Possible Complications During Induction of Anaesthesia and

annuncio pubblicitario
1) Relazioni ok
7-02-2006
16:05
Pagina 78
Società Italiana Veterinari per Equini - SIVE - XII Congresso Multisala, Bologna, Italy 2006
_________________________________________________________________________________
____
Possibili complicazioni durante l’induzione
dell’anestesia e durante il risveglio
Possible complications during induction
of anaesthesia and recovery
Claudia Spadavecchia
DVM, PhD, Dipl ECVA, University of Bern, CH
Il periodo anestetico complessivo può essere suddiviso in tre fasi: induzione, mantenimento e risveglio. Durante la prima di queste
fasi, il cavallo viene inizialmente valutato, trattato con farmaci preanestetici appropriati e sottoposto ad induzione sino a raggiungere la posizione in decubito. La fase di induzione necessita di vari gradi di contenimento fisico per
consentire la somministrazione degli agenti
preanestetici e prevenire eventuali lesioni a carico del cavallo e del personale. Quando si
opera sugli equini, la disponibilità di operatori
adeguatamente preparati, strutture appropriate
e valide apparecchiature è molto importante
per assicurare un’anestesia priva di rischi. Le
iniezioni perivascolari ed intrarteriose possono
determinare conseguenze disastrose se si adotta un approccio inadeguato per la somministrazione di farmaci preanestetici ad un cavallo
che si rifiuta di collaborare. L’accidentale somministrazione perivascolare di tiobarbiturici
può essere causa di un’intensa infiammazione
dei tessuti molli con conseguente distacco di
un’escara. L’accidentale iniezione intrarteriosa
di sedativi o analgesici può determinare il decubito immediato, la rigidità motoria e la comparsa di convulsioni che possono venire trattate solo in modo sintomatico. L’inserimento in
condizioni di asepsi di un catetere endovenoso
prima della somministrazione di qualsiasi farmaco o dopo l’iniezione intramuscolare di un
agente sedativo elimina molti problemi associati alla terapia farmacologica.
Il fattore più importante per eseguire in
modo sicuro e senza complicazioni l’induzione dell’anestesia è una valida e stabile sedazione. L’impiego corretto di tranquillanti, se-
The overall anesthetic period can be divided into three phases: induction, maintenance and recovery. The horse is initially
evaluated, administered appropriated preanesthetic medication and induced to a recumbent position during the induction phase.
The induction phase requires variable degrees
of physical restraint to allow the administration of preanaesthetic drugs and to prevent injury to the horse and personnel. Properly
trained people, appropriate facilities, and
good equipments are very important to provide a safe anaesthesia for horses. Perivascular and intraarterial injections can produce
disastrous results if a uncooperative horse is
inadequately approached for administration
of preanaesthetic drugs. Accidental perivascular administration of thiobarbiturates can
produce strong soft tissue inflammation and
sloughing. Accidental intraarterial injection
of sedatives or analgesics can produce immediate recumbency, motor rigidity and convulsions that can be treated only symptomatically. The aseptic placement of an intravenous
catheter before giving any drugs or after intramuscular injection of a sedative agent
eliminates many problems associated with
drug administration.
The most important factor to perform a
safe, uneventful induction is a good and stable
sedation. The correct use of tranquillizers,
sedatives and analgesics, possibly in combinations, decrease the probability of excitement and injury to the horse and personnel
during the induction phase. Moreover a proper sedation and preoperative analgesia is able
to reduce the amount of drugs needed to in-
1) Relazioni ok
7-02-2006
16:05
Pagina 79
dativi ed analgesici, eventualmente in combinazione, diminuisce le probabilità che durante
la fase di induzione il cavallo ed il personale si
eccitino o si feriscano. Inoltre, l’attuazione
corretta della sedazione e dell’analgesia preoperatoria consentono di ridurre la quantità di
farmaci necessari per indurre e mantenere l’anestesia. Se durante l’induzione l’animale si
dibatte a causa di una sedazione inadeguata,
l’elevato livello di stress e paura determina il
rilascio di catecolamine ed esita nella necessità di utilizzare i farmaci a dosi più elevate per
ottenere il decubito e l’anestesia, aumentando
così il rischio di depressione cardiopolmonare. Se la qualità ed il grado della sedazione e
del rilassamento vengono giudicati inadeguati, è possibile attuare un’ulteriore somministrazione di tranquillanti ed analgesici prima
di indurre l’anestesia.
Occasionalmente, i cavalli non riescono ad
assumere la posizione di decubito e restano in
quella di cane seduto o mostrano atassia. Le
potenziali cause della mancata induzione di
un’anestesia appropriata e del decubito sono
l’insufficiente somministrazione di farmaci da
premedicazione o induzione, l’iniezione extravasale o la perdita di potenza del farmaco.
Le reazioni allergiche agli anestetici sono
rare. In seguito alla somministrazione di acepromazina sono stati osservati edema delle
mucose e difficoltà di respirazione; eruzioni
cutanee su tutto il corpo possono seguire alla
somministrazione di etere guaiacolglicerico.
Una volta ottenuto il decubito, bisogna valutare immediatamente i segni vitali. I farmaci utilizzati possono causare ipoventilazione ed apnea transitoria e spesso una lieve stimolazione
meccanica esterna è sufficiente a dare inizio
alla ventilazione. Per ridurre al minimo il rischio di ipossiemia si deve somministrare ossigeno. Prima di collegare l’animale all’apparecchio da anestesia per il mantenimento, è
necessario inserire correttamente il tubo orotracheale, in modo che la sua estremità libera
si trovi a livello della regione mediocervicale
per evitare un’intubazione endobronchiale nei
cavalli più piccoli, e verificare la corretta insufflazione del manicotto.
La fase di induzione termina quando il cavallo va in decubito e quella di mantenimento
duce and maintain anaesthesia. If struggling
due to inadequate sedation occurs during induction, a high degree of stress and fear will
cause catecholamines release and result in the
need for top-up drugs to produce recumbency
and anaesthesia, hence increasing the risk of
cardiopulmonary depression. Additional tranquillization and analgesia can be provided
prior to anaesthetic induction if the quality
and degree of sedation and relaxation is
judged to be inadequate.
Occasionally horses fail to assume recumbency and remain in dog-sitting position or
become ataxic. Potential causes of the failure
to induce a proper anaesthesia and recumbency are insufficient administration of premedication or induciotn drugs, extravascular administration or loss of drug potency.
Allergic reactions to anaesthetic drugs occur rarely. Mucosal edema and respiratory
distress have been observed after administration of acepromazine; skin eruption all over
the body can follow the administration of
guaiphenesin. Vital signs have to be evaluated
immediately once recumbency is achieved.
Transient apnea and hypoventilation can be
caused by the drugs used and frequently a
light external mechanical stimulation is sufficient to initiate ventilation. Oxygen needs to
be supplemented to minimize the risk of hypoxaemia. Correct endotracheal tube placement, with the tip at the midcervical region to
avoid endobronchial intubation in smaller
horses, and proper inflation of the cuff have to
be performed prior to attachment to the
anaesthesia machine for maintenance.
The induction phase ends once the horse
becomes recumbent and the maintenance
phase is started by administering inhalational
or intravenous anaesthetic agents.
The recovery phase, at the end of general
anaesthesia, is the most critical part of the
anaesthetic event for many horses1. Delivery
of fluids and oxygen, instrumental monitoring
and controlled ventilation are generally discontinued. Hypoxaemia, hypercapnia, hypotension, cardiac arrhythmias can occur as
during maintenance of anaesthesia but may
remain unrecognised if monitoring is totally
interrupted.
1) Relazioni ok
7-02-2006
16:05
Pagina 80
inizia con la somministrazione degli anestetici inalatori o endovenosi.
La fase di risveglio, al termine dell’anestesia generale, è la parte più critica dell’intero
evento anestetico per molti cavalli.1 La somministrazione di fluidi ed ossigeno, il monitoraggio strumentale e la ventilazione controllata in genere vengono interrotti. Si può avere
l’insorgenza di ipossiemia, ipercapnia, ipotensione e aritmie cardiache come durante il
mantenimento dell’anestesia, ma queste condizioni possono rimanere sconosciute se il
monitoraggio viene interrotto.
Lo scopo del risveglio nell’anestesia degli
equini è quello di ottenere un rapido e sicuro
ritorno, senza stress, alla posizione di stazione, senza lesioni fisiche o compromissioni
della funzione cardiopolmonare. La somministrazione di basse dosi di sedativi al termine
dell’anestesia, l’assenza di stimoli esterni e
l’attenuazione dell’illuminazione sono spesso
necessari per garantire che il cavallo rimanga
calmo e migliorare la qualità del risveglio. A
seconda dell’anamnesi del soggetto, dell’intervento chirurgico eseguito e delle apparecchiature disponibili, può essere necessaria una
certa assistenza, anche con l’impiego di funi o
imbracature fissate alla testa ed alla coda.
Si possono avere delle complicazioni se il
box utilizzato per il risveglio è troppo grande,
non ben imbottito o troppo imbottito e se il pavimento è umido o scivoloso.
L’ipossiemia si riscontra frequentemente
nel periodo di risveglio nei cavalli che respirano spontaneamente aria ambientale.2 Si deve
somministrare ossigeno attraverso un catetere
nasale ad una velocità di flusso di almeno 15
l/min o mediante una valvola a domanda raccordata in modo intermittente al tubo orotracheale. Disporre il cavallo in posizione sternale migliora sempre la pressione parziale dell’ossigeno arterioso. La respirazione difficoltosa e lo sviluppo di un’ostruzione acuta delle
vie aeree superiori sono potenziali problemi
durante il risveglio e possono esitare in ipossiemia, ipercapnia ed ipotensione. L’edema
della faccia e della cavità nasale si sviluppa
con particolare frequenza nei cavalli anestetizzati in decubito dorsale o tenuti con la testa
bassa per lunghi periodi di tempo. La paralisi
The goal of the recovery in equine anaesthesia is to provide a safe, stress-free and
quick return to the standing position without
physical injuries or impairment of the cardiopulmonary function. The administration of
low doses of sedative drugs at the end of
anaesthesia, absence of external stimuli and
subdued light are often required to guarantee
a calm horse and improve the quality of recovery. Depending on the medical history of
the horse, the surgery performed and the
equipment available, assistance may be required, with head and tail ropes or slings.
Complications can occur if the recovery
stalls are too large, not well padded or too
padded, and if floor is wet and slippery.
Hypoxaemia is frequently occurring in the
recovery period in horses spontaneously
breathing room air2. Oxygen should be administered by a nasal catheter at a flow rate of
at least 15 L/min or by a demand valve intermittently attached to the endotracheal tube.
Bringing the horse in sternal position always
improves arterial oxygen partial pressure. Labored breathing and development of acute upper airway obstruction are potential problems
during recovery and can result in hypoxaemia, hypercapnia and hypotension. Facial
and nasal cavity edema develop with particular frequency in horses anaesthetized in dorsal recumbency or kept with the head low during long periods of time. Partial or complete
laryngeal paralysis are mostly observed after
prolonged anaesthesia and seem to be due to
laryngeal trauma or edema linked to intubation, laryngeal nerves compression or overextension of the head. Symptoms can vary according to the severity of the obstruction, from
labored breathing to extreme excitation, convulsions and pulmonary edema, that can have
fatal consequences. The treatment must be immediate, with the establishment of an airway,
by placing an oral or nasal tube or by performing a tracheostomy and with the administration of a symptomatic therapy.
Postanaesthetic neuromuscular damage is
a potential complication of recumbency and
anaesthesia in horses3,4. Many factors can play
a role in their development. Hypotension is a
key component to the occurrence of postanaes-
1) Relazioni ok
7-02-2006
16:05
Pagina 81
laringea parziale o completa si osserva principalmente in seguito ad un’anestesia prolungata e sembra essere dovuta al trauma laringeo o
all’edema correlato all’intubazione, alla compressione dei nervi laringei o all’iperestensione della testa. I segni clinici possono variare a
seconda della gravità dell’ostruzione, dalle
difficoltà di respirazione ad un’estrema eccitazione, con convulsioni ed edema polmonare
che possono avere conseguenze fatali. Il trattamento deve essere immediato, stabilendo la
pervietà delle vie aeree (mediante l’introduzione di una sonda orale o nasale o l’esecuzione di una tracheostomia) e somministrando
una terapia sintomatica.
Il danno neuromuscolare postanestetico è
una potenziale complicazione del decubito e
dell’anestesia negli equini.3,4 Molti fattori possono giocare un ruolo nel loro sviluppo. L’ipotensione è una componente chiave dell’insorgenza della miopatia postanestetica.5 Può darsi
che i segni clinici non siano immediatamente
evidenti dopo il risveglio, ma in alcuni casi
compaiono solo a distanza di ore dopo l’assunzione della stazione. La miopatia è causa di
dolore e stress, con conseguente iperventilazione, sudorazione, tachicardia e disidratazione. I cavalli che sviluppano le neuropatie in genere non presentano dolore, né muscolatura
calda o dura o gonfia, e la zoppia spesso compare a carico dell’arto declive. L’ipocalcemia,
l’ipertermia maligna, la mielopatia emorragica
postanestetica e la malacia del midollo spinale
sono complicazioni possibili ma rare, che possono determinare la comparsa di segni clinici
simili a quelli osservati nei casi di miopatia e
neuropatia.
thetic myopathy5. Clinical signs may not be immediately evident after recovery but appear in
some cases only hours after standing. Myopathy produces pain and stress, resulting in hyperventilation, sweating, tachycardia and dehydration. Horses that develop neurpathies are
generally not painful, their muscles are not hot
or hard or swollen and the lameness frequently
appear in the dependent limb. Hypocalcemia,
malignant hyperthermia, postanaesthetic hemorragic myelopathy and spinal cord malacia
are possible but rare complications that can
show symptoms similar to the ones observed in
myopathy and neuropathy cases.
Bibliografia/References
1.
2.
3.
4.
5.
Whitehair KJ, Steffey EP, Willits NH, Woliner MJ:
Recovery of horses from inhalation anesthesia. Am J
Vet Res 1993; 54: 1693-702.
Mason DE, Muir WW, Wade A: Arterial blood gas
tensions in the horse during recovery from anesthesia. J Am Vet Med Assoc 1987; 190: 989-94.
Lindsay WA, Pascoe PJ, McDonell WN, Burgess
ML: Effect of protective padding on forelimb intracompartmental muscle pressures in anesthetized horses. Am J Vet Res 1985; 46: 688-91.
Lindsay WA, McDonell W, Bignell W: Equine postanesthetic forelimb lameness: intracompartmental muscle pressure changes and biochemical patterns. Am J
Vet Res 1980; 41: 1919-24.
Lindsay WA, Robinson GM, Brunson DB, Majors
LJ: Induction of equine postanesthetic myositis after
halothane-induced hypotension. Am J Vet Res 1989;
50: 404-10.
Indirizzo per la corrispondenza
Address for correspondence:
Claudia Spadavecchia, DVM, DECVS,
Anaesthesiology Institut,
Department of Clinical Veterinary Sciences,
Vetsuisse Faculty, University of Bern
______________________________________________________________________________
This manuscript is reproduced in the IVIS website with the permission of SIVE www.sive.it
Scarica