Fanno parte dell`imponente collezione di Forbes, quello

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Mercoledì
17/02/2016
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Pierluigi Magnaschi
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Fanno parte dell'imponente collezione di Forbes, quello della
classifica dei super ricchi All'asta 650 cimeli napoleonici Ma di
Napoleone III, detto il piccolo dai contemporanei
da Parigi GIUSEPPE
CORSENTINO Quando si dice
avere il senso degli affari. Oltre a
una certa sensibilità per l'arte e la
storia. Christopher Forbes, 65
anni, vicepresident del gruppo
editoriale americano Forbes (che
edita il magazine economico noto
per la famosa classifica degli
uomini d'affari più ricchi del
mondo, tra cui gli italiani Ferrero,
Del Vecchio, Armani e qualche
altro), nipote del fondatore
Charles e terzo figlio di Malcolm,
il vero protagonista del successo
del gruppo, appassionato di storia
e collezionista di gran gusto, non
poteva scegliere momento
migliore per mettere all'asta qui a
Parigi l'intera collezione di cimeli
napoleonici (di Napoleone III, Le
Petit come lo aveva
soprannominato con sarcasmo
Victor Hugo contrapponendolo al
vero Napoleone, Le Grand)
raccolti negli anni dal padre
Malcolm, anch'egli
con una grande passione per
l'imperatore francese e il
Secondo Impero. L'asta (più
di duemila oggetti, dai quadri
alle scarpine di seta del futuro
imperatore ancora bebé,
raggruppati in 650 lotti) si
svolgerà il 5 e il 6 marzo nel
Cabinet di Jean-Pierre
Osenat, a Fontainebleau, il «
marteau», il banditore più
esperto di cimeli napoleonici
che ci sia in circolazione, e
sarà presentata il 24 febbraio
all'Opera Garnier, luogo
simbolo, autentico
«landmark» del Secondo
Impero e del suo stile. Una
presentazione non causale,
dal momento che, dopo oltre
un secolo di oblio, il Secondo
Impero è tornato sotto i
riflettori
degli storici francesi, come
Etienne Chilot, autore di un
ponderosissimo saggio
annunciato per il 2017, i quali
stanno rivedendo (in positivo) il
ruolo di Napoleone il
Piccolo, bistrattato (lo scrittore
Adolphe Thiers lo definì
Credito: scenari e commenti
e quasi odiato dai francesi per
la tremenda sconfitta di Sedan
nel 1870 nella guerra
franco-prussiana. Mister
Forbes, che è anche presidente
dell'associazione «Amis
américains du Louvre», dal
castello di famiglia a Balleroy,
in Normandia, si unisce al
gruppo dei revisionisti tra cui
anche gli esperti del Musée
d'Orsay che hanno scelto
proprio il Secondo Impero per
celebrare i 30 anni del museo
a ottobre prossimo. Forbes tira
fuori la sua passione per la
storia: «Sono d'accordo con
Chilot: la Francia dovrà
rivedere il suo giudizio su
Napoleone III. Non è stato
affatto quella macchietta
dipinta dagli intellettuali
dell'epoca, anzi si può dire che
la sua cattiva fama, come
spesso accade, nasce proprio
dai pregiudizi degli
Christopher Forbes, immortalato sulla
copertina del catalogo della casa d'aste
Osenat, che illustra i 650 pezzi che
andranno all'incanto il 5 e il 6 marzo
intellettuali. Al contrario.
Napoleone III ha tanti meriti: per
esempio, il suffragio universale, il
primo welfare per i lavoratori, la
rete ferroviaria, l'annessione
pacifica di Nizza e della
Savoia, la partecipazione al
Canale di Suez». Mentre la
revisione storica continua,
Christopher Forbes mette a
punto, con monsieur Osenat, la
sua asta di cimeli napoleonici. Ci
sono, tra le migliaia di oggetti, il
famoso ritratto dell'imperatore
dipinto da Alexandre-Marie
Colin, valutato 30 mila euro;
l'uniforme da ufficiale dei
dragoni, 8 mila euro; le scarpine
da neonato citate prima (2.500
euro), centinaia di pezzi
d'argenteria siglate con la famosa
N (da 10 a 15mila euro a
servizio), lettere, quadri, piccoli
secretaire e, «phare de la vente»,
pezzo pregiato dell'asta, il
famoso dipinto che mostra
l'imperatrice Eugenia tra le sue
dame di compagnia, in realtà una
copia dell'originale che sta a
Londra e che comunque vale 50
mila euro. Che cosa farà Mister
Forbes dell'incasso dell'asta?
Finanzierà nuove ricerche su
Napoleone III e il Secondo
Impero ———©Riproduzione
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