scuola di formazione e perfezionamento per la pa

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EBIT - Scuola di Formazione e Perfezionamento per la P.A.
Viale della Libertà, 197/A - 73100 Lecce (LE)
tel. 0832/396823 fax 0832/1831467
sito web: www.infoebit.com e-mail: [email protected]
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EBIT
SCUOLA DI FORMAZIONE E PERFEZIONAMENTO PER LA P.A.
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CATALOGO CORSI 2017
Sommario
PRESENTAZIONE EBIT
pag. 3
PERSONALE
pag. 4
SERVIZI ECONOMICO-FINANZIARI, ECONOMATO,
TRIBUTI E PATRIMONIO
pag. 31
SERVIZI TECNICI
pag. 46
ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA
pag. 62
AMMINISTRAZIONE DIGITALE
pag. 65
ANTICORRUZIONE E TRASPARENZA
pag. 68
ORGANIZZAZIONE E BENESSERE ORGANIZZATIVO
pag. 74
SANITÀ E UNIVERSITÀ
pag. 81
ENTI LOCALI
pag. 99
CONTENZIOSO TRIBUTARIO
pag. 102
AMBIENTE E POLIZIA LOCALE
pag. 105
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Chi siamo
EBIT – Scuola di Formazione e Perfezionamento per la P.A. è attiva dal 2004 nel campo
della formazione e dei servizi consulenziali destinati a tutte le Pubbliche Amministrazioni
(Enti Locali, Sanità, Università, Enti di Ricerca, Afam, Enti Pubblici non economici, Ministeri).
Avvalendosi di esperti tra i più qualificati ed autorevoli (dirigenti e funzionari pubblici,
prestigiosi professionisti, esponenti della dottrina e della giurisprudenza di chiara fama), EBIT
propone corsi di aggiornamento e di perfezionamento, nonché Master il cui tratto
distintivo è la rispondenza immediata alle esigenze formative di tutto il personale degli Enti
Pubblici, particolarmente accresciute negli ultimi anni a seguito dei continui interventi
normativi e del nuovo sistema di funzioni e di responsabilità dei dirigenti, dei quadri, dei
dipendenti pubblici e degli amministratori.
I corsi e Master EBIT -a cui hanno partecipato dal 2004 al 2016 decine di migliaia di
dipendenti pubblici- si svolgono sia a catalogo (www.infoebit.com) presso le principali città
italiane che direttamente presso gli Enti (residenziali) ed intendono fornire un serio ed
efficace processo formativo delle risorse umane sostenendo le necessità di aggiornamento di
manager, dipendenti e professionisti delle Pubbliche Amministrazioni.
NOVITÀ 2017: con provvedimento prot. n.28115/2016 del 24/11/2016 EBIT –
Scuola di Formazione e Perfezionamento per la P.A. è stata abilitata al MERCATO
ELETTRONICO della Pubblica Amministrazione.
All’interno
della
cd.
“FORMAZIONE
GENERALISTA”
sul
sito
MEPA
(https://www.acquistinretepa.it/opencms/opencms) è possibile visualizzare i corsi ed i Master
EBIT anno 2017 (codici articolo da EBIT1 a EBIT98) nelle seguenti aree:
1) servizi di formazione specialistica e manageriale,
2) servizi di formazione specialistica giuridica e amministrativa,
3) servizi di formazione specialistica finanza, contabilità e tributi.
In aggiunta alla usuale offerta didattica frontale, EBIT propone altresì una pluralità di servizi
consulenziali di primaria qualità, caratterizzati da celerità ed esaustività e finalizzati alla
ottimale gestione amministrativa ed economica dell'Ente.
L’offerta si sviluppa in tutte le aree tematiche interessanti la P.A. (Gestione ed
Amministrazione del Personale, Anticorruzione e Trasparenza, Nuovo Codice degli Appalti
Pubblici, Contratti, Contabilità,
Bilancio, Tributi, Fisco,
Contenzioso, Economato,
Organizzazione, Privacy, Comunicazione, Urp, Legislazione ambientale, Polizia Municipale, ecc.)
e si sostanzia specificamente in:
• risposte a quesiti on-line
• case study
• supporto alla stesura di atti, regolamenti e circolari
• pareri legali
• redazione di pareri in genere
• studi di fattibilità
• progetti
• disamine tecniche
• convenzioni
• contratti
• modelli
• rassegna novità legislative, giurisprudenziali e fiscali
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CATALOGO CORSI 2017
EBIT
SCUOLA DI FORMAZIONE E PERFEZIONAMENTO PER LA P.A.
PERSONALE
ATTESTAZIONE DELLA PRESENZA IN SERVIZIO, MANCATE TIMBRATURE E
RISPETTO DELL’ORARIO DI LAVORO TRA LEGISLAZIONE, CCNL, PRASSI E
GIURISPRUDENZA 2016
(CORSO OBBLIGATORIO PER TUTTI I DIPENDENTI PUBBLICI
CONTRATTUALIZZATI):
RESPONSABILITÀ E SPECIFICI ADEMPIMENTI PER DIPENDENTI,
DIRIGENTI/RESPONSABILI, ADDETTI SERVIZIO PERSONALE E UFFICIO
PROCEDIMENTI DISCIPLINARI
DESTINATARI: tutto il personale dipendente contrattualizzato (comparto e dirigenza) di tutti i comparti
pubblici
DOCENTE: dott. MICHELE PETRONE, Esperto nella Gestione giuridica del rapporto di lavoro nelle
Pubbliche Amministrazioni - Consulente Enti Pubblici - Formatore EBIT, Scuola di Formazione e
Perfezionamento per la P.A.
CORSO OBBLIGATORIO:
1) La partecipazione al corso consente di adempiere ad uno specifico obbligo normativo, atteso che
l’art. 54, comma 7, del D.Lgs 165/01 e s.m.i. prevede espressamente che “Le pubbliche
amministrazioni verificano annualmente lo stato di applicazione dei codici e organizzano attività di
formazione del personale per la conoscenza e la corretta applicazione degli stessi”.
2) Siffatto obbligo normativo è stato ribadito dall’art. 15, comma 5, del d.P.R. 16 aprile 2013, n. 62
(Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici), ai cui sensi “Al personale
delle pubbliche amministrazioni sono rivolte attività formative in materia di trasparenza e integrità, che
consentano ai dipendenti di conseguire una piena conoscenza dei contenuti del codice di
comportamento, nonché un aggiornamento annuale e sistematico sulle misure e sulle disposizioni
applicabili in tali ambiti”.
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CORSO PRESSO IL SUO ENTE: Data la tematica affrontata, riguardante tutti i dipendenti (comparto e
dirigenti) contrattualizzati, nonché l’obbligo normativo in capo alla singola Amministrazione Pubblica di
realizzare attività di formazione specifiche in materia EBIT, Scuola di Formazione e Perfezionamento per la
P.A. può organizzare specifici moduli formativi in base alle vostre esigenze, ad un costo particolarmente
contenuto.
Il numero dei giorni di corso è quantificato dall’Ente, nella considerazione che in ogni giornata di corso si
possono realizzare due moduli formativi (uno al mattino ed uno al pomeriggio) con partecipazione di tutto il
personale dipendente.
Per informazioni e/o richiesta di preventivi telefonare allo 0832/396823 oppure scrivere a:
[email protected]
OBIETTIVI: Il corso si prefigge di analizzare nel dettaglio la complessa normativa riguardante il rispetto
dell’orario di lavoro e le corrette modalità di attestazione della presenza di tutti i dipendenti pubblici
contrattualizzati (comparto e dirigenza) di tutti i comparti pubblici.
Il percorso formativo intende fare estrema chiarezza sulla vigente disciplina legislativa -alla luce
del D.Lgs. 165/2001, del D.Lgs. 116/2016, del D.Lgs 174/2016 e della sentenza della Corte Costituzionale
25/11/2016, n. 251- nonché sulle specifiche clausole contrattuali contenute nei singoli comparti
pubblici e gli indirizzi del Dipartimento della funzione pubblica.
Oltre alla approfondita disamina dei profili sia sostanziali che procedurali (forme, termini), saranno analizzate
specificamente le responsabilità (penali, disciplinari, amministrativo-contabili): del dipendente, degli
eventuali terzi, del Direttore/Responsabile, degli addetti al Servizio Personale e dell’Ufficio Procedimenti
Disciplinari.
Seguirà una specifica analisi degli indirizzi del Dipartimento della Funzione pubblica e dei consolidati
indirizzi della Corte di Cassazione emersi nel corso dell’anno 2016 (incluse sentenze dell’1 e del
14 dicembre).
L’effettuazione del corso, inoltre, consentirà all’Ente l’assolvimento di uno specifico obbligo
normativo in tema di formazione previsto sia dall’art. 54, comma 7, del D.Lgs 165/01 che dall’art. 15,
comma 5, del d.P.R. 16 aprile 2013, n. 62 (Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti
pubblici), ed ulteriormente sollecitato di recente dal Consiglio di Stato con parere n. 864/2016.
METODOLOGIA DIDATTICA: corso “frontale”, di carattere squisitamente teorico-pratico, atto alla
disamina della normativa ed alla soluzione di casi pratici esposti in aula. Interazione con i partecipanti al fine
di consentire l’acquisizione di nozioni che consentono loro una adeguata autonomia gestionale.
PROGRAMMA: Definizione di orario di lavoro. Obbligo della procedura automatizzata delle
presenze/assenze per il personale dipendente del Comparto. Analisi delle normativa di riferimento di matrice
legislativa e contrattuale (comparto e dirigenza). Modalità sostitutive legittime e modalità sostitutive
illegittime. Eventuali limiti di tolleranza delle mancate timbrature. Casi particolari: TITOLARI DI
POSIZIONE ORGANIZZATIVA (ENTI LOCALI, SANITÀ, MINISTERI, ENTI PUBBLICI NON ECONOMICI),
ELEVATE PROFESSIONALITÀ (UNIVERSITÀ), RICERCATORI E TECNOLOGI (ENTI DI RICERCA),
DOCENTI (AFAM). Obbligo della procedura automatizzata delle presenze/assenze per il personale
dipendente con QUALIFICA DIRIGENZIALE (inclusi Direttori di Struttura Complessa). LA GESTIONE
DELLA MANCATA TIMBRATURA: un fenomeno troppo sottovalutato. Responsabilità per il
dipendente e per il dirigente/responsabile che autorizza le registrazioni “manuali”. Adempimenti
specifici e correlati profili di responsabilità per gli ADDETTI AL SERVIZIO PERSONALE. Le conseguenze
in caso di mancata timbratura per la PAUSA PRANZO e la PAUSA “CAFFÈ”. I profili di
responsabilità penali, disciplinari, amministrativo-contabili. Il licenziamento: ipotesi e procedure. I
CCNL area Dirigenza 2010: le responsabilità disciplinari dei Dirigenti in caso di omesso controllo e/o
tolleranza e/o lacunosa vigilanza sul proprio collaboratore. Le novità introdotte dal D.LGS. 20/06/2016, n.
116: definizione di falsa attestazione della presenza in servizio. Concetto di comportamento fraudolento.
Estensione delle responsabilità a terzi. Sospensione cautelare obbligatoria e procedimento disciplinare
“accelerato”. La sentenza della Corte costituzionale 25/11/2016, n. 251, i riflessi di
incostituzionalità derivata del D.Lgs. 116/2016 e la piena vigenza del D.Lgs. 165/2001, come
modificato dal D.Lgs. 150/2009. DIFFERENZE STRUTTURALI TRA MANCATA TIMBRATURA E
FALSA ATTESTAZIONE DELLA PRESENZA IN SERVIZIO sia per i dipendenti del comparto che per i
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dipendenti con qualifica dirigenziale ed analisi sistematica dei conseguenti profili di responsabilità
disciplinare, amministrativo-contabile e penale. Obbligo di denuncia di danno, da parte dei
dirigenti/responsabili di servizi, ed onere di segnalazione alla Corte dei conti (D.Lgs.
26/08/2016, n. 174). Adempimenti specifici e correlati profili di responsabilità per l’UFFICIO
PROCEDIMENTI DISCIPLINARI. Gli indirizzi del Dipartimento della Funzione Pubblica. Analisi dei
consolidati indirizzi della Corte di Cassazione emersi nel corso dell’anno 2016.
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L’ORARIO DI LAVORO NEGLI ENTI PUBBLICI (NORMATIVA, PRASSI,
GIURISPRUDENZA): TIMBRATURE, RITARDI, PAUSE, RIPOSO GIORNALIERO
E SETTIMANALE, FESTIVITÀ, STRAORDINARIO, RECUPERI, FERIE, TRASFERTE,
REPERIBILITÀ, TURNI, LAVORO NOTTURNO
DESTINATARI: UOC Personale - Dirigenti e Responsabili Servizi e Uffici - Direttori UOC e UOS - Dirigenti Titolari di posizione organizzativa - Coordinatori di U.O. e di Dipartimento - Elevate Professionalità Dipendenti di tutti i servizi
DOCENTE: dott. MICHELE PETRONE, Esperto nella Gestione giuridica del rapporto di lavoro nelle
Pubbliche Amministrazioni - Consulente Enti Pubblici - Formatore EBIT, Scuola di Formazione e
Perfezionamento per la P.A.
PREMESSA: Il sistema sanzionatorio in materia di orario di lavoro, modificato in maniera particolarmente
severa dal D.L. 23 dicembre 2013, n. 145, convertito dalla legge 21 febbraio 2014, n. 9 che ha previsto il
raddoppio delle sanzioni amministrative e le restrizioni sulle timbrature e sulle false attestazioni di presenza
in servizio da parte del D.Lgs. 150/09, unitamente all’innovativo sistema disciplinare previsto per la prima
volta per i Dirigenti responsabili dei vari servizi/dipartimenti dell’Ente, nonché a quello già contemplato per
coloro che già ricoprono funzione di responsabilità di gestione del personale a vario titolo (Elevate
Professionalità, Posizioni Organizzative, Coordinatori, Responsabili di Ufficio/Servizio), impongono una
analitica conoscenza dei singoli istituti riguardanti l’orario di lavoro al fine di un monitoraggio costante e
capillare, onde prevenire eventuali abusi e profili di responsabilità ad ampio raggio (disciplinare,
amministrativo-contabile e penale). Alle novità in materia di lavoro notturno introdotte dal D.Lgs. 15 giugno
2015, n. 80 si aggiungono le ultime disposizioni in tema di controlli a distanza della presenza in servizio dei
dipendenti previste dal decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 151.
Il corso terrà naturalmente conto anche delle specifiche clausole contrattuali contenute nei CCNL pubblici
(comparto e dirigenza), nonché degli indirizzi amministrativi (Ministero del lavoro, Aran, Dipartimento
Funzione Pubblica, Inps). Ad ultimare il quadro complessivo interverrà una analitica e ragionata
disamina degli ultimi orientamenti giurisprudenziali su timbrature, pausa pranzo, pausa caffè, ritardi,
assenze ingiustificate, ferie, straordinario, rapporto libera professione intramoenia ed attività istituzionale,
reperibilità, indennità di turnazione.
METODOLOGIA DIDATTICA: corso “frontale”, di carattere squisitamente teorico-pratico, atto alla
disamina della complessa disciplina di riferimento ed alla soluzione di casi pratici esposti in aula. Interazione
con i partecipanti al fine di consentire a questi ultimi l’acquisizione di nozioni che consentono loro una
adeguata autonomia gestionale.
PROGRAMMA: Definizione di orario di lavoro. TIMBRATURE. Obbligo della procedura automatizzata delle
presenze/assenze del personale dipendente (comparto e dirigenza) di tutti i comparti pubblici. La gestione
della mancata timbratura. Modalità sostitutive legittime e modalità sostitutive illegittime. Eventuali limiti
di tolleranza delle mancate timbrature. I profili di responsabilità penali, disciplinari, amministrativocontabili. Le responsabilità in caso di omesso controllo e/o di tolleranza. Il CCNL Dirigenza 2010.
Adempimenti specifici per i dipendenti dell’UOC Risorse Umane ed eventuali implicazioni negative.
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RITARDI. Analisi della normativa di riferimento. Gli indirizzi del Dipartimento della Funzione Pubblica.
L’orientamento della giurisprudenza. Cause di giustificazione ed eventuali limiti di tolleranza. Obbligo di
vigilanza e di attivazione del relativo procedimento disciplinare. D.LGS. 66/2003 E CCNL. Il tempo per
recarsi al lavoro. Il tempo della vestizione/svestizione di divise fornite dall’Amministrazione. L’orario multi
periodale. La banca delle ore. LAVORO STRAORDINARIO. Disciplina e criteri di calcolo; limiti individuali e
complessivi; il sistema delle responsabilità e le ipotesi di non monetizzazione delle prestazioni straordinarie;
le deroghe e le esclusioni. Le ipotesi di straordinario riconosciute e quelle assolutamente non ammesse.
Disciplina del RECUPERO COMPENSATIVO e differenze con i permessi brevi. Le eccedenze orarie in
regime di flessibilità oraria. Casi particolari di orario di lavoro: TITOLARI DI POSIZIONE
ORGANIZZATIVA (Enti Locali, Sanità, Ministeri, Enti Pubblici non Economici), ELEVATE
PROFESSIONALITÀ (Università), RICERCATORI E TECNOLOGI (Enti di Ricerca), DOCENTI (Afam).
L’orario di lavoro del personale con QUALIFICA DIRIGENZIALE. L’orario di lavoro dei Direttori di Struttura
Complessa. Verifica circa l’obbligo o meno della timbratura per i Dirigenti. Rapporto P.O., Dirigenti e Direttori
di UOC con il lavoro straordinario ed i recuperi compensativi. RIPOSI GIORNALIERI: fruizione consecutiva
e frazionata dei riposi giornalieri; modalità di computo delle attività lavorative effettivamente rese in regime
di reperibilità ai fini del calcolo dei riposi giornalieri. Divieto del doppio turno di lavoro in ambito giornaliero a
decorrere dal 25 novembre 2015. Gli obblighi e le responsabilità di tutti coloro che sono deputati a
gestire le risorse umane. PAUSE: tipologie e durata. Pause obbligatorie e pause facoltative. Le pause del
personale addetto al videoterminale. La pausa caffè. La pausa pranzo. Il diritto alla mensa: requisiti
oggettivi; le clausole contrattuali. FERIE: Periodi di fruizione e programmazione; le ipotesi interruttive; il
potere di assegnazione unilaterale del periodo feriale: esempi; La gestione delle ferie arretrate. FESTIVITÀ
SOPPRESSE: gestione, calcolo e differenze tra ferie. RIPOSI SETTIMANALI: la domenica e le possibili
deroghe. Le novità derivanti dalla mancata effettuazione del riposo settimanale e relativo danno. La gestione
del lavoro prestato nel giorno di riposo settimanale. FESTIVITÀ INFRASETTIMANALI: coincidenza con la
domenica. Il lavoro prestato nel festivo infrasettimanale. Il lavoro prestato nel GIORNO NON
LAVORATIVO. La REPERIBILITÀ: passiva e attiva. Rapporto con i festivi e con i riposi settimanali.
Analisi della recente giurisprudenza della Corte di Cassazione. LE TRASFERTE: disciplina, relazione viaggioorario di lavoro. LAVORO NOTTURNO: le novità introdotte dal D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 80. NUOVO
SISTEMA SANZIONATORIO: gli obblighi e le responsabilità della dirigenza. Il raddoppio delle sanzioni
amministrative introdotte dalla legge 21 febbraio 2014, n. 9. PRASSI: Gli indirizzi del Ministero del Lavoro.
La posizione del Dipartimento della Funzione Pubblica. Esame ragionato della recente GIURISPRUDENZA
su timbrature, pausa pranzo, pausa caffè, ritardi, assenze ingiustificate, ferie, straordinario, reperibilità,
turnazione, riposo settimanale, rapporto libera professione intramoenia ed attività istituzionale.
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CORSO SPECIFICO PER DIRIGENTI, POSIZIONI ORGANIZZATIVE,
ELEVATE PROFESSIONALITÀ, RESPONSABILI DI UFFICIO E DI SERVIZIO:
CONOSCERE DIRITTI ED OBBLIGHI DEI DIPENDENTI PUBBLICI PER UN
CORRETTO ESERCIZIO DEL POTERE ORGANIZZATIVO/DIRETTIVO, DI
CONTROLLO E DISCIPLINARE - PROFILI DI RESPONSABILITÀ IN CASO DI
GESTIONE OMESSA, LACUNOSA O SUPERFICIALE
DESTINATARI: Dirigenti e Responsabili Servizi e Uffici - Direttori UOC e UOS - Dirigenti - Titolari di
posizione organizzativa - Coordinatori di U.O. e di Dipartimento - Elevate Professionalità - UOC Personale O.I.V. – Responsabile della Prevenzione della Corruzione
DOCENTE: dott. MICHELE PETRONE, Esperto nella Gestione giuridica del rapporto di lavoro nelle
Pubbliche Amministrazioni - Consulente Enti Pubblici - Formatore EBIT, Scuola di Formazione e
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OBIETTIVI: Il corso intende fornire a tutti coloro (dirigenti e non) che ricoprono funzioni di gestione del
personale le adeguate conoscenze lavoristiche al fine di poter assolvere in modo adeguato al proprio ruolo
ed evitare contestualmente i pesanti riflessi sanzionatori che l’ordinamento contempla a vario titolo (penali,
disciplinari, amministrativo-contabili, dirigenziali, ecc.).
METODOLOGIA DIDATTICA: corso “frontale”, di carattere squisitamente teorico-pratico, atto alla
disamina della normativa ed alla soluzione di casi pratici esposti in aula. Interazione con i partecipanti al fine
di consentire l’acquisizione di nozioni che consentono loro una adeguata autonomia gestionale.
PROGRAMMA: I DIRITTI DEI DIPENDENTI PUBBLICI: ferie, pause infragiornaliere, riposi giornalieri e
settimanali, permessi, congedi, aspettative, assenze per malattia ed infortunio, congedi per l‘assistenza ai
figli (maternità/paternità, parentali, malattia dei figli, riposi giornalieri), permessi e congedi per l’assistenza ai
portatori di handicap in situazione di gravità. Assenze giustificate ed assenze ingiustificate. GLI OBBLIGHI
DEI DIPENDENTI PUBBLICI: il sistema degli obblighi presente nell’ordinamento vigente. Le fonti
normative di riferimento. I CCNL pubblici. Il nuovo Codice di comportamento “generale” dei dipendenti
pubblici approvato con d.P.R. 16 aprile 2013, n. 62. Il Codice di comportamento integrativo d’Ente. Il piano
della prevenzione della corruzione. Gli indirizzi del Dipartimento della Funzione Pubblica e dell’Anac. Il Codice
disciplinare. GLI OBBLIGHI DEI DIRIGENTI E DEI RESPONSABILI DI SERVIZIO/UFFICIO. Poteri
(direttivo/organizzativo, controllo, disciplinare) del dirigente pubblico nella attività di gestione delle risorse
umane: normativa di riferimento e modalità di estrinsecazione. Natura dei provvedimenti del
dirigente/responsabile di servizio negli atti di gestione del personale. L’obbligo di assicurare il rispetto della
legge. Necessaria conoscenza degli obblighi dei propri collaboratori al fine di poter esercitare la funzione di
controllo. Il nuovo obbligo di denuncia di danno, da parte dei dirigenti/responsabili di servizi, ed
onere di segnalazione alla Corte dei conti (D.Lgs. 26/08/2016, n. 174). L’obbligo di attivazione
del procedimento disciplinare. Raccordo tra il Dirigente/Responsabile di Servizio, l’UOC Risorse Umane e
l’Ufficio Procedimenti Disciplinari. Competenze disciplinari del dirigente e del responsabile di ufficio/servizio
non avente qualifica dirigenziale. Conseguenze, a vario titolo (penali, disciplinari, amministrativo-contabili,
dirigenziali, ecc.), in caso di mancato esercizio dell’azione disciplinare. Normativa (legislazione e
contrattazione collettiva) di riferimento. Gli orientamenti del Dipartimento della Funzione pubblica ed ANAC.
Gli indirizzi della Corte di Cassazione e della Corte dei Conti.
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LE PROCEDURE GESTIONALI DA SEGUIRE IN CASO DI ASSENZE PER MALATTIA
ED INFORTUNIO: ATTESTATI TELEMATICI E CERTIFICATI CARTACEI ANCORA
AMMESSI, PRONTO SOCCORSO, RICOVERO OSPEDALIERO E DAY-HOSPITAL,
VISITE MEDICHE ED ESAMI SPECIALISTICI, VISITE FISCALI E CAUSE DI
GIUSTIFICAZIONE DELL’ASSENZA, CONGEDO CURE INVALIDI, TERAPIE
SALVAVITA, MALATTIA DETERMINATA DA GRAVIDANZA E PUERPERIO,
PERIODO DI COMPORTO - TUTTE LE NOVITÀ IN MATERIA DI INFORTUNIO IN
VIGORE DAL 22/03/2016 E DAL 12/04/2017: I NUOVI ADEMPIMENTI PER LE
AMMINISTRAZIONI, I MEDICI E L’INAIL, TERMINI E MODALITÀ PER LA
DENUNCIA, RAPPORTO CON L’AUTORITÀ DI P.S., ABOLIZIONE REGISTRO
INFORTUNI, SANZIONI AMMINISTRATIVE
DESTINATARI: UOC Personale - Dirigenti e Responsabili Servizi e Uffici - Direttori UOC e UOS - Dirigenti Titolari di posizione organizzativa - Coordinatori di U.O. e di Dipartimento - Elevate Professionalità Dipendenti di tutti i servizi
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DOCENTE: dott. MICHELE PETRONE, Esperto nella Gestione giuridica del rapporto di lavoro nelle
Pubbliche Amministrazioni - Consulente Enti Pubblici - Formatore EBIT, Scuola di Formazione e
Perfezionamento per la P.A.
PREMESSA: Negli ultimi anni vi sono state numerose e significative modifiche legislative in materia di
assenze per malattia. Scopo del modulo è illustrare il corretto trattamento giuridico ed economico degli
istituti normativi oggetto di siffatte recenti novità normative.
In sede di corso si analizzeranno altresì gli effetti relativi al nuovo trattamento normativo delle assenze per
visite mediche, accertamenti diagnostici ed esami specialistici, a seguito delle significative novità emerse a
seguito della sentenza del TAR Lazio 17 aprile 2015, n. 5714, con cui è stata abrogata la circolare del
Dipartimento della funzione pubblica n. 2/2014, che aveva introdotto specifici criteri interpretativi relativi alle
assenze suindicate.
Parimenti verranno analizzate anche le novità in materia di infortunio in vigore dal 22 marzo 2016 introdotte
dal D.Lgs. 14 settembre 2015, n. 151. Oltre alla abrogazione del registro degli infortuni, saranno
commentate le nuove competenze per le Pubbliche Amministrazioni ed il rapporto tra Ente e dipendenti
infortunati, medici di prima assistenza, Inail e Autorità di Pubblica Sicurezza.
PROGRAMMA: MALATTIA. Le novità della legge 6 agosto 2008, n. 133: le assenze fino a 10 giorni ed
oltre i 10 giorni. Malattia continuativa e frazionata: modalità di computo dei giorni festivi e non
lavorativi e relativi adempimenti degli operatori addetti alla gestione delle assenze per malattia. La gestione
degli attestati medici riportati la dicitura “Dichiara di essere ammalato dal …….”. I nuovi modelli di
certificati medici telematici in vigore per le pubbliche amministrazioni: tutte le novità per
Amministrazioni, medici certificatori e dipendenti e differenze con i precedenti modelli. Significato del
concetto di “rettifica” e di “annullamento”. I certificati di pronto soccorso. I certificati di ricovero e di
dimissioni. Day-hospital e Day-surgery. Le patologie gravi che richiedono terapie salvavita e/o
invalidanti: Il concetto di terapia salvavita o ad essa assimilabile: ipotesi esemplificative e casi pratici - I
dipendenti interessati e le fattispecie - I soggetti preposti al rilascio dei certificati - I periodi esclusi dal
periodo di comporto - Il trattamento giuridico ed economico. Trattamento giuridico ed economico dei periodi
di malattia causata dallo stato di gravidanza e puerperio. I certificati cartacei ancora ammessi.
Gli obblighi delle Pubbliche Amministrazioni in caso di ricezione di certificati cartacei anziché di
quelli telematici. Le sanzioni disciplinari per i responsabili delle strutture ed i dirigenti del servizio
Personale inadempienti. VISITE MEDICHE, ESAMI SPECIALISTICI ED ACCERTAMENTI
DIAGNOSTICI: le novità della legge n. 125 del 30 ottobre 2013. Le istruzioni del Dipartimento della
funzione pubblica n. 2 del 4 febbraio 2014. Gli effetti relativi al nuovo trattamento normativo a
seguito delle significative novità emerse a seguito della sentenza del TAR Lazio 17 aprile 2015,
n. 5714, con cui è stata abrogata la circolare del Dipartimento della funzione pubblica n. 2/2014. Come si
devono comportare gli Enti? Suggerimenti applicativi. Fasce di reperibilità ed attuale regime
delle visite fiscali: quando si deve chiedere la visita fiscale; quando si può chiedere la visita fiscale;
quando non si deve chiedere la visita fiscale - Conseguenze e responsabilità in caso di omessa richiesta
ovvero di attivazione non richiesta. La gestione delle visite fiscali presso l’Inps: le modalità; tempi di
effettuazione; le comunicazioni circa l’esito della visita; i vantaggi per l’Ente pubblico. Conseguenze in
caso di irreperibilità ed ipotesi giustificative di assenza alla visita fiscale: analisi dei recenti
orientamenti della giurisprudenza; lavoratori assenti al momento del controllo che vengono comunque visitati
dal medico prima del suo definitivo allontanamento. Le trattenute stipendiali e le sanzioni disciplinari.
Contrasto tra la prognosi del medico curante e quella del medico fiscale: riferimenti normativi e relativo
procedimento. Il congedo per cure per gli invalidi: esame della previgente e della nuova disciplina dipendenti interessati - documentazione necessaria ai fini della fruizione del congedo - trattamento
normativo ed economico - problematiche relative alla decurtazione o meno dei primi 10 giorni problematiche relative alla obbligatorietà o meno della visita fiscale. Le novità della legge 17/12/2012, n.
221: invio telematico dei certificati medici dei figli dei dipendenti pubblici. Il periodo di comporto trattamento giuridico, economico, pensionistico e previdenziale delle assenze per malattia:
retribuzione intera e ridotta; assenze per malattia non retribuite e concessione dell’aspettativa di 18 mesi;
rientro anticipato in servizio del dipendente fruitore dell’aspettativa per malattia non retribuita. Cicli di cura
ricorrenti per i lavoratori che si sottopongono periodicamente a trattamenti terapeutici. Rassegna della
recente giurisprudenza. Il licenziamento del dipendente assente per malattia: ipotesi e procedure.
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INFORTUNIO. LE NOVITÀ IN VIGORE DAL 22/03/2016: le modifiche apportate dal D.Lgs. 14
settembre 2015, n. 151. Cosa è cambiato per: i dipendenti infortunati; le Amministrazioni pubbliche; i
medici di prima assistenza; l’Inali; il rapporto con l’Autorità di Pubblica Sicurezza. Raffronto comparativo tra
la previgente e l’attuale disciplina. Analisi delle nuove competenze degli enti pubblici, dei termini
per la presentazione delle denuncie di infortunio e delle modalità. L’abolizione del Registro degli
infortuni a decorrere da 23 dicembre 2015 e l’introduzione del “Cruscotto infortuni”. LE NOVITÀ IN
VIGORE DAL 12/04/2017: l’entrata in vigore del SINP (Sistema Informativo Nazionale per la Prevenzione
in Luoghi di Lavoro) a partire dal 12 ottobre 2016. L’obbligo di comunicazione all’INAIL degli infortuni
sul lavoro. Durata minima degli infortuni e finalità. Conseguenze sanzionatorie in caso di mancata
ottemperanza.
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LE PROCEDURE GESTIONALI DA SEGUIRE IN CASO DI PERMESSI
E CONGEDI PER L’ASSISTENZA AI GRAVI PORTATORI DI HANDICAP
(L. 104/92): REQUISITI, REFERENTE UNICO, TECNICHE DI CONTROLLO E
PREVENZIONE DEGLI ABUSI, TERMINI DI PREAVVISO, CUMULI DEI PERMESSI,
PROLUNGAMENTO DEI CONGEDI E DEI RIPOSI, FRUIZIONE FRAZIONATA A
GIORNI E AD ORE, ESONERO TURNI NOTTURNI, TRASFERIMENTI AD ALTRA
SEDE, INDIRIZZI RECENTE GIURISPRUDENZA
DESTINATARI: UOC Personale - Dirigenti e Responsabili Servizi e Uffici - Direttori UOC e UOS - Dirigenti Titolari di posizione organizzativa - Coordinatori di U.O. e di Dipartimento - Elevate Professionalità Dipendenti di tutti i servizi
DOCENTE: dott. MICHELE PETRONE, Esperto nella Gestione giuridica del rapporto di lavoro nelle
Pubbliche Amministrazioni - Consulente Enti Pubblici - Formatore EBIT, Scuola di Formazione e
Perfezionamento per la P.A.
PREMESSA: Le modifiche apportate dalla legge 4 novembre 2010, n. 183, dal D.Lgs. 18 luglio 2011, n. 119,
dalla legge 12 novembre 2011, n. 183, dalla legge 11 agosto 2014, n. 114 e dal D.Lgs. 15 giugno 2015, n.
80 alla previgente normativa (L. 104/92 e successive modificazioni) a sostegno dei portatori di handicap in
situazione di gravità impongono una revisione completa delle pratiche già autorizzate ed una attenta
disamina di quelle ancora in attesa di autorizzazione.
Nonostante le indicazioni, talvolta contraddittorie, fornite da numerose circolari dell’Inps e del Dipartimento
della Funzione pubblica ed i recenti indirizzi della giurisprudenza, vi sono problemi interpretativi ed applicativi
di non poco conto, la cui mancata soluzione potrebbe determinare, da un lato, un aumento esponenziale e,
talvolta, non giustificato delle richieste di permesso e, dall’altro, il profilarsi di aspetti di responsabilità dovuti
ad istruttorie lacunose e superficiali.
Ulteriori profili di criticità in merito ai soggetti interessati ed al trattamento giuridico, economico e
previdenziale derivano altresì dalla corretta concessione dei congedi biennali retribuiti per l’assistenza ai gravi
disabili.
PROGRAMMA: I riferimenti normativi e contrattuali. Definizione di gravità dell’handicap. Le certificazioni e
le Commissioni mediche. Certificazione provvisoria e definitiva. TUTTE LE NOVITÀ DELLA LEGGE 11
AGOSTO 2014, N. 114: i nuovi termini entro cui la Commissione ed i medici specialisti devono effettuare
gli accertamenti sulla grave disabilità. La validità del verbale provvisorio dello specialista. L’estensione al
congedo biennale per l’assistenza ai disabili. Le novità in merito al rilascio del certificato provvisorio al
termine della visita da parte della Commissione medica. Le visite di revisione della grave disabilità (per
scadenza dei termini previsti dal verbale) e le nuove regole in caso di mancata visita a seguito di non
tempestiva convocazione a visita da parte dell’INPS. Le peculiarità della Legge n. 80/06: semplificazione
degli adempimenti amministrativi per le persone disabili; accertamento dell'handicap riguardante soggetti
con patologie oncologiche. Le novità per i dipendenti e per i parenti affetti da patologie oncologiche. I
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requisiti necessari per la fruizione dei permessi: onere probatorio del lavoratore e
documentazione da produrre. Le modifiche della legge 04/11/2010, n. 183: riduzione grado di
parentela/affinità e relative deroghe; significato di “mancante”; specificazione del requisito della esclusività.
Le modifiche del D.Lgs. 18/07/2011, n. 119: requisiti ai fini della cumulabilità dei permessi per
assistere più disabili gravi; introduzione di distanza chilometrica ed ipotesi di documentazione valida al fine
della dimostrazione della effettiva assistenza al disabile; il congedo parentale spettante ai genitori di minori
portatori di handicap grave; durata massima del congedo parentale e del suo prolungamento; LE NOVITÀ
DEL D.LGS. 15 GIUGNO 2015, N. 80 in tema di prolungamento del congedo parentale: nuova
durata, periodi indennizzati e copertura pensionistica. Intersecazione tra congedo parentale ordinario e
prolungamento del congedo parentale. Ipotesi di fruizione del prolungamento del congedo parentale in caso
di ricovero del figlio. Analisi delle circolari Dipartimento Funzione pubblica 03/02/2012, n. 1 e Inps
06/03/2012, n. 32. IL REFERENTE UNICO: significato del termine; oneri probatori dell’interessato. Le
assenze dei genitori di figli disabili. I permessi per assistere il coniuge, i parenti e gli affini
disabili. I permessi per assistere i conviventi non familiari (sentenza Corte Costituzionale n.
213/2016). Le ricadute delle assenze dal servizio sotto il profilo organizzativo e riflessi su:
flessibilità orarie in entrata ed in uscita, turni, lavoro notturno, prestazioni di lavoro straordinario, servizi di
reperibilità, part-time. Le problematiche relative al conteggio dei periodi di congedo biennale in caso di
fruizione frazionata (sabati, domeniche e festivi) e comparazione con i congedi parentali. I CONTROLLI
DELL’ENTE E LA PREVENZIONE DEGLI ABUSI. LA REVISIONE DELLE PRATICHE IN ESSERE.
RICHIESTA INTEGRAZIONE DOCUMENTAZIONE ED EVENTUALE REVOCA DEI BENEFICI. Profili di
responsabilità del dipendente per insussistenza od assenza sopravvenuta dei requisiti di legge. Permessi
giornalieri ed orari. CUMULO DEI PERMESSI: pluralità di handicappati; assistenza di un lavoratore con
handicap da parte di un lavoratore non disabile; assistenza di un disabile grave da parte di un lavoratore
portatore di grave handicap. I permessi dei lavoratori disabili: riposi ad ore, permessi a giorni. Il
congedo biennale retribuito per l’assistenza ai gravi disabili: categorie soggettive interessate ed
ordine di priorità in merito alla fruizione del congedo; le novità della sentenza della Corte costituzionale n.
203 del 18 luglio 2013; durata e modalità di fruizione; incompatibilità con i permessi e con altri istituti
giuridici; validità del congedo ai fini di: retribuzione, anzianità di servizio, ferie, tredicesima mensilità,
copertura pensionistica e previdenziale; differenze tra congedo retribuito per assistenza ai disabili gravi e
congedo non retribuito per gravi motivi familiari; maturazione di permessi non retribuiti per i dipendenti
fruitori del congedo retribuito. I permessi, riposi e congedi per il personale a tempo determinato e
parziale. Obbligo delle comunicazioni al Dipartimento Funzione pubblica: soggetti; dati; tempi di
conservazione; cancellazione; contemperamento con la tutela della privacy; comunicazione ad associazioni di
categoria. Il trasferimento ad altra sede dei disabili e dei lavoratori che assistono i disabili: diritti e limiti. Gli
orientamenti dell’Inps e del Dipartimento della Funzione pubblica: linee guida gestionali per gli enti
pubblici. Rassegna della recente giurisprudenza. Ipotesi di elaborazione della modulistica. Ipotesi
di elaborazione del regolamento dell’ente indicante requisiti, categorie soggettive, tempi e modalità per
la fruizione degli istituti a sostegno dell’handicap. Tutte le novità in materia di decertificazione previste
dalla legge 12 novembre 2011, n. 183 e loro applicabilità alle assenze dal servizio per assistenza ai disabili
gravi.
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LE PROCEDURE GESTIONALI DA SEGUIRE IN CASO DI CONGEDI DI MATERNITÀ
E DI PATERNITÀ, INTERDIZIONI ANTICIPATE E PROROGATE, ESAMI
PRENATALI, CONGEDI PARENTALI A GIORNI E AD ORE E CALCOLO DEL
FRAZIONAMENTO, ADOZIONI E AFFIDAMENTI, DIMISSIONI, LAVORO
NOTTURNO, CONGEDI MALATTIA DEL FIGLIO, RIPOSI GIORNALIERI, PARTI
PLURIMI, PART-TIME ALTERNATIVO AL CONGEDO PARENTALE, CONGEDO
PER LE DONNE VITTIME DI VIOLENZA
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DOCENTE: dott. MICHELE PETRONE, Esperto nella Gestione giuridica del rapporto di lavoro nelle
Pubbliche Amministrazioni - Consulente Enti Pubblici - Formatore EBIT, Scuola di Formazione e
Perfezionamento per la P.A.
PREMESSA: Il modulo si prefigge di analizzare tutte le novità introdotte dal decreto legislativo 15 giugno
2015, n. 80, che ha apportato significative modifiche al D.Lgs. 151/2001 (T.U. maternità e paternità) e che
sono operative per tutte le Pubbliche Amministrazioni.
Il corso presenta un taglio spiccatamente operativo, per cui si forniranno risposte concrete ai partecipanti
sulla scorta di numerosi esempi pratici e raffronti comparativi con la previgente legislazione.
PROGRAMMA: Interruzione spontanea o terapeutica della gravidanza: gli indirizzi del Ministero del
Lavoro. trattamento giuridico ed economico dei periodi di malattia causata dallo stato di gravidanza e
puerperio. Interdizioni disposte dal servizio ispettivo periferico del Ministero del lavoro e dalle
ASL: le novità della Legge 04/04/2012, n. 35. Tutte le novità previste dalla legge n.98/2013, in
materia di semplificazione degli obblighi documentali relativi alla maternità a carico della lavoratrice. Esami
prenatali, accertamenti diagnostici e visite specialistiche nel periodo della gestazione. LE NOVITÀ
RIGUARDANTI I CONGEDI DI MATERNITÀ: Il superamento del tetto massimo dei 5 mesi. Rinvio e
sospensione del congedo di maternità: il ricovero del neonato. Durata, requisiti, documentazione. Ipotesi di
eventuale ripensamento e rientro in servizio. Ipotesi di malattia e/o di altre assenze dal servizio durante il
periodo di sospensione del congedo di maternità. Prolungamento del trattamento economico del congedo di
maternità. Adozioni e affidamenti. Interdizioni anticipate e prorogate. Lavori faticosi, pericolosi e insalubri. Le
malattie determinate da gravidanza e puerperio. L’interruzione, spontanea o terapeutica della gravidanza.
Aborto e parto. Morte del neonato alla nascita. LE NOVITÀ RIGUARDANTI I CONGEDI DI PATERNITÀ:
Nuova ipotesi di congedo di paternità. LE NOVITÀ RIGUARDANTI I CONGEDI PARENTALI: Estensione
dei periodi di fruibilità del congedo parentale. Raffronto comparativo tra la previgente e l’attuale disciplina
legislativa. Il limite reddituale per l’anno 2017 valevole ai fini dell’indennizzabilità al 30% dei periodi di
congedo facoltativo. Nuovi periodi di retribuibilità del congedo parentale al 30% e nuovi periodi di non
retribuibilità del congedo parentale. Il congedo parentale ad ore. Metodi di calcolo. Il problema dei turnisti.
Alternanza tra congedi parentali giornalieri e congedi parentali orari. Incumulabilità dei congedi parentali ad
ore con altri permessi e riposi. Nuovi periodi di preavviso del congedo parentale sia giornalieri che orari.
Estensione del periodo di prolungamento del congedo parentale destinato ai genitori di figli portatori di
handicap in situazione di gravità. Nuovi metodi di calcolo. Adozioni e affidamenti. LE NOVITÀ
RIGUARDANTI IL PART-TIME PER I DIPENDENTI GENITORI: Potestà o meno di trasformazione del
rapporto di lavoro da tempo pieno a parziale. Alternanza del part-time rispetto al congedo parentale.
Tempi e percentuali massime. Differenze con il part-time chieso per i figli infratredicenni. LE NOVITÀ
RIGUARDANTI LE DIMISSIONI: la facoltà del preavviso. LE NOVITÀ RIGUARDANTI IL LAVORO
NOTTURNO: nuove casistiche e relativo sistema sanzionatorio. Modifiche al D.Lgs. 66/2003. Il problema dei
turnisti. IL NUOVO CONGEDO PER LE DONNE VITTIME DI VIOLENZA DI GENERE: soggetti, durata,
preavviso, aspetti normativi e retributivi. Fruizione anche oraria. Le novità introdotte dalla legge 7 agosto
2015, n. 124 in tema di trasferimento ad altro ente pubblico. L’istituzione, nelle aziende sanitarie e
ospedaliere, di un percorso di protezione denominato «Percorso di tutela delle vittime di violenza»,
introdotto dalla legge 28 dicembre 2015, n. 208 (Legge di Stabilità 2016). Le novità della Legge di Stabilità
2017 al fine di sostenere le attività di assistenza e sostegno alle donne vittime di violenza di genere. I
RIPOSI GIORNALIERI: possibilità di cumulo dei permessi e loro distribuzione - il raddoppio nei parti
plurimi; i riposi orari nella settimana “corta”. Novità: il riconoscimento dei riposi giornalieri al padre
lavoratore in caso di madre casalinga. Concetto di “casalinga”. La posizione del Ministero del Lavoro,
dell’Inps ed analisi dei primi indirizzi giurisprudenziali. IL CONGEDO PER LA MALATTIA DEL FIGLIO:
Durata; Modalità di fruizione; Documentazione; Periodi di fruizione entro e dopo il terzo anno; Divieto di
visita fiscale; Malattia di più figli; interruzione ferie genitori. Il trattamento giuridico ed economico dei
singoli istituti: retribuzione, anzianità di servizio, ferie, tredicesima mensilità, copertura pensionistica e
previdenziale. L’assegnazione temporanea dei lavoratori dipendenti con figli fino a 3 anni di età
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ad altre Amministrazioni pubbliche: le novità della legge 7 agosto 2015, n. 124. Gli oneri per le/i
lavoratrici/lavoratori e per i datori di lavoro. Tutte le novità in materia di decertificazione previste dalla
legge 12 novembre 2011, n. 183 e loro applicabilità ai congedi dei genitori.
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LE PROCEDURE GESTIONALI DA SEGUIRE IN CASO DI ASSENZE DAL SERVIZIO
(PERMESSI, CONGEDI, ASPETTATIVE) DEI DIPENDENTI A TEMPO
INDETERMINATO, DETERMINATO E PARZIALE: TRATTAMENTO GIURIDICO ED
ECONOMICO, IPOTESI DI MODULISTICA, AUTODICHIARAZIONI ED
AUTOCERTIFICAZIONI, CONTEMPERAMENTO CON LEGGE SULLA PRIVACY,
ANALISI PRASSI E GIURISPRUDENZA
DESTINATARI: UOC Personale - Dirigenti e Responsabili Servizi e Uffici - Direttori UOC e UOS - Dirigenti Titolari di posizione organizzativa - Coordinatori di U.O. e di Dipartimento - Elevate Professionalità Dipendenti di tutti i servizi
DOCENTE: dott. MICHELE PETRONE, Esperto nella Gestione giuridica del rapporto di lavoro nelle
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Perfezionamento per la P.A.
PREMESSA: Negli ultimi anni vi sono state numerose e significative modifiche normative in materia di
assenze dal servizio (permessi, congedi, aspettative e riposi) negli Enti Pubblici sia a livello legislativo che
contrattuale.
Obiettivo del modulo è illustrare il corretto trattamento giuridico ed economico degli istituti normativi oggetto
di siffatte recenti modifiche normative.
PROGRAMMA: Poteri (direttivo, controllo, disciplinare) del dirigente pubblico nella attività di gestione delle
risorse umane: normativa di riferimento e modalità di estrinsecazione. Natura dei provvedimenti del dirigente
negli atti di gestione del personale. Permessi, congedi e aspettative: fattispecie generali e categorie
soggettive. ASSENZA INGIUSTIFICATA: definizione, casi concreti. Come comportarsi in caso di assenza
ingiustificata ? Ipotesi legittime di giustificazione. Ipotesi illegittime di giustificazione con obbligo di
attivazione del procedimento disciplinare. Le sanzioni previste in caso di assenza ingiustificata. Esame della
recente giurisprudenza. ASSENZA GIUSTIFICATA (RETRIBUITA E NON RETRIBUITA): permessi,
congedi e aspettative. I permessi: matrimonio; lutto; grave infermità; motivi familiari o personali;
testimonianza a procedimenti penali e civili; assenze per la partecipazione a procedimenti disciplinari in cui si
è parte in causa; donazione di sangue; donazione di midollo osseo; diritto allo studio, cd. 150 ore (modalità
di controllo della frequenza dei corsi. Casi anomali e tesi di laurea. Estensione dei permessi ai dipendenti con
rapporto di lavoro a tempo determinato: ipotesi e limitazioni); concorsi ed esami; esami prenatali;
commissioni tributarie; giudice popolare; pubblico ministero; componenti sezione elettorale; assemblee
sindacali; mandato amministrativo; legge 104/92 (cenni). I permessi brevi. Le aspettative: motivi
familiari/personali; dottorato di ricerca e borsa di studio (introdotta dalla Legge 30/12/2010, n. 240 e dal
D.Lgs. 18/07/2011, n. 119): esame della previgente disciplina; analisi delle attuali modifiche; comparazione
tra disciplina legislativa e contrattuale; nuova facoltà discrezionale dell’Ente di concessione dell’aspettativa;
ricongiungimento con il coniuge in servizio all’estero; mandato degli amministratori locali; mandato
parlamentare; cooperazione con i paesi in via di sviluppo; supporto agli organi di direzione politica; vincita di
pubblico concorso; espletamento di attività lavorativa a termine presso altra Amministrazione; espletamento
di attività lavorativa per l’esercizio di attività professionale e imprenditoriale (introdotto dalla legge n.
183/2010). Aspettativa ex Legge n.189/2012 (cd. Balduzzi) per conferimento incarichi Direttore UOC e
rapporto con aspettativa art. 14 CCNL 08/06/2000: contraddizioni e suggerimenti circa il periodo di
concessione (6 mesi + 6 mesi ?). I congedi: gravi motivi familiari e personali: analisi della differenza con
l’aspettativa per motivi personali e familiari; formazione; maternità/paternità; parentali; malattia del figlio. Il
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congedo per cure per gli invalidi (introdotta dal D.Lgs. 18/07/2011, n. 119): esame della previgente e della
nuova disciplina; dipendenti interessati documentazione necessaria ai fini della fruizione del congedo;
trattamento normativo ed economico; problematiche relative alla decurtazione o meno dei primi 10 giorni;
problematiche relative alla obbligatorietà o meno della visita fiscale. Il congedo per le donne vittime di
violenza di genere introdotto dal D.Lgs. 15/06/2015, n. 80: soggetti, durata, preavviso, aspetti
normativi e retributivi. Fruizione anche oraria. Le novità introdotte dalla legge 7 agosto 2015, n. 124 in tema
di trasferimento ad altro ente pubblico e dalla legge 28 dicembre 2015, n. 208 (Legge di Stabilità 2016) che
prevede l’istituzione, nelle aziende sanitarie e ospedaliere, di un percorso di protezione denominato
«Percorso di tutela delle vittime di violenza». Le novità della Legge di Stabilità 2017 al fine di sostenere le
attività di assistenza e sostegno alle donne vittime di violenza di genere. Il nuovo congedo per motivi di
studio o di ricerca scientifica e tecnologica previsto per i ricercatori e tecnologi dal D.Lgs. 25
novembre 2016, n. 218. Ipotesi di concessione o diniego, durata del congedo, anni di anzianità
richiesti, trattamento giuridico ed economico. Accertamenti diagnostici e visite specialistiche. Tutela
dei dipendenti in particolari condizioni psico-fisiche. Permessi giornalieri ed orari: le novità della legge n.
133/08. Le circolari del Dipartimento della Funzi one pubblica nn. 7 e 8/08. Il trattamento giuridico,
economico e previdenziale dei singoli istituti: retribuzione, anzianità di servizio, ferie, tredicesima
mensilità, copertura pensionistica e previdenziale. Le posizioni dell’Inps e dell’Inpdap. I pareri dell’ARAN. Gli
orientamenti più recenti della giurisprudenza. Gli indirizzi del Ministero del lavoro. L’obbligo di
predisposizione della modulistica: le fonti normative. ANALISI OPERATIVA DELLA MODULISTICA
RELATIVA A PERMESSI, CONGEDI E ASPETTATIVE. Gli oneri per i lavoratori e per i datori di lavoro.
TUTTE LE NOVITÀ IN MATERIA DI DECERTIFICAZIONE previste dalla legge 12 novembre 2011,
n. 183 e loro applicabilità alle assenze dal servizio (riposi, permessi, congedi e aspettative) dei dipendenti
pubblici. Tecniche di controllo sulle autocertificazioni/autodichiarazioni. IL CONTEMPERAMENTO
CON LA TUTELA DELLA PRIVACY.
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LA GESTIONE DEI PROCEDIMENTI DISCIPLINARI NELLA P.A.:
OBBLIGHI DEI LAVORATORI E DEI DIRIGENTI/RESPONSABILI DI SERVIZIO
E UFFICIO, CODICI DI COMPORTAMENTO, CODICE DISCIPLINARE IPOTESI DI REDAZIONE MODULISTICA (SEGNALAZIONE PRESUNTO
ILLECITO, CONTESTAZIONE DI ADDEBITO, VERBALE CONTRADDITTORIO,
ARCHIVIAZIONE, IRROGAZIONE SANZIONE)
DESTINATARI: Ufficio Procedimenti Disciplinari - Ufficio Legale - UOC Personale - O.I.V. – Responsabile
della Prevenzione della Corruzione – Dirigenti e Responsabili Servizi e Uffici - Direttori UOC e UOS - Dirigenti
- Titolari di posizione organizzativa - Coordinatori di U.O. e di Dipartimento - Elevate Professionalità Dipendenti di tutti i servizi
DOCENTE: dott. MICHELE PETRONE, Esperto nella Gestione giuridica del rapporto di lavoro nelle
Pubbliche Amministrazioni - Consulente Enti Pubblici - Formatore EBIT, Scuola di Formazione e
Perfezionamento per la P.A.
PREMESSA: Le importanti novità introdotte dal D.Lgs. 150/09 e dai CCNL area Dirigenza 2010 hanno
modificato in misura significativa il previgente sistema disciplinare delineato dal Codice di Comportamento
dei dipendenti pubblici (modificato con il d.P.R. 16/04/2013, n. 62) e dai Codici disciplinari contenuti nei vari
contratti collettivi nazionali di lavoro. Particolarmente innovative risultano altresì le previsioni introdotte dalla
legge “anticorruzione” 6 novembre 2012, n. 190 in materia di segnalazione degli illeciti da parte dei
dipendenti pubblici e di codice di comportamento e le novità introdotte dal D.Lgs. 14 settembre 2015, n. 151
in tema di controlli a distanza della presenza in servizio dei dipendenti.
Figure centrali della riforma risultano i Dirigenti/Responsabili di tutti gli Uffici/Servizi dell’Ente, il Responsabile
del Servizio Personale, l’Ufficio Procedimenti disciplinari, il Responsabile della Prevenzione della Corruzione e
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l’O.I.V. (Organismo indipendente di valutazione), che hanno specifiche funzioni di controllo. La mancata
attivazione di procedimenti disciplinari -così come la superficiale archiviazione e la tolleranza di abusi e
comportamenti antigiuridici- dà luogo a pesanti ripercussioni di carattere disciplinare e non a carico anche
dei Dirigenti e Responsabili di tutte le strutture/dipartimenti dell’Ente.
Con delibera n. 75 del 24 ottobre 2013 l’A.N.A.C (Autorità Nazionale Anti Corruzione) ha delineato le linee
guida cui tutte le Pubbliche Amministrazioni si devono attenere al fine della redazione di un proprio Codice di
Comportamento integrativo di Ente.
Il corso si prefigge di commentare nel dettagli siffatti criteri operativi al fine di fornire utili indicazioni agli enti
partecipanti.
OBIETTIVI: Il corso si prefigge di:
1) analizzare la normativa legislativa e contrattuale attuale in tema di obblighi e responsabilità
disciplinari, unitamente agli indirizzi della giurisprudenza e del Dipartimento Funzione
Pubblica;
2) verificare la correttezza del Codice di Comportamento integrativo di Ente,;
3) analizzare le competenze operative (inclusi modalità, tempi, forme) del Responsabile del Servizio
Personale, dei Dirigenti/Responsabili (nonché dei titolari di Posizione Organizzativa dei Coordinatori), di tutti
gli Uffici/Servizi dell’Amministrazione, dell’Ufficio Procedimenti disciplinari (U.P.D.) e del Responsabile della
Prevenzione della Corruzione
4) redigere correttamente la relativa modulistica (segnalazione presunto illecito disciplinare,
contestazione degli addebiti, verbale contraddittorio, archiviazione, irrogazione sanzioni);
5) evitare gli errori operativi più ricorrenti onde prevenire eventuali contestazioni formali da
parte dei dipendenti.
6) analizzare i procedimenti disciplinari attualmente in essere e quelli già conclusi per verificarne la
correttezza procedurale ed operativa.
METODOLOGIA DIDATTICA: corso “frontale”, di carattere squisitamente teorico-pratico, atto alla
disamina della normativa ed alla soluzione di casi pratici esposti in aula. Interazione con i partecipanti al fine
di consentire l’acquisizione di nozioni che consentono loro una adeguata autonomia gestionale.
PROGRAMMA: GLI OBBLIGHI DEI DIPENDENTI PUBBLICI (COMPARTO). Il sistema degli obblighi
presente nell’ordinamento vigente. Le fonti normative di riferimento. I CCNL pubblici. Il nuovo Codice di
comportamento “generale” dei dipendenti pubblici approvato con d.P.R. 16 aprile 2013, n. 62. Il Codice di
comportamento integrativo d’Ente. Il piano della prevenzione della corruzione. Gli indirizzi del Dipartimento
della Funzione Pubblica e dell’Anac. Il Codice disciplinare. Modalità di conoscenza. La segnalazione degli
illeciti da parte dei dipendenti pubblici. Procedimenti disciplinari e responsabilità dei dipendenti,
responsabili di Ufficio/Servizio e dirigenti pubblici: Il sistema delle responsabilità; Individuazione dei
profili di responsabilità, dei termini e delle forme procedurali in ambito disciplinare. IL PROCEDIMENTO
DISCIPLINARE NEI CONFRONTI DEI DIPENDENTI DEL COMPARTO. Attivazione da parte del
dirigente responsabile del servizio e da parte dell'ufficio per i procedimenti disciplinari (U.P.D.). Composizione
dell’U.P.D. Membri titolari e membri supplenti. Attività di segretariato. Raccordo tra Dirigente e U.P.D. La
segnalazione di un illecito disciplinare: forma e termini. La contestazione di addebito: forma e
termini; Memorie difensive e contraddittorio; Ipotesi di rinvio del contraddittorio; L’archiviazione; LE
SANZIONI DISCIPLINARI PER I DIPENDENTI DEL COMPARTO. Le procedure conciliative. Rapporti
fra procedimento disciplinare e procedimento penale. Rapporto tra atti del procedimento disciplinare e
fascicolo personale: come conservare l’intera documentazione. GLI OBBLIGHI DEI DIRIGENTI E DEI
RESPONSABILI DI SERVIZIO/UFFICIO. Poteri (direttivo/organizzativo, controllo, disciplinare) del
dirigente pubblico nella attività di gestione delle risorse umane: normativa di riferimento e modalità di
estrinsecazione. Natura dei provvedimenti del dirigente/responsabile di servizio negli atti di gestione del
personale. L’obbligo di assicurare il rispetto della legge. Necessaria conoscenza degli obblighi dei propri
collaboratori al fine di poter esercitare la funzione di controllo. Il nuovo obbligo di denuncia di danno,
da parte dei dirigenti/responsabili di servizi, ed onere di segnalazione alla Corte dei conti
(D.Lgs. 26/08/2016, n. 174). L’obbligo di attivazione del procedimento disciplinare. Raccordo tra
il Dirigente/Responsabile di Servizio, l’UOC Risorse Umane e l’Ufficio Procedimenti Disciplinari. Competenze
disciplinari del dirigente e del responsabile di ufficio/servizio non avente qualifica dirigenziale. Normativa
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(legislazione e contrattazione collettiva) di riferimento. IL PROCEDIMENTO DISCIPLINARE E LE
SANZIONI NEI CONFRONTI DEI DIRIGENTI E DEI RESPONSABILI DI SERVIZIO/UFFICIO. La
mancata attivazione dei procedimenti disciplinari per le infrazioni disciplinari dei dipendenti; L’omesso
controllo e la tolleranza reiterata; La perenzione; Codice disciplinare; Sospensione cautelare in corso di
procedimento disciplinare; Sospensione cautelare in corso di procedimento penale; Rapporto tra
procedimento disciplinare e procedimento penale; Reintegrazione del dirigente illegittimamente licenziato;
L’indennità sostitutiva della reintegrazione; La determinazione concordata della sanzione. Gli orientamenti
del Dipartimento della Funzione pubblica ed ANAC. Gli indirizzi della Corte di Cassazione e della Corte dei
Conti. REDAZIONE DI UNO O PIÙ DEI SEGUENTI ATTI: segnalazione di una presunta infrazione avente
rilevanza ai fini disciplinari; contestazione di addebito; rinvio del procedimento all’Ufficio Procedimenti
disciplinari; verbale del contraddittorio; atto di archiviazione; atto di irrogazione della sanzione.
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LE PROCEDURE GESTIONALI DA SEGUIRE IN CASO DI PART-TIME:
CONCESSIONE, DINIEGO, CLAUSOLE ELASTICHE E FLESSIBILI, LAVORO
SUPPLEMENTARE E STRAORDINARIO, TURNI E REPERIBILITÀ,
RIPROPORZIONAMENTO E QUANTIFICAZIONE ASSENZE DAL SERVIZIO,
PRINCIPIO DI NON DISCRIMINAZIONE
DESTINATARI: UOC Personale - Dirigenti e Responsabili Servizi e Uffici - Direttori UOC e UOS - Dirigenti Titolari di posizione organizzativa - Coordinatori di U.O. e di Dipartimento - Elevate Professionalità Dipendenti di tutti i servizi
DOCENTE: dott. MICHELE PETRONE, Esperto nella Gestione giuridica del rapporto di lavoro nelle
Pubbliche Amministrazioni - Consulente Enti Pubblici - Formatore EBIT, Scuola di Formazione e
Perfezionamento per la P.A.
PREMESSA: Il rapporto di lavoro a tempo parziale nelle Pubbliche Amministrazioni è stato oggetto a più
riprese, negli ultimi anni, di numerose modifiche legislative, che ne hanno mutato in modo significativo
l’impostazione e la struttura iniziale.
Obiettivo del modulo è illustrare il corretto trattamento giuridico ed economico del rapporto di lavoro dei
dipendenti in part-time.
PROGRAMMA: I riferimenti legislativi e contrattuali. Definizione di lavoro a tempo parziale ed ipotesi
applicative. LE NOVITÀ DELLA LEGGE 06/08/2008, N. 133: concessione, differimento, diniego,
trasformazione e tempi, facoltà di trasformazione da parte del datore di lavoro, conflitto di interessi, rapporto
tra la nuova aspettativa per avviare attività professionali e imprenditoriali ed il part-time (collegato Lavoro –
L. 183/2010), funzionalità dell’Ente. Le modifiche dei Regolamenti. I controlli. LE NOVITÀ DELLA
LEGGE 04/11/2010, N. 183: integrazione della legge n. 133/08; la nuova valutazione dell’Ente sui
beneficiari del part-time prima della L. 133/08; ipotesi di revisione e revoca del part-time. IPOTESI DI
CONCESSIONE O DINIEGO DEL PART-TIME: QUANDO SI DEVE NECESSARIAMENTE
CONCEDERE, QUANDO SI DEVE NECESSARIAMENTE NEGARE (in caso contrario, analisi dei relativi
profili di responsabilità), QUANDO SI PUÒ CONCEDERE. LE NOVITÀ DEL DECRETO LEGISLATIVO 15
GIUGNO 2015, N. 80. Le nuove tipologie di part-time, inclusa quella alternativa alla fruizione
del congedo parentale. Disamina delle categorie soggettive che hanno priorità nel riconoscimento del
part-time. Analisi circolare Dipartimento Funzione Pubblica 30/06/2011, n. 9. Il principio di non
discriminazione: fonti normative, esame fattispecie. Il principio di riproporzionamento nei rapporti
di lavoro a tempo parziale: criteri generali, deroghe, ipotesi anomale. Quantificazione dei singoli
istituti giuridici: ferie, festività soppresse, permessi, congedi, aspettative, maternità e paternità, permessi
e congedi per assistenza ai disabili, malattie. L’orario di lavoro dei part-timers: limiti ed errori da
evitare. Il lavoro supplementare. Il lavoro straordinario. Le maggiorazioni retributive. La gestione
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dei turni dei lavoratori a tempo parziale. Le ricadute delle assenze dal servizio sotto il profilo
organizzativo e riflessi su: flessibilità orarie in entrata ed in uscita, lavoro notturno, servizi di pronta
disponibilità. Le novità della legge “Fornero” 28/06/2012, n. 92): clausole elastiche e clausole
flessibili. L’impatto sugli Enti Pubblici.
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IL LAVORO A TEMPO DETERMINATO NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
(AGGIORNATO AGLI ULTIMI INDIRIZZI DEL DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE
PUBBLICA E DELLA GIURISPRUDENZA NAZIONALE E COMUNITARIA)
DOCENTE: dott. LUCA BUSICO, Università di Pisa - Autore di testi ed articoli in materia - Componente del
Comitato scientifico lavoroprevidenza.com - Docente EBIT, Scuola di Formazione e Perfezionamento per la
P.A.
DESTINATARI: Dirigenti e funzionari addetti agli Uffici Personale e legale.
OBIETTIVI: Negli ultimi anni il legislatore, nel duplice intento di contenere la spesa pubblica e di arginare il
fenomeno del precariato, è più volte intervenuto nella materia delle forme di lavoro flessibile nel pubblico
impiego. La norma di riferimento (l’art.36 del d.lgs. n. 165/01) è stata, infatti, ripetutamente riscritta e
modificata. Le pubbliche amministrazioni (ministeri, regioni, enti locali, SSN, Università, enti di ricerca, scuola
etc.) continuano, comunque, a ricorrere frequentemente alle forme di lavoro flessibile, in particolare al
contratto a termine, la cui disciplina generale, dettata fino al giugno 2015 dal d.lgs. n. 368/01, è stata
riscritta di recente con la riforma del Jobs act (d.lgs. n. 81/15), la cui applicazione al lavoro pubblico pone
diversi problemi. L’utilizzazione dei rapporti di lavoro a tempo determinato spesso avviene aggirando i limiti
sostanziali e procedurali fissati dalla legge con la conseguente proliferazione di contenziosi su larga scala,
che hanno coinvolto la magistratura, ordinaria (di merito e legittimità), contabile e comunitaria.
Obiettivo del corso è quello di delineare un quadro sistematico ed aggiornato dell’istituto e dei numerosi
problemi applicativi insorti, servendosi del basilare riferimento giurisprudenziale, nonché delle direttive del
Dipartimento della Funzione pubblica (v. la circolare n. 5/2013 del 21 novembre 2013) e tentando di fornire
soluzioni equilibrate su questioni emerse di recente (l’applicazione dell’art.19 del d.lgs. n. 81/15 al lavoro
pubblico), nonché su quelle meno recenti non definitivamente risolte, come la tutela risarcitoria ex art.36 del
d.lgs. n. 165/01 o il computo dell’anzianità pregressa del personale stabilizzato.
PROGRAMMA: La flessibilità nel lavoro pubblico: i più recenti interventi normativi (l. n. 125/13, d.lgs.
n. 81/15, legge di riforma della P.A. n. 124/15). Il contratto a termine: disciplina generale (d.lgs. n.
81/15) e speciale (art.36 del d.lgs. n. 165/01) e loro coordinamento. Durata, proroga e rinnovo dei
rapporti di lavoro a tempo determinato (Dipartimento Funzione Pubblica, pareri 26 novembre 2008 n.
56, 19 settembre 2012 n. 37561, 19 settembre 2012 n. 37562). Diritti e obblighi del personale a tempo
determinato. Il principio di non discriminazione (casi affrontati dalla giurisprudenza: anzianità pregressa,
permessi studio, congedo per dottorato, incarichi dirigenziali). L’utilizzazione illegittima del lavoro a
termine nelle amministrazioni pubbliche: divieto di conversione (Cass. Lav., 28 maggio 2013 n. 13247
e 8 settembre 2014 n. 18855); eterogenei orientamenti della giurisprudenza sulla tutela risarcitoria (Cass.
Lav., 23 gennaio 2015, n. 1260); soluzione delle Sezioni Unite della Cassazione (sentenza 15 marzo 2016 n.
5072) e nuove questioni di legittimità costituzionale e comunitaria sollevate dai Tribunali. Le
stabilizzazioni: disciplina dell’istituto (leggi nn. 296/06, 244/07, 228/12 e 125/13); dubbi e criticità; recenti
pronunce in materia (Cass. Lav., 24 novembre 2016, n. 24025). Le controversie in materia: questioni di
giurisdizione; violazioni delle disposizioni imperative; violazioni del principio di non discriminazione; anzianità
pregressa del personale stabilizzato (C. Giust. UE, 4 settembre 2014 - c. 152/14).
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INCOMPATIBILITÀ ED ATTIVITÀ EXTRA ISTITUZIONALI
DEI DIPENDENTI PUBBLICI
DOCENTE: dott. LUCA BUSICO, Università di Pisa - Autore di testi ed articoli in materia - Componente del
Comitato scientifico lavoroprevidenza.com - Docente EBIT, Scuola di Formazione e Perfezionamento per la
P.A.
DESTINATARI: Dirigenti e funzionari addetti agli Uffici Personale e legale.
OBIETTIVI: Il rapporto di lavoro con il datore di lavoro pubblico è storicamente caratterizzato, a differenza
di quello col datore di lavoro privato, dal principio di esclusività della prestazione lavorativa, espresso
dall’art.98, comma 1, della Costituzione.
Scopo del corso è l’analisi della normativa in tema di incompatibilità ed attività extraistituzionali dei
dipendenti pubblici, dei numerosi problemi applicativi in materia, nonché delle soluzioni, non sempre
omogenee, fornite dalle autorità amministrative (Funzione Pubblica, ANAC) e dalla giurisprudenza ordinaria,
amministrativa e contabile.
PROGRAMMA: Le norme in materia di incompatibilità (art.98 Cost; artt.60 e segg. D.P.R. n. 3/57;
art.53 D.Lgs. n. 165/01) e la loro ratio ispiratrice. Tripartizione tra incompatibilità assolute, incompatibilità
relative ed attività liberalizzate (Corte Conti, sez. giur. Lombardia, 25 novembre 2014 n. 216). Le
incompatibilità assolute: a) attività industriale, commerciale, professionale, cariche in società
commerciali; b) attività di lavoro subordinato con enti pubblici e privati; c) conseguenze in caso di
svolgimento di attività assolutamente incompatibili (analisi delle eterogenee soluzioni previste dalla Corte di
Cassazione). Gli incarichi (attività extraistituzionali) autorizzabili: condizioni di legittimità, modalità
autorizzatorie, conseguenze per le attività svolte in carenza di autorizzazione. Gli incarichi (attività
extraistituzionali) sottratti ad autorizzazione: le attività liberalizzate (art.53, comma 6, del D.Lgs. n.
165/01). Deroghe soggettive al regime delle incompatibilità: il personale in part-time c.d. ridotto ed
altre ipotesi. Le comunicazioni obbligatorie. Casi concreti: attività agricola, amministratore di
condominio; consulente tecnico d’ufficio; incarichi gratuiti; dipendente in stato di sospensione cautelare dal
servizio; autorizzazione postuma; responsabilità disciplinare.
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GLI INCARICHI DI COCOCO, OCCASIONALI, PROFESSIONALI DEGLI ENTI
PUBBLICI: CONFERIMENTO, PUBBLICITÀ E TRASPARENZA, TRATTAMENTO
PREVIDENZIALE, FISCALE E TRIBUTARIO (AGGIORNATO ALLA LEGGE DI
STABILITÀ 2017 ED AL DECRETO “MILLEPROROGHE”)
DOCENTE: dott. CORRADO COPPOLECCHIA, Coordinatore Dipartimento Gestione Risorse Finanziarie
della Università degli Studi di Bari – Esperto in materia
DESTINATARI: tutti coloro che sono coinvolti nei processi gestionali, contabili, contrattuali, economali e
tributari.
PREMESSA: Per esigenze cui non possono far fronte con personale in servizio gli Enti Pubblici possono
conferire ad esperti di particolare e comprovata specializzazione incarichi individuali con contratti di lavoro
autonomo, di natura occasionale o coordinata e continuativa. Nel corso degli ultimi anni nuove disposizioni
sono intervenute a disciplinare le modalità di attribuzione e, con l’entrata in vigore della legge n. 190/2012
“anticorruzione”, a prevedere nuovi obblighi a carico degli Enti Pubblici in materia di pubblicità e trasparenza.
Pertanto è opportuno ricostruire sistematicamente l’ intero processo partendo dalle fasi di attribuzione di
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un incarico a personale esterno, passando in rassegna gli obblighi di pubblicità e trasparenza ed infine
esaminare gli adempimenti previdenziali, fiscali e tributari connessi ai pagamenti effettuati. Il percorso
formativo è aggiornato con quanto previsto dal DLGS 165/2001 – dal Dlgs 81/2015 (legge
delega del jobs act) - Dlgs 25 maggio 2016 n. 97 (NUOVA TRASPARENZA) e quanto disposto dal
decreto fiscale di fine anno 2016, dalla legge di stabilità 2017 e dal decreto “milleproroghe”.
OBIETTIVI: il corso, di taglio prevalentemente pratico-operativo, si propone di:
- analizzare in dettaglio i presupposti normativi che consentono l’attribuzione degli incarichi a personale
esterno, le disposizioni in materia di pubblicità e trasparenza ed il trattamento previdenziale e tributario
connesso al pagamento degli incarichi;
- affrontare e risolvere le diverse problematiche interpretative e applicative connesse;
- formare/consolidare le competenze e le professionalità, tecniche e amministrative, per gestire
correttamente gli adempimenti connessi all’attribuzione di incarichi.
PROGRAMMA: Disciplina dell’attribuzione degli incarichi di lavoro autonomo professionale, coordinato e
continuativo ed occasionale a personale esterno agli Enti (art. 7 dlgs. 165/2001e s.m.i.). Stipula di contratti
di lavoro a tempo determinato e lavoro flessibile (art. 36 d.lgs. 165/2001 e s.m.i.). Incompatibilità e divieto
di cumulo (art. 53 D.Lgs. 165/2001). Obblighi di pubblicità e trasparenza degli incarichi attribuiti e dei
compensi corrisposti (artt. 35 e 36 L. 190/2012; d.lgs 33/2013; dlgs 97/2016). Qualificazione tributaria e
trattamento previdenziale e fiscale: redditi di lavoro dipendente; redditi assimilati a quelli di lavoro
dipendente (cococo, borse di studio, ecc.). Lavoro autonomo di natura professionale ed occasionale:
aspetti previdenziali e fiscali. Pagamento di fatture professionali e di notule a soggetti residenti e
non residenti: esempi pratici. Gli obblighi di verifica e certificazione dei pagamenti dell’ Ente (D.M.
40/2008). Ritenuta sui pignoramenti. I versamenti delle ritenute fiscali e previdenziali. Le dichiarazioni
previdenziali mensili, conguagli fiscali e previdenziali e le certificazioni di fine anno.
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L’ANAGRAFE DELLE PRESTAZIONI E DEGLI INCARICHI CONFERITI A PUBBLICI
DIPENDENTI ED A CONSULENTI E COLLABORATORI ESTERNI: OBBLIGO DI
INFORMATIVA, ADEMPIMENTI SPECIFICI ED ESERCITAZIONI PRATICHE
DOCENTE: dott. VINCENZO TEDESCO, Direttore Amministrativo Scuola IMT Alti Studi Lucca - Esperto in
gestione e sviluppo delle risorse umane e nelle tematiche dell’anticorruzione, trasparenza e valutazione del
personale - Autore di articoli, note e commenti in materia di lavoro pubblico - Componente del Comitato
scientifico lavoroprevidenza.com - OIV monocratico in Ente Locale - Docente EBIT, Scuola di Formazione e
Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: Dirigenti e funzionari addetti agli Uffici del personale e legale.
PROGRAMMA: Revisione del quadro normativo (art. 53, d.l.vo 165/01; art. 1, l. 662/96; l. 296/06 ; l.
244/07; art. 21, l. 69/09), alla luce delle novità introdotte dalla l. 190/12, dal d.l.vo 33/13; dal d.l.vo 39/13,
dal d.l 101/13 convertito dalla l. 125/13 e dal 66/14 convertito dalla l. 89/14. Direttive e circolari, analisi della
giurisprudenza. Anagrafe delle prestazioni e degli incarichi conferiti a pubblici dipendenti ed a
consulenti e collaboratori esterni: natura, struttura, contenuto e funzionamento della banca dati,
differenti finalità. Casi pratici. Obbligo di comunicazione all’Anagrafe delle prestazioni: normativa e
nuovi termini introdotti per l’adempimento; individuazione delle amministrazioni tenute all’adempimento;
autorizzazioni e tipologia degli incarichi da comunicare; esclusioni; il responsabile o i responsabili del
procedimento delle pubbliche amministrazioni; adempimenti on line e dichiarazioni negative. Circolari e
direttive in materia-novità introdotte dalla circolare n. 1/2010 del Dipartimento della funzione pubblica:
illustrazione di casi pratici. Obbligo di pubblicità: origine e evoluzione dell’obbligo di pubblicità nella
normativa fino al d.l.vo 39/13; fissazione dei limiti massimi del trattamento economico omnicomprensivo a
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carico della finanza pubblica per i rapporti di lavoro dipendente o autonomo (D.P.R. 195/2010; art. 23 ter
d.l. 201/11, convertito in l. 214/11; D.P.C.M. 23/3/12) “Operazione Trasparenza” ed evoluzione del
concetto fino al passaggio dall’open government alla prassi amministrativa dell’open data, attuata attraverso
le pubblicazioni periodiche dei dati comunicati per legge dalle pubbliche amministrazioni al Dipartimento
della funzione pubblica con lo scopo sia di coinvolgere attivamente i cittadini e le imprese nelle scelte di
governo, sia di supportare il vertice politico amministrativo nel ripensamento della gestione della spesa
pubblica, nonché nel rafforzamento dei sistemi di rilevazione, analisi e controllo dei dati che vengono resi
pubblici per incrementare i livelli di trasparenza, efficienza e responsabilizzazione delle pubbliche
amministrazioni. Verifiche e sanzioni: modifiche e integrazioni apportate all’art. 53, d.lgs. 165/01 (D.L.
112/08, d.l.vo 150/09 e l. 190/12). Obblighi di trasmissione alla Corte dei conti da parte del Dipartimento
della funzione pubblica. La Relazione annuale al Parlamento sui dati raccolti in materia di incarichi conferiti a
pubblici dipendenti e a consulenti e collaboratori esterni ai sensi del comma 16, art. 53, d.lgs. 165/01.
ESERCITAZIONI PRATICHE.
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IL SISTEMA DELLE INCOMPATIBILITÀ NELLA P.A.: CUMULO DI IMPIEGHI,
MANSIONI, INCARICHI OCCASIONALI, CONSULENZE, ANAGRAFE DELLE
PRESTAZIONI, INCARICHI GRATUITI, AUTORIZZAZIONI, CONTROLLI,
LINEE GUIDA ANAC
DOCENTE: dott. VINCENZO TEDESCO, Direttore Amministrativo IMT Alti Studi Lucca - Esperto in
gestione e sviluppo delle risorse umane e nelle tematiche dell’anticorruzione, trasparenza e valutazione del
personale - Autore di articoli, note e commenti in materia di lavoro pubblico - Componente del Comitato
scientifico lavoroprevidenza.com - OIV monocratico in Ente Locale - Docente EBIT, Scuola di Formazione e
Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: Dirigenti, funzionari, impiegati amministrativi e tecnici di tutte le Pubbliche Amministrazioni.
OBIETTIVI: Il corso intende fornire un aggiornamento professionale generale, spesso di difficile
realizzazione nel corso della normale attività lavorativa, sulle più importanti novità riguardanti la disciplina
delle incompatibilità nel pubblico impiego aggiornata alle ultime novità normative (legge 190/2012, D.lgs.
39/2013, legge n.125/2013, legge 114/2014, legge 190/2014, d.lgs. 97/2016) e giurisprudenziali. Saranno
esaminati in particolare la questione del conflitto di interesse e gli impatti sulla regolamentazione dei vari
enti in tema di inconferibilità e incompatibilità anche con riferimento alle linee guida Anac. Per la particolare
strutturazione il corso presenta anche esercitazioni pratiche e question time sugli argomenti trattati.
PROGRAMMA: Il quadro normativo di riferimento. Le mansioni: natura, concetto, distinzioni
(corrispondenti ed equivalenti), accesso. Diritto alle mansioni (art. 2103 c.c., art. 52 d.l.vo 165/01).
L’incidenza del d.lgs. 150/2009 con riferimento alle progressioni verticali. Ius variandi: concetto, limiti e
presupposti. Mansioni e sviluppo di carriera: progressioni orizzontali e verticali. Mansioni inferiori:
divieto, deroga, presupposti, contenuto ed effetti. Mansioni superiori: contenuto, affidamento,
presupposto. Gli effetti (trattamento economico). Irrilevanza ai fini giuridici. Lo scostamento dalle mansioni
ordinarie. Gli incarichi aggiuntivi. Incompatibilità ed incarichi nel pubblico impiego (art.53 d.lgs.
n.165/01): divieto di cumulo di impieghi ed incarichi, deroghe per personale in part-time e per dirigenti,
esercizio attività professionali. Il caso delle professioni legali. Attività consentite: il sistema autorizzatorio, le
limitazioni previste. Incompatibilità assoluta e relativa. Le evoluzioni della giurisprudenza e della
dottrina con riferimento alle professioni di avvocato e alle professioni che prevedono l’iscrizione ad appositi
albi. Il D.Lgs. 150/09. Le nuove disposizioni in materia di collaborazioni e consulenze (DFP 2006-2008,
Finanziaria 2008; d.l. 112/08, l. 133/08, l.228/2012). Il nuovo regime degli incarichi esterni dei
dipendenti pubblici di cui all’art.1 comma 42 della legge 190/2012 (legge anticorruzione).
Impatto sulla trasparenza e obblighi a proposito dell’affidamento e ai compensi, verifica dell’insussistenza di
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situazioni di conflitto d’interessi: soggetti preposti al controllo e check list di accertamento divieto triennale
per gli ex dipendenti pubblici di svolgere attività lavorativa o professionale e relative sanzioni, responsabilità
per omesso versamento del compenso indebitamente percepito. Le posizioni della giurisprudenza
amministrativa e contabile con riferimento alle attività esercitabili, a quelle non autorizzabili. L’impatto sui
procedimenti autorizzativi. Nozione ed effetti. La questione delle attività assolutamente
incompatibili e l’intervento governativo che dovrà definire gli ambiti di applicazione. Il nuovo
art.53 del dlgs 165/2001 dopo l’intervento operato dalla legge n.125/2013. Accertamento
incompatibilità: servizi ispettivi. Violazione e regime sanzionatorio. Regolamenti in tema d’incompatibilità e
di autorizzazione all’esercizio, le prestazioni occasionali. Le misure in tema di incompatibilità, obbligo
di astensione e incarichi dirigenziali. Il regime delle incompatibilità per i pubblici dipendenti. Le misure
particolari per i dipendenti condannati per delitti contro la P.A. L’obbligo di astensione in caso di conflitto di
interesse. Le conseguenze della violazione delle norme sulle incompatibilità e sull’astensione. La rotazione
dei dirigenti nella preposizione a incarichi dirigenziali. Applicazione del principio di rotazione al resto del
personale. Il codice di comportamento dei pubblici dipendenti. La tutela del dipendente pubblico che segnala
illeciti. Il D.Lgs. n. 39/13 (Disposizioni in materia d’inconferibilità e incompatibilità d’incarichi
presso le PP.AA. e presso gli enti privati in controllo pubblico), a norma dell'art.1, commi 49 e 50
della L. 190/2012. Esame delle ipotesi previste e modalità di applicazione. La tipologia di incarichi e le
condanne previste nei casi indicati dal provvedimento. Il ruolo del responsabile anticorruzione. Le attività
seminariali e le eccezioni nelle disposizioni vigenti. Incompatibilità ed ineleggibilità: disciplina specifica.
Anagrafe delle prestazioni e incarichi dei pubblici dipendenti: l’informativa e adempimenti specifici.
Il divieto di conferire a pensionati, incarichi dirigenziali o direttivi, di studio o di consulenza. Le eccezioni
previste secondo il Dipartimento della Funzione Pubblica. L’attuale regime del pantouflage. Le ipotesi di
inconferibilità presso PA e Enti di diritto privato controllati. Le Linee guida ANAC (Determinazione 833/2016).
Gli incarichi gratuiti. Attività rese a titolo gratuito o per volontariato. Le norme in tema di collaborazioni e
consulenze (Finanziaria 2008, d.l. 112/08, DFP n. 3/2011). La questione degli ordinamenti professionali. Gli
incarichi di studio e consulenza ai dipendenti collocati in pensione. Problematiche operative e
limiti applicabili anche in considerazione della legge 114/2014. La circolare n. 6/2014 della
Funzione Pubblica. Quadro di riferimento. Impatto della giurisprudenza. Esame dell’art.17 comma
3 della legge 124/2016 e della circolare n.4/2015 della Funzione Pubblica.
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TUTTE LE NOVITÀ SUL LAVORO PUBBLICO: TURN OVER, ASSUNZIONI,
PROROGA GRADUATORIE, MOBILITÀ, INCARICHI DIRIGENZIALI, LAVORO
AUTONOMO, CONSULENZE, LAVORO A TEMPO DETERMINATO, LAVORO
ACCESSORIO (AGGIORNATO ALLA LEGGE DI STABILITÀ 2017 ED AL
MILLEPROROGHE D.L. 244/2016)
DOCENTI:
- dott. VINCENZO TEDESCO, Direttore Amministrativo Scuola IMT Alti Studi Lucca - Esperto in gestione e
sviluppo delle risorse umane e nelle tematiche dell’anticorruzione, trasparenza e valutazione del personale Autore di articoli, note e commenti in materia di lavoro pubblico - Componente del Comitato scientifico
lavoroprevidenza.com - OIV monocratico in Ente Locale - Docente EBIT, Scuola di Formazione e
Perfezionamento per la P.A.
- dott. LUCA BUSICO, Università di Pisa - Autore di testi ed articoli in materia - Componente del Comitato
scientifico lavoroprevidenza.com - Docente EBIT, Scuola di Formazione e Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: Servizio Risorse Umane - Dirigenti e Funzionari amministrativi di tutti i Servizi - OO.SS. –
Dipendenti pubblici, responsabili uffici legali e affari generali di tutti gli enti pubblici, collaboratori in genere.
OBIETTIVI: il corso si propone di offrire un aggiornamento delle principali questioni in materia di personale
pubblico dopo i numerosi interventi normativi intervenuti alla legge n.114/2014, la legge di stabilità per
l’anno 2016 (legge 28 dicembre 2015, n. 208), il decreto mille proroghe 2016 (D.L. 30 dicembre 2015, n.
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210) ed i decreti attuativi della riforma Madia oltre agli aggiornamenti derivanti dalla Legge di stabilità per
l’anno 2017 e al decreto mille proroghe n.244/2016. Si tratta di interventi che impattano su molti
settori della pubblica amministrazione. Tutti i provvedimenti esaminati intervengono su molti settori che
impegnano gli operatori nell’attuazione delle complesse norme.
PROGRAMMA: 1° GIORNO: Introduzione di alcune misure dirette a favorire il ricambio
generazione del personale della P.A. Abolizione dell’istituto del trattenimento in servizio oltre i
limiti previsti dalla normativa vigente per il collocamento a riposo. Soggetti destinatari e gestione del periodo
transitorio. Esempi pratici di applicazione della nuova disciplina. Conferma della vigenza per il triennio 201417 della risoluzione del contratto di lavoro per coloro che hanno raggiunto, a decorrere dall’1/1/2012,
l’anzianità contributiva di 40 anni. Soggetti destinatari ed amministrazioni escluse dalla nuova disciplina. I
pareri e le Circolari del Dipartimento della funzione pubblica e del Ministero dell’economia e delle finanze.
Categorie interessate e quelle escluse. Il periodo di decorrenza della nuova disciplina: Applicazione pratica
ed adempimenti delle amministrazioni. Le circolari del Dipartimento della funzione pubblica n. 10/2008, n.
2/2012 e n. 3/2013. Ampliamento e maggiore flessibilità del turn over. Le nuove facoltà assunzionali
delle pubbliche amministrazioni per il quinquennio 2014-2018. L’obbligo della programmazione
triennale dei fabbisogni e le dotazioni organiche. I soggetti destinatari: le amministrazioni dello Stato,
le agenzie e gli enti pubblici non economici con esclusione di quelle che rientrano nel comparto scuola,
sicurezza e università che restano disciplinate dalle disposizioni di legge vigenti. Introduzione della novità del
vincolo del turn over relativo alle assunzioni di personale a tempo indeterminato che è possibile effettuare
nell’arco temporale 2014-2018, calcolato solo sulla spesa. Nuovo meccanismo di proroga. I nuovi limiti
assunzionali nelle amministrazioni dello Stato, enti di ricerca ed autonomie territoriali, Cumulo delle risorse
destinate alle assunzioni per un arco temporale non superiore a tre anni. Gli adempimenti delle
amministrazioni in materia di procedure concorsuali. L’impatto del decreto legge n. 244/2016
(milleproroghe 2017) sulle assunzioni. Esame dell’art. 1 e riflessi sulle politiche programmatorie. Il
passaggio al solo limite economico per le assunzioni di personale. La circolare n. 4/2004 del Dipartimento
della funzione pubblica in materia di piani di razionalizzazione degli assetti organizzativi e riduzione della
spesa di personale. IL REGIME DELLA MOBILITÀ. Le novità in materia di mobilità volontaria e
obbligatoria. Gli accordi tra le amministrazioni. Il bando di mobilità e la fissazione di criteri per la
selezione del personale. Obbligo di pubblicità dell’avviso di mobilità sul sito istituzionale dell’amministrazione.
La predeterminazione dei criteri di scelta. La costituzione della medesima unità produttiva per le
amministrazioni pubbliche collocate nel territorio dello stesso comune o entro 50 km della sede in cui il
dipendente è in servizio. Le novità per il personale in disponibilità. La possibilità di assegnare qualifica o
posizione economica inferiore o in posizione di comando: illustrazione di casi pratici. LE NOVITÀ IN
MATERIA DI INCARICHI DIRIGENZIALI. Il divieto di conferimento di incarichi dirigenziali a soggetti in
quiescenza. Le modifiche all’art. 110 c. 1 del d.l.vo 267/2000. Modalità di applicazione. Il nuovo regime
degli incarichi negli uffici di diretta collaborazione. Altre disposizioni in materia di pubblico impiego
del D.L. 90/14. Le nuove funzioni dell’ANAC in materia di anticorruzione. Incentivi alla progettazione.
Le misure in materia di organizzazione della P.A.: le società partecipate. L’abrogazione dell’AVCP.
Razionalizzazione delle Autorità indipendenti. Riduzione delle spese per incarichi di consulenza. Interventi
urgenti in materia di riforma delle province e delle città metropolitane. Comando e assegnazione
temporanea di personale tra le pubbliche amministrazioni. Novità in tema di articolazione delle
dotazioni organiche e progressioni professionali. Gli interventi della funzione pubblica e impatto sulle
modalità di assunzione. Proroga delle graduatorie. La questione della proroga delle graduatorie fino al
2017 e l’impatto della disciplina con riferimento alle assunzioni a tempo determinato. Gli interventi operati
sulla legge n.125/2013. L’intervento del decreto mille proroghe per l’anno 2017. Esame delle norme di
interesse della legge 232/2016 (legge di stabilità per l’anno 2017). La questione del rispetto dei limiti
di spesa. La composizione delle commissioni di concorso e le modalità di reclutamento. L’utilizzo
del 50% delle risorse disponibili e le riserve dei posti al personale con lavoro subordinato a tempo
determinato con tre anni di servizio e le esperienze professionali valutabili. Le stabilizzazioni: disciplina
dell’istituto (leggi nn. 296/06, 244/07, 228/12 e 125/13), dubbi e criticità. Le controversie in materia:
questioni di giurisdizione; violazioni delle disposizioni imperative; violazioni del principio di non
discriminazione; anzianità pregressa del personale stabilizzato (C. Giust. UE, 4 settembre 2014 - c. 152/14).
Le residue possibilità di stabilizzazione del personale con contratto a tempo determinato.
L’impatto sulla programmazione triennale, i meccanismi incentivanti. Il conflitto di interessi; il regime delle
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incompatibilità; le comunicazioni ai centri per l’impiego; le modifiche alla presenza di particolari situazioni
lavorative. Il lavoro accessorio e la nuova configurazione dell’istituto. Procedure normali e
procedure speciali di reclutamento del personale. Esame della giurisprudenza europea. Ruolo della
contrattazione collettiva. La circolare della Funzione pubblica del 20 agosto 2014 in tema di
permessi e distacchi sindacali dopo l’entrata in vigore della legge 114/2014. La circolare
n.6/2014 della Funzione Pubblica in tema di incarichi conferiti ai dipendenti collocati in
quiescenza. Esame dell’art.17 comma 3 della legge 124/2016 e della circolare n.4/2015 della
Funzione Pubblica. La circolare della Funzione Pubblica n.13 del 15 novembre 2011 per la destinazione
alla contrattazione integrativa delle economie conseguite dalle amministrazioni per effetto dell'art. 61,
comma 17 del d.l. 112/2008 e dell'art. 16 del d.l. 98/2011. La questione del rispetto dei limiti imposto dal DL
78/2010. Gli interventi della Corte dei Conti in tema di mobilità orizzontale e utilizzo delle risorse
conseguenti. Il comma 49 dell’art.1 della legge “anticorruzione” (legge 190/2012) con riferimento alle
modifiche in corso per l’attribuzione di incarichi dirigenziali. Il nuovo ruolo dell’Anac e norme applicabili. La
nuova disciplina degli incarichi di lavoro autonomo: le nuove ipotesi di esclusione del controllo
della Corte dei Conti per le Università contenute nella legge di stabilità per l’anno 2017
presupposti di legittimità per la stipulazione di contratti di incarico professionale nelle P.A.; comunicazioni
telematiche; tipologie contrattuali utilizzabili: lavoro autonomo, co.co.co. e lavoro occasionale; le c.d. partite
IVA; la “comprovata specializzazione universitaria”: contenuti ed eccezioni previste dalla nuova disciplina; il
divieto delle consulenze informatiche; il divieto della proroga dei contratti di cui all’art. 7 comma 6 del
D.lgs. 165/2001 ai sensi del comma 147 dell’art.1 legge 228/2012. L’eccezionalità e l’importo del contratto.
Soluzioni e casi pratici. Circolare del Ministero del Lavoro n.32 del 28 dicembre 2012. La trasparenza e
obblighi pubblicitari per l’affidamento di incarichi e dei compensi, verifica dell’insussistenza di situazioni di
conflitto di interessi: i soggetti preposti al controllo e check list di accertamento, divieto triennale per gli ex
dipendenti pubblici di svolgere, attività lavorativa o professionale e relative sanzioni responsabilità per
omesso versamento del compenso indebitamente percepito. 2° GIORNO: La riforma delle flessibilità
contrattuale nella P.A.: Flessibilità in entrata e in uscita. Che cosa cambia? stipulazione di contratti a
termine: condizioni e limiti; gli interventi operati dalla giurisprudenza di merito sulla definizione dell’art. 36
del D.lgs. 368/2001 e le modifiche intervenute. I controlli degli enti. La flessibilità nel lavoro pubblico: i
più recenti interventi normativi (l. n. 125/13, d.lgs. n. 81/15, legge di riforma della P.A. n.
124/15); gli interventi del mille proroghe 2017 (decreto legge 244/2016) Il contratto a termine:
disciplina generale (d.lgs. n. 81/15) e speciale (art.36 del d.lgs. n. 165/01) e loro coordinamento. Durata,
proroga e rinnovo dei rapporti di lavoro a tempo determinato (Dipartimento Funzione Pubblica, pareri 26
novembre 2008 n. 56, 19 settembre 2012 n. 37561, 19 settembre 2012 n. 37562). Diritti e doveri del
personale a tempo determinato. Il principio di non discriminazione (casi affrontati dalla giurisprudenza:
anzianità pregressa, permessi studio, congedo per dottorato, incarichi dirigenziali). L’utilizzazione illegittima
del lavoro a termine nelle amministrazioni pubbliche: divieto di conversione (Cass. Lav., 28 maggio 2013 n.
13247 e 8 settembre 2014 n. 18855) ed eterogenei orientamenti della giurisprudenza sulla tutela risarcitoria
(Cass. Lav., 23 gennaio 2015 n. 1260). Le responsabilità dei pubblici dipendenti e l’esercizio del
potere disciplinare: Esame dell’art.5 della L. n. 15/09 e del decreto attuativo 150/09. Il D.Lgs. 116/16
in materia di licenziamento disciplinare in caso di falsa attestazione della presenza in servizio. Il
procedimento disciplinare d’urgenza. La tutela del diritto al contradditorio. L’obbligo di sospensione
immediata del dipendente. Il trattamento economico da attribuire. La contestazione del danno
all’immagine della P.A. La valutazione del comportamento omissivo dei Dirigente o dei
responsabili. Gli obblighi di denuncia al PM e alla procura della Corte dei Conti. L’esame delle nuove
ipotesi contenute nella legge n.190/2012 (legge anticorruzione): nuove ipotesi di responsabilità
disciplinare; semplificazione procedimento disciplinare; il nuovo sistema di impugnazione; ruolo dei
responsabili delle strutture nei vari enti pubblici; la corte dei conti. Question time sugli argomenti trattati.
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ASSUNZIONI, MOBILITÀ E RECLUTAMENTO NEGLI ENTI PUBBLICI:
PROCEDURE, PIANO ASSUNZIONI, CONCORSI PER DIRIGENTI, PROROGHE
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GRADUATORIE, CONTENZIOSO E SISTEMA DELLE RESPONSABILITÀ
(AGGIORNATO ALLA LEGGE DI STABILITÀ 2017 ED AL MILLEPROROGHE
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DOCENTI:
- dott. VINCENZO TEDESCO, Direttore Amministrativo Scuola IMT Alti Studi Lucca - Esperto in gestione e
sviluppo delle risorse umane e nelle tematiche dell’anticorruzione, trasparenza e valutazione del personale Autore di articoli, note e commenti in materia di lavoro pubblico - Componente del Comitato scientifico
lavoroprevidenza.com - OIV monocratico in Ente Locale - Docente EBIT, Scuola di Formazione e
Perfezionamento per la P.A.
- dott. LUCA BUSICO, Università di Pisa - Autore di testi ed articoli in materia - Componente del Comitato
scientifico lavoroprevidenza.com - Docente EBIT, Scuola di Formazione e Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: Dirigenti, funzionari ed addetti uffici reclutamento, personale, legale e contenzioso,
dipendenti pubblici in genere.
OBIETTIVI: il corso intende offrire una panoramica dei principali istituti su cui si fonda il procedimento
concorsuale nelle pubbliche amministrazioni fino ai più recenti interventi normativi contenuti nella legge
190/2012 nei decreti legislativi nn. 33 e 39 del 2013 e nella legge comunitaria per l’anno 2013 (legge
134/2013), il d.lgs. 97/2016 evidenziando la giurisprudenza ordinaria e amministrativa più recente. Si
esamineranno i meccanismi per l’emanazione dei bandi e la tematica del contenzioso proponendo
suggerimenti per la gestione delle varie procedure oltre ai copiosi aggiornamenti normativi intervenuti fino
alla legge 125/2013 e alla legge 208/2015 (legge di stabilità per l’anno 2016), alla legge 114/2014 di
conversione del decreto legge 90/2014, al decreto mille proroghe 2016 (DL 210/2015), la legge di stabilità
per l’anno 2017 e il mille proroghe DL 244/2016. La trattazione, pertanto, cercherà di fare il punto anche
sulle varie forme flessibili (incarichi, cococo, consulenze, etc.) e verificare l’impatto della legge 183/2014 in
materia di JOB Act e della recente riforma sul pubblico impiego con i relativi decreti di attuazione.
PROGRAMMA: Le fonti in materia di procedure concorsuali. Il procedimento concorsuale:
indizione del concorso; preparazione, redazione e pubblicazione del bando; clausole obbligatorie e
facoltative; presentazione delle domande di ammissione secondo i nuovi meccanismi informatici; cause di
esclusione. Ammissione con riserva: finalità, presupposti ed effetti. La selezione: contenuti delle prove;
preparazione ed espletamento delle prove; gli adempimenti della commissione e dei candidati; la
discrezionalità valutativa della commissione; la motivazione dei giudizi; la trasparenza; approvazione della
graduatoria e proclamazione dei vincitori. Corsi-concorsi e prove pubbliche selettive. Commissioni
esaminatrici: principi generali; composizione e modalità di funzionamento; gli adempimenti preliminari;
verbalizzazioni; modalità di correzione e valutazione delle prove e dei titoli; il ruolo del segretario della
commissione; norme particolari relative a particolari procedure selettive, le preselezioni. Le precedenze e le
preferenze. Categorie riservatarie I requisiti generali e speciali di partecipazione: il titolo di studio e le
equipollenze; la cittadinanza europea; l’età; le abilitazioni; le condanne penali; i precedenti lavorativi e di
carriera. Il diritto di accesso agli atti concorsuali anche alla luce della giurisprudenza amministrativa.
Strumenti della tutela cautelare con particolare riguardo alle esclusioni, alla ripetizione delle prove d’esame e
alla ricusazione della commissione. Norme generali su concorsi e progressioni e le assunzioni dopo il
la legge di Stabilità 2017. Le norme sui concorsi nella legge delega e nel nuovo T.U. progressioni
“economiche” e “di carriera” riserve di posti a regime e speciali riserve per il personale precario indirizzi
applicativi della Corte dei conti. Applicabilità dei principi in materia di concorsi alle società pubbliche dopo il
nuovo T.U. ambito di applicazione dei principi in materia di selezioni pubbliche alle società pubbliche
regolamenti per le assunzioni e loro contenuto pubblicità ed imparzialità della selezione composizione delle
commissioni esaminatrici. Forme flessibili di reclutamento e di impiego di personale nelle Pubbliche
amministrazioni. Fonti normative e discipline specifiche: lavoro a tempo parziale, lavoro a termine, lavoro
temporaneo, contratti formativi, lavoro accessorio, incarichi di collaborazione e telelavoro. La riforma Biagi e
la l. 229/03. Le novità introdotte dalla l. 133/08, dalla l. 15/09 e dal d.l.vo 150/09. Le modifiche al d.l.vo
165/01. Il collegato al lavoro (l. 183/2010) e i riflessi sui rapporti di lavoro flessibile. La riforma del mercato
del lavoro (l. 92/12) e successive modifiche. Riflessi sulle forme flessibili. Le circolari del Ministero del lavoro.
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Il D.lgs. 24/2012 in tema di somministrazione lavoro. Riflessi applicativi. Profili giurisprudenziali e dottrinali.
La questione della proroga dei contratti a tempo determinato contenuta nella L. 228/12 (legge di stabilità
2013) e l’impatto sulle procedure di reclutamento. La disciplina della proroga disegnata dalla legge
125/2013. di legittimità per la stipulazione di contratti di incarico professionale nelle P.A.; La nuova disciplina
degli incarichi di lavoro autonomo dopo le novità introdotte dalla legge n.92/2012, della Legge di stabilità per
l’anno 2013 (Legge 228/2012) e della legge 125/2013: il divieto delle consulenze informatiche (comma 146
dell’art. 1 legge 228/2012). Procedure comparative per la selezione dei collaboratori; l’atto di conferimento
dell’incarico: competenze ad adottarlo, contenuto minimo del contratto; pubblicità degli incarichi e delle
consulenze. Norme di riferimento e il rispetto dei principi di trasparenza da parte delle pubbliche
amministrazioni. Le questioni poste con l’approvazione della legge sul job-act (legge 183/2014). Il divieto
delle cococo e l’esclusione del controllo per le università ai sensi della legge di stabilità per l’anno 2017
(legge n.232/2016). I limiti alle consulenze previsti dal D.L. 90/2014 e dalle norme di attuazione LE
NUOVE FACOLTÀ ASSUNZIONALI DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI PER IL QUINQUENNIO
2014-2018 DOPO LA LEGGE DI STABILITÀ 2016. L’obbligo della programmazione triennale dei
fabbisogni e le dotazioni organiche. I soggetti destinatari: le amministrazioni dello Stato, le agenzie e gli enti
pubblici non economici con esclusione di quelle che rientrano nel comparto scuola, sicurezza e università che
restano disciplinate dalle disposizioni di legge vigenti. Introduzione della novità del vincolo del turn
over relativo alle assunzioni di personale a tempo indeterminato che è possibile effettuare
nell’arco temporale 2017-2020, calcolato solo sulla spesa. Il passaggio al solo limite economico per
le assunzioni di personale. I nuovi limiti assunzionali nelle amministrazioni dello Stato, enti di
ricerca ed autonomie territoriali, Cumulo delle risorse destinate alle assunzioni per un arco temporale
non superiore a tre anni. Gli adempimenti delle amministrazioni in materia di procedure concorsuali. La
circolare n. 4/2004 del Dipartimento della funzione pubblica in materia di piani di razionalizzazione degli
assetti organizzativi e riduzione della spesa di personale. Simulazione della programmazione del piano delle
assunzioni annuale e triennale che ogni Ente deve adottare nell’ambito dei vincoli normativi sopra delineati.
Commento di uno schema di deliberazione contenente il rispetto e l’analisi di tutte le condizioni imposte dalla
legge per le assunzioni stesse. IL NUOVO REGIME DELLA MOBILITÀ. Le novità in materia di
mobilità volontaria e obbligatoria. Gli accordi tra le amministrazioni. Il bando di mobilità e la fissazione
di criteri per la selezione del personale. Obbligo di pubblicità dell’avviso di mobilità sul sito
istituzionale dell’amministrazione. I criteri di scelta. La costituzione della medesima unità produttiva per
le amministrazioni pubbliche collocate nel territorio dello stesso comune o entro 50 km della sede in cui il
dipendente è in servizio. Le novità per il personale in disponibilità. La possibilità di assegnare qualifica
o posizione economica inferiore o in posizione di comando: illustrazione di casi pratici. L’accesso alla
dirigenza dopo il decreto sui Ruoli Unici 2016 concorso a posti di dirigente per i tre ruoli unici,
applicabilità della nuova disciplina alle altre P.A. requisiti per l’accesso disposizioni attuative, le selezioni per
incarichi dirigenziali a tempo determinato. Le novità in materia di incarichi dirigenziali. Il divieto di
conferimento di incarichi dirigenziali a soggetti in quiescenza. Le modifiche all’art. 110 c. 1 del d.l.vo
267/2000. Modalità di applicazione. Il nuovo regime degli incarichi negli uffici di diretta collaborazione. La
proroga delle graduatorie concorsuali, la questione degli idonei e lo scorrimento delle
graduatorie. L’INTERVENTO OPERATO DALLA LEGGE N.125/2013 DAL MILLE PROROGHE DL
244/2016) E DALLA LEGGE DI STABILITÀ PER L’ANNO 2017. Analisi delle posizioni giurisprudenziali
ed applicabilità agli enti pubblici. La limitazione alle assunzioni. Proroga delle graduatorie. La circolare
n.5/2013 della Funzione Pubblica. Procedimento ordinario e procedimento speciale. La legge 228/2012
comma 388 e l’impatto sulle procedure concorsuali. Il rispetto dei limiti di spesa. La valutazione dei titoli di
merito. La predeterminazione dei criteri da parte della legge, del bando e della commissione. La funzione del
bando di concorso in tema di assenza, invalidità ed irregolarità delle dichiarazioni sostitutive. La questione
dei controlli sui documenti e sulle dichiarazioni. Lo svolgimento delle prove scritte. Le regole di convocazione
dei candidati. I sistemi di preselezione e quiz. La correzione delle prove scritte. La predeterminazione dei
criteri di valutazione. Discrezionalità e controllo del giudice. Lo svolgimento delle prove orali. La gestione del
contenzioso dei candidati esclusi. La trasmissione delle domande per via telematica. Problematiche.
Ammissione con riserva: finalità, presupposti ed effetti. Le varie opzioni a disposizione delle pubbliche
amministrazioni. La selezione: contenuti delle prove; preparazione ed espletamento delle prove; gli
adempimenti della commissione e dei candidati; la discrezionalità valutativa della commissione; la
motivazione dei giudizi; la trasparenza delle operazioni concorsuali. La proroga delle graduatorie ai
sensi della legge 190/2014 (legge di stabilità per l’anno 2015): esame dei commi da 420 a 428 della
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legge in tema di province e enti locali. Esame del mille proroghe per l’anno 2016 (D.L. 210/2016) e
del mille proroghe per l’anno 2017 (DL244/2016). Le commissioni esaminatrici: principi generali;
modalità di funzionamento; incompatibilità; verbalizzazioni. Le caratteristiche dell’organo. La competenza per
la nomina. I criteri di scelta dei componenti. Le eventuali contestazioni sulla composizione della
commissione. Le attività della commissione. Funzioni del presidente, funzioni del segretario (certificatorie,
atti, custodia). I membri aggiunti e membri supplenti. Gli atti decisionali. I nuovi criteri per la nomina
delle commissioni giudicatrici (L. 190/2012). Impatto sul procedimento amministrativo e nuova
ipotesi dell’art.35 bis del D.lgs. 165/2001. La questione dei regolamenti delle amministrazioni. Il
provvedimento amministrativo di nomina delle commissioni. Approvazione della graduatoria e proclamazione
dei vincitori. Le precedenze e le preferenze. Categorie riservatarie (L. 407/98; L. 68/99, etc.). Graduatorie ed
assunzioni. La formazione della graduatoria da parte della commissione. Graduatorie provvisorie e definitive.
Quando assumere i vincitori. Come procedere in caso di pendenza di un contenzioso. La questione della
validità delle graduatorie e scorrimento. I casi di mancata assunzione dei vincitori. Le nuove norme su
concorsi e progressioni contenute nel D.lgs. 150/2009 e successive modifiche: selezioni per le progressioni
“economiche”, selezioni per le progressioni “di carriera”, riserve di posti per gli interni nei concorsi pubblici,
accesso alle posizioni economiche apicali, selezioni per l’attribuzione degli incentivi di carriera. Applicabilità
dei principi in materia di concorsi alle società pubbliche. L’ambito di applicazione dei principi in materia di
selezioni pubbliche alle società pubbliche. I regolamenti per le assunzioni ed il loro contenuto. La pubblicità
ed imparzialità della selezione. La composizione delle commissioni esaminatrici. Responsabilità giuridiche
e risarcimento del danno civile ed erariale. La responsabilità del funzionario responsabile del
procedimento. La responsabilità della commissione e degli addetti alla vigilanza. Responsabilità
per colpa grave e discrezionalità tecnica. Responsabilità concernente le fasi dell’approvazione
della graduatoria e dell’assunzione. Danno civile risarcibile. Profili penali. Le false dichiarazioni nella
domanda di concorso. Violazione della segretezza del testo delle prove d’esame, falso materiale ed
ideologico, responsabilità per la consegna di elaborato copiato, sottrazione o smarrimento di elaborati,
produzione di documenti falsi o viziati da invalidità insanabile, truffa in assunzione ad un pubblico impiego,
segni di riconoscimento, assunzione e cumulo di impieghi.
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IL CONFERIMENTO DEGLI INCARICHI ESTERNI NELLA P.A.: ASPETTI
NORMATIVI, FISCALI E CONTRIBUTIVI SU COCOCO, OCCASIONALI,
PROFESSIONALI, CONSULENZE - ANALISI DI SCHEMI CONTRATTUALI
(AGGIORNATO ALLA LEGGE DI STABILITÀ 2017 ED AL MILLEPROROGHE
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DOCENTI:
- dott. VINCENZO TEDESCO, Direttore Amministrativo SCUOLA IMT Alti Studi Lucca - Esperto in gestione
e sviluppo delle risorse umane e nelle tematiche dell’anticorruzione, trasparenza e valutazione del personale
- Autore di articoli, note e commenti in materia di lavoro pubblico - Componente del Comitato scientifico
lavoroprevidenza.com - OIV monocratico in Ente Locale - Docente EBIT, Scuola di Formazione e
Perfezionamento per la P.A.
- ROLANDO VIVALDI, Responsabile Unità fiscale, Gestione Redditi Lavoro Autonomo e Adempimenti
Assistenziali e Previdenziali Università di Pisa; Esperto di problematiche fiscali; Docente EBIT, Scuola di
Formazione e Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: Dirigenti, funzionari, impiegati amministrativi e tecnici di tutte le Pubbliche Amministrazioni.
Lavoratori autonomi in genere.
OBIETTIVI: il corso intende offrire una panoramica dei principali rapporti di lavoro autonomo che, anche
per effetto della potestà regolamentare dei singoli enti, si sono incrementate fornendo nel contempo un utile
approfondimento, anche mediante la soluzione di casi pratici e degli interventi della giurisprudenza. La
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trattazione pertanto cercherà di fare il punto sulle varie tematiche di ordine giuridico e fiscale non
trascurando gli approfondimenti giurisprudenziali anche alla luce delle nuove norme in tema di trasparenza.
Inoltre saranno evidenziati gli ultimi interventi normativi fino alla legge di stabilità per l’anno 2015 (legge
n.190/2014) oltre all’esame delle circolari del Ministero del Lavoro e della Funzione Pubblica ed agli interventi
della legge 114/2014 in tema di incarichi di studio e consulenze. Sarà verificato anche l’impatto eventuale
della normativa sul job-act (legge 183/2014) e del D.Lgs. 81/2015 oltre che della legge di stabilità per l’anno
2016 (legge n.208/2015)
PROGRAMMA: Quadro normativo in tema di affidamento di incarichi esterni nelle P.A., tra appalto di servizi
e incarico di lavoro autonomo. Quando si parla di servizio e quando di incarico. Natura e oggetto
dell’incarico. D.Lgs. 163/2006 e D.Lgs. 165/2001: discipline a confronto. Esame delle novità normative e
degli orientamenti della giurisprudenza: soggetti dell’Ente coinvolti nella procedura di affidamento
dell’incarico e nella gestione del contratto. L’affidamento di incarichi esterni come appalto di servizi.
Principi generali e tutela della concorrenza; programmazione dell’attività contrattuale; procedure di scelta del
contraente; criteri di redazione dei bandi di gara; criteri di aggiudicazione; ipotesi di affidamento fiduciario;
affidamenti in caso di urgenza; tipologie di contratti esclusi in tutto o in parte dal D.lgs. 163/2006; rapporti
con società di professionisti dopo la Legge 183/2011; l’affidamento di incarichi esterni quale incarico
professionale di lavoro autonomo; le previsioni del D.lgs. 165/2001, art. 7 c. 6 e gli interventi operati dal
D.L. 31/08/2013, n. 101; esigenze dell’Ente e requisiti di legittimità dell’incarico esterno; professionalità
degli incaricati; temporaneità dell’incarico; la pubblicazione e il rispetto del principio di trasparenza. I principi
della Corte dei conti da rispettare nel conferimento dell’incarico. Distinzione tra incarico di consulenza e
incarico di studio, l’intervento delle sezioni unite della Corte dei conti. I tratti distintivi e le norme applicabili.
La nuova disciplina degli incarichi di lavoro autonomo dopo le ultime modifiche all’art. 7, c. 6, D.lgs.
165/2001 alla luce della riforma del mercato del lavoro (legge 92/2012) e della Legge di stabilità per l’anno
2013 (Legge 228/2012) e della L. 125/2013: presupposti di legittimità per la stipulazione di contratti di
incarico professionale nelle P.A.; comunicazioni telematiche; tipologie contrattuali utilizzabili: lavoro
autonomo, co.co.co. e lavoro occasionale; le c.d. partite IVA; la “comprovata specializzazione universitaria”:
contenuti ed eccezioni previste dalla nuova disciplina; il divieto delle consulenze informatiche (comma
146 dell’art. 1 legge 228/2012). Il quadro ordinamentale del conferimento di incarichi di studio e
consulenza fino alla legge 114/2014. Procedure comparative per la selezione dei collaboratori; l’atto di
conferimento dell’incarico: competenze ad adottarlo, contenuto minimo del contratto; pubblicità degli
incarichi e delle consulenze. Norme di riferimento e il rispetto dei principi di trasparenza da parte delle
pubbliche amministrazioni. Limiti per l’applicazione negli enti locali. L’art.90 del d.lgs. 276/2000.
Le norme applicabili e gli interventi della Corte dei Conti. Il divieto della proroga dei contratti di
cui all’art. 7 comma 6 del decreto legislativo 165/2001 ai sensi del comma 147 dell’art.1 legge 228/2012. La
questione dell’eccezionalità e dell’importo del contratto. La precisa indicazione dell’obiettivo/
progetto e del compenso. Procedure comparative per la selezione dei collaboratori - l’atto di conferimento
dell’incarico: competenze ad adottarlo, contenuto minimo del contratto - pubblicità degli incarichi e delle
consulenze. Norme di riferimento e il rispetto dei principi di trasparenza da parte delle pubbliche
amministrazioni. Gli incarichi ai propri dipendenti: condizioni, incompatibilità e possibili incarichi; novità
della Legge Anticorruzione 2012; autorizzazione e rendicontazione. Trattamento fiscale e previdenziale
dei compensi corrisposti in caso di incarichi esterni: pluralità di qualificazioni tributarie in presenza di
“contratto di lavoro autonomo”, lavoro a progetto, co.co.co., occasionali, professionisti e novità 2012. La
nuova disciplina del lavoro a progetto disegnata dalla riforma Fornero (legge n.92/2012) - gestione degli
adempimenti fiscali, previdenziali e assicurativi nelle diverse tipologie contrattuali. La riforma del Lavoro
(Legge 92/2012), le nuove regole per le co.co.pro. La natura e l’oggetto del progetto, l’assenza del
progetto quale presunzione assoluta del lavoro subordinato. Gli interventi del Ministero del lavoro. Il decreto
ministeriale 20 dicembre 2012. Limiti per l’applicazione nella pubblica amministrazione. Il diritto al
compenso minimo. La L.99/2013. Il recesso prima della scadenza del contratto e delle false
partite Iva ai sensi della circolare n.32 del 28/12/2012 del Ministero del lavoro. Le “false partite IVA” e le
casistiche di inapplicabilità delle presunzioni. La responsabilità solidale negli appalti. Le nuove regole per
ritenute fiscali ed IVA. Limiti alle connesse prestazioni di lavoro. Le responsabilità per retribuzioni e
contributi. Novità nella gestione degli adempimenti in caso di incarichi affidati a società tra professionisti
(STP) dopo la nuova disciplina introdotta dalla Legge 183/2011. Il principio di armonizzazione. L’ art. 17, c.
30, legge 102/09. Il controllo preventivo di legittimità sugli atti degli enti pubblici della Corte dei
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Conti. Le esclusioni operate dalla LEGGE DI STABILITÀ PER L’ANNO 2017 con riferimento alle
Università. Profili applicativi e eccezioni. Disciplina del lavoro. Lavoro autonomo, subordinato, stagionale,
atipico. Le difficoltà di coordinamento tra le varie normative esistenti. Le convenzioni internazionali
contro le doppie imposizioni: aspetti normativi, fiscali ed adempimenti procedimentali. I criteri della
residenza fiscale delle persone fisiche. I contratti di collaborazione coordinata e continuativa con i non
residenti fiscali: aspetti applicativi e profili contrattuali. La questione della specializzazione universitaria con
riferimento ai titoli di studio. La questione dell’imposta di bollo e registro sui contratti di lavoro autonomo. I
contratti di lavoro autonomo occasionale con i non residenti: aspetti applicativi e profili giuridici. Trattamento
dei rimborsi spese nelle diverse fattispecie. ANALISI DI SCHEMI CONTRATTUALI. Aspetti obbligatori e
opzionali. La circolare n. 6/2014 della Funzione Pubblica che specifica il conferimento di
incarichi, limiti e quadro di riferimento. Impatto della giurisprudenza. Question time sugli
argomenti trattati. Aspetti obbligatori e opzionali. Giurisprudenza ragionata. Riflessi operativi e gestionali.
La riforma del lavoro cosiddetta Jobs Act (L. 183/14 e decreti delegati): obiettivi e
impostazione. Dal lavoro autonomo alla subordinazione nel nuovo T.U. delle flessibilità
contrattuali. Ambito di applicazione della riconduzione al lavoro subordinato le collaborazioni organizzate
dal committente soggette a conversione i requisiti per l’applicazione della disciplina del lavoro subordinato le
collaborazioni escluse modalità di applicazione del nuovo regime del lavoro autonomo e collaborazioni nelle
PP.AA. e nelle società partecipate. Il lavoro a progetto. Le modifiche normativa dal 2003 ad oggi.
L’abrogazione del lavoro a progetto per il 2015. La sopravvivenza dei co.co.co. ex art 409 c.p.c. I limiti
oggettivi e soggettivi alla stipula dei contratti. La definizione di progetto. l'abrogazione della tipologia a
programma e a fase di lavoro. il compenso congruo. il richiamo al CCNL di settore. Le conseguenze della
violazione della normativa vigente. La presunzione di subordinazione e la prova contraria. le conseguenze
economiche della pronuncia giudiziale di conversione del rapporto. Esame della questione dell’abolizione
delle cococo e analisi dell’intervento operato dal DECRETO MILLEPROROGHE PER L’ANNO 2017 (D.L.
N.244/2016).
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LA GESTIONE OPERATIVA DELLE TRASFERTE E MISSIONI IN ITALIA ED
ALL’ESTERO PER DIPENDENTI, AMMINISTRATORI, TIROCINANTI, STAGISTI,
COCOCO: RIMBORSI SPESE, INFORTUNIO E RELATIVA DENUNCIA, NOVITÀ
LEGGE 01/12/2016, N. 225, CASI PRATICI E MODULISTICA
DOCENTE: dott. VINCENZO TEDESCO, Direttore Amministrativo IMT Alti Studi Lucca - Esperto in
gestione e sviluppo delle risorse umane e nelle tematiche dell’anticorruzione, trasparenza e valutazione del
personale - Autore di articoli, note e commenti in materia di lavoro pubblico - Componente del Comitato
scientifico lavoroprevidenza.com - OIV monocratico in Ente Locale - Docente EBIT, Scuola di Formazione e
Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: Dirigenti, funzionari, impiegati amministrativi e tecnici di tutte le Pubbliche Amministrazioni
OBIETTIVI: Il corso intende fornire a tutti i pubblici dipendenti un rapido aggiornamento professionale
generale, spesso di difficile realizzazione nel corso della normale attività lavorativa, sulle più importanti
novità riguardanti la disciplina delle missioni e dei rimborsi spese connessi analizzando le varie modalità
operative. Per la particolare strutturazione il corso presenta anche esercitazioni pratiche e question time sugli
argomenti trattati. Inoltre saranno trattate le principali pronunce della giurisprudenza di merito e contabile e
le posizioni della dottrina in materia non trascurando inoltre la continua evoluzione normativa anche in
considerazione della recente riforma del mercato del lavoro e degli impatti di questa tematica con le attività
all’estero.
PROGRAMMA: Le trasferte ed i rimborsi spese: requisiti minimi per configurare la trasferta, trasferta
territorio comunale, fuori comune ed estero. Differenza con il meccanismo di indennità e rimborsi in caso di
trasferimento del lavoratore. Il caso particolare delle trasferte in ambito comunale. Fonti normative e
contratti collettivi, i regolamenti degli enti. L'esercizio del potere direttivo del datore di lavoro.
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Differenza con il meccanismo del trasferimento, distacco e comando. Fonti normative e il rapporto con i
contratti collettivi e i vari regolamenti degli enti. Missioni occasionali, continuative e saltuarie:
contenuto, principi, caratteristiche presupposti e limiti. Legge 836/73, Legge 122/2010, Tuir 917/86, Legge
417/1978. L'applicazione dei principi delle missioni nei comparti pubblici. La gestione dei
rimborsi spese: profili operativi. I provvedimenti concernenti la Spending Review e l’impatto sui rimborsi
spese. Le auto aziendali e altri casi pratici. Dimensione operativa e riflessi sulla gestione:
tipologie di pezze giustificative e loro rilevanza fiscale - modalità di effettuazione dei rimborsi - anticipazioni la questione del mezzo proprio dopo gli interventi della giurisprudenza contabile. Profili assicurativi ed
elementi di responsabilità. Differenza tra personale contrattualizzato e non contrattualizzato - esempi e casi
pratici. Spese relative ad alberghi e ristoranti: quadro normativo, disciplina Iva, disciplina sulle imposte
sui redditi, trattamento fiscale sulle spese di ospitalità, prestazioni vitto e alloggio offerte ai clienti e fornitori.
Le spese nel caso di liberi professionisti, lavoratori autonomi occasionali. La nuova disciplina fiscale relativa
alla deducibilità dell’Iva sulle prestazioni di vitto e alloggio prende il via dalla circolare dell’Agenzia delle
Entrate n. 53 E del 5 settembre 2008. Esame delle circolari dell’Agenzia delle entrate Circolari n. 6 del 2009 e
25 del 2010 e Risoluzione 84 del 2009, Decreto MEF 19.11.2008, Circolare 2 E del 28 gennaio 2010 e ss. Le
spese di rappresentanza ed omaggi: quadro normativo, requisito dell’inerenza, spese viaggio vitto e
alloggio configurabili e non configurabili come spese di rappresentanza. Documentazione delle spese.
Omaggi a clienti e fornitori disciplina fiscale. Esame del decreto ministeriale del 19 novembre 2008 con cui è
stata data attuazione alla nuova normativa sulle spese di rappresentanza. La Legge Finanziaria 2008, il
Decreto del Ministero dell’economia e delle finanze del 19 novembre 2008 e la circolare dell’Agenzia delle
Entrate n. 34/E del 13.07.2009. Rimborsi spese ad amministratori, collaboratori, tirocinanti,
stagisti, collaboratori coordinati e continuativi: disciplina fiscale in capo ai tirocinanti, collaboratori,
amministratori. Rimborsi spese, trattamento fiscale in caso di trasferta. Le spese di viaggio: la questione del
mezzo proprio. Risoluzione 56 E del 27 febbraio 2002 dell’Agenzia delle entrate, la risoluzione n. 224/E del
13 agosto 2009. Profili di equità. Gli interventi della magistratura contabile e della dottrina. Soluzioni
proposte e norme applicabili. Impatto sulla regolamentazione degli enti, la Deliberazione n. 3/2011/PAR
Corte Conti Emilia Romagna e le altre deliberazioni sul tema. La questione dell’indennità chilometrica e
l’impatto della legge 122/2010 nelle attività degli enti locali. La delibera n.183/2011 Corte dei Conti Toscana
e le altre pronunce di interesse. La questione dei limiti di spesa per le spese di missione su fondi europei e
internazionali. La deliberazione n. 392/2011/PAR del 27 ottobre 2011. La posizione della Ragioneria dello
Stato. L’impatto della Legge di Stabilità 2013 sulle missioni dei collaboratori anche con riferimento alle
missioni estere. La legge di stabilità per l’anno 2014 (legge 27/12/2013, n. 147): implicazioni pratiche.
Fringe benefits ai collaboratori e amministratori: quadro normativo; esame dell’articolo 51, comma 4,
del Tuir rispetto al principio generale sulla valorizzazione dei fringe benefit. Esame degli strumenti per
gestire ed amministrare correttamente le note spese e i fringe benefits in generale, e in particolare le note
spese per trasferte imputabili a specifiche commesse di lavoro. Rimborsi spese, convegni nel caso dei
liberi professionisti: compensi professionali e rimborsi spese, trattamento fiscale e ai fini Iva, spese
anticipate in nome del cliente. L’infortunio in trasferta. Esame della circolare Inail n.52/2013.
L’infortunio in albergo, l’infortunio all’estero. Procedure e collegamento con l’attività lavorativa.
collegamento con l’attività di lavoro casi di esclusione della indennizzabilità dell’infortunio in albergo occorso
all’estero. La denuncia di infortunio: doveri e responsabilità dei soggetti del rapporto
assicurativo obblighi del datore di lavoro, obblighi del lavoratore sanzioni. Il modello di
denuncia/comunicazione di infortunio da trasmettere all’INAIL in via telematica. Modulistica:
recente aggiornamento (Mod 4 bis Prest.), istruzioni per la compilazione. Il contenuto del documento
descrizione dell’infortunio, dati retributivi, classificazione delle professioni. L’intervento operato dall’art.18
della legge n.148/2011 a proposito della questione dei voli in classe economica. L’evoluzione normativa con
riferimento alle modalità di viaggio nei casi di missione. Casi pratici e proposte operative. La denuncia
dell’infortunio in itinere, regole di compilazione (testimoni e veicoli). L’art. 7-quinquies della legge 1°
dicembre 2016, n. 225, recante interpretazione autentica dei concetti di trasferta e trasfertismo,
particolarmente importanti in alcuni settori ove l’attività viene svolta continuamente fuori sede.
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I FASCICOLI DEL PERSONALE NELLA P.A. NEL RISPETTO DELLA PRIVACY E DEL
CODICE DI COMPORTAMENTO: INFORMATIVA, TRATTAMENTO E DIFFUSIONE
DEI DATI, ACCESSO ED ESTRAZIONE DI COPIE, GESTIONE DEGLI SCARTI
DOCENTE: dott. STEFANO PAOLI, Esperto in Attività amministrativa e semplificazione degli Enti pubblici;
Consulente; Ex Segretario e Direttore Generale; Formatore EBIT - Scuola di Formazione e Perfezionamento
per la P.A.
DESTINATARI: Servizio Risorse Umane
PROGRAMMA: Le fonti del diritto: dal T.U. 57/03, al D.Lgs. 165/01 ed al dPR. 62/13. La disciplina della
privacy e l’individuazione dei soggetti responsabili ed incaricati al trattamento dei dati e
l’obbligo dell’informativa. Il regime del trattamento dei dati sensibili e l’obbligo della separazione
dei documenti contenenti dati comuni da quelli relativi allo stato di salute. Il fascicolo del dipendente:
Come si “costruisce” un fascicolo, com’è composto e come si gestisce. I sub-fascicoli. Il personale addetto
alla gestione del fascicolo. L’accesso al fascicolo e l’estrazione di copie. La gestione informatica del
fascicolo. Il periodo di disponibilità e l’archiviazione. Lo scarto della documentazione: documenti che si
possono scartare senza formalità, con alcune formalità e quelli che non si possono scartare. Le procedure di
scarto. I dati idonei a rivelare lo stato di salute: i dati sanitari, le assenze per motivi di salute, le visite
medico-legali, le abilitazioni al porto d’armi e/o alla guida. La gestione delle cartelle sanitarie e di rischio
(D.Lgs. 106/09). La comunicazione e la diffusione dei dati personali: i rapporti con le Organizzazioni
Sindacali, i dati relativi alle procedure selettive, all'organizzazione degli uffici, alla retribuzione ed alla
valutazione del personale. Gli atti di gestione del personale. I cartellini identificativi. La struttura della
busta paga. Le informazioni contenute nel fascicolo derivanti dall’applicazione del dPR n. 62/2013 e del
Codice di comportamento integrativo.
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LE TRATTENUTE SULLE RETRIBUZIONI DEI DIPENDENTI PUBBLICI PER
CESSIONI DEL QUINTO DELLO STIPENDIO, DELEGAZIONI DI PAGAMENTO,
PIGNORAMENTI (AGGIORNATO ALLE NOVITÀ DELLA LEGGE N. 132/2015),
TRATTENUTE PER MANCATO PREAVVISO, RECUPERO EMOLUMENTI
ERRONEAMENTE CORRISPOSTI OVVERO A SEGUITO DI PROVVEDIMENTI
DELL'AUTORITÀ GIUDIZIARIA E/O DI ALTRE AUTORITÀ COMPETENTI
DOCENTE: avv. DONATO BENEDETTI, Ex Dirigente Personale Ente Locale, Esperto in materia, Formatore
EBIT, Scuola di Formazione e Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: Servizio Personale – Ufficio Stipendi
OBIETTIVI: Il corso intende illustrare i diversi istituti normativi che attengono alle trattenute stipendiali per
cessioni del quinto dello stipendio dei lavoratori dipendenti, delegazioni di pagamento e pignoramenti. Ciò al
fine di agevolare l’operato degli addetti agli uffici stipendi, in ordine all’ammissibilità e legittimità delle
trattenute operate a carico delle retribuzioni dei lavoratori.
PROGRAMMA: Inquadramento generale degli istituti delle cessioni, pignoramenti, delegazioni di
pagamento a carico dei lavoratori dipendenti, come disciplinati dal D.P.R. 180/1950 e s.m.i.. L’ISTITUTO
DELLA CESSIONE DEL QUINTO DELLO STIPENDIO: Modalità di calcolo ai fini dell’ammissibilità.
Certificazioni. Rapporti con gli istituti finanziatori. Versamenti e rendicontazioni. LA DELEGAZIONE DI
PAGAMENTO e sue problematiche applicative: Ammissibilità per i datori di lavoro pubblici. Differenze
con l’istituto della cessione del quinto dello stipendio. Le Circolari della Ragioneria generale dello
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Stato nn. 1 e 30 del 2011, n. 38/2012 e n. 2/2015: Trattenute mensili sugli stipendi dei dipendenti pubblici
mediante l'istituto della delegazione – Oneri a carico degli istituti delegatari – Istruzioni operative. IL
PIGNORAMENTO DELLE RETRIBUZIONI DEI DIPENDENTI PUBBLICI: Calcolo della quota di
retribuzione pignorabile. Rapporti del datore di lavoro -quale terzo pignorato- con l’Autorità Giudiziaria ed il
creditore pignorante. LA RIFORMA INTRODOTTA DAL D.L. 83/2015, COME CONVERTITO DALLA
L.132/2015. LE NOVITÀ IN MATERIA DI PIGNORAMENTI DI STIPENDI E PENSIONI.
Rendicontazioni e versamenti al creditore pignorante. Il problema del calcolo degli interessi da versare al
creditore pignorante. La circolare 2 marzo 2011, n. 8/E dell’Agenzia delle Entrate. Modalità di effettuazione
delle ritenute alla fonte per le somme liquidate a seguito di procedure di pignoramento presso terzi.
Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate n. 34755 del 03.03.2010. Chiarimenti.
Problematiche applicative concernenti il rapporto fra pignoramenti, cessioni e delegazioni di
pagamento. L’istituto della cessione del quinto dello stipendio. Le altre modalità di accesso al
credito nella disciplina INPDAP: Prestiti. Piccolo prestito. Prestiti pluriennali diretti. Prestiti pluriennali
garantiti. Mutui ipotecari. Convenzioni INPDAP con istituti di credito. Modulistica INPDAP. Trattenute per
mancato preavviso. Recupero emolumenti erroneamente corrisposti. Recupero competenze ad
esito di provvedimenti dell'autorità giudiziaria e/o di altre autorità competenti. Prescrizione dei
crediti del lavoratore: normativa di riferimento ed analisi indirizzi della giurisprudenza.
SERVIZI ECONOMICOFINANZIARI, ECONOMATO,
TRIBUTI E PATRIMONIO
ASPETTI GIURIDICI E TRIBUTARI SU CONTABILIZZAZIONE E PAGAMENTO
DELLE FATTURE NEGLI ENTI PUBBLICI: SPLIT PAYMENT, REVERSE CHARGE,
PIATTAFORMA CERTIFICATIVA DEI CREDITI E FATTURA ELETTRONICA,
ESTENSIONE DELLA FATTURA AI PRIVATI, PAGOPA, NUOVI CONTROLLI DEL
SISTEMA DI INTERSCAMBIO (AGGIORNATO ALLA LEGGE DI STABILITÀ 2017
ED AL DECRETO “MILLEPROROGHE”)
DOCENTE: dott. CORRADO COPPOLECCHIA, Coordinatore Dipartimento Gestione Risorse Finanziarie
della Università degli Studi di Bari – Esperto in materia
DESTINATARI: tutti coloro che sono coinvolti nei processi gestionali, contabili, contrattuali, economali e
tributari.
OBIETTIVI: Il percorso formativo si propone, con taglio prevalentemente pratico-operativo, di analizzare in
dettaglio i presupposti normativi che prevedono i nuovi adempimenti a carico degli Enti Pubblici.
Intanto la legge n. 89/2014 che ha convertito il D.L. n. 66/2014, ha previsto nuovi adempimenti a carico
delle pubbliche amministrazioni in materia di registrazione delle fatture, attestazione dei tempi di pagamento
e utilizzo della piattaforma dei crediti, oltre che anticipare l’introduzione della fattura elettronica negli Enti
Pubblici. La Legge n. 244 del 24 dicembre 2007, (Legge finanziaria 2008) ha introdotto, all’articolo 1, commi
da 209-214, l’obbligo della fatturazione elettronica verso la Pubblica Amministrazione.
Inoltre il D.Lgs. 5 agosto 2015, n. 127 ha previsto l’introduzione della fattura elettronica in tutti i rapporti
commerciali e non sono nei confronti della P.A. Di conseguenza l'emissione, la trasmissione e la
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conservazione delle fatture emesse nei rapporti con le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento
autonomo, e con gli enti pubblici nazionali, deve essere effettuata esclusivamente in forma elettronica.
Inoltre la legge 190/2014 (legge di stabilità 2015) ha introdotto un particolare meccanismo c.d. split
payment il quale prevede per le cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate nei confronti della P.A. che
l’IVA sia versata dagli enti stessi all’Erario. Inoltre sarà esaminato quanto disposto – PAGOPA- per le P.A.
dall’art. 5 del CAD e dall’art.15 del D.L. 179/2012 che sono obbligate ad accettare i pagamenti - a qualsiasi
titolo dovuti - anche con l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, avvalendosi per le
attività di incasso e pagamento della piattaforma tecnologica di cui all’art. 81 comma 2-bis del DL 7.3.2015
n. 82 (CAD) . Aggiornato con le novità introdotte dal D.Lgs. 50/2016 – NUOVO CODICE APPALTI
PUBBLICI (DURC), dal D.Lgs. 127/2015 (FATTURA ELETTRONICA FRA PRIVATI) e dal decreto
fiscale di fine anno 2016, dalla legge di stabilità 2017 e dal decreto “milleproroghe”.
PROGRAMMA: Inquadramento normativo. I nuovi adempimenti connessi alla registrazione delle fatture, al
pagamento ed alla certificazione dei crediti degli Enti Pubblici. Obbligo della tenuta del registro delle fatture
unico presso le pubbliche amministrazioni. Attestazione dei tempi di pagamento. Adempimenti connessi alla
gestione della piattaforma elettronica. Introduzione della fattura elettronica negli Enti Pubblici. Esame della
disciplina che regolamenta la fattura ai sensi del DPR 633/72. Esame della normativa istitutiva della fattura
elettronica, legge n. 244/2007 e successive modifiche ed integrazioni e delle norme regolamentari, Decreto
MEF n. 55/2013 e della circolare RGS n. 37/2013. Definizione di fattura elettronica e esame del nuovo
documento. Scadenze degli adempimenti. Inquadramento operativo. Gli adempimenti a carico dei sostituti.
Modalità di emissione, trasmissione e conservazione delle fatture emesse. Predisposizione di un “progetto”
di introduzione della “fattura elettronica” nell’ambito degli Enti Pubblici. I soggetti dell’Ente coinvolti nel
nuovo processo di fatturazione. Il nuovo contesto. Ruolo e compiti della SOGEI. Impatto della fatturazione
elettronica: i pagamenti, la piattaforma, la certificazione dei crediti. Lo split payment. Nuovi adempimenti
connessi al pagamento delle fatture per acquisto di beni e servizi. Il versamento diretto dell’IVA.
Contabilizzazione delle fatture. Le sanzioni.
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IL CONGUAGLIO FISCALE E PREVIDENZIALE PER GLI ENTI PUBBLICI LE CERTIFICAZIONI FISCALI ANNO 2017
DOCENTE: dott. CORRADO COPPOLECCHIA, Coordinatore Dipartimento Gestione Risorse Finanziarie
della Università degli Studi di Bari – Esperto in materia
DESTINATARI: tutti coloro che sono coinvolti nei processi gestionali, contabili e tributari.
OBIETTIVI: Il sostituto d’imposta nel corso degli anni ha assunto un ruolo sempre più rilevante e centrale
nei processi di riforma del sistema tributario non solo nazionale ma anche europeo. Un ruolo a cui é
attribuita una molteplicità di funzioni e correlati adempimenti che necessitano di una visione sistematica delle
recenti disposizioni emanate raccordandole con quelle già in vigore.
Il corso, con taglio prevalentemente pratico-operativo, si propone di passare in rassegna ed analizzare in
dettaglio le disposizioni che definiscono e qualificano la figura del sostituto d’imposta collocandola nello
scenario tributario italiano, nonché gli obblighi connessi alle operazioni di conguaglio fiscale e previdenziale
delle retribuzioni e compensi erogati nel corso dell’anno 2016 ed il rilascio delle certificazioni fiscali -CU2017al personale dipendente e assimilato, ai professionisti ed ai prestatori occasionali, aggiornato con le novità
legislative, previdenziali e fiscali dell’anno 2016.
PROGRAMMA: Il sostituto d’imposta: definizione, collocazione e adempimenti. Esame delle tipologie di
redditi corrisposti dagli Enti Pubblici. Il lavoro dipendente e assimilato: aspetti giuridici e tributari. Il
lavoro autonomo professionale e occasionale: aspetti giuridici e tributari. Le collaborazioni
coordinate e continuative: aspetti giuridici e tributari. Trattamento previdenziale, fiscale e
tributario dei redditi corrisposti: Il trattamento fiscale e previdenziale delle diverse tipologie di reddito.
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Obblighi dichiarativi e certificativi. I rimborsi spesa. Trattamento dei soggetti non residenti. Gli
emolumenti corrisposti in tassazione separata. Gli emolumenti corrisposti agli eredi. Conguaglio per i
percettori di reddito di lavoro dipendente e assimilato: redditi corrisposti direttamente dal datore di
lavoro; redditi corrisposti da terzi; riconoscimento delle detrazioni per familiari a carico e per redditi da
lavoro. Calcolo dell’IRPEF: aliquote applicabili, ipotesi di applicazione dell’aliquota marginale, contributo di
solidarietà. Adempimenti certificativi e dichiarativi: la nuova CU. Determinazione dei contributi, delle
imposte e addizionali dovute. Il conguaglio fiscale e previdenziale e le certificazioni. Gestione delle in
capienze. Calcolo dell'addizionale regionale e comunale. Gli aspetti previdenziali: la contribuzione
dovuta all’INPS GESTIONE SEPARATA e all’INPS ex INPDAP. La CU2017: modalità e termini di consegna;
soggetti destinatari; modalità di compilazione; specificità.
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DECRETO FISCALE 22 OTTOBRE 2016, N. 193, LEGGE DI STABILITÀ 2017 N.232
DELL’11 DICEMBRE 2016 E DECRETO “MILLEPROROGHE”: NOVITÀ FISCALI E
TRIBUTARIE ANNO 2017 PER LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI
DOCENTE: dott. CORRADO COPPOLECCHIA, Coordinatore Dipartimento Gestione Risorse Finanziarie
della Università degli Studi di Bari – Esperto in materia
DESTINATARI: tutti coloro che sono coinvolti nei processi gestionali, contabili e tributari.
OBIETTIVI: Il corso, con taglio prevalentemente pratico-operativo, intende analizzare nel dettaglio le
novità fiscali e tributarie per la P.A. per l‘anno 2017, inclusi i nuovi adempimenti a carico degli Enti Pubblici.
PROGRAMMA: Le novità per lavoro dipendente e collaborazioni; lavoro autonomo. Quadro normativo di
riferimento: D.Lgs. 165/01, D.Lgs. 276/03, D.Lgs.81/15, art. 409 c.p.c.. Limiti previsti. Semplificazioni
contenute nella legge n. 232/2016. Trattamento fiscale e contributivo dei compensi corrisposti ai
collaboratori. Nuove tipologie tributarie di lavoro autonomo. Nuova gestione delle spese dei lavoratori
autonomi. Blocco dell’aumento delle addizionali e di alcuni tributi locali. Certificazioni Fiscali 2017: nuove
scadenze e modalità. Trasparenza” dei redditi. Novità in materia di rimborso per spese missioni. Abolizione
di alcuni limiti di spesa previsti dalla legge n. 232/2016. Le novità IVA. Le note di variazione 2017. I nuovi
“DEPOSITI IVA” dal 1/4/2017. Le comunicazioni delle fatture e delle liquidazioni Iva. Le nuove regole e
modelli di dichiarazione d’intento per gli esportatori abituali. Novità in materia di DURC ondine e intervento
sostitutivo. Novità sulla fattura elettronica: piattaforma certificativi dei crediti-sistema di interscambio. Tutte
le novità previste dalla legge di stabilità 2017 e dal decreto fiscale 22 ottobre 2016, n. 193.
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IL SOSTITUTO DI IMPOSTA: GLI ADEMPIMENTI PREVIDENZIALI, FISCALI E
TRIBUTARI CONNESSI AI PAGAMENTI EFFETTUATI DAGLI ENTI PUBBLICI CONTROLLI TELEMATICI, DICHIARAZIONI MENSILI, CONGUAGLI FISCALI E
PREVIDENZIALI, CERTIFICAZIONI FISCALI DI FINE ANNO (AGGIORNATO ALLA
LEGGE DI STABILITÀ 2017 ED AL DECRETO “MILLEPROROGHE”)
DOCENTE: dott. CORRADO COPPOLECCHIA, Coordinatore Dipartimento Gestione Risorse Finanziarie
della Università degli Studi di Bari – Esperto in materia
DESTINATARI: tutti coloro che sono coinvolti nei processi gestionali, contabili, contrattuali, economali e
tributari.
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PREMESSA: Il sostituto d’imposta nel corso degli anni ha assunto un ruolo sempre più rilevante e centrale
nei processi di riforma del sistema tributario non solo nazionale ma anche europeo. Un ruolo a cui è
attribuita una molteplicità di funzioni e correlati adempimenti che necessitano di una visione sistematica delle
recenti disposizioni emanate raccordandole con quelle già in vigore.
OBIETTIVI: Il corso, con taglio prevalentemente pratico-operativo, si propone di passare in rassegna ed
analizzare in dettaglio le disposizioni che definiscono e qualificano la figura del sostituto d’imposta
collocandola nello scenario tributario italiano, nonché gli obblighi connessi alla instaurazione di un rapporto
di lavoro e corresponsione di emolumenti a soggetti interni ed esterni agli Enti Pubblici, aggiornato con le
novità legislative, previdenziali e fiscali di fine anno. Aggiornato con quanto previsto dal decreto
fiscale di fine anno 2016, dalla legge di stabilità 2017 e dal decreto “milleproroghe”.
PROGRAMMA: Il sostituto d’imposta: definizione, collocazione e adempimenti. Esame delle tipologie di
redditi corrisposti dagli Enti Pubblici. Il lavoro dipendente e assimilato: aspetti giuridici e tributari. Il
lavoro autonomo professionale e occasionale: aspetti giuridici e tributari. Le collaborazioni
coordinate e continuative: aspetti giuridici e tributari. Trattamento previdenziale, fiscale e
tributario dei redditi corrisposti. Il trattamento fiscale e previdenziale delle diverse tipologie di reddito.
Obblighi dichiarativi e certificativi. I rimborsi spesa. Trattamento dei soggetti non residenti. Gli emolumenti
corrisposti in tassazione separata. Gli emolumenti corrisposti agli eredi. Adempimenti certificativi e
dichiarativi. Determinazione dei contributi, delle imposte e addizionali dovute. Il conguaglio fiscale e
previdenziale e le certificazioni. La contribuzione dovuta all’INPS GESTIONE SEPARATA:
dichiarazione EMENS. La contribuzione dovuta all’INPS ex INPDAP: dichiarazione DMA. I conguagli
fiscali e previdenziali e la gestione del bonus IRPEF e delle detrazioni d’imposta le certificazioni e
dichiarazioni di fine anno.
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I PAGAMENTI DEGLI ENTI PUBBLICI: GESTIONE, CONTABILIZZAZIONE E
CONTROLLI TELEMATICI, TRACCIABILITÀ, DURC ONLINE, VERIFICHE DI
EQUITALIA, RITENUTE SU PIGNORAMENTI, PUBBLICITÀ DEI PAGAMENTI,
RIMBORSI SPESE, SOGGETTI NON RESIDENTI, CERTIFICAZIONE DEI CREDITI,
SPLIT PAYMENT, PAGOPA, BOLLO VIRTUALE (AGGIORNATO ALLA LEGGE DI
STABILITÀ 2017 ED AL DECRETO “MILLEPROROGHE”)
DOCENTE: dott. CORRADO COPPOLECCHIA, Coordinatore Dipartimento Gestione Risorse Finanziarie
della Università degli Studi di Bari – Esperto in materia
DESTINATARI: tutti coloro che sono coinvolti nei processi gestionali, contabili, contrattuali, economali e
tributari.
OBIETTIVI: Il percorso formativo si propone, con taglio prevalentemente pratico-operativo, di analizzare in
dettaglio i presupposti normativi che prevedono i nuovi adempimenti a carico degli Enti Pubblici. Saranno
analizzate le recenti disposizioni che disciplinano i pagamenti degli Enti Pubblici. In considerazione che
l’obbligo della emissione della fattura elettronica nei rapporti con tutti gli Enti Pubblici è oramai a regime e
che a seguito della introduzione con la legge 190/2014 (legge di stabilità 2015), del meccanismo dello split
payment e la estensione a numerose altre attività del reverse charge, sono state modificate le modalità di
gestione, contabilizzazione e pagamento delle fatture passive degli Enti Pubblici e della liquidazione e del
versamento della corrispondente IVA. Di conseguenza il percorso si propone di fornire le necessarie
conoscenze dei principi previsti dalla normativa IVA – DPR 633/72 – che regolamentano la emissione, la
gestione e la esigibilità delle fatture. Saranno inoltre passate in rassegna i conseguenziali adempimenti
connessi alla tracciabilità dei flussi, la verifica della regolarità contributiva con l’introduzione dal 1/7/2015 del
DURC on line, alle verifiche telematiche di Equitalia, alla gestione delle ritenute sui pignoramenti, agli
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obblighi di pubblicità dei pagamenti, i rimborsi spese, i pagamenti a soggetti non residenti e la certificazione
dei crediti. Il percorso formativo tiene conto delle novità introdotte anche dalla legge n. 208/2015 (legge di
stabilità). Aggiornato con quanto previsto dal Dlgs 50/2016 – NUOVO CODICE APPALTI
PUBBLICI (DURC), dal Dlgs 127/2015 (FATTURA ELETTRONICA FRA PRIVATI) e dal decreto
fiscale di fine anno 2016, dalla legge di stabilità 2017 e dal decreto “milleproroghe”.
PROGRAMMA: Le fatture e le note di pagamento: Inquadramento soggettivo ed oggettivo, Ambiti
istituzionali e commerciali. Inquadramento giuridico-tributario. Nuove clausole ed informazioni da inserire nei
contratti e nei buoni d’ordine. Fattura attiva e passiva. Momento impositivo, emissione e contabilizzazione
della fattura. Esigibilità dell’IVA. Lo split payment. Il nuovo reverse charge. Pagamento della fattura.
Liquidazione dell’IVA. La fattura elettronica - gestione delle criticità riscontrate con i fornitori, il sistema di
interscambio e la piattaforma certificativa dei crediti. Gestione, contabilizzazione e dichiarazione annuale del
bollo virtuale. Le piccole spese e il fondo economale. Le scritture contabili in contabilità generale. I rapporti
con i fornitori comunitari ed extracomunitari. I controlli telematici: D.L. 35/2013 e D.L. 66/2014 – la
piattaforma e la certificazione dei crediti. Leggi n. 136/2010 e n. 217/2010 – la tracciabilità dei pagamenti.
DURC on line. La gestione dell’intervento sostitutivo. EQUITALIA ed il controllo telematico pagamenti
superiori ad € 10.000. La gestione delle ritenute sui pignoramenti. L. 190/2012 – Dlgs 33/2013 – Dlgs
97/2016 pubblicità dei pagamenti.
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IL NUOVO ORDINAMENTO CONTABILE ALL’ANNO 2017 –
L’AVVIO DELLA CONTABILITÀ ECONOMICO PATRIMONIALE
IN CONTABILITÀ ARMONIZZATA
DOCENTE: dott.ssa ADELIA MAZZI, Esperta di processi organizzativi e sistemi contabili delle Pubbliche
Amministrazioni - Autrice di pubblicazioni in materia
DESTINATARI: Il corso è rivolto a coloro che svolgono attività legate alla gestione finanziaria-patrimoniale;
agli Economi, ai Provveditori, ai Consegnatari, ai Dirigenti contabili-finanziari, agli Agenti contabili del Servizio
economato, e quindi ai dipendenti: Ufficio Inventario; Ufficio Patrimonio; Ufficio Provveditorato;
Consegnatario; ai Dirigenti, funzionari e addetti Servizi contabili-finanziari.
OBIETTIVI: L’armonizzazione contabile è la denominazione di un complesso e articolato processo di
riforma della contabilità pubblica, prevista dall’art. 2 della legge 31 dicembre 2009 n. 196, ed è finalizzata
a rendere i bilanci di tutte le pubbliche amministrazioni omogenei, confrontabili ed aggregabili, a mezzo di
operazioni eseguite con le stesse modalità, ossia con pari metodi e criteri contabili, e con il risultato di
soddisfare quelle esigenze informative e di trasparenza correlate al coordinamento della finanza pubblica, al
controllo sul rispetto delle regole comunitarie e al famoso federalismo fiscale, previsto dalla legge 42/2009.
Il nuovo D.Lgs. n. 126/2014 delinea i principi per la tenuta della contabilità economico-patrimoniale ed il
corso intende affrontare con modalità operativa per tranne il miglior vantaggio di conoscenza:
- il piano dei conti integrato di cui all'allegato n. 6 al D.Lgs. n. 118/2011;
- il principio contabile generale n. 17 della competenza economica di cui all'allegato n. 1 al D.Lgs. n.
118/2011;
- il principio applicato della contabilità economico patrimoniale di cui all'allegato 4/3 al D.Lgs. n. 118/2011,
con particolare riferimento al principio n. 9, concernente "L'avvio della contabilità economico patrimoniale
armonizzata"
PROGRAMMA: Evoluzione della normativa: L’esigenza di coordinamento dei sistemi contabili pubblici.
Il nuovo sistema contabile per la P.A.: l’armonizzazione e il coordinamento contabile pubblico. Gli
strumenti di contabilità finanziaria ed economica previsti dalla legislazione vigente. Differenza tra contabilità
finanziaria e contabilità economica. L’analisi economica della spesa: valutazioni critiche. I documenti di
contabilità finanziaria. La contabilità economico-patrimoniale. I presupposti teorici e metodologici per
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l’attuazione della contabilità economica. L’introduzione della contabilità economica e conseguente beneficio
informativo. Il piano dei conti. Principio della competenza economica. La misurazione dei componenti del
risultato economico. I Componenti del conto economico positivi e negativi. Le scritture di assestamento della
contabilità economico-patrimoniale. Gli elementi patrimoniali attivi e passivi. Immobilizzazioni finanziarie.
Rimanenze di Magazzino. Ratei e Risconti. Patrimonio Netto. Criteri di classificazione e valutazione degli
elementi attivi e passivi del patrimonio. Conti d’ordine.
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LA STESURA DEL PRIMO STATO PATRIMONIALE ARMONIZZATO DA
EFFETTUARE NEL 2016, AL RENDICONTO DELL’ANNO 2017
(AGGIORNATO ALLE ISTRUZIONI OPERATIVE FORNITE DALLA
COMMISSIONE ARCONET IL 23/11/2016)
DOCENTE: dott.ssa ADELIA MAZZI, Esperta di processi organizzativi e sistemi contabili delle Pubbliche
Amministrazioni - Autrice di pubblicazioni in materia
DESTINATARI: Segretari comunali, Responsabili Servizi finanziari, Addetti Ufficio Ragioneria
ed Economato.
OBIETTIVI: L’art. 3 del d.l.vo 118/11 prevede che, a decorrere dal nuovo sistema contabile
armonizzato, le amministrazioni pubbliche ed i loro enti strumentali in contabilità finanziaria
conformino la propria gestione a regole contabili uniformi.
Nell’ambito di tale sistema integrato, la contabilità economico-patrimoniale affianca la
contabilità finanziaria, che costituisce il sistema contabile principale e fondamentale per fini
autorizzatori e di rendicontazione dei risultati della gestione finanziaria, per rilevare i
costi/oneri ed i ricavi/proventi derivanti dalle transazioni poste in essere da una
amministrazione pubblica (come definite nell’ambito del principio applicato della contabilità
finanziaria). Ciò, al fine di:
a) predisporre il conto economico per rappresentare le “utilità economiche” acquisite ed
impiegate nel corso dell’esercizio, anche se non direttamente misurate dai relativi movimenti
finanziari, e per alimentare il processo di programmazione;
b) consentire la predisposizione dello Stato patrimoniale (e rilevare, in particolare, le
variazioni del patrimonio dell’ente che costituiscono un indicatore dei risultati della
gestione);
c) predisporre la base informativa necessaria per la determinazione analitica dei costi;
d) consentire la verifica nel corso dell'esercizio della situazione patrimoniale ed economica
dell’ente e del processo di provvista e di impiego delle risorse.
I principi contabili applicati sono norme tecniche di dettaglio, di specificazione ed
interpretazione delle norme contabili e dei principi generali, che svolgono una funzione di
completamento del sistema generale e favoriscono comportamenti uniformi e corretti.
Le aggiornate regole contabili sono definite sotto forma di principi contabili generali e di
principi contabili applicati (D.Lgs. 126/14).
PROGRAMMA: GLI ELEMENTI PATRIMONIALI ATTIVI, LE IMMOBILIZZAZIONI IN CONTABILITÀ
ARMONIZZATA E LA LORO RENDICONTAZIONE. I beni pubblici. Condizione giuridica. Censimento e
redazione fascicolo del patrimonio immobiliare. Ricognizione dei beni mobili e passaggio al conto del
patrimonio escludendo i non rinvenuti. I verbali della gestione patrimoniale. La gestione amministrativa
contabile in contabilità armonizzata. Atti degli Organi di Governo di approvazione specifica. I costi
capitalizzati. Le immobilizzazioni in corso. I beni culturali e quelli soggetti a tutela. Le donazioni. Il patrimonio
bibliografico. Adozione nuovi schemi di bilancio. Le immobilizzazioni finanziarie. Azioni e partecipazioni non
azionarie. Rimanenze di magazzino. L’APPLICAZIONE DEL PRINCIPIO CONTABILE IN CONTABILITÀ
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ECONOMICO-PATRIMONIALE DEGLI ENTI IN CONTABILITÀ FINANZIARIA - ELABORAZIONE
DEL PRIMO STATO PATRIMONIALE. Patrimonio netto. Riclassificazione delle singole voci dell’inventario
secondo il piano dei conti patrimoniale. Elaborazione del primo Stato Patrimoniale di apertura sulla base della
situazione rappresentata dal conto del patrimonio dell’esercizio precedente. Ricognizione straordinaria
integrata, applicando i principi contabili dell’armonizzazione, sia ai fini della classificazione che dei criteri di
valutazione. Tabella con prime scritture di raccordo, comprese gli importi attribuiti a seguito delle differenze
di valutazione, negative e positive. Eventuali componenti del patrimonio in corso di ricognizione o in attesa di
perizia. Le registrazioni nel Libro dei beni ammortizzabili. Effetti derivanti dall’applicazione dei principi sul
Valore netto contabile. I cosiddetti Conti d’ordine.
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INVENTARIAZIONE DEI BENI NELLE P.A., RUOLO DEI CONSEGNATARI,
SCRITTURE CONTABILI IN CONTABILITÀ ARMONIZZATA E CESPITI
AMMORTIZZABILI
DOCENTE: dott.ssa ADELIA MAZZI, Esperta di processi organizzativi e sistemi contabili delle Pubbliche
Amministrazioni - Autrice di pubblicazioni in materia
DESTINATARI: Il corso è rivolto a coloro che svolgono attività legate alla gestione patrimoniale; agli
Economi, ai Provveditori, ai Consegnatari, ai Dirigenti contabili-finanziari, agli Agenti contabili del Servizio
economato, e quindi ai dipendenti: Ufficio Inventario; Ufficio Patrimonio; Ufficio Provveditorato;
Consegnatario; ai Dirigenti, funzionari e addetti Servizi contabili-finanziari.
PROGRAMMA: LA GESTIONE DEL PATRIMONIO. Categorie inventariali. Rilevazione e valorizzazione.
LA PROCEDURA OPERATIVA DI GESTIONE DELL'INVENTARIO ED IL MONITORAGGIO DEGLI
INVENTARI ATTRAVERSO LE REGOLE PER IL RINNOVO. Gli inventari secondo la loro natura civilistica.
Il concetto di "beni": le disposizioni del codice civile. Le immobilizzazioni immateriali. Le immobilizzazioni
tecniche. Le immobilizzazioni finanziarie. Il rinnovo degli inventari dei beni mobili. I BENI MOBILI
INVENTARIABILI E QUELLI DA NON INVENTARIARE. La loro valutazione e l'aggiornamento dei valori.
La ricognizione dei beni mobili ed eventuali sistemazioni contabili. Le fasi della procedura di inventariazione.
LA CONTABILIZZAZIONE E LA GESTIONE DEI BENI MOBILI. I compiti e le responsabilità nella
gestione amministrativa-contabile. La gestione dell'inventario delle singole parti di un'apparecchiatura
elettronica. L'inventario dei programmi di software applicativo. La gestione dell'inventario del materiale
bibliografico. I Consegnatari ed i Subconsegnatari dei beni mobili. Il carico e lo scarico dei beni mobili. La
ricognizione dei beni mobili e l'aggiornamento civile delle scritture. La gestione dei magazzini e la contabilità
specifica. La contabilità patrimoniale e le registrazioni di chiusura dei registri. I controlli amministrativi dei
dati contabili. Regolarizzazione e ricognizione della consistenza patrimoniale dei beni mobili ed
immobili secondo i principi contabili in contabilità armonizzata. Classificazione e valutazione
dei beni strumentali ammortizzabili. Collegamenti con l’inventario dei beni patrimoniali.
Ammortamento delle spese ad utilità pluriennale. Ammortamento cespiti acquistati con
contributi
c/capitale
o
c/impianti.
Ammortamento
spese
di
manutenzione/riparazione/trasformazione. GESTIONE DEGLI IMMOBILI DA PARTE DEI
SERVIZI - MODELLO ORGANIZZATIVO. Competenze specifiche del servizio gestione patrimonio
immobiliare. Trasmissione degli atti al servizio gestione patrimonio immobiliare. Censimento della
consistenza patrimoniale dei beni immobili. Il fascicolo immobiliare. Manutenzione del patrimonio.
Destinazione d'uso ed utilizzazione del patrimonio. IL REGIME DELLE RESPONSABILITÀ: riferimenti
normativi e concetto di colpa alla luce della giurisprudenza.
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ASPETTI FISCALI DEL LAVORO AUTONOMO PROFESSIONALE ED OCCASIONALE
NEGLI ENTI PUBBLICI (AGGIORNATO ALLE NOVITÀ 2017)
DOCENTE: dott. NEVIO NARDO, Dottore commercialista - Revisore legale – Ufficio Adempimenti Fiscali
ARPA Veneto - Formatore EBIT, Scuola di Formazione e Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: dipendenti dediti al pagamento dei professionisti/collaboratori occasionali e al versamento
dei tributi passivi; responsabili ed addetti degli uffici fiscali/tributari.
OBIETTIVI: L’incontro è finalizzato ad illustrare ai partecipanti la gestione delle ritenute fiscali sui redditi di
lavoro autonomo. Dopo aver esaminato brevemente la differenza tra lavoro abituale e non abituale, il corso
passa ad analizzare le due figure tipiche che l’operatore di un ente incontra nella sua attività lavorativa: il
lavoro autonomo del professionista e le prestazione del prestatore occasionale. Nella seconda parte della
giornata vengono quindi esaminate le problematiche inerenti il pagamento di compensi a professionisti:
(base imponibile ai fini dell’IVA e della ritenuta d’acconto,) e a prestatori occasionali, non mancando di
prendere in considerazione gli aspetti collegati alle comunicazioni all’Agenzia delle Entrate: CU, 770.
Sono oggetto di attenzione anche le novità introdotte recentemente in relazione ai rimborsi spese ai
lavoratori autonomi. Infine vengono esaminate alcune casistiche reali maggiormente diffuse.
Per la partecipazione al corso è richiesta una conoscenza basilare della normativa sottostante (concetto di
ritenuta, fattura, applicazione IVA, ecc.).
Si sottolinea che il corso non affronta la tematica delle ritenute inerenti il lavoro dipendente ed
assimilato.
PROGRAMMA: Il lavoro autonomo: Il lavoratore autonomo abituale (professionista). Il lavoratore
autonomo non abituale (occasionale). Il lavoro autonomo professionale: Il professionista. La base
imponibile IRPEF/IVA. Il rimborso delle spese di vitto/alloggio. Il rimborso spese di viaggio e trasporto dal
2017. L’ “avviso di parcella”. La cassa di previdenza: contributo integrativo e soggettivo. I professionisti
senza cassa previdenziale (la gestione separata INPS dopo la Legge di bilancio 2017). I regimi agevolati
dopo la legge di stabilità 2016: I professionisti del regime dei minimi 2012. I professionisti del nuovo regime
forfetario 2015/2016. I professionisti residenti all’estero. Il lavoro autonomo occasionale: Il prestatore
occasionale. La base imponibile reddituale. Il rimborso spese. Le prestazioni con solo rimborso spese. La
base imponibile previdenziale. I prestatori residenti all’estero. Le comunicazione alla Agenzia delle
Entrate dopo la legge di Bilancio 2017: Il 770 dopo l’introduzione della CU. Le nuove scadenze della CU
nel 2017. La CU inviata al percipiente. La CU inviata all’Agenzia delle Entrate. Casi particolari: Nucleo di
valutazione. Il revisore dei conti. Il docente professionista e/o occasionale. Il difensore della parte vittoriosa.
I compensi ai componenti delle commissioni: esercizio di funzione pubbliche. I compensi/gettoni percepiti dai
dipendenti dello stesso ente.
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L’IVA NEGLI ENTI PUBBLICI: CORSO BASE (AGGIORNATO ALLE NOVITÀ 2017)
DOCENTE: dott. NEVIO NARDO, Dottore commercialista - Revisore legale – Ufficio Adempimenti Fiscali
ARPA Veneto - Formatore EBIT, Scuola di Formazione e Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: dipendenti dediti alla contabilità ai fini IVA e/o alle operazioni di acquisto/ordinazione
OBIETTIVI: L’incontro (per la partecipazione alla quale non è richiesta alcuna della disciplina IVA), è
finalizzato a fornire ai partecipanti i concetti generali dell’imposta sul valore aggiunto, vista nell’ottica
dell’ente pubblico che opera sia in veste istituzionale che in ambito commerciale. Durante il corso vengono
esaminate le problematiche concrete che il personale dell’ente deve affrontare quotidianamente: quando
emettere le fatture/note, quando annotarle nei registri, le conseguenze delle registrazioni; vengono
evidenziati anche i requisiti formali dei documenti fiscali: assoggettamento a bollo, contenuto, ecc..
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PROGRAMMA: L’attività commerciale dell’Ente Pubblico: Le operazioni attive. I documenti di spesa.
Applicazione dell’IVA: Le operazioni ai fini IVA (imponibili, non imponibili, escluse, FC IVA). Obbligo di
fatturazione per operazioni non soggette: le fatture verso l’estero. La liquidazione dell’IVA. Il momento di
effettuazione delle operazioni: cessioni di beni; prestazioni di servizi; operazioni con l’estero; le permute.
I registri IVA: registro acquisti/vendite commerciali; registro acquisti promiscui; registri per fatture
elettroniche; registri per operazioni con l’estero. Documenti attivi: Emissione e registrazione della fattura
attiva. Emissione e registrazione della nota attiva (FC IVA). La fattura e l’imposta di bollo. I documenti di
acquisto: Momento della registrazione. Fattura con IVA indetraibile. Documento riepilogativo: acquisti
inferiori ad € 300. Mancata ricezione della fattura di acquisto. Acquisti a fini istituzionali. Il contenuto della
fattura: CF o PI dell’acquirente. Le annotazioni per la non applicazione dell’IVA.
----------------------------------------------------
L’IVA NEGLI ENTI PUBBLICI: CORSO INTERMEDIO
(AGGIORNATO ALLE NOVITÀ 2017)
DOCENTE: dott. NEVIO NARDO, Dottore commercialista - Revisore legale – Ufficio Adempimenti Fiscali
ARPA Veneto - Formatore EBIT, Scuola di Formazione e Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: dipendenti dediti alle registrazioni ai fini IVA, alle operazioni di acquisto/ordinazione e alla
gestione degli adempimenti dichiarativi IVA.
OBIETTIVI: Il corso (per la partecipazione alla quale è richiesta una conoscenza generale della normativa
IVA) è volto ad esaminare alcune problematiche ricorrenti nella pratica comune di applicazione del tributo,
soprattutto quelle derivanti dalle novità introdotte con la recente legge di bilancio 2017 e decreto
semplificazioni (spesometro trimestrale, comunicazioni periodica liquidazioni IVA, nuove scadenze 2017).
Vengono inoltre prese in considerazione le ipotesi di errori nell’emissione della fattura attiva (e relative
conseguenze/rimedi) nonché analizzati istituti che sono l’eccezione alla rivalsa IVA (revese charge, split
payment).
PROGRAMMA: I nuovi obblighi dichiarativi: Lo spesometro trimestrale. La comunicazione periodica
delle liquidazioni IVA. Le sanzioni per le comunicazioni trimestrali IVA. Lo scadenziario fiscale 2017: La
pausa estiva del fisco. Il nuovo calendario fiscale 2017. Il nuovo modello delle dichiarazioni d’intento.
Dichiarazione IVA a credito: La dichiarazione integrativa/correttiva. Richiesta rimborso credito inferiore a
30.000 €. Reverse charge/auto fatturazione: Autofattura per regolarizzazioni di acquisti. Reverse charge
per operazioni italiane dal 2015. Le fattispecie comprese nel RC: l’individuazione tramite codici ateco. RC e
casi particolari: split payment, acquisti da ente non commerciale. Reverse charge per operazioni con l’estero.
Split payment: Ambito di applicazione: spli e IVA differita. Le fatture ricevute: il versamento dell’IVA. Le
fatture emesse nei confronti di Enti Pubblici. Acquisti per attività commerciale/istituzionale/ promiscua. Split
payment e verifica durc/10.000 €. Sanzioni per irregolarità da split. Errori nella fatturazione: Applicazione
di aliquota maggiore. Applicazione di IVA su operazioni escluse/esenti. Erronea applicazione del reverse
charge. Il riaddebito delle spese: Riaddebito di servizi completi. Riaddebito di singole operazioni.
Riaddebito in campo istituuzionale.
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L’IVA NEGLI ENTI PUBBLICI: CORSO AVANZATO
(AGGIORNATO ALLE NOVITÀ 2017)
DOCENTE: dott. NEVIO NARDO, Dottore commercialista - Revisore legale – Ufficio Adempimenti Fiscali
ARPA Veneto - Formatore EBIT, Scuola di Formazione e Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: dipendenti cui spetta il compito di esaminare problematiche di applicabilità o meno del
tributo nonché tra i cui compiti rientra quello dell’impostazione della contabilità commerciale dell’ente.
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EBIT - Scuola di Formazione e Perfezionamento per la P.A.
Viale della Libertà, 197/A - 73100 Lecce (LE)
tel. 0832/396823 fax 0832/1831467
sito web: www.infoebit.com e-mail: [email protected]
pec: [email protected]
OBIETTIVI: Il corso (per la partecipazione alla quale è richiesta una conoscenza teorico/pratica della
normativa IVA) ha lo scopo di esaminare la materia sul piano legislativo, prendendo in considerazione la
normativa/prassi che regola le disciplina IVA generale: applicabilità, soggettività, impostazioni della
contabilità e dei registri IVA non mancando di esaminare talune novità introdotte dalla recente normativa.
Il fine dell’incontro è delineare i principi dell’IVA applicata all’ente pubblico permettendo l’impostazione del
sistema contabile fiscale e la definizione di linee guida da fornire agli operatori.
PROGRAMMA: Soggettività IVA dell'Ente Pubblico: la disciplina nazionale e quella UE; il requisito
dell'abitualità e le strutture organizzate; l’attività in regime di pubblica autorità e in regime di concorrenza;
emissione del documento fiscale: nota/fattura. Prassi: manifestazione annuale; costruzione di un immobile;
rilascio parere vincolante; concessione beni di proprietà; locazione di immobili promiscui; consorzi tra enti
pubblici e privati. La contabilità commerciale dell'Ente Pubblico: il diritto alla detrazione; l’esercizio di
più attività IVA: la contabilità separata; la separazione dei registri; conseguenze dell’eliminazione dell’obbligo
di bollatura dei registri. Il pro-rata: da operazioni esenti; da operazioni commerciali (cd. “pro-rata
commerciale”); pro-rata ai fini IRES. La detrazione dell’IVA: detrazione IVA su acquisti “promiscui”;
sproporzione tra ricavi e costi. I contributi percepiti/elargiti.
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L’IVA NEGLI ENTI PUBBLICI: OPERAZIONI DA E VERSO L’ESTERO
(AGGIORNATO ALLE NOVITÀ 2017)
DOCENTE: dott. NEVIO NARDO, Dottore commercialista - Revisore legale – Ufficio Adempimenti Fiscali
ARPA Veneto - Formatore EBIT, Scuola di Formazione e Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: operatori preposti alla gestione degli aspetti contabili/fiscali rilevanti IVA dei rapporti con
l’estero degli enti pubblici. E’ richiesta la conoscenza propedeutica della normativa IVA per le operazioni
svolte in Italia.
OBIETTIVI: Il corso intende fornire ai partecipanti una conoscenza generale della materia che regolamenta
l’applicazione dell’IVA nei rapporti tra enti pubblici nazionali e soggetti residenti all’estero (paesi UE ed extra
UE). Vengono analizzate le operazioni inerenti attività di acquisizione di beni e servizi sia in ambito
commerciale che istituzionale, nonché le operazioni attive commerciali o istituzionali verso soggetti non
residenti, non mancando di prendere in esame gli obblighi dichiarativi e contabili derivanti dalle operazioni
con soggetti esteri alal luce delle novità introdotte dalla recente normativa di semplificazione.
PROGRAMMA: Territorio dello Stato e della Comunità Europea: Territorio comunitario ai fini IVA e
doganali. Territorio dello Stato Italiano ai fini IVA e doganali. Soggettività passiva: Soggetti passivi ai fini
della territorialità: residenza, domicilio e stabile organizzazione. Acquisizioni effettuate tramite il
rappresentante fiscale di un soggetto estero. Cessione di beni: Beni mobili nazionali e nazionalizzati. Beni
in temporanea importazione. Prestazioni di servizi: Prestazioni verso committenti soggetti passivi.
Prestazioni verso committenti non soggetti passivi. Acquisizione in ambito commerciale. Acquisizione in
ambito istituzionale. Adempimenti contabili: I registri IVA/registri non fiscali. Registrazione degli acquisti
ai fini istituzionali. Registrazione degli acquisti in ambito commerciale. Emissione di fattura commerciale vs/
soggetto estero. Emissione di nota istituzionale vs/ soggetto estero. Gli obblighi dichiarativi:
Dichiarazione intrastat e black list dopo il D.L. 193/2016. Il modello intra12. Servizi tramite mezzi
elettronici: il commercio elettronico. Ecommerce indiretto. Ecommerce diretto. Autofatturazione ed
integrazione della fattura: Autofatturazione. Autofatturazione per importazioni. Integrazione della fattura
del prestatore UE. Sanzioni per mancata/errata integrazione/auto fatturazione. Deroghe alle regole
generali: Prestazioni di servizi relativi a beni immobili. Acquisto di software. Locazione e noleggio di beni
mobili. Prestazioni pubblicitarie. Servizi culturali, artistici, sportivi, scientifici, educativi, ricreativi e simili:
Consulenze e pareri; servizi forniti a distanza. Operazioni con la Repubblica di San Marino: S. Marino e
black-list. Cessioni/prestazioni verso San Marino. Acquisti/acquisizioni da San Marino.
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Viale della Libertà, 197/A - 73100 Lecce (LE)
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IL REGIME CONTABILE E FISCALE DEI RIMBORSI NELLA P.A.
(AGGIORNATO ALLE NOVITÀ DEL D.L. 22/10/2016, N. 193 IN TEMA
DI PREPAGATO AI PROFESSIONISTI)
DOCENTE: ROLANDO VIVALDI, Responsabile Unità fiscale, Gestione Redditi Lavoro Autonomo e
Adempimenti Assistenziali e Previdenziali Università di Pisa; Esperto di problematiche fiscali; Docente EBIT,
Scuola di Formazione e Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: Operatori e funzionari preposti alla gestione dei pagamenti di stipendi ed emolumenti a
dipendenti, collaboratori, borsisti nonché agli addetti alle liquidazioni e pagamenti di compensi per lavoro
autonomo.
OBIETTIVI: il corso intende affrontare in maniera completa ed esaustiva tutti gli aspetti di imponibilità
fiscale e di rappresentazione contabile dei rimborsi spese nella Pubblica Amministrazione.
PROGRAMMA: Definizione delle varie tipologie di rimborso spese: spese per la produzione del
reddito; riaddebito di spese sostenute per nome e per conto; spese forfettizzate. SPESE DI PRODUZIONE
DEL REDDITO - TRATTAMENTO AI FINI DELLE IMPOSTE DIRETTE E DELL’IVA: Il regime dei
rimborsi spese nei percettori di redditi di lavoro dipendente ed assimilato. Il rimborso spese
analitico. Il rimborso spese forfettario. Il rimborso spese “misto”. I limiti di applicabilità del rimborso spese
analitico. Il caso dei rimborsi per iscrizioni a congressi in Italia ed all’ estero. I limiti di applicabilità del
rimborso spese forfettario: come il forfettario, vietato nel territorio nazionale, rientri però “dalla finestra” in
ipotesi di forfettizzazione di spese di trasporto. Il regime dei rimborsi a percettori “atipici”: borsisti
esenti, studenti, personale associato ad iniziative culturali e di ricerca. la Risoluzione dell’Agenzia delle
Entrate n.284 del 7 luglio 2008. Non imponibilità delle somme erogate al dipendente nell’interesse del datore
di lavoro. Il regime dei rimborsi spese nei percettori di redditi di lavoro autonomo. I rimborsi spese
nel lavoro autonomo professionale: contratti con compenso e contratti gratuiti. I rimborsi spese nel lavoro
autonomo occasionale: contratti con compensi e contratti gratuiti. La Risoluzione n.49 dell’ 11 Luglio 2013:
fine della “querelle” sulla applicazione della ritenuta di acconto IRPEF agli occasionali senza compenso. Il
regime del “prepagato” nel lavoro autonomo occasionale e professionale. Le novità e le
semplificazioni introdotte dal D.L. 22 ottobre 2016, n. 193: una diversa opportunità di gestione delle
spese per incarichi professionali. Il disegno di legge sul Job act dei professionisti e l’ancor più ampia
previsione di non concorrenza al reddito delle spese professionali. RIADDEBITO DI SPESE SOSTENUTE
PER NOME E PER CONTO - TRATTAMENTO AI FINI DELLE IMPOSTE DIRETTE E DELL’IVA: Le
tipologie di spese interessate. La fattispecie giuridica sottostante a tali spese: il mandato per nome e per
conto art. 1704 del codice civile. Il mandato di spese sostenute per nome e per conto nell’articolo 15 del
DPR 633/72. LE SOMME EROGATE A TITOLO DI “RIMBORSO SPESE” MA SOSTANZIALMENTE
FORFETTIZZATE – IMPONIBILITÀ DELLE EROGAZIONI. L’ambiguità della formulazione. Casistiche e
spazi di esenzione fiscale: il quesito nr. 5 della Risoluzione n. 86 del 13 Marzo 1982. La deducibilità delle
spese per il committente.
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FOCUS SULLA FATTURA ELETTRONICA PER LA P.A.:
NOVITÀ 2017 E SIMULAZIONI OPERATIVE
DOCENTE: ROLANDO VIVALDI, Responsabile Unità fiscale, Gestione Redditi Lavoro Autonomo e
Adempimenti Assistenziali e Previdenziali Università di Pisa; Esperto di problematiche fiscali; Docente EBIT,
Scuola di Formazione e Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: Operatori e funzionari degli Uffici Provveditorato, Approvvigionamento beni e servizi e
Liquidazione parcelle di lavoro autonomo.
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OBIETTIVI: il corso intende fornire ai partecipanti la piena conoscenza della gestione della fattura
elettronica al fine di assicurare la padronanza dei meccanismi documentali e contabili utili alla gestione dei
processi di fatturazione.
PROGRAMMA: Che cosa é la fattura elettronica e come si differenzia da quella cartacea. I principi generali
in materia di fatturazione elettronica: la circolare 18/2014 dell’Agenzia delle Entrate. Il momento di
emissione: differenza tra riferimento temporale del documento e momento di emissione. Come si
riconosce un file .XML relativo alla fattura elettronica od alle notifiche del sistema di
interscambio: i vari tipi di firma elettronica ammessi per la fattura P.A. I codici univoci ufficio alla vigilia
dell’eliminazione di quello centrale. Effetti degli errori sull’ individuazione degli uffici di fatturazione. Il foglio
di stile: sua visualizzazione e limiti al suo uso. Come si compila: i campi obbligatori e quelli facoltativi. I
campi <codice fiscale> e <partita iva>: quando suggerire al fornitore l’uso dell’ uno o dell’altro. Come si
trasmette: i canali di trasmissione. Le criticità della trasmissione: la fattura elettronica “incagliata”: rimedi
tecnici e gestionali. Quando una fattura elettronica, nonostante imprecisioni, può essere accettata
e quando, invece, va rifiutata (mancanza o mal posizionamento CIG, CUP, etc.). Rapporti ed effetti del
rifiuto della fattura. La fattura accettata ma errata: quali rimedi. I messaggi del sistema di interscambio:
scarto, rifiuto, scarto del rifiuto, mancata consegna, impossibilità di recapito, decorrenza
termini. I NUOVI CONTROLLI DEL SISTEMA DI INTERSCAMBIO DAL 01/08/2016. Integrazione
della Fattura Elettronica nel ciclo passivo dell’ente: il difficile ma necessario colloquio coi fornitori.
L’accettazione per decorrenza termini: effetti. I rapporti con la piattaforma di certificazione crediti
e la decorrenza dei tempi di pagamento. I campi di pagamento: obbligatori o no? I rapporti con la
normativa sulla tracciabilità dei pagamenti. Il problema della protocollazione della fattura: protocollo
generale dell’Ente o protocollo particolare? I rapporti tra la fattura elettronica PA ed il registro unico
delle fatture: indipendenza o connessione? Le parcelle professionali: analisi della loro struttura e
rappresentazione in fattura elettronica. Le parcelle dei contribuenti minimi: particolarità. Le note di
credito elettroniche: storno di documenti cartacei ed elettronici. Gli sconti, le maggiorazioni e le spese
accessorie nella fattura elettronica. LA NUOVA RAPPRESENTAZIONE DEGLI ARROTONDAMENTI E
DELLE SPESE ACCESSORIE NELLA FATTURA ELETTRONICA. La rappresentazione delle cessioni
gratuite nella fattura elettronica verso la P.A. Il campo “causale”: possibile risolutore di molti problemi
(cessioni gratuite, ritenute a garanzia, etc.). Gli allegati alla fattura: il loro valore ed il loro uso corretto e
non sostitutivo dei campi obbligatori della fatture. L’applicazione dell’imposta di bollo sulle fatture
elettroniche senza Iva ed il versamento al fisco dell’imposta. La scissione dei pagamenti nelle
fatture elettroniche: quando c’è e quando non c’é. Come si rappresenta. I processi di conservazione
delle fatture elettroniche: modalità e tempistiche. La figura del responsabile della conservazione
ed il manuale di conservazione: gli obblighi e le responsabilità dell’ente pubblico. Analisi delle criticità
e cenni sui taluni software di gestione di più largo uso. Focus sugli strumenti applicativi messi a
disposizione sul sito “FatturaPa”: come esser certi che una fattura elettronica sia stata regolarmente
recapitata dal fornitore. PROPOSTA DI CHECK OPERATIVO DELLA FATTURA CON LE PRINCIPALI
QUADRATURE CONTABILI E DI COERENZA DOCUMENTALE. Il punto sui registri obbligatori:
registri “tradizionali” delle fatture emesse e degli acquisti, registri differenziati per fatture cartacee attive e
fatture elettroniche ricevute e trasmesse compreso il registro “split” istituzionale, i registri per le fatture UE
ed ExtraUe. Il registro dei corrispettivi. La separazione delle attività tra imponibili ed esenti: analisi di
convenienza. NOVITÀ 2017: il nuovo tracciato XML ed il relativo schema XSD secondo quanto
previsto dal D.Lgs. n.127/2015. La fattura tra privati ed il ruolo dello SDI.
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CORSO COMPLETO SULLA GESTIONE DELL’IMPOSTA DI BOLLO
NEGLI ENTI PUBBLICI: UNO SCENARIO RIVOLUZIONATO DALLA
DIGITALIZZAZIONE DEI DOCUMENTI DELLA P.A.
(AGGIORNATO ALLE NOVITÀ DELLA LEGGE 11/12/2016, N. 232)
DOCENTE: ROLANDO VIVALDI, Responsabile Unità fiscale, Gestione Redditi Lavoro Autonomo e
Adempimenti Assistenziali e Previdenziali Università di Pisa; Esperto di problematiche fiscali; Docente EBIT,
Scuola di Formazione e Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: Operatori e funzionari degli Uffici Contratti e Provveditorato - Addetti che ricevono o
producono documenti anche in formato digitale
OBIETTIVI: Il corso affronta, con taglio eminentemente pratico, le problematiche legate all’applicazione del
tributo sugli atti della Pubblica Amministrazione con particolare riferimento a quelli per i quali il legislatore ha
disposto l’obbligo di digitalizzazione.
L’applicazione dell’imposta di bollo sulle fatture verrà commentata anche alla luce della introduzione
dell’obbligo di fatturazione elettronica verso tutti gli Enti pubblici.
Sarà fornita ampia casistica tributaria in merito alla soggettività passiva dei vari enti in materia di bollo e
sulla tipologia di documenti interessati all’applicazione del tributo.
Nel corso sarà fatto costante riferimento alla normativa ed alla prassi dell’Agenzia delle Entrate
ed alle pronunce più significative della giurisprudenza tributaria.
PROGRAMMA: L’imposta di bollo: come è nata, cenni storici, il principio di “cartolarità” dell’Imposta. I
principi generali di applicazione del tributo: rapporti con lo Stato ed i suoi organi, il principio di “solidarietà”
nel pagamento e le insidie che può nascondere. CHECK SUI METODI DI CONTROLLO
DELL’ASSOLVIMENTO DEL BOLLO DA PARTE DELLA CONTROPARTE. La territorialità del tributo: gli
atti formati all’estero ed il loro regime. Foglio, pagina, righe: definizioni. Le modalità di assolvimento
dell’imposta: contrassegni telematici, uso dell’F23, modalità di assolvimento virtuale del tributo.
L’applicazione del bollo sui documenti cartacei: contratti a firme contestuali, contratti a scambio di
corrispondenza commerciale, istanze tese ad ottenere un provvedimento da parte della P.A., attestazioni
rilasciate dagli enti pubblici (attestati di lingua o certificazione delle più varie abilità). L’applicazione
dell’imposta di bollo sui documenti della scuola dell’obbligo. L’applicazione dell’imposta di bollo sugli atti
relativi a pubblici concorsi. L’applicazione dell’ imposta di bollo sui documenti delle Università. Il bollo sulle
fatture con IVA e senza IVA. NOVITÀ DELLA LEGGE DI BILANCIO 2017: I DOCUMENTI DEI GRUPPI
IVA. Il bollo sui mandati/reversali di pagamento di documenti con IVA o senza IVA. Casistiche: pagamento
di stipendi, di contratti, di missioni. Le copie conformi all’originale e le copie ad uso interno: profili e
trattamento sostanziale. I contratti digitali stipulati dalla Pubblica Amministrazione nell’ambito del Mercato
della Pubblica Amministrazione (MEPA): la Risoluzione 96 del 16/12/2013. I contratti digitali per i quali la
stipula digitale è obbligatoria (fuori Mepa): come si assolve all’imposta. Analisi della Risoluzione
dell’Agenzia Regionale della Toscana in materia di applicazione dell’imposta di bollo in modalità
virtuale sui documenti digitali. I contratti stipulati digitalmente: è possibile per essi ipotizzare uno
scambio di corrispondenza con gli stessi effetti dello scambio di corrispondenza cartaceo? La posizione degli
organi di controllo. Analisi dell’art. 32 del D.Lgs. 50/2016 che ammette la stipula dei contratti
pubblici con scambio di corrispondenza “consistente in un apposito scambio di lettere, anche
tramite posta elettronica certificata o strumenti analoghi negli altri Stati membri”: le pesanti
conseguenze anche in tema di ripartizione dell’onere del tributo. I contratti “a comportamento
concludente” ex art. 1327 c.c.: la sentenza della Cassazione, Civile Sez V, n.57888333 dell’ 8 marzo 2013. I
contratti pubblici stipulati in forma pubblica amministrativa, obbligatoriamente digitali: modalità tradizionali
di applicazione del bollo o uso del modello unico informativo (MUI) e i vantaggi del suo uso sulla misura
dell’imposta forfettaria. Il bollo sui documenti informatici rilevanti fiscalmente: analisi delle disposizioni del
D.M. 17 Giugno 2014 e differenza tra questa modalità di assolvimento e quella sui contratti digitali. Focus
sulla modalità di rappresentazione e di applicazione del bollo in fattura elettronica: casi in cui
una errata applicazione comporta il rifiuto della FEPA. Il bollo sui registri contabili. L’applicazione
del tributo sui contratti libero professionali e di prestazione occasionale: differenti prospettive per il contratto
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Viale della Libertà, 197/A - 73100 Lecce (LE)
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e per le quietanze. Impossibilità dello scambio di corrispondenza per queste fattispecie. L’applicazione del
tributo sui contratti di co.co.co. e sui relativi cedolini. Approfondimento sulle modalità applicative del
bollo virtuale (art. 15 DPR 642/72): check sugli ambiti di applicabilità. Analisi della circolare
16/2015 dell’Agenzia delle Entrate. Le prospettive future: quando gli utenti potranno pagar dal loro
computer il bollo sulle istanze in bollo attraverso la piattaforma @ebollo con utilizzo del nodo PagoPa. Il bollo
telematico. La marca da bollo digitale. I vantaggi del suo uso sulla misura dell’imposta forfettaria.
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L’IVA NEGLI ENTI PUBBLICI E LA FATTURA ELETTRONICA (AGGIORNATO ALLE
NOVITÀ DEL D.L. 22/10/2016, N. 193 E DELLA LEGGE DI BILANCIO 2017)
DOCENTE: ROLANDO VIVALDI, Responsabile Unità fiscale, Gestione Redditi Lavoro Autonomo e
Adempimenti Assistenziali e Previdenziali Università di Pisa; Esperto di problematiche fiscali; Docente EBIT,
Scuola di Formazione e Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: Responsabili e addetti Uffici fiscali e finanziari - Responsabili e addetti Ufficio Contratti.
PROGRAMMA: I lineamenti generali del tributo: definizione dei soggetti passivi. Le attività commerciali
degli enti pubblici. Il concetto di pubblica “autorità” nella legislazione IVA europea (art. 13 Dir.
226/112/CE). L’Ente pubblico come “ente non commerciale”. La dichiarazione di inizio attività e le
opzioni in essa esercitabili. Momento di effettuazione delle operazioni in ambito nazionale, UE ed ExtraUe. I
sintomi della commercialità dei contratti delle Pubbliche Amministrazioni. Le circolari 34/E 2013 e la circolare
n.20 dell’11 Maggio 2015 in materia di distinzione tra contributi e corrispettivi. Le operazioni imponibili, non
imponibili, esenti, escluse, non territoriali. La particolarità di talune prestazioni esenti: prestazioni didattiche,
sanitarie, l’accesso a musei. Le operazioni non imponibili. Esportazioni dirette ed indirette. Il concetto di
esportatore abituale e i suoi riflessi nei rapporti con la P.A. Le operazioni non imponibili legate ai contratti
commerciali o di associazione alla ricerca con la CE: l’ applicazione pratica dell’ articolo 72 del DPR 633/72.
La base imponibile. Riduzioni e maggiorazioni. Sconti ed abbuoni. Le spese di emissione della fattura. Chi
paga il bollo in fattura? Le modalità corrette di riaddebito dell’imposta di bollo in fattura
elettronica. La rivalsa: meccanismi applicativi e particolarità. Il caso delle cessioni gratuite: differenza tra
sconto merci e cessione gratuita. Il meccanismo della detrazione dell’ imposta. Detrazione piena, cause di
indetraibilità, il meccanismo del pro-rata. Il concetto di “volume d’affari”. Il nuovo regime d’Iva per ebook e pubblicazioni in formato elettronico. La “morte” (provvisoria dopo la pronuncia della CE)
del regime dell’IVA ad esigibilità differita per gli enti pubblici alla luce della nuova normativa
della scissione dei pagamenti: differenze con il regime dell’IVA per cassa. Fatturazione delle
operazioni. La scissione dei pagamenti, riflessi sulle modalità di emissione delle fatture, esclusioni dal
regime, il registro delle fatture “splittate” in attività commerciale ed istituzionale. Esame della normativa e
dei documenti di prassi in materia di split: il DM 23 Gennaio 2015, la circolare 1/2015 e 15/2015 dell’
Agenzia delle Entrate, il nuovo articolo 17-ter del DPR 633/72.
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L’IVA NEGLI SCAMBI COMMERCIALI CON L’ESTERO
DOCENTE: ROLANDO VIVALDI, Responsabile Unità fiscale, Gestione Redditi Lavoro Autonomo e
Adempimenti Assistenziali e Previdenziali Università di Pisa; Esperto di problematiche fiscali; Docente EBIT,
Scuola di Formazione e Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: Responsabili e addetti Uffici fiscali e finanziari - Responsabili e addetti Ufficio Contratti.
PROGRAMMA: La soggettività passiva degli enti pubblici per le transazioni di cessione, acquisto servizi con
l’estero. Vat number ed iscrizione al Vies. Iva intracomunitaria nello scambio di beni. Le particolarità per
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sito web: www.infoebit.com e-mail: [email protected]
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gli enti pubblici. Importazioni e regime doganale. L'esportatore abituale e il plafond. Triangolazioni
comunitarie ed extraUe. Le cessioni e le acquisizioni di servizi negli scambi con l'estero: il regime della
territorialità dell'imposta dopo il regolamento CE 282/2011 ed il regolamento CE 1042/2013 ed i principali
documenti di prassi dell' Agenzia delle Entrate (Circ. 36/2010, Circ. 43/2010, Circ. 37/2001, Circ. 16/2013). Il
commercio elettronico diretto e indiretto: regolazione ai fini IVA. Lo sportello per il commercio elettronico in
UE verso consumatori privati: il MOSS. Gli acquisti di pubblicazioni estere. Gli effetti della Brexit sulle
transazioni con il Regno Unito. La specificità delle quote pagate per i congressi all’ estero: le modalità di
fatturazione. L’IVA all’interno dei documenti relativi alle missioni del personale: in particolare le modalità di
emissione della fattura elettronica, i rapporti tra la fatturazione elettronica e le somme anticipate dai
dipendenti. Le novità sulle dichiarazioni di intento degli esportatori abituali: tecniche di controllo. I modelli
INTRASTAT: casistiche di compilazione. Tempistica e trasmissione telematica. Il modello Intra 12: nuove
modalità di inclusione delle operazioni rilevanti e nuova modulistica. Gli adempimenti documentali:
liquidazione dell'imposta. I registri specifici degli enti non commerciali per le transazioni intraUe
ed ExtraUe: versamento, comunicazione dati IVA, spesometro, dichiarazione annuale dell’imposta. Il
versamento dell’ IVA tramite modello F24 EP: i codici da utilizzare. NOVITÀ 2017:
Comunicazion trimestrali dei dati delle fatture emesse e ricevute. Comunicazioni dei dati delle
liquidazioni periodiche IVA. Riflessi delle comunicazioni trimestrali sugli adempimenti
INTRASTAT acquisti. Gli scambi con i paesi black-list dopo le novità della Legge di Stabilità 2016. La
rappresentazione in dichiarazione IVA. Il regime del reverse charge interno dopo le novità delle due ultime
Leggi di Stabilità: possibili ottimizzazioni finanziarie negli enti pubblici, in particolare nei servizi di pulizia e di
manutenzione. Il reverse charge come modalità ordinaria di corresponsione dell’IVA nei rapporti con l’estero.
La “scomparsa” del rappresentante fiscale. Il reverse change nell’acquisto di pc, tablet, laptop ed
altre componenti elettroniche: le precisazioni della circolare n. 21/2016. Analisi dell’articolo 17 del
DPR 633/72 sul debitore d’imposta. Esame di fatture estere e loro corretta compilazione alla luce della
normativa europea. Novità sulle note di variazione iva articolo 26 DPR 633/72. Esame della prassi
dell’Agenzia delle Entrate.
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IL REGIME CONTABILE E FISCALE DELLE BORSE E DEI SUSSIDI DI STUDIO:
TASSAZIONE, CASI DI ESENZIONE DA IMPOSIZIONE, FINANZIATI DA FONDI
SOVRANAZIONALI, ERASMUS, ASSEGNI E DOTTORATI DI RICERCA,
SPECIALIZZAZIONE MEDICA, PERCORSO SCOLASTICO OBBLIGATORIO
DOCENTE: ROLANDO VIVALDI, Responsabile Unità fiscale, Gestione Redditi Lavoro Autonomo e
Adempimenti Assistenziali e Previdenziali Università di Pisa; Esperto di problematiche fiscali; Docente EBIT,
Scuola di Formazione e Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: addetti preposti alla liquidazione ed al pagamento delle borse e dei sussidi di studio
OBIETTIVI: Il corso propone, con taglio eminentemente pratico, una trattazione aggiornata ed esaustiva,
sotto il profilo contabile e fiscale, relativa ad una importante categoria di redditi quali sono le borse ed i
sussidi di studio.
PROGRAMMA: le borse di studio: una categoria diversificata. Distinzione tra borse di studio e
sussidi di studio. Il regime fiscale delle borse: analisi dell’art. 50, c. 1, lettera c), del TUIR. Il regime
IRPEF ed IRAP delle borse. La tassazione delle borse di studio: gli adempimenti del sostituto di imposta
(aliquote, detrazioni, “bonus Irpef”, calcolo del periodo di svolgimento dell’attività di studio). Le borse di
studio finanziate con fondi sovranazionali (in particolare UE): analisi delle ipotesi di esenzione. Le
borse di studio esenti da imposizione: fattispecie legislative. Borse Erasmus, Assegni di Ricerca,
Dottorato di Ricerca. Il regime INPS delle borse di studio. Le borse di specializzazione medica:
evoluzione normativa fiscale e previdenziale. Le borse di studio concesse a cittadini non residenti: il
regime dell’articolo 23 del TUIR. Le borse di studio ed i sussidi di studio nell’ambito delle convenzioni
internazionali contro le doppie imposizioni. Le borse di studio nel percorso scolastico obbligatorio:
analisi del regime fiscale.
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SERVIZI TECNICI
CORSO TEORICO-PRATICO COMPLETO: LA GESTIONE DEGLI ACQUISTI DI BENI
E SERVIZI SOTTO SOGLIA COMUNITARIA DOPO IL D.LGS. 50/2016 ED IL
D.LGS. 97/2016, LE LINEE GUIDA ANAC, LA RECENTE GIURISPRUDENZ
E LE NOVITÀ DELLA LEGGE DI BILANCIO 2017 E DEL DECRETO
MILLEPROROGHE 2017
DOCENTE: dott. ALESSANDRO QUARTA, Esperto in materia di appalti e contratti - Componente di
commissioni di gara - Ufficiale Rogante - Formatore EBIT, Scuola di Formazione e Perfezionamento per la
P.A.
DESTINATARI: Dirigenti, funzionari e Responsabili di procedimento di uffici tecnici e contratti - Dipendenti
interessati alla materia
OBIETTIVI: Il corso, di taglio prettamente teorico-pratico, intende affrontare nel dettaglio tutte le fasi
relative alla acquisizione di beni e servizi nella P.A. alla luce delle recenti novità legislative, amministrative e
giurisprudenziali.
In particolare, saranno commentati i seguenti argomenti: Dalla determina a contrarre alla stipula del buono
d’ordine. Il procedimento amministrativo di scelta del contraente e le criticità connesse con le problematiche
relative agli affidamenti diretti, alle procedure negoziate e a quelle c.d. in esclusiva. La rotazione ed il divieto
di artificioso frazionamento. Programmazione degli acquisti, utilizzo del mercato elettronico e responsabile
unico del procedimento. Gli acquisti di modico valore. La motivazione da inserire nelle determine a contrarre.
Gli obblighi di trasparenza ex art.29 del D.Lgs. 50/2016 e le Linee Guida ANAC del 28 dicembre 2016. I
criteri di aggiudicazione: minor prezzo ed offerta economicamente più vantaggiosa. I commissari di gara.
Documento di gara unico europeo. Cauzioni provvisorie e definitive. Il soccorso istruttorio. La sottoscrizione
dei contratti con firma digitale. L’imposta di bollo. Esame di una bozza di regolamento sugli acquisti sotto
soglia.
METODOLOGIA DIDATTICA: corso “frontale”, di carattere squisitamente teorico-pratico, atto alla
disamina della complessa disciplina di riferimento ed alla soluzione di casi pratici esposti in aula.
Significativa interazione con i partecipanti al fine di consentire a questi ultimi l’acquisizione di nozioni che
consentono loro una adeguata autonomia gestionale.
PROGRAMMA: A) GLI ACQUISTI SOTTO SOGLIA E L’ART.36 DEL D.LGS. 50/2016 DOPO LE
LINEE GUIDA ANAC N. 4 DEL 26 OTTOBRE 2016. La determina a contrarre: a) nel caso di gara
sotto soglia; b) nel caso di affidamento diretto per forniture e servizi al di sotto dei 40.000,00 euro; c) nel
caso di procedura negoziata per forniture e servizi da 40.000.00 a 209.000,00 euro. La richiesta di deroga
all’obbligatorietà delle Convenzioni Consip. Gli atti da inserire nel caso di utilizzo del mercato elettronico della
P.A. I principi generali del codice ex art.30 e 36 del D.Lgs. 50/2016. Il divieto di artificioso
frazionamento. La rotazione degli operatori economici. Gli affidamenti ad operatori economici uscenti.
La motivazione da inserire nella determina a contrarre: adeguata, sintetica, stringente. Gli
affidamenti di modico valore. I criteri di aggiudicazione. L’offerta economicamente più vantaggiosa
(art.95, comma 2 del D. Lgs. 50/2016) e quello residuale del minor prezzo (art.95, comma 4, del D.
Lgs. 50/2016) dopo le Linee Guida Anac n. 2 del 21 settembre 2016. L’art.1, comma 510, della Legge di
stabilità 2016. L’obbligo di utilizzo delle Convenzioni Consip e le deroghe. L’organo di vertice amministrativo.
Il parere n. 14/2016 della Corte dei Conti – Liguria. Il criterio della mancanza di soddisfacimento dello
specifico fabbisogno dell’amministrazione. La trasmissione della delibera di deroga alla Corte dei Conti. La
razionalizzazione di acquisti e servizi informatici e il Piano triennale dell’AGID. La possibilità di effettuare
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acquisti autonomi. L’obbligatorietà dell’utilizzo del Mercato Elettronico per acquisti di beni e
servizi per importi superiori a 1.000 euro. La circolare MEF n. 12 del 23 marzo 2016. La sentenza del
Consiglio di Stato – sez. V. n. 1942/2015. La clausola di revisione prezzo. Gli acquisti informatici e la circolare
dell’AGID del 24 giugno 2016. Gli atti di gara: Disciplinare di gara e clausole obbligatorie e facoltative da
inserire. La domanda di partecipazione nel caso di acquisti al di sotto dei 40.000 euro e il DGUE per acquisti
al di sopra dei 40.000,00 euro. La dichiarazione di possesso dei requisiti di partecipazione ex art.80 D.Lgs.
50/2016. Il comunicato del Presidente dell’Anac del 14 novembre 2016: indicazioni alle stazioni appaltanti e
operatori economici sulla causa di esclusione (art. 80 del Codice). Il Protocollo di legalità. I patti
d’integrità. La clausola di pantouflage. Estratto bando di gara. Il Documento di Gara Unico Europeo
(DGUE) alla luce della Circolare del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 22 luglio 2016 e i casi di
utilizzo nelle ipotesi di acquisti sotto soglia. Lettera d’invito. Il modulo Offerta. Il capitolato speciale
d’appalto. Il capitolato tecnico. Cauzioni provvisorie e definitive. Il soccorso istruttorio. La
determina di aggiudicazione. La determina di risoluzione e/o rescissione di un contratto. La determina di
revoca di un appalto. Determina di accettazione di cessione di credito. Schema di lettera da inoltrare all’INPS
in caso di intervento sostitutivo della stazione appaltante in caso di irregolarità contributiva. Dichiarazione di
consenso al trattamento dei dati personali. Il Documento Unico di Valutazione dei Rischi Interferenziali. La
determina di adesione alle Convenzioni Consip. Determina di Nomina Commissione incaricata dell’esame
delle offerte qualitative (fino all’adozione dell’albo Istituito dall’ANAC ai sensi dell’art.78 del D. Lgs. 50/2016).
Determina di nomina della Commissione per gli acquisti sotto soglia ex art.36 del D. Lgs. 50/2016 dopo le
Linee Guida Anac n. 5 del 23 novembre 2016. Dichiarazione, da parte dei Commissari, delle cause di
incompatibilità e di astensione. Avviso procedura negoziata. Avviso di post-informazione.
Comunicazione aggiudicazione definitiva. Comunicazione esclusione. Comunicazione di
avvenuta stipula di un contratto. Comunicazione anomalia dell’offerta ex art.97 del D.Lgs. 50/2016.
Determina di esclusione da una procedura di appalto. Determina di annullamento di una gara. Lettera
applicazione penali. Autocertificazione conto dedicato. Dichiarazione inerente il rispetto della tracciabilità dei
flussi finanziari. La determina contenente la motivazione del ricorso al minor prezzo quale criterio
di aggiudicazione di un appalto sotto soglia. Le verifiche dei requisiti generali ex art. 80 del Codice dei
Contratti anche alla luce delle “Linee guida n. 6, di attuazione del D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50, recanti
«Indicazione dei mezzi di prova adeguati e delle carenze nell’esecuzione di un precedente contratto di
appalto che possano considerarsi significative per la dimostrazione delle circostanze di esclusione di cui
all’art. 80, comma 5, lett. c) del Codice». B) IL RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO: ruolo,
compiti e responsabilità alla luce dell’art.31 del d.lgs. 50/2016 e delle linee guida Anac n. 3 del 26 ottobre
2016. La delega di funzioni. Il comunicato del Presidente dell’Anac del 14 dicembre 2016. C) FASI DELLE
PROCEDURE DI AFFIDAMENTO. I CONTROLLI SUGLI ATTI. La proposta di aggiudicazione e
l’approvazione: i controlli sugli atti della procedura di gara. Inizio, esecuzione e stipula del contratto. Standstill. La dichiarazione di efficacia. L’esecuzione in via d’urgenza. Modalità di stipula del contratto. I contratti in
forma pubblico-amministrativa ed il ruolo dell’ufficiale rogante. I contratti stipulati tramite corrispondenza
commerciale e per scrittura privata. Differenze. La sottoscrizione dei contratti stipulati con modalità
elettronica. La firma digitale. La marcatura temporale. La repertoriazione dei contratti stipulati in forma
pubblico-amministrativa. L’imposta di registro. Le comunicazioni ex art.76 del D. Lgs. 50/2016. D) GLI
OBBLIGHI DI PUBBLICITÀ E TRASPARENZA EX ART.29 DEL D.LGS. 50/2016. In particolare analisi
delle: Linee Guida Anac (determinazione n. 1309 del 28 dicembre 2016), recanti indicazioni operative ai fini
della definizione delle esclusioni e dei limiti all’accesso civico di cui all’art.5, comma 2, del D.Lgs. 33/2013 Art. 5-bis, comma 6, del D.Lgs. n. 33 del 14/03/2013 recante «Riordino della disciplina riguardante il diritto
di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche
amministrazioni»; Linee Guida Anac (delibera n. 1310 del 28 dicembre 2016), recanti indicazioni
sull’attuazione degli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione delle informazioni contenute nel D.Lgs.
33/2013, come modificato dal D.Lgs. 97/2016. E) LE NUOVE MODALITÀ DI UTILIZZO DEL MERCATO
ELETTRONICO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. SIMULAZIONE OPERATIVA: L’obbligatorietà
dell’utilizzo del Mercato Elettronico per acquisti di beni e servizi per importi superiori a 1.000 euro. Le
procedure di negoziazione con criterio di aggiudicazione al prezzo più basso ed il meccanismo automatico di
sorteggio casuale dei 5 criteri di calcolo della soglia di anomalia come previsto dall’art.97 del D.Lgs. 50/2016.
La funzione “Offerte presentate e sorteggio” con cui è possibile procedere anche al sorteggio, ai fini del
controllo sul possesso dei requisiti di capacità economico-finanziaria e tecnico-professionale, previsto all’art.
58, comma 3, del D.Lgs. 50/2016. La funzione “Gestione permessi e commissione di gara” che consente la
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profilazione dei ruoli di una commissione di gara (Presidente di commissione e membri di commissione)
nell’ambito delle RdO del MePA. La funzione “Articoli” della procedura di creazione della RdO e il campo per
l’inserimento degli oneri della sicurezza non soggetti a ribasso. La nuova procedura della “Trattativa Diretta”
all’interno del MEPA. Gli atti da inserire. I contratti generati tramite Mepa. Lo scambio proposta/accettazione.
Le problematiche connesse all’applicazione dell’imposta sul bollo. F) LE NOVITÀ DELLA LEGGE DI
BILANCIO 2017 (legge 11 dicembre 2016, n. 232) IN TEMA DI PROGRAMMAZIONE BIENNALE
DEGLI ACQUISTI DI BENI E SERVIZI DA € 40.000,00 OLTRE IVA ED IN TEMA DI ACQUISTI DI
BENI E SERVIZI INFORMATICI. G) IL D.L. 30 DICEMBRE 2016, N.244 (MILLE PROROGHE
2017): IL PERIODO TRANSITORIO PER LA PUBBLICAZIONE DEI BANDI DI GARA.
----------------------------------------------------
MASTER TEORICO-PRATICO SUL NUOVO CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI
(D.LGS. 50/2016): LE NOVITÀ DELLA LEGGE DI BILANCIO E DEL DECRETO
MILLEPROROGHE 2017, LE LINEE GUIDA ANAC
Modulo 1: NOMINA, RUOLO E FUNZIONI DEL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
Modulo 2: PROCEDURE PER L’AFFIDAMENTO DEI CONTRATTI PUBBLICI DI IMPORTO INFERIORE ALLE
SOGLIE DI RILEVANZA COMUNITARIA, SIMULAZIONI OPERATIVE UTILIZZO MEPA, NUOVA PROCEDURA
DELLA TRATTATIVA DIRETTA ED OBBLIGHI DI TRASPARENZA
Modulo 3: IL DIRETTORE DELL’ESECUZIONE DEL CONTRATTO: MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELLE
FUNZIONI DI COORDINAMENTO, DIREZIONE E CONTROLLO TECNICO-CONTABILE
Modulo 4: L’OFFERTA ECONOMICAMENTE PIÙ VANTAGGIOSA ED IL CRITERIO (RESIDUALE) DEL MINOR
PREZZO
Modulo 5: IL SOCCORSO ISTRUTTORIO
Modulo 6: CRITERI DI SCELTA DEI COMMISSARI DI GARA E DI ISCRIZIONE DEGLI ESPERTI NELL’ALBO
NAZIONALE OBBLIGATORIO DEI COMPONENTI DELLE COMMISSIONI AGGIUDICATRICI
Modulo 7: SISTEMI AVCPASS – SIMOG / LA BANCA DATI DEGLI OPERATORI ECONOMICI
Modulo 8: LA NUOVA MODULISTICA DA SEGUIRE NELLE PROCEDURE DI GARA
DOCENTE E DIRETTORE SCIENTIFICO: dott. ALESSANDRO QUARTA, Esperto in materia di appalti e
contratti - Componente di commissioni di gara - Ufficiale Rogante - Formatore EBIT, Scuola di Formazione e
Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: Dirigenti, funzionari e Responsabili di procedimento di uffici tecnici e contratti - Dipendenti
interessati alla materia
OBIETTIVI: Il D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50 (Nuovo Codice dei Contratti Pubblici) ha creato in tutti gli
operatori del settore la necessità di “azzerare” le ormai obsolete “certezze” normative derivanti dal D.Lgs.
163/2006 e dal relativo Regolamento di esecuzione (D.Lgs. 207/2010) per rivedere modelli operativi, prassi e
capacità di organizzazione al fine di avviare procedure di gara e atti che siano conformi al dettato della
nuova disciplina che si presenta incerta, stante l’immediata operatività delle nuove norme e foriera di
responsabilità per tutti coloro che sono chiamati ad operare.
Il Master, articolato in otto moduli distinti, intende fornire a tutti coloro che operano all’interno degli uffici
appalti e contratti delle stazioni appaltanti i necessari strumenti giuridici, operativi e pratici per familiarizzare
con la nuova disciplina evitando di incorrere in errori in tutte le fasi relative alla scelta del contrante, agli
acquisti sopra e sottosoglia comunitaria, ai criteri di aggiudicazione, alle forme di pubblicità non tralasciando
di analizzare la figura del Responsabile del Procedimento e del Direttore dell’Esecuzione del Contratto e di
suggerire la nuova modulistica relativa a tutte le varie fasi previste dal nuovo codice.
La trattazione dei vari argomenti terrà naturalmente conto delle molteplici novità introdotte di recente da:
1) Legge di bilancio 2017 (Legge 11 dicembre 2016, n. 232);
2) Decreto Mille proroghe 2017 (D.L. 30 dicembre 2016, n. 244 );
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3) Linee Guida Anac in tema di acquisti sotto soglia, responsabile unico del procedimento, offerta
economicamente più vantaggiosa, commissari di gara, verifiche requisiti generali, trasparenza, FOIA e
accesso civico.
----------------------------Modulo 1: NOMINA, RUOLO E FUNZIONI DEL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
Programma: Premessa. Quadro Normativo. Il responsabile unico del procedimento (RUP) per le fasi della
programmazione, della progettazione, dell'affidamento, dell'esecuzione. Il ricorso ai sistemi di acquisto e di
negoziazione delle centrali di committenza e la nomina di un responsabile del procedimento. La nomina del
RUP mediante atto formale del soggetto responsabile dell’unità organizzativa: a) tra i dipendenti
di ruolo addetti all’unità medesima, dotati del necessario livello di inquadramento giuridico in relazione alla
struttura della pubblica amministrazione e di competenze professionali adeguate in relazione ai compiti per
cui è nominato; b) la carenza nell’organico della suddetta unità organizzativa; c) la nomina del il RUP tra gli
altri dipendenti in servizio; d) l’obbligatorietà dell’ufficio di responsabile unico del procedimento; e) le
conseguenze nelle ipotesi di rifiuto; f) la nomina nel bando o avviso con cui si indice la gara per
l'affidamento del contratto di lavori, servizi, forniture, ovvero, nelle procedure in cui non vi sia bando o
avviso con cui si indice la gara, nell'invito a presentare un'offerta. Funzioni del RUP: programmazione,
progettazione, affidamento ed esecuzione previste dal presente codice, che non siano specificatamente
attribuiti ad altri organi o soggetti. Ulteriori funzioni: a) formula proposte e fornisce dati e informazioni al
fine della predisposizione del programma triennale dei lavori pubblici e dei relativi aggiornamenti annuali,
nonché al fine della predisposizione di ogni altro atto di programmazione di contratti pubblici di servizi e di
forniture e della predisposizione dell'avviso di preinformazione;
b) cura, in ciascuna fase di attuazione degli
interventi, il controllo sui livelli di prestazione, di qualità e di prezzo determinati in coerenza alla copertura
finanziaria e ai tempi di realizzazione dei programmi; c) cura il corretto e razionale svolgimento delle
procedure;
d) segnala eventuali disfunzioni, impedimenti, ritardi nell'attuazione degli interventi;
e) accerta
la libera disponibilità di aree e immobili necessari; f) fornisce all'amministrazione aggiudicatrice i dati e le
informazioni relativi alle principali fasi di svolgimento dell'attuazione dell'intervento, necessari per l'attività di
coordinamento, indirizzo e controllo di sua competenza e sorveglia la efficiente gestione economica
dell’intervento; g) propone all'amministrazione aggiudicatrice la conclusione di un accordo di programma, ai
sensi delle norme vigenti, quando si rende necessaria l'azione integrata e coordinata di diverse
amministrazioni; h) propone l'indizione o, ove competente, indice la conferenza di servizi ai sensi della legge
n. 241/90 sia necessario o utile per l'acquisizione di intese, pareri, concessioni, autorizzazioni, permessi,
licenze, nulla osta, assensi, comunque denominati;
i) verifica e vigila sul rispetto delle prescrizioni
contrattuali nelle concessioni. Le funzioni del RUP per i lavori ed i servizi attinenti all'ingegneria ed
all'architettura. La struttura stabile a supporto dei RUP, anche alle dirette dipendenze del vertice della
pubblica amministrazione di riferimento. La formazione obbligatoria per tutti i dipendenti che hanno
i requisiti di inquadramento idonei al conferimento dell’incarico di RUP, anche in materia di metodi
e strumenti elettronici specifici quali quelli di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture. La designazione
del RUP da parte delle centrali di committenza e delle aggregazioni. La Delibera ANAC n. 1096 del 26
ottobre 2016: Linee guida n. 3, di attuazione del D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50, recanti «Nomina, ruolo e
compiti del responsabile unico del procedimento per l’affidamento di appalti e concessioni». Il comunicato
del Presidente dell’Anac del 14 dicembre 2016 contenente ”Alcune indicazioni interpretative sulle Linee
guida n. 3 recanti «Nomina, ruolo e compiti del responsabile unico del procedimento per l’affidamento di
appalti e concessioni».
----------------------------Modulo 2: PROCEDURE PER L’AFFIDAMENTO DEI CONTRATTI PUBBLICI DI IMPORTO
INFERIORE ALLE SOGLIE DI RILEVANZA COMUNITARIA, SIMULAZIONI OPERATIVE UTILIZZO
MEPA, NUOVA PROCEDURA DELLA TRATTATIVA DIRETTA ED OBBLIGHI DI TRASPARENZA
Programma: Premessa. Ambito di applicazione. Principi comuni. L’affidamento e l’esecuzione di lavori,
servizi e forniture importo inferiore a 40.000,00 euro: a) il rispetto del principio di rotazione e in
modo da assicurare l'effettiva possibilità di partecipazione delle microimprese, piccole e medie imprese: b)
affidamenti diretti e obblighi di motivazione; c) l’amministrazione diretta. L’affidamento di lavori di
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importo pari o superiore a 40.000 euro ed inferiore a 150.000 euro. L’affidamento di forniture e
i servizi di importo pari o superiore a 40.000 euro ed inferiore alla soglia comunitaria. La
procedura negoziata: a) consultazione, ove esistenti, di almeno cinque operatori economici individuati
sulla base di indagini di mercato; b) consultazione di elenchi di operatori economici, nel rispetto di un
criterio di rotazione degli inviti. I lavori in amministrazione diretta. L’avviso sui risultati della procedura
di affidamento e l’indicazione anche dei soggetti invitati. I lavori di importo pari o superiore a 150.000
euro ed inferiore a 1.000.000 di euro: a) procedura negoziata senza previa pubblicazione di bando di
gara; b) applicabilità dell’art.63 del D.Lgs. 50/2016; c) consultazione di almeno dieci operatori economici,
ove esistenti, nel rispetto di un criterio di rotazione degli inviti, individuati sulla base di indagini di mercato o
tramite elenchi di operatori economici; d) l’avviso sui risultati della procedura di affidamento e l’indicazione
anche dei soggetti invitati. I lavori di importo pari o superiore a 1.000.000 di euro: a) il ricorso alle
procedure ordinarie; b) pubblicazione di avviso o bando di gara. L’aggiudicazione: a) la verifica dei
requisiti generali; b) la consultazione della Banca dati nazionale degli operatori economici; c) la verifica del
possesso dei requisiti economici e finanziari e tecnico professionali richiesti nella lettera di invito o nel bando
di gara; d) il ricorso alle procedure negoziate e la verifica dei requisiti ai fini della stipula del contratto nei
confronti dell’aggiudicatario; e) la possibilità di estendere le verifiche agli altri partecipanti. La possibilità di
procedere attraverso un mercato elettronico che consenta acquisti telematici basati su un sistema che attua
procedure di scelta del contraente interamente gestite per via elettronica. Il MEPA. LE NUOVE MODALITÀ
DI UTILIZZO DEL MERCATO ELETTRONICO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE.
SIMULAZIONE OPERATIVA: L’obbligatorietà dell’utilizzo del Mercato Elettronico per acquisti di beni e
servizi per importi superiori a 1.000 euro. Le procedure di negoziazione con criterio di aggiudicazione al
prezzo più basso e il meccanismo automatico di sorteggio casuale dei 5 criteri di calcolo della soglia di
anomalia come previsto dall’art. 97 del D.Lgs. 50/2016. La funzione “Offerte presentate e sorteggio” con cui
è possibile procedere anche al sorteggio, ai fini del controllo sul possesso dei requisiti di capacità economicofinanziaria e tecnico-professionale, previsto all’art. 58, comma 3, del D.Lgs. 50/2016. La funzione “Gestione
permessi e commissione di gara” che consente la profilazione dei ruoli di una commissione di gara
(Presidente di commissione e membri di commissione) nell’ambito delle RdO del MePA. La funzione “Articoli”
della procedura di creazione della RdO ed il campo per l’inserimento degli oneri della sicurezza non soggetti
a ribasso. La nuova procedura della “Trattativa Diretta” all’interno del MEPA. Gli atti da inserire. I
contratti generati tramite Mepa. Lo scambio proposta/accettazione. Le problematiche connesse
all’applicazione dell’imposta sul bollo. La Delibera n. 1097 del 26 ottobre 2016: Linee Guida n. 4, di
attuazione del D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50, recanti “Procedure per l’affidamento dei contratti pubblici di
importo inferiore alle soglie di rilevanza comunitaria, indagini di mercato e formazione e gestione degli
elenchi di operatori economici”. La determina a contrarre: a) nel caso di gara sotto soglia; b) nel caso di
affidamento diretto per forniture e servizi al di sotto dei 40.000,00 euro; c) nel caso di procedura negoziata
per forniture e servizi da 40.000.00 a 209.000,00 euro. La richiesta di deroga all’obbligatorietà delle
Convenzioni Consip. Gli atti da inserire nel caso di utilizzo del mercato elettronico della P.A. I principi generali
del codice ex art.30 e 36 del D. Lgs. 50/2016 e, in particolare, il divieto di artificioso frazionamento e la
rotazione degli operatori economici. Gli affidamenti ad operatori economici uscenti. La motivazione da
inserire nella determina a contrarre: adeguata, sintetica, stringente. I criteri di aggiudicazione. L’offerta
economicamente più vantaggiosa (art.95, comma 2 del D. Lgs. 50/2016) e quello residuale del
minor prezzo (art.95, comma 4, del D. Lgs. 50/2016) dopo le Linee Guida Anac n.2 del 21 settembre
2016. L’art.21 del D. Lgs. 50 in tema di programmazione degli acquisti e l’art.29 dello stesso Codice in tema
di rafforzamento della trasparenza. L’art.1, comma 510, della Legge di stabilità 2016. L’obbligo di utilizzo
delle Convenzioni Consip e le deroghe. L’organo di vertice amministrativo. Il parere n.14/2016 della Corte dei
Conti – Liguria. Il criterio della mancanza di soddisfacimento dello specifico fabbisogno dell’amministrazione.
La trasmissione della delibera di deroga alla Corte dei Conti. La razionalizzazione di acquisti e servizi
informatici e il Piano triennale dell’AGID. La possibilità di effettuare acquisti autonomi. L’obbligatorietà
dell’utilizzo del Mercato Elettronico per acquisti di beni e servizi per importi superiori a 1.000 euro. La
circolare MEF n. 12 del 23 marzo 2016. La sentenza del Consiglio di Stato – sez. V. n. 1942/2015. La
clausola di revisione prezzo. Gli acquisti informatici e la circolare dell’AGID del 24 giugno 2016. Gli atti di
gara: Disciplinare di gara e clausole obbligatorie e facoltative da inserire. La domanda di partecipazione nel
caso di acquisti al di sotto dei 40.000 euro e il DGUE per acquisti al di sopra dei 40.000,00 euro. La
dichiarazione di possesso dei requisiti di partecipazione ex art.80 D. Lgs. 50/2016. Il comunicato del
Presidente dell’Anac del 14 novembre 2016: indicazioni alle stazioni appaltanti e operatori economici sulla
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causa di esclusione (art. 80 del Codice). Il Protocollo di legalità. I patti d’integrità. La clausola di pantouflage.
Estratto bando di gara. Il Documento di Gara Unico Europeo (DGUE) alla luce della Circolare del
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 22 luglio 2016 ed i casi di utilizzo nelle ipotesi di acquisti
sotto soglia. Lettera d’invito. Il modulo Offerta. Il capitolato speciale d’appalto. Il capitolato
tecnico. Cauzioni provvisorie e definitive. Il soccorso istruttorio. La determina di
aggiudicazione. La determina di risoluzione e/ o rescissione di un contratto. La determina di revoca di un
appalto. Determina di accettazione di cessione di credito. Schema di lettera da inoltrare all’INPS in caso di
intervento sostitutivo della stazione appaltante in caso di irregolarità contributiva. Dichiarazione di consenso
al trattamento dei dati personali. Il Documento Unico di Valutazione dei Rischi Interferenziali. La determina
di adesione alle Convenzioni Consip. Determina di Nomina Commissione incaricata dell’esame delle offerte
qualitative (fino all’adozione dell’albo Istituito dall’ANAC ai sensi dell’art.78 del D.Lgs. 50/2016). Determina di
nomina della Commissione per gli acquisti sotto soglia ex art.36 del D. Lgs. 50/2016 dopo le Linee Guida
Anac n. 5 del 23 novembre 2016. Dichiarazione, da parte dei Commissari, delle cause di incompatibilità e di
astensione. Avviso procedura negoziata. Avviso di post-informazione. Comunicazione aggiudicazione
definitiva. Comunicazione esclusione. Comunicazione di avvenuta stipula di un contratto. Comunicazione
anomalia dell’offerta ex art.97 del D.Lgs. 50/2016. Determina di esclusione da una procedura di appalto. Le
verifiche dei requisiti generali ex art. 80 del Codice dei Contratti anche alla luce delle “Linee guida n. 6, di
attuazione del D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50, recanti «Indicazione dei mezzi di prova adeguati e delle carenze
nell’esecuzione di un precedente contratto di appalto che possano considerarsi significative per la
dimostrazione delle circostanze di esclusione di cui all’art. 80, comma 5, lett. c) del Codice». Determina di
annullamento di una gara. Lettera applicazione penali. Autocertificazione conto dedicato. Dichiarazione
inerente il rispetto della tracciabilità dei flussi finanziari. La determina contenente la motivazione del
ricorso al minor prezzo quale criterio di aggiudicazione di un appalto sotto soglia. Il ricorso alle
procedure ordinarie negli acquisti sotto soglia: a) il rispetto dei principi e dei termini previsti
dall’articolo 79 e negli articoli da 60 a 63 del Codice; b) la riduzione a metà dei termini; c) la pubblicazione
dei bandi e degli avvisi sul profilo del committente della stazione appaltante e sulla piattaforma digitale dei
bandi di gara presso l'ANAC. Il periodo transitorio: 1) la pubblicazione degli avvisi e dei bandi per i
contratti relativi a lavori di importo pari o superiore a cinquecentomila euro; 2) la pubblicazione degli avvisi e
dei bandi per i contratti relativi a forniture e servizi; c) la pubblicazione degli avvisi e dei bandi per i contratti
relativi a lavori di importo inferiore a cinquecentomila euro. Il D.L. 30 dicembre 2016 n. 244 (Decreto
Milleproroghe 2017): l’art. 216, comma 11, terzo periodo del D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50. Il Documento
di Gara Unico Europeo (DGUE) alla luce della Circolare del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del
22 luglio 2016. Le nuove modalità operative di richiesta CIG alla luce dei comunicati del Presidente dell’ANAC
del 13 luglio 2016. Inizio, esecuzione e stipula del contratto. La dichiarazione di efficacia. L’esecuzione in via
d’urgenza. Modalità di stipula del contratto. I contratti in forma pubblico-amministrativa ed il ruolo
dell’ufficiale rogante. I contratti stipulati tramite corrispondenza commerciale e per scrittura privata.
Differenze. La sottoscrizione dei contratti stipulati con modalità elettronica. La firma digitale. La marcatura
temporale. La repertoriazione dei contratti stipulati in forma pubblico-amministrativa. L’imposta di registro.
Le Linee Guida ANAC per il ricorso a procedure negoziate senza previa pubblicazione di un bando nel caso di
forniture e servizi ritenuti infungibili. Cenni sull’applicazione dell’art. 192 del Codice dei contratti:
affidamenti in House e le nuove bozze di Linee Guida Anac pubblicate in data 2 gennaio 2017.
GLI OBBLIGHI DI TRASPARENZA ex art.29 del D.Lgs. 50/2016. In particolare: Linee Guida Anac
(determinazione n. 1309 del 28 dicembre 2016) recanti indicazioni operative ai fini della
definizione delle esclusioni e dei limiti all’accesso civico di cui all’art.5, comma 2 del D.Lgs.
33/2013 -Art. 5-bis, comma 6, del D.Lgs. n. 33 del 14/03/2013 recante «Riordino della disciplina
riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da
parte delle pubbliche amministrazioni». Linee Guida Anac (delibera n. 1310 del 28 dicembre 2016)
recanti indicazioni sull’attuazione degli obblighi di pubblicità, traaprenza e diffusione delle informazioni
contenute nel D. Lgs. 33/2013, come modificato dal D.Lgs. 97/2016.
----------------------------Modulo 3: IL DIRETTORE DELL’ESECUZIONE DEL CONTRATTO: MODALITÀ DI SVOLGIMENTO
DELLE FUNZIONI DI COORDINAMENTO, DIREZIONE E CONTROLLO TECNICO-CONTABILE
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Programma: Profili generali della figura del direttore dell’esecuzione: a) la coincidenza con il RUP; b) la
direzione del RUP che assicura il controllo di qualità delle prestazioni. Compiti del Direttore
dell’esecuzione: a) coordinamento, direzione e controllo tecnico – contabile dell’esecuzione del contratto;
b) la necessità che l’esecuzione del contratto avvenga nei tempi stabiliti ed in conformità alle prescrizioni
contenute nei documenti contrattuali e nelle condizioni offerte in sede di aggiudicazione e affidamento; c) le
condizioni migliorative offerte riportate nel contratto; d) i controlli sulla regolarità e qualità della prestazione
resa; d) le penali per eventuali inadempimenti; e) i casi di sospensione, risoluzione o recesso da contratto; f)
eventuali premi o incentivi. La diligenza nell’attività ex art.1176, comma 2, c.c. e l’osservanza del canone di
buona fede ex art.1375 c.c. Fasi dell’attività di esecuzione: a) redazione del verbale e contenuto; b)
sospensione dell’esecuzione del contratto; c) ripresa dell’esecuzione; d) il certificato attestante l’ultimazione
delle prestazioni. Attività di controllo del direttore dell’esecuzione per i contratti di servizi e
forniture: a) la qualità del servizio/fornitura; b) l’adeguatezza delle prestazioni o il raggiungimento degli
obiettivi; c) il rispetto dei tempi e delle modalità di consegna; d) l’adeguatezza della reportistica sulle
prestazioni e le attività svolte; f) la soddisfazione del cliente/utente finale (per i servizi non strumentali); g) il
rispetto della normativa sulla sicurezza e sulla tracciabilità dei flussi finanziari; h) il rispetto della normativa
sul lavoro e dei contratti collettivi; i) il rispetto della normativa ambientale; l) il rispetto delle norme sulla
sicurezza e sulla salute dei lavoratori da parte dell’appaltatore. Il controllo della spesa e la tenuta della
contabilità. L’applicazione delle penali inserite nel contratto ovvero la risoluzione dello stesso per gravi
inadempimenti. Le contestazioni. La verifica nel luogo di esecuzione del servizio delle imprese
subappaltatrici. Verifica di conformità di cui al’art.102, comma 2, del Codice. Gli strumenti per
l’esecuzione dell’attività di controllo: a) processo verbale di accertamento dei fatti; b) relazioni; c)
certificato di verifica di conformità; d) comunicazioni. Le linee Guida ANAC in tema di Direttore
dell’Esecuzione del contratto.
----------------------------Modulo 4: L’OFFERTA ECONOMICAMENTE PIÙ VANTAGGIOSA
ED IL CRITERIO (RESIDUALE) DEL MINOR PREZZO
Programma: Il quadro normativo. Il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa nel rispetto dei
principi di trasparenza, di non discriminazione e di parità di trattamento. Il rapporto qualità/prezzo. Il costo
del ciclo di vita. Individuazione dei contratti aggiudicati esclusivamente sulla base del criterio
dell'offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del miglior rapporto
qualità/prezzo: a) i contratti relativi ai servizi sociali e di ristorazione ospedaliera, assistenziale e
scolastica, nonché ai servizi ad alta intensità di manodopera, come definiti all'articolo 50, comma 1, secondo
periodo del D.Lgs. 50/2016; b) i contratti relativi all'affidamento dei servizi di ingegneria e architettura e
degli altri servizi di natura tecnica e intellettuale di importo superiore a 40.000 euro. I casi di
individuazione del criterio del minor prezzo: a) per i lavori di importo pari o inferiore a 1.000.000 di
euro, tenuto conto che la rispondenza ai requisiti di qualità è garantita dall'obbligo che la procedura di gara
avvenga sulla base del progetto esecutivo; b) per i servizi e le forniture con caratteristiche standardizzate o
le cui condizioni sono definite dal mercato; c) per i servizi e le forniture di importo inferiore alla soglia
comunitaria, caratterizzati da elevata ripetitività, fatta eccezione per quelli di notevole contenuto tecnologico
o che hanno un carattere innovativo. Le motivazioni relative al ricorso del criterio del minor prezzo.
L’obbligo di motivazione nel caso di utilizzo del minor prezzo. Individuazione dei criteri
oggettivi, quali gli aspetti qualitativi, ambientali o sociali, connessi all'oggetto dell'appalto: a) la
qualità, che comprende pregio tecnico, caratteristiche estetiche e funzionali, accessibilità per le persone con
disabilità, progettazione adeguata per tutti gli utenti, certificazioni e attestazioni in materia di sicurezza e
salute dei lavoratori, quali OSHAS 18001, caratteristiche sociali, ambientali, contenimento dei consumi
energetici e delle risorse ambientali dell'opera o del prodotto, caratteristiche innovative, commercializzazione
e relative condizioni; b) il possesso di un marchio di qualità ecologica dell'Unione europea (Ecolabel UE) in
relazione ai beni o servizi oggetto del contratto, in misura pari o superiore al 30 per cento del valore delle
forniture o prestazioni oggetto del contratto stesso; c) il costo di utilizzazione e manutenzione avuto anche
riguardo ai consumi di energia e delle risorse naturali, alle emissioni inquinanti e ai costi complessivi, inclusi
quelli esterni e di mitigazione degli impatti dei cambiamenti climatici, riferiti all'intero ciclo di vita dell'opera,
bene o servizio, con l'obiettivo strategico di un uso più efficiente delle risorse e di un'economia circolare che
promuova ambiente e occupazione; d) la compensazione delle emissioni di gas ad effetto serra associate alle
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attività dell'azienda calcolate secondo i metodi stabiliti in base alla raccomandazione n. 2013/179/UE della
Commissione del 9 aprile 2013, relativa all'uso di metodologie comuni per misurare e comunicare le
prestazioni ambientali nel corso del ciclo di vita dei prodotti e delle organizzazioni; e) l'organizzazione, le
qualifiche e l'esperienza del personale effettivamente utilizzato nell'appalto, qualora la qualità del personale
incaricato possa avere un'influenza significativa sul livello dell'esecuzione dell'appalto; f) il servizio successivo
alla vendita e assistenza tecnica; g) le condizioni di consegna quali la data di consegna, il processo di
consegna e il termine di consegna o di esecuzione. I documenti di gara e l’elenco dei criteri di
valutazione e la ponderazione relativa attribuita a ciascun criterio. La forcella e la previsione
dello scarto tra il minimo e il massimo. La possibilità di inserire sub-criteri e sub-pesi o subpunteggi. L’obbligo per l’operatore economico di indicare i propri costi aziendali concernenti l'adempimento
delle disposizioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. La decisione di non procedere
all'aggiudicazione se nessuna offerta risulti conveniente o idonea in relazione all'oggetto del contratto. Il
rating di legalità dell’offerente. Le modalità per agevolare alla partecipazione alle procedure di
affidamento le microimprese, piccole e medie imprese, i giovani professionisti e le imprese di nuova
costituzione. Le varianti. Linee Guida Anac n. 2 (Delibera n. 1005 del 21 settembre 2016), di
attuazione del D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50, recanti “Offerta economicamente più vantaggiosa”.
----------------------------Modulo 5: IL SOCCORSO ISTRUTTORIO
Programma: Origine del soccorso istruttorio. Il soccorso istruttorio nel Codice degli Appalti. Il Decreto Legge
24 giugno 2014, n.90 e l’introduzione del comma 2 bis dell’articolo 38 del Codice degli Appalti: il cd.
“Soccorso Istruttorio a pagamento”. La sentenza dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato n. 16 del
31 luglio 2014. L’interpretazione della norma sulla base della determinazione dell’ANAC n.1 dell’8 gennaio
2015. Incognite applicative del soccorso istruttorio a pagamento. Il nuovo soccorso istruttorio nel
D.Lgs. 50/2016: l’art.83, comma 9. La mancanza, l'incompletezza e ogni altra irregolarità essenziale degli
elementi e del documento di gara unico europeo quale oggetto del soccorso istruttorio. L’esclusione dalla
procedura delle irregolarità afferenti all'offerta tecnica ed economica. Entità della sanzione
pecuniaria. Il termine, non superiore a dieci giorni, perché siano rese, integrate o regolarizzate le
dichiarazioni necessarie. Il pagamento della sanzione e la non obbligatorietà che lo stesso sia garantito
tramite cauzione provvisoria. Le irregolarità formali e la mancanza delle dichiarazioni non essenziali.
Individuazione delle irregolarità essenziali non sanabili.
----------------------------Modulo 6: CRITERI DI SCELTA DEI COMMISSARI DI GARA E DI ISCRIZIONE
DEGLI ESPERTI NELL’ALBO NAZIONALE OBBLIGATORIO DEI COMPONENTI
DELLE COMMISSIONI AGGIUDICATRICI
Programma: Premessa. Ambito di applicazione. Le funzioni delle Commissioni giudicatrici
limitatamente ai casi aggiudicazione con il criterio dell’offerta economicamente più
vantaggiosa individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo. Requisiti di moralità e
compatibilità. Individuazione dei settori di riferimento per il contratto. Modalità di iscrizione e
aggiornamento dell’Albo. Modalità per la selezione dei commissari di gara. Definizione di
irregolarità non essenziale. Il tertium genus di irregolarità. La possibilità per la Commissione di lavorare a
distanza con procedure telematiche che salvaguardino la riservatezza delle comunicazioni. Criticità. Le
modalità di scelta dei Commissari fra gli esperti iscritti all'Albo istituito presso l'ANAC e, nel caso di
procedure di aggiudicazione svolte da CONSIP S.p.a, INVITALIA - Agenzia nazionale per l'attrazione degli
investimenti e lo sviluppo d'impresa S.p.a. e dai soggetti aggregatori regionali, tra gli esperti iscritti
nell'apposita sezione speciale dell'Albo, non appartenenti alla stessa stazione appaltante e, solo se non
disponibili in numero sufficiente, anche tra gli esperti della sezione speciale che prestano servizio presso la
stessa stazione appaltante ovvero, se il numero risulti ancora insufficiente, ricorrendo anche agli altri esperti
iscritti all'Albo al di fuori della sezione speciale. Individuazione da parte delle stazioni appaltanti mediante
pubblico sorteggio da una lista di candidati costituita da un numero di nominativi almeno doppio rispetto a
quello dei componenti da nominare e comunque nel rispetto del principio di rotazione. I componenti interni
nominati dalla stazione appaltante in caso di affidamento di contratti di importo inferiore alle soglie o per
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quelli che non presentano particolare complessità. Il principio di rotazione nella scelta dei
Commissari. Incompatibilità e conflitto di interessi da parte dei commissari: a) svolgimento di
altra funzione o incarico tecnico o amministrativo relativamente al contratto del cui affidamento si tratta; b)
nomina di pubblico amministratore; c) l’applicabilità dell’articolo 35-bis del decreto legislativo 30 marzo 2001,
n. 165 e dell’articolo 51 del codice di procedura civile. Approvazione di atti dichiarati illegittimi ed
esclusione dalla nomina di membri delle commissioni giudicatrici. Nomina, individuazione del
Presidente della Commissione, compensi. Il rinnovo del procedimento di gara, a seguito di
annullamento dell'aggiudicazione o di annullamento dell'esclusione di taluno dei concorrenti:
la
riconvocazione della medesima commissione. Criticità. Il periodo transitorio fino all’adozione della disciplina
in materia di iscrizione all'Albo di cui all'articolo 78. Linee guida ANAC n. 5 (Delibera n. 1190 del 16
novembre 2016), di attuazione del D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50, recanti “Criteri di scelta dei commissari
di gara e di iscrizione degli esperti nell’Albo nazionale obbligatorio dei componenti delle commissioni
giudicatrici”.
----------------------------Modulo 7: SISTEMI AVCPASS – SIMOG / LA BANCA DATI DEGLI OPERATORI ECONOMICI
Programma: Registrazione al sito dell’autorità di vigilanza. Profilazione del RUP. Subentro di un RUP su un
contratto già in essere. Differenza della tipologia dei contratti a seconda della fascia di importo. Contratti
ordinari, speciali ed esclusi. Richiesta del codice identificativo della gara CIG, normale o
semplificata (smart CIG). Carnet di CIG, master e derivato. Perfezionamento e pubblicazione del
lotto oggetto di gara. Comunicazione dei dati relativi al contratto di gara. Monitoraggio delle varie fasi
dell’appalto relative alla procedura (differenti per fascia di importo) secondo i tempi previsti dal codice, fino
a chiusura dell’intervento. Simulazione via web dello svolgimento dell’intera procedura suddivisi per fascia di
importo. Gli obblighi pubblicitari istituzionali tra Nuovo Codice appalti, Regolamento e D.Lgs.
33/2013. Il sistema degli adempimenti all’ANAC. Rilevazione dei dati per lavori, servizi e forniture; per
classi di importo; per settori. Rapporti e comunicazioni con l’ANAC durante la programmazione, durante le
fasi di gara e durante l'esecuzione dei contratti. Differenze tra settori ordinari e settori speciali. SIMOG,
CIG, SMART CIG, BDNCP, Anagrafe Stazioni Appaltanti, AVCPASS. Quali sono le stazioni
appaltanti tenute all'invio dei dati alla sezione centrale dell'Osservatorio e soglie rilevanti per
l’insorgenza dell’obbligo. Soggetti della stazione appaltante coinvolti negli obblighi di
comunicazione: RUP, suoi delegati, responsabile della trasparenza. Il controllo delle stazioni appaltanti e
l’istituzione dell’anagrafica delle stazioni appaltanti. Il responsabile delle stazioni appaltanti. L’istituzione degli
enti aggregatori. Il controllo della spesa: adempimenti e comunicazioni al portale trasparenza. Contenuti
della scheda "aggiudicazione" e delle tabelle di sintesi dell'ANAC. Corrette modalità di trasmissione dei dati
nel caso di gare d'appalto annullate, revocate o senza esito. La Banca Dati degli operatori economici ex
art.81 del D.Lgs. 50/2016 gestita dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Il periodo transitorio.
----------------------------Modulo 8: LA NUOVA MODULISTICA DA SEGUIRE NELLE PROCEDURE DI GARA
Programma: La determina a contrarre: a) nel caso di gara sopra soglia; b) nel caso di gara sotto soglia;
c) nel caso di affidamento diretto per lavori pubblici al di sotto dei 40.000,00 euro; d) nel caso di
affidamento diretto per forniture e servizi al di sotto dei 40.000,00 euro; e) nel caso di procedura negoziata
per lavori pubblici da 40.000,00 a 150.000,00 euro; f) nel caso di procedura negoziata per forniture e servizi
da 40.000.00 a 209.000,00 euro; g) nel caso di procedura negoziata per lavori pubblici da 150.000,00 euro a
1.000.000,00 di euro. La richiesta di deroga all’obbligatorietà delle Convenzioni Consip. Gli atti da inserire
nel caso di utilizzo del mercato elettronico della P.A. Il Bando di gara: a) sopra soglia; b) sotto
soglia. Disciplinare di gara e clausole obbligatorie e facoltative da inserire. La domanda di
partecipazione. La dichiarazione di possesso dei requisiti di partecipazione ex art.80 D.Lgs.
50/2016. Il Protocollo di legalità. I patti d’integrità. La clausola di pantouflage. Estratto bando di
gara. Lettera d’invito. Il modulo Offerta. Il capitolato speciale d’appalto. Il capitolato tecnico.
La determina di aggiudicazione. La determina di risoluzione e/o rescissione di un contratto. La
determina di revoca di un appalto. Schema di lettera d’ordine contratto. Schema di scrittura
privata. Schema di contratto di appalto. Determina di accettazione di cessione di credito.
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Schema di lettera da inoltrare all’INPS in caso di intervento sostitutivo della stazione appaltante in caso di
irregolarità contributiva. Dichiarazione di consenso al trattamento dei dati personali. Il Documento Unico di
Valutazione dei Rischi Interferenziali. La determina di adesione alle Convenzioni Consip. Determina di
Nomina Commissione incaricata dell’esame delle offerte qualitative (fino all’adozione dell’albo Istituito
dall’ANAC ai sensi dell’art.78 del D.Lgs. 50/2016). Determina di nomina della Commissione per gli acquisti
sotto soglia ex art.36 del D.Lgs. 50/2016. Avviso procedura negoziata. Avviso di post-informazione.
Comunicazione aggiudicazione definitiva. Comunicazione esclusione. Comunicazione di
avvenuta stipula di un contratto. Comunicazione anomalia dell’offerta ex art.97 del D.Lgs.
50/2016. Determina di esclusione da una procedura di appalto. Dichiarazione, da parte dei
Commissari, delle cause di incompatibilità e di astensione. Determina di annullamento di una gara.
Lettera applicazione penali. Autocertificazione conto dedicato. Dichiarazione inerente il rispetto
della tracciabilità dei flussi finanziari. La determina contenente la motivazione del ricorso al
minor prezzo quale criterio di aggiudicazione di un appalto sotto soglia. La motivazione degli atti:
motivazione adeguata, sintetica, attenuata. La modulistica da seguire nell’ipotesi di affidamento di
modico valore. LE NOVITÀ DELLA LEGGE DI BILANCIO 2017 (legge 11 dicembre 2016, n. 232) in
tema di programmazione biennale degli acquisti di beni e servizi da € 40.000,00 oltre iva e di acquisti di beni
e servizi informatici.
-----------------------------
LE PROCEDURE SEMPLIFICATE SOTTO-SOGLIA E GLI STRUMENTI
CENTRALIZZATI ED ELETTRONICI (CONSIP, MEPA, SOGGETTI
AGGREGATORI) DOPO IL D.LGS. N.50/2016 - L’AFFIDAMENTO
DELLE MANUTENZIONI E LAVORI INFRA 1 MILIONE DI EURO.
LE PROCEDURE NEGOZIATE SOTTO-SOGLIA E L’ASSORBIMENTO
DELLE PROCEDURE IN ECONOMIA
DESTINATARI: Dirigenti, funzionari ed addetti Servizi Tecnici
DOCENTE: avv. GIUSEPPE GRAVINA, Esperto in Contrattualistica pubblica - Giurista d’Impresa Responsabile aziendale Appalti pubblici
OBIETTIVI: Il corso, di taglio operativo, esamina le procedure semplificate sotto-soglia alla
luce della disciplina introdotta dal nuovo Codice dei contratti pubblici e dell’assetto dei
sistemi di acquisizione di beni e servizi sotto soglia.
PROGRAMMA: I sistemi di acquisizione di beni e servizi e l’affidamento dei lavori nel
nuovo Codice appalti (D.Lgs. n. 50/2016). Il nuovo Codice degli appalti e delle
concessioni: elementi introduttivi ed innovativi. La nuova architettura dei sistemi di
affidamento e delle procedure di acquisto come delineata dal nuovo Codice. Il sistema degli
acquisti di beni e servizi tra nuovo Codice, spending review e leggi di stabilità: il quadro per
le singole tipologie di Amministrazioni (Amministrazioni statali, regionali, Enti locali, Aziende
sanitarie, Università e scuole, società partecipate, altre Pubbliche Amministrazioni). Il regime
speciale dei Comuni non capoluogo nel nuovo Codice. Le novità introdotte dalla Legge di
stabilità 2016 (Legge n. 208/2015). In particolare: l’esenzione del ricorso al MePA per
acquisti inferiori a 1.000 €; gli affidamenti infra 40.000 € liberi anche per Comuni sotto i
10.000 abitanti; l’estensione alle società partecipate dell’obbligo di rispettare i parametri
prezzo-qualità Consip; gli acquisti informatici; gli acquisti sanitari; la programmazione delle
acquisizioni di beni e servizi. Le convenzioni con le cooperative sociali di tipo “B” dopo le
modifiche all’art. 5 della Legge n. 381/1991 introdotte dalla Legge n.190/2014 (Legge di
stabilità 2015). Gli appalti di servizi sociali, di ristorazione e quelli “specifici” (ex allegato IIB
del D.Lgs. n. 163/2006) e il regime nel nuovo Codice. Il sistema degli affidamenti di lavori
nel nuovo Codice. Le procedure di scelta del contraente nel nuovo Codice. Le procedure
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autonome per l’attività contrattuale infra 40.000 € (servizi e forniture) e 150.000 € (lavori).
La qualificazione della stazione appaltante: le procedure autonome per le stazioni appaltanti
qualificate e le altre modalità ammesse per le stazioni appaltanti non qualificate. ll ricorso
alle centrali di committenza/soggetti aggregatori. Le procedure cartacee e quelle
telematiche. Gli acquisti verdi. Il calcolo del valore del contratto: le opzioni. Gli strumenti
messi a disposizione da Consip e dalle centrali regionali/soggetti aggregatori.
L’attività delle centrali di committenza nel nuovo Codice. Gli strumenti di Consip. Le
convenzioni quadro Consip. Il MePA: le procedure di RDO e di ODA e la semplificazione
conseguibile. Gli strumenti delle centrali regionali/soggetti aggregatori. Gli strumenti
telematici di negoziazione. Le procedure sotto-soglia nel nuovo Codice. I principi dei
contratti sotto-soglia. L’assorbimento delle procedure in economia nelle procedure
semplificate sotto-soglia: conseguenze sui regolamenti interni. Le procedure sotto-soglia nel
nuovo Codice. L’affidamento di beni e servizi infra 40.000 € (servizi, forniture e lavori):
l’affidamento diretto motivato. L’affidamento di beni e servizi tra 40.000 € e il sotto-soglia
(servizi e forniture), e tra 40.000 e 150.000 € (lavori): la procedura negoziata con almeno
tre operatori economici. L’affidamento di lavori tra 150.000 € e 1 milione di €: la procedura
negoziata con almeno tre operatori economici. La procedura: cartacea o elettronica? Gli
acquisti minuti di importo inferiore a 1.000 €. Gli acquisti infra 1.000 € e la deroga
all’obbligo di ricorso agli strumenti elettronici dopo la Legge di stabilità 2016: il rispetto
della soglia ed i criteri di calcolo dei 1.000 €. La tipizzazione nel regolamento interno e la
gestione mediante cassa economale. L’affidamento diretto infra 40.000 € (servizi e
forniture e lavori). La motivazione dell’affidamento diretto. La giurisprudenza
amministrativa e contabile sugli affidamenti diretti infra 40.000 €: le cautele da adottare. La
procedura di affidamento diretto ed il rispetto dei principi generali. Le responsabilità del
RUP. La verifica semplificata dei requisiti. La stipula del contratto. L’amministrazione
diretta per i lavori infra 150.000 €. La natura dell’amministrazione diretta. L’acquisto dei
materiali e mezzi eventualmente necessari per l’esecuzione in amministrazione diretta e la
loro natura. I lavori in economia nel settore dei beni culturali. L’amministrazione
diretta e il cottimo fiduciario fino a 300.000 €. L’affidamento mediante procedura
negoziata con almeno tre o cinque operatori economici. La procedura negoziata senza
bando e su invito: natura giuridica. La scelta degli operatori da invitare: i principi generali e
le Linee guida dell’ANAC. Gli elenchi aperti: modalità di costituzione e aggiornamento.
L’indagine di mercato: la pubblicazione dell’avviso sul profilo di committente. La gestione
operativa della procedura negoziata: dalla redazione della lettera di invito alla stipulazione
del contratto. Il soccorso istruttorio nelle procedure negoziate. La verifica dei requisiti.
L’applicazione della procedura sulle piattaforme elettroniche (MePA, sistemi telematici di
negoziazione). La stipula del contratto e le principali vicende, in fase di esecuzione,
nel nuovo Codice. Il contenuto minimo del contratto: le cautele per scongiurare le nullità e
relative responsabilità. La fase di esecuzione: le vicende patologiche. Le modifiche al
contratto nel nuovo Codice. La procedura negoziata senza bando per eccezionali
circostanze. L’urgenza. L’unicità-infungibilità (le linee guida dell’ANAC). I lavori, servizi e
forniture complementari. La deroga al numero minimo di operatori da invitare per ragioni
eccezionali e l’applicazione nelle procedure sotto-soglia. Proroga, rinnovo, ripetizione di
servizi analoghi. Le opzioni previste ab origine nel bando di gara. La proroga “tecnica”
come affidamento diretto interinale. Il rinnovo previsto ab origine. La ripetizione di servizi
analoghi. Gli adempimenti in materia di anticorruzione e trasparenza. Gli obblighi
informativi e pubblicitari previsti dalla Legge n. 190/2012 e dal D.Lgs. n. 33/2013.
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IL NUOVO CODICE DEGLI APPALTI PUBBLICI
E DEI CONTRATTI DI CONCESSIONE
DESTINATARI: Dirigenti, funzionari ed addetti Servizi Tecnici
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tel. 0832/396823 fax 0832/1831467
sito web: www.infoebit.com e-mail: [email protected]
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DOCENTE: avv. GIUSEPPE GRAVINA, Esperto in Contrattualistica pubblica - Giurista d’Impresa Responsabile aziendale Appalti pubblici
OBIETTIVI: Il corso si propone di fornire un quadro analitico e dettagliato degli aspetti ed istituti relativi al
Nuovo codice dei contratti pubblici approvato con il Decreto Legislativo n. 50 del 19 aprile 2016.
PROGRAMMA: Il nuovo “Codice degli appalti pubblici e dei contratti di concessione”.
Il nuovo Codice appalti e concessioni: genesi, struttura, entrata in vigore, norme transitorie.
L’ultrattività del DPR n. 207/2010. A chi si applica il nuovo Codice e a quali contratti ? I
contratti esclusi: in house e partenariato pubblico-pubblico, servizi legali, sponsorizzazione e
altri contratti esclusi. La complessa struttura dei sistemi di affidamento e delle procedure di
aggiudicazione: il sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti, la centralizzazione e
aggregazione. Gli acquisti di beni e servizi e il coordinamento con le norme introdotte dalla
spending review e dalla Legge di stabilità 2016. Il Responsabile del procedimento. Il conflitto
di interessi. I nuovi adempimenti in materia di trasparenza. Gli appalti di servizi e forniture.
Le procedure sotto-soglia e la scomparsa delle procedure in economia. Gli appalti di lavori
sotto-soglia e le procedure previste e i residui delle procedure in economia. I regimi speciali:
appalti dei servizi sociali, ristorazione, altri servizi specifici. Le concessioni: il calcolo del
valore della concessione e la libertà delle procedure di affidamento. Le procedure ordinarie;
la procedura competitiva con negoziazione; il partenariato per l’innovazione. La procedura
negoziata senza bando. La proroga e il rinnovo nel nuovo Codice; il quinto d’obbligo. La
gestione della gara ordinaria con il nuovo Codice: dal bando alla stipula del
contratto. Le fasi della procedura di aggiudicazione. La fase di preparazione dell’appalto:
consultazioni preliminari di mercato, specifiche tecniche, criteri di sostenibilità energetica e
ambientale, clausole sociali. La redazione del bando di gara in attesa del nuovo bando-tipo.
La redazione del capitolato d’oneri in attesa dello schema-tipo. La suddivisione in lotti. I
requisiti di partecipazione. Il nuovo regime dei requisiti generali. I requisiti speciali: i limiti
al fatturato e il favore per le micro, piccole e medie imprese. La nuova disciplina
dell’avvalimento. Il nuovo soccorso istruttorio. I criteri di aggiudicazione: l’offerta
economicamente più vantaggiosa come criterio ordinario. Quando è ammesso ancora il
criterio del prezzo più basso e quando è vietato? La commissione di aggiudicazione e la
commissione giudicatrice: la nuova disciplina. Le offerte anomale: i nuovi metodi per
l’individuazione della soglia di anomalia. La stipulazione del contratto e le nuove deroghe allo
stand-still. La fase di esecuzione: le modifiche al contratto. Servizi Tecnici e Lavori. La
progettazione nel nuovo Codice. Gli incentivi per le funzioni tecniche. L’affidamento dei
servizi tecnici. Le procedure per gli appalti di lavori. La qualificazione e l’avvalimento nei
lavori. Servizi e Forniture. Il quadro per gli acquisti di beni e servizi tra nuovo Codice,
provvedimenti di spending-review e Leggi di stabilità. Gli strumenti centralizzati e le
procedure autonome. Le procedure elettroniche e telematiche nel nuovo Codice. Gli acquisti
verdi ed i criteri ambientali minimi.
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L’IMPATTO OPERATIVO DEL NUOVO CODICE DEI CONTRATTI
PUBBLICI (D.LGS. 50/16) PER LE STAZIONI APPALTANTI
DESTINATARI: Dirigenti, funzionari ed addetti Servizi Tecnici
DOCENTE: avv. GIUSEPPE GRAVINA, Esperto in Contrattualistica pubblica - Giurista d’Impresa Responsabile aziendale Appalti pubblici
OBIETTIVI: Il corso esamina le principali novità del nuovo codice dei contratti pubblici e
l’impatto operativo per le Stazioni Appaltanti.
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PROGRAMMA: Il D.Lgs. 50/2016. La “filosofia” del nuovo Codice degli appalti e delle concessioni: i
principi guida del legislatore. Il programma delle acquisizioni delle stazioni appaltanti. Il nuovo sistema
di qualificazione delle stazioni appaltanti. La centralizzazione degli acquisti. La centralità della
“negoziazione” nelle nuove procedure di scelta del contraente. La misurazione della “reputazione”
delle imprese e la revisione delle SOA. Il rating di legalità delle imprese. L’esecuzione del contratto e
le sue modificazioni. Le modifiche al contratto, le varianti in corso d’opera e le sospensioni. Le
tipologie di appalti specifiche. Il partenariato pubblico e privato. Il rafforzamento del ruolo e dei
poteri dell’ANAC. La gestione del periodo transitorio: la disciplina applicabile. Le misure del D.Lgs.
50/16 immediatamente operative e quelle soggette alla futura disciplina dell’ANAC. I provvedimenti da
adottare: i decreti attuativi e le Linee guida ANAC-MIT.
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GLI AFFIDAMENTI DIRETTI DELLE PUBBICHE AMMINISTRAZIONI
DOPO IL NUOVO CODICE DEI CONTRATTI E LE LINEE GUIDA
ANAC N. 4/2016
DESTINATARI: Dirigenti, funzionari ed addetti Servizi Tecnici
DOCENTE: avv. GIUSEPPE GRAVINA, Esperto in Contrattualistica pubblica - Giurista d’Impresa Responsabile aziendale Appalti pubblici
OBIETTIVI: Il corso esamina le ipotesi di affidamento diretto ala luce delle novità introdotte
dal nuovo codice dei contratti pubblici e l’impatto operativo per le Stazioni Appaltanti.
PROGRAMMA: Gli affidamenti diretti di lavori e forniture sotto 40.000 euro nel nuovo Codice dei
contratti (D.Lgs. 50/16). Le Linee guida ANAC 4/2016. L’avvio della procedura. La necessità della
determina a contrattare e le possibilità di deroga. I criteri di selezione: l’idoneità professionale, la capacità
economica e finanziaria, le capacità tecniche e professionali. La scelta del contraente e l’obbligo della
puntuale motivazione. La stipula del contratto mediante corrispondenza (art. 32, c. 14, D.Lgs. 50/16).
La necessità di adeguare il regolamento interno per gli affidamenti diretti. L’attività di controllo da
parte dell’ANAC. Le residue possibilità di affidamento diretto senza utilizzo delle convenzioni
CONSIP e del MEPA. Le procedure di affidamento senza bando in caso di gara deserta. Gli affidamenti
diretti d’urgenza di lavori. Le procedure negoziate senza previa indizione di gara nei settori
speciali. Gli affidamenti ad enti del terzo settore e a cooperative sociali di tipo B. La
Determinazione ANAC 32/2016. L’affidamento nel caso di contraente predeterminato. Gli acquisti di
opportunità. I presupposti per il ricorso all’istituto. I contratti esclusi dall’obbligo di gara. I contratti
ad oggetto immobiliare. L’attività di controllo: il ruolo dell’ANAC. Le procedure per gli affidamenti
inferiori ai 1.000 euro. Gli acquisti tramite cassa economale. Le possibilità di pagamento in contanti.
La responsabilità erariale per danno diretto ed indiretto. Le responsabilità derivanti da affidamenti
illegittimi e dalla dichiarazione di nullità del contratto. I primi orientamenti giurisprudenziali dopo
l’entrata in vigore del D.Lgs. 50/16.
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LA NUOVA DISCIPLINA DEL SUBAPPALTO NEI CONTRATTI
PUBBLICI DOPO IL IL D.LGS. 50/2016
DESTINATARI: Dirigenti, funzionari ed addetti Servizi Tecnici
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OBIETTIVI: Il corso esamina le principali novità in materia di subappalto e l’impatto
operativo per le Stazioni Appaltanti
PROGRAMMA: L’evoluzione normativa disciplinante il subappalto nei contratti pubblici. Le caratteristiche
generali del contratto derivato. I presupposti che legittimano il subappalto. I limiti in cui è consentito il
subappalto. L’indicazione della terna di subappaltatori in fase di offerta. Il divieto del subappalto a cascata. I
subappalti facoltativi e quelli necessari per coprire i requisiti di ammissione in gara. Il subappalto nelle
categorie superspecialistiche. La procedura autorizzatoria e la formazione del silenzio assenso. Differenze tra
il subappalto e l’avvalimento. I pagamenti diretti della stazione appaltante in favore dei subappaltatori.
Verifica del rispetto dei limiti di ribasso dei prezzi praticati al subappaltatore. Verifica del riconoscimento degli
oneri per la sicurezza e della manodopera senza alcun ribasso. Accertamento della regolarità contributiva.
Responsabilità solidale dell’appaltatore negli adempimenti fiscali e contributivi del subappaltatore. Differenze
tra subappalti ed altre tipologie di subcontratti. I contratti assimilabili al subappalto, condizioni e limiti (noli a
caldo, forniture con posa in opera). Responsabilità penali e contrattuali correlate all’ipotesi di subappalti non
autorizzati.
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IL RUP NEL NUOVO SISTEMA DI AFFIDAMENTO
DELLE COMMESSE PUBBLICHE
DESTINATARI: Dirigenti, funzionari ed addetti Servizi Tecnici
DOCENTE: avv. GIUSEPPE GRAVINA, Esperto in Contrattualistica pubblica - Giurista d’Impresa Responsabile aziendale Appalti pubblici
OBIETTIVI: Il corso esamina le tematiche connesse alla figura del RUP e l’impatto operativo
per le Stazioni Appaltanti
PROGRAMMA: Il nuovo codice dei contratti pubblici. La riforma della disciplina sui contratti pubblici e
coordinamento con le modifiche normative del c.d. decreto Madia. il nuovo sistema delle fonti del diritto in
materia di appalti pubblici: legge e soft law. La nuova funzione consultiva del Consiglio di Stato. Il ruolo
pregnante del precedente giurisprudenziale. Gerarchia delle fonti e atti dell’ANAC. Criticità del diritto
transitorio in attesa della definizione delle linee guida sulle disposizioni del Codice dei contratti pubblici. In
particolare le nuove linee guida sull’attività dei RUP. Il RUP tra nuovo codice appalti e sistema
anticorruzione. Le quattro fasi dell’operazione contrattuale. Scelta e nomina del RUP: in particolare la
redazione dell’atto di nomina. Regole sulla scelta del RUP nelle società in mano pubblica dopo il D.Lgs.
175/2016. Ruolo e poteri del RUP nelle fasi dell’operazione contrattuale. Il PNA 2016 e la sezione dedicata
agli acquisti. RUP e rispetto delle misure del Piano di prevenzione della corruzione. Rapporto con il
responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza. Il problema delle cause di
incompatibilità: in particolare, le dichiarazioni sul conflitto di interessi. L’acquisizione delle dichiarazioni sul
conflitto di interessi relative agli altri soggetti che intervengono nella procedura contrattuale. Conseguenze
della mancanza o della infedeltà della dichiarazione. Rapporti con il dirigente (se diverso dal RUP): in
particolare, la delega di firma e la delega di funzioni e le relative responsabilità. L’applicazione del sistema di
rotazione degli incarichi: in particolare, la rotazione ordinaria e quella straordinaria. Criticità ed evenienze
relative alla fase di programmazione e a quella di scelta del contraente. L’accentuata responsabilità del RUP
nella fase di esecuzione dell’appalto e la contestazione dei gravi inadempimenti. Gli atti del RUP e obblighi di
trasparenza. Il RUP tra accesso ai documenti ed accesso civico agli atti della procedura contrattuale. La
gestione della fase precontenziosa (autotutela, parere precontenzioso ad ANAC), giudiziale (giudice
amministrativo/giudice civile) e susseguente (intervento successivo di ANAC ai sensi dell’art. 211, comma 2,
D.Lgs. 50/2016 e Corte dei conti) ed individuazione degli specifici oneri rimessi alla competenza del RUP.
Sanzioni e profili di responsabilità a carico del RUP e strumenti per la tranquillità operativa del responsabile
dell’operazione contrattuale.
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L’OFFERTA ECONOMICAMENTE PIÙ VANTAGGIOSA E LE NUOVE METODOLOGIE
DI AFFIDAMENTO INTRODOTTE DAL D.LGS. 50/2016
DESTINATARI: Dirigenti, funzionari ed addetti Servizi Tecnici
DOCENTE: avv. GIUSEPPE GRAVINA, Esperto in Contrattualistica pubblica - Giurista d’Impresa Responsabile aziendale Appalti pubblici
OBIETTIVI: il corso intende fornire un esame dettagliato della normativa e dell’applicazione concreta della
stessa nelle procedure di gara dalla definizione dei criteri di aggiudicazione alla verifica di congruità, con
attenzione alle nuove metodologie di affidamento impostate dal D.Lgs. 50/2016.
PROGRAMMA: I nuovi criteri di aggiudicazione. La prevalenza dell'Offerta Economica più
Vantaggiosa. Comparazione tra la disciplina del vecchio codice e quella di cui al D.Lgs.
50/2016. La commissione giudicatrice. Offerta tecnica. Offerta economica. La struttura del bando di gara.
La struttura della lettera di invito. Le formule matematiche. La riparametrazione. La verifica di congruità. Il
rapporto prezzo-qualità. Il prezzo fisso. I costi del ciclo di vita. L’anomalia delle offerte.
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MODALITÀ E PROCEDURE DI AFFIDAMENTO, NUOVI CRITERI DI
AGGIUDICAZIONE E CONTENZIOSO
DESTINATARI: Dirigenti, funzionari ed addetti Servizi Tecnici
DOCENTE: avv. GIUSEPPE GRAVINA, Esperto in Contrattualistica pubblica - Giurista d’Impresa Responsabile aziendale Appalti pubblici
OBIETTIVI: Il corso esamina le principali novità del nuovo codice dei contratti pubblici, con specifico
riferimento ai nuovi criteri di aggiudicazione di cui all’art. 95 del D. Lgs. 50/2016
PROGRAMMA: Principi generali. Oggetto e ambito di applicazione. I soggetti tenuti
all’applicazione delle nuove norme. I contratti esclusi dall’applicazione del nuovo Codice.
Esame di alcune fattispecie escluse dall’applicazione del Codice: esclusioni specifiche per
alcuni appalti e concessioni, i contratti di sponsorizzazione, le opere pubbliche realizzate a
spese del privato. Pianificazione, programmazione e progettazione. La programmazione
delle acquisizioni di beni e servizi: obblighi e facoltà, limiti. La programmazione nei lavori
pubblici. I livelli di progettazione nei lavori pubblici: fattibilità tecnico-economica, definitivo
ed esecutivo. La progettazione delle forniture e servizi. I soggetti incaricati della
progettazione e le modalità di scelta. La verifica della progettazione. Le modalità di
affidamento. I compiti del Responsabile Unico del Procedimento. I principi in materia di
trasparenza. Le fasi di gara ed i controlli sugli atti. I criteri di sostenibilità ambientale ed
ecologica. La qualificazione delle stazioni appaltanti. Le aggregazioni e le centrali di
committenza. Le attività di committenza ausiliarie. L’utilizzo obbligatorio di mezzi di
comunicazione elettronica nelle gare. Le misure di semplificazione per le centrali di
committenza. I conflitti di interesse. Le procedure di affidamento. I requisiti di
partecipazione alle gare. Gli appalti elettronici ed aggregati: accordi quadro, sistemi dinamici
di acquisizione, aste elettroniche, cataloghi elettronici. Le procedure di gara nei settori
ordinari: aperte, ristrette, negoziate, procedura competitiva con negoziazione, dialogo
competitivo, partenariato per l’innovazione. Lo svolgimento delle procedure: consultazioni
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preliminari di mercato, partecipazione precedente di candidati od offerenti. Le forme di
pubblicità e termini di pubblicità. La selezione delle offerte: commissione di aggiudicazione,
albo dei componenti delle commissioni giudicatrici, motivi di esclusione, rapporti di prova,
criteri di selezione e soccorso istruttorio, documento unico di gara europeo. Gli elenchi
ufficiali di operatori economici riconosciuti. Le garanzie per la partecipazione alle procedure.
L’aggiudicazione per i settori ordinari. La fase di esecuzione. I soggetti della stazione
appaltante. I controlli sull’esecuzione. Il subappalto. La modifica dei contratti durante il
periodo di validità. L'ipotesi di risoluzione e recesso. Gli appalti nei servizi sociali e nei
settori dei beni culturali. I contratti di concessione. Principi generali. Le garanzie
procedurali. L’esecuzione delle concessioni. Il partenariato pubblico-privato. Le
procedure di affidamento. Il project financing. Il regime dell’in house providing. Entrata in
vigore e periodo transitorio. Il contenzioso. I ricorsi giurisdizionali. I rimedi alternativi
alla tutela giurisdizionale: accordo bonario per lavori e per servizi e forniture, collegio
consultivo tecnico, transazione, arbitrato, precontenzioso ANAC. I criteri di aggiudicazione: la
prevalenza dell'Offerta Economica più Vantaggiosa. I criteri di aggiudicazione. Comparazione
tra la disciplina del vecchio codice e quella di cui al D.Lgs. 50/2016. Il criterio dell’offerta
economicamente più vantaggiosa: aspetti generali e valutazione delle offerte. I costi del ciclo di vita.
L’anomalia delle offerte. Le relazioni uniche sulle procedure di aggiudicazione degli appalti.
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LE PROCEDURE DI AFFIDAMENTO DEGLI APPALTI E LA GESTIONE
DELLA GARA - IL NUOVO SISTEMA DELLE GARANZIE
DESTINATARI: Dirigenti, funzionari ed addetti Servizi Tecnici
DOCENTE: avv. GIUSEPPE GRAVINA, Esperto in Contrattualistica pubblica - Giurista d’Impresa Responsabile aziendale Appalti pubblici
OBIETTIVI: Il Codice dei contratti (D.Lgs. n. 50/2016) ha innovato profondamente la gestione delle gare (e
delle procedure negoziate) per l’affidamento di forniture di beni, di servizi e di lavori, recependo elementi
definiti dalle direttive comunitarie, nonché apportando numerose modifiche a fini di ottimizzazione a percorsi
procedurali consolidati.
Il corso propone un percorso di analisi delle principali novità relative alla preparazione e allo svolgimento
delle procedura selettive, con presentazione anche di strumenti (modelli, check-list) per una corretta
gestione delle gare.
Durante la giornata di formazione verranno altresì esaminate le principali novità del nuovo codice dei
contratti pubblici, con specifico rifermento al sistema delle garanzie.
PROGRAMMA: I soggetti e i requisiti: L’ampliamento del novero degli operatori economici. I requisiti di
ordine generale. I requisiti di capacità e la qualificazione per gli esecutori di lavori pubblici. Il Responsabile
unico del procedimento: elementi di qualificazione e funzioni (novità). Il direttore dell’esecuzione dell’appalto
ed il direttore dei lavori. La commissione giudicatrice: la scelta degli esperti dall’albo nazionale Anac. Le
nuove regole per prevenire i conflitti di interesse dei soggetti che gestiscono le procedure di affidamento. Le
nuove tipologie di procedure di affidamento: La procedura competitiva con negoziazione. Le
innovazioni relative alla procedura negoziata senza pubblicazione di bando. Il partenariato per l’innovazione.
Il rafforzamento dell’accordo quadro e del dialogo competitivo. Le procedure svolte attraverso piattaforme
telematiche. I cataloghi elettronici. La procedura di gara: La preparazione della gara e il confronto con gli
operatori economici: la consultazione preliminare del mercato. L’obbligo di progettazione dell’appalto (anche
per beni e servizi). Il “ciclo di vita” dell’appalto e le sue implicazioni sulla progettazione. L’obbligo di utilizzo
dei criteri ambientali minimi (CAM) nelle specifiche tecniche. L’obbligo di suddivisione in lotti dell’appalto. La
digitalizzazione delle procedure e l’obbligo di comunicazioni elettroniche. La possibilità di inserire clausole
sociali nel rispetto dell’ordinamento comunitario. La razionalizzazione delle modalità di pubblicizzazione dei
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bandi di gara e la disponibilità elettronica degli atti di gara. L’autocertificazione con il DGUE (documento di
gara unico europeo). Gli strumenti per la verifica dei requisiti di partecipazione. Requisiti di
partecipazione: Le novità in relazione ai requisiti di capacità economica. Il limite massimo al fatturato
richiesto. L’evidenziazione delle attività e delle passività di bilancio. L’adeguato livello di copertura
assicurativa. I nuovi requisiti organizzativi e di esperienza per la dimostrazione della capacità tecnicoprofessionale. Il sistema unico di qualificazione per gli esecutori di lavori pubblici. La maggior rilevanza dei
requisiti ambientali. Le nuove regole per l’avvalimento. Criteri di valutazione: Il criterio dell’offerta
economicamente più vantaggiosa e il criterio del prezzo/costo in rapporto alla comparazione costo/efficacia
rispetto al costo del ciclo di vita dell’appalto. L’obbligo di utilizzo del criterio dell’OEPV. Gli appalti nei quali
può essere utilizzato il criterio del minor prezzo. I nuovi riferimenti per l’elaborazione dei criteri.
L’esplicitazione dei criteri e dei parametri valutativi. I criteri premiali (rating di legalità). Le operazioni di
gara: Le regole per le operazioni di gara. La rilevazione e la verifica delle offerte anormalmente basse. Le
cauzioni e le garanzie: Le cauzioni e le garanzie per la partecipazione alla procedura. Le garanzie per
l’esecuzione. Le garanzie per l’esecuzione relative a lavori di particolare valore (in particolare, la garanzia
fideiussoria “extra-costi”).
ATTIVITÀ
AMMINISTRATIVA
CORSO AVANZATO SUL PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO:
FASI ISTRUTTORIE, DOCUMENTAZIONE E REGIME DI RESPONSABILITÀ NEI
PROCEDIMENTI DI GARA, RILASCIO TITOLI EDILIZI, ACCESSO, AUTOTUTELA,
INADEMPIENZE IN TEMA DI DISCIPLINA ANTICORRUZIONE
DOCENTE: dott. ULDERICO IZZO, Avvocatura Città Metropolitana di Napoli - Revisore legale negli EE.LL.
- O.I.V. in enti locali - Docente EBIT, Scuola di Formazione e Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: Amministratori, Revisori dei Conti, Segretari Comunali, Dirigenti, Funzionari e Operatori
Uffici comunali, Società a totale partecipazione pubblica degli EE.LL.
OBIETTIVI: analisi del procedimento amministrativo alla luce dei decreti attuativi della legge di riforma
della pubblica amministrazione (legge 124/15).
PROGRAMMA: Il procedimento amministrativo: tempi di definizione del procedimento tutela del
soggetto istante e indennizzo da ritardo. Il responsabile del procedimento: individuazione e nomina;
conflitto di interessi; competenze titolare dei poteri sostitutivi in caso di inerzia. La fase istruttoria: ambiti
operativi e limiti. L’attività di integrazione documentale: dichiarazioni sostitutive di certificazioni e di
atto notorio: ipotesi di esclusioni acquisizione documentale e sospensione del termine di conclusione del
procedimento; gestione in sede istruttoria delle dichiarazioni sostitutive; completamento e integrazione delle
dichiarazioni incomplete o irregolari; accertamento d’ufficio. L’istruttoria nelle procedure di gara: ruolo
del Rup: compiti e funzioni “dovere di soccorso” alla luce del nuovo codice degli appalti; giurisprudenza
recente in materia di soccorso istruttorio. L’istruttoria nei procedimenti di rilascio dei titoli edilizi:
attività istruttoria e integrazione documentale valutazione della conformità del progetto; la novità recate in
materia dai decreti legislativi nn. 126 e 222 del 2016. L’istruttoria nei procedimenti di accesso: compiti
individuazione del contro interessato; bilanciamento degli interessi contrapposti; differenze tra accesso ai
documenti e accesso civico; le novità recate dalla legge 124/2015 e dal D.Lgs. 97/2016; le linee guida
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dell’ANAC. L’istruttoria nei procedimenti di autotutela: annullamento e revoca; le novità recate dalla
Legge 124/2015. L’istruttoria nei procedimenti derivanti da inadempienze in tema di disciplina
anticorruzione: il responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza: ruolo e compiti;
procedimento sanzionatorio davanti all’ANAC; le novità recate dal D.Lgs. 97/2016; il Piano Nazionale
Anticorruzione 2016. L’istruttoria nei procedimenti derivanti da inadempienze in tema di obblighi
di pubblicità: il responsabile per la pubblicazione dei dati; le novità del D.Lgs. 97/2016. La
responsabilità del funzionario: responsabilità diretta e responsabilità per danno erariale; individuazione
del soggetto responsabile; rilievo dell’elemento psicologico: dolo e colpa grave; rilevanza delle carenze
organizzative dell’apparato; responsabile del procedimento e responsabile dell’unità organizzativa;
responsabilità alla luce della disciplina anticorruzione. La responsabilità della P.A.: responsabilità della
P.A. per lesione di interessi legittimi; il risarcimento del danno, condizioni e requisiti; perdita di chance;
colpa dell’apparato; concorso colposo del danneggiato (Ad. Plen. 3/2011); quantificazione del danno
risarcibile.
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CORSO AVANZATO SULLE TECNICHE DI CORRETTA REDAZIONE DEGLI ATTI
AMMINISTRATIVI E SULLA SEMPLIFICAZIONE DEL LINGUAGGIO:
SIMULAZIONI OPERATIVE ED ESEMPI DI REDAZIONE DI DELIBERAZIONI, DETERMINAZIONI, ORDINANZE E VERBALIZZAZIONE DELLE SEDUTE DEGLI
ORGANI COLLEGIALI
DOCENTE: dott. STEFANO PAOLI, Esperto in Attività amministrativa e semplificazione degli Enti pubblici;
Consulente; Ex Segretario e Direttore Generale; Formatore EBIT - Scuola di Formazione e Perfezionamento
per la P.A.
DESTINATARI: dirigenti, responsabili degli uffici, tutti i dipendenti.
PROGRAMMA: I principi generali dell’azione amministrativa, l’attività e la gestione amministrativa.
L’atto ed il procedimento amministrativo: l’individuazione delle fasi del procedimento e della
formazione degli atti amministrativi. La struttura del provvedimento: gli elementi che costituiscono
l’atto amministrativo secondo la dottrina. Non vincolabilità della forma. La redazione dell’atto
amministrativo: l’attività istruttoria del provvedimento e la fase di emanazione dell’atto. La motivazione
dell’atto amministrativo: il valore e la congruità della motivazione, logiche di redazione della
motivazione. La validità ed i requisiti di legittimità dell’atto amministrativo. LA TIPOLOGIA
DEGLI ATTI AMMINISTRATIVI: LE DELIBERAZIONI, LE DETERMINAZIONI, LE ORDINANZE. LA
VERBALIZZAZIONE DELLE SEDUTE DEGLI ORGANI COLLEGIALI. La tipicità degli atti di
gestione del personale dopo la privatizzazione del rapporto di pubblico impiego: modalità redazionali. LA
RESPONSABILITÀ DEL DIRIGENTE E DEL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO. La
semplificazione del linguaggio amministrativo e la comprensibilità del linguaggio: perché, cosa,
come, a chi.....scrivere. Le Direttive della Funzione Pubblica sulla semplificazione del linguaggio dei
testi amministrativi: le regole comuni di comunicazione, di struttura giuridica e di scrittura del testo per la
redazione degli atti e dei documenti. Il manuale di stile. L’atto non come autoreferenzialità ma
come comunicazione: la capacità comunicativa dell’atto come efficacia dell’azione amministrativa.
ESERCITAZIONI PRATICHE: SIMULAZIONI OPERATIVE ED ESEMPI DI REDAZIONE DI ATTI E
DI COMUNICAZIONI AI CITTADINI.
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IL NUOVO CODICE DELLA GIUSTIZIA CONTABILE E LA RIFORMA DELLA CORTE
DEI CONTI (D.LGS. 26/08/2016, N. 174): TUTTO QUELLO CHE GLI ENTI
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PUBBLICI DEVONO CONOSCERE - ASPETTI SOSTANZIALI E PROCEDURALI
DOCENTE: dott. STEFANO PAOLI, Esperto in Attività amministrativa e semplificazione degli Enti pubblici;
Consulente; Ex Segretario e Direttore Generale; Formatore EBIT - Scuola di Formazione e Perfezionamento
per la P.A.
DESTINATARI: dirigenti, responsabili degli uffici
PROGRAMMA: I principi generali: l’ambito di applicazione del codice contabile, il principio di effettività,
di concentrazione e il giusto processo. La notizia del danno erariale: l’obbligo della segnalazione e di
denuncia del danno, il contenuto della denuncia, la tutela del Whistleblower. Il procedimento istruttorio:
l’apertura del procedimento, l’interruzione, la proroga e l’archiviazione. Il diritto di accesso al fascicolo
istruttorio. I termini di prescrizione. Il procedimento processuale: gli atti del processo, la forma, la
tipologia dei provvedimenti e il loro contenuto, il rito ordinario, la trattazione, i mezzi di prova, la decisione
e la conclusione del processo. L’esecuzione della sentenza di condanna e le azioni a tutela del
credito: i mezzi di conservazione, il sequestro conservativo e la cauzione. Il giudizio sui conti: ambito di
applicazione, il giudizio per la resa del conto, il procedimento. I riti speciali: il rito abbreviato, monitorio,
rito relativo a responsabilità sanzionatoria pecuniaria. I giudizi ad istanza di parte: le tipologie ed il
procedimento. Le impugnazioni: i rimedi contro le decisioni, l’appello, l’opposizione del terzo, la
revocazione e il ricorso per Cassazione.
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GLI ADEMPIMENTI PER L’ANNO 2017 PER LE SOCIETÀ A PARTECIPAZIONE
PUBBLICA DOPO IL D.LGS. 19/08/2016, N. 175 E LA SENTENZA DELLA
CORTE COSTITUZIONALE N.251/2016
DOCENTE: dott. ULDERICO IZZO, Avvocatura Città Metropolitana di Napoli - Revisore legale negli EE.LL.
- Esperto in contenzione tributario - Docente EBIT, Scuola di Formazione e Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: Amministratori, Revisori dei Conti, Segretari Comunali, Dirigenti, Funzionari e Operatori
Uffici Tributi e Finanziari, Società a totale partecipazione pubblica degli EE.LL.
OBIETTIVI: esaminare dettagliatamente la riforma delle società a partecipazione pubblica sulla base della
delega legislativa contenuta nella legge 124/15 (legge Madia).
PROGRAMMA: I principi generali della delega legislativa ai sensi dell’art. 16 della legge n.124/15. I
principi ed i criteri direttivi specifici per il riordino della disciplina delle partecipazioni societarie delle
amministrazioni pubbliche ai sensi dell’art. 18 della legge n.124/15. Tipologie di società a
partecipazione pubblica. Le novità introdotte nel testo definitivo (D.Lgs. 19/08/2016, n. 175).
Società consortili, multiutilties, società patrimoniali, società delle reti, società per la gestione
delle fiere, società quotate in mercati regolamentati. L’onere di motivazione analitico per la
costituzione o mantenimento di una società partecipata da parte degli Enti Locali. Organizzazione e
gestione: i principi fondamentali. La governance: i rapporti fra i soci pubblici. L’organo amministrativo e
di controllo. La vigilanza, il controllo e la responsabilità del socio pubblico. La trasparenza e anticorruzione.
Il fallimento e la gestione delle crisi aziendale. La responsabilità degli enti, degli amministratori, dei
componenti degli organi di controllo e dei dipendenti delle società partecipate. Le società in house. La
gestione del personale. I piani di razionalizzazione annuali. Gli adempimenti per l’anno 2017: dalla
revisione degli statuti alla gestione del personale.
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AMMINISTRAZIONE
DIGITALE
IL NUOVO CODICE DELL’AMMINISTRAZIONE DIGITALE
DOPO LE MODIFICHE DEL D.LGS. 26/08/2016, N. 179 ED IL REGOLAMENTO
EUROPEO EIDAS IN VIGORE DAL 01/07/2016: SUGGERIMENTI OPERATIVOGESTIONALI, RAPPORTI CON IL CODICE PRIVACY ED OBBLIGHI CONNESSI
ALLA SCADENZA DEL 17/04/2017
DOCENTE: dott. CESARE CIABATTI, Libero professionista - Esperto e Consulente in amministrazione
digitale e gestione archivi elettronici in ambito pubblico e privato.
DESTINATARI: Responsabili ed addetti Uffici ragioneria, protocollo ed archivio, CED, Organizzazione e
Affari generali; tutti coloro che sono coinvolti nella realizzazione di progetti di e-government,
dematerializzazione dei processi, digitalizzazione dei documenti e gestione degli archivi digitali.
OBIETTIVI: Il Codice dell’amministrazione digitale modificato dal D.Lgs. 26 agosto 2016, n. 179
(GU 13 settembre 2016) ed il Regolamento europeo eIDAS entrato in vigore il 1° luglio 2016,
accelerano il processo di digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni. Il corso si propone di presentare in
maniera organica e completa la riforma in senso elettronico della pubblica amministrazione consentendo ai
partecipanti di conoscere gli elementi essenziali e i principali obblighi di utilizzo di strumenti informatici,
fornendo anche indicazioni operative e presentando alcune simulazioni. L’incontro vuole offrire uno sguardo
ampio e generale della digitalizzazione della P.A. introducendo gli elementi di novità dell’Agenda digitale
italiana, tratteggiando l'intero quadro normativo pur soffermandosi sulle principali e più recenti disposizioni,
offrendo una prima presentazione delle figure di responsabilità della gestione documentale, degli strumenti
della P.A., dei documenti da predisporre e, infine, indicando le prossime scadenze e gli obblighi connessi.
PROGRAMMA: IL NUOVO CAD (D.LGS. 26 AGOSTO 2016, N. 179) ED IL REGOLAMENTO
EUROPEO EIDAS ENTRATO IN VIGORE IL 1° LUGLIO 2016: commento delle principali novità
introdotte e presentazione dei nuovi adempimenti e delle scadenze per l’ente ● Formazione e gestione del
documento elettronico ● Tipi e formati dei documenti ● Formazione, trasmissione, copia, duplicazione,
riproduzione e validazione temporale dei documenti informatici e dei documenti amministrativi
informatici (CAD, DPCM 13.11.2014, eIDAS) ● Sistemi di conservazione e misure di sicurezza del
documento informatico ● Firma elettronica semplice, avanzata e qualificata, firma digitale, firma
grafometrica (CAD, DPCM 22.2.2013, eIDAS) ● La data del documento informatico e la marca
temporale (CAD, DPCM 22.2.2013, DPCM 3.12. 2013/CONS) ● Il glifo (CAD) ● La posta elettronica
certificata (CAD, DPR 68/2005, eIDAS) ● La trasmissione dei documenti informatici (CAD, DPCM
3.12.2013/PROT, eIDAS) ● Sistema pubblico per la gestione dell'identità e del domicilio digitale di cittadini e
imprese - SPID (DPCM 24 ottobre 2014) ● Pagamenti e fatturazione elettronica (L. 89/2014, D.Lgs.
127/2015), il sistema di interscambio – SDI e PagoPA ● La presentazione delle istanze on-line (CAD) ●
L’applicazione del bollo virtuale e le modalità di assolvimento ● Il responsabile della gestione della
documentazione (DPR 445/2000, DPCM 3.12.2013/PROT) ● Il registro di protocollo informatico e la
registrazione dei documenti (DPR 445/2000, DPCM 3.12.2013/PROT) ● I documenti soggetti e non soggetti
alla registrazione (CAD, DPCM 3.12.2013/PROT) ● La classificazione dei documenti (DPR 445/2000) ● Le
aggregazioni documentarie ed il fascicolo elettronico, il procedimento amministrativo (CAD, DPCM
3.12.2013/PROT, DPCM 13.11.2014) ● Il Piano di conservazione e di scarto ● Il responsabile della
conservazione e il manuale di conservazione (DPCM 3.12.2013/CONS) ● Il Piano della sicurezza del
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sistema di conservazione e il Piano di sicurezza del sistema di gestione informatica dei documenti (CAD,
DPCM 3.12.2013/CONS/PROT, DPCM 13.11.2014) ● SCADENZA DELL'11 APRILE 2017 ● Requisiti
tecnologici e funzionali per la lunga conservazione ● Il futuro è adesso: la conservazione del documento
elettronico (cosa e come si conserva) ● Privacy e digitalizzazione della P.A. (CAD, D.Lgs. 196/2003).
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TRASPARENZA, ACCESSO CIVICO, ALBO PRETORIO E PRIVACY
NELL’ERA DELL’EGOV DOPO IL D.LGS. 97/2016
DOCENTI:
- dott. ALFONSO PISANI, Responsabile del Servizio Archivio e Protocollo generale Provincia di Salerno Esperto in materia ed autore di testi nelle tematiche di amministrazione digitale, eGov e di gestione dei flussi
documentali
- avv. NICOLA PADULA, Esperto in materia
DESTINATARI: Dirigenti, Responsabili e Addetti ai settori: Affari Generali, Ufficio Protocollo/Archivio,
Segreteria, Servizi Sociali, Edilizia, LL.PP., Polizia Locale ed in generali a tutti gli uffici che gestiscono
procedimenti.
OBIETTIVI: In un'epoca in cui la trasparenza diventa uno dei requisiti fondamentali della P.A.
inevitabilmente ne risulta stravolto l'operato quotidiano dei dipendenti. I ruoli della trasparenza e dell'albo
pretorio si intrecciano con l'istituto dell'accesso civico e vanno bilanciati con i requisiti del codice della
privacy. Il corso ha l’obiettivo di chiarire cosa e come vada pubblicato all’albo on line e sul sito trasparenza e
di illustrare tutti i dettagli del rinnovato accesso civico (d.lgs. 97/2016), corredando con esempi pratici la
lezione alla quale viene dato un taglio molto operativo. Vengono tenuti in primo piano la normativa in tema
di trasparenza e sulla pubblicità degli atti e dell'accesso civico insieme alle problematiche di protezione e
riservatezza dei dati. Il corso è rivolto ai responsabili dell'albo pretorio, della trasparenza, ai dipendenti del
settore IT, ai responsabili della pubblicazione ed in generale a tutti i responsabili dei procedimenti in quanto,
come sarà illustrato durante il corso si deve tener conto della trasparenza fin già dalla preparazione e
redazione dell'atto e non solo in fase di pubblicazione.
Non sono richieste specifiche conoscenze preliminari ed il corso stesso sarà tenuto in un
linguaggio immediato e corredato di schemi ed esempi.
PROGRAMMA: Dall’albo cartaceo all’albo on line: norme di riferimento. La pubblicazione degli atti on-line
ed i differenti tipi di pubblicità: costitutiva, dichiarativa, notizia (esempi pratici per bandi di concorso, delibere
di Giunta e Consiglio, elenco dei beneficiari di provvidenze economiche e in generale di tutte le procedure
ad evidenza pubblica e/o di quanto altro da pubblicare on line). L'accesso civico, i requisiti del FOIA i limiti e
la sua comparazione all'accesso agli atti della legge 241/1990. I compiti del responsabile anticorruzione e
trasparenza. Il D.Lgs. 196/2003 e le linee guida del Garante per la pubblicità degli atti alla luce della
normativa sui documenti informatici e l'eGOV. Trattamenti digitali degli atti. Sentenze e casi di discussione.
Le linee guida ANAC per la pubblicazione degli atti e per l'accesso civico, le comunicazioni periodiche verso
ANAC da parte delle P.A.. Codice dell’Amministrazione Digitale D.Lgs. 82/2005. Le regole tecniche del codice
dell'amministrazione digitale per la produzione, formazione e trasmissione dei documenti informatici.
Normativa anticorruzione e Trasparenza: differenze e punti di contatto. Il regolamento sull’albo pretorio online: responsabilità e sanzioni.
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IL PROTOCOLLO INFORMATICO E LA CONSERVAZIONE DOCUMENTALE:
ASPETTI NORMATIVI, TECNICI ED OPERATIVI – COSA CAMBIA PER GLI ENTI
PUBBLICI DOPO IL IL D.LGS. 179/2016
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DOCENTE: dott. ALFONSO PISANI, Responsabile del Servizio Archivio e Protocollo generale Provincia di
Salerno - Esperto in materia ed autore di testi nelle tematiche di amministrazione digitale, eGov e di gestione
dei flussi documentali
DESTINATARI: Dirigenti, Responsabili e Addetti ai settori: Affari Generali, Ufficio Protocollo/Archivio,
Segreteria, Servizi Sociali, Edilizia, LL.PP., Polizia Locale ed in generali a tutti gli uffici che gestiscono
procedimenti.
OBIETTIVI: Il protocollo informatico e la conservazione documentale rappresentano i due punti
fondamentali da implementare per un'effettiva digitalizzazione dei procedimenti della P.A..
Il D.LGS. n. 179/2016 ha riformulato delle scadenze e fatto sorgere ancora nuovi obblighi sia giuridici che
organizzativi e tecnici a carico delle pubbliche amministrazioni.
Il presente corso descrive non solo in maniera esaustiva il panorama normativo di riferimento, ma
approfondisce nel dettaglio gli aspetti operativi facenti capo ad una nuova organizzazione del lavoro del
pubblico dipendente. In tale ambito vengono discussi i nuovi compiti e le responsabilità delle figure
interessate dal cambiamento. Vengono trattati numerosi esempi, casi di discussione e sentenze di interesse.
Il corso è diretto agli uffici protocollo ed archivio, information technology, ai responsabili del trattamento dei
dati degli enti centrali e locali e a tutti i settori e servizi della pubblica amministrazione che gestiscono
procedimenti in quanto la gestione documentale così come innovata dalla recente normativa riverbera su
ognuno di essi i propri effetti.
PROGRAMMA: Introduzione: Concetti base della P.A. digitale, reingegnerizzazione dei processi e dei
flussi documentali, quadro normativo di riferimento. Il nuovo codice dell'amministrazione digitale
dopo il D.LGS. 179/2016: Ambito di applicabilità. Controllo telematico del cittadino sui propri
procedimenti domicilio ed identificazione digitale, Qualità dei servizi resi e soddisfazione dell'utenza, Cultura
informatica e banda larga, I nuovi ruoli e responsabilità: ufficio per la digitalizzazione e il difensore civico per
il digitale. Il documento informatico e le firme elettroniche: Concetti formati e l’indipendenza dal
supporto, duplicato informatico, copia informatica di documento analogico, copia analogica di documento
informatico, firme elettroniche semplici qualificate ed avanzate, firme elettroniche digitali valenza giuridicoprobatoria, il ruolo dei certificatori, l’impronta informatica di un documento. La posta elettronica
certificata: Il ruolo del gestore, accettazione, consegna dei messaggi, ricevute brevi, complete e sintetiche,
la validità delle pec all’interno del codice dell’amministrazione digitale, domicilio digitale, differenze tra il fax
e la pec, le pec ed il cittadino, differenze tra posta ordinaria, posta elettronica e posta elettronica certificata,
gli obblighi, gli impatti organizzativi ed operativi nella P.A.. Il protocollo informatico: Quadro normativo, il
DPR 445/00, il codice dell'amministrazione digitale e le regole tecniche DPCM 3 dicembre 2013.
Protocollazione di documenti cartacei ed informatici, la registrazione e la segnatura di protocollo. Le aree
organizzative omogenee, il responsabile della gestione documentale ed il coordinatore della gestione
documentale. Concetti, compiti e responsabilità. Componenti di un sistema di protocollo informatico.Dal
Protocollo informatico al Sistema Di Gestione Dei Flussi Documentali. Il manuale di gestione del protocollo
informatico: redazione, contenuto e natura normativa di un atto fondamentale per tutte le P.A.. Il registro di
emergenza. Il piano di sicurezza e la continuità operativa. Casi particolari di protocollazione. Regole di
visibilità e protezione dei dati e della privacy. Le modalità di presentazione delle istanze: la validità e
l'autenticità delle trasmissioni delle istanze (Inter PA, Intra PA e tra cittadini/aziende e PA), il sistema
pubblico di Sistema Pubblico per la gestione dell'Identità Digitale (SPID). Sentenze e casi di discussione. La
conservazione dei documenti: Gli obblighi, le figure responsabili, gli impatti organizzativi ed operativi. Il
fascicolo informatico ed i fascicoli ibridi. Le tre fasi di un archivio: corrente, di deposito e storica...cosa
cambia operativamente. Il DPCM 3 dicembre 2013 sulla conservazione digitale. La transazione tra archivio
cartaceo e archivio digitale. Il responsabile della conservazione: compiti e responsabilità. L'interlavoro tra i
responsabili della conservazione, della gestione documentale e del trattamento dei dati. I pacchetti di
versamento, archiviazione e distribuzione. Il manuale di conservazione. La conservazione delle fatture
elettroniche e dei documenti con rilevanza tributaria: il DMEF 17 Giugno 2014. La conservazione in
outsourcing: come scegliere un conservatore esterno e stipulare un capitolato di appalto per i documenti
cartacei ed elettronici. La conservazione in cloud: un approccio moderno opportunità e rischi. La
certificazione dei processi e l'accreditamento.
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LA DIGITALIZZAZIONE DELLA P.A. DOPO IL FOIA FRA SPENDING REVIEW
ED OPPORTUNITÀ DI CRESCITA E DI SVILUPPO
DOCENTE: dott. STEFANO PAOLI, Esperto in Attività amministrativa e semplificazione degli Enti pubblici;
Consulente; Ex Segretario e Direttore Generale; Formatore EBIT - Scuola di Formazione e Perfezionamento
per la P.A.
DESTINATARI: dirigenti, responsabili degli uffici.
PROGRAMMA: Il quadro giuridico di riferimento: l’Agenda Digitale Europea e l’Agenda Digitale Italiana e il
Codice dell’Amministrazione digitale nel vigente quadro normativo. La pubblica amministrazione
digitale: i vantaggi economico-organizzativi della dematerializzazione ed i diritti digitali dei cittadini e delle
imprese. Gli strumenti: il documento informatico, il fascicolo informatico, le firme elettroniche. La
gestione degli archivi digitali ed il sistema di gestione documentale. Il sistema di conservazione
digitale: sistemi e tecnologie per la conservazione. Il responsabile della conservazione: competenze,
funzioni, obblighi e responsabilità. Gli strumenti di comunicazione: la posta elettronica e la posta
elettronica certificata. L’accesso telematico agli atti: gli obblighi di pubblicazione dopo
l’introduzione del FOIA, la fruibilità dei dati e i dati in formato aperto. I dati delle pubbliche
amministrazioni: interoperabilità e nuovi servizi online della P.A., l’Open Data e le Banche dati. La “rete”: il
sito web e i portali delle pubbliche amministrazioni e gli strumenti di identificazione in rete.
ANTICORRUZIONE
E TRASPARENZA
IL NUOVO PIANO TRIENNALE ANTICORRUZIONE (DELIBERA ANAC
N.831/2016): IDENTIFICAZIONE RISCHI E FORME DI CONTROLLO,
AREE DI RIFERIMENTO, SCHEMI PER L’ADEGUAMENTO, ADEMPIMENTI,
SCADENZE E RESPONSABILITÀ
DOCENTE: dott. VINCENZO TEDESCO, Direttore Amministrativo Scuola IMT Alti Studi Lucca - Esperto in
gestione e sviluppo delle risorse umane e nelle tematiche dell’anticorruzione, trasparenza e valutazione del
personale - Autore di articoli, note e commenti in materia di lavoro pubblico - Componente del Comitato
scientifico lavoroprevidenza.com - OIV monocratico in Ente Locale - Docente EBIT, Scuola di Formazione e
Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: Responsabili della Prevenzione della corruzione - Dirigenti e Funzionari addetti alle aree a
rischio
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OBIETTIVI: il corso si sviluppa secondo quanto previsto dalla legge n.190/2012 e dal Piano Nazionale
Anticorruzione (PNA) come aggiornato dalla delibera del 28 ottobre 2015 dall’Anac e come modificato dalla
delibera Anac n.831/2016, offrendo una formazione che riveste le seguenti caratteristiche:
specifica, in quanto rivolta al Responsabile della Prevenzione della corruzione ed ai Dirigenti e Funzionari
addetti alle aree a rischio, avente come oggetto le politiche, i programmi ed i vari strumenti utilizzati per la
prevenzione e tematiche settoriali, in relazioni al ruolo svolto da ciascun soggetto nell’Amministrazione con
riferimento ai soggetti che operano nelle aree e nei settori a rischio:
contestualizzata, poiché calata nello specifico contesto dell’Ente grazie all’uso prevalente della tecnica del
focus group anche con riferimento alla tipologia dell’aula;
specialistica, in quanto mirata non ai temi generali dell’etica e della legalità ma all’utilizzo delle tecniche di
risk management. Oggetto del corso saranno anche le tecniche e metodologie di analisi e di risk
management, avendo come obiettivo principe la prevenzione ed il contrasto del potenziale fenomeno
corruttivo o, comunque, violativo del codice etico e comportamentale dell’Ente.
Nel corso del 2016 l’analisi dell’ANAC sui PTPC 2016-2018 adottati ha evidenziato ancora “criticità in tutte le
fasi del processo di gestione del rischio, così come nella governance generale del sistema e nella previsione,
attuazione e monitoraggio delle misure, confermando una certa difficoltà nell’applicazione della normativa”,
come confermato nella determinazione 831 del 3 agosto 2016.
Verranno anche analizzati tutti gli impatti derivanti dalle modifiche introdotte dal D.lgs. 97/2016.
PROGRAMMA: La disciplina dell’anticorruzione. La Legge 190/2012, l’ambito di applicazione nelle
pubbliche amministrazioni e il nuovo Dlgs 97/2016. Il Piano triennale anticorruzione nazionale e a livello
di singolo ente. Esame e verifica. I criteri di redazione ed esame delle aree interessante ai fini della
valutazione delle attività contenute e della fattibilità concreta. Contenuti fondamentali ed elementi
imprescindibili. La questione delle aree da controllare e verificare. I settori di ricaduta nell’analisi del rischio.
Modelli, fasi e attori. L’applicazione della norma “UNI ISO 31000 2010 “Gestione del rischio”. Gli strumenti
per tenere sotto controllo le varie fasi delle attività amministrative, la pianificazione delle attività. I
meccanismi di controllo e le attività di tipo ispettivo. La mappatura dei processi “pericolosi” e l’individuazione
dei procedimenti. I nuovi settori derivanti dall’aggiornamento del Piano Nazionale Anticorruzione
di cui alla delibera del 28 ottobre 2015 dell’Anac. Il rispetto delle tempistiche così come definite dalla
legge. La questione della rotazione del personale, gli incarichi dirigenziali, incompatibilità e tutela del
whisteblower, il nuovo sistema di responsabilità e il nuovo ruolo dell’ANAC disegnato dal D.L. 90/2014,
convertito nella legge 114/2014. LE NOVITÀ̀ DEL PIANO NAZIONALE ANTICORRUZIONE 2016
(DELIBERA ANAC 831/2016). I nuovi contenuti obbligatori dei PTPC aziendali. Gli approfondimenti
per Comuni, Città metropolitane, Ordini e Collegi professionali, beni culturali, governo del territorio, enti di
ricerca, università e sanità. Focus tematici in base al profilo dell’aula. L’adeguamento e
l’aggiornamento del PTPC sulla base di quanto evidenziato dall’ANAC nel PNA 2016. L’analisi del
contesto esterno e interno per la piena valutazione del rischio. Le metodologie pratiche per un’analisi di
rischio del contesto. Il processo di definizione delle aree di rischio e del livello di rischio delle
diverse attività̀. Il trattamento del rischio. L’autoanalisi organizzativa e l’individuazione dei processi da
analizzare. L’analisi e la mappatura dei processi. L’individuazione di specifici indicatori. La definizione
delle misure di prevenzione del rischio: trasparenza, rotazione, inconferibilità, privatizzazione e
esternalizzazione di funzioni e a vità. La progettazione di un sistema di monitoraggio del rischio e
rendicontazione delle attività svolte dal RPC e dai referenti delle aree di rischio. Le responsabilità̀ in
caso di omesso o insufficiente aggiornamento del PTPC. Il controllo. Le funzioni ispettive dell’ANAC.
Le sanzioni previste. La ricerca del rischio partendo dalle funzioni istituzionali dell’ente; analisi di tipo
oggettivo e soggettivo. La valutazione della probabilità che il rischio si realizzi. L’impatto di tipo economico,
organizzativo e reputazionale. Le varie ipotesi di danno all’immagine ed i riflessi sulle questioni
dell’anticorruzione. Gli altri settori coinvolti (edilizia, appalti, concorsi, autorizzazioni e concessioni, etc.). Il
caso dei provvedimenti ampliativi e di quelli necessitati disciplinati da specifiche norme. Casi pratici ed
esempi nell’applicazione quotidiana dell’ente locale. ESERCITAZIONE SULL’IDENTIFICAZIONE DEL
RISCHIO. Esame delle altre situazioni in altri enti e metodologie di confronto. La progettazione del sistema
di trattamento del rischio. Dall’analisi del rischio agli interventi organizzativi. Le aree di rischio comuni e
obbligatorie. Le ulteriori attività di rischio individuabili negli Atenei. Valutazione del livello di rischio e indici di
valutazione della probabilità e di discrezionalità, rilevanza esterna, complessità del processo, valore
economico descritti nell’allegato 5 del piano nazionale anticorruzione. Il rispetto delle condizioni di
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correttezza e legittimità su un campione rappresentativo dei procedimenti amministrativi e di processi (intesi
come catene di procedimenti che coinvolgono più unità organizzative) in corso o conclusi. La verifica del
rispetto dei termini previsti dalla legge o dai regolamenti per la conclusione dei procedimenti, con particolare
riguardo alla tempistica dei pagamenti; i rapporti tra l’amministrazione e i soggetti esterni.
ESERCITAZIONI PRATICHE SULLE FORME DI CONTROLLO. La dimensione sincrona e la dimensione
asincrona. L’adozione di meccanismi di comunicazione/informazione, input/output, l’utilizzo di strumenti
telematici appositamente sviluppati. La funzione ispettiva, la possibilità dell’applicazione di strumenti di
controllo tipici del sistema degli appalti (AVCP); personale da individuare, meccanismi, sorteggio e altre
ipotesi che provengono da tutto il personale interessato compresi i dirigenti. Analisi costi-benefici. La
gestione dei procedimenti amministrativi dopo la legge anticorruzione. Le misure di attuazione della
trasparenza, le criticità nell’assolvimento degli obblighi di pubblicazione previste dal Dlgs 33/2013. Il
passaggio dalle aree obbligatorie” definite nel precedente piano alle “aree generali”, alle quali si aggiungono
le seguenti: la gestione delle entrate, delle spese e del patrimonio; i controlli, le verifiche, le ispezioni e le
sanzioni; gli incarichi e le nomine; gli affari legali e il contenzioso. I poteri sanzionatori. Profili giurisdizionali e
le ipotesi di responsabilità ipotizzabili dopo la legge n.190/2012 La questione della pubblicazione dei dati
ulteriori rispetto a quelli della trasparenza. Bilanciamento degli interessi. Tutela della riservatezza e
obblighi di pubblicazione, ruolo del Garante privacy, linea guida del Garante, nuovo
Regolamento europeo n. 679/2016. La questione degli obblighi di anonimizzazione degli OpenData ed i
limiti al loro riutilizzo. I nuovi obblighi di pubblicazione contenuti nel D.L. 66/2014 convertito nella
legge 89/2014 in tema di bilanci dell’ente e le sanzioni previste con riferimento alla questione
dell’indicatore della tempestività dei pagamenti. Le applicazioni del D.Lgs. 97/2016.
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IL SISTEMA INTEGRATO DEI CONTROLLI (DI GESTIONE, DIREZIONALE
E DI QUALITÀ) E L’ANTICORRUZIONE
DOCENTE: dott. STEFANO PAOLI, Esperto in Attività amministrativa e semplificazione degli Enti pubblici;
Consulente; Ex Segretario e Direttore Generale; Formatore EBIT - Scuola di Formazione e Perfezionamento
per la P.A.
DESTINATARI: dirigenti, responsabili degli uffici, tutti i dipendenti.
PROGRAMMA: I controlli dopo il D.Lgs. 286/99 e le disposizioni in materia di prevenzione della corruzione.
Il ciclo di pianificazione, programmazione e controlli: implicazioni organizzative, culturali e
tecnologiche. I soggetti del controllo. La regolamentazione dell’ente sui controlli interni ed il loro rapporto
con gli strumenti anticorruzione. Il rapporto fra i documenti contabili, il piano delle performance: gli
obiettivi di gestione (progetti, linee guida d’attuazione dei progetti, gli indicatori) ed il processo
d’assegnazione d’obiettivi e risorse. I principi generali di revisione aziendale per la P.A.. L’utilizzo dei principi
dell’Internal Auditing. Gli ambiti del controllo interno di regolarità amministrativa e contabile:
oggetto delle verifiche, fonti specifiche di riferimento e differenze con gli altri controlli. Il controllo di
gestione come processo d’apprendimento e di miglioramento progressivo e come momento fondamentale
per una gestione aziendale del’ente. Il controllo strategico direzionale: riflessi operativi nelle relazioni
tra organi di governo e dirigenti con particolare riferimento alla fase di definizione degli obiettivi.
Interrelazione tra controllo strategico e sistema di valutazione del personale. L’analisi degli scostamenti come
strumento di controllo per fini decisionali. I controlli di qualità: la customer satisfaction, la qualità
percepita e quella reale.
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LA LEGGE ANTICORRUZIONE ED IL PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO:
CONFERENZA DI SERVIZI, SCIA, SILENZIO ASSENSO, AUTORIZZAZIONE
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ESPRESSA, COMUNICAZIONE PREVENTIVA, AUTOTUTELA AMMINISTRATIVA,
AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE, INERZIA DELLA P.A.,
ANNULLAMENTO DEGLI ATTI
DOCENTE: dott. STEFANO PAOLI, Esperto in Attività amministrativa e semplificazione degli Enti pubblici;
Consulente; Ex Segretario e Direttore Generale; Formatore EBIT - Scuola di Formazione e Perfezionamento
per la P.A.
DESTINATARI: Responsabile Prevenzione Corruzione, dirigenti, responsabili degli uffici, tutti i dipendenti.
PROGRAMMA: Il sistema delle fonti normative in materia di procedimento amministrativo dopo le
modifiche introdotte dalla Legge Anticorruzione (L. 190/2012) e dalla Legge Madia (L. 125/15). Come
cambiano i rapporti fra cittadini e pubblica amministrazione: la carta della cittadinanza digitale come
strumento di trasparenza e semplificazione dei procedimenti amministrativi e di accesso ai servizi pubblici.
L’ambito di applicazione della normativa: i soggetti destinatari. La Legge Anticorruzione ed il
Procedimento amministrativo: monitoraggio dei termini per la conclusione dei procedimenti e la
eliminazione delle anomalie. Gli obblighi di pubblicazione sul sito istituzionale. L’accessibilità alle informazioni
ed ai documenti. La Legge Madia: la riforma della conferenza dei servizi, l’introduzione dell’istituto del
silenzio-assenso tra pubbliche amministrazioni e gestori di beni o servizi pubblici, i nuovi criteri e le modifiche
in materia di SCIA, silenzio assenso, autorizzazione espressa e comunicazione preventiva. Le novità in
materia di autotutela amministrativa. I criteri per la semplificazione e l’accelerazione dei
procedimenti amministrativi. Il conflitto di interessi del responsabile del procedimento: le modalità di
comunicazione e le scelte organizzative per la sua eliminazione. La conclusione del procedimento: le
responsabilità dei dirigenti e del responsabile del procedimento. La capacità organizzativa del dirigente.
L’incidenza sulla valutazione del dirigente per il mancato rispetto dei termini. Le ipotesi di infondatezza,
inammissibilità, irripetibilità ed improcedibilità di una domanda: la tipologia ed il contenuto del
provvedimento. Le informazioni, i dati ed i provvedimenti da pubblicare nella Sezione
“Amministrazione Trasparente”: la particolarità degli atti di pianificazione e degli interventi di urgenti.
L’azione di condanna per danno ingiusto: il risarcimento per mancato rispetto dei termini di conclusione
del procedimento. La tutela contro l’inerzia della P.A. e la “nomina” del sostituto: i ricorsi avverso il
silenzio dell’Amministrazione. L’azione di annullamento degli atti. L’azione di accertamento della
nullità degli atti. L’autonomia dell’azione di condanna al risarcimento da quella di
annullamento.
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FOIA E TRASPARENZA: COSA È CAMBIATO DAL 23/12/2016 PER ENTI
PUBBLICI E CITTADINI: IL NUOVO DIRITTO DI ACCESSO CIVICO, ISTANZA,
DIFFERIMENTO, RIFIUTO, RICORSI, LIMITI ED ESCLUSIONI SECONDO LE
LINEE GUIDA ANAC
DOCENTE: dott. STEFANO PAOLI, Esperto in Attività amministrativa e semplificazione degli Enti pubblici;
Consulente; Ex Segretario e Direttore Generale; Formatore EBIT - Scuola di Formazione e Perfezionamento
per la P.A.
DESTINATARI: dirigenti, responsabili degli uffici, tutti i dipendenti.
PROGRAMMA: Le fonti della “trasparenza”: la normativa anticorruzione, la Legge Madia, il D.Lgs.
97/16 e le Linee Guida ANAC. La trasparenza: il concetto di accessibilità totale. Il diritto alla conoscibilità e
all’accessibilità. Come si attua la trasparenza. L’introduzione di misure organizzative per la
pubblicazione dei dati, degli atti e delle informazioni. Le caratteristiche della pubblicazione: la
qualità delle informazioni, le modalità e la durata delle pubblicazioni. I dati pubblici aperti e la riutilizzabilità
dei dati. Rapporto fra durata della pubblicazione e diritto all’oblio. La razionalizzazione e la
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semplificazione degli obblighi di pubblicazione: il collegamento ipertestuale e la pubblicazione delle
banche dati. La conoscibilità dei dati: pubblicità dei "soldi pubblici", i motori di ricerca e indicizzazione.
L’introduzione del FOIA (Freedom of Informatiom Act) quale nuova forma di accesso civico: i
dati pubblici aperti e riutilizzo dai dati. Le tipologie di accesso agli atti ed ai documenti: l’accesso
“generalizzato”, l’accesso civico “semplice”e l’accesso documentale. Il procedimento di accesso civico:
l’istanza, il provvedimento espresso, i controinteressati. Il rifiuto, il differimento ed i possibili ricorsi.
L’esclusione e le limitazioni dell’accesso generalizzato a tutela degli interessi pubblici e di quelli
privati.: le eccezioni assolute e quelle relative.
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LA “TRASPARENZA” PER P.A. E SOCIETÀ PUBBLICHE DOPO IL D.LGS. 97/2016:
ACCESSO CIVICO, CONFLITTI DI INTERESSI, PROFILI DI RESPONSABILITÀ E
NUOVI CRITERI DI PUBBLICAZIONE DEGLI INCARICHI
DOCENTE: dott. VINCENZO TEDESCO, Direttore Amministrativo Scuola IMT Alti Studi Lucca - Esperto in
gestione e sviluppo delle risorse umane e nelle tematiche dell’anticorruzione, trasparenza e valutazione del
personale - Autore di articoli, note e commenti in materia di lavoro pubblico - Componente del Comitato
scientifico lavoroprevidenza.com - OIV monocratico in Ente Locale - Docente EBIT, Scuola di Formazione e
Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: tutti i dipendenti pubblici
OBIETTIVI: il corso, in un’ottica di analisi trasversale, vuole offrire un’ampia panoramica della legge 13
novembre 2012, n. 190 e delle disposizioni attuative, analizzandone i contenuti alla luce delle recenti linee di
indirizzo dettate dall’autorità anticorruzione tracciando in modo preciso gli ambiti di applicazione con
riferimento ai settori interessati fino alle ultime novità normative contenute nel D.L. 66/2014, convertito nella
legge 89/2014, la legge 114/2014 e la legge di stabilità per l’anno 2016. Saranno esaminate le novità
recate dalla l. 27/5/15, n. 69 fino ad arrivare alle modifiche introdotte dal D.Lgs. 97/2106.
Sarà evidenziata la necessaria correlazione tra il piano anticorruzione e le esigenze di trasparenza imposte
dalle varie norme sparse all’interno dell’ordinamento ed alla modalità di mappatura dei relativi processi
organizzatori. Per quanto riguarda tale ultimo punto si accennerà alla necessaria esigenza di mappatura dei
rischi da corruzione nei processi organizzatori anche a proposito dell’eventuale rimodulazione dei sistemi di
controllo. In questo quadro anche la trasparenza si pone come veicolo di informazioni relative a ogni
aspetto dell'organizzazione e dell'attività per favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle
funzioni istituzionali e sull'utilizzo delle risorse pubbliche per coordinare a livello informativo e
informatico i dati, per soddisfare le esigenze di uniformità delle modalità di codifica e di rappresentazione
delle informazioni e della loro successiva rielaborazione per sviluppare, anche per specifici settori e tipologie
di dati, i requisiti di qualità delle informazioni diffuse, individuando in particolare, i necessari adeguamenti
con propri regolamenti, le procedure di validazione, i controlli anche sostitutivi, le competenze professionali
richieste per la gestione delle informazioni, la pubblicazione dei dati, anche con riferimento agli ultimi risvolti
comunitari. Da ultimo delle ipotesi di responsabilità penale alle quali risultano esposti i dipendenti e
l’interrelazione tra questa responsabilità e le responsabilità amministrativa, disciplinare, dirigenziale anche in
relazione alle modifiche del sistema sanzionatorio apportate dalla legge 190/2012 in tema di contrasto alla
corruzione ed alla miriade di disposizioni, sparse all’interno dell’ordinamento, che prevedono responsabilità
tipizzate a carico del pubblico dipendente.
PROGRAMMA: I DECRETI ATTUATIVI DELLA LEGGE N. 190/2012: TRASPARENZA,
INCANDIDABILITÀ, INCONFERIBILITÀ E CODICE DI COMPORTAMENTO alla luce delle delibere di
indirizzo dell’ANAC. L’evoluzione del concetto di trasparenza: dalla legge 241/90 al D.lgs. 33/13, al d.lgs.
97/2016; la nozione di accesso civico e l’individuazione dei soggetti titolari; il ruolo del Responsabile della
trasparenza, i requisiti per la nomina, le responsabilità e le sanzioni; la predisposizione del piano triennale
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della trasparenza: Obblighi di pubblicazione concernenti gli organi di indirizzo politico (delibera ANAC
144/2014). Assolvimento obblighi di pubblicazione (delibera ANAC 148/2014); la delibera ANAC del
21/1/15 che individua l'autorità amministrativa competente all'irrogazione delle sanzioni per la
violazione delle disposizioni del T.U. Trasparenza. La disciplina anticorruzione e i soggetti di diritto
privato in controllo pubblico. Funzione, struttura e contenuto dei siti web della pubblica
amministrazione: la sezione “Amministrazione trasparente”, l’accesso agli atti in via telematica, la
pubblicità legale e l’albo pretorio on line. Il quadro degli obblighi di pubblicazione finalizzati alla
accessibilità totale, alla luce del d.l.vo 33/13. Il nuovo Decreto n. 97/2016 in tema di trasparenza,
la trasparenza come strumento fondamentale di contrasto ai fenomeni corruttivi, ambito soggettivo di
applicazione. FOIA - freedom of information act, coordinamento con il nuovo Piano
anticorruzione 2017-2019, coordinamento con il nuovo D.Lgs. n 50/2016 (nuovo codice appalti),
modifiche alla Legge 190/2012. Attuazione pratica dei principi di trasparenza, dati e documenti
soggetti a obbligo di pubblicazione, revisione dei processi per ottemperare all’obbligo di trasparenza,
nuovo diritto di accesso, soggetti legittimati, interessi pubblici e privati tutelati, diritto di opposizione,
responsabilità del funzionario/dirigente. Le linee guida dell’Anac. Tutela della riservatezza e obblighi di
pubblicazione, ruolo del Garante privacy, linea guida del Garante, nuovo Regolamento europeo n.
679/2016. Trasparenza e atti di gara, D.lgs. 50/2016 (nuovo codice degli appalti), pubblicazione degli atti di
gara, gestione delle gare e obblighi di trasparenza, digitalizzazione dei processi, tutela della concorrenza,
tutela della riservatezza. Analisi delle diverse problematiche in tema di trasparenza: organi politici; dirigenti,
collaboratori e consulenti; rapporti di lavoro in genere; concorsi; contratti a tempo determinato; sovvenzioni
e contributi; settore Sanità. Trasparenza in società e gruppi a matrice pubblica rapporti di
controllo, società in mano pubblica, società in-house, amministratori e organi di controllo. Ruolo del
responsabile della trasparenza e anticorruzione, nomina del responsabile, criteri di scelta, adempimenti e
responsabilità, attività di impulso, apporti con il whistleblowing, aspetti organizzativi. Controlli e sanzioni sul
sistema trasparenza, determine ANAC, ispezioni e sanzioni, responsabilità del dirigente, responsabilità del
funzionario. Le applicazioni delle norme della trasparenza agli ordini e ai collegi professionali. La
questione degli incarichi politici e di direzione politica. Contenuti, modalità di approvazione e
temporizzazione degli adempimenti; la pubblicazione dei dati concernenti i provvedimenti amministrativi; le
autorizzazioni o concessioni, la scelta del contraente nelle procedure contrattuali, i concorsi e le prove
selettive; gli obblighi di pubblicazione concernente i componenti degli organi di indirizzo politico; gli obblighi
di pubblicazione concernente i titolari di incarichi dirigenziali e di collaborazione o consulenza; il regime delle
incandidabilità e delle inconferibilità; il Codice di comportamento ed i doveri e i comportamenti richiesti;
l’attuazione nei vari enti; la posizione dei dirigenti e l’obbligo di vigilanza; l’evoluzione del concetto di
diligenza e le responsabilità derivanti dalla violazione del codice; il danno all’immagine da violazione delle
norme anticorruzione. Ruolo degli OIV e del collegio dei revisori. La responsabilità penale ed
amministrativa dei dipendenti pubblici dopo la legge n. 190/2012 e successive modifiche. Le
recenti pronunce della giurisprudenza.
ORGANIZZAZIONE E
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BENESSERE ORGANIZZATIVO
LA GESTIONE STRATEGICA E LO SVILUPPO DELLE RISORSE UMANE QUALE
COMPETENZA ESSENZIALE DEL DIRIGENTE PUBBLICO
DOCENTE: dott. MIRCO TURCO, Psicologo del Lavoro e delle Organizzazioni; Esperto in Bilancio delle
Competenze ed in Profilo Orientativo Individuale; Trainer; Formatore formatori; Docente EBIT, Scuola di
Formazione e Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: Servizio Risorse Umane - Dirigenti, Posizioni Organizzative, Elevate professionalità e
Coordinatori di tutte le Unità Operative
OBIETTIVI: il percorso formativo intende fornire ai partecipanti le conoscenze necessarie per operare
nell’Area Risorse Umane nelle fasi d’inserimento, permanenza e uscita del personale dall’azienda, soprattutto
in merito ad aspetti strategici quali l’organizzazione, la formazione, lo sviluppo del personale e la selezione.
METODOLOGIA: lezioni frontali, discussioni di gruppo, giochi di ruolo, simulazioni, filmati.
MATERIALE DIDATTICO: dispense riassuntive, schemi, questionari, schede stimolo.
PROGRAMMA: 1. Il Manager delle Risorse Umane: La Direzione Risorse Umane: ruoli e articolazione;
Gli skills caratteristici di chi opera nella Direzione Risorse Umane. 2. Organizzazione aziendale: il
management by vision; la correlazione tra vision aziendale e struttura organizzativa; lo stile di direzione e
l’attribuzione delle responsabilità: definizione dei ruoli e delle mansioni, la redazione della job description. 3.
La valutazione delle posizioni e dei carichi di lavoro: metodi e strumenti per la valutazione delle
posizioni; la rilevazione dei carichi di lavoro: metodologie e strumenti; dalle funzioni ai processi aziendali;
l’organizzazione dei processi aziendali: comunicazione e team work. 4. Comportamento organizzativo:
come individuare e selezionare le competenze distintive; come costruire strumenti per la rilevazione delle
competenze attraverso comportamenti osservabili che producono prestazioni di successo; come definire i
profili di competenza dei ruoli chiave focalizzati sulla catena del valore; l’analisi delle culture aziendali e gli
strumenti di diagnosi; l’analisi del clima organizzativo e gli strumenti di rilevazione. 5. La gestione delle
dinamiche legate alle persone: la presa di decisione; la gestione dei conflitti; lo stile di leadership e la
delega; la motivazione ed il coinvolgimento del personale. 6. Dalle risorse al progetto professionale:
conoscere se stessi, i punti di debolezza e i valori; ricostruire le proprie risorse e darsi degli obiettivi; stabilire
il proprio interesse lavorativo e le priorità professionali; elaborare un proprio progetto professionale. 7. La
Selezione: Il processo di selezione; gli attori coinvolti; selezione e valutazione; tecniche del processo di
selezione; strumenti operativi. 8. La Formazione: il processo di formazione; fasi del processo di
formazione; l’analisi dei bisogni; formazione e apprendimento; la progettazione delle azioni formative; il
formatore. 9. Sviluppo organizzativo: la valorizzazione delle risorse umane; la valutazione del potenziale;
autovalutazione e valutazione: strumenti operativi; valutazione e strategie aziendali,
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TECNICHE DI COMUNICAZIONE E GESTIONE DEI CONFLITTI
NEGLI ENTI PUBBLICI: STRUMENTI STRATEGICI PER DIRIGENTI, POSIZIONI
ORGANIZZATIVE, ELEVATE PROFESSIONALITÀ E COORDINATORI
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DOCENTE: dott. MIRCO TURCO, Psicologo del Lavoro e delle Organizzazioni; Esperto in Bilancio delle
Competenze ed in Profilo Orientativo Individuale; Trainer; Formatore formatori; Docente EBIT, Scuola di
Formazione e Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: Servizio Risorse Umane - Dirigenti, Posizioni Organizzative, Elevate professionalità e
Coordinatori di tutte le Unità Operative
OBIETTIVI: una delle esigenze più impellenti nelle moderne realtà lavorative pubbliche è quella relativa ai
conflitti e alla gestione e risoluzione degli stessi. Sovente, il nodo principale è quello della cultura
organizzativa o della insana abitudine alla repressione o rimozione del conflitto. Il conflitto diviene dunque
un tabù che però opera ed agisce ugualmente con conseguenze disastrose per l’organizzazione e per gli
stessi lavoratori. La conoscenza diventa il primo passo fondamentale per la prevenzione.
METODOLOGIA: lezioni frontali, discussioni di gruppo, giochi di ruolo, simulazioni, filmati.
MATERIALE DIDATTICO: dispense riassuntive, schemi, questionari, schede stimolo.
PROGRAMMA: 1. Elementi generali della comunicazione: Le teorie semplici della comunicazione; Le
teorie complesse della comunicazione; La comunicazione e gli elementi universali; Linguaggio e
comunicazione; I diversi tipi di comunicazione. 2. La comunicazione non verbale: La conoscenza della
CNV come tappa essenziale; La programmazione neuro linguistica; Approccio scientifico di riferimento; PNL e
gestione della comunicazione. 3. Elementi di comunicazione simbolica: Conflitto e simbolismo; Gestire
bene i simboli; Distonie dell’essere e dell’avere. 4. Il conflitto nella P.A.: Che cos’è il conflitto: Il conflitto
come tabù; Come agisce il conflitto nelle organizzazioni lavorative; Conflitti personali e conflitti professionali;
La gestione del conflitto; Le fasi di gestione di un conflitto; Comunicazione e negoziazione. 5. Interventi
per ridurre i conflitti nelle organizzazioni pubbliche: Dalla conoscenza alla formazione; Palesare il
conflitto come strumento di prevenzione; Le stanze del conflitto. 6. Il conflict manager.
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LE FUNZIONI E LE COMPETENZE DEGLI USCIERI E DEGLI OPERATORI DI
FRONT-LINE: COME MIGLIORARE LA QUALITÀ DEL SERVIZIO NELLA P.A.
DOCENTE: dott. MIRCO TURCO, Psicologo del Lavoro e delle Organizzazioni; Esperto in Bilancio delle
Competenze ed in Profilo Orientativo Individuale; Trainer; Formatore formatori; Docente EBIT, Scuola di
Formazione e Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: Servizio Affari Generali e Istituzionali - Ufficio Relazioni con il Pubblico - Uscieri e tutti
coloro che svolgono un ruolo che richiede un contatto costante con il pubblico.
OBIETTIVI: migliorare la comunicazione con l’utenza e sensibilizzare gli operatori alla Qualità del Servizio,
Implementare l’efficacia personale ed il trasferimento dell’immagine organizzativa rappresenta una
competenza base ed essenziale nel lavoro di front line e/op front office. Professionalizzare gli operatori ad
una corretta ed efficace comunicazione strategica rappresenta tappa indispensabile nelle moderne
organizzazioni pubbliche.
METODOLOGIA: lezioni frontali, discussioni di gruppo, giochi di ruolo, simulazioni, filmati.
MATERIALE DIDATTICO: dispense riassuntive, schemi, questionari, schede stimolo.
PROGRAMMA: 1. Il ruolo dell’Usciere di un Ente Pubblico. 2. La qualità del servizio: indicatori soggettivi ed
oggettivi. 3. La comunicazione come processo per implementare la Qualità del servizio. 4. Comunicazione e
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competenze richieste. 5. La comunicazione come comportamento osservabile. 6. La comunicazione come
processo complesso. 7. Dinamiche consce della comunicazione. 8. Dinamiche inconsce della comunicazione.
9. La comunicazione come transazione: il modello GAB. 10. L’efficacia della comunicazione. 11.
L’osservazione, l’ascolto attivo e l’empatia. 12. La comunicazione non verbale: mimica, pantomimica,
prossemica. 13. Elementi di Programmazione Neuro Linguistica. 14. PNL ed efficacia di un servizio di frontoffice. 15. La gestione della comunicazione nei servizi di front-line. 16. Linguaggio e comunicazione
professionale. 17. Comunicazione e atteggiamento. 18. L’abito e il monaco: l’importanza dell’immagine nei
servizi di front-line. 19. Tecniche di Self marketing. 20. La gestione della comunicazione con l’utente
complesso. 21. La gestione della comunicazione con l’utente problematico. 22. Altre problematiche legate al
processo comunicativo, agli atteggiamenti, alle convinzioni, alla personalità. 23. Implementare il ruolo di
Commesso e di portiere. 24. Lo sviluppo delle proprie competenze. 25. Lo sviluppo dell’identità
professionale. 26. Implementazione dell’efficacia lavorativa e auto motivazione. 27. La Qualità del Servizio
offerto.
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CONOSCENZA E SVILUPPO DELLA LEADERSHIP: COME IMPLEMENTARE LE
PERFORMANCE LAVORATIVE ED ORGANIZZATIVE NEL SETTORE PUBBLICO
DOCENTE: dott. MIRCO TURCO, Psicologo del Lavoro e delle Organizzazioni; Esperto in Bilancio delle
Competenze ed in Profilo Orientativo Individuale; Trainer; Formatore formatori; Docente EBIT, Scuola di
Formazione e Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: Dirigenti, Posizioni Organizzative, Elevate professionalità e Coordinatori di tutte le Unità
Operative - Chi ricopre in generale ruoli di responsabilità.
OBIETTIVI: avere una leadership competente, pronta e preparata è auspicabile per ogni tipo di lavoro e di
organizzazione, inclusa quella pubblica. Il leader non è semplicemente un capo ma è un vero “trascinatore”
ed il suo operato e la sua mentalità si riflettono sul clima, sulla soddisfazione lavorativa e sul rendimento dei
lavoratori. A volte, la leadership va sviluppata e orientata secondo diverse modalità e soprattutto a seconda
del contesto organizzativo.
METODOLOGIA: lezioni frontali, discussioni di gruppo, giochi di ruolo, simulazioni, filmati.
MATERIALE DIDATTICO: dispense riassuntive, schemi, questionari, schede stimolo.
PROGRAMMA: 1. Elementi di psicologia sociale: ll gruppo; Folla e gruppo; Il comportamento nella folla
e nel gruppo; Condivisione di obiettivi; L’interdipendenza del destino e del compito; Le norme di gruppo. 2.
Gruppi e strutture: La differenziazione di ruolo; La differenziazione di status; Le reti di comunicazione. 3.
La leadership: Definizioni generali e modelli di riferimento; L’influenza sociale; L’influenza e il “potere” nel
gruppo; Individui versus gruppi; Tipologie di leader; Tipologie di leadership. 4. Leadership, personalità e
realtà organizzativa: Caratteristiche identificative di un leader; Leadership e implementazione dei ruoli;
Leadership e rendimento lavorativo; Leadership e soddisfazione lavorativa; Implementare le capacità di
leadership.
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LA GESTIONE DEI DISSERVIZI NEGLI ENTI PUBBLICI:
ATTENZIONE AL CITTADINO-UTENTE E TECNICHE
PER MIGLIORARE LA QUALITÀ DEL SERVIZIO OFFERTO
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DOCENTE: dott. MIRCO TURCO, Psicologo del Lavoro e delle Organizzazioni; Esperto in Bilancio delle
Competenze ed in Profilo Orientativo Individuale; Trainer; Formatore formatori; Docente EBIT, Scuola di
Formazione e Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: Dirigenti, Posizioni Organizzative, Elevate professionalità e Coordinatori di tutte le Unità
Operative - Chi ricopre in generale ruoli di responsabilità - Dipendenti di tutti i Servizi
OBIETTIVI: fornire approcci e strumenti volti ad attenuare l’impatto negativo sull’utente derivante da
disservizi causati dall’Amministrazione, in un’ottica altresì di futura prevenzione e di miglioramento continuo.
METODOLOGIA: lezioni frontali, discussioni di gruppo, giochi di ruolo, simulazioni, filmati.
MATERIALE DIDATTICO: dispense riassuntive, schemi, questionari, schede stimolo.
PROGRAMMA: 1. I Servizi di front-line nella P.A.: Caratteristiche dei servizi di front-line; L’importanza
strategica del servizio di front-line; Front-line e comunicazione strategica; Front-line ed immagine
organizzativa. 2. La qualità del servizio: indicatori soggettivi ed oggettivi: La comunicazione come
processo per implementare la Qualità del servizio; Comunicazione e competenze richieste; La comunicazione
come comportamento osservabile. 3. Il disservizio: Tipologie e natura del disservizio nel front-line; Il
disservizio come errore umano; Il disservizio come errore organizzativo; Il disservizio come problema
“tecnico-tecnologico”; Il disservizio come conflitto. 4. Prendersi cura dell’utente: Quando il disservizio è
un problema comunicativo; Comunicare strategicamente; Imparare a comunicare efficacemente; Mediare i
conflitti comunicativi; Elementi di negoziazione. 5. La gestione della comunicazione: front-line e
service ricovery: Linguaggio e comunicazione professionale; Comunicazione e atteggiamento; L’abito e il
monaco: l’importanza dell’immagine nei servizi pubblici; Tecniche di Self marketing; La gestione della
comunicazione con l’utente complesso; La gestione della comunicazione con l’utente problematico; Altre
problematiche legate al processo comunicativo, agli atteggiamenti, alle convinzioni, alla personalità. 6.
Tecniche per migliorare la qualità del servizio offerto: Formazione e preparazione qualitativa;
Incidenti critici e misure di prevenzione.
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LA COMUNICAZIONE, CAPIRE E FARSI CAPIRE, NEGOZIAZIONE E CONFLICT
MANAGEMENT NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
DOCENTE: dott. MIRCO TURCO, Psicologo del Lavoro e delle Organizzazioni; Esperto in Bilancio delle
Competenze ed in Profilo Orientativo Individuale; Trainer; Formatore formatori; Docente EBIT, Scuola di
Formazione e Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: Dirigenti, Posizioni Organizzative, Elevate professionalità e Coordinatori di tutte le Unità
Operative - Chi ricopre in generale ruoli di responsabilità - Dipendenti di tutti i Servizi
OBIETTIVI: Migliorare le capacità relazionali interne ed esterne al gruppo. Sviluppare una cultura
collaborativa.
METODOLOGIA: lezioni frontali, discussioni di gruppo, role-playing, analisi dei casi, esercitazioni.
MATERIALE DIDATTICO: dispense riassuntive, schede stimolo, questionari
PROGRAMMA: 1. Elementi generali della comunicazione: le teorie semplici della comunicazione; le
teorie complesse della comunicazione; la comunicazione e gli elementi universali; linguaggio e
comunicazione; i diversi tipi di comunicazione. 2. La comunicazione come processo complesso:
dinamiche consce della comunicazione; dinamiche inconsce della comunicazione; la comunicazione come
interazione complessa; la comunicazione come transazione; la comunicazione come comportamento. 3.
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L’efficacia della comunicazione: l’osservazione; l’ascolto attivo; l’empatia. 4. La comunicazione non
verbale: mimica; pantomimica; cinesica; prossemica; la gestione della comunicazione non verbale. 5.
Comunicazione e persuasione: il controllo degli aspetti comunicativi; l’autoconsapevolezza; il selfmonitoring; elementi di programmazione neuro-linguistica; elementi di comunicazione simbolica,
comunicazione e front-office; gestione dell’utente “difficile”. 6. Il conflitto nella P.A.: che cos’è il conflitto;
il conflitto come tabù; come agisce il conflitto nelle organizzazioni lavorative; conflitti personali e conflitti
professionali; la gestione del conflitto; le fasi di gestione di un conflitto; comunicazione e negoziazione. 7.
Interventi per ridurre i conflitti negli enti pubblici: dalla conoscenza alla formazione; palesare il
conflitto come strumento di prevenzione; le stanze del conflitto; il conflict management.
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CREAZIONE DI UN TEAM, LAVORO DI GRUPPO E NEL GRUPPO,
GESTIONE DELLA LEADERSHIP
DOCENTE: dott. MIRCO TURCO, Psicologo del Lavoro e delle Organizzazioni; Esperto in Bilancio delle
Competenze ed in Profilo Orientativo Individuale; Trainer; Formatore formatori; Docente EBIT, Scuola di
Formazione e Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: Dirigenti, Posizioni Organizzative, Elevate professionalità e Coordinatori di tutte le Unità
Operative - Chi ricopre in generale ruoli di responsabilità - Dipendenti di tutti i Servizi
OBIETTIVI: Creare una squadra ad alta prestazione. Migliorare le capacità relazionali interne ed esterne al
gruppo. Sviluppare una cultura collaborativa.
METODOLOGIA: lezioni frontali, discussioni di gruppo, role-playing, analisi dei casi, esercitazioni.
MATERIALE DIDATTICO: dispense riassuntive, schede stimolo, questionari
PROGRAMMA: 1. Elementi di psicologia sociale: Il gruppo; Folla e gruppo; Il comportamento nella folla
e nel gruppo; Condivisione di obiettivi; L’interdipendenza del destino e del compito; Le norme di gruppo. 2.
Gruppi e strutture: La differenziazione di ruolo; La differenziazione di status; Le reti di comunicazione;
Ruoli nel gruppo. 3. La leadership: Definizioni generali e modelli di riferimento; L’influenza sociale;
L’influenza e il “potere” nel gruppo; Individui versus gruppi; Tipologie di leadership. 4. Leadership,
personalità e realtà organizzativa: Caratteristiche identificative di un leader; Leadership e
implementazione dei ruoli; Leadership e rendimento lavorativo; Leadership e soddisfazione lavorativa;
Implementare le capacità di leadership. 5. Psicologia dell’interazione umana: Modelli di natura umana e
di interazione sociale; Teorie scientifiche dell’interazione umana; La percezione degli altri; Le teorie implicite
di personalità; La formazione delle impressioni. 6. Le inferenze sugli altri: La teoria dell’attribuzione;
Osservazione e auto-osservazione; Le auto attribuzioni; Linguaggio e comunicazione; La gestione delle
impressioni. 7. La socievolezza umana: Lo studio delle relazioni; Le ragioni della socievolezza; Attrazione
e repulsione nel gruppo; Ricompensa, scambio e attrazione; L’equilibrio cognitivo all’interno di un gruppo. 8.
Gruppi e interazione: Misurare l’interazione in un gruppo; Studi sulla formazione di un gruppo; Coesione
di gruppo; Gruppo e processi decisionali; La mentalità di gruppo; La cooperazione nei gruppi; Teoria della
motivazione umana; L’empowerment: consapevolezze e motivazione; Tecniche e strategie per ri-motivarsi e
rimotivare.
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MASTER IN “ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO NELLA PUBBLICA
AMMINISTRAZIONE”: LA CULTURA DELLA MOTIVAZIONE COME CHIAVE
PRINCIPALE VERSO L’EFFICACIA E L’EFFICIENZA LAVORATIVA
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DOCENTE: dott. MIRCO TURCO, Psicologo del Lavoro e delle Organizzazioni; Esperto in Bilancio delle
Competenze ed in Profilo Orientativo Individuale; Trainer; Formatore formatori; Docente EBIT, Scuola di
Formazione e Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: Dirigenti, Posizioni Organizzative, Elevate professionalità e Coordinatori di tutte le Unità
Operative - Chi ricopre in generale ruoli di responsabilità - Dipendenti di tutti i Servizi
PREMESSA: La motivazione al lavoro è oggi considerata un fattore chiave per la costruzione e la crescita di
un’organizzazione.
Le teorie sulla motivazione risalgono agli anni ’50 e ’60 (Maslow, McClelland, Vroom, Adams, ...), anni in cui
sono stati creati modelli che oggi difficilmente riescono a cogliere la complessità del tema della motivazione
e a interpretare le sue dinamiche. La motivazione si colora infatti di sfumature, in cui è possibile distinguere
la motivazione al lavoro dalla motivazione all’organizzazione, e variabili come la forza, la direzione, il livello,
la persistenza, l’influenza di elementi intrinseci e estrinseci.
I modelli attuali della motivazione superano i tentativi di costruire tipologie di bisogni o algoritmi per
quantificarla, e si avvicinano a proposte concettuali più complesse. In questo quadro si guarda alla
motivazione non come una costante, ma una variabile suscettibile al cambiamento nel tempo e che può
esistere di diverso grado. Inoltre non viene considerata una caratteristica dell’individuo, ma un elemento
parte della relazione tra individuo e organizzazione, parte quindi del fondamentale processo di costituzione
del contratto psicologico.
È quindi anche ruolo dell’organizzazione risultare “motivante” per la persona. Tra le “qualità” che identificano
un’organizzazione come motivante troviamo per esempio la presenza di un contesto di lavoro con strutture e
funzioni, valori e norme che esaltino le capacità delle persone, e capaci di stabilire un rapporto individuale
tra azienda e dipendente. Mentre queste caratteristiche vengono considerate necessarie affinché si crei un
ambiente non ostile alla motivazione, la letteratura individua caratteristiche che facilitano anche la creazione
di un ambiente favorevole alla motivazione. Queste caratteristiche possono essere ricondotte a quattro aree
principali: area dello sviluppo (riferita all’impegno dell’azienda per la crescita della persona attraverso sistemi
di valutazione, formazione, piani di carriera, ...) area delle relazioni (legata agli aspetti di comunicazione
interna, di rapporti con colleghi e superiori, di clima, ...), area del ruolo (riferita ai contenuti del lavoro e le
tecnologie a disposizione, ...) area della gestione (tra cui troviamo la retribuzione, i benefit, ...). Mentre
l’ultima area fa riferimento a elementi riconducibili alla motivazione estrinseca, le prime tre aree si riferiscono
a elementi della motivazione intrinseca. È proprio la motivazione come fattore intrinseco che oggi trova
maggiore attenzione da parte di chi si occupa della gestione delle risorse umane.
Tutti questi elementi avvicinano la motivazione ed il contratto psicologico: membership, involvment,
commitment, engagement, empowerment, sono le possibili configurazioni del contratto psicologico in
relazione al differente investimento motivazionale in esso presente, investimento che segna il passaggio
dall’appartenenza, alla disponibilità a partecipare come parte attiva, all’alleanza, all’impegno verso tutti gli
interlocutori organizzativi, fino alla ricerca dell’autoefficacia e autodeterminazione, dell’eccellenza con il
massimo sviluppo delle proprie potenzialità.
Proprio questa scala mostra come il crescere della motivazione permetta all’Ente Pubblico di avere al suo
interno persone che non solo “sono parte”, ma “sono parte e fanno più della propria parte”, rendendo così
evidente l’importanza dell’investimento motivazionale delle persone per le organizzazioni pubbliche, oggi
impegnate nella sfida dell’eccellenza.
Da tali presupposti nasce l’esigenza di articolare un percorso formativo articolato e complesso, ricco e
dinamico, pregno di significati e di fattive intenzioni, volto in modo chiaro e pragmatico a tutti gli operatori
delle diverse strutture ed unità operative.
OBIETTIVI: implementare l’efficacia personale e collettiva all’interno di tutte le Unità operative (semplici e
complesse) delle Pubbliche Amministrazioni; favorire la collaborazione del personale e l’incremento della
qualità della performance lavorativa; arricchire il versante cognitivo, emotivo e motivazionale dei partecipanti
attraverso un progressivo processo di acquisizione di consapevolezza della rilevanza del lavoro individuale e
di quello di gruppo; favorire l’appartenenza all’Ente attraverso i processi di auto motivazione.
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METODOLOGIA: lezioni frontali, discussioni di gruppo, giochi di ruolo, simulazioni, esercitazioni, incidenti
critici, analisi dei casi, laboratori, compilazione e discussione schede stimolo e questionari.
Nelle prime giornate si utilizzeranno anche strumenti standardizzati per facilitare il processo di
empowerment, quali ad esempio il Test di Orientamento Motivazionale (OS Firenze) e il WIS-SVP Scala dei
Valori Professionali (OS Firenze). I report saranno esposti e discussi in gruppo, ovviamente in forma
anonima, o tramite colloquio individuale di restituzione.
La metodologia, in generale, segue un graduale affiancamento tra metodi tradizionali e metodi moderni, in
un reciproco e positivo influenzamento tra accademismo e attivismo.
Il ruolo del docente non è solo inteso come il professionista che trasferisce informazioni, ma soprattutto
come colui che agevola, che facilita e che implementa un arricchimento sotto il versante cognitivo, emotivo e
motivazionale.
MATERIALE DIDATTICO: schede stimolo, dispensa riassuntiva, questionari, attestato finale di
partecipazione.
PROGRAMMA:
1. LA MOTIVAZIONE COME FATTORE CHIAVE PER L’EFFICACIA PERSONALE E PROFESSIONALE
- L’Organizzazione pubblica ed il Lavoro: efficacia personale vs efficacia collettiva
- Elementi di self-empowerment: la motivazione umana e l’orientamento all’efficacia
- La piramide dei bisogni e la teoria della motivazione umana
- Motivazione individuale vs motivazione di gruppo
- Fattori motivanti e fattori demotivanti
- Gli elementi principali della motivazione
- Motivazione al cambiamento: dagli ostacoli alla facilitazione
- Motivare a motivarsi: strategie pragmatiche
- Le problematiche lavorative come ostacolo alla motivazione: insoddisfazione, stress, straining, burnout,
mobbing
- La ri-motivazione come prevenzione alle problematiche lavorative
- La conoscenza e la formazione come rimotivazione
2. LA MOTIVAZIONE: DALL’INDIVIDUO, AL GRUPPO; DAL GRUPPO ALL’ORGANIZZAZIONE
- La realtà dei gruppi: individuo vs gruppo
- La prospettiva intra-gruppi e inter-gruppi
- Interdipendenza e processi di gruppo: dal compito al destino comune
- Le relazioni di e nel gruppo
- L’acquisizione e lo sviluppo di norme di gruppo come fattori motivanti
- L’appartenenza come necessità/bisogno fondamentale
- Il processo comunicativo e le reti di comunicazioni
- La gestione della comunicazione nel gruppo e tra gruppi
- Gruppi e realtà lavorative: la produttività, l’efficacia, l’efficienza
- Processi motivazionali e processi decisionali
- Problematiche di gruppo: pregiudizi, frustrazioni, disagi, conflitti, demotivazione
- Il gruppo come strumento motivante
3. IL RUOLO DELLA MOTIVAZIONE NELLA RISOLUZIONE DEI CONFLITTI
- La sana competizione come fattore motivante
- Le dinamiche conflittuali consce e inconsce come ostacolo al processo motivazionale
- Conflitti personali e conflitti professionali
- Quando il conflitto diventa tabù
- Dal conflitto alla cooperazione
- Motivazione alla gestione di un conflitto
- Elementi di conflict management
- Dall’ascolto attivo all’empatia: strategie per favorire la collaborazione
- La riduzione del pregiudizio e il processo di negoziazione
- Strategie comportamentali ed elementi di comunicazione strategica
- Dall’auto-osservazione all’auto-monitoraggio
- L’efficacia comunicativa come facilitatore motivante
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4. TRA COOPERAZIONE E COLLABORAZIONE: LA MOTIVAZIONE COME COLLANTE
- Identificazione sociale e relazioni: implementare l’efficacia e l’efficienza
- Favorire e ottimizzare la collaborazione
- La collaborazione come strumento strategico
- Le buone prassi per sviluppare e mantenere il senso di appartenenza
- L’orientamento alla relazione come motivazione
- L’orientamento all’obiettivo come motivazione
- L’orientamento all’innovazione come motivazione
- L’orientamento alla leadership come motivazione
- Motivazione e valori professionali: una relazione essenziale
- Strumenti per valutare la motivazione e l’efficacia nel lavoro e nelle organizzazioni pubbliche
- Motivazione e rendimento lavorativo
- Motivazione e soddisfazione lavorativa
- Motivazione e incentivazione del personale
- Sistemi di incentivazione e di motivazione
- Strumenti per la valutazione della motivazione
- Le responsabilità del management pubblico nel processo motivazionale
MASTER PRESSO IL TUO ENTE: è possibile realizzare il Master in “house”, direttamente presso la vostra
Amministrazione. Se interessati, potete richiedere un preventivo scrivendo a [email protected] indicando il
numero presunto di partecipanti.
SANITÀ E
UNIVERSITÀ
IL TRATTAMENTO GIURIDICO ED ECONOMICO DELLE INDENNITÀ NEL
COMPARTO UNIVERSITÀ: REPERIBILITÀ, TURNAZIONE, DISAGIO, RISCHIO,
EMERGENZE, MANEGGIO VALORI, LAVORO E STRAORDINARIO NOTTURNO,
COMPENSI AGGIUNTIVI INTRODOTTI DALLA LEGGE DI STABILITÀ 2017
DESTINATARI: Ripartizione Personale - Dirigenti e Responsabili Servizi e Uffici - Elevate Professionalità Dipendenti di tutti i servizi
DOCENTE: dott. MICHELE PETRONE, Esperto nella Gestione giuridica del rapporto di lavoro nelle
Pubbliche Amministrazioni - Consulente Enti Pubblici - Formatore EBIT, Scuola di Formazione e
Perfezionamento per la P.A.
PROGRAMMA: Il sistema delle indennità nel comparto Università. Le relazioni sindacali previste in tema
di moduli indennitari. L’indennità di reperibilità: uffici e servizi dell’ente previsti e ratio dell’istituto.
Ipotesi tassative di applicabilità e di non applicabilità dell’istituto della reperibilità o pronta disponibilità.
Conseguenze in caso di istituzione della reperibilità laddove essa non sia consentita dall’ordinamento. Durata
minima e massima della singola reperibilità e del numero massimo mensile. Differenza tra reperibilità attiva e
passiva. Durata massima dell’attività lavorativa prestata in costanza di reperibilità. Rapporto della reperibilità
con i giorni festivi. Remunerazione della indennità di reperibilità e della chiamata in reperibilità.
Remunerazione della chiamata in reperibilità durante i giorni lavorativi, i giorni non lavorativi, i giorni festivi
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ed il giorno di riposo settimanale. Gli indirizzi della giurisprudenza alla luce della vigente normativa di matrice
legislativa. L’indennità di turnazione: concetto di turno e di rotazione ciclica. Ipotesi esemplificative. Casi
in cui non è possibile corrispondere l’indennità di turnazione. Differenze retributive tra turni diurni, notturni o
festivi e notturni-festivi. Possibilità di riduzione dell’orario di lavoro settimanale e casi di esclusione.
L’indennità di disagio: concetto di disagio. Differenza tra disagio “ordinario” e disagio “particolarmente
rilevante”. Ipotesi concrete oggetto della legittimità di valutazione: custode, biblioteche, addetti sportello,
assistenza disabili, viaggi trasferte. L’indennità di rischio: differenza tra rischio e disagio. Ipotesi
esemplificative. La gestione dei rifiuti speciali. Il rischio da radiazioni. L’indennità per il personale non
vedente. Normativa di riferimento, importi e categorie soggettive interessate. L’indennità per gli addetti
a servizi che richiedono interventi di urgenza (addetti alle emergenze). L’indennità di maneggio
valori: concetto ed ipotesi di corresponsione legittima della indennità di maneggio valori. Casi particolari:
indennità di rischio radiologico, indennità per partecipazione ai seggi elettorali, indennità per
partecipazione ai test d'ingresso, indennità per partecipazione a cerimonie o eventi. Il lavoro
notturno. Definizione e orari minimali. Divieto di lavoro notturno, richiesta di lavoro notturno ed obbligo di
prestazione lavorativa durante le ore notturne. Lo straordinario notturno. Le maggiorazioni previste ed i
relativi orari. Le novità della Legge di Stabilità 2017 per eventuali compensi aggiuntivi per il
personale docente e tecnico amministrativo e ruolo dei Regolamenti dei singoli Atenei. Profili di
responsabilità disciplinare ed amministrativo-contabile in caso di illegittima corresponsione dei
moduli indennitari in assenza, anche parziale, dei requisiti previsti dal vigente ordinamento
(legge e CCNL Università).
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IL TRATTAMENTO GIURIDICO ED ECONOMICO DEL PERSONALE
UNIVERSITARIO TECNICO AMMINISTRATIVO CHE PRESTA ATTIVITÀ
ASSISTENZIALE NELLE AZIENDE OSPEDALIERO - UNIVERSITARIE
DOCENTE: dott.ssa CLAUDIA CIMINO, Responsabile Ufficio Gestione rapporti Università - SSN della
Università degli Studi di Pisa; Esperta in materia
DESTINATARI: Dirigenti e funzionari delle Università e delle Aziende Ospedaliero - Universitarie dell’area
del personale e legale
OBIETTIVI: Il corso si propone di fornire elementi utili per l’applicazione gli istituti giuridici ed economici
della normativa specifica al personale universitario tecnico amministrativo che svolge attività assistenziale
nelle aziende ospedaliero - universitarie ed a favorire un confronto sulle modalità applicative della normativa
e degli accordi attuativi locali nelle diverse sedi regionali su tali argomenti.
PROGRAMMA: Analisi della normativa dalla quale scaturisce il diritto dovere del personale tecnico
amministrativo universitario di svolgere attività a supporto dell’assistenza partendo dalla Legge
200/1974, CCNL di lavoro del comparto Università vigenti nel tempo, CCNL del comparto Sanità vigenti nel
tempo, D.M.9.11.1982, D.Lgs.165/2001. Procedure operative per il riconoscimento dell’attività a supporto
dell’assistenza. Analisi degli accordi locali. Il collocamento nelle fasce corrispondenti del servizio sanitario.
L’orario di servizio e le modalità di rilevazione. Assicurazioni, denunce di infortuni e procedure disciplinari. Il
trattamento economico di equiparazione: come si determina il trattamento economico alla base
dell’equiparazione e il trattamento accessorio. Le progressioni orizzontali e verticali. La formazione e
l’aggiornamento professionale. La progressione di carriera e l’attribuzione di incarichi nelle aziende sanitarie.
La natura retributiva dell’indennità assistenziale e la sua pensionabilità.
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IL TRATTAMENTO GIURIDICO ED ECONOMICO DEI DOCENTI UNIVERSITARI
(PROFESSORI E RICERCATORI) CHE PRESTANO ATTIVITÀ ASSISTENZIALE
NELLE AZIENDE OSPEDALIERO - UNIVERSITARIE
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DOCENTE: dott.ssa CLAUDIA CIMINO, Responsabile Ufficio Gestione rapporti Università - SSN della
Università degli Studi di Pisa; Esperta in materia
DESTINATARI: Dirigenti e funzionari delle Università e delle Aziende Ospedaliero - Universitarie dell’area
del personale e legale
OBIETTIVI: Il corso si propone di fornire elementi utili per l’applicazione gli istituti giuridici ed economici
della normativa specifica al personale universitario docente (professori e ricercatori) che svolge attività
assistenziale nelle aziende ospedaliero - universitarie ed a favorire un confronto sulle modalità applicative
della normativa e degli accordi attuativi locali nelle diverse sedi regionali su tali argomenti.
PROGRAMMA: Analisi della normativa dalla quale scaturisce il diritto dovere del personale docente
universitario (professori e ricercatori) di svolgere attività assistenziale, partendo dal DP.R. 761/1971,
D.P.R 382/80, D.M.9.11.1982, D.Lgs.515/1999, D.Lgs.229/1999, Legge 240/2010. La quantificazione
dell’attività assistenziale, l’orario di servizio e le modalità di rilevazione L’esclusività del rapporto. Lo
svolgimento dell’attività libero professionale intramoenia. L’attribuzione degli incarichi di direzione di
struttura assistenziale e la valutazione, il mantenimento delle funzioni assistenziali e il collocamento a riposo.
L’equiparazione tra qualifiche funzionali e corrispondenti profili ospedalieri: prima e dopo la costituzione delle
Aziende ospedaliero universitarie. La procedura per l’attribuzione della direzione di Unità Operativa e di DAI
(Dipartimento ad attività integrata). L’orario di lavoro dei medici universitari e le modalità di rilevazione. Il
trattamento economico: dall’indennità equiparativa a quella aggiuntiva. Come si determina il trattamento
economico di equiparazione: la determinazione delle voci del trattamento economico alla base
dell’equiparazione e il trattamento accessorio. La pensionabilità dell’indennità di equiparazione.
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IL REGIME CONTABILE E FISCALE DELLE BORSE E DEI SUSSIDI DI STUDIO:
TASSAZIONE, CASI DI ESENZIONE DA IMPOSIZIONE, FINANZIATI DA FONDI
SOVRANAZIONALI, ERASMUS, ASSEGNI E DOTTORATI DI RICERCA,
SPECIALIZZAZIONE MEDICA, PERCORSO SCOLASTICO OBBLIGATORIO
DOCENTE: ROLANDO VIVALDI, Responsabile Unità fiscale, Gestione Redditi Lavoro Autonomo e
Adempimenti Assistenziali e Previdenziali Università di Pisa; Esperto di problematiche fiscali; Docente EBIT,
Scuola di Formazione e Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: addetti preposti alla liquidazione ed al pagamento delle borse e dei sussidi di studio
OBIETTIVI: Il corso propone, con taglio eminentemente pratico, una trattazione aggiornata ed esaustiva,
sotto il profilo contabile e fiscale, relativa ad una importante categoria di redditi quali sono le borse ed i
sussidi di studio.
PROGRAMMA: le borse di studio: una categoria diversificata. Distinzione tra borse di studio e
sussidi di studio. Il regime fiscale delle borse: analisi dell’art. 50, c. 1, lettera c), del TUIR. Il regime
IRPEF ed IRAP delle borse. La tassazione delle borse di studio: gli adempimenti del sostituto di imposta
(aliquote, detrazioni, “bonus Irpef”, calcolo del periodo di svolgimento dell’attività di studio). Le borse di
studio finanziate con fondi sovranazionali (in particolare UE): analisi delle ipotesi di esenzione. Le
borse di studio esenti da imposizione: fattispecie legislative. Borse Erasmus, Assegni di Ricerca,
Dottorato di Ricerca. Il regime INPS delle borse di studio. Le borse di specializzazione medica:
evoluzione normativa fiscale e previdenziale. Le borse di studio concesse a cittadini non residenti: il
regime dell’articolo 23 del TUIR. Le borse di studio ed i sussidi di studio nell’ambito delle convenzioni
internazionali contro le doppie imposizioni. Le borse di studio nel percorso scolastico obbligatorio:
analisi del regime fiscale.
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LA GESTIONE DELLA PRIVACY NEL S.S.N. DOPO GLI ULTIMI INDIRIZZI DEL
GARANTE E DELLA GIURISPRUDENZA: TRATTAMENTO E CONSERVAZIONE DEI
DATI SENSIBILI, DATA BREACH, DATA PROTECTION OFFICER, CONSENSO
INFORMATO, CARTELLE CLINICHE, FASCICOLO SANITARIO (FSE), DOSSIER
ELETTRONICO, VIDEOSORVEGLIANZA, ACCESSO AI DATI, DIRITTI E LIMITI
DOCENTE: dott. STEFANO PAOLI, Esperto in Attività amministrativa e semplificazione degli Enti pubblici;
Consulente; Ex Segretario e Direttore Generale; Formatore EBIT - Scuola di Formazione e Perfezionamento
per la P.A.
DESTINATARI: dirigenti; tutti coloro che, a vario, titolo, gestiscono dati sensibili all’interno di una azienda
sanitaria
PROGRAMMA: L'ambito di applicazione del Codice della Privacy ed i principi generali in materia di
trattamento dei dati. I soggetti coinvolti nel trattamento dei dati: il titolare, i responsabile e gli
incaricati. Definizione, ambito di competenze e responsabilità. Cosa vuole dire “trattare” un dato:
modalità e tipologie, il trattamento su supporto cartaceo e quello su supporto informatico. Il regime del
trattamento dei dati sensibili nell’ambito della documentazione sanitaria ed ospedaliera:
individuazione delle finalità e dei trattamenti ammissibili e gli obblighi procedurali. Il Regolamento
comunitario sulla protezione dei dati personali del 4 maggio 2016 e la sua applicazione
all’ambito sanitario: trattamento dei dati inerenti la salute, il data breach e la nuova figura del Data
Protection officer. Il paziente informato: l’informativa e il consenso del paziente. Le modalità
dell'informativa e quali informazioni fornire e a chi. L’informativa in caso, di emergenze, a tutela della salute
e dell’incolumità fisica. Il consenso dell’interessato per il trattamento dei dati idonei a rivelare lo stato di
salute, finalizzato a scopi di ricerca scientifica in campo medico, biomedico o epidemiologico. Le regole per
garantire la dignità dei pazienti: La riservatezza dei colloqui; Le distanze di cortesia; Le notizie al pronto
soccorso e quelle sui reparti; Le liste dei pazienti e le informazioni sullo stato di salute; Il rito delle analisi. Le
cartelle cliniche: il loro contenuto, la gestione cartacea ed elettronica. Chi può sapere del loro contenuto.
La creazione e la gestione di banche dati: l’archiviazione separata dei dati sensibili. Il fascicolo sanitario
(FSE) e il dossier elettronico: profili generali e l’ambito di applicazione. La costituzione e la conservazione
del FSE e del dossier elettronico. Il contenuto del FSE e del dossier. Le linee guida del Garante della
privacy sul Dossier Sanitario del 4 giugno 2015. L’architettura informatica del FSE: la struttura
delle informazioni, il mapping. La conservazione della documentazione medica e sanitaria. Il
trattamento dei dati contenuti nel FSE e nel dossier: i soggetti abilitati al trattamento dei dati e le
modalità di consultazione. L’estrazione on-line dei dati. L’accesso ai dati personali contenuti nel FSE e nel
dossier. I diritti dell’interessato ad avere accesso ai propri dati e i limiti all’accesso a terzi, alla diffusione
ed al trasferimento all’estero dei dati contenuti nel FSE e nel fascicolo. Gli ospedali e la video
sorveglianza: le immagini dei luoghi di cura. Casi particolari: le prescrizioni mediche, il certificato di
assistenza al parto, il trattamento dei dati genetici. La notificazione e l’autorizzazione del Garante. La
customer satisfaction nelle strutture sanitarie: caratteristiche generali (come individuare il campione,
le modalità di somministrazione del questionario, l’informativa). L’indagine di gradimento: come
predisporre il questionario in relazione al trattamento dei dati. La diffusione e la conservazione dei dati
raccolti. Il codice di deontologia e di buona condotta per i trattamenti di dati personali per scopi scientifici.
Il rispetto delle misure di sicurezza del trattamento dei dati in assenza del Dps. La tutela
amministrativa, penale e civile: il regime sanzionatorio amministrativo, civile e penale. Esame di casi
pratici oggetto di pronunce da parte del Garante e della giurisprudenza.
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IL BILANCIO UNICO DELLE UNIVERSITÀ: I NUOVI PRINCIPI CONTABILI
E POSSIBILI MODIFICHE ALLA CONTABILITÀ ECONOMICA PATRIMONIALE
DEGLI ATENEI
DOCENTE: dott.ssa ADELIA MAZZI, Esperta di processi organizzativi e sistemi contabili delle Pubbliche
Amministrazioni - Autrice di pubblicazioni in materia
DESTINATARI: Il corso è rivolto a coloro che svolgono attività legate alla gestione finanziaria-patrimoniale;
agli Economi, ai Provveditori, ai Consegnatari, ai Dirigenti contabili-finanziari, agli Agenti contabili del Servizio
economato, e quindi ai dipendenti: Ufficio Inventario; Ufficio Patrimonio; Ufficio Provveditorato;
Consegnatario; ai Dirigenti, funzionari e addetti Servizi contabili-finanziari.
OBIETTIVI: fornire una panoramica esaustiva ed approfondita circa il sistema di bilancio nel comparto
Università, alla luce anche delle future modifiche alla contabilità economico patrimoniale attualmente in
discussione alla Camera dei Deputati.
PROGRAMMA: La nuova contabilità delle Università. Classificazione della spesa in missioni e programmi. I
costi ed i ricavi. Il budget economico e degli investimenti e la gestione dei progetti. Le nuove categorie
inventariali e le responsabilità gestionali. Immobilizzazioni finanziarie. Le attività e le passività dello stato
patrimoniale. L’analisi amministrativa-contabile della prima versione del manuale tecnico-operativo a
supporto delle attività gestionali derivanti dall’introduzione obbligatoria della contabilità economicopatrimoniale nelle Università, in vista dell’adozione definitiva del manuale. Fondi per rischi e oneri. Proventi e
crediti verso studenti. Contributi annuali e pluriennali c/esercizio. Contributi c/capitale-impianti. Contratti di
leasing. Tenuta libri contabili. Il Piano Performance e la rendicontazione degli obiettivi da prestazione
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LA GESTIONE DEL PATRIMONIO E DEGLI INVENTARI NEGLI ATENEI,
NEI DIPARTIMENTI UNIVERSITARI, NEGLI ENTI DI RICERCA
E NELLE ISTITUZIONI AFAM
DOCENTE: dott.ssa ADELIA MAZZI, Esperta di processi organizzativi e sistemi contabili delle Pubbliche
Amministrazioni - Autrice di pubblicazioni in materia
DESTINATARI: Il corso è rivolto a coloro che svolgono attività legate alla gestione finanziaria-patrimoniale;
agli Economi, ai Provveditori, ai Consegnatari, ai Dirigenti contabili-finanziari, agli Agenti contabili del Servizio
economato, e quindi ai dipendenti: Ufficio Inventario; Ufficio Patrimonio; Ufficio Provveditorato;
Consegnatario; ai Dirigenti, funzionari e addetti Servizi contabili-finanziari.
OBIETTIVI: fornire una panoramica esaustiva ed approfondita circa la gestione del patrimonio e degli
inventari negli Atenei, nei dipartimenti universitari, negli Enti di Ricerca e nelle istituzioni Afam
PROGRAMMA: Introduzione di un sistema di contabilità economico-patrimoniale ed analitica
alla luce del nuovo MTO. Il patrimonio e gli inventari: le immobilizzazioni immateriali; il concetto di
“beni”: le norme del codice civile; le immobilizzazioni tecniche; le immobilizzazioni finanziarie; i ratei e i
risconti. Le operazioni inventariali: l’inventario e lo stato patrimoniale; le informazioni legate ai
documenti indispensabili per valutare l’aggiornamento dell’inventario; la procedura “cespiti ammortizzabili”;
le quote di ammortamento. La procedura operativa di gestione dell’inventario ed il monitoraggio
degli inventari beni mobili attraverso le regole per il rinnovo e la ricognizione inventariale
(Circolare della Ragioneria Generale dello Stato n. 26/2015): la ricognizione dell’inventario;
l’inventario dei beni immobili, i consegnatari ed il modulo relativo alle dismissioni; la ricerca, la
classificazione, la descrizione e la valutazione dei beni mobili; la gestione dell’inventario delle singole parti di
un’apparecchiatura elettronica; la gestione dell’inventario del materiale bibliografico e dei supporti magnetici;
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la gestione dell’inventario delle collezioni scientifiche; la gestione della procedura di inventario dei beni
mobili; i consegnatari ed i subconsegnatari dei beni mobili; il carico e lo scarico dei beni mobili; la
ricognizione dei beni mobili e l’aggiornamento civile delle scritture; la gestione dei magazzini; la contabilità
patrimoniale e le registrazioni di chiusura dei registri.
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CORSO TEORICO-PRATICO COMPLETO SULLA GESTIONE DELLA LIBERA
PROFESSIONE INTRAMOENIA ED EXTRAMOENIA NEL S.S.N. ED IPOTESI
DI REGOLAMENTO AZIENDALE
DOCENTE: avv. SALVATORE PISTONE, Esperto in Legislazione sanitaria – Docente EBIT, Scuola di
Formazione e Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI:
- Dirigenti del ruolo sanitario (medici, odontoiatri, veterinari, farmacisti, biologi, chimici, fisici e psicologi)
- Personale di Supporto (personale infermieristico, tecnico e della riabilitazione)
- Responsabili ed addetti amministrativi degli Uffici Libera Professione delle Asl e delle Aziende Ospedaliere
OBIETTIVI: Il corso offre un aggiornato e completo quadro normativo e giurisprudenziale della tematica e
fornisce un accurato supporto pratico a tutti i soggetti coinvolti nello svolgimento dell’attività liberoprofessionale intramoenia nelle Asl e nelle Aziende Ospedaliere, soprattutto anche alla luce delle significative
novità apportate dal Decreto Balduzzi (D.L. 158/2012), convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre
2012, n. 189.
PROGRAMMA: 1. Evoluzione del quadro normativo: i primi tentativi di regolamentazione dell’attività liberoprofessionale. 2. Principio di unicità del rapporto di lavoro con il S.S.N. introdotto dall’art. 4, comma 7, della
legge 30 dicembre 1991, n. 412. 3. La legge 23 dicembre 1996, n. 662 e le incompatibilità con l’esercizio
dell’attività libero-professionale. 4. L’esclusività del rapporto dei dirigenti sanitari con il S.S.N. introdotta dal
D.Lgs. n. 229/99. 5. La reversibilità dell’opzione sull’esclusiva dei dirigenti sanitari prevista dalla legge n.
138/2004. 6. Le questioni di legittimità costituzionali dell’art. 2-septies, comma 1, del D.L. n. 81/2004, e la
direzione di strutture semplici e complesse. 7. La sentenza n. 181/2006 della Corte Costituzionale:
l’inquadramento della materia e le modalità del conferimento degli incarichi di direzione. 8. La sentenza n.
50/2007 della Corte Costituzionale ed il diritto di opzione tra i due regimi di lavoro dei dirigenti sanitari
(esclusivo e non esclusivo). 9. Prospettive di riforma della libera professione: il regime di esclusività
del rapporto di lavoro dei dirigenti del S.S.N.: i disegni di legge del Governo Prodi; la libera professione dei
dirigenti del S.S.N.: i disegni di legge del Governo Berlusconi; Bozza di Accordo tra Ministero Salute, Regioni
e Province autonome di Trento e Bolzano sull’attività libero professionale dei dirigenti medici, sanitari e
veterinari del S.S.N.; la libera professione dei dirigenti del S.S.N.: l'ultimo decreto legge del Governo Monti.
10. L’intramoenia “allargata”: natura, obiettivi e criticità. 11. La disciplina dell’intramoenia contenuta
nella Legge 120/2007 così come modificata dal D.L. 158/2012 (cd. Decreto Balduzzi),
convertito nella legge 189/2012. 12. L’intramoenia allargata e la legge 120/2007, così come
modificata dal D.L. 158/2012 (cd. Decreto Balduzzi). 13. Definizione dell’attività libero-professionale
intramuraria. 14. Categorie professionali, soggetti ed enti destinatari. 15. Forme d’esercizio. 16. Tipologie
delle attività libero-professionali: Attività libero-professionale in regime ambulatoriale e di diagnostica
strumentale e di laboratorio all’interno delle strutture aziendali. 17. Attività libero-professionale individuale o
di equipe in regime di ricovero (day hospital e day surgery). 18. Attività libero-professionale individuale in
regime ambulatoriale presso strutture esterne non accreditate. 19. Attività libero professionale individuale in
regime ambulatoriale presso studi professionali privati. 20. Attività aziendale a pagamento: Attività richiesta
a pagamento da singoli utenti in strutture di altra azienda del SSN o di altra struttura sanitaria non
accreditata. 21. Attività libero-professionale ai fini della riduzione delle liste d’attesa: Attività professionali a
pagamento richieste da terzi all’azienda finalizzate alla riduzione delle liste di attesa. 22. Acquisizione da
parte dell’azienda di prestazioni aggiuntive per particolari esigenze istituzionali (temporanee carenze di
organico, necessità di ridurre le liste di attesa). 23. Attività a domicilio, medico del lavoro e medico
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competente e dirigenti sanitari del Dipartimento di prevenzione. 24. Altre attività a pagamento dei dirigenti
sanitari: Consulenza e consulto. 25. Attività diverse dalla libera professione intramuraria. 26. Ambito di
applicazione. 27. Spazi e posti letto destinati all’attività libero-professionale. 28. Modalità di accesso alle
prestazioni e modalità di riscossione dei compensi. 29. Tenuta della contabilità separata. 30. Attività liberoprofessionale extramuraria. 31. Modalità di autorizzazione. 32. Limitazioni. 33. Vigilanza e controllo per il
rispetto delle norme sull’incompatibilità. 34. Verifiche, controlli e sanzioni. 35. L’attività di supporto. 36. La
libera professione degli operatori sanitari non medici: possibilità e limiti. 37. Criteri generali per la
determinazione delle tariffe. 38. Componenti di una tariffa: Tabella riepilogativa. 39. La qualificazione
dell’attività di lavoro intramoenia ed extramoenia ai fini tributari. 40. Tassazione attività libero-professionale
intramuraria esercitata presso studi privati. 41. L’IRAP come tassazione applicata alla libera professione
intramoenia. 42. L’imposta di bollo sulle fatture delle prestazioni in intramoenia. 43. La natura dei compensi
liquidati al medico in intramoenia come consulente tecnico d’ufficio: reddito di lavoro autonomo o redditi
assimilati a quelli di lavoro dipendente? 44. Le modalità di riscossione dei compensi dei medici in
extramoenia alla luce dei recenti indirizzi dell’Agenzia delle Entrate. 45. Tracciabilità dei compensi. 46. Elenco
clienti e fornitori.
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MANAGEMENT DELLE RISORSE UMANE NELLE AZIENDE SANITARIE:
CORSO AVANZATO
DOCENTE: dott. FELICE MARRA, Esperto in management delle risorse umane nelle aziende sanitarie Autore di libri e pubblicazioni e collaboratore delle riviste Ragiusan, Nurse24, Diritto.it, Sanità Pubblica e
Privata, Agenzia Sanitaria Italiana.
DESTINATARI: Dirigenti del servizio risorse umane e collaboratori. Direttori sanitari, medici, veterinaria,
tecnici e amministrativi con incarico di direzione di struttura complessa. Dirigenti del servizio infermieristico.
Coordinatori delle professioni sanitarie.
OBIETTIVI: Fornire gli elementi per una gestione manageriale delle risorse umane nelle aziende sanitarie.
Nell’ambito della trattazione verranno forniti tutti gli elementi giuridici che investono la gestione delle risorse
umane, le politiche del personale e le relazioni sindacali, le dinamiche relazionali e motivazionali, i riflessi
organizzativi ed economici con un ampio approfondimento sulla costituzione, monitoraggio e gestione dei
fondi contrattuali del personale.
PROGRAMMA: La pianificazione delle risorse umane e il reclutamento: L’analisi del turn over;
L’analisi del fabbisogno di risorse umane e gli interventi di recupero del trend di produttività del personale. I
vincoli legislativi e finanziari; I vincoli di bilancio e dei fondi contrattuali; Il documento di pianificazione per
l’acquisizione delle risorse umane; Le modalità di reclutamento; L’analisi di contemperamento tra richiesta di
mobilità e selezione pubblica. L’ingresso in azienda: Il contratto individuale di lavoro; Il tutor di
inserimento; Le azioni e le misure di inserimento della nuova risorsa. Le regole giuridiche essenziali che
governano il rapporto giuridico di lavoro: L’assetto giuridico delle norme dei contratti collettivi nazionali
di lavoro che governano il rapporto di lavoro delle risorse umane (area comparto, area dirigenza medicoveterinaria e area dirigenza SPTA. L’assetto economico fondamentale che governa il rapporto di
lavoro: L’assetto economico delle norme del contratto collettivo nazionale di lavoro che governano il
rapporto di lavoro delle risorse umane (area comparto, area dirigenza medico-veterinaria e area dirigenza
SPTA). I fondi contrattuali del personale: costituzione, monitoraggio e gestione. Le dinamiche di
contrattazione collettiva integrativa aziendale sui fondi contrattuali. Le dinamiche dei fondi contrattuali sulla
variabilità della dotazione organica. La normativa recente sui fondi contrattuali. La descrizione delle
posizioni lavorative: L’analisi di job description; Le credenziali professionali e le abilitazioni; Le misure di
interscambiabilità e rotazione professionale; I criteri e le tipologie di flessibilità operativa per affrontare le
emergenze. La pianificazione degli obiettivi e la condivisione dei risultati: La costruzione
dell’obiettivo: i criteri e i fattori di perfomance; Il monitoraggio dello stato di raggiungimento dell’obiettivo;
La calibration tra i diversi obiettivi delle diverse unità operative; La valorizzazione dei risultati raggiungi,
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come valore di utilità del lavoro nelle aziende sanitarie; La correlazione con l’incentivazione di risultato e
l’incentivazione per produttività collettiva; Criteri e modalità selettive di erogazione dell’incentivazione in
relazione ai risultati conseguiti. La fase di espletamento del compito: Il tempo lavoro e l’analisi delle
priorità; Il superamento del fenomeno di job property e la valorizzazione del compito lavorativo; Le tecniche
di sostegno sull’andamento dei compiti affidati; Le tecniche di collaborazione nell’espletamento dei compiti
integrati a carattere multi professionale. Il sistema di valutazione integrato professionale e
prestazionale: Analisi delle criticità esistenti nelle aziende sanitarie; L’assetto contrattuale della
valutazione; Gli strumenti per il miglioramento del sistema di valutazione; Le tecniche di analisi valutative e il
colloquio; La gestione dei risultati prestazionali ed i rapporti con l’organismo indipendente di valutazione; La
gestione dei risultati professionali ed i rapporti con i collegi tecnici. La creazione della leadership
individuale e collettiva: Le regole di funzionamento del gruppo ed i ruoli; Le tecniche di sviluppo dell’aiuto
reciproco in situazioni critiche; Gli stili di leadership; La motivazione ed il coinvolgimento delle risorse umane.
Lo sviluppo delle capacità decisionali e l’assunzione di responsabilità del proprio operato: I
percorsi e le tecniche di graduale autonomia delle risorse umane; Lo sviluppo delle capacità decisionali; La
funzione direttiva partecipata; La delega di funzioni e l’empowerment; I protocolli operativi di squadra
funzionale. I percorsi di sviluppo delle risorse umane (vincoli, limiti e attuali opportunità): La
formazione e l’aggiornamento professionale; I progetti di innovazione organizzativa; L’analisi del potenziale
professionale; Gli attuali percorsi di carriera in sanità (vincoli, limiti e opportunità). Il sistema delle credenziali
professionali e le abilitazioni professionali. Il linguaggio, la comunicazione, le relazioni: La
comunicazione verbale e non verbale; La circolazione delle informazioni; Le modalità di gestione delle
riunioni operative; La costruzione del linguaggio condiviso e la semplificazione; Le tecniche di negoziazione;
La gestione delle situazioni conflittuali; La risorsa umana nella visione integrata sotto l’aspetto fisico,
psicologico e strategico. Le nuove frontiere delle risorse umane nelle aziende sanitarie: quale
approccio per il miglioramento? Professioni e professionalità in sanità: nuovi adattamenti per nuovi
bisogni; Nuove relazioni con i saperi (bisogno di interdisciplinarietà); Nuove relazioni tra i diversi soggetti
professionali (bisogni di multi professionalità); Nuovi sistemi nel sistema complesso delle interazioni fra
professionista-organizzazione - cliente/utente; La necessità di un nuovo ordinamento professionale delle
carriere del personale del comparto; I percorsi di miglioramento sull’utilizzo dell’istituto delle posizioni
organizzative e delle funzioni di coordinamento; Il metodo della carriera parallela professionale e gestionale
della dirigenza; La costruzione delle identità professionali in risposta ai bisogni emergenti; La valorizzazione
del principio di utilità e di missione per le risorse umane che lavorano nella sanità. Strumenti per
accompagnare il cambiamento.
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CORSO SPECIFICO PER I DIRETTORI DI STRUTTURA SEMPLICE
E COMPLESSA NEL COMPARTO SANITÀ: ISTRUZIONI OPERATIVE PER LA
CORRETTA GESTIONE DEL RUOLO GESTIONALE E MANAGERIALE ED EVITARE I
CORRELATI PROFILI DI RESPONSABILITÀ
DOCENTE: dott. FELICE MARRA, Esperto in management delle risorse umane nelle aziende sanitarie Autore di libri e pubblicazioni e collaboratore delle riviste Ragiusan, Nurse24, Diritto.it, Sanità Pubblica e
Privata, Agenzia Sanitaria Italiana.
DESTINATARI: Dirigenti sanitari, medici, veterinari, tecnici, amministrativi, professionali, con incarico di
responsabilità di struttura complessa e semplice. Dirigenti con incarico professionale per la preparazione ai
percorsi di sviluppo per un incarico di struttura.
OBIETTIVI: Fornire gli elementi giuridici, organizzativi e manageriali per la direzione di strutture nel
comparto Sanità. Una completa trattazione delle norme che governano la funzione di direzione, la gestione
delle risorse umane e le relative responsabilità., alla luce della recente normativa, delle ultime sentenze della
Corte Costituzionale in materia di incarichi dirigenziali ed ai criteri di inconferibilità degli incarichi dirigenziali
secondo l’ANAC.
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PROGRAMMA: Natura e caratteristiche della dirigenza delle aziende sanitarie: Normativa
nazionale e assetto contrattuale di lavoro; I nuovi poteri dei dirigenti alla luce della recente normativa; I
criteri e le modalità di articolazione delle posizioni dirigenziali; Le modalità selettive; I criteri di affidamento
degli incarichi dirigenziali; Le modalità di conferimento dell’incarico; Il contratto individuale integrativo di
lavoro correlato all’incarico dirigenziale e la definizione degli obiettivi; Le tutele e le garanzie previste dalla
legge e dalle norme contrattuali sull’incarico dirigenziale. La funzione manageriale di direzione della
struttura: La pianificazione del fabbisogno delle risorse umane, tecniche e finanziarie; Le modifiche
organizzative; L’assetto delle relazioni sindacali; Elementi di contabilità generale e controllo dei costi; Il
sistema informativo e la circolazione delle comunicazioni; La semplificazione del linguaggio scritto, la
sburocratizzazione ed il lavoro per obiettivi di risultato; Le responsabilità del dirigente di struttura in materia
di garanzia e la sicurezza negli ambienti di lavoro; La legalità, la trasparenza nelle azioni e le misure in
materia di prevenzione della corruzione; La creazione del valore di utilità delle risorse umane gestite; Gli stili
di leadership; La gestione della valutazione prestazionale e professionale; Le abilitazione ed il sistema delle
credenziali professionali; La costruzione della squadra funzionale; La gestione dei conflitti e le tecniche di
negoziazione; La motivazione e il coinvolgimento dei collaboratori al fine di accrescere la perfomance. La
normativa contrattuale di lavoro della dirigenza: La struttura della retribuzione tabellare; La struttura
della retribuzione di posizione (minima contrattuale e variabile aziendale); L’indennità di struttura complessa
e di natura dipartimentale; L’incentivazione di risultato; I fondi contrattuali della dirigenza; Le garanzie
correlate all’incarico in caso di riorganizzazione strutturale; La flessibilità funzionale correlata al
raggiungimento degli obiettivi; La gestione dei riposi giornalieri e settimanali della dirigenza; I piani per
assicurare le emergenze e la pronta disponibilità; I casi in cui è consentito il lavoro straordinario; Il lavoro
notturno; La gestione della mobilità interna ed esterna aziendale; La disciplina della sostituzione dei dirigenti
titolari di incarico; I piani per assicurare i contingenti essenziali in caso di sciopero o assemblea; La disciplina
della libera professione; Le responsabilità della dirigenza.
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LE PROFESSIONI MEDICHE: RAPPORTO DI LAVORO, CONFERIMENTO
INCARICHI E RESPONSABILITÀ (AGGIORNATO AGLI ULTIMI INDIRIZZI
DELLA GURISPRUDENZA E DELL’ANAC)
DOCENTE: dott. FELICE MARRA, Esperto in management delle risorse umane nelle aziende sanitarie Autore di libri e pubblicazioni e collaboratore delle riviste Ragiusan, Nurse24, Diritto.it, Sanità Pubblica e
Privata, Agenzia Sanitaria Italiana.
DESTINATARI: Professioni mediche. Direttori sanitari.
OBIETTIVI: Fornire gli elementi giuridici che governano il rapporto di lavoro delle professioni mediche alla
luce della più recente normativa.
PROGRAMMA: Il rapporto di lavoro delle professioni mediche: Il contratto individuale di lavoro e gli
obiettivi professionali; Gli ambiti di autonomia tecnico-professionale; I piani affrontare le emergenze; Criteri
e tipologie di incarichi dirigenziali; L’articolazione della complessità e la correlazione coni fondi contrattuali;
L’atto di conferimento dell’incarico professionale; Il contratto integrativo individuale di lavoro; La disciplina
delle sostituzioni; L’assetto della retribuzione: stipendio tabellare, retribuzione di posizione minima
contrattuale, retribuzione di posizione variabile aziendale, indennità di specificità medica, indennità per
particolari condizioni di lavoro, incentivazione di risultato, indennità di esclusività ed equiparazione, indennità
per incarico di sostituzione. La disciplina degli incarichi di sostituzione dei titolari di struttura complessa e di
struttura semplice. La giurisprudenza consolidata e recente in materia di conferimento degli incarichi
dirigenziali. Gli effetti della sentenza n. 251/2016 della Corte Costituzionale sugli incarichi dirigenziali.
L’inconferibilità degli incarichi dirigenziali secondo l’ANAC. Profili giuridici della documentazione
sanitaria: La tenuta della cartella clinica e della documentazione sanitaria; Modalità e criteri di accesso e
consegna della cartella clinica; Le prescrizioni; Responsabilità e fattispecie di attenzione per falsificazione
documentale in atto pubblico. Le responsabilità delle professioni mediche: La responsabilità
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professionale correlate ai risultati prestazionali; La responsabilità professionale correlata al ruolo medico; La
responsabilità civile alla luce delle ultime normative e degli indirizzi giurisprudenziali (danno per risarcimento,
danno biologico, danno esistenziale); La responsabilità penale alla luce delle più recenti sentenze della Corte
di Cassazione; La responsabilità disciplinare.
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I FONDI CONTRATTUALI DEL PERSONALE DELLE AZIENDE SANITARIE:
COSTITUZIONE, MONITORAGGIO, GESTIONE E POLITICHE DI
CONTRATTAZIONE COLLETTIVA INTEGRATIVA AZIENDALE
DOCENTE: dott. FELICE MARRA, Esperto in management delle risorse umane nelle aziende sanitarie Autore di libri e pubblicazioni e collaboratore delle riviste Ragiusan, Nurse24, Diritto.it, Sanità Pubblica e
Privata, Agenzia Sanitaria Italiana.
DESTINATARI: Dirigenti amministrativi, collaboratori amministrativi e assistenti amministrativi del Servizio
Risorse Umane. Responsabili Uffici Relazioni Sindacali. Direttori U.O Complesse area medica-veterinaria.
OBIETTIVI: Fornire gli elementi giuridici, organizzativi e manageriali che governano la materia dei fondi
contrattuali della dirigenza medico-veterinaria, della dirigenza sanitaria, della dirigenza professionale, tecnica
e amministrativa, e del personale del comparto (non dirigente). Una completa trattazione sulle tecniche le
regole per la corretta costituzione dei fondi contrattuali, per la finalizzazione tra i vari istituti contrattuali, per
il monitoraggio e la gestione, alla luce della normativa vigente e della giurisprudenza consolidata. Verranno
inoltre approfondite le fasi di contrattazione collettiva integrativa aziendale sulla sessione di bilancio dei fondi
contrattuali e i principi di circolarità e di utilizzo delle risorse tra i fondi.
PROGRAMMA: Natura e caratteristiche dei Fondi Contrattuali del personale delle Aziende
Sanitarie. I contratti collettivi nazionali di riferimento (di origine delle tre aree negoziali – dirigenza
medica/veterinaria, dirigenza sanitaria, professionale, tecnica e amministrativa, personale del comparto. Le
tipologie di fondi contrattuali e gli effetti sul trattamento fondamentale ed accessorio del personale. Le
procedure di scorporo e unificazione dei fondi contrattuali in relazione alla riforma delle aree contrattuali
(accordo quadro nazionale) – unificazione dei fondi della dirigenza medica/veterinaria/sanitaria- scorporo e
assetto dei fondi della dirigenza professionale, tecnica e amministrativa. La costituzione dei fondi
contrattuali. I meccanismi di calcolo. I meccanismi di quota procapite. I meccanismi di riparto a seguito di
cessazione del personale. I meccanismi di congruo adeguamento in caso di aumento della dotazione
organica. Il meccanismo di unificazione a seguito di accorpamenti tra aziende. L’informazione sindacale sui
fondi contrattuali. I provvedimenti di approvazione dei fondi contrattuali (fac-simile di esempi e casi concreti
di aziende sanitarie. La gestione dei fondi contrattuali. Gli effetti di riduzione automatica dei fondi. Gli
effetti di variabilità dei fondi a seguito di dinamiche organizzative. Gli effetti sulla retribuzione di risultato
aziendale e sul,a produttività collettiva. Gli effetti sulle condizioni di disagio. Gli effetti sulle posizioni
dirigenziali. La fase di consuntivo sulle risorse dei fondi contrattuali. La tipologie di utilizzo delle risorse in
avanzo: gli effetti automatici sul fondo di risultato e le dinamiche di contrattazione integrativa per finanziarie
le misure di sviluppo del personale. Le strategie e gli accorgimenti tecnici di recupero delle situazioni di
disavanzo dei fondi contrattuali. Il trend statistico di retribuzione del personale dipendete con effetto sui
fondi contrattuali. Le politiche contrattuali sui fondi contrattuali. La pianificazione delle azioni in
relazione alle risorse disponibili sui fondi contrattuali. La preparazione dell’ipotesi di sessione di bilancio sui
fondi contrattuali. Effetti dello spostamento e finalizzazione delle risorse dei fondi contrattuali. La fase di
contrattazione collettiva integrativa aziendale con le organizzazioni sindacali. La fase di controllo e
sottoscrizione definitiva dell’accordo. Gli effetti dell’articolazione e graduazione delle posizioni dirigenziali sui
fondi contrattuali. Gli effetti dell’articolazione e graduazione delle posizioni organizzative e funzioni di
coordina meno sui fondi contrattuali. Gli effetti del sistema di incentivazione di risultato della dirigenza e
sistema di produttività collettiva del personale del comparto sui fondi contrattuali. Gli effetti sul piano
annuale della pronta disponibilità sui fondi contrattuali. Gli effetti sul piano annuale sullo straordinario sui
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fondi contrattuali. Le dinamiche strutturali sulle azioni dei fondi contrattuali. Gli effetti sulle politiche
retributive di sviluppo del personale. Gli effetti sulle equiparazioni, specifico trattamento, ed indennità. Le
dinamiche non strutturali sulle azioni sui fondi contrattuali. Verso un sistema di qualità dei Fondi
Contrattuali. Panoramica dei più comuni errori frequenti rilevati che incidono sulla correttezza del calcolo
dei fondi contrattuali. Gli spostamenti illegittimi dei fondi contrattuali non consentiti. La revisione continua e
le modalità di correzione. Gli effetti dei fondi contrattuali sul bilancio aziendale. La costruzione di regole
condivise per un sistema di qualità dei fondi contrattuali. Esempi pratici in aula.
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LE FUNZIONI MANAGERIALI DI COORDINAMENTO
DELLE PROFESSIONI SANITARIE: CORSO AVANZATO
DOCENTE: dott. FELICE MARRA, Esperto in management delle risorse umane nelle aziende sanitarie Autore di libri e pubblicazioni e collaboratore delle riviste Ragiusan, Nurse24, Diritto.it, Sanità Pubblica e
Privata, Agenzia Sanitaria Italiana.
DESTINATARI: Coordinatori delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetriche, tecniche sanitarie, della
prevenzione e della riabilitazione. Dirigenza Sanitaria infermieristica e tecnica. Unità infermieristiche e
tecniche per la preparazione alla carriera di coordinatore.
OBIETTIVI: Fornire gli elementi giuridici, organizzativi e manageriali per i coordinatori delle professioni
sanitarie nel comparto Sanità. Una completa trattazione delle norme che regolano il rapporto di lavoro,
attraverso l’analisi dei vari contratti collettivi nazionali di lavoro, accostata ad una analisi sulle funzioni di
management del coordinatore per l’organizzazione dei servizi, la gestione delle risorse umane e le relative
responsabilità.
PROGRAMMA: Natura e caratteristiche delle funzioni del coordinatore delle professioni
sanitarie: Normativa nazionale e assetto contrattuale di lavoro; I poteri e le funzioni del coordinatore; I
contesti organizzativi e le relazioni con la dirigenza infermieristica e medica; L’affidamento dell’incarico e la
graduazione delle funzioni; Gli obiettivi e i compiti del coordinatore delle professioni sanitarie. La funzione
manageriale del coordinatore per l’organizzazione delle attività: L’assetto organizzativo: il
funzionigramma e l’organigramma; L’analisi del fabbisogno delle risorse umane, tecniche e finanziarie; La
determinazione dei criteri per i carichi di lavoro; L’assetto delle relazioni sindacali in relazione alle modifiche
organizzative; Elementi di contabilità generale e controllo dei costi; Il sistema informativo e la circolazione
delle comunicazioni; La semplificazione del linguaggio scritto, la sburocratizzazione ed il lavoro per obiettivi
di risultato; La pianificazione dei turni; La gestione e controllo del materiale di consumo. La funzione
manageriale nella gestione delle risorse umane: La descrizione delle posizioni di unità di linea,
secondo il modello della job description; L’analisi del potenziale delle risorse umane di linea; Lo sviluppo
delle competenze mediante azioni interne; Le dinamiche delle presenze assenze del personale; La gestione
dei riposi giornalieri e settimanali; La mobilità esterna ed interna; La flessibilità nell’utilizzo delle risorse
umane: la diversa collocazione funzionale; La gestione dei rapporti di lavoro flessibili: il lavoro interinale/
somministrazione/ tempo determinato; La pronta disponibilità ed i piani per affrontare le emergenze; La
pianificazione dello straordinario; La pianificazione degli obiettivi e il monitoraggio; La produttività collettiva,
l’incentivazione ed il merito; La gestione dei processi di valutazione del personale; L’ordine di servizio:
modalità e criteri; Gli stili di leadership; La costruzione della squadra funzionale; La gestione dei conflitti e le
tecniche di negoziazione; La motivazione e il coinvolgimento dei collaboratori al fine di accrescere la
perfomance. La comunicazione verbale e non verbale; La creazione manageriale del valore di utilità: tecniche
di sviluppo della missione e dell’integrità professionale. Le Responsabilità del coordinatore delle
professioni sanitarie: La cartella clinica: natura e caratteristiche e profili di responsabilità; Il controllo e il
monitoraggio nella somministrazione dei farmaci; La responsabilità disciplinare; La responsabilità penale; La
responsabilità civile; La responsabilità professionale; Elementi di prevenzione della corruzione, codice etico,
trasparenza, e legalità delle azioni.
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LE PROFESSIONI INFERMIERISTICHE:
RUOLO, COMPETENZE, PROFILI DI RESPONSABILITÀ
DOCENTE: dott. FELICE MARRA, Esperto in management delle risorse umane nelle aziende sanitarie Autore di libri e pubblicazioni e collaboratore delle riviste Ragiusan, Nurse24, Diritto.it, Sanità Pubblica e
Privata, Agenzia Sanitaria Italiana.
DESTINATARI: Professioni sanitarie infermieristiche di linea. Coordinatore delle professioni infermieristiche.
Dirigenza infermieristica.
OBIETTIVI: Fornire gli elementi giuridici che governano la funzione Infermieristica, tracciando le relative
funzioni, il rapporto di lavoro e le relative responsabilità, alla luce delle novità introdotte dalla legge di
Stabilità 2015 (comma 566).
PROGRAMMA: Ruolo e competenze dell’infermiere nell’Azienda Sanitaria: Evoluzione di una
professione ai sensi delle leggi n. 42/2009; n. 251/2000 e n. 43/2006; Scenari attuali e ambiti di autonomia;
Il modello dell’infermiere di base; Il modello dell’infermiere manager coordinatore; Il modello dell’infermiere
manager dirigente; Il modello dell’infermiere specialista; Le relazioni tra infermieri, operatori socio
assistenziali e medici. Il comma 566 della legge di stabilità 2015: prospettive attuali e future. Job
description e percorsi di carriera. L’assetto giuridico della documentazione sanitaria: La cartella
clinica; La cartella infermieristica; La scheda di dimissione; Il registro operatorio; La scheda di triage; La
denuncia di nascita. Le responsabilità giuridiche delle professioni infermieristiche: La responsabilità
professionale; La responsabilità civile e penale; La responsabilità disciplinare; Gli ambiti di responsabilità
particolari: La responsabilità giuridica di emergenza; La responsabilità giuridica per la prescrizione e
somministrazione dei farmaci; La responsabilità giuridica per la tutela della privacy.
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L’INTEGRITÀ, LA MISSIONE E LA MOTIVAZIONE DELLE PROFESSIONI
SANITARIE PER IL MIGLIORAMENTO DELLA PERFORMANCE E DELLA
QUALITÀ DEI SERVIZI
DOCENTE: dott. FELICE MARRA, Esperto in management delle risorse umane nelle aziende sanitarie Autore di libri e pubblicazioni e collaboratore delle riviste Ragiusan, Nurse24, Diritto.it, Sanità Pubblica e
Privata, Agenzia Sanitaria Italiana.
DESTINATARI: Tutte le professioni sanitarie infermieristiche, ostetriche, tecniche, della prevenzione, della
riabilitazione di linea. Coordinatore delle professioni infermieristiche. Dirigenza infermieristica.
OBIETTIVI: Fornire le tecniche e le metodologie per sviluppare l’integrità professionale personale al fine di
un miglioramento della perfomance e della qualità del lavoro delle professioni sanitarie. Il corso è
interamente dedicato allo sviluppo delle capacità personali attraverso metodologie di management
fortemente innovative.
PROGRAMMA: La costruzione dell’integrità professionale: Il rispetto dei ruoli; La determinazione e la
perseveranza; La pianificazione organizzata; La flessibilità operativa; L’affidabilità e la responsabilità; La
costruzione dell’autorevolezza; La tolleranza nelle relazioni; L’agire retto e trasparente e la lotta alla
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corruzione. L’imparzialità nell’erogazione delle cure ai cittadini; La gestione delle situazioni di incompatibilità.
La missione nell’esecuzione del compito professionale: La motivazione ed il coinvolgimento nello
svolgimento del compito; Lo sviluppo della soddisfazione personale di risultato; La creazione del valore di
utilità degli operatori: tecniche e metodologie applicative; Il superamento delle zone di comfort professionali;
Il lavoro per risultati e il valore della sfida; Le azioni di recupero nelle situazioni di stress lavorativo; Le azioni
di recupero della risorsa umana improduttiva; Le tecniche motivazionali nelle situazioni di emergenza; Lo
sviluppo delle capacità personali; Il lavoro di squadra funzionale secondo il metodo master mind; La
costruzione della leadership personale e collettiva. Le relazioni e la comunicazione: La comunicazione
verbale e non verbale; Le relazioni tra professioni sanitarie; La gestione dei conflitti; La relazione con
l’utente; Metodologie e tecniche di comunicazione.
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LA CONTABILITÀ ECONOMICO PATRIMONIALE NEL COMPARTO SANITÀ:
CORSO BASE
DOCENTE: dott. MASSIMO BARBIERO, Direttore della Ragioneria Territoriale dello Stato di Vicenza - Ex
Dirigente del Servizio Economico Finanziario di Enti del Comparto Sanità - Revisore legale - Componente del
Collegio Sindacale di Aziende del SSN - Formatore EBIT, Scuola di Formazione e Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: Il corso è rivolto a coloro che si occupano, a vario titolo, degli aspetti contabili della
gestione aziendale (operatori del servizio economico finanziario ma anche e soprattutto operatori degli altri
servizi, amministrativi e non) e si propone di fornire/consolidare, attraverso numerose esemplificazioni ed
esercitazioni pratiche, le nozioni di base della contabilità delle aziende sanitarie pubbliche.
PROGRAMMA: I PRINCIPI CONTABILI ED IL SISTEMA INFORMATIVO CONTABILE AZIENDALE: I
nuovi principi contabili generali per il settore sanitario previsti dal Titolo II del D.Lgs. 23 giugno 2011 n. 118.
Il ruolo del servizio economico finanziario nelle aziende sanitarie e i rapporti tra il servizio economico
finanziario e gli altri servizi aziendali. Il piano dei conti dell’azienda sanitaria secondo il D.Lgs. 23 giugno
2011 n. 118. L'organizzazione del sistema contabile: controllo interno e informativa esterna. Le relazioni tra
contabilità generale e la procedura di budget e il collegamento con la contabilità analitica per centro di costo
(cenni). IL CONTO ECONOMICO: Il criterio della competenza e i principi contabili fondamentali di
redazione del bilanci. Analisi degli aspetti tipici della rilevazione dei costi e dei ricavi d'esercizio delle aziende
sanitarie. Le scritture contabili: il metodo della partita doppia. Esemplificazioni pratiche delle scritture
contabili più ricorrenti. La rilevazione mensile degli stipendi. I pagamenti ai professionisti abituali e
occasionali e la gestione delle ritenute fiscali. La contabilizzazione dell'IRAP. Le manutenzioni: quando sono
ordinarie e quando straordinarie. Le scritture contabili relative alla gestione straordinaria. Le donazioni. I
contributi in conto capitale e la sterilizzazione degli ammortamenti. Problematiche connesse alla rilevazione
della mobilità sanitaria. Analisi degli accantonamenti di fine esercizio. Le rilevazioni per il fondo rischi ed
oneri. La tenuta dei libri e dei registri obbligatori previsti dalla normativa civilistica e fiscale (cenni). LO
STATO PATRIMONIALE: Criticità tipiche delle aziende sanitarie. Rilevazione dei beni patrimoniali. Criteri di
valutazione e ammortamento dei cespiti. Immobili istituzionali e immobili da reddito. Le costruzioni in
economia. Le manutenzioni straordinarie e le capitalizzazioni dei costi. L'attivo circolante: crediti e
magazzino. I debiti nello stato patrimoniale. Le voci del patrimonio netto. Le scritture di integrazione e
rettifica per la formazione del bilancio d'esercizio. Esempio semplificato di chiusura dei conti e di formazione
del conto economico e dello stato patrimoniale.
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LA CONTABILITÀ ECONOMICO PATRIMONIALE NEL COMPARTO SANITÀ:
CORSO AVANZATO
DOCENTE: dott. MASSIMO BARBIERO, Direttore della Ragioneria Territoriale dello Stato di Vicenza - Ex
Dirigente del Servizio Economico Finanziario di Enti del Comparto Sanità - Revisore legale - Componente del
Collegio Sindacale di Aziende del SSN - Formatore EBIT, Scuola di Formazione e Perfezionamento per la P.A.
PROGRAMMA:
RAPPORTO
TRA
L’ORDINAMENTO
DELLE
AZIENDE
SANITARIE
E
L’ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA INFORMATIVO CONTABILE: Valenza del rinvio al Codice Civile
operato dall’art. 5 del D.Lgs. 502/92 e coordinamento con le disposizioni costituenti principi fondamentali di
coordinamento della finanza pubblica ex art. 117, comma 3, della Costituzione previsti dal D.Lgs. 23 giugno
2011, n. 118. I principi contabili generali e applicati per il settore sanitario previsti dal Titolo II del D.Lgs. 23
giugno 2011, n. 118. L’organizzazione del sistema contabile: controllo interno e informativa esterna. Il piano
dei conti dell’azienda sanitaria secondo il D.Lgs. 23 giugno 2011, n. 118. La pianificazione strategica e il
bilancio economico preventivo. La contabilità direzionale. Il ruolo del servizio economico finanziario nelle
aziende sanitarie. Le relazioni tra contabilità generale e la procedura di budget. Il ruolo della contabilità
analitica per centro di costo. L’OUTPUT DELLA CONTABILITÀ GENERALE: LO STATO
PATRIMONIALE: Criticità tipiche delle aziende sanitarie. I principi di valutazione specifici del settore
sanitario di cui all’art. 29 D.Lgs. 23 giugno 2011, n. 118. Rilevazione dei beni strumentali. Criteri di
valutazione e ammortamento dei cespiti secondo i principi di valutazione ex art. 29 D.Lgs. 118/2011.
Immobili istituzionali e immobili da reddito. Capitalizzazioni dei costi e costruzioni in economia. Le
manutenzioni straordinarie: differenze con le manutenzioni ordinarie “spesabili” nell’esercizio. L’attivo
circolante: crediti e magazzino secondo i principi di valutazione ex art. 29 D.Lgs. 118/2011. La valutazione
del capitale circolante e la rilevazione delle attività in corso alla fine dell’esercizio. Donazioni e contributi in
conto capitale secondo i principi di valutazione ex art. 29 D.Lgs. 118/2011. Le voci del patrimonio netto. Il
fondo ferie maturate non godute, l fondo svalutazione crediti. I debiti nello stato patrimoniale. L’OUTPUT
DELLA CONTABILITÀ. GENERALE: IL CONTO ECONOMICO: Il criterio della competenza e i principi
contabili fondamentali di redazione del bilancio. Analisi degli aspetti tipici della rilevazione dei costi e dei
ricavi d’esercizio delle aziende sanitarie. La gestione finanziaria. La gestione straordinaria. La
contabilizzazione dell’IRAP. Problematiche connesse alla rilevazione della mobilità sanitaria. L’assistenza
protesica. Lo stato dei rischi aziendali e l'adeguatezza degli accantonamenti ai fondi rischi e oneri secondo i
principi di valutazione ex art. 29 D.Lgs. 118/2011. Le donazioni. La sterilizzazione degli ammortamenti e le
novità introdotte in materia dal D.Lgs. 23 giugno 2011, n. 118. Le scritture di integrazione e rettifica per la
formazione del bilancio d’esercizio. Esempi ed esercitazioni pratiche. La costruzione del rendiconto
finanziario. Tenuta dei libri e dei registri obbligatori previsti dalla normativa civilistica e fiscale. LE
CONTABILITÀ SEPARATE: L’integrazione del sistema informativo aziendale. I consuntivi per distretto e
per presidio ospedaliero. La rilevazione dei costi e dei ricavi dell’attività libero professionale intramuraria e la
consuntivazione richiesta dalla normativa vigente. Le camere a pagamento. Collegamenti con la contabilità
generale e la contabilità analitica. Le attività commerciali rilevanti ai fini IRES e IVA e i conseguenti obblighi
fiscali.
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IL REGIME FISCALE NEL COMPARTO SANITÀ: IRES, IRAP, IVA, IMPOSTE
INDIRETTE, SOLUZIONE CASI PRATICI, ESAME PRASSI MINISTERIALE ED
INDIRIZZI GIURISPRUDENZIALI
DOCENTE: dott. MASSIMO BARBIERO, Direttore della Ragioneria Territoriale dello Stato di Vicenza - Ex
Dirigente del Servizio Economico Finanziario di Enti del Comparto Sanità - Revisore legale - Componente del
Collegio Sindacale di Aziende del SSN - Autore di pubblicazioni in materia - Formatore EBIT, Scuola di
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PROGRAMMA: ASPETTI GENERALI: Lo statuto fiscale delle aziende del SSN. La soggettività passiva delle
aziende sanitarie pubbliche: elementi distintivi. L’evoluzione del regime fiscale delle aziende del SSN e le
disparità di trattamento rispetto alla sanità privata. Attività istituzionali e attività commerciali: gli effetti sul
piano pratico e sul piano organizzativo della c.d. “doppia veste” e gli effetti sui vari pro-rata. Prassi
ministeriale e analisi della giurisprudenza tributaria. L’IRES: La c.d. “decommercializzazione” dell’attività
istituzionale e le attività imponibili. Ricavi commerciali e ricavi imponibili ai fini IRES: due fattispecie spesso
non coincidenti. La riduzione al 50% dell’aliquota IRES. Redditi fondiari e tassazione delle rendite dei presidi
ospedalieri. Redditi di capitale. Redditi diversi e plusvalenze da alienazione di aree fabbricabili. Redditi
d’impresa. La contabilità separata per le attività commerciali. L’organizzazione della contabilità generale ai
fini della contabilità separata fiscale. I beni relativi all’attività commerciale. L’imputazione contabile e la
deduzione dei costi promiscui. Il pro-rata dei costi promiscui ai fini IRES: le indicazioni del Ministero. Analisi
delle attività commerciali con particolare riguardo alla gestione delle camere a pagamento e alla
sperimentazione dei farmaci. Gli oneri deducibili e quelli per i quali spetta una detrazione d’imposta. La
dichiarazione dei redditi nel Modello Unico. L’attività libero professionale intramuraria. Cenni sulla contabilità
separata dell’attività libero professionale intramuraria e relativi collegamenti con la contabilità generale e con
la contabilità analitica. Il ruolo del servizio economico finanziario nella gestione e nel versamento delle
ritenute fiscali e previdenziali. Metodologia per il controllo delle ritenute operate dai vari servizi aziendali nel
corso del periodo d’imposta. Versamento delle ritenute e quadratura coi conti di contabilità generale. Le
ritenute per il lavoro autonomo abituale: esame delle casistiche. Le ritenute per il lavoro autonomo
occasionale: esame delle casistiche. Le co.co.co. e i compensi per redditi di lavoro autonomo occasionale:
ritenute fiscali e previdenziali. Il contributo INPS per i compensi occasionali superiori ad euro 5.000. Le
ritenute sui rimborsi spese nei redditi di lavoro autonomo abituale e occasionale. L’IMPOSTA SULLE
ATTIVITÀ PRODUTTIVE: Il D.Lgs. 446/97: i principi generali dell'imposta ed ambito soggettivo di
applicazione. L'articolo10-bis: i metodi di calcolo. La base imponibile per l’attività istituzionale. La deduzione
per i dipendenti disabili. L’IRAP nei compensi per attività libero professionale intramuraria. I lavoratori
interinali e il personale dipendente comandato. Arretrati sulle retribuzioni. Analisi delle problematiche più
controverse. Calcolo di convenienza ed esercizio dell’opzione ex art. 10, comma 2, del D.Lgs 446/1997: i
riflessi erariali in caso di mancata dimostrazione della convenienza. La contabilità separata quale
presupposto per l’esercizio dell’opzione. Il c.d. metodo misto. Determinazione del valore della produzione
netta relativamente alle attività commerciali. Effetti sull’IRAP “retributiva”. Le integrazioni e le rettifiche di
fine esercizio. Il principio della competenza temporale dei costi e dei ricavi. I costi fiscalmente deducibili. La
determinazione degli ammortamenti. Le plusvalenze patrimoniali. I costi promiscui e l’utilizzo del pro-rata ai
fini IRAP. Il problema degli acconti “commerciali”. Il modello di dichiarazione IRAP: guida alla compilazione.
L’IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO: Presupposto e determinazione dell’imposta. Distinzione tra
operazioni imponibili, non imponibili, esenti, escluse e fuori dal campo di applicazione dell’IVA. Momento
impositivo per cessioni di beni e prestazioni di servizi. Effettuazione delle operazioni e momento di
fatturazione. La dichiarazione annuale e le scadenze infrannuali. Il pro-rata da operazioni esenti e il pro-rata
temporis. La contabilità separata delle attività commerciali e la tenuta, conservazione e stampa delle
scritture contabili: rapporto con la contabilità generale. Il pro-rata dei costi promiscui ai fini IVA. La
successione dei pro-rata e le conseguenti scritture della contabilità separata. L’ulteriore separazione ex art.
36 del DPR 633/72. Il registro delle fatture emesse. Il registro degli acquisti. Il registro dei corrispettivi. Il
registro riepilogativo. Operazioni esenti per attività sanitarie: esame della casistica. Attività esenti e gestione
del pro-rata da operazioni ex art. 10 del D.P.R. n. 633/72. Separazione delle attività e dispensa da
adempimenti. Le prestazioni del Servizio Medicina Legale. Prestazioni socio-sanitarie, educative, di assistenza
domiciliare o ambulatoriale. I distributori automatici di alimenti e bevande. Le sponsorizzazioni.
Problematiche relative all’applicazione dello “split payment” e del “reverse charge”. Esame ragionato delle
circolari e della giurisprudenza relativa al trattamento tributario di operazioni varie. Compilazione della
dichiarazione annuale. Le sanzioni tributarie e il ravvedimento operoso. INQUADRAMENTO DEI RICAVI
AI FINI IRES, IRAP E IVA: Ricavi non imponibili ai fini IRES e IRAP e fuori dal campo di applicazione
dell’IVA. Ricavi imponibili ai fini IRES e IRAP e fuori dal campo di applicazione dell’IVA. Ricavi imponibili ai
fini IRES e IRAP e agli effetti dell’IVA. Ricavi decommercializzati ai fini IRES e IRAP e rilevanti ai fini IVA: LE
ALTRE IMPOSTE INDIRETTE: L’imposta di registro. La registrazione dei lodi arbitrali. L’imposta di bollo.
La nuova IMU.
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LA DISCIPLINA DEGLI SCARICHI IDRICI NELLE STRUTTURE SANITARIE
ED I PROFILI DI RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA E PENALE
PER GLI SCARICHI NON AUTORIZZATI
DESTINATARI: Aziende Ospedaliere; Asl; Case o Istituti di cura; Case di riposo; Ambulatori medici, Studi
veterinari o simili, Laboratori dì analisi; Polizie Municipali, che svolgono controlli ambientali sulle strutture
sanitarie; Uffici Tecnici; Ufficio Ambiente
DOCENTE: avv. GAETANO ALBORINO, Esperto in legislazione ambientale - Formatore EBIT, Scuola di
Formazione e Perfezionamento per la P.A.
PREMESSA: Il recente Regolamento di semplificazione ambientale (d.P.R. n. 59/2013) introduce importanti
novità riguardanti gli «adempimenti in materia di scarichi idrici nelle strutture sanitarie».
In particolare, detta le condizioni affinché gli scarichi di date attività – e fra queste: ambulatori medici, studi
veterinari o simili, laboratori dì analisi; ospedali, case o istituti di cura; case di riposo - possano essere ipso
iure assimilate alle acque reflue domestiche.
E ancora: la nuova Autorizzazione Unica Ambientale: Una facoltà o un obbligo per le aziende sanitarie?
Quale il campo di applicazione e quali le strutture sanitarie che la possono richiedere? Quali gli adempimenti?
Quali le responsabilità e quali le sanzioni?
OBIETTIVI: estendere il modello di miglioramento continuo anche alla gestione degli scarichi idrici prodotti
dalle strutture sanitarie; criteri di economicità e massima sicurezza per i cittadini e gli operatori, nel rispetto
della tutela ambientale, rispondendo al principio della “sostenibilità”, attuando politiche ambientali di tipo
correttivo e, quando possibile, preventivo; promuovere l’integrazione fra le attività di gestione di scarichi e
rifiuti; impedire l’inquinamento ed attuare il risanamento dei corpi idrici inquinati; garantire usi sostenibili e
durevoli delle risorse idriche con priorità per quelle destinate ad uso potabile; difendere gli ecosistemi
acquatici, mantenendo la loro capacità di sostenere comunità animali e vegetali ampie e diversificate.
PROGRAMMA: 1. Riferimenti normativi: Il passaggio dalla vecchia disciplina del D. Lgs. 152/1999 al
nuovo Codice dell’Ambiente. 2. La nuova nozione di scarico introdotta dal cd. 2° decreto correttivo del
Codice. 3. Gli elementi essenziali del concetto di scarico. 4. I corpi ricettori. 5. Le vasche e le cisterne:
scarico o deposito temporaneo ? 6. I rifiuti costituiti da acque reflue. 7. Le acque di scarico e i rifiuti liquidi.
8. Rifiuti liquidi ed acque di scarico: due diversi concetti disciplinati rispettivamente dalla III^ e IV^
parte del T.U. dell’Ambiente. 9. I rapporti tra la normativa sulla tutela delle acque e quella in tema di rifiuti.
10. Le tipologie di acque reflue: domestiche, industriali ed urbane. 11. La nozione di acque reflue
industriali secondo i recenti orientamenti della giurisprudenza. 12. Le acque prodotte dalle strutture
sanitarie: ampia casistica e giurisprudenza. 13. Criticità: Reflui di laboratorio analisi, anatomia
patologica, laboratori specialistici. 14. Nuove strutture; Ristrutturazioni; Nuove apparecchiature. 15.
L’immissione occasionale. 16. Scarico discontinuo di reflui e scarico occasionale. La distinzione
nell’evoluzione normativa e giurisprudenziale. 17. Le acque meteoriche e di dilavamento. 18. Le acque reflue
assimilabili alle domestiche. 19. Le deleghe alle Regioni per l’emanazione di specifiche normative in
materia di: limiti di emissione degli scarichi; assimilabilità alle acque reflue domestiche; acque meteoriche di
dilavamento e acque di prima pioggia; autorizzazione allo scarico. 20. La disciplina autorizzatoria degli
scarichi. 21. Il principio generale secondo cui tutti gli scarichi devono essere autorizzati. 22. Gli elementi
essenziali dell’autorizzazione. 23. Il potere discrezionale della Pubblica Amministrazione. 24. Tempi e validità
dell’autorizzazione. 25. Il subingresso di un soggetto in una attività economica già autorizzata:
obblighi ed adempimenti. 26. La disciplina dell’autorizzazione unica ambientale e la
semplificazione di adempimenti amministrativi in materia ambientale. 27. Il sistema sanzionatorio.
28. Gli illeciti amministrativi e gli illeciti penali. 29. La nuova responsabilità penale delle imprese e
degli enti pubblici sanitari derivanti da scarichi idrici non autorizzati.
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LA GESTIONE DEI RIFIUTI SANITARI: LA NUOVA CLASSIFICAZIONE DEI
RIFIUTI SANITARI CON I RELATIVI CODICI CER, OBBLIGHI
E RESPONSABILITÀ DELLE STRUTTURE SANITARIE
DESTINATARI: Aziende Ospedaliere; Asl; Case o Istituti di cura; Case di riposo; Ambulatori medici, Studi
veterinari o simili, Laboratori dì analisi; Polizie Municipali, che svolgono controlli ambientali sulle strutture
sanitarie; Uffici Tecnici; Ufficio Ambiente
DOCENTE: avv. GAETANO ALBORINO, Esperto in legislazione ambientale - Formatore EBIT, Scuola di
Formazione e Perfezionamento per la P.A.
OBIETTIVI: Alla luce dei recenti correttivi del Testo Unico Ambientale, nonché della più recente
giurisprudenza, il programma del corso prevede una analisi completa delle più controverse problematiche,
con un taglio pratico-operativo. Il D.L. 4 luglio 2015 n. 92, recante “Misure urgenti in materia di
rifiuti…” ha apportato tante modifiche, tutte rilevanti ai fini della gestione dei rifiuti sanitari: da quella
concernente la nozione di produttore di rifiuti, a quella di raccolta, fino a quella di deposito temporaneo.
Particolare spazio sarà dedicato alla nuova classificazione dei rifiuti sanitari: Dal 1° giugno 2015, è
entrata in vigore la Decisione 2014/995/CE, che ha introdotto il nuovo elenco europeo dei
rifiuti con i relativi codici CER. Le aziende e gli enti (pubblici e privati) devono subito (e bene)
adeguare le proprie procedure gestionali in conformità della nuova e complessa normativa.
Quali sono i nuovi adempimenti? Chi sono i soggetti obbligati? Quindi, il SISTRI e le nuove regole della
tracciabilità dei rifiuti introdotte dalla Legge n. 125/2013. Un particolare approfondimento sarà dedicato agli
adempimenti relativi alle scritture ambientali per le aziende sanitarie non sottoposte al SISTRI: i formulari di
identificazione dei rifiuti, i registri di carico e scarico, il MUD.
L’obiettivo del corso è, pertanto, aggiornare tutti gli operatori sanitari sulla corretta gestione dei rifiuti,
affinché siano responsabilmente e chiaramente conosciute le condotte che possono configurare illeciti di
rilievo penale. Come prevenirle ? Quali i nuovi adempimenti? Come cambia in generale la gestione dei rifiuti
sanitari? Quali sono le responsabilità delle strutture sanitarie? Quali le sanzioni? Specularmente, il corso si
rivolge altresì a tutti gli organi di polizia, ed in particolare alle Polizie Locali, che svolgono controlli ambientali
sulle strutture sanitarie.
PROGRAMMA: 1. La disciplina generale in materia di rifiuti nel nuovo Codice dell’Ambiente. I
principi generali e l’ambito di applicazione della disciplina. La nozione e la classificazione dei rifiuti. Rifiuti
liquidi ed acque di scarico: due diversi concetti disciplinati rispettivamente dalla III^ e IV^ parte del nuovo
Codice dell’Ambiente. Il deposito temporaneo: gli aspetti leciti e i rischi di illegalità connessi.
L’abbandono e il deposito incontrollato dei rifiuti. Lo smaltimento illecito di rifiuti. L’ordinanza
sindacale per la rimozione dei rifiuti nell’evoluzione giurisprudenziale: i presupposti normativi e
l’individuazione dell’organo competente alla sua emissione. Il trasporto dei rifiuti: l’attività più importante
della gestione dei rifiuti – Formulari di identificazione dei rifiuti. 2. La disciplina dei rifiuti sanitari. Il
quadro normativo di riferimento. La definizione, le tipologie e la classificazione dei rifiuti sanitari. I soggetti
pubblici e privati ai quali è demandata la gestione dei rifiuti sanitari. Gli adempimenti del produttore dei rifiuti
sanitari. Le responsabilità penali connesse alla gestione dei rifiuti nell’ambito delle strutture sanitarie
pubbliche e private. La gestione dei rifiuti sanitari: la raccolta; il deposito temporaneo; il deposito
preliminare; il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti sanitari. Obblighi, divieti e sanzioni. Le diverse modalità di
gestione dei rifiuti sanitari. Lo smaltimento di particolari tipologie di rifiuti sanitari. 3. Gli
adempimenti informatici e documentali nella gestione dei rifiuti sanitari. Il SISTRI e le novità
introdotte dal D.M. 24 aprile 2014 e dal Decreto - cd. Competività - n. 91/2014. I formulari
d’identificazione dei rifiuti. I registri di carico e scarico. M.U.D. Quali adempimenti? Quali responsabilità?
Quali le sanzioni? 4. I reati per l’illecita gestione dei rifiuti sanitari. Ampio spazio ai quesiti.
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MASTER IN LEGISLAZIONE AMBIENTALE E GESTIONE DEI RIFIUTI NELLA
SANITÀ: F.I.R., REGISTRI DI CARICO E SCARICO, SISTRI, NUOVA
CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI SANITARI, NUOVA DISCIPLINA DEGLI
SCARICHI IDRICI, OBBLIGHI E RESPONSABILITÀ
DESTINATARI: Aziende Ospedaliere; Asl; Case o Istituti di cura; Case di riposo; Ambulatori medici, Studi
veterinari o simili, Laboratori dì analisi; Polizie Municipali, che svolgono controlli ambientali sulle strutture
sanitarie; Uffici Tecnici; Ufficio Ambiente
DOCENTE: avv. GAETANO ALBORINO, Esperto in legislazione ambientale - Formatore EBIT, Scuola di
Formazione e Perfezionamento per la P.A.
OBIETTIVI: Alla luce dei recenti correttivi del Testo Unico Ambientale, nonché della più recente
giurisprudenza, il programma del Master prevede un'analisi completa delle più controverse problematiche,
con un taglio pratico-operativo. La Legge n. 125/2015 ha apportato tante modifiche, tutte rilevanti
ai fini della gestione dei rifiuti sanitari: da quella concernente la nozione di produttore di rifiuti, a quella
di raccolta, fino a quella di deposito temporaneo. Particolare spazio sarà dedicato alla nuova
classificazione dei rifiuti sanitari: dal 1° giugno 2015, è entrata in vigore la Decisione 2014/995/CE, che
ha introdotto il nuovo elenco europeo dei rifiuti con i relativi codici CER. Le aziende e gli enti (pubblici e
privati) devono subito (e bene) adeguare le proprie procedure gestionali in conformità della
nuova e complessa normativa. Quali sono i nuovi adempimenti? Chi sono i soggetti obbligati? Quindi, il
SISTRI e le nuove regole della tracciabilità dei rifiuti. Un particolare approfondimento sarà dedicato agli
adempimenti relativi alle scritture ambientali per le aziende sanitarie NON sottoposte al SISTRI: i formulari di
identificazione dei rifiuti, i registri di carico e scarico, il MUD.
Il recente Regolamento di semplificazione ambientale introduce importanti novità riguardanti gli
«adempimenti in materia di scarichi idrici nelle strutture sanitarie». In particolare, detta le
condizioni affinché gli scarichi di date attività – e fra queste: ambulatori medici, studi veterinari o
simili, laboratori dì analisi; ospedali, case o istituti di cura; case di riposo - possano essere
assimilate alle acque reflue domestiche. E ancora: le novità introdotte dal D.P.R. del 13 marzo 2013 n.
59, recante la disciplina dell’autorizzazione unica ambientale. Una facoltà o un obbligo per le
aziende sanitarie? Quale il campo di applicazione e quali le strutture sanitarie che la possono richiedere?
Quali gli adempimenti? Quali le responsabilità? Alla luce dei recenti orientamenti della giurisprudenza della
Corte di Cassazione, il programma del corso prevede un'analisi completa delle più controverse
problematiche, con un taglio pratico-operativo. L’obiettivo del Master è aggiornare tutti gli operatori
sanitari nella corretta gestione dei rifiuti e degli scarichi idrici, affinché siano chiaramente
conosciute le condotte che possono configurare reati.
PROGRAMMA: La disciplina generale in materia di rifiuti nel nuovo Codice dell’Ambiente. I
principi generali e l’ambito di applicazione della disciplina. La nozione e la classificazione dei rifiuti. Rifiuti
liquidi ed acque di scarico: 2 diversi concetti disciplinati rispettivamente dalla III^ e IV^ parte del nuovo
Codice dell’Ambiente. Il deposito temporaneo: gli aspetti leciti e i rischi di illegalità connessi. L’abbandono e il
deposito incontrollato dei rifiuti. Lo smaltimento illecito di rifiuti. L’ordinanza sindacale per la rimozione dei
rifiuti nell’evoluzione giurisprudenziale: i presupposti normativi e l’individuazione dell’organo competente alla
sua emissione. Il trasporto dei rifiuti: l’attività più importante della gestione dei rifiuti – Formulari di
identificazione dei rifiuti. La disciplina dei rifiuti sanitari. Il quadro normativo di riferimento. La
definizione, le tipologie e la classificazione dei rifiuti sanitari. I soggetti pubblici e privati ai quali è demandata
la gestione dei rifiuti sanitari. Gli adempimenti del produttore di rifiuti sanitari. Le responsabilità penali
connesse alla gestione dei rifiuti nell’ambito delle strutture sanitarie pubbliche e private. La gestione dei
rifiuti sanitari: la raccolta; il deposito temporaneo; il deposito preliminare; il trasporto e lo smaltimento dei
rifiuti sanitari. Obblighi, divieti e sanzioni. Le diverse modalità di gestione dei rifiuti sanitari. Lo smaltimento
di particolari tipologie di rifiuti sanitari. Gli adempimenti documentali e informatici nella gestione dei
rifiuti sanitari. Il SISTRI e le ultime novità legislative. Gli adempimenti documentali: formulari
d’identificazione dei rifiuti; i registri di carico e scarico. I reati per l’illecita gestione dei rifiuti sanitari
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alla luce delle ultime riforme del Testo Unico Ambientale. La disciplina degli scarichi idrici alla
luce del nuovo cd. Decreto di semplificazione. La nuova nozione di scarico introdotta dal cd. 2° decreto
correttivo del Codice. Gli elementi essenziali del concetto di scarico. I corpi ricettori. Le acque di scarico e i
rifiuti liquidi. I rapporti tra la normativa sulla tutela delle acque e quella in tema di rifiuti. Le tipologie di
acque reflue. Le acque prodotte dalle strutture sanitarie: ampia casistica e Giurisprudenza. Criticità: Reflui di
laboratorio analisi, anatomia patologica, laboratori specialistici. Nuove strutture; Ristrutturazioni; Nuove
apparecchiature. L’immissione occasionale. Le acque meteoriche e di dilavamento. Le acque reflue
assimilabili alle domestiche. La disciplina autorizzatoria degli scarichi. Il principio generale secondo cui tutti
gli scarichi devono essere autorizzati. Gli elementi essenziali dell’autorizzazione. Il potere discrezionale della
pubblica amministrazione. Tempi e validità dell’autorizzazione. Il subingresso di un soggetto in un’attività
economica già autorizzata: obblighi ed adempimenti. Il sistema sanzionatorio. La responsabilità
amministrativa e penale delle imprese e degli enti sanitari alla luce del decreto n. 121/2011.
ENTI LOCALI
LA STESURA DEL PRIMO STATO PATRIMONIALE ARMONIZZATO
NEL 2017 PER GLI ENTI LOCALI CON POPOLAZIONE INFERIORE
AI 5.000 ABITANTI
DOCENTE: dott.ssa ADELIA MAZZI, Esperta di processi organizzativi e sistemi contabili delle Pubbliche
Amministrazioni - Autrice di pubblicazioni in materia
DESTINATARI: Segretari comunali, Responsabili Servizi finanziari, Addetti Ufficio Ragioneria
ed Economato.
OBIETTIVI: L’art. 3 del d.l.vo 118/11 prevede che, a decorrere dal nuovo sistema contabile
armonizzato, le amministrazioni pubbliche ed i loro enti strumentali in contabilità finanziaria
conformino la propria gestione a regole contabili uniformi.
Nell’ambito di tale sistema integrato, la contabilità economico-patrimoniale affianca la
contabilità finanziaria, che costituisce il sistema contabile principale e fondamentale per fini
autorizzatori e di rendicontazione dei risultati della gestione finanziaria, per rilevare i
costi/oneri e i ricavi/proventi derivanti dalle transazioni poste in essere da una
amministrazione pubblica (come definite nell’ambito del principio applicato della contabilità
finanziaria).
Ciò, al fine di:
a) predisporre il conto economico per rappresentare le “utilità economiche” acquisite ed
impiegate nel corso dell’esercizio, anche se non direttamente misurate dai relativi movimenti
finanziari, e per alimentare il processo di programmazione;
b) consentire la predisposizione dello Stato patrimoniale (e rilevare, in particolare, le
variazioni del patrimonio dell’ente che costituiscono un indicatore dei risultati della
gestione);
c) predisporre la base informativa necessaria per la determinazione analitica dei costi;
d) consentire il rendiconto dell'esercizio 2017 con l'approvazione del primo consuntivo
armonizzato, comprendente il conto economico e lo stato patrimoniale, redatti secondo il
principio contabile all. 4/3 al Dlgs n. 118/2011.
A far data dal 2017 gli enti locali sono tenuti a iniziare la rilevazione concomitante e parallela dei fatti
gestionali integrata sia sotto il profilo finanziario che sotto il profilo economico-patrimoniale (art. 232 Tuel).
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PROGRAMMA: Riclassificazione delle voci attive e passive inserite nel conto del patrimonio 2016.
Ricognizione dei beni mobili e passaggio al conto del patrimonio escludendo i non rinvenuti. Riapertura dei
conti riclassificati al 1° gennaio 2017, secondo la nuova articolazione patrimoniale. Tabella con prime
scritture di raccordo, comprese gli importi attribuiti a seguito delle differenze di valutazione, negative e
positive. Rilevazione in partita doppia delle differenze di valutazione. Costituzione riserve di capitale e verifica
nuovo patrimonio netto. Avvio delle scritture in partita doppia da riportare sul libro giornale. Tipologia dei
beni da inventariare. Censimento e redazione fascicolo del patrimonio immobiliare. Il conto economico e lo
stato patrimoniale, redatti secondo il principio contabile all. 4/3 al D.Lgs. 118/2011. Tabelle delucidative
delle operazioni da rendicontare e registrare.
------------------------------
ENTI LOCALI: COMPOSIZIONE BUSTA PAGA, ASSENZE DAL SERVIZIO ED
INCIDENZA DELLE STESSE SUGLI STIPENDI E SULLA COMPILAZIONE LISTA
PosPA (AGGIORNATO ALLA LEGGE DI BILANCIO 2017)
DOCENTE: avv. DONATO BENEDETTI, Ex Dirigente Personale Ente Locale, Esperto in materia, Formatore
EBIT, Scuola di Formazione e Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: Servizio Personale – Ufficio Stipendi
OBIETTIVI: Il corso ha l’obiettivo di fornire agli addetti degli Uffici deputati al pagamento degli
stipendi di Enti Locali, le nozioni fondamentali relative ai meccanismi contabili del cedolino
retributivo.
Successivamente ad una breve premessa sui principi generali che regolano il rapporto di pubblico impiego, si
analizzeranno i principali istituti contabili disciplinati dai contratti nazionale di lavoro e dai contratti
decentrati, utilizzando come strumento didattico la struttura retributiva del cedolino del dipendente,
suddiviso in voci fisse e accessorie. Il tutto tenendo conto delle modifiche sulla struttura retributiva dei
dipendenti pubblici che ne è conseguita con la Riforma Brunetta. Verrà dedicata una particolare attenzione
alla gestione dei c.d. “Fondi contrattuali” per una corretta compilazione delle corrispondenti tabelle del Conto
Annuale. Il corso è aggiornato con più recenti novità legislative e/o normative intervenute in materia:
•
Il c.d. “blocco “ dei fondi destinati alla contrattazione decentrata integrativa, operato
dall’art. 9-comma 2bis- del D.L.78/2010, come modificato ed integrato dal comma 456 della legge
n.147/2013, l’impatto sui fondi 2015. L’impatto sui fondi 2016 operato dalla legge di stabilità
2016. LE REGOLE DI FINANZIAMENTO DEL FONDO NEL 2017.
Verranno illustrate le più recenti Circolari INPS in materia di denunce previdenziali e
trattamento giuridico economici dei dipendenti degli Enti Locali: Circ.INPS 105_2012, Circ. INPS n.
97/2013, Circ. INPS n.6 del 16_1_2014, Circolare INPS 81/2015, Messaggio INPS n.3284/2015, Circolare
INPS n.11/2016.
Al termine del corso, i partecipanti avranno una visione chiara e paradigmatica di tutti i principali meccanismi
contabili e previdenziali connessi all’emissione del cedolino retributivo dei dipendenti cui si applica la
normativa del personale del comparto Enti Locali.
PROGRAMMA: Brevi indicazioni concernenti i principi fondamentali che regolano il rapporto di pubblico
impiego. La contrattazione collettiva nazionale e decentrata. La Busta Paga: La struttura della busta paga
del personale delle Categorie e del personale Dirigente: voci fisse e voci accessorie (in questo ambito
saranno illustrati i meccanismi contabili del cedolino, il calcolo delle voci accessorie come previsto dalle
disposizioni contrattuali, nonché il ricalcolo degli arretrati contrattuali). Le tipologie di voci fisse. Le voci
accessorie ed i meccanismi di gestione dell’uscita dei Fondi contrattuali, finalizzata alla corretta
compilazione delle corrispondenti tabelle del conto annuale. Gli effetti della riforma “Brunetta” sulla
struttura retributiva dei dipendenti pubblici: La performance sostituisce la produttività individuale e collettiva.
La performance individuale e organizzativa: nuove voci retributive del trattamento accessorio nel nuovo art
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45 del D.Lgs. n. 165/01. Impatto “contabile” delle nuove regole di finanziamento della performance sui
Fondi destinati alla Contrattazione decentrata. Art. 10 CCNL 9 maggio 2006. Voci fisse e voci accessorie:
straordinario, maggiorazioni, indennità di turno, indennità per riposo compensativo, reperibilità, indennità di
rischio et similia. Indennità ex art. 37 CCNL 6/7/1995 e s.m.i.. Indennità ex art. 17 lett.f) ed i) CCNL
1/4/1999 e s.m.i.; Progressioni orizzontali e verticali. La disciplina della retribuzione di posizione e di risultato
delle posizioni organizzative e delle alte professionalità. Cenni alla struttura retributiva della Dirigenza. La
disciplina del preavviso e delle trattenute per “mancato preavviso”. Il trattamento economico ferie non
godute, permessi e malattie, congedi parentali, aspettative, assenze per motivi politici e sindacali. Il
trattamento economico del part-time e del tempo determinato. La tredicesima mensilità: modalità di calcolo
con particolare attenzione all’applicazione delle disposizione di legge e di CCNL disciplinanti le assenze dal
servizio: congedi parentali, per malattia del figlio et similia. Gli effetti della disciplina prevista dall’art. 9 del
D.L. n. 78/2010 convertito in L. n. 122/2010 e s.m.i. sul sistema premiante previsto dal d.lgs. n. 150/2009.
Cenni agli “obblighi di adeguamento” dei Contratti decentrati 2013 secondo quanto disposto
dall’art. 65, 4°comma, D.lgs.150/2009 s.m.i. Le conseguenze della disapplicazione dal 2015 dell’art. 9
– comma 2bis – del d.l.78/2010 e s.m.i. in ordine al blocco della contrattazione decentrata ed il ripristino
dell’obbligo di riduzione operato dalla legge di stabilità 2016. LE POSSIBILITÀ DI AUMENTO DEI FONDI
DESTINATI ALLA CONTRATTAZIONE DECENTRATA E RELATIVE PROBLEMATICHE APPLICATIVE
NEL 2017. Cenni agli obblighi di pubblicazione dei dati afferenti le retribuzioni del personale,
sanciti dal d.lgs. 33/2013. Gli obblighi di pubblicazione dei dati afferenti le retribuzioni del
personale, sanciti dal d.lgs. 33/2013. Il concetto di imponibile e la sua rilevanza nei meccanismi
contabili della busta paga. L’imponibile TFS e TFR. Illustrazione delle differenze fra i due istituti.
L’imponibile previdenziale, INAIL e fiscale dopo la riforma dei redditi da lavoro dipendente (D.L.vo n.
314/97). Le trattenute a carico dell’Ente e del dipendente. Le trattenute sulle retribuzioni in caso di assenza.
Il concetto di cassa e il concetto di competenza ai fini fiscali e previdenziali: Circ. INPS n.97/2013 e s.m.i. Le
principali e più recenti circolari INPS in materia previdenziale riferite alla disciplina giuridico-economica dei
dipendenti degli Enti Locali. La struttura della nuova Denuncia UNIEMENS – Lista PosPA con individuazione
dei dati elaborati nei cedolini che confluiscono nella Lista PosPA allo scopo di offrire una visione completa di
tutti i flussi dei dati contabili relativi alla gestione del personale : in questo ambito si farà riferimento alla
struttura della Denuncia UNIEMENS – Lista PosPA ed al relativo Allegato Tecnico contenuti nei relativi
documenti rinvenibili nel sito web dell’INPS. Nell’ambito della struttura della Lista PosPA, verranno
esaminati i principali istituti concernenti i congedi parentali, le assenze per assistenza
all’handicap, la contribuzione figurativa, le aspettative per mandato elettorale e sindacale, et
similia. Gestione delle competenze del personale deceduto e ai rispettivi eredi. Esame casistiche
in materia di successioni legittime e testamentarie. Problematiche connesse agli eredi minorenni,
adempimenti da parte degli eredi in relazione alle disposizioni in materia di imposte di successione. Disciplina
fiscale e previdenziale degli emolumenti da corrispondere agli eredi legittimi e testamentari. Cenni sul
recupero degli emolumenti non dovuti ai dipendenti e ripetizione di emolumenti da parte dei dipendenti nei
confronti della Pubblica Amministrazione. Cessioni, pignoramenti, delegazioni di pagamento a carico dei
dipendenti, come disciplinati dal D.P.R. 180/1950 e s.m.i.
------------------------------
LA CONTRATTAZIONE DECENTRATA INTEGRATIVA 2017 NEGLI ENTI LOCALI
DOCENTE: avv. DONATO BENEDETTI, Ex Dirigente Personale Ente Locale, Esperto in materia, Formatore
EBIT, Scuola di Formazione e Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: Servizio Personale – Ufficio Relazioni sindacali
OBIETTIVI: L’art. 4 del D.L. n. 16/2014, convertito in legge n. 68/2014, ha introdotto importanti novità
in materia, in particolare con riferimento ad una possibile sanatoria in materia di erogazione
indebita di trattamenti economici accessori riconosciuti al personale dipendente sino al 31
dicembre 2012.
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Su questa importante problematica il corso intende fornire adeguata conoscenza dei meccanismi di gestione
dei vari passaggi che portano all’operatività della sanatoria.
Verrà consegnata una dispensa con un indice ragionato contenente tutta la documentazione
riferita alle materie oggetto del programma, inclusa una dispensa con le tabelle dei fondi dal
1999 ad oggi per eventuali controlli per valutare l’eventuale necessità di rimodulare la
composizione degli stessi in caso di errori materiali, di calcolo, ecc.
PROGRAMMA: Inquadramento generale del pubblico impiego D.lgs. 165/2001 e s.m.i., D.lgs.
150/2009 e s.m.i. Un “focus” particolare verrà dedicato alla procedura di approvazione dei Contratti
Decentrati Integrativi, ed al loro contenuto, come risultante dalla Riforma Brunetta, che svuota di contenuto
la normativa prevista dai CCNL. Il Contratto decentrato e la gestione delle risorse destinate
all’incentivazione del personale (c.d. fondi del salario accessorio): art. 15 CCNL 1-4-1999
(comparto) e art. 26 CCNL 23/12/1999 CCNL Dirigenza e s.m.i. e le nuove disposizioni in
materia di premialità. La Circolare RGS n.25 del 19-07-2012: Schemi di relazione illustrativa e
relazione tecnico-finanziaria ai contratti integrativi. La certificazione del Collegio dei revisori: Il
procedimento di costituzione dei fondi destinati all’incentivazione del personale dal 2013. La corretta azione
costitutiva dei fondi e del loro utilizzo. Le peculiarità della disciplina del comparto (art. 15 CCNL 1-4-1999 e
s.m.i.) e della dirigenza (art. 26 CCNL 23/12/1999 e s.m.i.). Il c.d. “blocco “ dei fondi destinati alla
contrattazione decentrata integrativa, operato dalla legge di stabilità 2016 che ha ripristinato il
meccanismo di riduzione previsto dall’art. 9-comma 2bis- del D.L.78/2010. Il concetto di “monte salari”
e modalità di calcolo. Illustrazione degli istituti economici dei c.d. fondi compensi incentivanti del
comparto e della dirigenza. Il problema degli incentivi previsti da leggi speciali: art. 15, lettera k, del
CCNL del 1/4/1999 (comparto) e art. 26 lett. e) del CCNL del 23/12/1999: Riforma delle avvocature e
del recupero delle spese legali. Nuovo regime dell’erogazione degli incentivi per la
progettazione e pianificazione urbanistica. La problematica degli oneri riflessi ed IRAP. Il parere ARAN
del 18 giugno 2015 sull’art. 15, comma 5, del CCNL 01/04/1999. Il parere della Corte dei Conti, regioni
Lombardia n.224/2015 e Liguria n. 39/2016 sulle problematiche più significative in materia di contrattazione
decentrata e costituzione dei fondi. La deliberazione n. 120/2016 della Corte dei Conti, Regione
Abruzzo, sulla problematica concernente la decurtazione “fissa” dal 2015. La Circolare della R.G.S.
n. 20/2015 sulla composizione dei fondi 2015. Le Deliberazioni n. 379/2015 della Corte dei conti, regione
della Lombardia e n.139/2015 della Corte dei conti, regione Emilia Romagna ed il contrasto con la Circolare
della RGS. Il “Conto Annuale della spesa di personale” ed i controlli sulla contrattazione
integrativa. La rendicontazione prevista nel “Conto Annuale della spesa di personale” con esemplificazioni
pratiche riferite alle relative schede informative e tabelle 15, con particolare riferimento: alle novità della
Circolare n.13/2016 della RGS contenente le istruzioni per il conto annuale 2015, alla disciplina delle risorse
decentrate stabili e variabili del comparto e della Dirigenza. I rilievi più diffusi dei Servizi Ispettivi della
Ragioneria Generale dello Stato sulla costituzione e gestione dei fondi di finanziamento del salario
accessorio. Valutazioni in ordine alla necessità eventuale di riordinare l’assetto contabile dei fondi per la
contrattazione decentrata e dei relativi contratti integrativi approvati negli anni dal 1999 al 2015: possibilità
ricostruttive e corretta impostazione delle azioni. Gli atti da adottare nell’attività di ricostituzione e
gestione dei fondi e applicazione della sanatoria prevista dall’art. 4 del DL n. 16/2014
convertito in legge n. 68/2014. Focus sulla sentenza n. 98/2015 Corte dei Conti, Regione
Veneto in materia di sanatoria e responsabilità per danno erariale.
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CONTENZIOSO
TRIBUTARIO
ENTI LOCALI: LA REVISIONE DEL PROCESSO TRIBUTARIO NEL CONTENZIOSO
DEGLI ENTI LOCALI DOPO IL D.LGS. 156/2015
DOCENTE: dott. ULDERICO IZZO, Avvocatura Città Metropolitana di Napoli - Revisore legale negli EE.LL.
- Esperto in contenzione tributario - Docente EBIT, Scuola di Formazione e Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: Amministratori, Revisori dei Conti, Segretari Comunali, Dirigenti, Funzionari e Operatori
Uffici Tributi e Finanziari, Società a totale partecipazione pubblica degli EE.LL.
OBIETTIVI: esaminare l’istituto del reclamo/mediazione, come disciplinato dall’articolo 17 bis del decreto
546/92 alla luce della riforma della delega fiscale.
PROGRAMMA: Tutte le fasi della mediazione tributaria, come modificata dal D.Lgs. 156/2015.
Limite ed estensione a tutti i tributi. La non necessità del preliminare reclamo. Il cumulo giuridico.
L’accoglimento parziale del reclamo. Il valore confessorio. Le proposte del contribuente. Il rifiuto della
proposta di mediazione. Il termine per la costituzione in giudizio. Il ruolo del funzionario responsabile del
tributo. Il silenzio.
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LA REVISIONE DEL PROCESSO TRIBUTARIO NEL CONTENZIOSO
DEGLI ENTI LOCALI DOPO IL D.LGS. 156/2015
DOCENTE: dott. ULDERICO IZZO, Avvocatura Città Metropolitana di Napoli - Revisore legale negli EE.LL.
- Esperto in contenzione tributario - Docente EBIT, Scuola di Formazione e Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: Amministratori, Revisori dei Conti, Segretari Comunali, Dirigenti, Funzionari e Operatori
Uffici Tributi e Finanziari, Società a totale partecipazione pubblica degli EE.LL.
OBIETTIVI: esaminare, anche mediante impostazione pratica, le novità introdotte dal D.Lgs. 24/09/2015,
n. 156 nel contenzioso tributario degli Enti locali.
PROGRAMMA: Le novità applicabili in vigore dal 1° gennaio 2016. L’esecutività della sentenza.
L’estensione della cautela a tutte le fasi processuali e a tutte le parti del giudizio. Il regime delle spese nel
giudizio tributario. La condanna per responsabilità aggravata. La nuove regole sulla mediazione tributaria: La
riassunzione del giudizio. La sospensione del processo. L’impugnabilità per cassazione anche della sentenza
di primo grado. La rilevanza della eventuale proposta transattiva formulata dalle parti ai fini della
regolamentazione delle spese processuali. Le attività ed i compiti del difensore. L’esame della regolarità
formale del ricorso e della sua corrispondenza all’originale notificato. L’impugnazione di atti prodromici non
notificati. L’omessa notificazione di atto presupposto. La verifica della ritualità e tempestività della
costituzione. La formazione del fascicolo di parte. I rimedi contro il decreto di inammissibilità del ricorso e di
estinzione del giudizio. La rilevabilità dei vizi della sentenza ai fini dell’impugnazione. Il ricorso davanti alla
Commissione tributaria provinciale. I principali eccezioni e loro disamina alla luce degli orientamenti
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della Corte di Cassazione. L’onere della prova. Le richieste istruttorie e i poteri istruttori della Commissione
tributaria I mezzi di prova. Il ricorso in appello davanti alla Commissione tributaria regionale. La
proposizione dell’ appello e di quello incidentale: La riproposizione delle medesime questioni formulate in
primo grado. Le eccezioni non riproposte in appello. La richiesta di provvedimenti cautelari. I poteri
cautelari delle Commissioni tributarie e relativo procedimento. La richiesta di sospensione dell’atto
impugnato in primo grado. La richiesta di sospensione in appello. La richiesta di sospensione pendente
giudizio per Cassazione. Il giudizio di ottemperanza. La provvisoria esecutività della sentenza tributaria.
Il pagamento del tributo in pendenza del processo. La condanna dell’Ufficio al rimborso. La procedura. I
poteri della Commissione tributaria. La nomina di un Commissario ad acta. I poteri del Commissario e della
Commissione tributaria. Gli atti posti in essere dal Commissario. La modificabilità degli atti del Commissario
da parte del collegio. La natura giuridica degli atti del commissario.
--------------------------------------------
LA GESTIONE DELLE RISCOSSIONI DELLE ENTRATE NEGLI ENTI LOCALI:
ACCERTAMENTO, RISCOSSIONE, RISCOSSIONE COATTIVA,
AZIONI CAUTELARI ED ESECUTIVE
DOCENTE: dott. ULDERICO IZZO, Avvocatura Città Metropolitana di Napoli - Revisore legale negli EE.LL.
- Esperto in società a partecipazione pubblica; O.I.V. in enti Locali - Docente EBIT, Scuola di Formazione e
Perfezionamento per la P.A.
DESTINATARI: Amministratori, Revisori dei Conti, Segretari Comunali, Dirigenti, Funzionari e Operatori
Uffici Tributi e Finanziari, Società a totale partecipazione pubblica degli EE.LL.
OBIETTIVI: Il tema della gestione della riscossione delle entrate riveste un ruolo fondamentale per le
amministrazioni locali. Il corso intende offrire a dipendenti ed amministratori comunali strumenti idonei di
conoscenza per gestire le varie fasi della riscossione delle entrare locali: dall’accertamento alla riscossione.
PROGRAMMA: Le forme di gestione della riscossione. La gestione diretta. L’affidamento ad una
società interamente partecipata dall’Ente Locale. L’affidamento a società miste. La gestione associata. La
riscossione alla luce della delega fiscale. Il pagamento dei tributi. Autoliquidazione. Differenze, vantaggi e
svantaggi. I versamenti e la dichiarazione. Il procedimento di accertamento. Procedimento di
applicazione delle sanzioni. Termini di decadenza e prescrizione. Gli strumenti deflattivi del contenzioso.
Importo minimo accertabile e riscuotibile. Procedura di rimborso per i tributi di competenza erariale. La
riscossione coattiva. La notifica del titolo esecutivo. La cartella di pagamento e l’ingiunzione fiscale:
differenze, vantaggi e svantaggi. Termini di decadenza e prescrizione. L’ufficiale della riscossione.
L’espropriazione mobiliare ed immobiliare. Gli strumenti cautelativi del patrimonio: fermo amministrativo ed
ipoteca. Le azioni cautelari ed esecutive. Il fermo amministrativo. L’ipoteca. Il pignoramento.
L’espropriazione.
--------------------------------------------
APPLICAZIONE E RISCOSSIONE DELLE SANZIONI AMMINISTRATIVE NEGLI
ENTI LOCALI: ACCERTAMENTO, CONTESTAZIONE, NOTIFICAZIONE,
ORDINANZA DI INGIUNZIONE, PAGAMENTI RATEALI, TUTELA
GIURISDIZIONALE, GIUDIZIO DI OPPOSIZIONE
DOCENTE: dott. ULDERICO IZZO, Avvocatura Città Metropolitana di Napoli - Revisore legale negli EE.LL.
- Esperto in società a partecipazione pubblica; O.I.V. in enti Locali - Docente EBIT, Scuola di Formazione e
Perfezionamento per la P.A.
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DESTINATARI: Amministratori, Revisori dei Conti, Segretari Comunali, Dirigenti, Funzionari e Operatori
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OBIETTIVI: dall’applicazione alla riscossione delle sanzioni amministrative: ampliamento delle conoscenze e
delle competenze.
PROGRAMMA: Disciplina e principi: principio di legalità: riserva di legge; capacità di intendere e di
volere: cause di esclusione e presunzione di incapacità; elemento soggettivo: dolo e colpa; errore sul fatto;
cause di esclusione della responsabilità; concorso di persone e solidarietà; non trasmissibilità
dell’obbligazione; concorso formale e concorso materiale; reiterazione delle violazioni: effetti principio di
specialità. Sanzione amministrativa pecuniaria: rapporto tra limite minimo e limite massimo; criteri per
l'applicazione delle sanzioni amministrative pecuniarie. Procedimento per l’applicazione della sanzione
amministrativa pecuniaria: accertamento del fatto; soggetti legittimati; ispezione, perquisizione e
sequestro; verbale di accertamento. Contestazione e notificazione. Pagamento in misura ridotta.
Rapporto all’autorità amministrativa competente. Scritti difensivi e controdeduzioni. Ordinanza
di ingiunzione: notificazione e termine per il pagamento. Pagamento rateale della sanzione
pecuniaria. Sanzioni amministrative accessorie e casi speciali. Regime della prescrizione. Tutela
giurisdizionale in tema di sanzioni amministrative. Giudizio di opposizione: giudice competente;
proposizione dell’opposizione.
AMBIENTE E
POLIZIA LOCALE
LA BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI: ORDINANZE, MISURE DI PREVENZIONE,
MESSA IN SICUREZZA DI EMERGENZA, NUOVE PROCEDURE SEMPLIFICATE,
MODULISTICA, NUOVA DISCIPLINA SANZIONATORIA - GUIDA AI CORRETTI
ADEMPIMENTI PER GLI UFFICI AMBIENTE DEGLI ENTI LOCALI
DESTINATARI: Uffici Tecnici; Uffici Ambiente; Polizie Locali.
DOCENTE: avv. GAETANO ALBORINO, Esperto in legislazione ambientale - Formatore EBIT, Scuola di
Formazione e Perfezionamento per la P.A.
OBIETTIVI: Il titolo V della parte IV del nuovo Testo Unico Ambientale ha profondamente modificato la
disciplina della bonifica dei siti contaminati, rispetto a quella contenuta nel D.M. n. 471/99 e nel D. Lgs. n.
22/97.
Ulteriori e sostanziali novità sono state quindi introdotte, prima dal Decreto cd. Salva Italia, poi da quello cd.
Fare, ed infine dal recente Decreto - cd. Competività - n. 91/2014. Saranno esaminati tutti i corretti
adempimenti che dovranno essere posti in essere, da un lato, dalla Pubblica Amministrazione (Regioni,
Province e Comuni); dall’altro, dal soggetto che ha prodotto la contaminazione del sito.
In particolare, quelli più controversi: La messa in sicurezza e i successivi adempimenti imposti al proprietario
cd. Incolpevole; Gli obblighi di intervento per il proprietario [non responsabile] che rilevi il superamento o il
pericolo concreto e attuale del superamento della CSC.
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Infine, un approfondimento sull’accertamento dei reati di omessa bonifica e di omessa segnalazione
dell’evento inquinante, alla luce della Legge 22 maggio 2015, n. 68.
PROGRAMMA: La realizzazione e gestione della discarica abusiva: un concetto definito solo dalla
Giurisprudenza. La differenza con l’abbandono di rifiuti. Configurazione. La posizione del proprietario del
fondo. Le sanzione penali e la confisca dell’area. Rassegna giurisprudenziale. Il titolo V della parte quarta del
nuovo Testo unico dell’Ambiente: la bonifica dei siti contaminati. L’abrogazione del D.M. nr. 471/1999 e del
Decreto Ronchi. Tutte le novità introdotte dalla nuova disciplina del Testo Unico dell’Ambiente. La definizione
di bonifica. Campo di applicazione. Concentrazioni soglia di contaminazione e di rischio (CSC e CSR). La
destinazione urbanistica del sito e l’indagine per la verifica del superamento dei valori CSC. Sito
potenzialmente contaminato, sito contaminato e sito non contaminato. Le procedure operative ed
amministrative per la bonifica dei siti contaminati. Il ruolo e le funzioni delle ARPA nelle procedure di
bonifica. L’accertamento della responsabilità del proprietario del fondo inquinato. L’inquinamento causato da
terzi e la posizione del proprietario incolpevole. Il criterio di imputazione della responsabilità per gli obblighi
di bonifica alla luce del nuovo Codice dell’Ambiente: dalla mera responsabilità oggettiva alla responsabilità
per colpa. L’attività istruttoria del procedimento di bonifica. La partecipazione del soggetto interessato. Gli
accertamenti analitici in contraddittorio con il soggetto interessato. Obblighi di intervento e di notifica da
parte dei soggetti non responsabili della potenziale contaminazione: le misure di prevenzione e gli interventi
emergenziali. La responsabilità soggettiva per inquinamento e la bonifica in danno della procedura
fallimentare. Analisi e prelievi di campioni nel rispetto delle garanzie difensive. L’orientamento della
giurisprudenza della Corte di Cassazione. Terreni contaminati e la messa in sicurezza d’emergenza/
permanente. Le contaminazioni cd. storiche. I siti soggetti a sequestro. Le motivazioni che legittimano il
dissequestro del sito. Il sito di proprietà comunale da bonificare: gli adempimenti e le procedure
d’intervento. I provvedimenti della pubblica amministrazione nel caso di abbandono di rifiuti effettuato da
ignoti su aree private. La bonifica da parte dell’Amministrazione. Le competenze dei Comuni e quelle delle
Province. Tutte le novità apportate dal nuovo Codice dell’Ambiente rispetto al D.M. 471/99. Gli adempimenti
successivi agli interventi di bonifica, di messa in sicurezza permanente e di messa in sicurezza operativa. Le
condotte penalmente rilevanti.
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DEPOSITI INCONTROLLATI DI RIFIUTI E DISCARICHE ABUSIVE:
PRESCRIZIONE ASSEVERATA. RESPONSABILITÀ PENALE E AMMINISTRATIVA
DEL PROPRIETARIO DELL’AREA, RIMOZIONE DEI RIFIUTI ABBANDONATI SU
AREE PUBBLICHE E PRIVATE, ORDINANZE, MODULISTICA
DESTINATARI: Uffici Tecnici; Uffici Ambiente; Polizie Locali.
DOCENTE: avv. GAETANO ALBORINO, Esperto in legislazione ambientale - Formatore EBIT, Scuola di
Formazione e Perfezionamento per la P.A.
OBIETTIVI: La nuova Parte VI-bis del Testo Unico dell’Ambiente introdotta dalla Legge n. 68/2015, recante
“Disciplina sanzionatoria degli illeciti amministrativi e penali in materia di tutela ambientale”: Quali gli
adempimenti per gli Uffici Ambiente e per gli operatori di Polizia Giudiziaria? Quando il sistema delle
prescrizioni si applica ai depositi incontrollati e alle discariche abusive? Quale la disciplina sanzionatoria?
L’accertamento della responsabilità amministrativa e penale del proprietario cd. incolpevole del fondo
inquinato alla luce della recentissima giurisprudenza. Quali le condizioni che devono ricorrere ai fini della
imputabilità del proprietario dell’area? La recentissima giurisprudenza del Consiglio di Stato e della Corte di
Cassazione.
Ancora un caso controverso: i rifiuti abbandonati sui cigli delle strade. A chi compete la loro rimozione e lo
smaltimento? L’ordinanza di rimozione dei rifiuti: Quale organo l’adotta? Quali sono le condizioni per la sua
legittimità? Quale il contenuto? L’ordinanza contingibile e urgente alla luce delle novità introdotte dalla Legge
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cd. Green economy: quali i presupposti? L’utilizzo di sistemi di videosorveglianza (fissi o mobili) per accertare
depositi e/o abbandono di rifiuti, alla luce della Relazione del Garante della privacy del 23 giugno 2015.
PROGRAMMA: La nuova disciplina dei rifiuti: i principi generali, l’ambito di applicazione della disciplina, le
finalità, il recupero e lo smaltimento. Le recenti novità introdotte al Testo Unico dell’Ambiente. La nozione e
la classificazione dei rifiuti. Il deposito temporaneo: gli aspetti leciti e i rischi di illegalità connessi.
L’abbandono e il deposito incontrollato dei rifiuti nel nuovo Testo Unico dell’Ambiente. Il sistema di video
sorveglianza per la prevenzione e la repressione dei depositi incontrollati di rifiuti e delle discariche abusive
nell’evoluzione normativa e giurisprudenziale. La videoregistrazione come prova documentale di un illecito. I
recenti provvedimenti del Garante della privacy. L’accesso alla proprietà privata per l’accertamento degli
illeciti amministrativi e penali. La corretta individuazione del proprietario del fondo: il valore sussidiario e
secondario delle mappe catastali. L’ordinanza ai sensi dell’art. 192, comma 3, del D. Lgs. 152/2006 per la
rimozione dei rifiuti nell’evoluzione giurisprudenziale. Il contraddittorio con i soggetti interessati. L’ordinanza
sindacale contingibile ed urgente a tutela dell’igiene e della salute pubblica, ai sensi degli articoli 50 e 54 del
D. Lgs. n. 267/2000 (T.U. degli enti locali). Configurabilità e differenza rispetto all’ordinanza di cui al D. Lgs.
152/2006. Il criterio di imputazione della responsabilità per gli obblighi di ripristino e/o di bonifica alla luce
del nuovo Codice dell’Ambiente: dalla mera responsabilità oggettiva alla responsabilità per colpa.
L’accertamento della responsabilità del proprietario del fondo inquinato. La responsabilità concorrente del
proprietario. L’inquinamento causato da terzi e la posizione del proprietario incolpevole. Il curatore
fallimentare quale destinatario dell’ordinanza di rimozione dei rifiuti. La responsabilità soggettiva per
inquinamento e bonifica in danno della procedura fallimentare. Gli adempimenti e i provvedimenti della
Pubblica Amministrazione nel caso di abbandono di rifiuti effettuato da ignoti su aree pubbliche e private.
Gli obblighi e le competenze del Comune nel ripristino dello stato di luoghi. L’abbandono di rifiuti e il
deposito incontrollato sulle aree del demanio. L’abbandono di rifiuti su aree di proprietà dello Stato: casi e
procedure da adottare. Un caso ricorrente: i rifiuti sui cigli della strada. A chi compete la rimozione e lo
smaltimento nel recente orientamento della giurisprudenza? La responsabilità penale del Sindaco e del
Dirigente del Settore Ambiente per la non corretta gestione dei rifiuti. Il sistema sanzionatorio alla luce della
nuova Parte VI-bis introdotta nel Testo Unico dell’Ambiente dalla Legge 22 maggio 2015, n. 68. Quali novità?
La competenza ad irrogare le sanzioni amministrative. L’ordinanza ingiunzione: il termine per l’emissione. Il
giudizio di opposizione avverso le ordinanze ingiunzione applicative delle sanzioni amministrative ambientali.
L’appellabilità delle sentenze che decidono l’opposizione avverso le ordinanze ingiunzione. La realizzazione e
gestione della discarica abusiva: un concetto definito solo dalla giurisprudenza. La differenza con
l’abbandono di rifiuti. Configurazione. La sanzione penale e la confisca dell’area. Casi applicativi:
strutturazione della comunicazione di notizia di reato, del verbale di sequestro giudiziario e del verbale
amministrativo di accertamento dell’infrazione. Modelli di ordinanza di rimozione e di smaltimento dei rifiuti.
Prontuario e modulistica. Ampia panoramica di quesiti già risolti.
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LA CORRETTA GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI (AGGIORNATO ALLA LEGGE
28/07/2016, N. 154): SFALCI E POTATURE DA AREE VERDI, COMBUSTIONE
DEI RESIDUI VEGETALI, ATTIVITÀ DI TRASPORTO DEL SERVIZIO PUBBLICO
DI RACCOLTA, RESPONSABILITÀ PENALI DEL SINDACO E DEI
DIRIGENTI COMUNALI
DESTINATARI: Uffici Tecnici; Uffici Ambiente; Polizie Locali.
DOCENTE: avv. GAETANO ALBORINO, Esperto in legislazione ambientale - Formatore EBIT, Scuola di
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OBIETTIVI: La giornata di studi, che si rivolge tanto al Personale amministrativo degli Uffici Ambiente,
quanto ai dipendenti delle aziende di raccolta, oltre a quello delle Polizie Locali, affronterà con taglio praticooperativo tutte le novità normative intervenute nel complesso campo della gestione dei rifiuti urbani.
In particolare, sarà proposta una dettagliata trattazione di quelle introdotte dalla legge “Green economy”:
dalle misure necessarie per incrementare la raccolta differenziata, alle disposizioni per favorire le politiche di
prevenzione nella produzione di rifiuti, fino alla riforma dell’art. 191 del D. Lgs. n. 152/2006.
Sarà quindi presentata la nuova disciplina dell’assimilabilità dei rifiuti speciali non pericolosi ai
rifiuti urbani, come recentemente modificata, rilevante sia ai fini della tariffazione, sia ai fini del
conferimento dei rifiuti al servizio di igiene urbana. In particolare, l’obbligo di disciplinare le riduzioni
per chi conferisce i rifiuti assimilati alle imprese e non al soggetto pubblico. Il recentissimo orientamento
della Corte di Cassazione sulla corretta assimilabilità dei rifiuti speciali agli urbani.
Sfalci e potature da aree verdi (pubbliche e private): Le ultime novità introdotte dalla Legge 28
luglio 2016, nr. 154, vigenti dal 25 agosto 2016. Le potature del verde pubblico: rifiuti urbani (con relativi
costi di gestione) o biomassa (con relativa entrata economica per il Comune)?
La corretta gestione degli imballaggi e dei rifiuti da imballaggi. Il caso della raccolta (da parte dei
privati) delle bottiglie vuote presso gli esercizi commerciali.
Saranno esaminati, da un lato, tutti gli adempimenti tecnici e giuridici richiesti ai fini di una corretta
gestione dei rifiuti; dall’altro, le prassi diffuse, che configurano, di contro, i reati di illecita gestione di rifiuti.
Un ampio approfondimento sarà dedicato anche agli ultimi decreti correttivi del Testo Unico Ambientale,
nonché alle cd. Leggi sulla sicurezza, che – incidendo su regolamenti comunali ed ordinanze
sindacali - hanno profondamente e radicalmente modificato l’illecito amministrativo ambientale, ed in
particolare, la disciplina dell’abbandono e del deposito incontrollato di rifiuti.
Da ultimo, ma non per importanza, la complessa tematica degli abbandoni di rifiuti sulle strade, negli
alvei e nelle aree private, secondo l’ultimo orientamento della Giurisprudenza.
PROGRAMMA: La corretta gestione in città dei rifiuti e la raccolta differenziata. La classificazione
dei rifiuti. Le modalità di conferimento dei rifiuti al gestore del servizio pubblico di raccolta. Gli adempimenti
degli esercizi pubblici e degli esercizi commerciali. Gli adempimenti degli enti pubblici e privati (scuole;
banche; poste; ospedali …). La gestione di particolari tipologie di rifiuti: rifiuti da imballaggi; rifiuti da
costruzione e demolizione; rifiuti derivanti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (R.A.E.E.); veicoli
fuori uso e loro pezzi; pneumatici fuori uso, rifiuti agricoli; rifiuti cimiteriali. Le regole da rispettare nelle civili
abitazioni mono/bi/familiari e/o condominiali. La disciplina dell’assimilabilità dei rifiuti. Le ultime novità
legislative e giurisprudenziali, rilevanti sia ai fini della tariffazione, sia soprattutto ai fini del conferimento dei
rifiuti al servizio pubblico di raccolta, nonché ai centri comunali di raccolta. Inoltre, il recente orientamento
della Corte di Cassazione sulla corretta assimilabilità dei rifiuti speciali agli urbani. Legge 28 dicembre
2015, nr. 221 – cd. Green economy. Le misure necessarie per incrementare la raccolta differenziata e le
disposizioni per favorire le politiche di prevenzione nella produzione dei rifiuti. Legge 28 luglio 2016, nr.
154. La nuova disciplina concernente l’esercizio dell’attività di manutenzione del verde (pubblico e privato).
Le ordinanze comunali in materia di rifiuti. Il potere di ordinanza dei Comuni. Le ordinanze in materia
ambientale. Le ordinanze in materia di rifiuti: le diverse tipologie di ordinanze. Le ordinanze adottate ai sensi
dell’art. 191, come riformato dalla Legge cd. Green economy. Le ordinanze sindacali per la rimozione e lo
smaltimento dei rifiuti. L’accertamento della responsabilità del proprietario del fondo su cui sono sversati i
rifiuti. Il ruolo dei centri comunali di raccolta. Gli adempimenti amministrativi del gestore del centro di
raccolta. La tenuta dei registri di carico e scarico - MUD – Il SISTRI (Il nuovo Regolamento introdotto dal
D.M. n. 78/2016). I rifiuti che possono essere conferiti presso i centri di raccolta; Le competenze dei Comuni.
I soggetti che possono conferire al centro di raccolta. Illeciti e sanzioni. La disciplina dell’illecito
amministrativo ambientale. Gli organi ausiliari competenti all’accertamento e alla contestazione
dell’illecito amministrativo ambientale: L’Ispettore Ambientale; Le guardie volontarie delle associazioni di
protezione ambientale (WWF, LIPU, ENPA …). L’autorità competente alla irrogazione delle sanzioni
amministrative; La comunicazione dell’avvio del procedimento; L’audizione del ricorrente; Il termine per la
conclusione del procedimento amministrativo sanzionatorio; L’ordinanza di archiviazione; L’ordinanza
ingiunzione; I mezzi d’impugnazione degli illeciti ambientali; Il giudice dell’opposizione; L’appellabilità delle
sentenze che decidono l’opposizione avverso le ordinanze-ingiunzione; I proventi e la destinazione delle
sanzioni amministrative. L’ufficio della P.A. abilitato a stare in giudizio nel procedimento di opposizione. Le
sanzioni amministrative ambientali irrogate dagli enti locali. Le violazioni delle ordinanze sindacali e delle
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norme regolamentari comunali. L’accertamento dell’abbandono dei rifiuti mediante sistema di
videosorveglianza e foto trappole.
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RIMOZIONE, GESTIONE E TRACCIABILITÀ DEI RIFIUTI CONTENENTI AMIANTO
E BONIFICA IN AREE PUBBLICHE E PRIVATE (AGGIORNATO AL D.M. 78/2016
ED AL DECRETO MILLE PROROGHE 2017): IL NUOVO REGOLAMENTO
DELL’ALBO GESTORI AMBIENTALI, LE COMPETENZE DEGLI UFFICI AMBIENTE
DEI COMUNI, ATTIVITÀ DI CONTROLLO E SANZIONI
DESTINATARI: Uffici Tecnici; Uffici Ambiente; Polizie Locali.
DOCENTE: avv. GAETANO ALBORINO, Esperto in legislazione ambientale - Formatore EBIT, Scuola di
Formazione e Perfezionamento per la P.A.
OBIETTIVI: Alla luce dei recenti interventi normativi, il programma del corso prevede un'analisi completa
delle più controverse problematiche in materia di bonifica da amianto e gestione dei rifiuti prodotti, con un
taglio pratico-operativo. In primis, le importantissime novità introdotte dalla Legge n. 125/2015, che hanno
apportato tante modifiche: da quella concernente la nozione di produttore di rifiuti, a quella di deposito
temporaneo. Di particolare rilievo poi, anche il nuovo Regolamento dell’Albo gestori ambientali, che ha
sostituito il D.M. n. 460/98. Il Sistri. Il D.M. n. 78/2016, vigente dall’8 giugno 2016, abroga e sostituisce il
vecchio Testo unico Sistri (D.M. n. 52/2011). Infine: l’immancabile Decreto Mille proroghe di fine d’anno e i
suoi riflessi sulla disciplina della tracciabilità dei rifiuti. Quali i nuovi adempimenti? Quali le responsabilità?
Quali le sanzioni?
PROGRAMMA: La normativa di riferimento. I piani regionali. L’amianto negli edifici. Le tipologie di amianto.
I criteri di valutazione del rischio. Interventi sulle coperture in cemento-amianto. Obblighi e responsabilità
dei proprietari o conduttori di immobili ove è presente l’amianto. Il piano di controllo e manutenzione. La
bonifica dei materiali edilizi contenenti amianto. Metodi di bonifica e criteri di scelta. Attestazione di corretta
esecuzione dei lavori. La gestione dei rifiuti di materiali contenente amianto. La rimozione e lo smaltimento
dei rifiuti. La classificazione dei rifiuti. Il produttore dei rifiuti di amianto. Obblighi del produttore. Il deposito
temporaneo dei rifiuti contenenti amianto. Il trasporto. Gli adempimenti cartacei e informatici per la
tracciabilità dei rifiuti contenenti amianto: dai formulari di identificazione dei rifiuti e dai registri di carico e
scarico al SISTRI. Le nuove regole della tracciabilità dei rifiuti contenenti amianto. L’iscrizione all’Albo Gestori
Ambientali. Criteri e requisiti per l’iscrizione all’Albo nella Categoria 10 – Bonifica dei beni contenenti
amianto. Un caso pratico molto frequente: l’abbandono dei rifiuti di amianto su strade ed aree pubbliche. Le
competenze degli Uffici Ambiente dei Comuni. Illeciti e sanzioni.
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L’AUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE (A.U.A.) DOPO IL D.LGS. 30/06/2016,
N. 127: GUIDA AGLI ADEMPIMENTI PER LO SPORTELLO UNICO DELLE
ATTIVITÀ PRODUTTIVE E PER L’UFFICIO AMBIENTE
DESTINATARI: S.U.A.P.; Uffici tecnici; Uffici Ambiente; Polizie Locali.
DOCENTE: avv. GAETANO ALBORINO, Esperto in legislazione ambientale - Formatore EBIT, Scuola di
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OBIETTIVI: Il D.P.R. n. 59/2013 reca la disciplina dell’autorizzazione unica ambientale: un unico
provvedimento che raccoglie ben 7 autorizzazioni. Il Regolamento si compone di 12 articoli e di un corposo e
complesso allegato tecnico, e si applica alle piccole e medie imprese, come definite dal D.M. Attività
Produttive del 18 aprile 2005. L’Autorità competente al rilascio dell’Autorizzazione Unica è lo Sportello Unico
delle Attività Produttive.
Le ultime novità: il D.Lgs. n. 127/2016, vigente dal 28 luglio 2016, ha profondamente modificato la
disciplina della conferenza dei servizi, innovando quindi anche il procedimento per il rilascio
dell’Autorizzazione Unica Ambientale.
Infine, con D.P.C.M. 8 maggio 2015, è stato adottato il nuovo modello semplificato ed unificato per la
richiesta dell’A.U.A. Molte Regioni, anche successivamente al D.P.C.M., hanno intanto provveduto ad
approvare propri modelli. Quali autorizzazioni sostituisce l’A.U.A.?
Una facoltà o un obbligo per le aziende? Quali le aziende che devono o possono richiederla? Quale
procedura per il suo rilascio? Quando la conferenza dei servizi è obbligatoria o facoltativa? Quale il modello
al quale uniformarsi?
La giornata di studi affronta un'analisi completa delle più controverse problematiche - dal ruolo dello
Sportello Unico delle Attività Produttive e dell’Ufficio Ambiente ai nuovi adempimenti che le aziende
interessate dovranno porre in essere, fino all’attività di controllo delle polizie giudiziarie - con un taglio
sostanzialmente pratico-operativo.
PROGRAMMA: Il nuovo Regolamento – introdotto dal D.P.R. 13 marzo 2013, n. 59 - recante la disciplina
dell’autorizzazione unica ambientale e la semplificazione di adempimenti amministrativi in materia
ambientale. L’ambito di applicazione dell’Autorizzazione Unica Ambientale. L’Autorità competente ai fini del
rilascio, rinnovo e aggiornamento dell’A.U.A. che confluisce nel provvedimento conclusivo del procedimento
adottato dallo Sportello Unico delle Attività Produttive. Il ruolo dello Sportello Unico delle Attività Produttive.
I titoli abilitativi sostituiti dall’Autorizzazione Unica Ambientale. L’obbligo di ricorrere all’Autorizzazione Unica
Ambientale. La facoltà di non avvalersi dell’Autorizzazione Unica Ambientale: casi previsti. La procedura per il
rilascio dell’Autorizzazione Unica Ambientale. Le conferenze dei servizi. La durata dell’Autorizzazione. Le
modifiche delle attività o degli impianti e la loro incidenza sull’Autorizzazione Unica ambientale. Il rinnovo
dell’Autorizzazione Unica Ambientale. Il rapporto dell’Autorizzazioni Unica Ambientale con le già esistenti
autorizzazioni. La nuova disciplina sanzionatoria.
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LA GESTIONE DEI CENTRI COMUNALI ED INTERCOMUNALI DI RACCOLTA
RIFIUTI - ADEMPIMENTI NORMATIVI PER LA RACCOLTA ED IL TRATTAMENTO
DEI R.A.E.E. (RIFIUTI DERIVANTI DA APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED
ELETTRONICHE) DOPO IL D.M. 31/05/2016, N. 121
DESTINATARI: Uffici Tecnici; Uffici Ambiente; Polizie Locali
DOCENTE: avv. GAETANO ALBORINO, Esperto in legislazione ambientale - Formatore EBIT, Scuola di
Formazione e Perfezionamento per la P.A.
OBIETTIVI: La giornata di studi presenterà la nuova disciplina dei centri comunali, dopo le tante modifiche
introdotte dalla Legge cd. Green economy.
In primis: I Comuni individuano - presso i centri comunali di raccolta - appositi spazi destinati allo scambio
di beni usati. Quali sono le tipologie di beni (o rifiuti) oggetto di scambio? Si tratta di un mercatino (con
acquisti e vendite) o di baratto? I Comuni hanno l’obbligo o la facoltà di prevedere tali aree?
Un altro argomento oggetto di approfondita trattazione sarà quello dell’assimilabilità dei rifiuti speciali, alla
luce delle ultime novità legislative e giurisprudenziali, rilevanti sia ai fini della tariffazione, sia soprattutto ai
fini del conferimento dei rifiuti presso i centri di raccolta.
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Saranno esaminati, da un lato, tutti gli adempimenti tecnici e giuridici – sia per i gestori privati che per quelli
pubblici - richiesti ai fini di una corretta gestione del centro di raccolta; dall’altro, le prassi diffuse, che
configurano, di contro, i reati di illecita gestione di rifiuti.
La disciplina Sistri e le nuove regole della tracciabilità dei rifiuti alla luce del Decreto – cd. Mille proroghe
2017 – n. 244/2016.
Un particolare esame sarà, quindi, dedicato agli adempimenti relativi alle scritture ambientali per le aziende
non sottoposte al SISTRI, che conferiscono ai centri di raccolta: formulari di identificazione dei rifiuti, i
registri di carico e scarico, il MUD. Novità: secondo il Comitato Nazionale Albo Gestori Ambientali, anche per
il trasporto dei propri rifiuti speciali assimilati agli urbani ai centri comunali di raccolta, le imprese devono
iscriversi all’Albo. Quali le conseguenze giuridiche? Quali obblighi per imprese ed enti? Quali i nuovi
adempimenti? Quali le responsabilità? Quali le sanzioni? Importanti novità anche per i RAEE: Il D.M. n.
121/2016 ha introdotto il cd. uno contro zero. Quali sono le novità? Quali sono i R.A.E.E. interessati dalla
nuova procedura? Quali sono le condizioni per i negozi e per i distributori per poter ricevere i R.A.E.E.?
PROGRAMMA: CENTRI COMUNALI ED INTERCOMUNALI DI RACCOLTA RIFIUTI: Definizioni.
Riferimenti normativi. La nuova disciplina dell’assimilabilità dei rifiuti speciali ai rifiuti urbani. La disciplina
degli imballaggi. Le deliberazioni e le circolari dell’Albo nazionale gestori ambientali. La natura giuridica dei
centri di raccolta nell’evoluzione normativa e giurisprudenziale. Le 2 diverse tipologie dei centri di raccolta.
La gestione diretta del Comune o delegata del centro di raccolta. Il Responsabile tecnico del centro
comunale di raccolta. Gli adempimenti amministrativi del gestore del centro di raccolta alla luce delle ultime
novità legislative. La disciplina SISTRI e le recenti novità introdotte dal D.L. n. 210/2015. La tenuta dei
registri di carico e scarico - Formulari d’identificazione dei rifiuti – MUD. I rifiuti che possono essere conferiti
presso i centri di raccolta. I rifiuti speciali assimilabili e assimilati ai rifiuti urbani. Il regime “semplificato” per
la realizzazione dei centri di raccolta e per l’esercizio dell’attività. Le competenze dei Comuni. Le
responsabilità penali del Sindaco e dei Dirigenti comunali collegate alla irregolare gestione del centro
comunale di raccolta. I soggetti che possono conferire al centro di raccolta. Le caratteristiche tecniche dei
centri di raccolta. Le modalità di gestione dei centri di raccolta. L’ubicazione dei centri di raccolta. I requisiti
del centro di raccolta. I termini di adeguamento alla nuova disciplina. L’iscrizione all’Albo per lo svolgimento
dell’attività di gestione dei centri di raccolta. Il Comune che gestisce in proprio il centro di raccolta è tenuto
all’iscrizione all’Albo? Giurisprudenza amministrativa e penale.
ADEMPIMENTI NORMATIVI PER LA RACCOLTA E IL TRATTAMENTO DEI R.A.E.E. (RIFIUTI
DERIVANTI DA APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE): La nuova disciplina
introdotta dal D.Lgs. n. 49/2014, che ha abrogato e sostituito la precedente disciplina per la gestione dei
rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Il protocollo d’intesa ANCI – CDC RAEE per la regolazione dei rapporti tra i distributori e i gestori dei centri di
raccolta. Il sistema multi consortile. Il ruolo centrale dei centri di raccolta. Le competenze dei Comuni
L’attivazione del servizio (a costo 0 per il Comune). L’erogazione del servizio. I Regolamenti di
semplificazione per il trasporto dei Raee. Il D.M. n. 121/2016 ha introdotto il cd. uno contro zero. Quali
sono le novità? Quali sono concretamente i R.A.E..E. interessati dalla nuova procedura? Quali sono le
condizioni per i negozi e per i distributori per poter ricevere i R.A.E.E.?
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LA DISCIPLINA DEGLI SCARICHI IDRICI DOPO IL D.LGS. 25/11/2016, N. 222:
AUTORIZZAZIONI IN MATERIA DI TUTELA DELLE ACQUE, DEPURAZIONE DELLE
ACQUE REFLUE (DOMESTICHE ED INDUSTRIALI), TRATTAMENTO DEI RIFIUTI
LIQUIDI, IMPRESA AGRICOLA ED UTILIZZAZIONE AGRONOMICA
DESTINATARI: Uffici Tecnici; Uffici Ambiente; Suap; Polizie Locali.
DOCENTE: avv. GAETANO ALBORINO, Esperto in legislazione ambientale - Formatore EBIT, Scuola di
Formazione e Perfezionamento per la P.A.
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EBIT - Scuola di Formazione e Perfezionamento per la P.A.
Viale della Libertà, 197/A - 73100 Lecce (LE)
tel. 0832/396823 fax 0832/1831467
sito web: www.infoebit.com e-mail: [email protected]
pec: [email protected]
OBIETTIVI: Il Decreto -cd. S.C.I.A. due- n. 222/2016, provvede alla precisa individuazione delle attività
oggetto di procedimento, di comunicazione o Scia o di silenzio assenso, nonché quelle per le quali è
necessario il titolo espresso e introduce le conseguenti disposizioni normative di coordinamento.
E tra le attività economiche richiamate dal sopra citato Decreto, numerose sono quelle che producono
scarichi idrici. Quali in concreto le novità? Quali gli adempimenti? Quali le responsabilità? Quali le condotte
da ritenersi illecite?
Il Regolamento di semplificazione ambientale (D.P.R. n. 227/2011) introduce importanti novità riguardanti gli
«adempimenti in materia di scarichi idrici». In particolare, detta le condizioni affinché gli scarichi (industriali)
di numerose attività economiche possano essere assimilate alle acque reflue domestiche. La corretta
distinzione tra le due tipologie di acque reflue - domestiche o industriali è fondamentale, perché a seconda
della loro corretta configurazione giuridica, trova rilievo una distinta disciplina autorizzatoria e sanzionatoria.
E ancora: la nuova Autorizzazione Unica Ambientale (A.U.A.). Una facoltà o un obbligo per le aziende che
effettuano scarichi idrici? Quale il campo di applicazione e quali le strutture che la possono richiedere?
Il Decreto Legislativo n. 121/2011, come recentemente modificato dalla Legge n. 68/2015, ha esteso agli
enti e alle imprese la responsabilità per una serie di reati contro l’ambiente, tra cui gli scarichi non
autorizzati. Quali i criteri d’imputazione, quali le sanzioni a carico delle società e degli enti? Quali le
condizioni che escludono la cd. Responsabilità amministrativa delle persone giuridiche?
La giornata di studi affronterà - con taglio operativo - tutte le novità giurisprudenziali e normative
intervenute nel campo del diritto dell’Ambiente, con particolare approfondimento di quelle introdotte dai
recenti decreti che hanno profondamente modificato la Parte III del Testo Unico Ambientale. Illeciti e
sanzioni.
PROGRAMMA: Riferimenti normativi. La nuova nozione di scarico introdotta dal cd. 2° decreto correttivo
del Codice. Gli elementi essenziali del concetto di scarico. I corpi ricettori. Le vasche e le cisterne aziendali:
scarico o deposito di rifiuti? I rifiuti costituiti da acque reflue. Le acque di scarico e i rifiuti liquidi. I rapporti
tra la normativa sulla tutela delle acque e quella in tema di rifiuti. Le tipologie di acque reflue: le acque
reflue domestiche, industriali e urbane. La nozione di acque reflue industriali secondo i recenti orientamenti
della giurisprudenza. Le acque provenienti da: impianti di lavanderia; un autolavaggio; un’area di
parcheggio; un’attività di auto carrozzeria; un’attività da autofficina meccanica; un centro di revisione;
un’attività di falegnameria; un’attività di pasticceria; un mattatoio comunale; lavaggio di inerti, di pavimenti
di un complesso industriale, di betoniere; lavaggio dei piazzali adibiti allo stoccaggio dei rifiuti o dei mezzi
adoperati per il loro trasporto; lavaggio di cassonetti; lavorazioni marmi; piscine; da un centro sportivo
(campi da tennis, calcetto, ecc); ristoranti ed alberghi. L’assimilabilità delle acque reflue industriali a quelle
domestiche alla luce del nuovo decreto di semplificazione ambientale. L’immissione occasionale e la
tracimazione. Quale disciplina applicare? Scarico discontinuo di reflui e scarico occasionale. La distinzione
nell’evoluzione normativa e giurisprudenziale. Le acque meteoriche e di dilavamento. Le acque reflue
assimilabili alle domestiche. Le deleghe alle Regioni per l’emanazione di specifiche normative in materia di:
limiti di emissione degli scarichi; assimilabilità alle acque reflue domestiche; utilizzazione agronomica; acque
meteoriche di dilavamento e acque di prima pioggia; autorizzazione allo scarico. La disciplina autorizzatoria
degli scarichi. Gli elementi essenziali dell’autorizzazione. Il potere discrezionale della pubblica
amministrazione. Tempi e validità dell’autorizzazione. Il subingresso di un soggetto in un’attività economica
già autorizzata: obblighi ed adempimenti. La disciplina dei pozzi perdenti o assorbenti, tra normativa
nazionale regionale e locale. La corretta gestione delle fosse e delle vasche settiche. Il regime sanzionatorio
previsto dal Testo Unico Ambientale, alla luce delle modifiche. Gli illeciti amministrativi e gli illeciti penali. La
mancanza di autorizzazione e il superamento dei limiti tabellari. Circostanze esimenti. Le regole del
campionamento. Particolari ipotesi sanzionatorie: Il trasporto illecito dei rifiuti liquidi costituiti da acque
reflue; Lo sversamento dei liquami da autospurgo. Le disposizioni del codice penale in materia di acque: il
danneggiamento (art. 635 C.P.); il getto di cose pericolose (art. 674 C.P.) la violazione delle norme di tutela
del paesaggio (art. 181 del D.Lgs. n. 42/2004). La responsabilità delle persone giuridiche derivante da
scarichi non autorizzati, alla luce del decreto n. 121/2011. Il D.Lgs. n. 121/2011, in attuazione delle direttive
2009/123/Ce e 2005/35/Ce ha introdotto nuove fattispecie di reati ambientali ed ha esteso, mediante
modifiche apportate al D.Lgs. n. 231/2001, la responsabilità penale anche alle persone giuridiche. L’impresa
agricola e l’utilizzazione agronomica alla luce delle novità introdotte dalla Legge cd. Green economy e dal
D.M. 25 febbraio 2016. La fertirrigazione. Gli effluenti di allevamento. Il Regolamento Ministeriale che
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disciplina gli effluenti di allevamento. Le acque di vegetazione e degli scarti dei frantoi oleari. Le sanse umide
e le sanse disoleate alla luce della recente giurisprudenza. Le acque reflue provenienti da: imprese dedite
alla coltivazione del terreno e alla silvicoltura; imprese dedite ad allevamento di bestiame; impianti di acqua
coltura di piscicoltura; da laboratori di macellazione; allevamenti zootecnici; caseifici; allevamenti ittici.
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