I pronomi-aggettivi relativi indefiniti

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I pronomi-aggettivi relativi indefiniti: quisquis e quicumque
Valore assoluto e valore relativo
Osserviamo le seguenti frasi italiane:
“Saprebbe rispondere a questa domanda chiunque avesse studiato”.
“Chiunque saprebbe rispondere a questa domanda”.
Nella prima frase il pronome indefinito “chiunque” funge da soggetto sia del verbo “saprebbe” che
del verbo “avesse studiato”: ha dunque la funzione di un pronome relativo “doppio”, dato che
 introduce una proposizione subordinata (come i pronomi relativi);
 svolge una funzione sintattica sia nella frase reggente, sia nella subordinata che introduce.
In questo caso, “chiunque” ha quindi valore relativo.
Nella seconda frase la medesima forma “chiunque” non ha alcuna funzione subordinante, e la sua
funzione sintattica potrebbe essere svolta anche da un qualunque sintagma nominale (un nome, es.
“Alberto saprebbe rispondere”, o un pronome personale, es. “lui saprebbe rispondere”).
In questo caso, “chiunque” ha valore assoluto.
Mentre in italiano la stessa forma “chiunque” ha sia valore assoluto che relativo, in latino ci sono
due pronomi diversi. Con valore assoluto troviamo quivis e quilibet che abbiamo studiato nell’Unità
24).
Con valore relativo troviamo gli indefiniti relativi quisquis e quicumque.
Essi hanno, come dice la loro denominazione, senso indefinito (significano infatti “chiunque”) ma
funzione sintattica relativa: introducono infatti una subordinata di tipo relativo.
Osserviamo l’esempio:
Quisquis ad virtutem accessit, dedit generosae indolis specimen. (Sen.)
“Chiunque si sia avvicinato alla virtù, ha dato prova di un carattere nobile”.
Il pronome quisquis, che funge da soggetto di entrambi i verbi, introduce la subordinata relativa, il
cui verbo è accessit.
Osserviamo che la relativa introdotta da quisquis ha il verbo all’indicativo, mentre in italiano di
norma le relative introdotte da “chiunque” hanno il congiuntivo.
Esercizio 1
Nelle seguenti frasi italiane, individua il valore del pronome indefinito “chiunque” e dell’aggettivo
“qualunque”, stabilendo se siano usati in valore assoluto o relativo.
1. Alessia voleva averla vinta a qualunque costo. 2. Non considero una persona credibile chiunque
dica una cosa e ne faccia un’altra. 3. Alla festa di stasera può partecipare chiunque. 4. Se vedi uno
della classe, chiunque sia, digli di telefonarmi. 4. Qualunque cosa Mario abbia fatto, lo perdono. 5.
Non si sa chi abbia rubato il libro: chiunque sarebbe potuto entrare in casa, visto che la porta non
era chiusa. 6. Qualunque osservazione gli si faccia, Alessandro se la prende terribilmente. 7. Dopo
1
essere entrata al cinema, mi sono scordata di qualunque altra cosa. 8. Chiunque abbia voglia di
darmi una mano a spostare i mobili del salotto è il benvenuto!
Esercizio 2
Nelle seguenti frasi individua la funzione del pronome doppio chiunque in ciascuna proposizione.
Es.: Amo chiunque ami Virgilio.
chiunque  c. oggetto di “amo”
chiunque  soggetto di “ami”
1. Alberto si prodiga con chiunque ne abbia bisogno. 2. Chiara cucina per chiunque passi da casa
sua. 3. Alice detesta chiunque manchi di rispetto a un compagno. 4. Chiunque si comporterà
disonestamente sarà punito. 5. Date questo volantino a chiunque possa essere interessato. 6.
Chiunque abbia a cuore il futuro del Paese dovrebbe curare con particolare attenzione la scuola
pubblica. 7. Sarò grata a chiunque mi dia qualche consiglio sensato. 8. E’ adatto a questo posto di
lavoro chiunque ami i bambini.
Quisquis
Quisquis è formato dal raddoppiamento dell’indefinito di base quis; ne vengono declinate entrambe
le componenti. E’ difettivo, e lo troviamo solo nei seguenti casi:
quisquis: nom. sing. masch. e femm. (aggettivo e pronome)
quidquid o quicquid: nom. e acc. sing. neutro (solo pronome)
quoquo, quaqua, quoquo: abl. masch., femm. e neutro (solo aggettivo).
Si tratta di un pronome doppio, che svolge un ruolo sintattico sia nella sovraordinata che nella
relativa, in quanto è legato a due verbi.
Quidquid egi, rei publicae causa feci. (Sen. Rh.)
“Qualunque cosa ho fatto, l’ho fatta per lo stato”.
Può svolgere due ruoli sintattici diversi nella reggente e nella relativa. Osserviamo l’esempio:
(Albucius) cupit dicere non quidquid debet dici sed quidquid potest. (Sen. Rh.)
In questa frase, che commenta lo stile di un retore particolarmente verboso, quidquid costituisce
l’oggetto del verbo della frase reggente, dicere, e il soggetto delle due frasi relative coordinate,
debet e potest, che reggono entrambe l’infinito passivo dici:
“Albucio non desidera dire qualunque cosa deve essere detta, ma qualunque cosa può essere
detta”.
Attenzione:

Nel caso in cui il pronome maschile quisquis si trovi ad essere soggetto nella frase relativa e
oggetto nella frase principale, lo troviamo al nominativo richiesto dalla relativa.
Osserviamo la seguente frase:
Ingratum voco, quisquis metu gratus est. (Sen.)
2
Il complemento oggetto di voco cui è riferito il predicativo ingratum non c’è. Si tratta
evidentemente di quisquis, che dovremmo trovare nella forma dell’accusativo (che, come
sappiamo, non si trova attestata). Lo troviamo invece nella forma del nominativo quisquis
richiesta dalla sua funzione nella relativa, in quanto soggetto del verbo est.
Costruiamo l’albero:
(ego) ----- voco ----- accusativo assente
\


ingratum


quisquis ----- est ----- gratus

metu
“Chiamo ingrato chiunque è riconoscente per paura”.

A volte quisquis è usato con valore assoluto, soprattutto nella locuzione quoquo modo, “in
qualsiasi modo”, “in ogni modo”, e negli incisi del tipo quisquis est, “chiunque sia”:
Quoquo enim modo nos gesserimus, fiet tamen quod futurum est. (Cic.)
“Infatti, in qualunque modo ci comporteremo, avverrà ciò che è destinato ad accadere.”
Opsecro te, quisquis es. (Plaut.)
“Ti scongiuro, chiunque tu sia”.
Quicumque
Quicumque è formato da qui, quae, quod con l’aggiunta del suffisso invariabile –cumque.
Si declina solo la parte pronominale, secondo la flessione di qui, quae, quod, e cioè quicumque,
quaecumque, quodcumque; cuiuscumque, cuicumque, ecc…
Come quisquis, è un pronome doppio:
Quicumque turpi fraude semel innotuit, etiam si verum dicit, amittit fidem. (Phaedr.)
“Chiunque si è fatto conoscere una volta con un inganno vergognoso, anche se dice la verità, perde
la credibilità.”
Attenzione:

Mentre in italiano il pronome “chiunque” è sempre singolare, quicumque è usato spesso al
plurale, specialmente nei casi retti. Ciò potrebbe creare alcune difficoltà nella traduzione.
Possiamo tradurre utilizzando locuzioni simili alle seguenti: “tutti gli uomini che”, “tutte le
donne che”, “tutte le cose che”; o volgendo la frase al singolare.
Sequor veritatem, cuius vates sunt, quicumque possunt esse sapientes. (Aug.)
“Cerco la verità, della quale sono profeti tutti quelli che possono essere saggi (oppure,
trasformando al singolare: “di cui è profeta chiunque possa essere saggio”)”.
3

Raramente quicumque è usato con valore assoluto, cioè senza funzione subordinante, soprattutto
nella locuzione quacumque ratione “in ogni modo”:
Ante omnia Philippum et Macedonas in societatem belli quacumque ratione censeo deducendos
esse. (Liv.)
“In primo luogo ritengo che Filippo e i Macedoni debbano in qualunque modo essere spinti
all’allenza”.

Come abbiamo detto, e come hai visto dagli esempi, sia quisquis che quicumque sono usati
spesso come pronome doppio, ovvero svolgono entrambe le funzioni di antecedente e di
relativo.
Tuttavia questa non è una regola, e possiamo non di rado trovare l’indefinito relativo riferito
a un sostantivo o a un pronome che funge da antecedente nella sovraordinata. In questo caso,
possiamo rendere l’indefinito con l’espressione “di qualunque tipo”:
Omni de re, quaecumque sit proposita, ornate ab eo copioseque dicitur. (Cic.)
“A proposito di ogni argomento, di qualunque tipo (o anche “qualunque”) sia stato proposto, egli
parla con tutti gli strumenti della retorica (è questo il senso dell’avverbio ornate) e in modo
abbondante”.
In questo caso l’antecedente del relativo indefinito è espresso: re.
La funzione aggettivale: “qualunque”
Quisquis che quicumque possono avere funzione sia di pronome che di aggettivo, senza che la loro
flessione cambi.
Se pertanto essi sono concordati a un nome, hanno funzione di aggettivo, e li tradurremo col
corrispondente aggettivo indefinito relativo italiano che è “qualunque” (nell’italiano, a differenza
che nel latino, la forma dell’aggettivo è diversa da quella del pronome):
Quisquis homo huc profecto venerit, pugnos edet. (Plaut.)
“Qualunque uomo verrà adesso qui, si beccherà (lett. “mangerà”) dei pugni”.
Quaecumque mens illa fuit, Gabinii fuit. (Cic.)
“Qualunque idea sia stata quella, è stata di Gabinio.”
E’ quicumque ad essere usato più frequentemente come aggettivo, specie in una struttura, la
prolessi, che affronteremo nella parte sintattica (vedi a p.****)
Esercizio 3 Traduci le seguenti. Se l’antecedente è presente, sottolinealo. Se quisque è usato in
senso assoluto, sottolinealo.
1. Historia quoquo modo scripta delectat. (Curt. Ruf.) 2. Effugit mortem, quisquis eam
contempserit. (Curt. Ruf.) 3. Quicquid tetigerat Midas (nom.), aurum fiebat (diventava). (Hygin.) 4.
Di te amabunt, quisquis es. (Plaut.) 5. Quisquis patrem pulsavit, puniri debet. (Sen. Rhet.) 6.
Quisquis ad vitam editur («è chiamato»), ad mortem destinatur. (Sen.) 7. In rei publicae corpore, ut
totum salvum sit, quicquid est pestiferum amputetur. (Cic.) 8. Ibo ut eum cognoscam, quisquis est.
(Plaut.) 9. Quisquis gratiam non refert, cum possit, ingratus habeatur. (Sen. Rhet.) 10. Populi est
mancipium, quisquis patriae est utilis. (Publ. Syr.) 11. Male vivit quisquis nescit bene mori. (Sen.)
12. Quicquid mihi susceptum est, Quirites, id ego omne me rei publicae causā suscepisse confirmo.
(Cic.) 13. Quisquis fluore aeger est, cum venit in balneum, prius ungendus, deinde in solium
demittendus est. (Cels.) 14. Quisquis timore in mare se praecipitaverat in delphini effigiem
transfiguratus est. (Hygin.) 15. Par desiderium sui reliquit apud populum Romanum Labienus,
4
quisquis fuit, ac Ti. Gracchus reliquerat. (Cic.) 16. Ergo hic, quisquis est, qui moderatione et
constantia quietus animo est, est sapiens quem quaerimus. (Cic.) 17. Pridie, quoquo modo potui,
scripsi ipse aliquas litteras. (Cic.) 18. Quisquis homo es, homo es. (Aug.) 19. Bello Punico quicquid
potuit Capuă, potuit ipsă per sese; nunc omnes urbes, quae circum Capuam sunt, a colonis per
eosdem decemviros occupabuntur. (Cic.) 20. Verres, quicquid erat oneris in nautis remigibusque
exigendis, in frumento imperando, Segestanis praeter ceteros imponebat, aliquanto amplius quam
ferre possent. (Cic.)
Esercizio 4 Analizza il caso, il genere e il numero delle forme del relativo indefinito quicumque, e
sottolineale una volta se hanno funzione di pronome, due volte se quella di aggettivo. Quindi,
traduci.
1. Quicumque hoc fecit, supplicio dignus est. (Cic.) 2. Omnia quaecumque agimus, recta sunt.
(Liv.) 3. Quicumque is est, ei me profiteor inimicum. (Cic.) 4. Quicumque calamus in manus meas
venerit, eo utar. (Cic.) 5. Quemcumque appellaveris, nemo auxilium negabit. (Cic.) 6. Quicumque
rem publicam agitaverunt, pro suā potentiā certabant. (Sall.) 7. Ego vero hos in omni fortuna,
quaecumque erit oblata, conplectar. (Cic.) 8. Philippum et Macedonas in societatem belli
quacumque ratione censeo deducendos esse. (Cic.) 9. Quicumque senatus atque aliarum partium
erant, conturbari rem publicam nolebant. (Sall.) 10. Quemcumque quaerit calamitas, facile invenit.
(Publ. Syr.) 11. Quicumque violaverit vulnere tuum corpus, morte luet meritā. (Verg.) 12.
Quicumque amisit dignitatem pristinam, ignavis etiam iocus est in casu gravi. (Phaedr.) 13.
Quicumque accesserant ad Siciliam, eos Sertorianos milites esse dicebant. (Cic.) 14. Quacumque
ratione sanabo quae sanari poterunt; non patiar ad perniciem civitatis manere quae resecanda erunt.
(Cic.) 15) Ferre non possum sermones istorum, quicumque sunt; non sunt enim certe, ut
appellantur, boni. (Cic.) 16. Improbi et rapaces magistratus in provinciis inserviebant publicanis, et
beneficiis ac liberalitate prosequebantur quemcumque equitem Romanum in provincia videbant.
(Cic.) 17. Isdem temporibus Romae Lentulus, sicuti Catilina praeceperat, quoscumque moribus aut
fortuna novis rebus idoneos credebat, aut per se aut per alios sollicitabat. (Sall.) 18. De M. Caelio
loquendum esse arbitror, quaecumque eius in exitu vel fortuna vel mens fuit. (Cic.) 19. Nostri,
quamcumque in partem impetum fecerant hostes, neque longius fugientes prosequi nec vehementius
equos incitare poterant. (Caes.) 20. Qua re cognita Caesar coercendum atque deterrendum,
quibuscumque rebus posset, Dumnorigem statuebat. (Caes.)
Avverbi relativi indefiniti
Da quicumque derivano i seguenti avverbi di luogo relativi indefiniti:
stato in luogo
moto a luogo
moto da luogo
moto per luogo
ubicumque
“ovunque”
quocumque
“ovunque”
undecumque
“da qualunque luogo”
quacumque
“per qualunque luogo”
Ubicumque sum, ibi meus sum. (Sen.)
“Ovunque sono, ivi appartengo a me (lett. “sono mio”).”
Esercizio 5 Traduci le seguenti frasi dopo aver sottolineato gli avverbi di luogo derivati da
quicumque.
5
1. Ubicumque es, audi, nate. (Sen.) 2. Putemus pecuniam bonum esse undecumque sumptam (Sen.)
3. Quacumque viam dederit Fortună sequemur. (Verg.) 4. Sis felix ubicumque mavis, et memor
nostri, Galatea. (Hor.) 5. Ubicumque hoc factum est, improbe factum est. (Cic.) 6. Quacumque
incedit armată multitudo, pavorem ac tumultum facit. (Liv.) 7. Ubicumque fuero, tuus ero. (Sen.
Rhet.) 8. Galli, quacumque incedunt, vi viam faciunt. (Liv.) 9. Turno, quacumque viam virtute
petivit, successum deă diră negat. (Verg.) 10. Hannibal, quacumque iter fecit, cum omnibus incolis
conflixit: neminem nisi victum dimisit. (Nep.) 11. Fui tecum ubicumque ambulasti et interfeci
universos inimicos tuos. (Vulg.) 12. Hannibal, ubi fines Neapolitanorum intravit, Numidas in
insidiis, quacumque apte poterat, disposuit. (Liv.)
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