Corso di latino - Seconda lezione Le funzioni dei casi: l’accusativo Come abbiamo già visto, in latino, un nome che nella frase svolge la funzione di soggetto si trova in caso nominativo; un nome che, invece, svolge la funzione di complemento oggetto si trova in caso accusativo. Nell’esempio: Diana necat feras. Diana uccide gli animali selvatici. Diana, avendo la terminazione in -a, è in caso nominativo (singolare) ed è quindi il soggetto della frase; feras, invece, avendo la terminazione in -as è in caso accusativo (plurale), ed è quindi il complemento oggetto. Grammatica italiana per lo studio del latino Per comprendere meglio l’accusativo, occorre avere ben chiaro il concetto di complemento oggetto nella grammatica italiana. Complemento oggetto = elemento della frase su cui ricade l’azione espressa dal predicato. È un complemento diretto, perché non viene introdotto da alcuna preposizione: è quindi collegato direttamente al predicato. Se consideriamo l’azione espressa dal predicato verbale come una trasformazione (nel senso che si passa da una situazione iniziale a una situazione finale differente), il complemento oggetto esprime ciò su cui questa trasformazione si realizza. Il complemento oggetto compare soltanto in collegamento con un predicato verbale attivo; in presenza di predicato verbale passivo e predicato nominale, quindi, non potrà esserci un complemento oggetto. Come il nominativo è il caso del soggetto e di quanto a esso si riferisce (attributi, apposizioni, parti nominali), quindi, l’accusativo è il caso del complemento oggetto e di quanto a esso si riferisce (attributi, apposizioni). Nell’esempio: Rosam pulchram puella matronae dat. La ragazza dà una bella rosa alla padrona. Puella, avendo la terminazione in -a, è in caso nominativo (singolare) ed è quindi il soggetto della frase; le due parole pulchram rosam, invece, hanno la terminazione -am dell’accusativo (singolare) e sono quindi il complemento oggetto (rosam) accompagnato da un attributo (pulchram). Scrivendo invece: Rosam pulchra puella matronae dat. La bella ragazza dà una rosa alla padrona. la parola pulchra si trova in caso nominativo ed è quindi attributo del soggetto (non più del complemento oggetto).