L’EGOISMO Il Tesoro Usa accusa, per la prima volta in modo esplicito, la Germania di attuare una politica economica troppo egoista che danneggia i suoi partner dell’Europa meridionale e soffoca l’economia globale: «La crescita anemica della domanda interna tedesca e la dipendenza di questo Paese dalle esportazioni hanno ostacolato il ribilanciamento delle economie proprio quando a diversi altri Paesi dell’eurozona era stato chiesto di contribuire all’aggiustamento frenando la loro domanda interna e comprimendo le importazioni. Il risultato di tutto ciò è stato una tendenza deflazionista prima dell’area dell’euro e poi dell’economia mondiale». Rilievi di un’asprezza insolita contenuti in un documento molto interessante : il rapporto semestrale sulle valute. Sul settimanale femminile “Gioia” (n° 41 del 2 novembre) ho letto con attenzione l’inchiesta condotta dalla dottoressa Grazia Pallagrosi sui disturbi psichici, ( molto è in perfetta sintonia con quello che ho scritto precedentemente), la quale ci dice che attualmente gli Italiani (tra i 18 ed i 65 anni) che soffrono di disturbi psicologici sono 10 milioni mentre quelli affetti da depressione sono 5 milioni. Secondo l’OMS nel 2020 i disturbi psichici sono la seconda causa di morte e disabilità mentre nel 2030 sarà la prima causa di morte e disabilità. Negli ultimi quattro anni, a causa della mancanza di lavoro, in Italia i suicidi sono aumentati del 42% e questi suicidi sono dovuti a disturbi psichici. Chi sono i principali responsabili di questi disturbi? Gli egoisti. Dalle statistiche si legge che gli egoisti sono (scrivo i principali): - il 97% : senatori e deputati nominati , rappresentanti del Governo, consiglieri e assessori di Provincia, Regione, Comune - il 96% : divorziati e separati. - Il 94% : dirigenti pubblici. Ecc. Tutte queste persone, nella bibbia della psicologia internazionale, sono considerate affette da disturbi psichici e poiché sono degli egoisti la loro malattia è portata a fare del male. Già in un precedente articolo ho parlato dei falsi, anche essi affetti da disturbi psichici. Ma cos’è l’egoismo? Per egoismo si intende un insieme di comportamenti finalizzati unicamente, o in maniera molto spiccata, al conseguimento dell'interesse del soggetto che ne è autore, il quale persegue i suoi fini anche a costo di danneggiare gli interessi del prossimo. La radice del termine è la parola latina ego, che significa io. Kant riconosce un egoismo logico, attraverso il quale un soggetto reputa del tutto superfluo sottoporre le proprie idee alla verifica di quelle altrui, superandone in questo modo l'eventuale dissenso; un egoismo estetico, nel quale il principio universale del bello è unicamente formato dal gusto personale di chi lo idealizza; un egoismo morale, in cui il beneficio personale diventa il fine unico del comportamento. I comportamenti egoistici spesso degenerano in forme patologiche, principalmente disturbi psichici, che spesso sfociano persino nel suicidio. L’egoismo è una delle malattie morali più diffuse, e che a guisa di epidemia attacca le generazioni (basta guardare le percentuali così alte nelle statistiche) di tutti i paesi. Esso veste infinite forme, come diceva Kant, ma unico nell’essenza, traspare all’occhio acuto dell’osservatore, sotto il manto più pomposo e sotto la buccia dell’ipocrisia più opaca; elemento formidabile in tutte le questioni della vita che, camminando sulla punta dei piedi e colle scarpe di velluto, ci sorprende senza che ce ne accorgiamo, entrando con prepotenza di diritti e con l’ostinazione più pertinace del comando in tutte le nostre deliberazioni. L’egoismo ha sempre davanti a sé il proprio individuo che accarezza colla sollecitudine di una madre, che bacia col trasporto di un amante, che abbraccia coll’amore di un amico, che venera come un padre, che rispetta come un uomo grande, che adora come un Dio. Egli sacrifica ad un idolo solo i profumi destinati dalla natura a tanti altari, diventando un vero monomaniaco di se stesso. Nei momenti più beati della sua esistenza egli si rannicchia in sé e con sé. La sua fisionomia ha quasi sempre l’espressione di una gioia calma, perché i moti muscolari potrebbero turbare la sua tranquillità o sprecare un millesimo della forza vitale, di cui è economo fino alla spilorceria. Egli però non è felice, come non lo è avaro, al quale tanto assomiglia : soffrono entrambi di disturbi psichici. Quindi l’egoista, che inganna le persone che lo attorniano, fa solo attenzione a se stesso, non ai comodi, non ai bisogni degli altri. Si pianta a discorrere sul marciapiede, obbligando gli altri a discenderne; urta la folla per farsi largo e per discolpare sé accusa gli altri. L’egoista non vive che per sé e tutte le persone intorno sono per lui come se non ci fossero. Essi credono che lo scopo della vità sia la felicità. Sono dei malati. Spesso devono essere allontanati dalla comunità perché pericolosi. Egli può farci felice un’ora od un giorno, ma ci rende infelici per tutta la vita infatti il trattare con persone egoiste può anche recare gran danno, col farci di mente arida, incresciosa, timida, egoistica, più o meno sempre contraria alla schietta virilità e ampiezza di carattere. La mente delle persone intelligenti, e non delle cretine, apprende tardi che sta correndo per meschine viuzze perché il loro cuore si è fatto piccino e contratto e l’indole è diventata fiacca, irresoluta, senza volontà, il che è fatale ad ogni vera nobiltà. Gli egoisti nella bibbia della psicologia vengono collocati tra i “narcisisti” ed il loro disturbo di personalità ha prodotto un’amplissima letteratura psicologica e almeno una celebre querelle, quella tra Heinz Kohut e Otto Kernberg, due “pesi massimi” della psicoanalisi che hanno dibattuto per anni sulla definizione di narcisismo. Senza scendere nello specifico, vi dico che il sintomo principale del disturbo narcisistico di personalità è un deficit dell’empatia, frequentemente associato a un Sé grandioso. Questo termine, coniato da Kohut, designa una sorta di “Falso Sé”, che conserva alcune delle caratteristiche primitive dell’Io infantile, un’immagine interiore idealizzata e onnipotente che l’individuo percepisce come il suo vero Io. Questi egoisti sono spesso caratterizzati da un bisogno affettivo specifico, quello di essere ammirati in misura superiore al normale o in modo inappropriato al contesto. La diagnosi secondo il “Diagnostic and statstical manual of mental disorders” richiede che almeno cinque dei seguenti sintomi sono presenti in modo tale da formare un pattern pervasivo: Senso grandioso del sé, ovvero senso esagerato della propria importanza; E’ occupato da fantasie di successo illimitato, di potere, del proprio effetto sugli altri, di bellezza, o di amore ideale; Crede di essere speciale e unico, e di poter essere capito solo da persone speciali; Desidera un’ammirazione eccessiva rispetto al normale o al suo reale valore; Ha un forte sentimento dei propri diritti e facoltà, è irrealisticamente convinto che gli altri o le situazioni in cui si trovi debbano soddisfare le sue aspettative; Approfitta degli altri per raggiungere i propri scopi, e non ne prova rimorso; E’ carente di empatia: non si accorge o non dà importanza ai sentimenti altrui, non desidera identificarsi con i loro desideri; Prova spesso invidia ed è generalmente convinto che altri provino invidia per lui; Modalità affettiva di tipo predatorio. Fossi e Pallanti aggiungono : “Spesso sono ambiziosi e possono ottenere risultati brillanti. Molte persone sono attratte da queste personalità ma dopo anni se ne accorgono e se ne distacchino. La loro vita affettiva appare superficiale e i rapporti che instaurano sono fragili”. Non descrivo il trattamento per questi egoisti ma voglio solo ricordare che gli egoisti sono ai piani alti della classifica dei cattivi migliori. Dobbiamo allontanare da noi gli egoisti anche se sono in tanti. Antonio Orazzo