Catilina: Il 29 settembre il Nuovo Teatro Orione è pronto al suo debutto con uno spettacolo che rivisiterà la vita del nobile romano rappresentandolo non più come un folle sanguinario ma come uomo di valore contro un potere oscuro. 21/09/2016 L'evento di riapertura del Nuovo Teatro Orione ha permesso al pubblico romano di conoscere la nuova programmazione e direzione, intenzionate a dare una nuova immagine del teatro. In questa occasione il direttore artistico Claudio R. Politi e quello amministrativo Carlo Oldani hanno dato l’annuncio, con una certa emozione, del primo spettacolo della stagione dal titolo CATILINA prodotto dalla Rion & Sirio srls, in scena dal 29 settembre al 16 ottobre. Un progetto culturale piuttosto ambizioso interamente realizzato “in casa” con 20 bravissimi attori scelti dopo accurati casting. Il lavoro è nato dall’interesse per la vita del nobile romano Catilina, ispirata al saggio di Massimo Fini nell’intenzione di rivalutare un personaggio la cui figura è stata sempre boicottata dalla storia. Infatti, si cercherà di presentare il soggetto non più un folle sanguinario ma come un uomo di valore contro un potere oscuro. Come dichiara Politi nelle sue note d’autore “la narrazione vuole passare attraverso il noir di una doppia congiura: quella di cui Catilina fu artefice e quella di cui fu vittima”. Nelle note di regia Oldani, invece, sottolinea i due grandi filoni dello spettacolo, quello ideologico che porta il protagonista in un labirinto di serpi e macchinazioni e quello sentimentale che mette in risalto il rapporto di Catilina con Orestilla. In scena sarà assicurato anche molto ritmo grazie alla ricostruzione di ben due battaglie che vengono combattute con costumi che rappresentano esatte riproduzioni dell’epoca. Marco Rossetti è l’attore che interpreta il protagonista mentre l’opera sarà impreziosita dalle musiche del compositore Marco Frisina e dalle scenografie di Gianluca Amodio. Non si può non considerare la rievocazione di un’instabilità politica che, inevitabilmente, può mettere in luce anche assonanze con il nostro presente. Rosario Schibeci