elvetico. Mentre i commercianti al dettaglio del ramo alimentare si sono ripresi lentamente (+0,3%), si sono ridotti i fatturati nel segmento non food (–3,0%) nella stessa misura del 2015. Nel commercio al dettaglio nel comparto della moda (–7,8%) quest’evoluzione è stata ancora più consistente. La ragione di tutto questo è stata, tra l'altro, la pressione della concorrenza tuttora in crescita di società straniere operanti online. Ci aspettiamo pertanto, anche per il 2017, una flessione dei fatturati nel commercio al dettaglio non food, in particolare nel comparto della moda. Nel 2017 il commercio al dettaglio nel suo complesso dovrebbe evidenziare una stagnazione. [email protected] Fonte: GfK, Credit Suisse Turismo Raggiunti i minimi nel comparto alberghiero svizzero Notti di permanenza per provenienza degli ospiti, media su 12 mesi, indice gennaio 2006 = 100 Grazie alle buone condizioni atmosferiche, tra luglio e settembre 2016 il settore alberghiero ha evidenziato un rialzo dei pernottamenti degli ospiti svizzeri dell'1,4% rispetto al 2015. Ma dal momento che il numero delle notti di permanenza di molti gruppi di ospiti stranieri ha registrato un calo nello stesso periodo di tempo, il totale dei pernottamenti ha nuovamente segnato una flessione (–0,3%). Tuttavia la diminuzione della domanda dall'estero si è indebolita sempre più nel corso dell'anno, così che le notti di permanenza dovrebbero nuovamente aumentare moderatamente nel 2017. Ciò dovrebbe fornire agli albergatori una consolazione dopo che, a ottobre, i prezzi dei pernottamenti si sono attestati ancora del 2,4% al di sotto del livello dell'anno precedente. [email protected] 120 Svizzeri Stranieri Totale 116 112 108 104 100 96 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 Fonte: Ufficio federale di statistica, Credit Suisse Swiss Issues Congiuntura I Dicembre 2016 13 Economic Research Dibattito sull’equilibrio esterno È difficile gestire il successo Pochi settori economici altamente produttivi alimentano il notevole surplus nel saldo delle partite correnti della Svizzera. Alla luce della bassa sensibilità di questi settori al tasso di cambio, identificare una risposta di politica economica adeguata risulta difficile. Un settore delle esportazioni fortemente competitivo potrebbe portare a una parziale deindustrializzazione Dopo la scoperta di vaste riserve di gas in Olanda nel 1959, le esportazioni olandesi sono aumentate rapidamente negli anni 60 e 70. I ricavi derivanti dalle esportazioni di gas hanno portato a grandi afflussi di capitali stranieri in Olanda, che, una volta convertiti in fiorini (la valuta olandese in circolazione all’epoca), hanno portato a un apprezzamento della valuta. Tale apprezzamento ha pesato sulla competitività di altri beni e servizi esportabili, riducendo così i profitti negli altri settori di esportazioni non legate al gas, oltre che dei settori domestici che si trovavano a concorrere con le importazioni. In riferimento a questa esperienza, il boom delle esportazioni supportato da uno o alcuni settori e il derivante apprezzamento della divisa nazionale viene indicato come «male olandese». La Svizzera evidenzia alcune caratteristiche del «male olandese» In ragione della forza della valuta e dei grandi redditi ottenuti all’estero, la Svizzera condivide alcuni tratti distintivi dell’Olanda degli anni 70. Il saldo delle partite correnti in Svizzera, che include i redditi netti generati dalla Svizzera dal commercio internazionale e da attività nette sull’estero, è attualmente di circa CHF 65 miliardi, pari al 10% del PIL annuo. Inoltre, il surplus è stato per lo più insensibile al forte apprezzamento del franco svizzero dal 2008. In questo contesto, la politica della Banca nazionale svizzera (BNS), che ha cercato di indebolire il franco tramite tassi di interesse negativi e acquisti frequenti di divisa estera, potrebbe essere messa in discussione, dal momento che il forte surplus esterno della Svizzera suggerisce che il franco non sia di fatto sopravvalutato. Il surplus è dovuto a un basso numero di settori altamente produttivi Tuttavia, come nel caso dell’Olanda, il forte surplus è attribuibile principalmente a un numero contenuto di settori dell’economia, in particolare quello farmaceutico e dell’orologeria, il merchanting (commercio di materie prime) e i servizi finanziari. Questi settori contribuiscono a circa il 20% del PIL, ma a solo all’8% dell’occupazione. Non sorprende che i settori che generano un surplus esterno così elevato siano quelli altamente produttivi, in cui ogni collaboratore genera un valore aggiunto considerevole. In media, la produttività di questi settori è pari a quasi CHF 640’000 per collaboratore (equivalente a tempo pieno), con un picco di CHF 1'770’000 nel merchanting. A confronto, la produttività di altri settori manifatturieri altrettanto fortemente orientati all’esportazione si attesta, in media, a meno di CHF 150’000 per collaboratore. Surplus esterno trainato da un numero contenuto di categorie I settori in surplus sono altamente produttivi In mia. CHF In CHF per collaboratore 60 Altre categorie Servizi finanziari (netti) 50 Esportazioni di orologi Bilancia delle partite correnti 40 Reddito investimenti diretti esteri (netti) Merchanting (netto) Esportazioni farmaceutiche (nette) 700 000 1 770 000 600 000 500 000 30 400 000 20 300 000 10 200 000 0 -10 100 000 -20 0 -30 2000 2002 2004 2006 2008 2010 2012 2014 Fonte: Banca nazionale svizzera, Amministrazione federale delle dogane, Credit Suisse 2016 Merchanting Farmaceutico Servizi finanziari Orologeria Media altri Media altri Ristoranti (solo settore Settore manifatturiero) alberghiero Fonte: Ufficio federale di statistica della Svizzera, Swiss Trading and Shipping Association, CS Swiss Issues Congiuntura I Dicembre 2016 14 Economic Research Se si prendono in considerazione anche i servizi orientati al mercato domestico, la media scende a CHF 130’000. Il turismo (settore alberghiero e della ristorazione), un altro settore orientato all’esportazione, genera un valore aggiunto per collaboratore ancora più basso, pari a meno di CHF 60’000 all’anno. I settori di esportazione meno competitivi sono stati molto più sensibili al corso di cambio Se si escludono i quattro settori in surplus dal computo (oltre ai redditi da investimenti diretti esteri (IDE), che tratteremo più avanti), le altre categorie che contribuiscono al saldo delle partite correnti (barre gialle sul grafico di sinistra) hanno registrato uno sviluppo in linea con le aspettative da quando il franco ha iniziato ad apprezzarsi. Il disavanzo (netto) di queste categorie è stato relativamente basso fino alla crisi finanziaria globale del 2008 e, da allora, è aumentato di pari passo con l’apprezzamento del franco. Se da un lato questo trend può essere interpretato come un segno di sopravvalutazione del franco, dall’altro il deterioramento di questo disavanzo non è particolarmente drammatico. Il disavanzo è passato da circa l’1,5% del PIL prima del 2008 a circa il 2,5% del PIL nel 2016. Un apprezzamento valutario fondamentalmente giustificato non deve essere contrastato da acquisti di divisa straniera Il fatto che la Svizzera stia effettivamente soffrendo del male olandese è discutibile. Ad eccezione dell’industria farmaceutica, gli altri tre settori non stanno registrando una particolare espansione, anche se continuano a generare un reddito cospicuo. Inoltre, non è certo che un apprezzamento valutario legato al fenomeno del male olandese sia necessariamente negativo per la crescita economica. In un contesto in cui il tasso di cambio non si distacca da una situazione di equilibrio, ovverosia fintanto che non è né sottovalutato né sopravvalutato, alcuni economisti sostengono che l’apprezzamento non dovrebbe avere alcun impatto sulla crescita (di lungo periodo). Infatti, in una revisione di studi di ricerca sul tema, il Fondo monetario internazionale (FMI) non ha rinvenuto prove che il fenomeno del male olandese abbia portato a una riduzione della crescita. Questa constatazione implica che la politica economica non dovrebbe essere finalizzata a prevenire l’apprezzamento valutario scaturente da un’espansione del settore di esportazione (o da un forte surplus delle partite correnti), anche se questo porta a una deindustrializzazione di altre parti dell’economia. Tuttavia gli acquisti di divisa sono giustificati nel caso di eccessivo rialzo temporaneo del tasso di cambio Questo può voler dire che gli acquisti di divisa straniera della BNS registrati negli scorsi anni sono stati sbagliati? Non necessariamente. Se gli interventi sui mercati valutari sono volti a ridurre una sopravvalutazione di natura temporanea, come nella situazione attuale, e non a contrastare un apprezzamento giustificato dai fondamentali, allora sono appropriati. Tuttavia, la difficoltà sta nello stimare la sopravvalutazione rispetto ai settori di esportazioni che sono largamente insensibili al tasso di cambio e stanno prosperando. Questo porta normalmente a considerare il risultante surplus delle partite correnti come un’espressione di una divisa valutata equamente se non sottovalutata. Per la BNS questo significa che gli interventi sui mercati valutari devono cercare di evitare un rialzo eccessivo del tasso di cambio, ovverosia uno shock di apprezzamento temporaneo. L’espansione è terminata nella maggior parte dei settori in surplus Elevati utili non distribuiti da controllate estere Esportazioni nette nominali (esclusi orologi), media di quattro trimestri, indice (T1 2008 = 100) In % del PIL Farmaceutica 220 Orologi Merchanting Servizi finanziari 200 6,0 5,0 180 160 4,0 140 3,0 120 100 2,0 80 1,0 60 40 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Fonte: Banca nazionale svizzera, Amministrazione federale delle dogane, Credit Suisse 2016 0 Cipro Svizzera Danimarca USA Canada Giappone Norvegia Germania Francia Fonte: Fondo monetario internazionale, Credit Suisse Swiss Issues Congiuntura I Dicembre 2016 15 Economic Research Tuttavia, risulta molto difficile determinare a priori se lo shock è di natura temporanea o permanente. Ad esempio, gli acquisti di divisa estera della BNS del 2009 e 2010 sono difficilmente giustificabili dalla prospettiva attuale, in quanto, secondo il nostro modello di valutazione, l’apprezzamento del franco in tale periodo era frutto di fattori fondamentali, difficilmente identificabili all’epoca. Politiche fiscali attraenti dovrebbero rafforzare la posizione esterna della Svizzera La politica fiscale può mitigare gli effetti del male olandese. Tassando il reddito della fiorente industria di esportazione e reinvestendolo all’estero è possibile contenere le pressioni di apprezzamento valutario. Questa strategia è stata utilizzata da diversi esportatori di materie prime, tra cui la Norvegia e l’Arabia Saudita, che hanno creato fondi sovrani alimentati dagli introiti petroliferi. Tuttavia, nel caso della Svizzera, è difficile che il governo tassi il reddito di settori specifici per finanziare un fondo analogo. Le società sono (più o meno) mobili e potrebbero decidere di abbandonare il paese in caso di tassazione svantaggiosa (potenzialmente ad eccezione del settore dell’orologeria e, in parte, di quello dei servizi finanziari, in quanto la loro “swissness” (elveticità) è fondamentale nella valutazione dei loro prodotti e servizi). Inoltre, nel caso particolare del merchanting, è stata probabilmente proprio la tassazione vantaggiosa ad attrarre le imprese in Svizzera in prima battuta, andando così ad aumentare il reddito realizzato all’estero della Svizzera. Una fetta proporzionalmente alta di utili non distribuiti delle multinazionali contribuisce al surplus esterno In questo contesto è utile dare uno sguardo a un ultimo tratto distintivo del surplus di partite correnti della Svizzera: il reddito da investimenti diretti esteri. La Svizzera ospita grandi multinazionali con controllate estere. Il reddito percepito da queste controllate contribuisce positivamente al surplus delle partite correnti svizzere, in particolar modo se viene detenuto sotto forma di utili non distribuiti (una sottocategoria del reddito da investimenti diretti stranieri). Tuttavia, poiché le multinazionali sono per lo più di proprietà di investitori esteri, gli utili non distribuiti generati dalle controllate appartengono in realtà agli azionisti esteri delle società e quindi sono identificati «erroneamente» come reddito svizzero. Per illustrare questo fenomeno, in un confronto internazionale (laddove sono disponibili i dati), gli utili non distribuiti delle controllate estere in Svizzera sono relativamente alti se valutati in percentuale del PIL. È altresì probabile che le aliquote di imposta relativamente basse delle imprese estere in Svizzera giochino un ruolo importante, in quanto le multinazionali sono incentivate a registrare i profitti in Svizzera per ridurre il carico fiscale. Tuttavia, la proposta di riforma dell’imposizione svizzera delle imprese dovrebbe ridurre tale effetto. Quanto più a lungo il franco rimarrà ai livelli attuali, tanto più gli acquisti di divisa estera appariranno sempre meno giustificati La conclusione è duplice. In primo luogo, nel lungo termine il franco svizzero rimarrà una valuta fondamentalmente forte, alimentata dal reddito ragguardevole generato da pochi settori in surplus, a meno che non si verifichino variazioni fondamentali negative, come un aumento permanente del tasso di inflazione o un calo della produttività di tali settori. A differenza di altri paesi con ingenti risorse naturali, la politica fiscale non può fare molto per mitigare le pressioni di apprezzamento generate da tali settori in surplus. Di fatto, la politica fiscale attraente può aver addirittura contribuito a favorire la loro affermazione. In secondo luogo, quando la BNS deciderà di normalizzare la propria politica monetaria, il franco potrebbe non essere molto più debole rispetto ai livelli attuali, in quanto è probabile che la sopravvalutazione diminuisca nel tempo in ragione dei continui guadagni di tali settori. Al contrario, alcuni dei settori di esportazione meno produttivi potrebbero non riprendersi mai dai recenti shock di apprezzamento. Nel lungo termine misure mirate, volte a supportare i settori che risentono maggiormente della forza del franco, non farebbero che posticipare un inevitabile adattamento economico. Nel frattempo, l’Olanda si è ripresa dal suo male entrando in un’ampia unione monetaria che comprende i suoi principali partner commerciali. Una lezione per la Svizzera? [email protected] Swiss Issues Congiuntura I Dicembre 2016 16 Economic Research Politica monetaria Minor inclinazione a intervenire La maggiore crescita e il lieve aumento dell’inflazione in Svizzera, nonché la minor tolleranza all’estero di interventi sui mercati valutari potrebbero imporre nei prossimi mesi un ribilanciamento dell’attuale politica monetaria della Banca nazionale svizzera (BNS). I solidi dati economici riducono la necessità di allentamento della politica monetaria Quest’anno l’economia svizzera ha dimostrato una capacità di ripresa inaspettata rispetto alla forza del franco svizzero. La crescita delle esportazioni di beni è accelerata da inizio anno, per lo più grazie alla domanda eccezionale di prodotti farmaceutici. Le indagini sulle imprese, come l’indice PMI dei responsabili degli acquisti e il barometro economico KOF, hanno suggerito che la ripresa si sia estesa di recente ad altri settori oltre a quello farmaceutico. In questo contesto è divenuto meno probabile registrare una deflazione, mentre gli effetti statistici porteranno a tassi di inflazione positivi nei primi mesi del 2017. Per la BNS questo implica che la necessità di adottare una politica monetaria notevolmente più accomodante è diminuita. Il franco è «nettamente sopravvalutato» o semplicemente «forte»? Tuttavia, riteniamo che il franco svizzero sia ancora sopravvalutato nei confronti dell’euro (ma non nei confronti del dollaro statunitense). Anche la BNS condivide questa opinione e indica regolarmente che il franco è «nettamente sopravvalutato». Tuttavia, se si analizzano i discorsi di autorità della BNS e le valutazioni trimestrali di politica monetaria dal 2011 a oggi, sembra che il tasso di cambio effettivo reale (un indice che la BNS ha preso spesso in considerazione nel determinare che il franco è sopravvalutato) non è più tanto oltre ai livelli ai quali la BNS ha tradizionalmente ritenuto che il franco avesse una valutazione «elevata». Pertanto, se il tasso di cambio effettivo reale si dovesse deprezzare ulteriormente di qualche punto percentuale (non sarebbero necessari neanche cinque punti), la BNS non dovrebbe più indicare che il franco è «nettamente sopravvalutato». La BNS potrebbe tollerare un franco più forte In questo contesto, a cui si aggiunge la decisione del Tesoro statunitense di includere la Svizzera nell’elenco di monitoraggio dei potenziali «manipolatori valutari» e la probabile intenzione della BNS di «fuggire» da una situazione in cui il suo bilancio continua a espandersi costantemente a causa di interventi sui mercati valutari, crediamo che la BNS diventerà meno attiva sul mercato valutario nel 2017 e che potrebbe tollerare un franco più forte. Tuttavia, a questo punto, non prevediamo che la BNS interrompa esplicitamente e all’improvviso gli acquisti di valuta estera. Inoltre, a nostro giudizio, un rapido apprezzamento dovuto all’improvviso aumento dell’avversione al rischio sui mercati finanziari potrebbe portare a ulteriori interventi sui cambi. [email protected] Le indagini sulle imprese sono di recente migliorate Descrizione della BNS rispetto alla valutazione del franco Indice Tasso di cambio effettivo reale, indice (gennaio 1999 =100) 65 115 Purchasing Managers' Index Barometro economico KOF (scala di destra) 60 110 55 105 50 100 45 95 40 90 35 85 30 2011 80 2012 2013 Fonte: Datastream, Credit Suisse 2014 2015 2016 130 Aprile 2012: «Il CHF è decisamente sopravvalutato» «La valutazione del CHF è alta» «Il CHF è nettamente sopravvalutato» 125 120 115 110 105 2011 Aprile 2012: «Il CHF è sopravvalutato» 2012 2013 2014 2015 2016 Fonte: Banca nazionale svizzera, Credit Suisse Swiss Issues Congiuntura I Dicembre 2016 17 Economic Research Denaro, titoli di credito e mercati I Monitor Capitale proprio della BNS La BNS riuscirà a distribuire 2 mia. di CHF? In mia. CHF La BNS e il Dipartimento federale delle finanze hanno stretto un nuovo accordo sulla distribuzione dei profitti della BNS al settore pubblico. La distribuzione consueta rimarrà di 1 mia. CHF all’anno, a condizione che la BNS abbia un capitale proprio sufficiente. La distribuzione aumenterà a CHF 2 mia. se le riserve di distribuzione (che vengono incluse nel capitale proprio della BNS) supereranno CHF 20 mia. (CHF 10 mia. secondo il precedente accordo). Per il 2017, a nostro giudizio, è probabile che venga effettuato il pagamento, anche se le chance di una distribuzione di CHF 2 mia. sono diminuite a causa dell’apprezzamento del franco sull’euro e del calo dei prezzi obbligazionari a novembre, che porteranno a una riduzione del profitto annuo per il 2016. [email protected] Reddito da interesse negativo 100 Mezzi propri della BNS Soglia stimata per una distribuzione di 1 mia. di CHF Soglia stimata per una distribuzione di 2 mia. di CHF 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 Fonte: Banca nazionale svizzera, Credit Suisse Le banche corrispondono milioni di franchi alla BNS Reddito trimestrale della BNS derivante dai tassi negativi, in mio. CHF Dopo i quasi CHF 1,2 mia. del 2015, stimiamo che le banche corrisponderanno alla BNS almeno CHF 1,5 mia. nel 2016 a causa di un tasso negativo sui depositi di -0,75%. Dal momento che gli acquisti regolari di divisa estera della BNS portano a un aumento dei depositi delle banche commerciali presso la BNS e quindi dell’importo soggetto a tassi di interesse negativi, il reddito trimestrale della BNS derivante dall’applicazione di tassi di interesse negativi è quasi raddoppiato dalla sua introduzione, passando da CHF 236 mio. nel T1 2015 a CHF 402 mio. nel T3 2016. Per mettere tali dati in prospettiva, le spese legate ai tassi negativi sono state pari al 3,5% del margine di interesse lordo delle banche nel 2015. [email protected] Interventi sul mercato dei cambi 450 400 350 300 250 200 150 100 50 0 mar 15 giu 15 set 15 dic 15 mar 16 giu 16 set 16 Fonte: Banca nazionale svizzera, Credit Suisse Continuano gli acquisti di divise straniere In mia. CHF (stime Credit Suisse) Dall’abbandono della soglia minima del tasso di cambio EUR/CHF nel gennaio 2015, la BNS ha continuato ad acquistare divise straniere. Nel settembre e ottobre 2016, la BNS ha ridotto i propri interventi nel mercato dei cambi nonostante il rafforzamento del franco. L’elezione di Trump a novembre negli USA ha portato a un apprezzamento del franco sull’euro, parzialmente compensato dall’apprezzamento del dollaro statunitense. Tuttavia, la BNS ha aumentato gli acquisti di divise straniere, che sono giunte a livelli prossimi a quelli registrati l’ultima volta a giugno dopo il voto sulla Brexit. 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 2.2015 [email protected] 6.2015 10.2015 2.2016 6.2016 10.2016 Fonte: Banca nazionale svizzera, Credit Suisse Swiss Issues Congiuntura I Dicembre 2016 18 Economic Research Obbligazioni Rendimenti dei titoli di stato nuovamente in crescita Rendimento dei titoli di stato a 10 anni in % I rendimenti dei titoli di Stato sono notevolmente aumentati dall’estate, anche grazie alla maggiore inflazione attesa sul lungo termine. I rendimenti si trovano tuttavia ancora in prossimità dei livelli di inizio 2016. Un ulteriore rialzo sarebbe possibile con una crescita sorprendentemente solida o con impulsi di politica fiscale particolarmente incisivi. In Europa l’aumento dovrebbe comunque rimanere contenuto finché le banche centrali manterranno bassi i tassi a breve termine e finché la Banca centrale europea (BCE) proseguirà il proprio programma di acquisto di obbligazioni. Nell’attuale contesto prediligiamo le obbligazioni dei paesi emergenti e, come complemento, anche quelle convertibili. [email protected] Valute 6,0 USA Regno Unito Eurozona Svizzera Giappone 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0 -1,0 2006 2008 2010 2012 2014 Fonte: Bloomberg, Credit Suisse L’USD dovrebbe beneficiare del maggiore spread Tasso di cambio; differenza d'interesse in punti percentuali Dopo le elezioni presidenziali negli Stati Uniti, il dollaro USA si è rivalutato in conseguenza dell’aumento dei tassi nel paese e il cambio USD/CHF ha infranto al rialzo l’importante soglia psicologica di 1.00. Infatti, in seguito alle attese misure di stimolo fiscale del nuovo governo americano e in virtù di una politica monetaria più restrittiva, lo spread statunitense ha anche già raggiunto il livello critico al quale l’USD in passato spesso si era apprezzato. Prevediamo un USD più forte anche su un orizzonte di 12 mesi. Tuttavia, in considerazione del netto guadagno già registrato, il «biglietto verde» potrebbe anche subire una temporanea battuta d’arresto. 1,40 3,5 Corso di cambio USD/CHF 1,30 Swap spread 2 anni USD meno CHF (scala destra) 3,0 2,5 1,20 2,0 1,10 1,5 1,00 1,0 0,90 0,5 0,80 0,70 2004 0 -0,5 2006 2008 2010 2012 2014 2016 [email protected] Fonte: Datastream, Credit Suisse Azioni Il rafforzamento dell'USD dovrebbe favorire i titoli farmaceutici Variazione dell'andamento dell'indice rispetto all'anno precedente in %; indice ponderato su base commerciale Con l’elezione di Donald Trump a nuovo presidente degli Stati Uniti, la discussione intorno ai prezzi dei medicinali nel paese dovrebbe placarsi. Pertanto prevediamo che gli analisti torneranno a spostare maggiormente la loro attenzione sui fondamentali solidi dei titoli farmaceutici. Ciò dovrebbe favorire anche il mercato azionario svizzero, dove il settore sanitario pesa per più di un terzo. Inoltre ci aspettiamo che la BNS continuerà a contrastare l’apprezzamento forte e repentino del CHF e pertanto manteniamo un giudizio positivo sul mercato azionario elvetico. MSCI World Health Care / MSCI World 20 30 15 10 20 5 10 0 0 -5 -10 -20 2007 [email protected] USD Index (sc. di dx.) 40 -10 -15 2009 2011 2013 2015 Fonte: Datastream, Credit Suisse Swiss Issues Congiuntura I Dicembre 2016 19 Economic Research Agenda di politica economica Confederazione e rigore di bilancio I tassi estremamente bassi assicurano alla Confederazione risparmi annui di oltre CHF 200 mio. Invece di accumulare debiti e di guadagnarci, la Confederazione mantiene un atteggiamento prudente nell'ambito delle emissioni. A ragione, poiché momentaneamente è pressoché insensato effettuare ulteriori spese. La Confederazione risparmia CHF 275 mio. di spese per interessi A fronte di debiti lordi di CHF 98 mia. (15% della prestazione economica interna), la Confederazione svizzera presenta il bilancio pubblico con il maggior debito. Come anche i cantoni (v. Regioni: «Debiti cantonali positivi» a pag. 21), la Confederazione trae vantaggio dagli interessi negativi. Grazie all'emissione di titoli di debito nel breve termine sul mercato dei capitali, la Confederazione ha conseguito nel 2016 rendimenti medi nell'ordine dell'1%. Anche per l'emissione di obbligazioni sul lungo termine la Confederazione consegue consistenti risparmi, ed essa verrà pagata fino a 12 anni dai creditori per la creazione di debiti. Di conseguenza gli interessi passivi, secondo le ultime stime dell'Amministrazione federale delle finanze, sono calati, dal 2014 al 2016, di CHF 275 mio. Così vengono più che compensati i proventi da interessi, più bassi per poco meno di CHF 30 mio., degli investimenti monetari della Confederazione. La Confederazione rinuncia all'indebitamento a favore di maggiori spese I titoli sul mercato monetario con rendimenti negativi rappresentano quindi per la Confederazione una vera e propria miniera d'oro. Ma invece di sfruttare un vero e proprio tesoro, nel 2015 il volume delle emissioni è stato persino diminuito, a fronte di una liquidità straordinariamente elevata. Che questa fonte di introiti non venga impiegata anche per il 2016 e il 2017 per finanziare ulteriori spese si evince dalla notevole disciplina di bilancio. Comunque sorge anche la domanda su come debbano essere impegnati questi proventi, probabilmente temporanei. Incrementi delle spese su base permanente (ad es. per la formazione) sono piuttosto rischiosi per via dell'incertezza su quanto l'indebitamento pubblico sarà ancora redditizio. Stimoli fiscali non adatti a ridimensionare le flessioni dei margini Considerato che la crescita dell'economia elvetica è ancora nettamente più bassa rispetto a prima dello shock del franco, provvedimenti di stimolo temporaneo possono essere una possibilità. La causa della crescita attualmente debole sono – a differenza del 2009, quando l'economia elvetica dovette fare i conti, a seguito della crisi economica mondiale, con una flessione generale della domanda – i problemi di competitività di settori e aziende specifici che, a seguito dello shock correlato alla rivalutazione del gennaio 2015, risentono di una crescente pressione sui margini. Un incremento dei consumi pubblici difficilmente risolverebbe il problema dei margini di queste aziende, poiché rinfocolerebbe, in primo luogo, la domanda interna. Inoltre, la politica finanziaria espansiva determina tendenzialmente una rivalutazione invece che una svalutazione della divisa. Un sostegno finanziario temporaneo per le piccole e medie imprese (PMI) orientate alle esportazioni è plausibile, mentre in termini normativi è piuttosto dubbio. Il «provvedimento eccezionale» assunto dalla Confederazione nel 2015 per la solidità del franco, che sgrava a livello finanziario le PMI in caso di cooperazioni per la ricerca, resta quindi limitato, con CHF 60 mio. Inoltre gli incentivi alle innovazioni non dovrebbero alleggerire i margini neanche attualmente. Comunque c'è da aspettarsi che l’attrattiva della Confederazione crescerà nel caso in cui gli interessi restassero più a lungo in territorio negativo o anche solo a livelli molto ridotti. [email protected] Prospettive di politica economica Attività Termine Referendum sulla riforma III dell'imposizione delle imprese (RI imprese III) La tassazione privilegiata delle imprese (ad es. holding) che conseguono i rispettivi utili innanzitutto all'estero dev'essere eliminata. Invece le aziende 12.02.2017 devono beneficiare di provvedimenti di incentivazione delle innovazioni accettati a livello internazionale. Anche la Confederazione deve subentrare per gli oneri derivanti dalle riduzioni delle imposte per i Cantoni. Fondo per le strade nazionali e il traffico d'agglomerato (FOSTRA) Analogamente al finanziamento dell'infrastruttura ferroviaria (FAIF), in futuro il finanziamento della Confederazione di progetti per il traffico dovrà 12.02.2017 avere luogo tramite un fondo. L'imposta sugli oli minerali viene aumentata, per la prima volta dal 1993, di 4 centesimi al litro. Vengono introdotte imposte adeguate per i veicoli elettrici. Significato per l'economia interna Un'approvazione della riforma consente di eliminare l'attuale incertezza sulla futura tassazione delle imprese ed evita eventuali provvedimenti di ritorsione contro la Svizzera. Nuovi strumenti fiscali, accettati a livello internazionale, sostengono altresì la competitività della piazza economica. Il fondo accresce la sicurezza di pianificazione per i progetti stradali. Tuttavia il rialzo delle imposte rende solo leggermente più cara la mobilità rispetto alle oscillazioni determinate dal prezzo del petrolio. I proprietari di veicoli elettrici oggi beneficiano di una lacuna legislativa. Risulta quindi coerente farli partecipare alle spese stradali. Fonte: Credit Suisse Swiss Issues Congiuntura I Dicembre 2016 20 Economic Research Regioni Debiti cantonali positivi Cresce l'onere debitorio, pur incidendo poco sui cantoni attualmente. Dal 1995 gli interessi effettivi sul debito stanno calando. Tuttavia gli interessi negativi determinano situazioni di difficoltà per alcuni cantoni. Interessi negativi: due facce della stessa medaglia I bassi interessi costituiscono per i cantoni un'arma a doppio taglio. Alcuni, come ad esempio Zurigo, Zugo o Vaud, detengono grandi quantitativi di liquidità, e per tutti crescono repentinamente le disponibilità liquide allorché i cittadini versano le imposte. Attualmente questi fondi generano pochi utili e, a seconda della soluzione d'investimento, su di essi si applicano addirittura interessi negativi. Ma i cantoni sono anche grandi debitori, cosicché il quadro caratterizzato da bassi tassi d’interesse risulta per loro favorevole. Molti cantoni, ad esempio Argovia, BasileaCittà e Ginevra, hanno aumentato i prestiti contratti nel breve termine, con una remunerazione con interessi negativi fino all'1,25%. Poiché altrove i creditori dovrebbero pagare interessi negativi ancora più elevati, hanno preferito mettere a disposizione dei cantoni tale liquidità. A conti fatti i cantoni traggono beneficio dell’attuale situazione dei tassi Cosa prevale? Per via del loro indebitamento, i cantoni, a conti fatti, traggono vantaggio dal quadro caratterizzato da bassi tassi d'interesse. Fino alla metà degli anni 2000 i cantoni hanno dovuto fare i conti con un indebitamento di oltre CHF 70 mia. frutto della debolezza della crescita svizzera negli anni Novanta, dell'assenza di una disciplina di bilancio e di numerosi risanamenti di emergenza di banche cantonali e casse pensioni. Altrettanto pesanti sono state le spese di finanziamento: i cantoni hanno corrisposto complessivamente interessi fino a CHF 2.5 mia. I cantoni più indebitati di Basilea-Città e Ginevra hanno dovuto destinare, per abitante e anno, all'incirca CHF 1‘000 agli interessi. Un terzo degli interessi precedenti Dopo una consistente flessione dal 2005 al 2011, nel 2016 i debiti cantonali hanno di nuovo raggiunto un livello simile a quello del 2004. Tuttavia, rispetto ad allora, l'indebitamento incide negativamente sui conti cantonali in modo decisamente inferiore: con all'incirca CHF 800 mio. i cantoni hanno complessivamente preventivato nel bilancio per il 2016 solo un terzo circa dei precedenti interessi passivi – pur a fronte di un indebitamento di pari portata. Zugo e Appenzello Interno non pagano praticamente interessi dal 2011, e lo stesso dicasi per i Grigioni dal 2015. Nel cantone di Neuchâtel gli interessi medi sono i più elevati, pari al 2,1%, seguiti da San Gallo (1,9%) e Berna (1,8%). [email protected] Interessi passivi fortemente ridotti per i cantoni Interessi passivi in % sul debito, 2016 (secondo la cifra preventivata) 0.00 - 0.50 0.50 - 0.75 0.75 - 1.00 1.00 - 1.25 1.25 - 1.50 1.50 - 1.75 > 1.75 Schaffhausen Frauenfeld Basel Liestal Delémont Solothurn Aarau Zürich Bern St.Gallen Appenzell Zug Luzern Neuchâtel Herisau Stans Sarnen Schwyz Glarus Altdorf Chur Fribourg Lausanne Genève Sion Bellinzona Fonte: Conferenza dei direttori cantonali delle finanze, Credit Suisse, Geostat Swiss Issues Congiuntura I Dicembre 2016 21 Economic Research Regioni I Monitor Crescita occupazionale Nidvaldo, Ticino e Giura ai vertici Crescita occupazionale 2011–2014 in %, selezione di cantoni Tra il 2011 e il 2014 in tutta la Svizzera il numero degli occupati è cresciuto del 3%, raggiungendo quota 3,97 mio. A seconda delle regioni esistono differenze consistenti. I cantoni Nidvaldo, Ticino e Giura hanno registrato un incremento ampiamente sopra la media, a un livello del 5–6%. Uri è l'unico cantone che ha dovuto fare i conti con una flessione dell'occupazione. Nei centri di Zurigo, Ginevra e Basilea la crescita si è attestata sulla media nazionale. Considerato il fatto che il boom degli orologi è giunto momentaneamente al termine, il posizionamento al vertice di Giura dovrebbe ridimensionarsi notevolmente. Nel 2015 e nel 2016 a essere davanti a tutti erano i cantoni in cui sono rappresentati in modo consistente il settore sanitario e altri comparti parastatali. [email protected] Disoccupazione NW TI JU VD FR ZH CH GE BS BE GL OW UR -1% 0% 1% 2% 3% 4% 5% 6% 7% Fonte: Ufficio federale di statistica, Credit Suisse Ripercussione regionale dello shock del franco Tasso di disoccupazione, medie su 12 mesi All'inizio del 2016 il tasso di disoccupazione in Svizzera è aumentato principalmente per via di fattori stagionali (stagione media nei comparti edilizio e turistico), attestandosi al 3,6% – un livello che non veniva raggiunto dall'aprile 2010. Nel frattempo gli effetti stagionali fanno di nuovo calare la quota. Nei cantoni rurali, specialmente nella Svizzera centrale, il tasso di disoccupazione si attesta tradizionalmente ben al di sotto della media elvetica. La situazione è opposta nella Svizzera romanda e nei cantoni con centri di dimensioni più elevate. Il tasso di disoccupazione più alto viene registrato dal cantone di Neuchâtel (5,7%). Ciò è da attribuirsi principalmente alle sfide nell'industria orologiera. [email protected] Crescita del PIL cantonale 7% CH ZH BE ZG BS VD GE NE 6% 5% 4% 3% 2% 1% 2011 2012 2013 2014 2015 2016 Fonte: Segreteria di Stato dell'economia (SECO), Credit Suisse Nel 2014 contrazione economica solo a Uri Crescita del PIL nel 2014, in % (reale) Nel 2014 il prodotto interno lordo (PIL) elvetico è salito del 2,0%. Gli incrementi più consistenti si sono registrati nei cantoni di Appenzello Interno (+3,7%), Giura (+3,4%) e BasileaCampagna (+3,3%). Una crescita sopra la media si registra anche nei cantoni di Neuchâtel, Ticino, Friburgo, Zurigo e Lucerna. Un incremento del PIL nettamente inferiore si evidenzia nei cantoni di Obvaldo (+0,5%) e Sciaffusa (+0,5%). Nel 2014 il cantone di Uri è stato l'unico a segnare una flessione del PIL (–0,9%). Essa è stata accompagnata da un calo occupazionale, derivante soprattutto dall'industria e dalla logistica. [email protected] < -0.5 -0.5 - 0.0 0.0 - 0.5 0.5 - 1.0 1.0 - 1.5 1.5 - 2.0 2.0 - 2.5 2.5 - 3.0 > 3.0 Schaffhausen Frauenfeld Basel Liestal Delémont Aarau Solothurn Zürich Bern St.Gallen Appenzell Zug Luzern Neuchâtel Herisau Stans Sarnen Schwyz Glarus Altdorf Chur Fribourg Lausanne Genève Sion Bellinzona Fonte: Ufficio federale di statistica, Credit Suisse Swiss Issues Congiuntura I Dicembre 2016 22 Economic Research Immobili Concorrenza agguerrita sul mercato alberghiero Negli ultimi cinque anni i mercati alberghieri di Basilea, Ginevra e Zurigo hanno in parte registrato pernottamenti in deciso rialzo. Ma, tenuto conto del notevole ampliamento dell'offerta, la concorrenza dovrebbe inasprirsi presto anche nelle città. Rallentamento della crescita dei pernottamenti Negli ultimi anni il turismo nelle città ha evidenziato un vero e proprio boom. Tra il 2010 e il 2015 Zurigo e Basilea hanno registrato un tasso di crescita medio annuo delle notti di permanenza risp. del 3,0%, e del 2,4%; a Ginevra la crescita della domanda annua è stata dello 0,9%. Ciononostante la dinamica ha recentemente registrato un rallentamento: in entrambi i mercati della Svizzera tedesca, durante l'anno corrente si profila una crescita positiva, ma più bassa. Inoltre, considerata la perdurante solidità del franco svizzero, il rallentamento dovrebbe proseguire. A Ginevra il numero dei pernottamenti risulta addirittura in flessione. Prosegue l'elevato ampliamento dell'offerta La crescente domanda nelle città ha risvegliato l'interesse delle catene alberghiere internazionali. Dal 2010 il numero di camere offerte è cresciuto a Zurigo del 14,2%, mentre a Basilea l’incremento è stato dell'8,0%. A Ginevra la crescita, attestandosi appena all'1,1%, è rimasta comparativamente modesta. Come si evince dai progetti e dalle domande edilizie previsti, quest’evoluzione non si è ancora conclusa. Entro il 2020, le camere offerte aumenteranno prevedibilmente di un elevato 20,3% a Zurigo, del 9,0% a Basilea e del 5,6% a Ginevra. In questi dati non è compresa l'area in prossimità della frontiera di Basilea, dove l'offerta si espanderà ulteriormente di oltre 400 camere. Le cifre più basse sull’occupazione dei posti letto riaccenderanno la concorrenza Considerato il rapido incremento dell'offerta, a fronte di un contestuale calo della crescita della domanda aggiuntiva, l’occupazione dei posti letto nelle strutture di Zurigo, Basilea e Ginevra dovrebbe diminuire. La nostra analisi degli scenari mostra che, entro il 2020, l’occupazione dei posti letto a Zurigo, pur a fronte di una solida crescita costante dei pernottamenti, dovrebbe evidenziare una netta flessione (cfr. fig.). A Basilea il calo è già in corso, e l’utilizzazione dei posti letto, anche non considerando l'area vicino alla frontiera, potrebbe calare fino a un basso livello del 40%. Un po' meno precaria si presenta la situazione a Ginevra, dove la domanda è effettivamente meno dinamica ma, di contro, è in progetto un numero inferiore di nuovi posti letto negli alberghi. L’occupazione dei posti letto, prevedibilmente in calo, determinerà un'agguerrita concorrenza, ancora più marcata, tra gli offerenti. In particolare gli alberghi con arredi e strutture antiquati risentiranno di tale andamento. Per le strutture più piccole esistono delle possibilità sotto forma di specializzazione in nicchie di mercato. [email protected] Sorgono nuove camere d'albergo, soprattutto a Zurigo L’occupazione dei posti letto dovrebbe diminuire fino al 2020 Variazione assoluta del numero di camere offerte, previsione fino al 2020, sulla base dei progetti previsti Previsione dell’occupazione sulla base di un'analisi dello scenario dei pernottamenti e delle nuove costruzioni e ampliamenti previsti 1000 65% Zurigo Basilea Ginevra 60% 800 55% 600 50% 400 45% 200 40% 0 35% -200 30% -400 25% 2006 2008 2010 2012 Fonte: Ufficio federale di statistica, Credit Suisse 2014 2016 2018 2020 Zurigo Basilea Ginevra Scenario - crescita costante delle notti di permanenza (Ø 2010-2015) Scenario - stagnazione delle notti di permanenza 2006 2008 2010 2012 2014 2016 2018 2020 Fonte: Ufficio federale di statistica, Credit Suisse Swiss Issues Congiuntura I Dicembre 2016 23 Economic Research Immobili I Monitor Proprietà abitativa Permane l'assestamento del mercato Variazione dei prezzi delle transazioni e del volume ipotecario delle economie domestiche private (nominale), tasso d'interesse a 5 anni ipoteca fix alla conclusione di nuovi contratti Mentre le favorevoli condizioni di finanziamento fanno ancora apparire interessante la proprietà abitativa, i provvedimenti di regolamentazione e l'elevato livello dei prezzi spingono al ribasso la domanda di proprietà abitativa. Ciò trova riflesso nel volume di crediti ipotecari delle economie domestiche private, che recentemente è cresciuto appena del 2,7%. Anche l'andamento dei prezzi della proprietà è sintomatico di un persistente 10% assestamento. Nel 3° trimestre 2016 la crescita dei prezzi è stata appena dello 0,5% rispetto all'anno precedente – un dato decisamente inferiore rispetto alla crescita dei prezzi media annuale dal 2000, pari al 3,5%. 3% Prezzi proprietà abitativa Volume crediti ipotecari, economie domestiche private Interesse ipotecario, durata 5 anni 9% 8% 7% 6% 5% 4% 2% 1% 0% -1% 2003 2005 2007 2009 2011 2013 2015 [email protected] Fonte: Wüest&Partner, Banca nazionale svizzera, Credit Suisse Superfici a uso ufficio e di vendita Pianificazione (troppo elevata) di nuove superfici a uso ufficio condizionata dai tassi CHF mio. somma edilizia, nuove costruzioni, media mobile su 12 mesi Sebbene sul mercato delle superfici a uso ufficio si individuino solo pochi impulsi sul fronte della domanda, sono costantemente previsti nuovi progetti. La somma su 12 mesi delle autorizzazioni edilizie supera la media pluriennale del 16%, ovvero CHF 300 mio. Per via dei bassi tassi d'interesse, gli investitori sono disposti ad accettare tassi di sfitto più elevati e rendimenti più bassi. Anche sul mercato delle superfici commerciali si profilano maggiori superfici sfitte e rendimenti inferiori. In questo caso, tuttavia, non sono tanto responsabili gli effetti disincentivanti relativi ai tassi, quanto piuttosto la debole domanda determinata dal commercio online e dal turismo degli acquisti. [email protected] Investimenti immobiliari indiretti Superfici a uso ufficio 3,500 Superfici a uso ufficio, media dal 1995 3,000 Superfici commerciali Superfici commerciali, media dal 1995 2,500 2,000 1,500 1,000 500 0 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 Fonte: Baublatt, Credit Suisse Beneficiari della pressione all’investimento Rendimento complessivo, indice: 1° gennaio 2015 = 100 I fondi e le azioni immobiliari offrono fondamentalmente un'alternativa interessante agli investitori che non vogliono farsi carico degli svantaggi degli investimenti diretti – soprattutto bassa liquidità, elevate spese per le transazioni e alti volumi d'investimento. Di conseguenza, entrambi i veicoli hanno tratto vantaggio dall'attuale pressione all’investimento e dalla fuga verso i beni patrimoniali. Ciò trova riscontro in una performance consistente dei fondi e delle azioni immobiliari osservata da gennaio a metà agosto 2016. Le recenti correzioni dovrebbero essere riconducibili all'incremento delle aspettative sugli interessi e alla maggiore consapevolezza dei rischi sui mercati degli utenti. [email protected] 130 125 120 SXI Real Estate Funds SXI Real Estate Shares Swiss Performance Index 115 110 105 100 95 90 85 1.2015 4.2015 7.2015 10.2015 1.2016 4.2016 7.2016 10.2016 Fonte: Datastream, Credit Suisse Swiss Issues Congiuntura I Dicembre 2016 24 Economic Research Indicatori anticipatori del Credit Suisse Indice dei direttori d'acquisto (PMI) Congiuntura industriale Indice PMI > 50 = crescita I direttori d'acquisto si posizionano all'inizio del processo di produzione. Il PMI sfrutta quest'anticipo per prevedere la congiuntura. Si basa su una ricerca mensile condotta da procure. ch – l'Associazione per l'Acquisto e Supply Management. I direttori d'acquisto rispondono a otto domande su produzione, portafoglio ordini, quantità degli acquisti, prezzo d'acquisto, termini di consegna, giacenza acquisti, giacenza prodotti finiti e occupazione. Indicano se le attività sono state maggiori, uguali o minori rispetto al mese precedente. Dalle percentuali in cui la risposta è stata «maggiori» e «uguali» vengono calcolati i sottoindici. In questo senso confluisce solo per la metà la quota delle risposte dove si è affermato «uguali». Il PMI si attesta tra 0 e 100, e un valore oltre 50 significa un'attività in espansione rispetto al mese precedente. 70 65 60 55 50 45 40 35 30 2000 2004 2008 2012 2016 Fonte: procure.ch, Credit Suisse Barometro delle esportazioni del Credit Suisse Esportazioni In deviazioni standard, valori > 0 = crescita Il barometro delle esportazioni del Credit Suisse utilizza la dipendenza delle esportazioni dalla richiesta sui mercati delle esportazioni esteri. Per creare il barometro delle esportazioni vengono riuniti gli indicatori anticipatori per l'industria nei 28 principali paesi di sbocco. I valori di questi indicatori vengono ponderati con la quota di esportazioni del rispettivo paese. Il barometro delle esportazioni concentra le informazioni in un unico indicatore. Dal momento che si tratta di valori standardizzati, il barometro delle esportazioni viene espresso in deviazioni standard. La linea dello zero corrisponde alla soglia di crescita. La crescita media delle esportazioni svizzere sul lungo termine, pari quasi al 5%, si attesta a 1. 4,0 3,0 2,0 1,0 0 -1,0 -2,0 -3,0 2000 2003 2006 2009 2012 2015 Fonte: PMIPremium, Credit Suisse Indice ZEW del Credit Suisse Congiuntura Saldo delle aspettative, Valori > 0 = crescita Gli analisti finanziari hanno il polso della situazione economica. Insieme al Centro europeo per la ricerca economica di Mannheim (ZEW), dal giugno 2006 conduciamo un'inchiesta mensile tra gli analisti finanziari: il Financial Market Test Switzerland. Gli analisti non vengono intervistati solo per fornire una valutazione sulla situazione congiunturale attuale e futura e sul tasso d'inflazione, ma anche in riferimento alle tematiche correlate ai mercati finanziari, come l'andamento dei mercati azionari o le previsioni sui tassi. L'effettivo indice ZEW del Credit Suisse riporta il saldo delle aspettative per quanto attiene all'andamento della congiuntura svizzera nei sei mesi successivi. 80 60 40 20 0 -20 -40 -60 -80 -100 2006 2008 2010 2012 2014 2016 Fonte: Zentrum für Europäische Wirtschaftsforschung, Credit Suisse Swiss Issues Congiuntura I Dicembre 2016 25 Economic Research Indice costruzioni Svizzera Congiuntura edilizia 1° trimestre 1996 = 100 L'indice costruzioni Svizzera viene pubblicato congiuntamente dal Credit Suisse e dalla Società Svizzera degli ImpresariCostruttori (SSIC) su base trimestrale. Costituisce un indicatore anticipatore della congiuntura edilizia in Svizzera, andando a prevedere i fatturati nel principale comparto edilizio per il trimestre in corso. L'indicatore viene calcolato dalla sezione Economic Research del Credit Suisse e si basa fondamentalmente sulla rilevazione trimestrale della SSIC presso i suoi membri. Ulteriori dati vengono ottenuti dall'Ufficio federale di statistica e dal «baublatt». L'indice costruzioni riporta l'andamento dal 1° trimestre 1996. 150 140 130 120 110 100 90 2000 2002 2004 2006 2008 2010 2012 2014 2016 Fonte: Società Svizzera degli Impressari-Costruttori, Credit Suisse Renewable Energy Index Comparto dell'energia rinnovabile Indice > 50 = crescita Il Renewable Energy Index Svizzera viene pubblicato in collaborazione con il Credit Suisse e l'Agenzia per le energie rinnovabili e l'efficienza energetica (AEE). L'indicatore si basa su un'inchiesta condotta tra le società del comparto delle soluzioni energetiche sostenibili (energie rinnovabili ed efficienza energetica). La rispettiva rilevazione e analisi ha luogo basandosi sulle direttive dell'International Federation of Purchasing and Materials Management. Il Renewable Energy Index fornisce un quadro diretto dell'andamento commerciale nel comparto delle soluzioni energetiche sostenibili. Pertanto il Renewable Energy Index, le cui rilevazioni vengono condotte dal 1° trimestre 2010, fornisce un contributo importante per la base di dati di questo comparto. 70 65 60 55 50 45 40 35 30 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 Fonte: Agenzia per le energie rinnovabili e l'efficienza energetica, Credit Suisse Blue Book Index Trasposizione quantitativa del Bollettino trim. BNS Indice normalizzato da -1 a +1 Il Blue Book Index raggruppa in un indice quantitativo le informazioni qualitative pubblicate dalla Banca nazionale nell'ambito del proprio Bollettino trimestrale sull'attività economica. Questo cosiddetto Blue Book Index (la copertina del Bollettino trimestrale della BNS è blu) aggrega cinque indici parziali, che rilevano l'andamento in quattro settori economici (industria di trasformazione, edilizia, servizi non finanziari e comparto bancario) e sul mercato del lavoro. Il Blue Book Index costituisce la media aritmetica dei cinque indici parziali, che hanno un'identica ponderazione. Ogni indice parziale può assumere un valore tra –1 e +1, e gli intervalli corrispondono a 0,25 punti. Definiamo +0,25 come «condizioni normali» o «crescita moderata», mentre +1 e –1 corrispondono a un «boom», risp. una «contrazione». 0,8 0,6 0,4 0,2 0 -0,2 -0,4 -0,6 2003 2005 2007 2009 2011 2013 2015 Fonte: Credit Suisse Swiss Issues Congiuntura I Dicembre 2016 26 Economic Research Previsioni e indicatori Previsioni per l'economia svizzera 2016 1° trim. 2016 2° trim. 2016P 4° trim. 2016 3° trim. 2017P 1° trim. 2017P 2° trim. 2017P 3° trim. 2017P 4° trim. 2016P 2017P PIL (YoY, in %) 1,1 2,0 1,3 1,4 1,6 1,3 1,7 1,5 1,5 1,5 Consumi privati 1,2 1,0 0,5 0,8 0,8 1,1 1,1 1,1 0,9 1,0 Consumi pubblici 1,6 2,8 2,6 2,0 1,8 1,2 2,5 1,7 2,3 1,8 Investimenti lordi 3,7 1,6 2,4 0,5 0,6 2,4 2,1 3,4 2,0 2,1 Investimenti nel settore edilizio 0,8 –1,5 1,1 1,5 1,5 1,5 1,5 1,5 0,5 1,5 Investimenti in attrezzature 5,5 3,7 3,3 0,0 0,0 2,5 3,0 4,5 3,1 2,5 Esportazioni (merci e servizi) 5,6 8,4 5,1 0,0 3,0 4,0 6,0 5,0 4,7 4,5 Importazioni (merci e servizi) 3,3 5,8 3,4 0,0 3,5 3,5 3,5 3,5 3,0 3,5 Inflazione (in %) –1,0 –0,4 –0,2 –0,2 0,3 0,3 0,6 0,6 –0,4 0,5 Disoccupazione (in %) 3,3 3,3 3,3 3,3 3,3 3,3 3,3 3,3 3,3 3,3 Occupazione in ETP (YoY, in %) –0,2 –0,1 0,0 0,1 0,3 0,4 0,5 0,6 0,0 0,5 Immigrazione netta (in migliaia) 70 60 Crescita salari nominali (YoY, in %) 0,5 0,5 Bilancia delle partite correnti (in % sul PIL) 8,4 9,4 Saldo bilancio pubblico (in % sul PIL) 0,1 0,0 Quota d'indebitamento (in % sul PIL) 45,7 45,0 Fonte: Ufficio Federale di Statistica, Segreteria di Stato dell'economia SECO, Credit Suisse Previsioni per l'economia mondiale Previsioni Previsioni Struttura PIL YoY, in % Inflazione YoY, in % Significato per la Svizzera Popolazione In mio. PIL In mia., USD Quota export In % Quota import In % 2016 2017 2016 2017 2015 2015 2015 2015 Mondo 3,0 3,4 2,8 2,8 7 222 73 171 100 100 USA 1,5 2,0 1,3 2,0 322 17 947 13,9 17,0 Eurolandia 1,7 1,4 0,2 1,2 333 11 540 43,2 63,0 Germania 1,8 1,5 0,3 1,3 82 3 358 18,3 28,3 Francia 1,3 1,3 0,3 1,1 64 2 421 6,8 8,1 Italia 0,9 0,8 –0,1 1,0 61 1 815 6,3 9,7 Gran Bretagna 2,1 1,2 0,7 2,3 65 2 848 5,7 3,1 Giappone 0,7 0,9 –0,2 0,2 127 4 123 3,3 1,8 Cina 6,7 6,3 2,0 1,8 1 375 10 982 4,4 7,4 Fonte: Datastream, IMF, Credit Suisse Tassi e dati sulla politica monetaria Attuale Libor a 3M (in %) Banda target BNS (in %) Rendimento titoli di stato a 10 anni (in %) 3M 12M –0,75 –0,9 - –0,7 –0,9 - –0,7 –1,25 - –1,25 - –1,25 - –0,25 –0,25 –0,25 –0,09 –0,2 - –0,0 –0,2 - 0,0 Massa monetaria M0 (mia. di CHF) Massa monetaria M1 (%, YoY) Attuale Mese Anno precedente precedente 524,1 516,2 468,7 6,1 2,7 –2,7 Massa monetaria M2 (%, YoY 3,4 3,5 1,0 Massa monetaria M3 (%, YoY) 2,9 2,9 1,4 Riserve valutarie (CHF, mia.) 664,5 666,2 571,9 Fonte: Bloomberg, Datastream, Credit Suisse Swiss Issues Congiuntura I Dicembre 2016 27 Economic Research Ulteriori informazioni Divulgazioni Le informazioni e le opinioni espresse nel presente rapporto (all'infuori dei contributi agli articoli da parte dei responsabili delle strategie d'investimento) sono state redatte dalla sezione Research, divisione International Wealth Management di Credit Suisse alla data di pubblicazione e potrebbero essere modificate senza preavviso. I giudizi espressi in riferimento a un particolare titolo all'interno del presente rapporto potrebbero divergere o non essere in linea con le osservazioni e i giudizi della sezione Research, divisione Investment Banking del Credit Suisse, a causa di differenze nei criteri di valutazione. I contributi agli articoli da parte dei responsabili delle strategie d'investimento non costituiscono rapporti di ricerca. I responsabili delle strategie d'investimento non fanno parte della sezione Research di Credit Suisse. Credit Suisse ha adottato politiche miranti a garantire l'indipendenza della propria sezione Research, tra le quali quelle relative alle restrizioni alla negoziazione dei titoli in questione prima della distribuzione di rapporti di ricerca. Queste politiche non si applicano ai responsabili delle strategie d'investimento. Credit Suisse non si assume alcuna responsabilità in ordine a perdite derivanti dall'utilizzo del materiale oggetto del presente rapporto. Questa esclusione di responsabilità non sarà tuttavia valida nella misura in cui la responsabilità in questione derivasse da specifiche condizioni o normative applicabili a Credit Suisse. Non ci si deve basare sul presente rapporto rinunciando a esercitare il proprio giudizio indipendente. Credit Suisse potrebbe aver emesso, e potrebbe emettere in futuro, un'idea di negoziazione relativa al titolo in questione. Le idee di negoziazione sono opportunità di negoziazione di breve termine basate su avvenimenti e catalizzatori di mercato, mentre i rating delle società riflettono le raccomandazioni d'investimento fondate sul rendimento totale atteso nell'arco di un periodo di 6 12 mesi, secondo quanto definito nella sezione per le divulgazioni. Dal momento che le idee di negoziazione e i rating societari riflettono diverse ipotesi e metodi analitici, le idee di negoziazione possono differire a livello direzionale dal rating societario. Oltre a ciò, Credit Suisse potrebbe aver emesso, e potrebbe emettere in futuro, altri rapporti non in linea con le informazioni fornite nel presente rapporto o che giungono a conclusioni diverse. I rapporti in questione riflettono le diverse ipotesi, giudizi e metodi analitici degli analisti che li hanno redatti e Credit Suisse non è tenuto a garantire che tali rapporti vengano portati all'attenzione dei destinatari del presente rapporto. Certificazione degli analisti Gli analisti identificati nel presente rapporto certificano che le opinioni relative alle società e ai titoli in esso discussi riflettono in modo accurato le loro opinioni personali in merito alle società e ai titoli in questione. Gli analisti certificano inoltre che nessuna parte dei loro indennizzi può essere ricondotta direttamente o indirettamente alle specifiche raccomandazioni od opinioni espresse nel presente rapporto. Regno Unito: Per informazioni sui titoli a reddito fisso per i clienti di Credit Suisse (UK) Limited e Credit Suisse Securities (Europe) Limited, si prega di chiamare il numero +41 44 333 33 99. India: Visitare il sito http://www.credit-suisse.com/in/researchdisclosure per le ulteriori divulgazioni previste dal Securities And Exchange Board of India (Research Analysts) Regulations, 2014. Credit Suisse potrebbe avere una partecipazione nelle società menzionate in questo rapporto. I rapporti di ricerca di Credit Suisse sono altresì disponibili all'indirizzo https://investment.credit-suisse.com/ Per informazioni sulle comunicazioni relative alle società oggetto di rating di Credit Suisse Investment Banking citate nel presente rapporto, vogliate fare rifermento al sito di divulgazione della divisione Investment Banking all'indirizzo: https://rave.credit-suisse.com/disclosures Per ulteriori informazioni, incluse le comunicazioni su eventuali altri emittenti, vogliate fare riferimento al sito di divulgazione della divisione Private Banking & Wealth Management all'indirizzo: https://www.credit-suisse.com/disclosure Disclaimer globale / Informazioni importanti Il presente rapporto non è destinato né finalizzato alla distribuzione o all'utilizzo da parte di alcuna persona fisica o giuridica avente cittadinanza, residente o ubicata in una località, stato, paese ovvero in un'altra giurisdizione in cui la distribuzione, la pubblicazione, la disponibilità o l'impiego siffatti fossero contrari alla legislazione o alle normative vigenti, o a seguito dei quali Credit Suisse dovesse ottemperare a qualsivoglia obbligo di registrazione o licenza in tale giurisdizione. I riferimenti a Credit Suisse che compaiono nel presente rapporto includono Credit Suisse AG, la banca svizzera e relative affiliate e collegate. Per maggiori informazioni sulla nostra struttura, si prega di usare il seguente link: http://www.credit-suisse.com ESCLUSIONE DI DISTRIBUZIONE, SOLLECITAZIONE O CONSULENZA: Il presente rapporto è fornito a puro titolo informativo e illustrativo Gli analisti KPO (Knowledge Process Outsourcing) citati nel presente rapporto sono collaboratori di Credit Suisse Business Analytics (India) Private Limited. ed è destinato a un impiego strettamente personale. Non costituisce una Divulgazioni importanti fatti, opinioni o citazioni può essere sintetizzata o riassunta ed è espressa sollecitazione, un'offerta o una raccomandazione di acquisto o vendita di alcun titolo o altro strumento finanziario. Qualsiasi informazione che includa Credit Suisse pubblica e aggiorna i propri rapporti di ricerca/le proprie raccomandazioni con la frequenza che ritiene opportuna, in base agli sviluppi delle imprese, dei settori o dei mercati analizzati che potrebbero influire notevolmente sulle opinioni o i pareri espressi nei rapporti in questione. Credit Suisse pubblica esclusivamente ricerche sugli investimenti imparziali, indipendenti, chiare, eque e non fuorvianti. alla data di redazione. Le informazioni contenute nel presente rapporto Il codice di condotta del Credit Suisse, che deve essere rispettato da tutti i dipendenti, è accessibile anche tramite il nostro sito Web all'indirizzo: http://www.credit-suisse.com/governance/en/code_of_conduct.html soggetto, che devono essere necessariamente considerati prima di effet- Per maggiori dettagli, fai riferimento alle informazioni sull'indipendenza della ricerca finanziaria disponibili all'indirizzo: https://www.credit-suisse.com/legal/pb_research/independence_en.pdf L’analista/Gli analisti responsabile/i della redazione del presente rapporto di ricerca ha/hanno ricevuto un indennizzo basato su diversi fattori, tra cui i proventi complessivi di Credit Suisse, una parte dei quali viene generata dalle attività di Investment Banking del Credit Suisse. sono state fornite solamente a titolo di commento di mercato generale e non costituiscono una forma di consulenza finanziaria regolamentata, né un servizio legale, fiscale o un altro servizio regolamentato. Non tengono conto degli obiettivi, della situazione o delle necessità finanziarie di alcun tuare una decisione d'investimento. Prima di prendere qualunque decisione d'investimento sulla base del presente rapporto, per eventuali spiegazioni necessarie in merito al suo contenuto ti raccomandiamo di rivolgerti a un consulente finanziario indipendente. Il presente rapporto intende puramente fornire informazioni e giudizi di Credit Suisse alla data di redazione, indipendentemente dalla data alla quale tu riceva o acceda alle informazioni. Le osservazioni e giudizi contenuti nel presente rapporto potrebbero differire da quelli espressi da altre sezioni di Credit Suisse e variare in Swiss Issues Congiuntura I Dicembre 2016 28 Economic Research qualsiasi momento senza preavviso e in assenza di un obbligo di aggiorna- (LUXEMBOURG) S.A. Zweigniederlassung Österreich. La Banca è una mento. Credit Suisse non è in alcun modo tenuto a garantire che tali filiale di CREDIT SUISSE (LUXEMBOURG) S.A., un istituto di credito aggiornamenti ti vengano comunicati. PREVISIONI E STIME: La perfor- debitamente autorizzato nel Granducato di Lussemburgo avente sede in 5, mance passata non costituisce un'indicazione o una garanzia della perfor- rue Jean Monnet, L-2180 Lussemburgo. È altresì soggetta a vigilanza mance futura e non si rilascia alcuna dichiarazione o garanzia, esplicita o prudenziale da parte dell'autorità di vigilanza lussemburghese, la Commis- implicita, in merito alla performance futura. Nella misura in cui il presente sion de Surveillance du Secteur Financier (CSSF), 110, route d'Arlon, L- rapporto contenesse dichiarazioni sulla performance futura, tali dichiarazio- 2991 Lussemburgo, Granducato di Lussemburgo nonché dell'autorità di ni sono di natura previsionale e soggette a diversi rischi e incertezze. Salvo sorveglianza austriaca, la Financial Market Authority (FMA), Otto-Wagner altrimenti indicato, tutte le cifre non sono state sottoposte a verifica. Il Platz 5, A-1090 Vienna. Bahrain: Il presente rapporto è distribuito da complesso delle valutazioni menzionate nel presente rapporto è soggetto Credit Suisse AG, Bahrain Branch, autorizzata e regolamentata dalla alle politiche e alle procedure di valutazione di Credit Suisse. CONFLITTI: Central Bank of Bahrain (CBB) come Investment Firm Category 2. Credit Credit Suisse si riserva il diritto di porre rimedio a qualsiasi errore even- Suisse AG, filiale del Bahrain, ha sede al Level 22, East Tower, Bahrain tualmente contenuto nel presente rapporto. Credit Suisse, le sue affiliate World Trade Centre, Manama, Regno del Bahrain. Dubai: Queste infor- e/o i rispettivi dipendenti possono detenere una posizione o partecipazione mazioni sono distribuite da Credit Suisse AG (DIFC Branch), debitamente o altro interesse sostanziale, oppure effettuare transazioni, nei titoli men- autorizzata e regolamentata dalla Dubai Financial Services Authority zionati o nelle relative opzioni o in altri investimenti correlati e, di volta in («DFSA»). I relativi prodotti o servizi finanziari sono disponibili soltanto per i volta, incrementare o cedere tali investimenti. Credit Suisse può fornire, o clienti professionisti o le controparti di mercato, secondo la definizione aver fornito nel corso degli ultimi 12 mesi, una consulenza significativa in della DFSA, e non sono destinati a qualsivoglia altra persona. Credit relazione agli investimenti riportati nel presente rapporto o a un investimen- Suisse AG (DIFC Branch) ha sede al Level 9 East, The Gate Building, to correlato a qualsivoglia società o emittente menzionato. Alcuni investi- DIFC, Dubai, Emirati Arabi Uniti. menti cui si fa riferimento nel presente rapporto saranno offerti da una Francia: Il presente rapporto è distribuito da Credit Suisse (Luxembourg) singola entità o da un’associata di Credit Suisse oppure Credit Suisse S.A., Succursale en France,, autorizzato dall'Autorité de Contrôle Prudentiel potrebbe essere il solo market maker di tali investimenti. Credit Suisse è et de Résolution (ACPR) in qualità di fornitore di servizi d'investimento. coinvolto in molte attività correlate alle società menzionate nel presente Credit Suisse (Luxembourg) S.A., Succursale en France, è soggetto alla rapporto. Queste attività comprendono negoziazioni specializzate, arbitrag- supervisione e al controllo dell'Autorité de Contrôle Prudentiel et de Résolu- gio dei rischi, market making e altre negoziazioni titoli per proprio conto. tion e dall'Autorité des Marchés Financiers. Germania: Il presente rapporto Credit Suisse ha stipulato un accordo con l'emittente in relazione alla viene distribuito da Credit Suisse (Deutschland) AG, che è autorizzata e fornitura di servizi di società d'investimento. REGIME FISCALE: Nessun regolamentata dal Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht (BaFin). elemento del presente rapporto costituisce una consulenza in materia di Gibilterra: Il presente rapporto è distribuito da Credit Suisse (Gibraltar) investimenti, legale, contabile o fiscale. Credit Suisse non offre alcuna Limited. Credit Suisse (Gibraltar) Limited è una persona giuridica indipen- consulenza per quanto attiene alle conseguenze fiscali degli investimenti e dente, interamente controllata da Credit Suisse e regolamentata dalla ti consigliamo di rivolgerti a un fiscalista indipendente. I livelli di tassazione Gibraltar Financial Services Commission. Guernsey: Il presente rapporto è e la base imponibile dipendono dalle circostanze individuali e sono soggetti distribuito da Credit Suisse (Channel Islands) Limited, una persona giuridica a variazioni. FONTI: Le informazioni e le opinioni illustrate nel presente indipendente registrata a Guernsey con n. 15197 e sede legale in Helvetia rapporto sono state ricavate o desunte da fonti che, a giudizio di Credit Court, Les Echelons, South Esplanade, St Peter Port, Guernsey. Credit Suisse, sono affidabili. Tuttavia, Credit Suisse non rilascia alcuna dichiara- Suisse (Channel Islands) Limited è interamente controllato da Credit Suisse zione in merito alla loro accuratezza o completezza. Credit Suisse non si AG e regolamentato dalla Guernsey Financial Services Commission. Copie assume alcuna responsabilità in ordine a perdite derivanti dall'utilizzo del dell'ultimo bilancio soggetto a revisione contabile sono disponibili su richie- presente rapporto. SITI WEB: Il presente rapporto può fornire gli indirizzi sta. Hong Kong: Il presente rapporto è stato pubblicato a Hong Kong da di, o contenere collegamenti ipertestuali a, siti Web. Salvo ove il presente Credit Suisse AG, Hong Kong Branch, un istituto in possesso della licenza rapporto si riferisca a materiale riportato sul sito Web di Credit Suisse, «Authorized Institution» rilasciata dalla Hong Kong Monetary Authority e Credit Suisse non ha esaminato i siti collegati e non si assume alcuna registrato ai sensi della Securities and Futures Ordinance (capitolo 571 responsabilità in relazione ai contenuti dei siti in questione. Tali indirizzi o delle disposizioni giuridiche di Hong Kong). India: Il presente rapporto viene collegamenti ipertestuali (compresi gli indirizzi o i collegamenti ipertestuali distribuito da Credit Suisse Securities (India) Private Limited (n. CIN al materiale sul sito Web di Credit Suisse) sono forniti esclusivamente per U67120MH1996PTC104392), soggetta alla regolamentazione del Securi- tua praticità e le informazioni e i contenuti dei siti collegati non costituisco- ties and Exchange Board of India in qualità di Research Analyst (n. registra- no in alcun modo parte integrante del presente rapporto. L'accesso ai siti zione INH 000001030), di Gestore di portafoglio (n. registrazione Web in questione o l'impiego di tali link tramite il presente rapporto o il sito INP000002478) e Intermediario in valori mobiliari (n. registrazione Web di Credit Suisse saranno completamente a tuo rischio. INB230970637; INF230970637; INB010970631; INF010970631), e Distribuzione dei rapporti di ricerca indirizzo registrato presso 9th Floor, Ceejay House, Dr.A.B. Road, Worli, Mumbai - 18, India, T- +91-22 6777 3777. Italia: Il presente rapporto è A meno che non diversamente specificato all'interno del presente docu- distribuito in Italia da Credit Suisse (Italy) S.p.A., banca di diritto Italiano, mento, il presente rapporto viene redatto ed emesso da Credit Suisse SA, iscritta all'albo delle banche e soggetta alla supervisione e al controllo di una banca svizzera autorizzata e soggetta alla regolamentazione dell'Autori- Banca d'Italia e CONSOB; è inoltre distribuito da Credit Suisse AG, banca tà federale di vigilanza sui mercati finanziari. Australia: Il presente rapporto svizzera autorizzata a fornire servizi bancari e finanziari in Italia. Giappone: Il è distribuito in Australia da Credit Suisse AG, Sydney Branch (CSSB) presente rapporto è distribuito in Giappone unicamente da Credit Suisse (ABN 17 061 700 712 AFSL 226896) soltanto a clienti «Wholesale» Securities (Japan) Limited, Financial Instruments Dealer, Director-General secondo quanto definito nella sezione s761G del Corporations Act 2001. of Kanto Local Finance Bureau (Kinsho) No. 66, membro di Japan Securi- CSSB non garantisce il rendimento, né rilascia alcuna garanzia in merito ties Dealers Association, Financial Futures Association of Japan, Japan alla performance, dei prodotti finanziari a cui il presente rapporto fa riferi- Investment Advisers Association e Type II Financial Instruments Firms mento. Austria: Il presente rapporto viene distribuito da CREDIT SUISSE Association. Credit Suisse Securities (Japan) Limited non distribuirà né Swiss Issues Congiuntura I Dicembre 2016 29 Economic Research inoltrerà il presente rapporto al di fuori del Giappone. Jersey: Il presente Securities and Exchange Commission tailandese, con sede legale in 990 rapporto è distribuito da Credit Suisse (Channel Islands) Limited, Jersey Abdulrahim Place Building, 27/F, Rama IV Road, Silom, Bangrak, Bang- Branch, regolamentato dalla Jersey Financial Services Commission per kok, tel. 0-2614-6000. Turchia Le informazioni, i commenti e le racco- l'esecuzione dell'attività d'investimento. La sede di Credit Suisse (Channel mandazioni sugli investimenti contenuti nel presente documento non rien- Islands) Limited, Jersey Branch, a Jersey è la seguente: TradeWind House, trano nell’attività di consulenza finanziaria. I servizi di consulenza finanziaria 22 Esplanade, St Helier, Jersey JE4 5WU. Libano: Questa relazione viene sono forniti dagli istituti autorizzati in modo personalizzato tenendo conto distribuita da Credit Suisse (Lebanon) Finance SAL («CSLF»), un istituto delle preferenze di rischio e di rendimento del singolo. I commenti e le finanziario costituito in Libano e regolamentato dalla Banca centrale del raccomandazioni contenuti nel presente sono invece di natura generica. Le Libano (Central Bank of Lebanon, «CBL»), con numero di licenza per l'isti- raccomandazioni potrebbero pertanto non essere adatte alla vostra situazio- tuto finanziario 42. Credit Suisse (Lebanon) Finance SAL è soggetta alle ne finanziaria o alle vostre preferenze di rischio e rendimento. Per questa leggi e alle regolamentazioni della CBL, oltre che alle leggi e alle decisioni ragione, qualsiasi decisione d’investimento presa esclusivamente sulla base della Capital Markets Authority of Lebanon («CMA»). CSLF è una filiale di delle informazioni fornite nel presente documento potrebbe non generare Credit Suisse SA e parte di Credit Suisse Group (CS). La CMA non si fa risultati in linea con le proprie aspettative. Il presente report è distribuito da carico di alcuna responsabilità per i contenuti delle informazioni incluse nel Credit Suisse Istanbul Menkul Degerler Anonim Sirketi, regolamentata da presente rapporto, tra l'altro per l'accuratezza e la completezza di tali infor- Capital Markets Board of Turkey, con sede legale presso Yildirim Oguz mazioni. La responsabilità per il contenuto di questo rapporto è di chi l'ha Goker Caddesi, Maya Plaza 10th Floor Akatlar, Besiktas/Istanbul, Turchia pubblicato, dei rispettivi amministratori e di altre persone, come gli esperti, Regno Unito: Il presente rapporto è pubblicato da Credit Suisse (UK) le cui opinioni vengono incluse nel rapporto con il rispettivo consenso. La Limited e Credit Suisse Securities (Europe) Limited. Credit Suisse Securi- CMA non ha altresì valutato l'adeguatezza dell'investimento per un particola- ties (Europe) Limited e Credit Suisse (UK) Limited, entrambe autorizzate re investitore o tipologia di investitore. Gli investimenti sui mercati finanziari dalla Prudential Regulation Authority e regolamentate dalla Financial Con- potrebbero implicare un livello elevato di complessità e di rischio e potrebbe- duct Authority e dalla Prudential Regulation Authority, sono persone giuridi- ro non essere adatti a tutti gli investitori. La valutazione dell'adeguatezza di che associate al Credit Suisse ma indipendenti. Le tutele previste per i CSLF in riferimento all'investimento sarà eseguita sulla base delle informa- clienti retail dalla Financial Conduct Authority e/o dalla Prudential Regulation zioni che l'investitore avrebbe fornito a CSLF e in linea con le politiche e i Authority non si applicano a investimenti o servizi forniti da soggetti al di processi interni di Credit Suisse. Si conviene che l'inglese verrà impiegato in fuori del Regno Unito; non sarà inoltre possibile avvalersi del Financial tutte le comunicazioni e la documentazione fornite da CS e/o da CSLF. Services Compensation Scheme (piano di risarcimento per i servizi finanzia- Accettando di investire nel prodotto, l'investitore conferma di non avere ri) qualora l'emittente degli investimenti non adempia ai suoi obblighi. Nella alcuna obiezione in merito all'utilizzo della lingua inglese. Lussemburgo: Il misura comunicata nel Regno Unito o tale da avere effetti nel Regno Unito, presente rapporto è distribuito da Credit Suisse (Luxembourg) S.A., una il presente documento costituisce una promozione finanziaria approvata da banca lussemburghese autorizzata e regolamentata dalla Commission de Credit Suisse (UK) Limited, autorizzata dalla Prudential Regulation Authority Surveillance du Secteur Financier (CSSF). Qatar: Queste informazioni sono e regolamentata dalla Financial Conduct Authority e dalla Prudential Regula- distribuite da Credit Suisse (Qatar) L.L.C, autorizzato e regolamentato dalla tion Authority per quanto riguarda l’esercizio di attività d’investimento nel Qatar Financial Centre Regulatory Authority (QFCRA) ai sensi del QFC n° Regno Unito. La sede legale di Credit Suisse (UK) Limited è sita in Five 00005. Tutti i relativi prodotti o servizi finanziari saranno disponibili soltanto Cabot Square, Londra, E14 4QR. Si prega di notare che le norme del per Business Customers o Market Counterparties (come definiti dalle regole Financial Services and Markets Act 2000 (legge del 2000 sui servizi e i e dalle regolamentazioni della Qatar Financial Centre Regulatory Authority - mercati finanziari) concernenti la tutela dei clienti retail non trovano applica- QFCRA), inclusi i privati che hanno scelto di essere classificati come Busi- zione nel vostro caso e che non potete altresì disporre di qualsiasi potenziale ness Customer, con attività liquide di oltre USD 1 milione, dotati di espe- compensazione accessibile a «eligible claimants» ossia «richiedenti idonei» in rienze, conoscenze e competenze in materia finanziaria sufficienti per parte- conformità al Financial Services Compensation Scheme (piano di compen- cipare a operazioni aventi a oggetto tali prodotti e/o servizi. Singapore: Il sazione dei servizi finanziari) del Regno Unito. Il regime fiscale dipende dalla presente rapporto è stato redatto e pubblicato ai fini della distribuzione a situazione personale di ciascun cliente e può essere soggetto a modifiche in Singapore unicamente a investitori istituzionali, investitori accreditati e futuro. investitori esperti (ciascuna categoria come definita ai sensi dei Financial STATI UNITI: LA PRESENTE RELAZIONE E LE EVENTUALI COPIE Advisers Regulations); è inoltre distribuito da Credit Suisse AG, Singapore NON POSSONO ASSOLUTAMENTE ESSERE INVIATE, PORTATE O Branch, a investitori stranieri (come definiti ai sensi dei Financial Advisers DISTRIBUITE NEGLI STATI UNITI O A SOGGETTI STATUNITENSI Regulations). Credit Suisse AG, Singapore Branch, può distribuire rapporti (SECONDO LA DEFINIZIONE DELLA REGULATION S AI SENSI DEL realizzati dalle proprie entità o affiliate estere nel quadro di un accordo ai SECURITIES ACT STATUNITENSE DEL 1933 E RELATIVE MODIFICHE). sensi del Regulation 32C dei Financial Advisers Regulations. Per qualunque questione derivante dal presente rapporto o a esso attinente, gli interessati di Singapore devono rivolgersi a Credit Suisse AG, Singapore Branch, al È proibito riprodurre il presente rapporto, in toto o in parte, senza il permes- numero +65-6212-2000. In virtù del tuo status di investitore istituzionale, so scritto di Credit Suisse. Copyright © 2016 di Credit Suisse Group AG investitore accreditato, investitore esperto o investitore estero, Credit Suisse e/o delle sue affiliate. Tutti i diritti riservati. AG, Singapore Branch, è esonerata dal rispetto di determinati requisiti di conformità ai sensi del Financial Advisers Act, Chapter 110 of Singapore (il 16C032A_R "FAA"), dei Financial Advisers Regulations e delle Notices e Guidelines applicabili emanati ai sensi di questi, con riferimento a qualsiasi servizio di consulenza finanziaria che Credit Suisse AG, Singapore Branch, possa fornirti. Spagna: Il presente rapporto è distribuito in Spagna da Credit Suisse AG, Sucursal en España, autorizzato dal Registro del Banco de España al numero 1460. Thailandia: Il presente rapporto è distribuito da Credit Suisse Securities (Thailand) Limited, regolamentata dall'Office of the Swiss Issues Congiuntura I Dicembre 2016 30 Economic Research Altre pubblicazioni del Credit Suisse Economic Research Il reddito disponibile in Svizzera 2016 Il costo della vita non è uguale ovunque. Lo studio «Il reddito disponibile 2016» analizza l’attrattiva residenziale finanziaria dei comuni svizzeri sulla base a vari fattori, come l’onere fiscale, i costi abitativi, i costi per il pendolarismo e, per la prima volta, i costi per la custodia dei bambini. Di recente pubblicazione Retail Outlook 2017 Commercio al dettaglio elvetico a una svolta Lo studio annuale sul commercio al dettaglio svizzero illustra le prospettive congiunturali per il settore e le sfide attuali. Nel tema che approfondiamo quest'anno, analizziamo le differenze di prezzo a livello internazionale nel commercio al dettaglio e le possibili cause. 4 gennaio 2017 Manuale dei settori 2017 Strutture e prospettive Questa pubblicazione annuale è un’opera di consultazione dei settori svizzeri. I ritratti dei singoli comparti forniscono una panoramica approfondita sulle strutture e sulle prospettive congiunturali dei vari settori elvetici. Global Monitor 1° trimestre 2017 Il Global Monitor fornisce una panoramica sulle nostre aspettative per le economie più importanti e discute di temi attuali in materia di economia interna 23 gennaio 2017 10 gennaio 2017 Global Real Estate Monitor 1° trimestre 2017 (disponibile in tedesco e inglese) Indice costruzioni Svizzera 1° trimestre 2017 Il Global Real Estate Monitor presenta ogni trimestre una panoramica sui principali mercati immobiliari e sulle tendenze in tutto il mondo. Si occupa sia di investimenti immobiliari diretti sia di investimenti immobiliari indiretti. L'indice costruzioni Svizzera, pubblicato trimestralmente, fornisce delle informazioni tempestive sulla congiuntura nel settore delle costruzioni e contiene stime e retroscena relativi all'andamento del fatturato nel settore edilizio. Febbraio 2017 22 febbraio 2017 La prossima edizione del Monitor Svizzera uscirà il 15 marzo 2017 Leggete ogni mese Economia e mercati – Prospettive per gli investitori e abbonatevi alle nostre pubblicazioni direttamente presso il vostro consulente alla clientela. Swiss Issues Congiuntura I Dicembre 2016