Valutazione dell’esistente ed adeguamento Forza FB: Resistenza richiesta all’edificio esistente Fe Fe: Resistenza richiesta all’edificio elastico (δu,Fu): Capacità dell’edificio esistente δe: Deformazione richiesta FB Differenza fra domanda e capacità in termini di Resistenza Fu δy δB Differenza fra domanda e capacità in termini di Deformazione δu δe Spostamento Tipo di intervento • Sono previsti due tipi di intervento – Miglioramento – Adeguamento • Miglioramento – l’esecuzione di una o più opere riguardanti singoli elementi strutturali dell’edificio allo scopo di conseguire un maggior grado di sicurezza • Adeguamento – l’esecuzione di un complesso di opere che risultino necessarie per rendere l’edificio atto a resistere alle azioni sismiche di normativa Norme tecniche per le costruzioni - D.M. 14 settembre 2005 Gazzetta Ufficiale n. 222 del 23 settembre 2005 - Supplemento Ordinario n. 159 Cap. 9 – COSTRUZIONI ESISTENTI 9.2. CRITERI GENERALI 9.2.1. VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA La valutazione della sicurezza deve permettere di stabilire se: - l’uso della costruzione possa continuare senza interventi; - l’uso debba essere modificato nel verso di un minore cimento statico (declassamento); declassamento - debba essere necessario procedere ad aumentare la capacità portante (consolidamento); - debba essere necessario procedere a ripristinare la capacità portante preesistente ad un danno (riparazione) riparazione - debba essere necessario adeguare la sicurezza dell’opera, in tutto od in parte, alle prescrizioni della presente norma (adeguamento); SCELTA DELL’INTERVENTO TIPO D’INTERVENTO DEMOLIZIONE E/O RICOSTRUZIONE AUMENTO DELLA CAPACITÀ DI PRESTAZIONE RIDUZIONE DELLA DOMANDA DI PRESTAZIONE SCELTA DELL’INTERVENTO TIPO D’INTERVENTO AUMENTO DELLA CAPACITÀ DI PRESTAZIONE MODIFICA DELL’ORGANISMO STRUTTURALE TECNICA Aggiunta di nuovi elementi resistenti come, ad esempio, pareti in c.a., pareti di controvento in acciaio, cordoli di incatenamento in c.a. per strutture murarie… Saldatura di giunti tra corpi fabbrica, ampliamento dei giunti, eliminazione di elementi particolarmente vulnerabili, eliminazione di eventuali piani “deboli”… Eventuale trasformazione di elementi non strutturali in elementi strutturali. SCELTA DELL’INTERVENTO TIPO D’INTERVENTO TECNICA RIDUZIONE DELLA DOMANDA DI PRESTAZIONE RIDUZIONE DELLE MASSE Sostituzione di componenti strutturali con componenti strutturali ugualmente resistenti ma più leggere Eliminazione o sostituzione di componenti non strutturali ed impianti Cambio della destinazione d’uso TECNICA PROTEZIONE PASSIVA Isolamento antisismico Dissipazione passiva PROGETTAZIONE DELL’INTERVENTO Generalmente, per effettuare la scelta della tecnica dell’intervento, alla capacità di resistenza delle strutture va associata anche una valutazione della capacità di duttilità degli elementi strutturali e della struttura nel suo complesso. A seguito dell’intervento, solo nel caso dell’utilizzo di tecniche di protezione passiva (isolamento antisismico e dissipazione passiva) si può garantire un comportamento elastico alla struttura in quanto le plasticizzazioni sono localizzate in alcuni elementi specifici appositamente scelti e collocati all’interno della struttura. Strategia di intervento CARATTERISTICHE PECULIARI DELLE STRATEGIE DI INTERVENTO • Intervento locale su componenti strutturali La capacità di deformazione degli elementi strutturali può essere incrementata passando da modi di rottura fragili a modi di rottura duttili • Intervento globale sul sistema strutturale L’intervento tende a limitare la domanda di deformazione nei componenti fragili aumentando la rigidezza laterale, riducendo la massa, introducendo isolatori o dissipatori Interventi globali CARATTERISTICHE PECULIARI DELLE STRATEGIE DI INTERVENTO • Inserimento di controventi metallici • Tecniche di protezione sismica: Isolamento alla base • Inserimento di pareti sismoresistenti Controventi dissipativi ISOLAMENTO SISMICO OSCILLAZIONI DI UN EDIFICIO A BASE FISSA ED ISOLATO Struttura convenzionale Struttura isolata alla base Nelle oscillazioni della struttura si deformano soprattutto gli isolatori mentre la struttura rimane quasi al suo posto e subisce piccole deformazioni. Protezione Sismica mediante l’utilizzo di ISOLAMENTO alla base Sono dispositivi a rigidezza orizzontale fortemente differente da quella della struttura in cui vengono inseriti. La tecnica consiste nella sconnessione tra la sovrastruttura e la fondazione tale da ottenere una conveniente variazione nella risposta dinamica della struttura rispetto a quella a “base fissa” Isolatori ELASTOMERICI con acciaio interposto Isolatori a SCORRIMENTO e/o ATTRITO Isolatori in acciaio-PTFE Spostamento laterale fino a 1,5 volte l’altezza dell’isolatore!!!!! CONTROVENTI DISSIPATIVI OSCILLAZIONI DI UN EDIFICIO A BASE FISSA E CON DISSIPATORI Struttura convenzionale Struttura con controventi dissipativi Nelle oscillazioni della struttura si deformano anche i dissipatori che nella deformazione dissipano parte dell’energia fornita dal terremoto. Protezione Sismica mediante sistemi di DISSIPAZIONE aggiuntiva Trasformano in calore la maggior parte dell’energia trasmessa dall’evento sismico alla struttura. Possono essere di tipo ricentrante o non ricentrante. La dissipazione può ottenersi sostanzialmente in tre modi: Per SNERVAMENTO del dissipatore (Metallic Dampers) Per ATTRITO (Friction Dampers) Per VISCOSITÀ di un fluido o di un materiale (Viscous Fluid, Viscoelatic Dampers) Essi sono indicati per l’adeguamento sismico degli edifici, poiché l’inserimento di braccia di controvento con dissipatori, limita lo spostamento di interpiano e di conseguenza nel controllo del danno. Esempio di dispositivo a plasticizzazione Esempio di dispositivo ADAS viscoelastico Esempio di dispositivo fluido-viscoso Esempio di dispositivo a attrito FILOSOFIA DUNQUE È UNA TECNICA DI PROTEZIONE PASSIVA CHE NASCE PER LE STRUTTURE NUOVE MA SI ADATTA MOLTO BENE (FORSE MEGLIO) ALLE STRUTTURE ESISTENTI . A DIFFERENZA DELL’ISOLAMENTO ALLA BASE, CHE PUNTA A RIDURRE L’ENERGIA SISMICA CHE ENTRA NELLA STRUTTURA, I CONTROVENTI DISSIPATIVI LASCIANO TALE ENERGIA IMMUTATA (POSSONO ADDIRITTURA FARLA CRESCERE) MA PUNTANO AD AUMENTARE IN MODO DRASTICO LA DISSIPAZIONE DI ENERGIA LA DISSIPAZIONE DI ENERGIA NON È CONSEGUITA ATTRAVERSO IL DANNEGGIAMENTO DELLA STRUTTURA (DUTTILITÀ) ANZI LA PRINCIPALE FINALITÀ CHE CI SI PONE È PROPRIO QUELLA DI PROTEGGERE LA STRUTTURA. CIÒ AVVIENE RACCOGLIENDO, ATTRAVERSO ELEMENTI DI RIGIDEZZA PREVALENTE RISPETTO A QUELLA DELLA STRUTTURA (I CONTROVENTI) L’ENERGIA SISMICA IN ECCESSO E INDIRIZZANDOLA SU APPOSITI ELEMENTI DESTINATI A DISSIPARLA (I DISSIPATORI). L’IDEA È DUNQUE FRENARE MANTENENDO ELASTICA LA STRUTTURA (CHE SIA IN C.A. O ACCIAIO) “BRAKING RATHER THAN BREAKING” APPUNTO. Protezione sismica mediante controventi dissipativi STRATEGIE DI PROGETTAZIONE Le strategie di progettazione sono individuate dall’incrocio tra i livelli di azione ed i livelli di prestazione: TESTO UNITARIO Pn≥1 OI SLD O SV SLU PC FEMA 356 50% in 50anni 30% in 50anni o 50% in 100 anni STRATEGIA DI BASE PER LA PROGETTAZIONE (per il Testo Unitario: Costruzioni di Classe 1) 20% in 50anni 10% in 50anni 5% in 50 anni o 10% in 100 anni 2% in 50anni Pn≥1 OI SLD O SV SLU PC Obiettivi per i quali sono indicati i controventi dissipativi 50% in 50anni 30% in 50anni o 50% in 100 anni 20% in 50anni 10% in 50anni 5% in 50 anni o 10% in 100 anni 2% in 50anni STRATEGIA POTENZIATA PER LA PROGETTAZIONE (per il Testo Unitario: Costruzioni di Classe 2) PRINCIPIO DI D’ALEMBERT EQUAZIONE DEL MOTO per un oscillatore ELASTO-VISCOSO LINEARE d 2 xg 2 d u du M 2 + C + Ku = −M 2 dt dt dt essendo xg lo spostamento del terreno (ground) ovvero secondo J. Le Rond D’Alembert (1717-1783) Forze d’inerzia o “Inertia” Eccitazione sismica o “Earthquake” f I (t ) + f D (t ) + f S (t ) = f E (t ) Forze di deformazione o “Strain” Forze di viscosità o “Damping” D’Alembert RISPOSTA DI OSCILLATORI SMORZATI A FORZANTI ARMONICHE du d 2u Equazione del moto: M + C + Ku = p ⋅ sen(ω f t ) 2 dt dt Eq. del moto in forma canonica: d 2u du 2 2 + 2 ξω + ω u = ω uo sen(ω f t ) 2 dt dt Frequenza circolare dell’oscillatore: ω = K M Rapporto di smorzamento c dell’oscillatore: ξ= 2Mω Spostamento statico dell’oscillatore: u = o p K Fattore di amplificazione umax dinamica: D= uo Frequenza circolare ωf adimensionalizzata β= della forzante: ω Fattore di amplificazione dinamica D 25 20 ξ=2% 15 ξ=5% 10 ξ=10% ξ=20% 5 0 0 0.5 1 1.5 β 2 2.5 3 D’Alembert DECOMPOSIZIONE DEL SISMA IN FORZANTI ARMONICHE ELEMENTARI 0.6 Terremoto del Friuli - Tolmezzo NS 6 maggio 1976 Magnitudo ML=6,5 0.4 a [g] 0.2 0 -0.2 -0.4 0 2 4 6 8 0.2 0.15 0.1 0.05 0 12 14 16 18 20 Accelerogramma Spettro di Fourier - ampiezza Ampiezza armoniche Fourier 0.25 10 t [s] 10 -1 10 T [s] 0 10 1 0.4 10 0.35 9 8 0.3 7 ξ=5% 0.25 6 0.2 5 ξ=20% 4 0.15 3 0.1 2 0.05 0 1 10 -1 10 T [s] 0 10 0 1 Fattore di amplificazione dinamica D Ampiezza armoniche Fourier D’Alembert CONVOLUZIONE SISMA - OSCILLATORI CON T=0,5s E ξ=5%-20% D’Alembert CONVOLUZIONE SISMA-OSCILLATORI A DIVERSO SMORZAMENTO Dalla convoluzione tra terremoto scomposto in forzanti armoniche e oscillatori elementari a diverso periodo e due valori fissi di smorzamento si ricavano gli spettri della risposta elastica in spostamenti e pseudo-accelerazioni per gli oscillatori elementari con i due valori di smorzamento. 14 2 ξ=5% Pseudo-accelerazioni [g] Spostamenti [cm] 12 10 8 6 4 ξ=20% 2 0 0 1 2 T [s] 3 Spettro di risposta elastico in spostamenti 4 1.5 ξ=5% 1 ξ=20% 0.5 0 0 1 2 T [s] 3 Spettro di risposta elastico in pseudo-accelerazioni 4 EFFETTO DELLO SMORZAMENTO AGGIUNTIVO Aumento di periodo: T = T ζ =0 1− ξ 2 Riduzione delle accelerazioni 10 5 + 100ξ η= ξ η 0,05 100% 0,10 82% 0,20 71% 0,25 58% 0,30 55% Spettro di risposta elastico per la componente orizzontale dell’accelerazione sismica (Zona sismica 1 – Suolo A – Smorzamento variabile tra il 5% ed il 30%) - DM 14/09/2005 CONTROVENTI ELASTICI Controventi elastici vs Isolamento Controventi Isolamento Spettro di risposta elastico per la componente orizzontale dell’accelerazione sismica (Zona sismica 1 – Suolo A – Smorzamento convenzionale del 5%) - DM 14/09/2005 CONTROVENTI DISSIPATIVI Effetto dello smorzamento aggiuntivo Aumento di periodo: T = T ζ =0 1− ζ 2 Riduzione delle accelerazioni η= Controventi dissipativi 10 ≥ 0,55 5 + 100ζ ζ η 0,05 100% 0,10 82% 0,20 71% 0,25 58% 0,30 55% Spettro di risposta elastico per la componente orizzontale dell’accelerazione sismica (Zona sismica 1 – Suolo A – Smorzamento variabile tra il 5% ed il 30%) - DM 14/09/2005 Confronto tra un Telaio normale e Telai con protezione sismica Isolatori alla Base 0 2 4 Dissipatori 6 8 Telaio Normale 10 12 14 16 18 0,6 0,5 0,4 A cc 0,3 el 0,2 er 0,1 a 0 zi o -0,1 n -0,2 -0,3 -0,4 In questo punto la struttura subisce una forza orizzontale pari a metà del suo peso!!! Accelerogramma di Tolmezzo (UD) Friuli 1976 20 Tempo [sec.] 0 2 0 2 4 6 8 10 12 10 12 14 16 18 20 0,7 Isolatori alla Base 0,6 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 0 -0,1 -0,2 -0,3 -0,4 4 6 8 14 16 18 20 0,8 Dissipatori Spostamento[cm] 0,6 0,4 0,2 0 -0,2 -0,4 -0,6 -0,8 0 5 4 3 2 1 0 -1 -2 -3 -4 -5 v 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 Telaio Normale CONFIGURAZIONE DEI CONTROVENTI Possibili configurazioni per i controventi: Eccentrici Concentrici e aX aX e e aV aK e aK aK aλ e aY PROGETTAZIONE DEI CONTROVENTI DISSIPATIVI La progettazione deve comunque essere iterativa. Essa può essere articolata nei seguenti passi: 1. definizione delle proprietà strutturali dell’edificio e analisi strutturale dell’edificio sia per carichi verticali che per forze sismiche; 2. scelta della capacità di dissipazione (in termini di fattore di smorzamento) che si vuole conferire al sistema; 3. scelta della disposizione dei controventi dissipativi compatibilmente ai vincoli architettonici; 4. scelta delle caratteristiche meccaniche dei singoli dissipatori (in termini di legame “forza-deformazione”) in modo da ottenere la capacità di dissipazione desiderata; 5. verifica delle reali prestazioni del sistema strutturale. Le proprietà del sistema strutturale devono essere aggiornate di ciclo in ciclo, a seguito del cambiamento delle caratteristiche meccaniche dei controventi. DISPOSITIVI DI DISSIPAZIONE ENERGETICA In accordo con la Normativa americana (FEMA 356 – Punto 9.3.3) si classificano i dispositivi di dissipazione energetica in: • dispositivi a dissipazione “dipendente dallo spostamento” La risposta ciclica è indipendente dalla velocità relativa tra le due estremità del dispositivo e dalla frequenza di eccitazione; il legame forza-spostamento dipende dallo spostamento relativo tra le due estremità del dispositivo. I dispositivi esibiscono comportamenti isteretico bilineare o trilineare, elastoplastico o rigido plastico (attritivo) • dispositivi a dissipazione “dipendente dalla velocità” La risposta ciclica è dipendente dalla velocità relativa tra le due estremità del dispositivo e dalla frequenza di eccitazione. I dispositivi sono basati su solidi visco elastici (polimeri siliconici), fluidi visco elastici, fluidi viscosi bilineare o trilineare isteretico, elasto-plastico o rigido plastico (attritivo) • dispositivi “di altro tipo”: dispositivi con capacità ricentranti (SMA, Molle+attrito) DISPOSITIVI DI DISSIPAZIONE ENERGETICA Per la caratterizzazione meccanica dei dissipatori, se ne considera il tipo di comportamento nella direzione lungo la quale manifestano il comportamento dissipativo. Tipo dispositivi a dissipazione “dipendente dallo spostamento” dispositivi a dissipazione “dipendente dalla velocità” Dissipatore Elasto-plastico (EP) Attritivo (FR) Viscoso lineare (VL) Elasto-viscoso lineare (VE) Parametri meccanici k1 Rigidezza elastica α Fattore d’incrudimento µ duttilità Fs Forza di scorrimento cd Coefficiente di viscosità k d Rigidezza elastica η Fattore di perdita “loss factor” Modello reologico Schema di comportamento dei vari tipi di controvento Meccanismo di plasticizzazione dei controventi eccentrici Analisi della risposta di sistemi di controvento Robert Tremblay, “Inelastic seismic response of steel bracing members”, Journal of Constructional Steel Research 58 (2002) 665–701 Controvento di strutture mediante elementi BRB DISSIPAZIONE “DIPENDENTE DALLO SPOSTAMENTO” I “dispositivi elasto-plastici” dissipano energia attraverso le deformazioni inelastiche dei metalli che, superato un prefissato livello di carico, si plasticizzano. Essi sono generalmente realizzati mediante piatti di spessore limitato generalmente conformati in modo tale che il materiale si plasticizzi in modo uniforme. PROPRIETÀ • • • buona stabilità dei cicli di deformazione problemi di fatica per elevato numero di cicli di entità ridotta discreta sensibilità alle variazioni di temperatura (in caso di temperature molto basse il comportamento dell’acciaio da duttile diventa fragile) CICLO DI ISTERESI DI UN DISSIPATORE IN ACCIAIO Elementi meccanici di dissipazione Amplificazione dell’effetto di dissipazione Analisi di telai con controventi ed elementi dissipativi in alluminio D. C. RAI1, B. J. WALLACE2 , “Aluminium Shear-Links For Enhanced Seismic Resistance”, Earth. Engng. Struct. Dyn. 27, 315-342 (1998) Amplificazione del movimento di cinematismi M.C. Constantinou, P. Tsopelas, Toggle-Brace-Damper Seismic Energy Dissipation Systems, J. of Struct. Eng., Vol. 127, No. 2, February, 2001. DISSIPAZIONE “DIPENDENTE DALLO SPOSTAMENTO” LEAD EXTRUSIONS DAMPERS Robinson e Greenbank (1976). DISSIPAZIONE “DIPENDENTE DALLO SPOSTAMENTO” SUMITOMO FRICTION DAMPER Costituito da un pistone ricoperto da cuscinetti frenanti in rame che scorre all’interno di un cilindro in acciaio (Aiken e Kelly, 1990) DISSIPAZIONE “DIPENDENTE DALLO SPOSTAMENTO” DISSIPATORI A TELAIO Dissipatori a telaio in acciaio conformati in modo da mantenere sempre in trazione i controventi (Tyler 1985, Ciampi 1989, 1993). Tyler (1985) Ciampi (1989, 1993) DISSIPAZIONE “DIPENDENTE DALLO SPOSTAMENTO” SLIDING BOLTED JOINT Connessioni realizzate con piastre dotate di fessure in cui i bulloni possono scorrere. Le superfici sono acciaio/acciaio o acciaio/ottone. (Fitzgerald, 1989) DISSIPAZIONE “DIPENDENTE DALLO SPOSTAMENTO” X-BRACED FRICTION DAMPER I controventi lavorano solo a trazione; sono collegati tra di loro da un telaio snodabile e all’intersezione c’è un nodo con un cuscinetto ad attrito (Pall e Marsh, 1982). Elementi di controvento con dissipazione ad attrito T. Balendra, C.H. Yu, F.L. Lee, “An economical structural system for wind and earthquake loads”, Engineering Structures 23 (2001) 491–501 Analisi sperimentale di croci di controvento con dissipatori M.R. Maherii, R. Kousari,, “Pushover tests on steel X-braced and knee-braced RC frames”, Engineering Structures 25 (2003) 1697–1705. DISSIPAZIONE “DIPENDENTE DALLA VELOCITÀ” I “dispositivi visco-elastici” sono realizzati da copolimeri o sostanze vetrose che dissipano energia quando sottoposti a deformazioni di taglio. Il dispositivo più comune consiste di strati di materiale visco-elastico confinati con piatti di acciaio: la dissipazione energetica si ha quando la vibrazione della struttura induce un movimento relativo tra i piatti esterni e quelli interni. PROPRIETÀ • • • discreta sensibilità alle variazioni di temperatura (al crescere della temperatura si ha una riduzione di rigidezza e smorzamento) discreta sensibilità della forma del ciclo con il livello di deformazione difficoltà nel conseguire rigidezze elevate CICLO DI UN DISSIPATORE VISCO-ELASTICO DISSIPAZIONE “DIPENDENTE DALLA VELOCITÀ” CYLINDRICAL VISCOUS LIQUID DAMPER Dispositivi prodotti dalla TAYLOR, mutuati dall’ingegneria meccanica dove erano già usati per il controllo di impulsi e vibrazioni (Harris e Crede, 1976). DISSIPAZIONE “DIPENDENTE DALLA VELOCITÀ” DISSIPATORI VISCO-ELASTICI Strato di materiale visco-elastico tra due profilati a T. Esperimenti su strutture con dissipatori viscoelastici K. Chang, Y. Lin, Seismic Response of Full-Scale Structure with Added Viscoelastic Dampers, J. of Struct. Eng., Vol. 130, No. 4, April 1, 2004 Test su torri a più piani con dissipatori viscoelastici K.W.Min a, J. Kim, Sang-Hyun Lee “Vibration tests of 5-storey steel frame with viscoelastic dampers”, Engineering Structures 26 (2004) 831–839 ALTRI TIPI DI DISPOSITIVI I dispositivi in lega a memoria di forma sono realizzati mediante fili di lega a memoria di forma. Il comportamento isteretico non è dovuto ad un meccanismo di dislocazione come per l’acciaio ma ad una trasformazione di fase (da austenite a martensite). PROPRIETÀ • • • • • • possibilità di limitare le deformazioni residue stabilità dei cicli di deformazione buona resistenza a fatica per cicli di entità ridotta scarsa sensibilità alle variazioni ambientali di temperatura difficoltà nel conseguire rigidezze elevate costo elevato CICLO DI UN DISSIPATORE IN LEGA A MEMORIA DI FORMA ALTRI TIPI DI DISPOSITIVI DISSIPATORI IN LEGA A MEMORIA DI FORMA (Shape Memory Alloy) Dispositivo costituito da fili in SMA-austenite ed elementi in acciaio (Dolce, Marnetto, 2000). SISTEMI AD UN GRADO DI LIBERTÀ Schema di telaio ad 1 grado di libertà con controvento Telaio multi-piano e multi-campata Analisi modale Telaio ad 1 grado di libertà Massa concentrata MODO DI VIBRARE PRINCIPALE DI UN TELAIO MULTI-PIANO E MULTI-CAMPATA TELAIO AD 1 GRADO DI LIBERTÀ EQUIVALENTE AL MODO DI VIBRARE PRINCIPALE DEL TELAIO SISTEMI AD UN GRADO DI LIBERTÀ Schema di telaio ad 1 grado di libertà con controvento Analogamente, con opportuni accorgimenti, è possibile ridurre un telaio multi-piano e multi-campata con controventi elastici o dissipativi ad un telaio ad 1 grado di libertà dotato di un singolo controvento. TELAIO AD 1 GRADO DI LIBERTÀ CON CONTROVENTO ELASTICO TELAIO AD 1 GRADO DI LIBERTÀ CON CONTROVENTO DISSIPATIVO CONTROVENTI ELASTICI Equivalenza tra il telaio ad 1 grado di libertà con CONTROVENTO ELASTICO e l’oscillatore elementare. TELAIO AD 1 GRADO DI LIBERTÀ CON CONTROVENTO ELASTICO OSCILLATORE ELEMENTARE CONTROVENTI ELASTICI Comportamento statico incrementale del sistema telaio+controvento F Sistema Telaio+controvento F Fy sistema Controvento elastico Fy telaio Telaio KH sistema O dy telaio d d CONTROVENTI ELASTICI Comportamento ciclico del sistema composto telaio+controvento per telaio che Sistema rimane ELASTICO Telaio+controvento Nota bene: Non si rappresenta l’energia dissipata nelle deformazioni sostanzialmente elastiche del sistema composto (generalmente si assume uno smorzamento viscoso pari al 5%) F F Fy sistema Controvento elastico Fy telaio Telaio KH sistema O dy telaio d d CONTROVENTI ELASTICI Comportamento ciclico del sistema composto telaio+controvento per telaio che Sistema entra IN CAMPO PLASTICO Telaio+controvento F Nota bene: Si considera trascurabile l’energia dissipata dal controvento elastico rispetto all’energia dissipata dal telaio. Fy sistema Controvento elastico Fy telaio Telaio KH sistema O dy telaio d Energia dissipata nel telaio F d CONTROVENTI ELASTICI Determinazione della rigidezza del controvento elastico La rigidezza del telaio diminuisce all’aumentare della dimensione A del controvento, avendo posto l’area del controvento Ab l’area del controvento di diametro φ5 cm Abφ5 A= Ab / Abφ5 7 10 Rigidezza [kN/m] 6 10 5 10 4 10 Rigidezza del sistema 3 Rigidezza del telaio 10 Rigidezza del cv 2 10 -2 10 10 -1 10 0 10 1 2 10 A CONTROVENTI DISSIPATIVI Equivalenza tra il telaio ad 1 grado di libertà con CONTROVENTO DISSIPATIVO e l’oscillatore elementare. TELAIO AD 1 GRADO DI LIBERTÀ CON CONTROVENTO DISSIPATIVO OSCILLATORE ELEMENTARE CONTROVENTI DISSIPATIVI Comportamento statico incrementale del sistema telaio+controvento d F F Sistema Telaio+controvento Fy sistema Fy telaio Telaio Controvento dissipativo Fy dissipatore KH sistema O dy dissipatore dy telaio d CONTROVENTI DISSIPATIVI Comportamento ciclico del sistema composto telaio+controvento per telaio che rimane IN CAMPO ELASTICO F Nota bene: Sistema Telaio+controvento Si considera trascurabile l’energia dissipata dal telaio rispetto all’energia dissipata dal controvento dissipativo. Telaio Controvento dissipativo O d Energia dissipata nel dissipatore F d CONTROVENTI DISSIPATIVI Comportamento ciclico del sistema composto telaio+controvento per telaio che entra IN CAMPO PLASTICO F Sistema Telaio+controvento Telaio Controvento dissipativo Energia dissipata nel telaio O d Energia dissipata nel dissipatore F d dissipativi COMPORTAMENTOControventi ELASTO-VISCOSO EQUIVALENTE Esistono diversi metodi per individuare i parametri di un sistema elastico equivalente a quello non lineare di partenza. D. IWAN (1979) - classificazione riguardo al tipo di forzante impiegata nell’analisi strutturale: METODI BASATI SULLA RISPOSTA ARMONICA METODI BASATI SULLA RISPOSTA ALEATORIA •Harmonic Equivalent Linearizzation (HEL) •Stationary Random Equivalent Linearizzation (SREL) •Resonant Amplitude Matching (RAM) •Average Period and Damping (APD) •Dynamic Mass (DM) •Average Stiffness and Energy (ASE) •Constant Critical Damping (CCD) •Geometric Stiffness (GS) •Geometric Energy (GE) COMPORTAMENTO ELASTO-VISCOSO EQUIVALENTE Geometric Stiffness (GS + CCD) I parametri del sistema elastico equivalente vengono determinati direttamente dal ciclo di isteresi del sistema Telaio+CV dissipativo F K eq = K t + K f ,cv = F d max K f ,cv (Rigidezza secante del CV dissipativo) Kt (Rigidezza elastica del telaio) F (Risposta massima del sistema) d max (Spostamento massimo del sistema) Sistema Telaio+controvento Telaio Ed 1 Ed 1 ζ eq = = 2 4π E p 2π Keq ⋅ dmax Ed Ep = (area del ciclo di isteresi del sistema) 1 2 K eq ⋅ d max 2 (Energia potenziale elastica massima del sistema) Controvento dissipativo O d COMPORTAMENTO ELASTO-VISCOSO EQUIV.TE (GS + CCD) F Sistema Telaio+controvento Comportamento elastico equivalente Energia dissipata per viscosità Telaio Controvento dissipativo Rigidezza equivalente F keq = d O d max Smorzamento equivalente ζ eq = 1 Ed 4π E p Ed è l’energia dissipata nel ciclo Ep è l’energia di deformazione in corrispondenza di dmax d Energia dissipata per isteresi nel dissipatore F d Controventi dissipativi EQUIV.TE (GS + CCD) COMPORTAMENTO ELASTO-VISCOSO F Sistema Telaio+controvento Comportamento elastico equivalente Energia dissipata per viscosità Telaio Controvento dissipativo Rigidezza equivalente F keq = d O d max Smorzamento equivalente ζ eq = 1 Ed 4π E p Ed è l’energia dissipata nel ciclo Ep è l’energia di deformazione in corrispondenza di dmax d Energia dissipata per isteresi nel telaio e nel dissipatore F d COMPORTAMENTO ELASTO-VISCOSO EQUIV.TE (ASE) Average Stiffness and Energy (ASE) Il sistema elastico equivalente viene definito in termini di valori medi dei parametri assunti come fondamentali: rigidezza ed energia dissipata K eq K eq (d max ∫ )= Ed ,eq (d max d max 0 K ( x )dx d max ∫ )= d max 0 Ciclo elasto-viscoso equivalente F y E ( x )dx d max O dy dmax K (x) Ciclo di isteresi del sistema telaio+CV dissipativi COMPORTAMENTO ELASTO-VISCOSO EQUIV.TE (ASE) F F d Sistema Telaio+controvento Comportamento elastico equivalente Energia dissipata per viscosità equivalente Telaio Controvento dissipativo Energia dissipata per isteresi nel dissipatore O d Rigidezza equivalente (Metodo ASE) ⎡1 − α (1 + ln µ ) + α ⎤⎥ keq = k1 ⎢ ⎣ µ ⎦ k1 è la rigidezza di primo ramo ζ0 è lo smorzamento viscoso α è il fattore d’incrudimento µ è la duttilità Smorzamento equivalente (Metodo ASE) ⎡ ⎛ 1⎞ 2 ⎤ πζ 0 ⎢(1 − α )⎜ µ 2 − ⎟ + αµ 3 ⎥ + 2(1 − α )(µ −1)2 3⎠ 3 ⎛ 3 ⎞ ⎝ ⎣ ⎦ ⎟ ζ eq = ⎜⎜ 2 ⎟ (1 − α )(1 + ln µ ) + αµ ⎝ 2πµ ⎠ COMPORTAMENTO ELASTO-VISCOSO EQUIV.TE (ASE) F F d Sistema Telaio+controvento Comportamento elastico equivalente Energia dissipata per viscosità equivalente Telaio Controvento dissipativo Energia dissipata per isteresi nel telaio e nel dissipatore O d Rigidezza equivalente (Metodo ASE) Ed è l’energia dissipata dmax è lo spostamento massimo ksec è la rigidezza secante keq = 1 dmax d max ∫ k (x)dx sec 0 Smorzamento equivalente (Metodo ASE) d max Ed (x)dx dmax ∫0 ζ eq = 2 2πkeq (dmax )dmax 3 APPLICAZIONI La tecnica di protezione passiva delle strutture mediante dissipazione non è ancora matura dal punto di vista del numero di applicazioni. Fino al 2002, nel Nord-America i dissipatori sono stati installati all’incirca in 103 edifici e in molti ponti, sia per interventi di adeguamento che per nuove costruzioni (Soong, Spencer, 2002). ANDAMENTO DELL’IMPIEGO DI DISPOSITIVI DI DISSIPAZIONE NELL’INGEGNERIA ANTISISMICA NEL NORD-AMERICA APPLICAZIONI SCUOLA DOMIZIANO VIOLA Potenza (Progettazione 1990, Realizzazione 2003) Adeguamento antisismico con controventi collegati alla struttura mediante coprigiunti dissipativi. LE APPLICAZIONI SCUOLA DOMIZIANO VIOLA Potenza (Progettazione 1990, Realizzazione 2003) APPLICAZIONI SCUOLA DOMIZIANO VIOLA Potenza (Progettazione 1990, Realizzazione 2003) Controventi Dissipativi Particolare del coprigiunto dissipativo APPLICAZIONI SCUOLA MEDIA GENTILE - FERMI Fabriano (Progettata 1990, Realizzata 1992) Adeguamento antisismico mediante controventi dissipativi visco-elastici. APPLICAZIONI SCUOLA MEDIA GENTILE - FERMI Fabriano (Progettata 1990, Realizzata 1992) Adeguamento antisismico mediante controventi dissipativi visco-elastici. Particolare del dissipatore Particolare del collegamento struttura-controvento APPLICAZIONI SCUOLA MEDIA BUSCIOLANO VIA LAZIO Potenza (Progettazione …?, Realizzazione 2006) APPLICAZIONI SCUOLA MEDIA BUSCIOLANO VIA LAZIO Potenza (Progettazione …?, Realizzazione 2006) APPLICAZIONI PALESTRA VIA ROMA Potenza (Progettazione …?, Realizzazione 2006) APPLICAZIONI PALESTRA VIA ROMA Potenza (Progettazione …?, Realizzazione 2006) Protezione sismica della Torre Major a Città del Messico Los Angeles City Hall Pacific North West Baseball Stadium Pacific Bell North – Sacramento (CA) Marin County Hall of Justice • • • • • Building A and Building B, built in the 1980’s, are two-story, steel-framed structures with 230foot by 400-foot rectangular footprints. The roof of each building is a metal deck supported on openweb steel joist framing that spans to the wide flange columns. The 2nd floor is concrete fill on metal deck supported on 9-foot deep steel truss joists and girders. The bottom chord of the steel trusses support the floor framing for an interstitial space below the 2nd floor. The original lateral-force resisting systems of the buildings utilized steel concentrically braced frames located at the east and west ends of the buildings. Bay Area Office Buildings