neuro… PILLOLE ALMA MATER STUDIORUM UNIVERSITÀ DI BOLOGNA DIPARTIMENTO DI SCIENZE NEUROLOGICHE Notiziario sui farmaci neurologici e non a cura del Laboratorio di Neurofarmacologia Clinica Buone Numero 123 22 dicembre 2011 Anno XI Feste! I N QUES TO NUMERO: 1. ESPOSIZIONE a SOLVENTI e RISCHIO di MALATTIA di PARKINSON 2. FARMACI ANTIEPILETTICI ACETATO di “TERZA GENERAZIONE”: FOCUS sull’ESLICARBAZEPINA 3. ASSOCIAZIONE tra ESCITALOPRAM (CIPRALEX®, ENTACT®) e PROLUNGAMENTO DOSE DIPENDENTE dell’INTERVALLO QT 1. ESPOSIZIONE a SOLVENTI e RISCHIO di MALATTIA di PARKINSON Alcune indagini cliniche e diversi case report hanno da tempo suggerito una possibile associazione fra esposizione a solventi e rischio di Malattia di Parkinson (MP). Si tratta in particolare di solventi clorurati quali il tricloroetilene (TCE), noto anche come trielina, classificato dal 2001 come agente cancerogeno, usato in passato come solvente in molte vernici e colle e nel lavaggio “a secco”, tuttora impiegato come sgrassatore in processi industriali e ritenuto uno dei più comuni contaminanti dell’acqua di pozzo; il percloroetilene (PERC), che trova largo impiego come detergente nei trattamenti a secco, come sgrassante nell'industria metalmeccanica e come solvente per vernici; il tetracloruro di carbonio (CCl4), utilizzato in passato come componente nel liquido degli estintori, nei frigoriferi, nei condizionatori, negli smacchiatori. Un lavoro pubblicato di recente (Ann Neurol, DOI:10.1002/ana.22629) ha riconsiderato l’argomento dal punto di vista epidemiologico utilizzando come popolazione di studio 99 coppie di gemelli, veterani della II guerra mondiale, di cui uno solo aveva sviluppato MP, appartenenti al registro dell’Accademia Nazionale delle Ricerche americana. Questo disegno sperimentale è stato ritenuto dagli autori della ricerca più robusto rispetto ai tipici studi casocontrollo, poiché i gemelli sono geneticamente molto simili od identici e condividono molti fattori demografici e stili di vita. Le coppie di gemelli sono state quindi intervistate mediante questionari strutturati riguardo abitudini, stili di vita ed esposizione a solventi specifici, come TCE, PERC, CCl4, oltre a xilene, toluene e n-esano. I risultati hanno evidenziato una associazione significativa (p<0,03) tra l'esposizione a TCE e MP, con un rischio 6 volte maggiore di insorgenza della malattia. La tendenza ad una associazione statisticamente significativa è stata riscontrata anche per altri due solventi clorurati, PERC e CCl4. L’intervallo medio apparente tra l’inizio dell’esposizione e la comparsa dei sintomi è risultato lungo, da 10 a 40 anni. La ricerca identifica alcune professioni particolarmente esposte, come gli elettricisti, gli addetti alle lavanderie, i meccanici, ma sottolinea come i solventi presi in esame siano largamente presenti come contaminanti ambientali. Per quanto riguarda i possibili meccanismi patologici, modelli animali su roditori indicano che l’esposizione a TCE causa una perdita selettiva, dose-dipendente dei neuroni dopaminergici della sostanza nera pars compacta ed un accumulo della proteina α-sinucleina (J Neurochem 2010;112:773-83), oltre ad una riduzione dell’attività del complesso I mitocondriale, analogamente ad altre neurotossine implicate nei modelli sperimentali di MP, quali l’insetticida rotenone (J Neurochem 2007;100:1469-79). 2. F A R M A C I A N T I E P I L E T T I C I d i “ T E R Z A GENERAZIONE”: FOCUS sull’ESLICARBAZEPINA ACETATO Ci occupiamo questo mese dell’eslicarbazepina acetato (ESL, Exalief®, Zebinix®, Bial - Portela & Ca, S.A.; Eisai Europe, non ancora in commercio in Italia), uno dei farmaci antiepilettici (FAE) di più recente sviluppo, appartenente alla cosiddetta “terza generazione” (vedi n° 104 di neuro...Pillole). Il farmaco ha ottenuto nel 2009 l’autorizzazione alla commercializzazione da parte dell’Agenzia Europea dei Medicinali come terapia aggiuntiva per il trattamento di adulti con crisi epilettiche a esordio parziale, con o senza generalizzazione secondaria. L’ESL è una molecola a singolo enantiomero, della classe delle dibenzazepine, cui appartengono altri FAE di ampio utilizzo, quali la carbamazepina (CBZ) e l’oxcarbazepina (OXC). A differenza della CBZ, l’ESL non è metabolizzata a CBZ- epossido, metabolita attivo, e non è suscettibile di autoinduzione metabolica. A differenza dell’OXC, metabolizzata nei due enantiomeri del monoidrossi derivato (MHD) farmacologicamente attivo, eslicarbazepina (chiamata anche Slicarbazepina, S-MHD) e R-licarbazepina (R-MHD), ESL è un profarmaco esclusivamente dell’enantiomero levogiro S-MHD, molecola interamente responsabile dell’effetto farmacologico dell’ESL (Epilepsy Res, 2009;83:1-43). I meccanismi d'azione di ESL non sono noti con esattezza: da studi elettrofisiologici in vitro viene ipotizzata un’azione di inattivazione dei canali del sodio voltaggio-dipendenti. Le principali caratteristiche farmacocinetiche del metabolita attivo eslicarbazepina sono riportate in Tabella. ESLICARBAZEPINA: CARATTERISTICHE CINETICHE Tempo di concentrazione plasmatica al 2-3 picco (ore) Emivita di eliminazione plasmatica (ore) 13-20 Biodisponibilità orale (%) ~90 Legame alle proteine plasmatiche (%) < 40 Eliminazione (%) Metabolica (33)* * Glucuronazione Renale (67)# # Dipendente dalla clearance della creatinina Dose giornaliera suggerita (mg/die) 400 -1200 Per quanto riguarda le possibili interazioni farmacocinetiche con gli altri FAE, l’eslicarbazepina ha mostrato da studi in vitro una debole attività inducente dell’isoenzima CYP3A4 del citocromo P-450 e dell’enzima UDP-glucuronil transferasi. Possiede inoltre attività inibitoria nei confronti dell’isoenzima CYP2C19. Nel foglietto illustrativo del farmaco viene segnalato che la cosomministrazione con fenitoina (PHT) può essere associata ad una diminuzione di circa il 30% delle concentrazioni plasmatiche di eslicarbazepina, ed a un aumento percentualmente analogo delle concentrazioni di PHT. Il farmaco può inoltre diminuire le concentrazioni plasmatiche dei contraccettivi orali estro-progestinici, con conseguente possibile perdita d’efficacia. Fra gli effetti indesiderati molto comuni (≥1/10) emersi dagli studi clinici, si segnalano capogiri e sonnolenza. Sono stati inoltre osservati allungamenti dell'intervallo PR, per cui viene consigliata cautela nei pazienti con anomalie della conduzione cardiaca, o che assumono medicinali concomitanti di cui sia nota l'associazione con l'allungamento dell'intervallo PR. 3. A S S O C I A Z I O N E t r a E S C I T A L O P R A M (CIPRALEX®, ENTACT®) e PROLUNGAMENTO DOSE DIPENDENTE dell’INTERVALLO QT L’escitalopram (Cipralex®, Lundbeck Italia S.p.A., Entact®, Recordati Industria Chimica e farmaceutica S.p.A.), è un inibitore selettivo della ricaptazione di serotonina (SSRI) indicato nel trattamento di episodi depressivi maggiori, del disturbo da attacchi di panico con o senza agorafobia, del disturbo d’ansia sociale e del disturbo d’ansia generalizzato. Con una nota informativa importante del 5 dicembre scorso, concordata con l’Agenzia Italiana del Farmaco, (http://www.agenziafarmaco.gov.it/sites/default/files/escitalo pram_ final_dhpc_25_nov_2011 _ita_sito_clean.pdf) le due ditte produttrici delle specialità medicinali a base di escitalopram hanno dato comunicazione del rischio di prolungamento dose dipendente dell’intervallo QT associato all’utilizzo del farmaco e diramato nuove raccomandazioni per l’utilizzo. In particolare, la dose massima di escitalopram per pazienti di età > 65 anni è stata ridotta a 10 mg/die. La dose massima per gli adulti di età < 65 anni rimane di 20 mg/die. Il farmaco è controindicato nei pazienti affetti da un noto prolungamento dell’intervallo QT o da una sindrome congenita del QT lungo, e in caso di associazione con altri farmaci noti per prolungare l’intervallo QT. Inoltre, viene raccomandata cautela con i pazienti a più alto rischio di sviluppare Torsione di Punta (pazienti affetti da insufficienza cardiaca non compensata, recente infarto del miocardio, bradiaritmie, o predisposti all’ipopotassemia o ipomagnesemia). Le nuove raccomandazioni sono il risultato della valutazione di uno studio clinico, finalizzato a valutare gli effetti di una dose di 10 o 30 mg di escitalopram sull’intervallo QT in volontari sani e della revisione delle segnalazioni post-marketing. Recentemente, sulla base di analoghe considerazioni, era stato raccomandato l’aggiornamento delle informazioni relative al racemo Citalopram (vedi n° 120 di neuro...Pillole). Copyright © AIFA. SI T O W E B Orpha.net, il portale delle malattie rare e dei farmaci orfani. Creato e gestito dall’INSERM, Institut national de la santé et de la recherche médicale (Francia), nell’ambito di un progetto di ricerca europeo, il sito Orpha.net (http://www.orpha.net/) fornisce informazioni e raccoglie dati sulle malattie rare, sui farmaci orfani, sui centri di diagnosi e i laboratori specializzati in tutti i paesi europei, sulle ricerche in corso e molto altro ancora. Disponibile in sei lingue, compreso l’italiano, il sito si pone come luogo di scambio e collaborazione tra professionisti, pazienti e società, ricercatori e industrie. neuro...Pillole Periodico mensile d’informazione sui farmaci del Dipartimento di Scienze Neurologiche, Alma Mater Studiorum- Università di Bologna Via Foscolo 7, 40123 Bologna Proprietà Dipartimento di Scienze Neurologiche, Alma Mater Studiorum Direttore responsabile Manuela Contin Redazione Fiorenzo Albani, Manuela Contin, Roberto Riva c/o Laboratorio di Neurofarmacologia Clinica, Clinica Neurologica, Via Foscolo 7- 40123 Bologna Tel: 0512092750; Fax: 0512092751; E-mail: [email protected] Segreteria di redazione Nadia Dall’Aglio http://www.neuro.unibo.it/pill/pillole.htm Stampa in proprio Registrazione del Tribunale di Bologna, n. 7673 dello 06/06/06