Ingegneria dei Sistemi Elettrici_4 CAMPO DI CORRENTE Si definisce campo di corrente la regione dello spazio nella quale ha sede una distribuzione continua di corrente elettrica. Esso è stazionario, se le grandezze che caratterizzano la sua distribuzione sono indipendenti dal tempo. Al fine di definire le grandezze che caratterizzano un campo di corrente, si consideri una vaschetta riempita di liquido conduttore omogeneo e isotropo nella quale vengano immersi due elettrodi collegati ai terminali di un generatore di tensione costante. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_4a 1 Mediante un tensiometro elettrico sono individuabili delle superfici equipotenziali: lungo dei punti di uguale tensione rispetto ad un punto di riferimento arbitrario (per esempio il morsetto del generatore). Sono inoltre tracciabili le superfici ortogonali a quelle equipotenziali dette superfici di forza o di flusso. 100V + V M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_4a 2 Per l’esempio considerato la distribuzione delle superfici ortogonali a quelle equipotenziali, dette superfici di forza o di flusso, ha l’andamento riportato in figura . 25 50 75 0 100 B A M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_4a 3 Considerando due superfici equipotenziali i cui potenziali siano rispettivamente V e V-dV e un punto generico P sulla superficie a potenziale V: n P E dl V-dV V M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_4a 4 Si definisce in P il campo elettrico E o vettore forza elettrica il vettore normale alla superficie equipotenziale in P, con verso che va dalla superficie a potenziale maggiore a quella a potenziale minore e modulo pari a: dV E =− dl Il segno meno è necessario in conformità con la convenzione che il potenziale aumenta in senso contrario al campo E In base alla definizione data il campo può essere espresso come il gradiente di V: E = - ∇V Con il voltmetro (tensiometro elettrico ) è possibile verificare che il vettore di forza elettrica E è ovunque irrotazionale. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_4a 5 Essendo il campo E irrotazionale, la sua circuitazione lungo una qualsiasi linea chiusa è nulla: E ⋅ dl = 0 B Infatti: ∫ A ∫ E ⋅ dl + ∫ E ⋅ dl = U A l AB + U BA = U AB − U AB = 0 B dove A e B sono due punti generici del campo. l dl B A M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_4a 6 E applicando il teorema di Stokes lungo un percorso l che delimita una superficie A: ∫ E ⋅ d l = ∫ ∇ × E ⋅ dA = 0 l ∇=i Con A ∂ ∂ ∂ + j + k operatore vettore nabla e ∂z ∂x ∂y ∇× ≡ operatore rotore da cui risulta : ∇ × E = 0 ossia il campo elettrico E è irrotazionale, questa è la legge delle tensioni in forma locale. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_4a 7 Con l’ amperometro (reometro elettrico ) si può verificare che la densità di corrente è dappertutto solenoidale ossia: I = ∫ J ⋅ dA = 0 A Il flusso di J attraverso una superficie chiusa è uguale a zero. Si consideri una superficie elementare dA staccata su una superficie equipotenziale da tante linee di flusso tali da costituire un tubo di flusso elementare di altezza dl : P J dA dl V-dV V M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_4a 8 Si definisce vettore densità di corrente J il vettore tangente alle linee di flusso e normale alle superfici equipotenziali in P (centro della superficie equipotenziale dA); • con verso uguale a quello positivo per la corrente (verso i potenziali decrescenti) e; • modulo pari al rapporto tra la corrente che attraversa la superficie elementare: ⎛ dI ⎞ dI J=⎜ n ⎟= ⎝ d A ⎠ dA • con n versore della normale alla superficie equipotenziale elementare dA in P: I = ∫ J ⋅d A Quindi M. Usai A Ingegneria dei Sistemi Elettrici_4a 9 Se J è in ogni punto uniforme indipendente dal punto P, la corrente è deducibile dalla relazione I = J ⋅ A . Inoltre poiché per il principio di conservazione dell’energia la corrente attraverso una superficie chiusa deve essere uguale a zero: I = ∫ J ⋅d A = 0 A e applicando il teorema della divergenza : ∫ J ⋅ d A = ∫ ∇ ⋅ J dV = 0 A V Dove V è il volume racchiuso dalla superficie A, da cui: ∇ ⋅ J = 0 (con ∇⋅ ≡ operatore di divergenza), Quindi il vettore densità di corrente è solenoidale. Questa è la legge delle correnti in forma locale. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_4a 10 Sono state definite complessivamente a) Due grandezze scalari o globali Tensione U associata a una coppia di punti [V] Corrente I associata a una superficie [A] b) Due grandezze vettoriali, o locali, o puntuali V⎤ ⎡ Forza elettrica E associata ad un punto ⎣⎢ m ⎥⎦ ⎡A⎤ Densità di corrente J associata ad un punto ⎢ 2 ⎥ ⎣m ⎦ M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_4a 11 Legge di Ohm in forma locale Si consideri un cilindretto elementare infinitesimo con le basi su due superfici equipotenziali e superficie cilindrica laterale formata da linee di flusso: E P J dA dl V-dV V Il bipolo infinitesimo associato al cilindretto è caratterizzato -dV dalla sua resistenza elementare, definita come: R = dI E poiché è uniforme, la differenza di potenziale tra le due superfici elementari sarà: -dV=Edl. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_4a 12 Poiché la densità di corrente uniforme: dI=J dA e quindi R= − dV Edl dl = =ρ dI JdA dA E dove: ρ = [Ωm ] è la resistenza del bipolo infinitesimo per unità J di lunghezza e di area: essa è una caratteristica del materiale e si chiama resistività e l J ⎡S⎤ γ= = ρ E ⎢⎣ m ⎥⎦ M. Usai è la conducibilità. Ingegneria dei Sistemi Elettrici_4a 13 Poiché E e J hanno la stessa direzione in ogni punto la relazione scalare è valida anche vettorialmente: E = ρ J forma locale diretta della legge di Ohm J = γE M. Usai forma locale reciproca della legge di Ohm Ingegneria dei Sistemi Elettrici_4a 14 Condizioni al contorno del campo di corrente Consideriamo un percorso l infinitesimo rettangolare ABCD in corrispondenza della superficie di separazione di due conduttori con resistività diversa come riportato in figura con AD=BC>>AB=CD: E1n α E1 ρ1 A E2 B 1 Et1 n D α2 ρ2 C Applicando la legge delle tensioni in forma locale ∇ × E = 0 La circuitazione di E lungo il percorso ABCD è uguale a zero. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_4a 15 Trascurando i contributi uguali e opposti sui tratti AB e DC, si ha: D B ∫ E ⋅ dl = ∫ E 1 A 2 ⋅ dl C E1 dl cos(90° + α1 ) = E 2 dl cos(90° + α 2 ) − E1sinα1 = − E 2 sinα 2 E1t = E 2t Passando da un mezzo a resistività ρ1 a un mezzo a resistività ρ 2 , le componenti tangenziali del campo rimangono invariate. Se ancora, si applica la legge delle correnti in forma locale risulta che: ∫ J ⋅ d A = 0 per il teorema della divergenza. A M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_4a 16 Se si considera un cilindretto infinitesimo disposto in corrispondenza della superficie di separazione dei due mezzi e avente la superficie laterale trascurabile rispetto alla superficie delle basi, per la legge delle correnti in forma locale si ha: J1 dA cos(J1 n ) = J 2 dA cos(J 2 n ) ⎧n normale alla superficie in P ⎨ ⎩t tangente alla superficie in P J1 dAcosα1 = J 2 dAcosα 2 J n1 = J n2 oppure; γ1E1n = γ 2 E 2n Ossia la componente normale della densità di corrente è continua attraverso la superficie di separazione. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_4a 17 L’angolo α i che il vettore campo elettrico E i con la normale alla superficie di separazione nel mezzo i, è definito dalla relazione: E it tg α i = E i αi E in Dividendo le relazioni trovate tra di loro: ⎧E1t = E 2t ⎨ ⎩γ1E1n = γ 2 E 2n => tgα1 tgα 2 = γ1 γ2 => E ti E ni tgα1 γ1 = tgα 2 γ 2 n Questa relazione rappresenta la legge della rifrazione delle linee di forza elettrica e di corrente, secondo la quale αi è maggiore nel mezzo a conducibilità più elevata, ossia E i devia allontanandosi dalla normale alla superficie di separazione, passando in mezzo a conducibilità maggiore. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_4a 18 Per γ1 >> γ 2 (conduttore-aria) il campo è normale alla superficie del buon conduttore, infatti: tgα 2 γ 2 = ≈0 tgα1 γ1 ⇒ tgα 2 ≈ 0 per α 2 ≈ 0 +V M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_4a 19