Corso di Laurea in Urbanistica e Pianificazione Territoriale e Ambientale Corso di ‘Ingegneria Sanitaria Ambientale’ PARAMETRI DI QUALITÀ DELLE ACQUE Docente: Ing. Riccardo Gori I comparti ambientali Comparti ambientali: acqua, aria, suolo. I comparti ambientali vengono considerati separatamente in quanto differiscono per tipologia di inquinanti, procedure di campionamento, metodiche di analisi, limiti normativi… Tuttavia, le naturali interazioni tra i comparti ambientali spesso impongono di considerare le trasformazioni da una forma di inquinamento a un’altra. La categorizzazione delle forme di inquinamento all’interno di una struttura compartimentata dell’ambiente spesso mal si presta alla descrizione della complessità delle cause e degli effetti prodotti. E’ sempre opportuno avere una visione ‘globale’ che tenga conto dell’effetto che le trasformazioni all’interno di un certo comparto hanno su di un altro comparto ambientale. Caratteristiche generali Le acque possono essere caratterizzate per mezzo della determinazione analitica di parametri ricadenti in 3 differenti categorie: • Chimici • Fisici • Microbiologici Le metodiche analitiche di riferimento che possono essere adottate per la caratterizzazione delle acque si ritrovano nei Metodi analitici per le Acque pubblicati a cura dell’IRSA-CNR e negli Standard Methods for the examination of Water and Wastewater pubblicati a cura di APHA e AWWA. Caratteristiche chimici I parametri chimici esprimono la concentrazione delle sostanze nel mezzo considerato, a partire dagli ioni più comuni fino alle più complesse sostanze organiche. I parametri chimici possono essere suddivisi in due grandi categorie: INORGANICI e ORGANICI Modi di esprimere la concentrazione Concentrazione di massa: peso/volume………..es. mg/l peso/peso……………ppm volume/volume………ppmV ppm = parti per milione ppb = parti per miliardo Molarità: numero di moli/l numero di moli = peso (gr)/peso molecolare Peso Equivalente: basato sulla carica ionica basato sulle reazioni acido-base basato sulle reazioni red-ox Normalità: numero di equivalenti/l Peso molecolare/carica ionica Peso molecolare/n H+ o (n OH-) Peso molecolare/n e- scambiati Parametri chimici - Inorganici Fondamentali: sodio (Na+), potassio (K+), calcio (Ca2+), magnesio (Mg2+), cloruri (Cl-), solfati (SO42-), Carbonati (CO32-), Bicarbonati (HCO3-) silice (SiO2). Sono detti fondamentali perché derivano dalla solubilizzazione dei sali delle rocce e del terreno. Altri:, Nitrati (NO3-), Nitriti (NO2-), Ammonio (NH4+), Fosforo (in pratica PO43-), Ferro (Fe2+/3+), Manganese (Mn2+). Parametri chimici - Inorganici Nel caso di acque reflue, l’incremento di ioni minerali dovuto all’uso civile, rispetto a quanto già presente nelle acque di approvvigionamento è valutabile nei seguenti intervalli di concentrazioni: La variabilità è da imputare, oltre ai diversi usi ed abitudini, soprattutto alla quantità di acqua approvvigionata giornalmente per abitante. Parametri chimici - Inorganici L’azoto, essendo uno dei costituenti delle proteine, si trova, a vari livelli ed in diversi stati di ossidazione, sia nei corpi idrici, che nelle acque reflue. Rappresenta quindi tanto un parametro caratterizzante quanto un parametro indice di inquinamento. I composti dell’azoto di interesse sono: ¾ Ammoniaca libera e salina (NH3 + NH4+) Þ (N3–) Può essere di origine naturale, ma solo in falde profonde. Se presente nei corpi idrici, è prevalentemente indice di inquinamento organico recente, dovuto all’idrolisi delle proteine. Gli effetti negativi negli ambienti acquatici sono: – tossicità diretta per la vita acquatica, soprattutto se in forma libera; – può essere una delle cause dell’eutrofia; – consumo di ossigeno nei corpi idrici per la nitrificazione biologica (autodepurazione): 2 NH3 + 4,5×O2 Þ 2 NO3 + 3 H2O Parametri chimici - Inorganici ¾ Azoto organico (solubile o particolato) Composti proteici dell’azoto, in cui l’azoto risulta sempre ridotto (valenza: –3) Þ si trasformano rapidamente in ammoniaca. TKN = Total Kjeldal Nitrogen = Ammoniaca + azoto organico ¾ Nitrati e nitriti (NO3– e NO2–) Composti ossidati dell’azoto (N5+, N3+), rappresentano negli ambienti naturali uno stadio intermedio o finale dell’ossidazione dell’ammoniaca e costituiscono pertanto un indice di inquinamento non recente. I nitriti sono tossici a concentrazioni <1 mg/l, ma sono raramente presenti perché facilmente ossidabili a nitrato o riducibili ad azoto molecolare (N2, valenza 0). Nelle acque reflue i nitrati sono raramente presenti perché in fognatura si riducono. I nitrati causano metaemoglobinemia nei bambini inferiori all’anno. Parametri chimici - Inorganici Elementi in traccia. Con questo termine vengono definiti gli elementi contenuti nelle acque in quantità generalmente modesta che presentano un comportamento analogo. Boro (B), cromo (Cr), cadmio (Cd), rame (Cu), nichel (Ni), piombo (Pb), zinco (Zn), alluminio (Al), molibdeno (Mo), Vanadio (V), arsenico (As), mercurio (Hg). Molti di questi sono definiti metalli pesanti a causa della loro densità (> 5 gr/cm3). Alcuni di questi risultano tossici: capacità di causare (in tempi più o meno lunghi) danni all’organismo. Parametri chimici - Inorganici Ossigeno disciolto. È un parametro di fondamentale importanza per la salute dei corpi idrici in quanto è legato alla vita degli organismi superiori presenti in acqua. Si misura solitamente per mezzo di apposite sonde (OSSIMETRI) potenziometriche (si sfruttano i potenziali di reazioni red-ox) e si esprime in mg O2/l. La concentrazione a saturazione dell’ossigeno nell’acqua varia con la T: i valori sono compresi tra 14 e 7,6 mg/l per T di 0 e 30 °C. A 20 °C la concentrazione a saturazione è pari a 9.2 mg/l. Parametri chimici - Organici • Le sostanze organiche che possono essere contenute nell’acqua sono moltissime. • Alcune possono essere di origine naturale (acidi umici e fulvici derivanti dalla decomposizione della sostanza organica vegetale). • La gran parte sono di origine antropica. Le principali classi di composti sono: Tensioattivi: sono molecole organiche di grandi dimensioni caratterizzate da una scarsa solubilità in acqua; si tratta di un’ampia classe di sostanze che possono essere suddivise in ionici (cationici o anionici) che si dissociano in acqua (denominati anche MBAS, Methylene Blue Active Substances) e non ionici (denominati anche BiAS). La loro presenza è causa di problemi di ordine tecnico perché creano difficoltà alla sedimentazione ed agli scambi gassosi all’interfaccia liquido gas, e problemi organolettici in quanto a basse concentrazioni (0.2 ppm) producono sapori sgradevoli. Fenoli: sono i composti derivati dal fenolo. La loro presenza in acque superficiali è certamente di origine antropica (mentre altrettanto non può dirsi nel caso di acque profonde). I composti fenolici, sono caratterizzati da elevata tossicità nei confronti delle specie animali. Parametri chimici - Organici Gli oli e i grassi animali e vegetali sono gliceridi; i gliceridi a basso peso molecolare sono liquidi (oli), mentre quelli a elevato peso molecolare sono solidi (grassi). Gli oli minerali sono costituiti da idrocarburi. Oli minerali: sono tutti i derivati del petrolio (nafta, lubrificanti,…). Possono ritrovarsi in acque superficiali (perdite). Non presentano elevata tossicità (a meno che non siano presenti additivi). Conferiscono sapore e odore sgradevole. Grassi animali e vegetali: hanno la caratteristica di alterare gli scambi gassosi tra atmosfera e liquido; non presentano, tuttavia, problemi di tossicità diretta. Solventi organici: si tratta di una classe che comprende un numero estremamente elevato di composti di sintesi di varia natura. Si tratta solitamente di composti poco biodegradabili e molto tossici già a concentrazioni molto basse (μg/l). Molti di questi sono cancerogeni. Parametri chimici - Organici Non interessa quantificare la concentrazione di ciascuna delle sostanze organiche presenti quanto determinare gli effetti a cui queste, globalmente, danno luogo in sede di trattamento o di sversamento nell’ambiente oppure i carbonio complessivamente contenuto in queste sostanze organiche. Una caratteristica molto importante delle sostanze organiche è la quantità di ossigeno associata alla degradazione di quel composto per via microbiologica. Ecco perché il contenuto di sostanze organiche viene solitamente espresso attraverso i parametri: BOD - COD - TOC Parametri chimici - Organici BOD: acronimo di ‘Biochemical Oxygen Demand’. Esprime la quantità di ossigeno necessaria ad ossidare biologicamente le sostanze organiche contenute nell’acqua. Il BOD NON E’ UN COMPOSTO INQUINANTE! Materia organica + batteri + O2 → nuovi batteri + CO2 + H2O Viene determinato secondo una metodica di analisi standardizzata. Il parametro si misura in mg O2/l. • frazione carboniosa e azotata • possibili errori di interpretazione (effetto di inibizione da parte di sostanze tossiche nei confronti del metabolismo batterico); • il valore del BOD dipende anche dal tipo di sostanze presenti (difficile il confronto tra acque diverse); • determinazione lunga; • importanza della temperatura. Parametri chimici - Organici Andamento nel tempo del BOD ovvero della richiesta di ossigeno. Di solito ci si riferisce al BOD5 : quantitativo di ossigeno consumato in 5 giorni alla temperatura costante di 20 °C. Per liquami urbani si può assumere: BOD5= 0.684·BODultimo Parametri chimici - Organici Parametri chimici - Organici COD: acronimo di ‘Chemical Oxygen Demand’ Il suo valore, espresso in milligrammi di ossigeno per litro, rappresenta la quantità di ossigeno necessaria per la completa ossidazione dei composti organici ed inorganici presenti in un campione di acqua. Rappresenta quindi un indice che misura il grado di inquinamento dell'acqua da parte di sostanze ossidabili. Il COD NON E’ UN COMPOSTO INQUINANTE! +6 CxHyOz + Cr2O7– + H+ → +3 CO3-- (reazione non bilanciata) + H2O + 2 Cr3+ Il metodo si basa sull‘ossidazione delle sostanze presenti in un campione d'acqua, mediante una soluzione di bicromato di potassio in presenza di acido solforico concentrato e di solfato di argento, come catalizzatore. La reazione idi ossidazione viene condotta a 150°C per 2 ore. L'eccesso di dicromato viene successivamente titolato. Tenendo conto che 1 mole di bicromato di potassio consumata corrisponde a 1,5 moli di O2, si risale al consumo di ossigeno del campione di acqua in esame. La metodica è standardizzata. Parametri chimici - Organici COD: acronimo di ‘Chemical Oxygen Demand’ Il parametro si misura in mg O2/l. Vengono ossidate sostanze organiche ed inorganiche; • per una certa acqua il COD è sempre maggiore del BOD; • si elimina il problema della tossicità; • le sostanze organiche non ossidate sono solamente quelle molto refrattarie; • determinazione breve (2 ore); • la reazione di ossidazione viene fatta avvenire a 150 °C. Per liquami urbani: COD/BOD5=1.8 - 2.2 Parametri chimici - Organici Aggiunta di un volume noto di campione ad una provetta contenente i reagenti. La provetta è messa per 2 ore in una piastra che mantiene la T a 150 °C. In seguito alle reazioni di ossidazione la soluzione si colora di giallo. Al termine si misura per via spettrofotometrica l’intensità della colorazione sviluppata e si ricava il valore del COD in mgO2/l. Parametri chimici - Organici TOC: acronimo di ‘Total Organic Carbon’. Esprime la quantità totale di sostanze organiche contenute nell’acqua. Il TOC NON E’ UN COMPOSTO INQUINANTE però da una misura globale dell’inquinamento organico! Reazione di combustione: Sostanza organica + O2 → CO2 Viene determinato misurando la CO2 che si forma dalla combustione delle sostanze organiche. Le sostanze inorganiche non bruciano. Il parametro si misura in mg di Carbonio Organico/l. • • • • • vengono determinate tutte e sole le sostanze organiche; per una certa acqua il TOC è sempre maggiore del BOD; si elimina il problema della tossicità; determinazione breve; determinazione molto costosa; non viene effettuata di routine come le precedenti. Parametri chimici derivati - pH Sono quei parametri che non misurano direttamente la concentrazione di una o più specie ma ne derivano in modo diretto. pH E’ definito come il cologaritmo della concentrazione idrogenionica in soluzione: pH = - log [H+]. E’ un parametro fondamentale perché: • regola tutti gli equilibri chimici in soluzione; • regola le reazioni biologiche; • determina le specie chimiche che si trovano in soluzione. Ha un campo di variazione tra 0 e 14 e si esprime in unità di pH: 0 1 2 3 4 5 6 7 8 Ambiente acido 9 10 11 12 13 Ambiente basico Neutralità 14 Parametri chimici derivati - pH Esempio di influenza del pH sugli equilibri in soluzione: caso delle specie CARBONATICHE Si misura in modo veloce utilizzando una coppia di elettrodi (elettrodo di riferimento e elettrodo a idrogeno). Parametri chimici derivati - Alcalinità Alcalinità. E’ definita come la capacità di neutralizzare le specie acide ed è dovuta alla presenza di ioni carbonato CO3--, ioni bicarbonato HCO3- e ioni ossidrili OH-. La presenza di ioni OH- (dovuti alla dissociazione degli idrossidi) comporta la capacità di neutralizzare acidi. I carbonati ed i bicarbonati, disciolti in acqua, ricostituiscono l’acido carbonico debole (poco dissociato) e la base forte (molto dissociata e quindi capace di liberare significative quantità di ioni OH-). Un’acqua con elevata alcalinità riuscirà a tamponare le variazioni di pH conseguenti all’aggiunta di acidi. Alcalinità: [HCO3- ] + 2 [CO3- -] + [OH- ] [ ]: concentrazioni molari Risultato espresso in eq/l. Per il risultato in mg/l si moltiplica per 50 (peso equivalente di CaCO3). Parametri chimici derivati - Alcalinità Si determina per titolazione e si esprime in mg CaCO3 /l o in meq CaCO3 /l. L’alcalinità si esprime convenzionalmente in mg CaCO3/l e si misura per titolazione, dosando un acido forte che reagisce via via con gli ioni che determinano l’alcalinità: a pH > 8,3 possono esistere in un’acqua sia ioni idrossido che ioni carbonato, ma non ioni bicarbonato. a pH < 8,3 possono esistere solo ioni bicarbonato (di fatto nelle acque naturali vi sono quasi solo bicarbonati). a pH < 4,5 tutti i bicarbonati sono stati salificati e l’alcalinità dell’acqua è scomparsa. Si esclude, nella pratica, la contemporanea presenza di ioni OH- e HCO3-. Parametri chimici derivati - Durezza DUREZZA: somma delle concentrazioni dei cationi metallici (no alcalini e idrogeno). In pratica è data dalla concentrazione degli ioni Calcio e Magnesio. Si determina per titolazione dei due cationi o anche diretta. Durezza (°F) = Ca++ (mg/l)/4 + Mg++ (mg/l)/2,43 La durezza si esprime in GRADI FRANCESI (°F) o in mg/l CaCO3 (1 °F = 10 mg/l CaCO3 ). In base alla durezza le acque si definiscono: 0 5 Dolci 10 15 20 Medie 25 30 35 Dure 40 45 50 Molto dure Tendenza delle acque dure a causare incrostazioni in seguito alla formazione di precipitati (carbonato di calcio CaCO3 e idrossido di magnesio Mg(OH)2). Parametri fisici - Temperatura • Influenza le reazioni chimiche (sia in termini di cinteica che di equilibrio); • Influenza le reazioni biologiche; • Influenza la solubilità dei gas (OSSIGENO); •Influenza le condizioni di vita delle specie biotiche. Si misura con i termometri. Si esprime in °C. Parametri fisici - Conducibilità La conducibilità rappresenta la capacità di una soluzione di condurre corrente elettrica. Il passaggio di corrente attraverso una soluzione richiede la presenza di ioni per cui la conducibilità rappresenta una misura indiretta del contenuto salino. Si parla di conducibilità specifica o conduttanza nel caso della conducibilità di un volume unitario di soluzione. Si misura mediante apparecchi detti conduttimetri e si esprime solitamente in μS/cm . E’ un parametro dipendente dalla Temperatura: all’aumentare della temperatura aumenta la conducibilità. Di norma si misura alla T di 25°C altrimenti è bene riportare il valore a cui è fatta la misura. RESIDUO FISSO. La conducibilità è legata al contenuto di solidi disciolti totali (TDS) che si esprime di fatto con il RESIDUO FISSO: tutto ciò che rimane dopo aver fatto evaporare un volume noto di acqua e riscaldato il tutto a 105 o 180°C. Per le acque naturali approssimativamente si ha: TDS (mg/l) = 0,64 · ECw (μS/cm) Parametri fisici - Conducibilità Strumento per misure on-line Portatile Parametri fisici- I solidi SOLIDI. La prima classificazione può essere fatta sulla base di un criterio dimensionale. Questa proprietà si traduce anche in diverse modalità di separazione solido-liquido. Ad esempio ai fini pratici solamente le particelle che hanno dimensioni sufficientemente elevate possono essere rimosse in pratica per mezzo di un processo di sedimentazione. Particelle di dimensioni ‘troppo piccole’ hanno velocità di deposizione che la loro sedimentazione potrebbe richiederebbe tempi dell’oridine dei giorni o mesi. Filtrabili Disciolti μm 10-5 Dimensione delle particelle mm 10-8 Non filtrabili Colloidali Sospesi 10-4 10-3 10-2 10-1 1 10 100 10-7 10-6 10-5 10-4 10-3 10-2 10-1 Rimovibili per coagulazione Rimovibili per Sedimentazione Parametri fisici- I solidi CONTENUTO DI SOLIDI. I solidi presenti in un’acqua possono essere suddivisi Secondo il seguente schema. Campione Cono Imhoff Solidi sedimentabili Solidi filtrabili fissi φ < 0.45μm Filtrazione Evaporazione (105 °C) φ > 0.45μm Evaporazione Evaporazione (105 °C) Solidi totali Solidi filtrabili Solidi sospesi (SST) Riscladamento (550 °C) Riscladamento (550 °C) Solidi filtrabili volatili Solidi volatili Solidi totali Solidi fissi Solidi sospesi volatili Solidi sospesi fissi Parametri fisici- I solidi CONTENUTO DI SOLIDI SEDIMENTABILI. Convenzionalmente sono i solidi che riescono a sedimentare in un tempo di 2 ore. Per la detreminazione si utilizza un cono Imhoff ed il risultato si esprime in (mL solidi/L). Può essere determinato in laboratorio ma anche direttamente in campo. Il contenuto di solidi sedimentabili fornisce un’indicazione dei solidi rimuovibili dalle acque reflue per semplice sedimentazione. Parametri fisici- I solidi CONTENUTO DI SOLIDI SOSPESI. Sono costituiti dai solidi presenti in acqua che vengono trattenuti da un filtro che per convenzione è stato stabilito della porosità di 0.45 μm (figura classificazione solidi). Si determina in laboratorio mediante la differenza di peso di un filtro utilizzato per filtrare un volume noto di acqua. In sequenza devono essere eseguite le seguenti operazioni: • condizionamento in essiccatore e pesatura di un filtro pulito; • filtrazione di un volume noto di campione; • essiccamento del filtro in stufa a 105 °C fino a completa evaporazione dell’acqua • condizionamento in essiccatore e pesatura del filtro • Calcolo SS = (peso finale - peso iniziale)/Volume [mg/L] La misura viene solitamente effettuata su campioni provenienti dalla vasca d’ossidazione al fine di determinare la concentrazione del fango, e su campioni di acqua effluenti dall’impianto al fine di verificare il funzionamento della sedimentazione finale ovvero il grado di chiarificazione dell’effluente. Parametri fisici- I solidi CONTENUTO DI SOLIDI SOSPESI VOLATILI. Sono costituiti dai solidi organici (a temperature sufficientemente alte danno luogo a combustione). Si determinano solitamente su campioni provenienti dalla vasca d’ossidazione per verificare il contenuto di microrganismi i quali sono appunto sostanza organica. Comunque non tutti gli SSV sono costituiti da microrganismi. La determinazione può essere fatta anche sulle acque in arrivo all’impianto per avere indicazioni sulle sostanze organiche presenti. La determinazione viene fatta in laboratorio sui filtri precedentemente utilizzati per la determinazione dei SST. Il filtro viene messo in muffola a 550 °C per diverse ore. Alla fine si misurano le ceneri (solidi fissi) e per differenza dai SST si determina la frazione volatile. Il risultato si esprime di solito in mg/l. SSV = (Solidi sospesi totali – solidi sospesi fissi) /Volume filtrato Parametri fisici - Torbidità TORBIDITA’. E’ l'espressione di una proprietà ottica di un liquido che causa l'assorbimento e la riflessione dei raggi luminosi piuttosto che la loro diffusione in linea retta all'interno del liquido stesso. E’ dovuta alla presenza di sostanze in sospensione spesso di dimensioni molto ridotte (classificazione solidi). Unità di misura • Candele Jackson (JTU) • Formazine Turbidity Unit (FTU) • Unità silice (mg/l SiO2) • Nephelometric Turbidity Unit (NTU) SiO2 JTU NTU - FTU SiO2 1 2,5 0,13 JTU 0,4 1 0,053 NTU - FTU 7,5 19 1 Principio di funzionamento di un Nefelometro: si misura l’intensità della radiazione riflessa dalle particelle nella direzione a 90° rispetto a quella incidente Principio di funzionamento di un Torbidimetro: si misura l’intensità della radiazione trasmessa nella stessa direzione di quella incidente Parametri microbiologici La loro presenza di microrganismi può essere sia di origine naturale che antropica ed è praticamente inevitabile, ma non sempre pericolosa in quanto solo alcuni sono quelli patogeni. Le principali forme di microrganismi presenti nelle acque possono essere classificate in: Batteri: organismi unicellulari, con grandezza compresa tra 0,5 e 5 μm, possono essere dotati o meno di mobilità ed il loro tempo medio di sopravvivenza è di 20-30 giorni. Tra i PATOGENI abbiamo (Salmonella typhi, Vibrio Cholera, Shigella sonnei, Mycobacterium tubercolosis). Virus: sono organismi piccolissimi (10 – 500 nm) e sono parassiti, cioè hanno bisogno di una cellula ospite della quale sfruttano i processi metabolici. La maggior parte sono patogeni per l’uomo. Tra i patogeni si hanno quelli che originano l’Epatite A, la poliomelite, la meningite e molti disturbi intestinali. Protozoi: sono organismi unicellulari di dimensioni comprese tra 10 e 100 μm. Alcuni di questi sono parassiti e patogeni per l’uomo. Possono sopravvivere nell’ambiente per non più di 20-30 giorni. Elminti: sono organismi pluricellulari di dimensioni molto maggiori rispetto agli altri microrganismi. Comprendono alcune specie di vermi intestinali patogeni per l’uomo (es. Ascaris lumbricoides). Anche questi organismi, come i virus, presentano una dose minima infettante molto bassa (1 una o alcune unità). Parametri microbiologici La varietà e la frequenza dei microrganismi patogeni nelle acque di rifiuto riflettono il livello di diffusione delle malattie endemiche locali I microrganismi patogeni sono all’origine di numerose malattie e casi di mortalità soprattutto in zone con scarsa igiene ambientale Microrganismo Escherichia Coli Legionella Batteri Salmonella Typhi Salmonella Vibrio cholerae Adenovirus Enterovirus Virus Epatite A Reovirus Rotavirus Cryptosporidium Protozoi Giardia lamblia Taenia Elminti Ascaris Malattia Gastroenterite Legionella Febbre tifoidale Salmonellosi Colera Malattie respiratorie Gastroenterite, meningite Epatite Gastroenterite Gastroenterite Criptosporidiosi Giardiasi Teniasi Ascaridiasi Parametri microbiologici I microrganismi patogeni presenti nelle acque reflue sono pochi e difficilmente isolabili ed identificabili Si utilizzano i MICRORGANISMI INDICATORI • alla presenza/assenza dell’indicatore corrisponde la presenza/assenza del patogeno • il rapporto indicatore/patogeno è il più costante possibile e la concentrazione dell’indicatore è preferibilmente superiore a quella del patogeno • l'indicatore e il patogeno presentano simili capacità di sopravvivenza nell’ambiente esterno ed analoga resistenza ai disinfettanti • l'indicatore dovrebbe essere un microrganismo non patogeno, facilmente rilevabile e quantificabile con tecniche semplici e riproducibili, applicabili a tutti i tipi di campione Parametri microbiologici Per avere indicazioni sulla concentrazione di microrganismi presenti nelle acque e in particolare nei liquami, si fa generalmente riferimento a particolari batteri del ceppo “Coli” I Coliformi sono presenti nel tratto intestinale dell’uomo; ciascuna persona espelle circa 100-400 miliardi di Coliformi al giorno, oltre ad altri tipi di batteri. La presenza dei Coliformi è considerata indice di presenza di microrganismi patogeni Possibili indicatori Coliformi totali, Coliformi fecali, Klebisella, Escherichia Coli, Streptococchi fecali, Enterococchi, Clostridium, ... Parametri microbiologici MPN (Most Probable Number): inoculo di diluizioni progressive di campione in tubi contenenti terreni di coltura liquidi. Viene effettuata una prova presuntiva (capacità dei Coliformi di fermentare producendo gas) e una prova di conferma (crescita delle colture risultate positive alla prova presuntiva su terreni che impediscono la crescita di altri microrganismi). Entrambe hanno bisogno di un certo periodo di incubazione. Non si ottiene il valore esatto ma una stima statistica della concentrazione espressa come MPN/100 mL Membrane filtranti: filtrazione di un volume noto di campione attraverso pori che trattengono i batteri. I batteri trattenuti vengono messi a contatto con il terreno selettivo adatto alla loro crescita. Al termine dell’incubazione vengono contate direttamente le unità formanti colonie (CFU) che si sono formate e la concentrazione viene espressa come CFU/100 mL o UFC/100 mL Parametri microbiologici Parametri microbiologici Acque destinate al consumo umano D.Lgs. 31/2001 Coliformi totali Coliformi fecali Streptococchi fecali Spore di clostridi solfato riduttore Computo delle colonie 36°C su agar 22°C Computo delle colonie 36°C su agar per acque confezionate in 22°C recipienti chiusi Volume del campione [ml] Valori guida (VG) 100 100 100 - Concentrazione massima ammissibile (CMA) 0 0 0 100 - 0 1 1 1 10 100 5 20 1 20 100 A giudizio dell’autorità sanitaria competente può essere anche richiesto il controllo di: alghe, Escherichia Coli, elminti, enterobatteri patogeni, Enterovirus, funghi, protozoi, Stafilococchi patogeni, Pseudomonas Aeruginosa Parametri microbiologici Balneabilità DPR 8/6/82 n. 470 Coliformi totali: 2000 MPN/100ml Coliformi fecali: 100 MPN/100ml Streptococchi fecali: 100 MPN/100ml Salmonelle: assenti in 1000ml Enterovirus: assenti Scarico in corpi idrici superficiali D.Lgs. 152/99 Escherichia Coli: 5000 CFU/100ml Riuso irriguo delle acque depurate (DM 185/2003) Escherichia Coli: 10 CFU/100ml Salmonelle: assenti Metodi di analisi e tecniche di campionamento Campionamento Le operazioni di campionamento relative all'analisi delle acque devono essere effettuate sia in base a criteri generali di rappresentatività e di casualità (validi per qualsiasi altro prodotto), sia in base a criteri più specifici e caratteristici. E’ la prima operazione del monitoraggio e non deve inficiare il risultato finale. Rappresentatività significa che le caratteristiche del campione devono rispecchiare al massimo le caratteristiche medie dell'acqua in esame, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. Il requisito di casualità è altrettanto essenziale in quanto consente di impostare le operazioni di campionamento da un punto di vista statistico, particolarmente utile per indagini d'un certo rilievo. Recipienti: devono essere puliti e con tappo a tenuta. Per determinazioni correnti si possono utilizzare anche bottiglie di polietilene. Per determinazioni molto delicate occorrono bottiglie di vetro neutro, lavate con miscela cromica, poi pulite più volte con acqua distillata, ed infine essiccate in stufa. Campionamento Prelievo. È opportuno ‘avvinare’ il recipiente con l'acqua in esame, prima del prelievo del campione, e riempire quanto più possibile la bottiglia prima di chiuderla, per evitare che vi rimangano bolle d'aria. Per il prelievo di acque di fiume è opportuno prelevare il campione al centro della corrente, a 20-25 cm dal pelo dell'acqua. Nel caso dei laghi, o comunemente di acque non correnti, si devono eseguire prelievi a varie profondità con adatti campionatori. Al momento del prelievo riportare su ogni campione i dati che lo riguardano (ad esempio provenienza, la data, l'ora, il punto del prelievo, la temperatura del campione e quella ambiente, ecc.) Conservazione. Tra il prelievo del campione e l'esecuzione dell'analisi deve passare il minor tempo possibile. I campioni in attesa di analisi devono essere tenuti in frigorifero a temperatura leggermente superiore a 0 °C. Vi sono determinazioni che devono essere necessariamente eseguite in situ: tra queste sono da citare la temperatura, il pH, il potenziale redox, il cloro libero, la conducibilità elettrolitica, l'ossigeno disciolto. Tipi di campionamento In funzione dell’arco di tempo che rappresentano i campioni si distinguono in: • istantanei quando rappresentano un singolo istante. Si utilizzano soprattutto per eventi particolari (es. scarico anomalo). • compositi quando sono costituiti dall’unione di più aliquote prelevate ad intervalli regolari indipendentemente dalle variazioni di portata e/o dei carichi. Adatti a seguire andamenti temporali ma non adatti per effettuare bilanci di massa; • medi ponderali costituiti dall’unione di più aliquote prelevate ad intervalli o in volumi variabili in funzione della portata e/o dei carichi. Idonei per valutare i carichi totali, per effettuare bilanci di massa. E’ necessaria la disponibilità di strumentazione di processo e campionatori automatici. Metodiche analitiche Esistono delle metodiche ‘di riferimento’ o ’metodiche ufficiali’ per l’esecuzione delle determinazioni analitiche. In particolare nel campo dell’analisi delle acque, tali metodiche sono quelle IRSACNR. Queste richiedono spesso apparecchiature costose e procedure lunghe, poco adatte al monitoraggio degli impianti, soprattutto queli di piccole dimensioni (necessità di un laboratorio attrezzato). Con l’intento di ridurre i costi e semplificare le metodiche in modo da rendere possibile monitoraggi speditivi, sono stati sviluppati dei ‘metodi equivalenti’ che prevedono soprattutto l’utilizzo di kit. Prima di utilizzare largamente i kit è ovviamente opportuno verificarne la accuratezza (vicinanza del risultato al valore vero) e la ripetibilità (capacità di dare risultati molto simili sullo stesso campione) attraverso il confronto dei dati ottenuti con le metodiche ufficiali. Metodiche analitiche Vantaggi dell’uso dei kit: • facilità di esecuzione e possibilità di utilizzo anche da parte di personale non specializzato; • tempi brevi d’esecuzione; • utilizzo controllato di reagenti tossici o pericolosi, spesso smaltiti dai fornitori; • in termini di reagenti i costi sono spesso superiori alle metodiche ufficiali ma considerando l’analisi nel suo complesso (personale, strumentazione e relativa manutenzione delle apparecchiature da laboratorio,…) i costi sono confrontabili. Svantaggi: • il volume del campione analizzato è molto ridotto quindi molta attenzione all’omogeneità del campione per rendere l’analisi significativa; • l’analisi in kit non è valida ai fini della determinazione del rispetto dei limiti normativi; • più incertezza sull’interferenze soprattutto quando sopravvengono significativi cambiamenti nella qualità dei reflui. Metodi di analisi - Titolazione Titolazione: si esegue mediante aggiunta di una soluzione a titolo noto (soluzione standard) di un composto in grado di reagire con il parametro cercato fino a che la reazione non è ritenuta completa: raggiungimento del punto equivalente. Il raggiungimento del punto equivalente viene rilevato mediante osservazione del cambiamento di una proprietà della soluzione: - Colore; - pH; - potenziale red-ox. Il calcolo della concentrazione è fatto in base alla reazione e alla quantità di titolante aggiunto. Per il calcolo della quantità incognita del composto di interesse ci si basa sul fatto che al punto equivalente il numero di equivalenti del composto e del titolante sono uguali. Infatti, per definizione, in termini di equivalenti due reagenti reagiscono sempre in rapporto 1 : 1. Titolazioni Ad esempio si hanno le titolazioni acido – base: la quantità di acido o di base presente in una soluzione si valuta attraverso un procedimento chiamato titolazione, per cui una soluzione di acido viene titolata con una base e, viceversa, una soluzione di base viene titolata con un acido. Il raggiungimento del punto equivalente viene individuato per mezzo della presenza di indicatori ovvero sostanze che cambiano colore in funzione del pH della soluzione. pH 10 9 8 Punto equivalente 7 6 0 5 10 15 Volume soluzione titolante (mL) 20 Metodi di analisi – Analisi spettrofotometriche Si basano sull’interazione della luce con le soluzioni. Trasmittanza (T) = I1/I0 Assorbanza (A) = log I0/I1 l = cammino ottico (cm) Soluzione da analizzare Legge di Lambert-Beer A = log (Io/I) = ε l c ε = assorbanza specifica molare (l/ cm mol); c = concentrazione (mol/l) l = cammino ottico (cm) Metodi di analisi – Analisi spettrofotometriche Si deve costruire una curva di taratura che metta in relazione l’assorbanza ad una certa lunghezza d’onda con la concentrazione. Assorbanza a3 a2 a1 c1 c2 c3 Concentrazione Come per tutte le determinazioni spettrofotometriche la presenza di colore o di solidi in sospensione può alterare la misura. Metodi di analisi – Analisi spettrofotometriche Spettroscopia di assorbimento molecolare Sorgente luminosa Selettore lunghezza d’onda Rivelatore e registratore Campione Con questa tecnica si possono analizzare molti parametri chimici: Azoto nitrico Azoto ammoniacale Azoto nitroso Fosfati Cloruri Calcio Magnesio Ferro COD Tensioattivi non ionici Argento Cadmio Solfato Potassio Manganese Azoto totale Ossigeno Ozono Piombo Colore Trasmittanza Alluminio ….. Metodi di analisi – Analisi spettrofotometriche Spettroscopia di assorbimento molecolare: esempio di spettrofotometro Metodi di analisi – Analisi spettrofotometriche Spettroscopia di assorbimento atomico Sorgente luminosa Bruciatore Selettore lunghezza d’onda Rivelatore e registratore Spettroscopia in emissione Bruciatore (sorgente luminosa) Selettore lunghezza d’onda Rivelatore e registratore Si tratta di tecniche idonee alla rilevazione dei metalli in genere: Sodio Cadmio Piombo …... Boro Zinco Cromo Metodi di analisi – Tecniche cromatografiche Si utilizzano per l’analisi delle sostanze organiche Gli indici utilizzate per il contenuto organico (BOD, COD, TOC), non forniscono alcuna indicazione sul tipo di sostanze presenti. Le tecniche cromatografiche si basano sugli equilibri di ripartizione delle sostanze organiche tra una fase fissa ed una fase stazionaria: conoscendo le due fasi, si riconosce un composto dal tempo che questo impiega ad attraversare la colonna cromatografica In base alle fasi utilizzate si hanno molte tecniche cromatografiche. Gas cromatografia (fase mobile gassosa); Cromatografia liquida (fase mobile liquida). Esempi di qualità delle acque: acque naturali Pioggia Varese Residuo a 180 °C mg/l pH Unità pH Conduttività μS/cm BOD mgO2/l Durezza °F Calcio mg/l Magnesio mg/l Sodio mg/l Potassio mg/l Ammonio mg/l Solfato mg/l Nitrato mg/l Cloruro mg/l Idrogeno mg/l carbonato 4.5 29.7 0.78 0.3 0.41 0.11 1.1 4.5 2.9 1.1 0 Lago Maggiore 7.2 136 6.8 21 3.8 2.1 1.5 <0.01 29 3.7 1.7 45 Acqua sott. Pavia Acqua sott. 2 Milano Mare Liguria 230 7.1 330 0.79 17.6 52 11 801 1.1 <0.01 17 1 6 207 630 7.3 850 0.4 42.7 135 21.8 19.3 2.4 <0.01 127 18 31 335 37720 460 458 1332 11286 432 2858 20260 140 Esempi di qualità delle acque: acque minerali Temperatura Residuo a 180 °C pH Conduttività BOD Durezza Calcio Magnesio Sodio Potassio Ammonio Solfato Nitrato Cloruro Idrogeno carbonato San Benedetto Norda Alisea °C 16.7 9.4 9 mg/l 250 44.5 60.9 Unità pH 7.68 7.5 7.9 400 56 93.5 μS/cm mgO 2/l °F 2.8 4.15 mg/l 46 7.9 12.3 mg/l 30 2 2.6 mg/l 6.8 1.5 2.5 mg/l 1.1 0.5 0.6 mg/l mg/l 4.9 4.5 10.1 mg/l 6.8 2.7 2.5 mg/l 2.8 0.6 0.9 mg/l 293 30.5 41.6 Esempi di qualità delle acque: acque reflue e depurate Temperatura Residuo a 180 °C pH Conduttività COD Durezza Calcio Magnesio Sodio Potassio Ammonio Solfato Nitrato Cloruro Idrogeno carbonato Impianto di Calice Impianto di Pistoia °C mg/l 250 44.5 Unità pH μS/cm mgO2/l °F mg/l mg/l mg/l mg/l mg/l mg/l mg/l mg/l mg/l 7.67 1775 27 27 70.8 23 318 22 2.55 121.8 5.5 237 357 7.3 720 30 19.8 59.9 12 82 15.5 0.05 58.2 7.74 75.2 240 Tipico Ingresso impianto civile Percolato di discarica 500 7000 10 25 30 0 50