N. 34 PueriInCanto estate 2010 - Federazione Italiana Pueri Cantores

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Pueri Cantores
Colle Don Bosco
Castelnuovo D. B. (Asti)
XVII Congresso Nazionale Pueri Cantores, 30 Aprile 2010 - Via Crucis - Piazzetta Reale - Torino
Pueri Incanto
n.
34
anno
2010“Poste Italiane S.p.A.
Spedizione in abbonamento postale – 70% CNS PN”
Bollettino della Federazione Italiana
Estate 2010
www.puericantores.it
1
Federazione Italiana
Pueri Cantores
Presidenza, Prof. Laura Crosato,
via Bruno Buozzi, 9
33170 Pordenone
tel./fax. 0434 572572
[email protected]
Segreteria, Prof. Lucia Patanè,
via Enrico Fermi, 7
95014 Giarre (CT)
tel 095 939476
[email protected]
Il Consiglio Direttivo:
Crosato Laura,
Presidente
[email protected]
Romagnoli Rossano,
Vice Presidente
[email protected]
Patanè Lucia,
Segretaria
[email protected]
Daniele Pironio
Tesoriere
[email protected]
Mariangela Marras,
Responsabile Redazione
[email protected]
Camata Roberto,
Responsabile gestione eventi
[email protected]
Rosa Maria Giunta
Responsabile raccolta e
gestione dati
[email protected]
Zappatore Padre Lucio,
Assistente Spirituale
[email protected]
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Pensiero estivo di Padre Lucio
Sommario
pag 03 Lettera del Padre Spirituale
pag 04 Il Corso di Liturgia di Mons. Guido Genero di Savino Paiani
pag 05 Tempo di Avvento di Savino Paiani
pag 06 Il Canto gregoriano e i giovani di Patrizia Avon
pag 08 Il Concorso di Composizione di Fabio Nesbeda
pag 10 Jubilate Deo di Orlando Dipiazza
pag 12 Buon Compleanno, Chopin
pag 14 lettera di Mons. Robert Tyrala
pag 16 XVII Congresso Nazionale di Torino
pag 20 Corso Estivo 2010 a Cortina - Rassegna Loreto
Pag 21 Congresso di Roma
pag 22 News
pag 24 Modulo Iscrizioni . Quiz
Pajani Savino,
Presidente Onorario
[email protected]
Paolucci Gian Luca,
Presidente Onorario
[email protected]
Altri Incarichi:
Assistente Musicale
Fabio Nesbeda
Revisori dei Conti
Patrizia Avon
Fabio Nesbeda
Hanno collaborato:
Mariangela Marras
Lucio Maria Zappatore
Savino Pajani
Roberto Camata
Lucia Patanè
Laura Crosato
Patrizia Avon
Fabio Nesbeda
Robert Tyrala
Alberto Veggiotti
Samanta Silvestrin
PUERI INCANTO N 34
2009 “Poste Italiane S.p.A.
Spedizione in abbonamento postale –
70% CNS PN”
anno
Periodico di informazione edito dalla
Federazione Italiana Pueri Cantores.
ISCRITTO AL REGISTRO
PERIODICI AL N° 499 CON
AUTORIZZAZIONE DEL
PRESIDENTE DEL TRIBUNALE
DI PORDENONE
IN DATA 03-10-2003.
Direttore Responsabile:
don Bruno Cescon.
Redazione:
Federazione Italiana
Pueri Cantores.
Sede della Redazione:
Presidenza Federazione Italiana
Pueri Cantores
Grafica e Stampa:
Tipografia Sartor,
via Nuova di Corva, 92
33170 Pordenone
C.F. 90047080321
Sito Internet
www.puericantores.it
Carissimi Pueri Cantores,
il S. Padre Benedetto XVI durante l’Angelus del 18 luglio ci diceva che il tempo delle vacanze “è un momento favorevole per dare il primo posto a ciò che effettivamente è più importante nella vita, vale a dire
l’ascolto della parola del Signore... la persona umana ha bisogno prima di tutto di Dio, che è luce interiore
di Amore e di Verità”.
Alla luce di queste parole noi, che abbiamo fatto della Musica una delle componenti essenziali della nostra
vita, non possiamo sciupare le vacanze dimenticandoci di essere cantori, per cui nelle nostre “vacanze
intelligenti” mettiamo anche un bel programma di attenzione alla musica: quante cose non possiamo fare
durante l’anno perchè siamo troppo occupati? vorremmo studiare meglio qualche partitura, sentire qualche concerto in più, ascoltare della
bella musica, approfondire qualche aspetto della musica e della liturgia che ci resta ancora difficile da capire... ebbene le vacanze possono
essere per tutti noi, Pueri Cantores, un momento di relax, arricchito
da un desiderio di approfondimento musicale che deve far parte della
nostra vita. Nessuno si deve sentire arrivato, per cui approfondire
sempre di più le nostre conoscenze musicali, ci fa sentire umili e
aperti a sempre nuove proposte ed esperienze. E se poi pensiamo
che la musica, e in particolare la musica liturgica, ci avvicina a Dio
(Beethoven diceva che la musica è il gradino più alto che, nella scala
naturale, ci avvicina a Dio...), quale occasione migliore per fare delle
vacanze, come diceva il Papa, un tempo utile per avvicinarci a Dio?
XVII Congresso Nazionale Pueri Cantores, Messa con il papa
P. Lucio Maria Zappatore, Assistente Ecclesiatico Nazionale
Torino 2 maggio 2010
Federazione Italiana.
Mons Robert Tyrala, Padre Lucio M. Zappatore,
don Marino Rossi, don Ruggero Mazzega,
Presidenti Onorari, Savino Paiani e Gian Luca Paolucci
Nell’Assemblea Annuale della Federazione, svoltasi a Roma nell’aprile scorso, viene proposta la carica di
Presidente Onorario a Savino Paiani e a Gian Luca Paolucci. L'assemblea approva all'unanimità. Viene
letta anche una mozione che ne motiva la proposta:
“Il Maestro Savino Pajani e il maestro Gian Luca Paolucci, al di là del loro indiscusso e indiscutibile valore umano e professionale, nella veste di Presidenti della Federazione Italiana, con grande generosità,
impegno e determinazione, hanno fornito una concreta e fattiva collaborazione
ed un prezioso contributo al raggiungimento delle finalità e degli obiettivi che la
Federazione si è proposta nel tempo.
Pertanto, considerate le autorevoli e preclare qualità professionali,
intellettuali e morali dei Maestri Savino Paiani e Gian Luca Paolucci, figure di spicco e di riferimento nell’ambito della Federazione,
l’Assemblea dispone di insignire loro della carica di “PRESIDENTE ONORARIO”, così essi potranno continuare a contribuire in
modo determinante a far crescere il prestigio ed il lustro della Federazione....il loro immenso lavoro è sotto gli occhi di tutti, ma chiedendo
questa onorificenza, desideriamo dire loro il nostro GRAZIE …e il
GRAZIE di tutti i Pueri Cantores.
Savino Paiani
Gian Luca Paolucci
La Redazione augura
a tutti i Pueri, loro Direttori e Collaboratori
una serena ripresa delle attività
dopo le meritate vacanze!!!
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Il Corso di Liturgia di Mons Guido Genero
a cura di Savino Paiani
Liturgia: breve corso di formazione
Cortina d’Ampezzo, 10 luglio 2010
Mons. Guido Genero, già Direttore dell’Ufficio Liturgico Nazionale della CEI e attualmente Vicario
Generale dell’ Arcidiocesi di Udine, ha tenuto alcune lezioni di Formazione Liturgica al Corso Estivo
di Cortina, organizzato dalla Federazione Italiana
per i maestri di Pueri Cantores.
Si è trattato di un’ introduzione alla Liturgia, in cui
sono stati trattati alcuni argomenti essenziali e necessari per la formazione di ogni maestro e cantore
impegnati nel “ministero” del canto nelle liturgia
della Chiesa.
La Liturgia è essenzialmente un’Azione Santa di
Dio verso l’uomo, e l’uomo inserito in una comunità adunata intorno a Cristo, vi partecipa attraverso i segni, i simboli, i riti e la celebrazione dei riti.
La Liturgia è il culto della Chiesa, continuazione
di quello di Cristo, e in questo si compie il “mistero” della salvezza; Dio entra in comunicazionecomunione con l’uomo attraverso parole e gesti.
Ogni celebrazione liturgica è sempre un’Azione
del Signore nella comunità dei credenti riuniti nel
suo nome e, di conseguenza, è sempre un evento
di presenza di Cristo “tra i suoi”; e ognuno di noi
è chiamato ad essere coinvolto in questo evento di
salvezza, che in se stesso è totale e perfetto in ogni
celebrazione liturgica.
Ogni celebrazione cristiana:
è atto di culto, in cui è Dio in Gesù Cristo che compie l’azione di salvezza;
presuppone come segno la riunione dei fedeli in
assemblea;
ha sempre per oggetto il mistero pasquale di Cristo; ne proclama l’attuazione;
ha come scopo lodare e ringraziare il Signore;
si colloca in tempi e luoghi determinati.
Il rito è la mediazione che rende attuale e presente
l’evento e colui che nell’evento opera e parla, Gesù
Cristo.
Tempi e luoghi
Il cristiano sa bene che Dio non ha bisogno di
luoghi, tempi, formule, calendari e feste. Ogni mo4
mento è tempo di salvezza. E’ l’uomo che ha bisogno di scandire il tempo in ritmi regolari per far
ritornare alla mente momenti, fatti e memorie che
rivestono per lui particolare importanza. San Paolo
rimprovera i Galati e i Colossesi di attenersi troppo all’osservanza di “giorni, mesi, stagioni e anni”
(Gal.4,10), “feste, noviluni e sabati” (Col.2,16):
sono “cose di poco conto in quanto ombra di cose
future; la realtà invece è Cristo” (Col.2,17). Dal comando di Gesù: “Fate questo in memoria di me”,
e dal bisogno del discepolo che l’evento di salvezza
divenga disponibile qui e ora in suo favore, nasce il
tempo della Chiesa.
Le singole feste sono tappe di questa storia di salvezza che viene ricordata e rivissuta in pienezza
ogni domenica nella celebrazione dell’Eucaristia.
L’elemento che caratterizza l’edificio “chiesa” è
quello di essere simbolo delle realtà che vi si compie, ossia della comunione con Dio. I molteplici
linguaggi della Liturgia – parola, silenzio, gesto,
movimento, musica, canto – trovano nello spazio il
luogo della loro globale espressione.
La Domenica
Fin dalle origini la comunità cristiana individuò
un giorno come suo proprio; gli diede il nome di
“giorno del Signore” o Domenica e lo caratterizzò con il riunirsi per ascoltare la predicazione degli
apostoli e “spezzare il pane”. Era il giorno della
risurrezione di Cristo.
La comunità cristiana fece diventare la “domenica” il giorno della Chiesa, perché giorno dell’assemblea. E’ giorno della Parola e dell’ Eucaristia,
della fede, della gioia, della memoria e dell’attesa,
della carità e della preghiera, della festa e del riposo. Giorno distintivo, segno di appartenenza alla
chiesa, per il quale si poteva anche morire perché
i cristiani “non possono vivere senza celebrare il
giorno del Signore”.
La Liturgia della Parola
La costituzione conciliare sulla Liturgia dice:”…
nella celebrazione liturgica la sacra scrittura ha una
importanza estrema. Da essa infatti si attingono
le letture che vengono poi spiegate nell’omelia, e
i salmi che si cantano; del suo afflato e del suo
spirito sono permeate le preghiere, le orazioni e i
carmi liturgici; da essa infine prendono significato
le azioni e i simboli liturgici” (SC 24).
La proclamazione delle memorie degli Apostoli e
dei Profeti è sempre stata elemento costitutivo della celebrazione eucaristica. Il Concilio Vaticano II
ha organizzato un ciclo domenicale triennale e un
ciclo biennale per la prima lettura con unico vangelo per i giorni feriali. Alla prima lettura segue il
canto del salmo responsoriale che rappresenta la
risposta dell’Assemblea alla Parola di Dio.
Il canto di acclamazione che precede la lettura del
Vangelo è segno del desiderio dell’assemblea di accogliere il Signore che annuncia la buona notizia ed
è anticipazione del messaggio del Vangelo.
E’ auspicabile che le comunità individuino persone
preparate e competenti alle quali affidare il canto
del salmo e dell’acclamazione al Vangelo (il ministero del salmista).
Narrazione dell’eucaristia: consacrazione
Oblazione: vero offertorio
Epiclesi: invocazione dello Spirito sui comunicandi
Intercessione: ricordati, o Signore….
Dossologia: Per Cristo, con Cristo e in Cristo…
Consenso: AMEN
Le lezioni di mons. Genero toccavano altri numerosi argomenti, come l’Anno Liturgico, la Liturgia
delle Ore, i cicli di Natale e di Pasqua, la presenza di termini ebraici nella Liturgia della Chiesa, gli
strumenti e i sussidi di musicologia liturgica, ma
l’insistenza maggiore era riservata a due elementi
essenziali: la centralità della presenza di Cristo nella Liturgia ed il coinvolgimento e la collaborazione
dei vari ministeri alla realizzazione dell’evento salvifico di Cristo nella Liturgia.
La Liturgia Eucaristica
Era evidente il dovere e la necessità di una formaSi è parlato di “eucologie” maggiori e minori.
zione liturgica dei cantori e dei loro maestri prima
Eucologie minori: sono l’insieme delle semplici di accettare e svolgere un compito di così alta diorazioni, come le collette, l’orazione sulle offerte, gnità nella Chiesa. Conoscenza della musica, conol’orazione dopo la comunione, le preghiere di bene- scenza delle regole, ma conoscere soprattutto che
dizione sul popolo, le preghiere sui salmi;
al centro di tutto è Cristo; non c’è liturgia, non c’è
Eucologie maggiori: sono i prefazi e le preghiere comunità, non c’è evento salvifico senza il Cristo
eucaristiche.
presente.
La Liturgia Eucaristica contiene la grande preghie- Ha detto: “I Pueri Cantores sono ministri nella
ra di benedizione e consta di 10 passaggi:
Liturgia, sono un gruppo ministeriale, e come tale
Dialogo: invito al ringraziamento
sono “luogo liturgico”, dove è presente Cristo”.
Prefazio: il perché del ringraziamento
“Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, lì ci
Sanctus: testo biblico
sono anche io”.
Epìclesi: invocazione dello Spirito sulle offerte
Tempo di Avvento
a cura di Savino Paiani
Il “Puer Cantor” canta la Liturgia
Signore, noi ti ringraziamo, perchè tu ci hai scelti
per servire alla tua presenza.
Piccolo Cantore,
tu fai parte dei “Pueri Cantores”, un movimento della Chiesa; per questo motivo tu canti regolarmente la Messa con il
tuo coro, nella tua Parrocchia o in altre chiese.
Prendendo l’impegno di cantare nel tuo coro, tu hai accettato
la responsabilità e l’onore di prestare la tua voce alla Liturgia per far crescere la bellezza e far scoprire a tutti quelli che
ti ascoltano, che il Dio al quale tu credi è un Dio di Amore
e di Bellezza.
Ogni volta che tu canti alla Messa, è importante che tu
sappia quello che fai e il perchè tu lo fai. L’articolo che segue
vuole farti capire il tuo ruolo: devi cantare il più bene possibile, per preparare i fedeli a entrare nello spirito del periodo
liturgico, a celebrare la Messa secondo lo spirito della festa e
mettersi insieme alla presenza di Dio per lodarlo, adorarlo
e ringraziarlo. La Messa non è per te, ma è “PER LUI,
CON LUI e IN LUI”; è Cristo che fa l’Eucaristia, è
l’Eucaristia che fa la Chiesa,e senza l’Eucaristia non c’è nè
Chiesa nè Cristiano.
TEMPO di AVVENTO
L’Avvento è un periodo di quattro settimane che
apre ogni anno il ciclo delle celebrazioni del Mistero di Cristo. Come gli altri Tempi ha una festa come
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Le interviste a Matteo e Luna a cura di Patrizia Avon
punto di riferimento: il Natale di Gesù Cristo.
La festa del Natale risale alla prima metà del IV secolo, ma solo nel VI secolo si è formato un tempo
di preparazione, che assume poi un carattere liturgico. Ha due momenti: un Avvento come tempo
di preparazione al Natale (Avvento Liturgico) e un
Avvento che celebra la venuta gloriosa di Cristo
(Avvento Escatologico). La riforma liturgica del
Concilio Vaticano II ha voluto conservare ambedue i caratteri di preparazione al Natale e di attesa
della seconda venuta di Cristo.
L’Avvento attuale conserva intatte le due caratteristiche:
1- dalla prima domenica di Avvento al 16 dicembre, è posto in maggior evidenza l’Avvento Escatologico e orienta gli animi all’attesa della venuta
gloriosa di Cristo;
2- dal 17 al 24 dicembre, sia nella Messa sia nella
Liturgia delle Ore, tutti i testi sono indirizzati più
direttamente alla preparazione del Natale, la nascita
storica del Figlio di Dio.
In questo tempo liturgico emergono tre figure bibliche, caratteristiche dell’ Avvento:
- il profeta Isaia, che annuncia la venuta del Messia,
- Giovanni il Battista che lo indica come l’Agnello
di Dio che toglie il peccato del mondo,
- e Maria, che rappresenta il culmine dell’attesa
messianica di tutto il popolo di Dio, che accoglie
la parola dell’Angelo Gabriele e porta in grembo
l’atteso Figlio di Dio.
In questo periodo i cori con i loro maestri sono più
preoccupati ed impegnati a preparare i canti per la
Liturgia del Natale, e non conoscono e non si accorgono della ricchezza poetica, storica,teologica e
musicale contenuta nei testi liturgici del Tempo di
Avvento.
E’ un continuo invito a vegliare, a prepararsi, purificarsi, comportarsi bene, progredire sempre di più
nel bene in attesa dell’arrivo del Cristo; è un costante invito al coraggio, alla fiducia, alla speranza
e soprattutto alla gioia: “Ecco che viene il Signore:
beati coloro che sono preparati all’incontro”; “Coraggio, non temete; il nostro Dio verrà, non abbiate timore”; “Rallegratevi sempre nel Signore: ve lo
ripeto, rallegratevi, il Signore è vicino”; “Canta ed
esulta, perchè in mezzo a te è il Santo d’Israele”;
“Rallegrati, figlia di Sion, grida di gioia; esulta e acclama con tutto il cuore; il Signore è in mezzo a
te”. Di questi annunci sono piene le letture, i salmi
responsoriali, le invocazioni all’Alleluia prima del
Vangelo, i testi dell’introito.
La Bibbia invita 826 volte a star contenti, a essere
allegri, a gridare di gioia, ad aver coraggio, a non
aver paura; ebbene, nella Liturgia delle quattro settimane di Avvento ci sono 138 di questi richiami e
di questi inviti.
Questo è un tempo favorevole per ogni cristiano,
per ogni musicista, per ogni maestro e cantore che
cantano la Liturgia; è un’ottima scuola di formazione cristiana e liturgica.
Il canto gregoriano ed i giovani
a cura di Patrizia Avon
Di ritorno dall’Abbazia di Rosazzo, dove si sono
tenuti i corsi estivi di gregoriano, l’aspetto più sorprendente che mi ha colpito è stata la presenza di
alcuni adolescenti e giovani universitari ai seminari coordinati dal prof. Nino Albarosa, uno dei più
grandi studiosi del settore.
Mi chiedo quale motivazione possa spingere un
ragazzo ad appassionarsi al canto millenario della
chiesa. Probabilmente la bellezza di tale canto non
ha età: continua a vivere ancora poiché è matrice
artistica di tutte le forme vocali sacre del mondo
occidentale cristiano.
I ragazzi di oggi hanno bisogno di autenticità e di
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valori ed è per questo che possono essere attirati
da una proposta che unisce musica e spiritualità.
Una tale iniziativa, espressa ad alto livello, può
suscitare curiosità intellettuale, colpire l’aspetto
emotivo ma soprattutto coinvolgere la persona in
un’atmosfera di fede e misticismo.
Queste mie osservazioni sembrano in contrasto
con le tendenze attuali, ossia la preoccupazione di
avvicinare i giovani alla Chiesa attraverso una tipologia di musiche liturgiche spesso di scarsa qualità e con testi poco profondi, ma capaci di creare
temporaneamente situazioni di aggregazione.
Come si spiega allora questa ricerca “alternativa”
La vocalità innanzitutto...l’esperienza sensoriale e fisica del
canto va assolutamente riconquistata, e non ringrazierò mai
abbastanza Paolo Loss per avermi indirizzato in un cammino personale che non avrei fatto senza, e che altrimenti
non mi avrebbe regalato tante e forti emozioni. Per quanto
riguarda la semiologia, la modalità ecc sono temi che in parte
si riallacciano ai miei studi nei Beni Culturali, così spesso
Ecco alcune riflessioni di Luna, ragazza di 16 anni: dimenticati e lasciati a sé stessi a volte...diciamo che unisco
All’inizio ho deciso di frequentare il corso per curiosità, ma l’utile al dilettevole...
ora è una questione più profonda.
Secondo te il canto gregoriano è un problema
é bellissimo cantare o ascoltare
per i ragazzi affrontaquesto tipo di canto perché ti
re e conoscere il canto
permette di guardarti dentro,
gregoriano?
trovare la forza e la felicità in
Sono perfettamente d’accordo
ogni momento e perché riesci a
con Luna su questo punto...
trasmettere tutto ciò che senti
il canto gregoriano non è il
agli altri senza alcun tipo di
problema. Ci sono esperienschermo, sei solo te stesso; cosa
ze formative portate nelle
molto difficile da fare nella
elementari e nelle superiori
vita di tutti i giorni.
collegate al periodo storico che
La cosa che mi è piaciuta di
hanno dimostrato un vivo inpiù sono state le esercitazioni
teresse e l’apprezzamento per
d’assieme e l’ora di vocalità
questa forma musicale e per
con Paolo Loss perchè cantare
la lingua latina in particolaè la cosa più bella del mondo.
re. Purtroppo il problema è
Pueri Cantores “Sant’Efisio” Capoterra (CA)
Non saprei dire se i giovani potrebbero
la visione stereotipata e “vecchia” che si
avvicinarsi a un questo genere, probabilmente dipende da ha del canto gregoriano... l’aggettivo più usato è sicuramente
quanto coraggio hanno di coltivare le loro passioni senza “noioso”; ma se in un coro si facesse una scelta in tal senso,
aver paura del giudizio degli altri... personalmente sono mol- in modo ragionato, per livelli (partendo magari dalle antifone
to contenta di aver fatto questa scelta e se potessi tornare più semplici... per passare al vero repertorio) e facendone
indietro la rifarei senz’altro.
capire l’importanza e la bellezza sono sicuro che molti aderirebbero entusiasti!!
Ecco l’intervista a Matteo Donda ragazzo di 22 E’ possibile, secondo te, inserirlo in una celeanni, corista e studente universitario.
brazione liturgica?
Quali sono state le motivazioni che ti hanno Non è sicuramente possibile... sarebbe doveroso che lo fosse,
portato a frequentare un corso di gregoriano? visto che è nato per quello! Ammetto che sarebbe difficile
Le motivazioni inizialmente sono state casuali; mi ricordo ogni domenica e per tutte le celebrazioni, però per qualche
che Lucia Vinzi, la mia direttrice, mi ha prestato qualche solennità minore o qualche messa feriale non la vedo una
cd che le avevo chiesto e fra questi ce n’era uno di gregoriano. grossa impresa... se non fosse che l’istituzione principale a
Mi sono interessato di più e visto che alcune cose le prendo cui questo canto è dedicata non si adopera mai, se non in
di petto, mi ricordo di aver letto un “Manuale di canto gre- pochi casi isolati verso il suo inserimento all’interno della
goriano” da lei prestatomi, di cui non ricordo gli autori, ma liturgia. La Chiesa purtroppo, nonostante la Sacrosanctum
che aveva almeno 1500 pagine...!!! Ovviamente ho capito un Concilio, e tutti i precetti pre e post Conciliari non viene
quarto e di questo quello che mi è rimasto impresso è stata la incontro a questa realtà ed è significativo il fatto che l’insestoria così complessa... la derivazione da “mores cantandi” gnamento della musica nei seminari sia pressoché scomparsa
di cui non avevo mai sentito parlare... così ormai quattro o non ritenuta comunque fondamentale per la formazione
anni or sono mi sono iscritto alla settimana di Rosazzo! dei nuovi sacerdoti. Finché resterà un’iniziativa lasciata ai
Una delle esperienze migliori della mia vita...
singoli questo punto resterà sempre sospeso purtroppo... speChe cosa rappresenta per te il canto gregoriano? riamo nel futuro!
da parte di alcuni ragazzi?
Come si può maturare, in giovane età, un interesse
rivolto alla conoscenza e alla pratica di un linguaggio musicale che alcuni aborriscono, definendolo
arcaico e per di più in latino, lingua dalle “tumultuose“ reminiscenze scolastiche?
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II Concorso di Composizione
“Tre mottetti sacri per una messa domenicale”
Con le deliberazioni finali della giuria si è concluso il Secondo concorso di composizione di musica sacra
organizzato dalla Federazione Italiana Pueri Cantores,
con il patrocinio della Federazione Internazionale Pueri Cantores e della FENIARCO,
e dedicato, quest’anno, ai “Tre mottetti per una messa domenicale”.
Ogni concorrente doveva inviare tre mottetti per tre diversi momenti della celebrazione liturgica,
ossia un Canto d’ingresso, un Canto di offertorio e un Canto di comunione,
composti su testi in lingua italiana o latina scelti dalla commissione artistica,
tratti dalla Seconda domenica del Tempo Ordinario e dalla Liturgia eucaristica, e allegati al bando di concorso.
Il bando, inoltre, prescriveva che i mottetti fossero a due o tre voci pari,
con o senza accompagnamento d’organo,
e si raccomandava che tenessero conto delle caratteristiche vocali dei cori
associati alla Federazione Italiana Pueri Cantores, composti in prevalenza da voci bianche.
La partecipazione di una ventina di compositori al concorso è stata confortante,
a riprova dell’interesse dei musicisti per nuove composizioni di musica sacra e per l’organico a voci bianche.
Apprezzabile è stata, in generale, anche la qualità dei mottetti inviati, che la giuria, presieduta da Walter Marzilli
e composta da Fabio Nesbeda, Gian Luca Paolucci, don Robert Tyrala e Josep Torrents,
ha attentamente esaminato in tutti i dettagli. Alla fine i risultati sono stati i seguenti:
I premio: non assegnato
II premio: Orlando Dipiazza (Ajello del Friuli – Udine)
III premio: Mattia Culmone (Trento)
Premio come miglior mottetto: “Jubilate” di Orlando Dipiazza
Segnalati: Angelo Bernardelli (Bresso – Milano) e Padre Remigio De Cristofaro (Firenze).
JUBILATE DEO di Orlando Dipiazza
a cura di Fabio Nesbeda
Il mottetto Jubilate Deo di Orlando Dipiazza, ha ottenuto il premio
come miglior mottetto
nel Secondo Concorso di Composizione di Musica Sacra
organizzato nel 2010 dalla Federazione Italiana Pueri Cantores.
Presenta una scrittura a tre voci ben adeguata, come estensione, a un coro di voci bianche.
La festosa invocazione iniziale del salmo è resa
alternando l’imitazione contrappuntistica sulle parole jubilate Deo e venite et audite all’omoritmia
sulle parole psalmum dicite nomini ejus e animae meae,
a sottolineare il concitato giubilo dei cantori
e, al tempo stesso, la solennità del salmo e la saldezza dell’animo.
La scrittura imitata riprende nel momento del giubilo,
con l’alleluia conclusivo, che diventa ben presto omoritmico, e suggella con solennità il mottetto.
Un coro ben preparato può eseguire senza difficoltà e con sicura efficacia
questo canto d’ingresso per la Messa,
curando soprattutto la buona aderenza dell’espressione musicale al testo liturgico,
che l’autore ha particolarmente valorizzato.
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Canto d'ingresso
Jubilate Deo
Orlando Dipiazza
Soprano I
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Soprano II
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Alto
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Buon Compleanno, Federico Chopin
Duecento ma non li dimostra:
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Duecento anni fa nasceva a Żelazowa Wola in Polonia, Fryderyk Chopin, uno dei più grandi autori e
interpreti musicali di tutti i tempi.
Indiscusso genio del pianoforte, fu il primo vero
compositore per questo strumento, il primo cioè ad
utilizzarlo non più come una semplice dilatazione
del clavicembalo o una riduzione dell’orchestra.
Nell’Ottocento, in realtà, il fatto che Chopin potesse concepire tutte le sue composizioni (salvo qualche eccezione) solo per pianoforte solista veniva
considerato come un limite o, ancor peggio, come
una incapacità ad affrontare organici musicali considerati più impegnativi.
Nel Novecento, addirittura, una critica ottusa e
borghese, lo stroncò definendo i suoi capolavori
troppo “sentimentali” e “dolciastri”, e i suoi capolavori come i “Notturni” quasi un intrattenimento
salottiero.
Di fatto Chopin era il vero artista romantico, un
musicista profondamente sentimentale che attraverso la musica e con il pianoforte (il suo Pleyel)
esprimeva i moti più intimi e le sofferenze più profonde della sua anima.
Oggi le sue composizioni, di rara ed indiscutibile
bellezza, sono straordinariamente moderni e la loro
attualità deriva dalla sincerità degli slanci sentimentali che emergono dalla sua musica e dal trattare i
temi non in maniera classica bensì dallo svilupparli
in maniera emotiva.
Ecco perché, a distanza di duecento anni, la musica di Chopin è presente con immutata continuità
nei programmi concertistici, perché è moderna e
continuerà ad esserlo in quanto la forza della sua
bellezza è superiore ai tempi e a qualunque pregiudizio.
La sua vita
Frédéric François Chopin nasce a Zelazowa-Wola
(Varsavia) da padre francese e da madre polacca, il
1 marzo 1810.
Quando i russi invadono la Polonia, il musicista si
trasferisce a Parigi e non farà più ritorno in patria.
Nel 1838 conosce la scrittrice George Sand, con
la quale intraprende un rapporto che diventa però
ben presto nervoso e caotico.
I due si trasferiscono a Maiorca ma nel 1839 ritornano in Spagna per l’aggravarsi della malattia del
musicista, la tubercolosi.
12
Nel 1845, a causa della grande incompatibilità di
carattere, i due artisti si lasciano e ciò provoca nel
musicista una profonda depressione che sembra
fare esaurire la sua vena compositiva.
Durante l’ultimo periodo della sua vita, Chopin
viene assistito da una sua allieva, Jane Stirling, che
lo convince ad andare in Inghilterra dove però il
clima poco favorevole del paese fa peggiorare ulteriormente la sua già precaria salute.
Nel 1849 infatti rientra in Francia dove muore il
17 ottobre. Viene seppellito a Parigi nel cimitero
di Père Lachaise, ma il suo cuore è conservato a
Varsavia, nella Chiesa di Santa Croce.
Le sue composizioni principali
59 Mazurche
27 Studi
24 Preludi
21 Notturni
19 Valzer
17 Polacche
5 Variazioni
4 Ballate
4 Scherzi
4 Improvvisi
3 Sonate
2 concerti per pianoforte e orchestra
Cosa ha detto
● “Ogni nota più lunga delle altre è al tempo stesso più forte; mentre la nota di minor durata richiede meno forza, appunto come le sillabe lunghe e le
brevi dei versi ritmati”
● “Chi non sa ridere non è una persona seria”
● “Meglio è una piccola verità che una grande bugia”
● “Ogni difficoltà su cui si sorvola diventa un fantasma che turberà i nostri sonni”
●“ Buffone è chi non ride mai”
Cosa hanno detto di lui:
H.Berlioz
“Non ha un solo punto di somiglianza con nessun musicista
di mia conoscenza”
R.Schumann
“Chopin si riconosce perfino nelle pause”
F. Nietzsche
“Chopin, il polacco, l’inimitabile”
M . Pollini
“Suonare Chopin è un privilegio incredibile”
Giovanni Allevi
“Chopin non è un pianista, è il pianoforte”
Ricordi di gioventù
Arthur Rubinstein (Łódź, 28 gennaio 1887 –
Ginevra, 20 dicembre 1982)
L’Op.10 n.5 è uno studio virtuosistico. Conosciuto
come “lo studio sui tasti neri”, esige dall’esecutore perizia e agilità notevoli, perché la mano destra
si muove velocissima esclusivamente sui tasti neri,
mentre la mano sinistra accompagna con accordi e
ottave.
Non sono tanti gli interpreti che riescono ad esprimere in questo Studio “Tecnica e Sentimento”, ma
di certo il grandissimo pianista polacco, Arthur
Rubinstein, considerato a pieno titolo uno dei più
grandi concertisti del Novecento, e probabilmente
il massimo interprete dell’opera chopiniana, è uno
dei pochi ed esserci riuscito.
Grazie agli archivi della TV russa oggi possiamo
godere dell’immagini e soprattutto delle note prodotte dal grande pianista.
...Corroso dalla tubercolosi, di cui soffriva sin
dall'adolescenza, Frederick Chopin moriva nel 1849,
a 39 anni.
E’ stato l'uomo, il musicista, il pianista, è stato "il
pianoforte".
Era presente dentro me sin dall'infanzia, dove tra le
centinaia di dischi, un po' portati da mio padre dopo i
suoi viaggi, un po' comprati da mia madre nel reparto
dischi della "Standa", ce n'era uno con la raccolta
completa dei Valzer, suonati da un pianista che nessuno ricorda forse più, Bruno Rigutto.
Quella Musica entrò da subito dentro di me, a 11 anni
iniziai a leggere la Musica e a 14 mi chiudevo nella
mia stanza, nei pomeriggi, e ascoltavo il Primo Concerto in Mi minore, suonato da Rubinstein. Era vietato entrare nella mia stanza, sia quando ascoltavo, sia
quando suonavo.
Ricordo che chiunque osasse entrare subiva da parte
mia delle crisi violentissime di rabbia feroce, veniva
coperto di insulti, prendevo qualsiasi cosa mi passasse fra le mani e la sbattevo a terra con ira distruttrice.
Non capivano, forse è in effetti difficile capire, ma era
per me un affronto, una cieca mancanza di sensibilità... un invasione della mia intimità.
Quella Musica, in particolare la Romanza del secondo movimento del Concerto, mi faceva piangere dalla
commozione.
Era di una tenerezza infinita. Così pura, così vulnerabile, così bella, così buona: un mondo di emozioni
fortissime, ma ordinate, logiche, naturali, pulite.
Era il mondo dell'Amore, un qualcosa che percepivo
come Universale, una grande e caldo abbraccio. un
abbraccio discreto, ma intenso.
Gli anni sono passati... quella Musica è sempre dentro
di me, la sento nelle mie mani, nel mio spirito. Sento
che non è paradossalmente cambiato nulla, quell'abbraccio è sempre con me, è eterno, ... mi manca!
Federico
13
XVII Congresso Nazionale Pueri Cantores
Torino - Colle don Bosco
(Giovedì 29),Venerdì 30 aprile, Sabato 1 e Domenica 2 maggio 2010
Servite Domino in laetitia
Lettera del Presidente Internazionale Mons. Robert Tyrala ai Pueri Italiani
Cracovia - Torino, 6 maggio 2010
San Domenico Savio, patrono dei Pueri Cantores
“Tutti coloro che sono sulla via della santità, devono essere molto gioiosi”
Carissimi Pueri Cantores d’Italia,
Ho avuto la possibilità di partecipare al XVII Congresso della Federazione Italiana dei Pueri Cantores,
che si è svolto a Torino. Questo era un tempo particolare, pieno di grazia.
Il Congresso è stato organizzato innanzitutto per ricordare il nostro patrono San Domenico Savio. Erano
giorni particolari anche a causa della solenne esposizione della “Sacra Sindone” a Torino.
Nel mio ricordo e in quello di molti rimarrà la bella Via Crucis durante la quale hanno cantato i Pueri
Cantores, e in particolar modo quando entrando nella cattedrale di Torino, tutti i partecipanti di questa celebrazione cantavano “Misericordias Domini in aeterno cantabo” Questi giorni sono stati arricchiti dalla
visita pastorale del Santo Padre Benedetto XVI nella Diocesi di Torino. Durante l’Eucarestia celebrata dal
papa cantavano i nostri piccoli cantori della Federazione Italiana. Solo Dio ha potuto collegare in questo
modo questi avvenimenti. Siamo grati alla Federazione Italiana dei Pueri Cantores che ha preparato il
Congresso con cura.
Dopo il Congresso a Torino e nella preparazione del nostro Congresso Internazionale che si svolgerà a
Roma dal 28 dicembre 2010 al 1 gennaio 2011, desidero ricordare il nostro Patrono san Domenico Savio
che oggi, 6 maggio, mentre scrivo a voi questa lettera, stiamo celebrando. Le sue reliquie ci verranno
donate solennemente in occasione dell’inaugurazione del Congresso nell’aula Paolo VI in Vaticano nel
giorno 28 dicembre 2010. San Domenico Savio non è molto conosciuto nella nostra comunità e perciò
sono grato ai nostri amici italiani di avercelo ricordato.
vella attraverso la musica.
Domenico cantava nel coro diretto da don Bosco. Lui è il nostro patrono affinché noi lo possiamo imitare
nel suo fervore e nella sua santità. E’ per noi piccoli cantori, un modello da imitare nel cammino della santità. Era un bambino del tutto normale come ognuna e ognuno di voi. La via della santità da lui proposta è
dunque possibile per ciascuno di voi. E in questo cammino ognuno ha la propria vocazione individuale.
Noi come piccoli cantori dobbiamo essere protesi verso la santità attraverso la bellezza della musica liturgica e l’armonia perfetta di Dio nei nostri cuori.
Domenico invitava alla gioia. Tendere alla santità significa attendere con gioia la rivelazione di Dio in noi,
significa scoprire l’impronta di Dio nei nostri cuori e nella vita quotidiana. Siamo icona di Cristo. Lui abita
in noi E grazie alla sua santità noi stessi siamo santi.
Siate santi poiché io sono santo - dice in Signore. Ciò significa lottare contro il peccato, rialzandoci continuamente da esso, grazie all’aiuto dei sacramenti di riconciliazione e dell’eucarestia, lavorare continuamente
su noi stessi, lottando contro l’egoismo. Questa è la nostra via verso la santità, la nostra salvezza.
Domenico Savio è in questo il nostro esempio. Ripetiamo con lui le sue parole scrivendole nel nostro
cuore: Andrò spesso a confessarmi
Alla nostra quotidianità e al mondo guardiamo con speranza. La chiesa e il mondo hanno bisogno oggi
di questa speranza.
San domenico Savio prega per noi.
don Robert Tyarala
Torino, 29 aprile 2010 XVII Congresso Nazionale
S. Maria Ausiliatrice, Cerimonia di apertura
Domenico Savio nacque il 2 aprile del 1842 a Riva di Chieri nei dintorni di Torino. Frequentò dapprima la
scuola guidata dal parroco del paese e poi quella di Castelnuovo d’Asti. All’età di cinque anni fu già chierichetto. L’8 aprile del 1849 ricevette la prima comunione in occasione della quale scrisse nel suo libricino
delle preghiere i seguenti proponimenti: Andrò spesso a confessarmi e riceverò la comunione tante volte quanto mi
darà il permesso il mio confessore; onorerò sempre la domenica; i miei amici saranno Gesù e Maria; vorrei morire piuttosto
che peccare:
All’età di 12 anni fu accolto da San Giovanni Bosco nell’oratorio di Valdocco a Torino. Nell’oratorio si
fece conoscere come un ragazzo dalla fede profonda e che non perdeva nessuna occasione per pregare. Ricevette il dono della contemplazione e dell’estasi spirituale. Desiderò tanto diventare sacerdote. A
scuola ebbe voti molto buoni. Una volta non si presentò alle lezioni e don Bosco andatolo a cercare, lo
trovo davanti al tabernacolo, dove era rimasto ore a parlare con il Signore. Nel tardo autunno del 1856
Domenico Savio si ammalò. Il medico constatò una malattia ai polmoni molto grave. Nel salutare don
Bosco e gli amici con le lacrime agli occhi, Domenico disse: non tornerò più qui e così successe. Soffrì
ancora per alcuni mesi e il 9 marzo del 1857 mentre moriva disse a don Bosco: Arrivederci Padre, Arrivederci!
Vedo delle cose molto belle!
Ci possiamo chiedere che collegamento fare con questo santo e la missione di annunciare la buona no14
15
Cori partecipanti al XVII Congresso Nazionale Pueri Cantores,
Torino - 29 aprile, 2 maggio 2010
Sorrento (NA), Pueri et Juvenes Cantores “Don Antonio Izzo”
Cordenons (PN), Pueri et Juvenes Cantores “Midway Chorus”
Fiume Veneto (PN), Pueri Cantores “San Nicolò”
Pordenone, Pueri Cantores “Maestro Onofrio Crosato”
Pordenone, Pueri Cantores “Madonna Delle Grazie”
Roveredo in Piano (PN), Pueri et Juvenes Cantores “Artugna”
Vigonovo di Fontanafredda (PN), Pueri Cantores “Maria Assunta”
Fagagna (UD), Pueri Cantores “In Dulci Jubilo”
Martignacco (UD), Pueri Cantores “Santa Maria Assunta”
Bertiolo (UD), Pueri Cantores “Sisilutis”
Castions di Strada (UD), Pueri Cantores “San Giuseppe”
Flambruzzo (UD), Pueri Cantores “Santa Maria del Rosario”
Virco (UD), Pueri Cantores “Ragazzi di Virco”
Udine, “Aquilejensis Chorus” Duomo di Udine
Roma, Pueri Cantores “Torrespaccata”
Monte San Giusto (MC), Pueri Cantores “Santo Stefano”
Torino, Pueri et Juvenes Cantores “Maria Regina Pacis”
Novara, Pueri Cantores “Piccoli Cantori di S.Maria”
Arignano (TO), “Corale parrocchiale di Arignano”
Buttigliera (AT), “Parrocchiale di Buttigliera Asti”
Castelnuovo D.Bosco (AT), “Corale S.Andrea”
Colle Don Bosco (AT) Corale di Colle don Bosco
Moriondo Torinese, (TO) “Corale di Moriondo”
Capoterra (CA) Pueri Cantores “Sant’Efisio”
Cagliari Pirri Pueri Cantores “San Tarcisio”
Giarre (CT) Pueri Cantores “Jonia Pueri”
Momenti della Cerimonia di apertura , Basilica Maria Ausiliatrice
Loreggia (PD) Pueri Cantores “Natus est”
Torino il 30 aprile 2010
Padova Pueri Cantores “Voltabarozzo”
...ricordatevi di essere sempre nella vostra vita
PROFETI D’ARMONIA
don Egidio Deiana
Don Egidio Deiana, Responsabile dell’accoglienza dei Pueri Cantores a Colle don Bosco
Profeti d’armonia
Festa in ricordo di San Domenico Savio
Colle don Bosco, 1 maggio 2010
Lorenzo Budin con Giulia Cibin
che hanno letto la vita di San Domenico Savio
Laura Crosato,
Josep Torrents e
don Robert Tyrala
Entrata degli stendardi
IL SEGNO
donato dal coro
di Martignacco
alla Federazione
portato a mano
dai Pueri
16
17
Colle don Bosco 1 maggio 2010. Momenti di festa dei Pueri
Savino Paiani, Josep Torrents, Padre Lucio Zappatore, don Marino Rossi, don Efrem Tomasini,
Laura Crosato, don Robert Tyrala, Lucia Patanè
Pueri Cantores “San Nicolò Vescovo” di Fiume Veneto
Pueri Cantores et Juvenes Cantores“Voltabarozzo” di Padova
Pueri et Juvenes Cantores “Natus Est” di Loreggia
I Pueri Cantores di Torrespaccata - Roma
Pueri Cantores di Monte San Giusto
Pueri Cantores
“A. Izzo” di
Sorrento
Pueri Cantores di Novara
2 maggio 2010 Messa Torino Piazza San Carlo
Momenti della Messa presieduta da Papa Benedetto XVI
Gruppo di Ottoni di Novara
Juvenes Cantores “Artugna” di Roveredo in Piano
Juvenes Cantores MidWay Chorus
18
Pueri Cantores S. Maria del Rosario di Flambruzzo
Pueri Cantores alla Via Crucis
Pueri Cantores alla Messa del papa
Daniele Pironio
Pueri Cantores alla Messa del papa
19
Corso Estivo
XXVI Congresso Internazionale Pueri Cantores
Roma 28, 29, 20, 31 dicembre 2010 - 1° gennaio 2011
per Direttori di Cori di Pueri e Juvenes Cantores
Cortina d’Ampezzo (BL) 9 - 11 luglio 2010
DOCENTI:Direzione M° Alessandro Cadario; Liturgia Mons. Don Guido Genero
con la partecipazione del M° Alberto Veggiotti
La Federazione Italiana Pueri Cantores da sempre impegnata
nella promozione di momenti di formazione per i Direttori e
Coristi, finalizzata al sostegno e alla valorizzazione dell’attività specifica dei cori, ha organizzato un breve corso estivo agli
inizi di luglio a Cortina D’Ampezzo.
Gli argomenti affrontati sono stati:
“La liturgia: l’oggi della storia della salvezza”.
Il relatore Mons Guido Genero, ha messo in evidenza il carattere di ministerialità dei Pueri Cantores e quindi la responsabilità di ogni celebrazione liturgica vissuta come azione del
Signore glorificato nella comunità dei credenti riuniti nel suo
nome.
Sono state presentate e analizzate le varie parti che compongono una celebrazione eucaristica ed in particolare, alcune
forme dell’agire celebrativo dal punto di vista etimologico e
musicale, sono stati evidenziati i contenuti antropologico, teologico-liturgici di base che tutti gli “attori” della celebrazione
devono possedere, ed in particolare i direttori devono interiorizzare, per poter svolgere con competenza il loro ministero.
(vedi relazione completa a pag. 4)
“Direzione e dinamiche interrelazionali”
Il Maestro Alessandro Cadario ha tracciato una analisi sul
confronto continuo da parte del Direttore-Conduttore con il
proprio coro.
Questo confronto coinvolge non solo il rapporto tra gesto e
suono, ma anche la relazione interpersonale che esso instaura
con ogni corista e con il coro inteso come unità, in particolare
con un coro liturgico.
E’ stata evidenziata l’importanza della preparazione del Direttore che comprende oltre gli aspetti psicologico-relazionali, una preparazione di natura prettamente tecnico-musicale,
inoltre ha sottolineato l’importanza di partire dall’analisi della
partitura per arrivare all’ “idea musicale” che permette al Direttore-Conduttore di arrivare ad ottenere quello che vuole...
Per quanto concerne la gestualità, è necessario possedere l’arte di essere prevedibili, il che permette al cantore di intuire
immediatamente ciò che vuole il Conduttore.
E’ importante che il gesto scaturisca da una precisa volontà
e anche se ogni direttore di coro ha una sua gestualità particolare che in alcuni casi può anche essere è incomprensibile
dall’esterno, nell’ecosistema di quel coro può funzionare perfettamente.
Però, nel momento in cui il direttore si trova a dover dirigere
un gruppo eterogeneo, è evidente la necessità di imporsi un
codice, una gestualità universale che comprende tutta la serie
di informazioni inequivocabili sul tempo, sulla battuta e sulle
dinamiche.
Sono stati analizzati e diretti da ciascun corsista alcuni brani
di vario genere musicale.
“Didattica”: Il Maestro Alberto Veggiotti, direttore dei Piccoli CAntori di Santa Maria di Novara,
deitti i “Rossini” dopo aver raccontato la storia antica del suo coro (nato nel 1564) ha sviluppato le
motivazioni didattiche del suo lavoro di insegnante
con il gruppo dei Piccoli Cantori.
“Cantare insieme non è un’operazione culturale ma piuttosto un atto concreto che attraverso gesti, parole e suoni conduce i bambini ed i giovani ad intraprendere un cammino
di crescita: arricchisce la loro consapevolezza umana e spirituale e incoraggia a portare a compimento un progetto, a
sostenere responsabilmente le difficoltà sacrificando momenti
di svago e condividendo la gioia, cardine insieme all’impegno
di ogni piccola grande impresa.
Insegnando con questo spirito, in oltre un decennio di attività, diverse centinaia di allievi hanno sviluppato le loro
attitudini espressive e le loro qualità umane in un ambiente
sereno e famigliare, facendo tesoro delle molte esperienze legate alla vita della Cattedrale. Hanno potuto apprendere un
linguaggio che li ha fatti avvicinare ad opere d’arte e scoprire
la gioia della lode a Dio.”
Rassegna Internazionale di Musica Sacra
“Virgo Lauretana” 51° edizione
LORETO 27 aprile - 1° maggio 2011
A tutti i cori di Pueri Cantores Italiani
giunge l’invito
da parte del Presidente della Rassegna Lauretana don Lamberto Pigini
a fare domanda di ammissione alla Rassegna stessa,
domanda che verrà valutata dalla Commissione artistica, presieduta dal M° D. Bartolucci.
Si invitano i Cori a prendere conoscenza del programma,
a valutare l’opportunità di una eventuale partecipazione
oppure di partecipare almeno come spettatori
a qualcuno dei numerosi concerti eseguiti in quei giorni.
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Il Regolamento e il programma si trovano sul sito www.rassegnalauretana.it
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Programma
Martedì 28 dicembre 2010
ore 16.30-18.00 Cerimonia di Apertura in Sala Paolo VI
Mercoledì 29 dicembre 2010
ore 11.00 -12.00 Messe Nazionali, quella italiana è in S. Maria Ara Coeli,
ore 20.30 Concerto di Gala in S. Maria Maggiore.
Giovedì 30 dicembre 2010
ore 9.30 -11.00 prove per la Messa di Chiusura in Sala Paolo VI
ore 11.00 possibile udienza con il Papa;
in serata: Concerti a Stella.
Venerdì 31 dicembre
Adorazione eucaristica e preghiera per la pace in varie chiese di Roma
Sabato 1 gennaio 2011
ore 10.00 Messa in San Pietro in mondovisione
ore 12.00 Angelus del Papa
L’ufficio del Congresso sarà S. Maria In Traspontina in via della Conciliazione (la via centrale sulla foto a lato)
Tutti gli Assistenti spirituali concelebreranno la messa al Sepolcro di Giovanni Paolo II alle ore 7.00 e poi sarà offerta loro la colazione nei locali
di Santa Marta dentro il Vaticano.
I cori italiani che partecipano sono:
Pueri Cantores “San Nicola e Santa Lucia” Pueri Cantores “Maestro Onofrio Crosato” Pueri Cantores “Zamberletti”
Pueri Cantores “San Nicolò Vescovo” Pueri Cantores “Torrespaccata”
Pueri Cantores “San Giuseppe”
Pueri Cantores “Santo Stefano” Pueri Cantores “Jonia Puieri” Pueri Cantores “Sant’Efisio” .......................
Roma, Piazza San Pietro
Pisa
Pordenone
Macerata
Fiume Veneto (PN)
Roma
Castions di Strada (UD)
Monte San Giusto (MC)
Giarre (CT)
Capoterra (CA)
Per informazioni
Segreteria organizzativa: Via San Giovanni Bosco 64 (62100) MACERATA
Tel./Fax 0039/(0)733/264475
[email protected]
www.puericantores.org/roma2010
Granada, Panorama
Appuntamento a Granada, in ... Spagna
XXXVII Congresso Internazionale
Pueri Cantores
11, 12, 13, 14, 15 Luglio 2012
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Leggero ma non troppo
Una storia esemplare
programma, dimostrando che coniugare il “classico”
con il “leggero” non solo è possibile ma è stimolante e
costruttivo perché permette di superare in modo “piacevole” difficoltà vocali e corali spesso ostiche ed apre
nuovi orizzonti ai “Pueri Cantores”.
Sicuramente si tratta di saper scegliere i brani giusti e
le armonizzazioni più efficaci, o comunque quelle più
adatte al proprio coro senza inutili forzature e comunque senza mai avere l’arroganza di pensare che esista
un genere musicale in assoluto migliore di un altro poiché è anche la DIVERSITÀ CHE FA LA QUALITÀ,
perché proprio nella diversificare i generi ci si arricchisce di nuove conoscenze e di svariate prassi esecutive
che, nel complesso, rappresentano sempre una crescita
culturale e musicale. Del resto la musica è, ed è sempre
stata, espressione di un’epoca e della sua società, e pittosto che suddividerla in “musica antica” e “musica
moderna”, “musica classica” o “musica leggera”, si
tratta solo di distinguerla in musica bella e musica brutta
, così come è stato sempre stato, e quella che si tramanda è solo la bella musica di ogni tempo, altrimenti come
sarebbero rimasti i grandi Bach, Mozart, Beethoven,
Puccini, Battisti, Modugno, De Andrè….
Era il lontano 25 Giugno 1976 quando sono venuta alla luce ….
ma non e’ certo questo che voglio raccontarvi!
Parto subito dalla fine della storia dicendovi che quelli della foto
qui sotto, siamo: io, mio marito e i nostri tre figli che posiamo per
voi alla consueta prova di canto del venerdì.
Com’e’ possibile? Riassunto delle puntate precedenti: nel 1997 il
“basso” Massimo e il “contralto” Samanta si innamorano e convolano a nozze,
nel 1999 viene alla luce il “soprano” Selene;
nel 2002 arriva anche il “mezzo soprano” Melody;
nel 2008, infine, nasce il (speriamo) futuro “tenore” Beniamino.
Vi risparmio l’elenco dei congressi a cui abbiamo partecipato anche perché’ io canto nel coro da quando avevo 5 anni.
La morale?!
“A buon intenditore poche parole !”
L’importante e’ crederci… e continuare !
di Lucia Patanè
Durante l Recital “E’ NATO: UN BAMBINO, UN
UOMO” sono stati eseguiti brani che andavano dal
gregoriano alla musica leggera passando dal repertorio rinascimentale al gospel , ma avendo tutti un unico
tema: l’infanzia e i diritti inalienabili del bambino, diritti
che sempre più spesso vengono violati in virtù di una
società “adulta” sempre più egoista e crudele.
L’esibizione dei Pueri è stata supportata dalla recitazione di testi e dalla proiezione di immagini con relative didascalie che hanno creato un’atmosfera estremamente
partecipata che a volte ha suscitato momenti di profonda commozione, in particolare con il brano “Dove l’aria
è polvere”, dedicata ad un bamino-soldato cui hanno
tagliato le braccia per il furto di un tozzo di pane.
I coristi, non nuovi a questo tipo di esperienza musicale, ulteriormente sensibilizzati dall’argomento trattato, hanno affrontato ancora una volta con passione il
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X CONGRESSO INTERNAZIONALE DEI MINISTRANTI a cura di Savino Paiani
Il 3 e il 4 agosto scorso, in piazza San Pietro si
sono incontrati 53 mila “chierichetti” d’Europa, in
maggioranza provenienti dalla Germania (45 mila),
ed altri 8 mila da altrettanti 16 Paesi; tra loro c’era
anche un migliaio di Italiani, con il loro caratteristico fazzoletto verde.
Ogni 5 anni si ritrovano a Roma, e quest’ anno hanno incontrato il Papa Benedetto XVI in piazza San
Pietro, all’Udienza Generale di mercoledì 4 agosto.
Il Papa ha rivolto a loro un affettuoso saluto e un
messaggio incentrato sull’Eucaristia. Ha ricordato
che anche lui è stato ministrante-chierichetto, ha
parlato dell’importanza del servizio svolto dai ministranti e della storia e dell’esempio del loro Patrono San Tarcisio, martire dell’Eucaristia.
“La testimonianza e l’esempio di San Tarcisio ci insegnano il profondo amore e la grande venerazione che dobbiamo
avere verso l’ Eucaristia: è un bene prezioso, un tesoro il cui
valore non si può misurare, è il Pane della Vita, è Gesù
stesso che si fa cibo, è il dono più grande che Gesù ci ha
lasciato… Mi rivolgo a voi qui presenti e, per mezzo vostro,
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a tutti i ministranti del mondo! Servite con generosità Gesù
presente nell’Eucaristia. E’ un compito importante…. Svolgete con amore, con devozione e con fedeltà il vostro compito
di ministranti; non entrate in chiesa per la celebrazione con
superficialità, ma preparatevi interiormente alla Santa Messa. Cari amici! Voi prestate a Gesù le vostre mani, i vostri
pensieri, il vostro tempo. Egli non mancherà di ricompensarvi, donandovi la gioia vera e facendovi sentire dove è la felicità
più piena. San Tarcisio ci ha dimostrato che l’amore ci può
portare perfino al dono della vita per un bene autentico, per il
vero bene, per il Signore…… Che Dio vi benedica….”
Ha rinnovato per loro il “mandato” del “servizio
all’altare” e di “testimonianza” nella vita, fatta con
coraggio, con entusiasmo e semza paura”.
Anche i Pueri Cantores sono “Ministranti”, svolgono un ministero nella Liturgia con il canto; ed anche i Pueri Cantores nei secoli passati hanno avuto
come loro patrono San Tarcisio; e quindi le parole
del Papa sono rivolte anche a loro, e per loro è rivolto l’invito a “servire con generosità Gesù presente
nell’Eucaristia”, ed a testimoniarlo con la vita.
Samanta Silvestrin in Rossi,
Pueri Cantores Voltabarozzo Padova
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60° di sacerdozio per don Efrem
Auguri di diamante a don Efrem Tomasini che ha festeggiato 60 anni di sacerdozio. Da sempre un sostenitore e animatore spirituale dei Pueri Cantores “Santa Maria Assunta” di
Martignacco e di tanti altri cori che ha conosciuto nel corso
di decenni, ha partecipato a tutti i Congressi Nazionali ed
internazionali dei Pueri Cantores, organizzati dagli anni ottanta in poi.
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I pueri di Torrespaccata fanno cantare i chierichetti
I Pueri Cantores di Torrespaccata, guidati dal Direttore Padre Lucio Maria Zappatore, il 3 agosto 2010 hanno animato,
nella Basilica di S. Paolo fuori le Mura a Roma, la S. Messa solenne
per gli oltre 1.000 Ministranti di lingua italiana, convenuti a Roma
in occasione delle Pellegrinaggio internazionale dei Ministranti (erano oltre 53.000, di cui 40.000 solo dalla Germania). Padre
Lucio ha approfittato dell’occasione per far cantare ai Ministranti
brani del repertorio delle Messe con i Fanciulli e non i soliti canti
dei repertori giovanili, che i catechisti giovani “impongono” nelle
messe con i fanciulli.
La scelta è stata molto apprezzata (sono state cantate anche le
acclamazioni della seconda preghiera eucaristica della Messa per i fanciulli) e al termine molti Assistenti hanno chiesto le musiche dei
brani proposti. La buona musica fa sempre nuovi amici!
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Iscrizioni alla Federazione, anno 2011
PER ISCRIVERSI SPEDIRE I SEGUENTI DATI A
[email protected] e [email protected]
Dati del CORO (obbligatori)
nome del coro,
N° cantori,
Città sede del Coro, Diocesi,
Regione,
Anno dell’approvazione dello Statuto da parte del Vescovo........ (no per il coro simpatizzante)
Dati del DIRETTORE (obbligatori)
Cognome e Nome,
via e n°,
cap, città e prov tel, fax e cell,
e-mail,
Dati del PRESIDENTE o RESPONSABILE del gruppo (non servono per il coro simpatizzante),
Cognome e Nome,
via e n°,
cap, città e prov tel, fax e cell,
e-mail,
Dati del RESPONSABILE SPIRITUALE del gruppo (almeno il nome)
Cognome e Nome,
via e n°,
cap, città e prov tel, fax e cell,
e-mail,
Dati del VERSAMENTO (facoltativo per il coro simpatizzante)
Totale versamento €….............................pari a n….cantori x 5,00 €),data del versamento.
Modalità di versamento:
- tramite bollettino postale, intestato a: Federazione Italiana Pueri Cantores c/c 88812409
* Allegare gli indirizzi postali (possibilmente in foglio excell) di coloro ai quali si vuole spedire la rivista
“Pueri Cantores” e tutto il materiale informativo (indirizzo del solo direttore per i cori simpatizzanti, indirizzi in
numero pari agli iscritti, per il coro socio)
* Allegare un brevissimo curriculum e se possibile, una foto del coro.
* Ricordarsi di mandare sempre tempestivamente a segreteria e a presidenza, gli eventuali cambiamenti del proprio indirizzo postale o elettronico (e-mail)
* Scadenza dell’iscrizione 15 dicembre 2010.
Si autorizza l’uso dei dati personali nei limiti e per le finalità previste dal presente modulo (T.U. Privacy D.Lgs. 19/06/03).
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