Compendio per il militante federalista «Risvegliamo le passioni, mobilitiamo le coscienze!» I grandi problemi irrisolti del nostro tempo chiamano i giovani all’impegno politico. Al di là delle soluzioni già note, noi dobbiamo offrire loro un’alternativa teorica e politica, che sia di spirito militante. Questo compendio vuole proprio essere un breve sunto delle idee generali che animano la militanza federalista. In così breve spazio non è possibile illustrare, se non per mezzo di rapidi punti, le caratteristiche di quel «Nuovo modo di fare politica» che è il nostro, teorizzato da Mario Albertini. Cercheremo comunque di essere chiari e di lasciare il più ampio spazio possibile all’approfondimento individuale, attraverso le linee guida proposte dalla bibliografia essenziale alla fine del documento. Ovviamente questo pamphlet non ha nessuna pretesa di analisi critica, né vuole acquisire un qualche valore normativo; ha però la funzione di testimonianza e di chiarimento dell’attualità delle radici storiche del federalismo organizzato. Per quanto riguarda l’alto impegno morale, in senso kantiano, che alcuni passi del testo sostengono, ma che raramente vediamo realizzati nella realtà e che molti potrebbero definire «utopici», vorremmo ricordare che secondo lo stesso Kant tutti gli uomini sono «legni storti». La moralità e la verità nell’impegno politico devono essere allora viste come processi e conquiste progressive, mai definitive, che impongono una forte capacità di apertura e autocritica. Per questo è di fondamentale valore il gruppo con cui si condivide la battaglia. In poche parole, ciò che queste pagine vogliono suggerire è il senso di cosa ha significato e significhi a tutt’oggi spendersi per il Movimento Federalista Europeo. Ci auguriamo che possa essere un utile strumento per la formazione e il dibattito nelle sezioni. «Il valore di un’idea, prima ancora che dal suo successo finale, è dimostrato dalla sua capacità di risorgere dalle proprie sconfitte» (Spinelli) La PERSEVERANZA è determinante: nonostante le sconfitte o gli scarsi risultati, non possiamo arrenderci. La nostra è una lunga battaglia, è possibile che gli effetti di una campagna si realizzino a distanza di decenni ma quel che conta realmente è comprendere che «chiunque si accinge a una grande impresa lo fa per dare qualcosa ai suoi contemporanei e a sé, ma nessuno sa in realtà se egli lavora per loro e per sé; o per loro e per i suoi figli, che lo hanno visto costruire ed erediteranno da lui; o per una più lontana, non ancora nata generazione che riscoprirà il suo lavoro incompiuto e lo farà proprio; o per nessuno» (Spinelli). «I profeti armati vincono, i disarmati periscono» (Machiavelli) Ovviamente il Movimento Federalista Europeo ha scelto di portare avanti la sua battaglia rivoluzionaria in modo non violento. Si tratta però di vincere gli scontri confutando dialetticamente gli avversari, per farlo è necessaria un’ampia dose di preparazione e pazienza. Le nostre “armi proprie” sono l’AUTONOMIA CULTURALE, POLITICA, ECONOMICA E ORGANIZZATIVA. «Veduta lunga» (Machiavelli) La LUNGIMIRANZA, lo studio, il dibattito e l’approfondimento. Occorre coniugare «pensiero e azione» (Mazzini). Per trasformare il mondo si deve essere in grado di interpretarlo, essenziali a tal riguardo sono il confronto interno e la peculiare istituzione dell’Ufficio del dibattito. «Il militante federalista è colui che fa della contraddizione tra fatti e valori una questione personale» (Albertini); «in politica essi non consumano il loro tempo e il loro entusiasmo nella difesa di ingiusti privilegi, della loro classe o della loro nazione, ma aspirano a rendere il mondo complessivamente più felice, meno crudele, meno ricco di conflitti tra interessi rivali, e più ricco di esseri umani la cui crescita non è stata conculcata e ostacolata dall’oppressione» (Russell). L’impegno federalista è una questione morale, un impegno a trasformare la realtà per renderla più coerente con i grandi valori che professiamo. «I militanti sono uomini animati dalla passione politica, dall’ambizione di contare qualcosa fra i loro contemporanei, e che hanno deciso di far coincidere questa passione e questa ambizione con gli scopi dell’organizzazione a cui appartengono. Non tutti gli appartenenti ad una organizzazione sono militanti, e se in un’organizzazione politica non vi fossero che militanti, essa diverrebbe rapidamente una setta. Ma i militanti, quelli che si sono impegnati a fondo ed hanno messo il loro avvenire politico nella riuscita dell’operazione, sono il nerbo di qualsiasi organizzazione» (Spinelli) La militanza è per definizione “politica”, e implica l’utilizzo di tutti gli strumenti a disposizione – anche sul piano personale – per portare avanti la causa federalista. L’impegno principale in questo senso si svolge all’esterno del Movimento verso la classe politica, gli opinion-makers, e la società civile. L’impegno federalista è dunque una sintesi politica, morale ed intellettuale. «Superare il nazionalismo metodologico» DIMENSIONE NAZIONALE → collaborare con tutta la galassia federalista, porsi all’avanguardia di quella europeista. DIMENSIONE EUROPEA → mantenere impegno europeo (JEF, UEF). DIMENSIONE MONDIALE → «Unire l’Europa per unire il mondo» (WFM). Evitare la “palude nazionale” I FEDERALISTI NON SONO UN PARTITO, MA UN MOVIMENTO, perché? Si evitano correnti personalistiche «Lo Stato nazionale è un cadavere, inevitabilmente i vermi prosperano» Si può evitare l’intervento su temi che non ci competono La prova dei fatti: il partito federalista ha fallito. In Italia e in Europa ci sono state più esperienze di partiti federalisti, tutte fallimentari Il MFE si fonda su MILITANZA VOLONTARIA e AUTOFINANZIAMENTO MILITANZA A MEZZO TEMPO (rifiuto del sistema dei dirigenti stipendiati) → Esistono diversi livelli di volontariato politico, occorre valorizzarli tutti. Ognuno deve essere libero di portare il suo «granello di sabbia» (Bolis) alla Causa secondo le proprie capacità. AUTOFINANZIAMENTO → Credibilità e indipendenza economica (= NON ricattabilità) del MFE. «La sezione: centro di elaborazione culturale e di agitazione politica» (Rossolillo) Avere una sezione alle spalle è determinante per un federalista. Perché? Confronto con istituzioni e società civile locali Inserimento e crescita nuovi militanti Promozione di una strategia e riflessione teorica Fulcro dell’azione politica «Un umile orgoglio» La Causa viene prima della propria gratificazione personale: «Fai quel che devi, accada quel che può» (Kant) Il militante federalista deve saper tenere dibattiti e incontrare le istituzioni ma non può esimersi dallo svolgere i lavori più umili, come pulire la sezione o fare fotocopie. Lo spiccato individualismo che comporta le seduzioni dell’apparire e del potere nel MFE, tra compagni (cum panis), non dovrebbe esistere. «Il vecchio potere può essere difeso solo come il potere di alcuni sugli altri, quello nuovo può e deve essere difeso solo con la ragione, cioè con la condotta ragionevole di tutti gli uomini» (Albertini) «Un nuovo modo di fare politica», una lotta che vede la POLITICA come l’unico modo di fare penetrare dei valori nella storia. «Tre qualità risultano decisive per l’uomo politico»: passione, senso di responsabilità, lungimiranza (Weber) Passione alla Causa. Combattere la propria vanità e servire l’obiettivo ideale. Senso di responsabilità e lungimiranza. La politica si fa col cervello, non con la sola passione. «Federalismo non mera ideologia, ma pensiero politico e scientifico attivo» Ci contrapponiamo radicalmente all’Utopismo astratto, non ci spetta un ruolo di testimonianza ma di azione. Sette principi da Altiero Spinelli: - Attualità della battaglia per Federazione europea - Priorità dell’obiettivo internazionale su quelli nazionali - Verificarsi della linea di divisione tra “progressisti e reazionari” (Manifesto di Ventotene) - Federalisti come veicolo di cambiamento (crisi-iniziativa-leadership) - Federalismo non alternativo a ideologie (def. Albertini aspetto struttura, valore, storico sociale) - Ruolo di costante iniziativa, non solo di esecuzione (avanguardia) - L’obiettivo è costituire un ordine nuovo «Nel MFE è assolutamente necessaria la trasparenza, la reciproca fiducia, l’amicizia di tutti per tutti. Nel MFE quando uno sbaglia, o si trova in difficoltà, va aiutato, e mai ridotto a mezzo per i propri fini, altrimenti si sperpera il solo patrimonio di cui può disporre il federalismo organizzato: un alto livello morale e culturale» (Albertini) SOLIDARIETÀ tra militanti. «I Federalisti devono essere uniti per poter unire». «Il rivoluzionario non ha precursori, ma solo esempi da rispettare» Adattare la battaglia ai tempi che cambiano, senza dimenticare le proprie radici politiche. Conclusioni: Albertini «Militante è chi si sente questa vocazione e la nobiltà del suo compito, per il quale egli, pioniere di una piccola organizzazione, deve sentirsi una alternativa a tutto quanto oggi occupa la scena. Perché un federalista o è così o non è nulla. – In quanto tale, egli deve sapersi imporre nel proprio ambiente – conquistarsi un pezzo piccolo, ma effettivo di potere»; «Non si può riprendere con una direzione basata su un leader che trova la strada e seguaci che la percorrono. Un capo di questo genere è necessario solo quando il potere è in vista, non certo quando è lontano, quando si tratta di far nascere una forza, e servono compagni, non dei seguaci. Per creare una forza bisogna suscitare energie morali e intellettuali. Occorrono persone autonome in grado di fare da sé, di fare cose nuove… Ciò di cui abbiamo bisogno è una direzione che sia l’esperienza collettiva di tutti questi contributi anonimi». Spinelli «Nella storia della civiltà il bene comune è stato, di volta in volta, la città – Stato, l’impero, la classe, la nazione. Ci troviamo alle soglie di una epoca in cui il bene comune può finalmente essere concepito come quello dell’umanità intera. Tocca ai Federalisti tradurre queste indicazioni culturali in un’azione efficace»; «Le battaglie politiche non si vincono se si pretende di battersi su tutti i numerosissimi punti, nei quali si sa che dei cambiamenti dovranno avvenire. Occorre comprendere quale sia il punto decisivo e concentrarsi tutti per riportare la vittoria lì, poiché, se si vince lì, il resto verrà da sé come conseguenza». Cronologia 1 settembre 1939 Con l'invasione della Polonia da parte della Germania nazista, inizia la Seconda Guerra Mondiale. 1941 Al confino sull’isola di Ventotene a causa della propria opposizione al regime fascista, Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, con la collaborazione di Eugenio Colorni e Ursula Hirschmann, stendono “Per una Europa libera ed unita. Progetto d’un manifesto”. È il manifesto di Ventotene: verrà pubblicato clandestinamente a Roma nel gennaio 1944. 27 - 28 agosto 1943 Per iniziativa di Spinelli e altri antifascisti a Milano viene fondato il Movimento Federalista Europeo, i cui membri prendono subito parte alla Resistenza italiana ed europea al dominio nazifascista. Luglio 1944 A Ginevra federalisti di diversi paesi europei emettono la Dichiarazione federalista dei movimenti di Resistenza, dove si abbozza un progetto di federazione europea da realizzarsi all’indomani della guerra. Nello stesso mese gli Alleati raggiungono gli Accordi di Bretton Woods: la convertibilità aurea del dollaro, in particolare, sarà il perno del sistema monetario internazionale nel secondo dopoguerra, e uno dei fondamenti dell’egemonia degli Stati Uniti. 26 giugno 1945 Gli Alleati firmano lo statuto delle Nazioni Unite (ONU). 2 settembre 1945 Dopo i bombardamenti atomici su Hiroshima e Nagasaki (6 e 9 agosto), l’Impero Giapponese si arrende. Termina la Seconda Guerra Mondiale. Prima metà del 1946 Il Manifesto degli Universitari italiani per la Federazione europea raccoglie le firme di 266 docenti universitari, tra i quali Piero Calamandrei, Giacomo Devoto, Umberto Campagnolo, Mario Alberto Rollier. 15-16 dicembre 1946 A Parigi viene fondata l’Unione Europea dei Federalisti (nominata poi Unione dei Federalisti Europei nel 1973) organizzazione di coordinamento dei movimenti federalisti nazionali. 5 giugno 1947 Proposta del piano Marshall (dal nome del proponente e responsabile, il Segretario di Stato USA George Marshall), che si concretizzò nell’European Recovery Program (ERP). Il piano sarà operativo per quattro anni, dall’aprile 1948 al 1952, e contribuirà largamente tanto alla ripresa europea quanto all’avvio del percorso di integrazione continentale. Aprile 1948 I 16 Stati aderenti all’ERP fondano l’Organizzazione Europea per la Cooperazione Economica (OECE), che dal settembre 1961 comprenderà anche USA e Canada e diverrà Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE). Il MFE lancia un appello per la Federazione europea ai candidati alle elezioni italiane, firmano in 630. 7-11 maggio 1948 A L’Aja viene fondato lo European Movement, gruppo di pressione favorevole alla fondazione di una federazione europea. Nel corso dell’anno sono formati in Italia i primi intergruppi federalisti alla Camera dei Deputati (primo Presidente Enzo Giacchero) e al Senato (primo Presidente Ferruccio Parri). 14 maggio 1948 Dopo che la risoluzione ONU 181 del 29 novembre 1947 aveva promosso un piano di spartizione della Palestina in cui è prevista la nascita di due Stati indipendenti, allo scadere del mandato britannico sulla Palestina, eredità della Prima guerra mondiale, David Ben Gurion proclama lo Stato di Israele e con la rappresaglia araba si scatena la prima Guerra arabo-israeliana. 10 dicembre 1948 Firma della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, promossa dalle Nazioni Unite. 5 maggio 1949 A Londra si fonda il Consiglio d’Europa. Sue finalità sono la tutela della democrazia, dei diritti umani e dello stato di diritto, lo sviluppo dell’identità europea, l’armonizzazione delle pratiche giuridiche e sociali dei Paesi membri: al momento della firma, Belgio, Danimarca, Francia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito e Svezia. 4 aprile 1949 Con la firma del Patto Atlantico nasce la North Atlantic Treaty Organization (NATO), alleanza militare finalizzata a garantire la difesa collettiva del blocco filo-americano della Guerra Fredda e, in particolare, dell’Europa occidentale. Sono Paesi fondatori Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Olanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Stati Uniti. Grecia e Turchia entrano nel 1952, la Germania Ovest nel 1955. 1950 Il MFE lancia una petizione a favore del Patto di Unione federale europea, da realizzarsi attraverso il sistema dell’avanguardia (si procede cioè con i Paesi disponibili a proseguire nel processo di integrazione). Firmata da 521.000 cittadini, fra i quali 246 parlamentari, la petizione è adottata da 493 Consigli o giunte comunali e da 39 amministrazioni provinciali, è sottoscritta anche dal Capo del governo Alcide De Gasperi, dal Presidente della Repubblica Luigi Einaudi e da numerosi ministri. 9 maggio 1950 Con la Dichiarazione del Ministro degli Esteri francese Robert Schuman, ideata da Jean Monnet, ha inizio il processo di integrazione europea. Giugno 1950 Con l’invasione del sud, sotto influenza americana, da parte del nord comunista, scoppia la Guerra di Corea. È la prima delle guerre calde della Guerra Fredda; durerà tre anni. 28-30 gennaio 1951 A Ginevra nasce il Consiglio dei Comuni d’Europa (CCE). Diventerà CCRE nel 1984 con l'aggiunta delle Regioni. 18 aprile 1951 A Parigi sei Paesi stipulano il trattato che istituisce la Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA). Sono Belgio, Francia, Repubblica Federale di Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi. Primo Presidente della relativa Alta Autorità è Jean Monnet. 27 maggio 1952 Firma a Parigi del patto istitutivo della Comunità Europea di Difesa (CED). De Gasperi, su forte spinta di Spinelli, propone la costituzione di un organo assembleare di controllo dell’unione degli eserciti dei sei paesi CECA. Vengono poste le basi per la Comunità Politica Europea (CEP). In questi anni il Movimento Federalista Europeo raggiunge le 1000 sezioni e supera i 50000 iscritti. Marzo 1953 Muore Stalin. Tre anni più tardi, una volta consolidato il potere del nuovo leader sovietico Nikita Chruščëv, avrà inizio la cosiddetta destalinizzazione. Marzo-luglio 1954 Dopo la battaglia di Dien Bien Phu, persa dalla Francia, si conclude la Guerra d’Indocina cominciata nel 1946 per decidere il destino di questa colonia francese. La Conferenza di Ginevra sancisce l’indipendenza di Cambogia, Laos e Vietnam. Agosto 1954 All’Assemblée Nationale francese cade la ratifica della CED. Con essa fallisce in tal modo il progetto della Comunità Politica Europea. Aprile 1955 Alla Conferenza di Bandung (Indonesia) si riuniscono i paesi non allineati nella Guerra Fredda. 16 maggio 1955 In risposta alla NATO e sotto l’egida dell'Unione Sovietica, Albania, Bulgaria, Cecoslovacchia, Polonia, Romania, Ungheria e URSS stringono un’alleanza militare: il Patto di Varsavia. La Repubblica Democratica Tedesca, o Germania Est, entra nel 1956, l’Albania esce nel 1961. 1-2 giugno 1955 Alla Conferenza di Messina i governi dei sei paesi della CECA rilanciano il processo di integrazione continentale secondo la logica funzionalista. 1956-1962 Il Movimento Federalista Europeo risponde all’impasse dell’integrazione causato dalla fallimento della CED lanciando il Congresso del popolo europeo (CPE). Questa campagna, ispirata all’esperienza di Gandhi, consiste in elezioni primarie (fu il primo esempio in tal senso in Europa) in varie città per dare vita a un congresso permanente dei rappresentanti del popolo europeo, il quale attraverso il coinvolgimento di un numero sempre più grande di cittadini avrebbe dovuto raggiungere la legittimità democratica e il peso politico necessari per forzare i governi alla convocazione di una Costituente europea. La campagna raggiunge 650.000 partecipanti. 1956 Crisi di Suez: L’intervento convergente di Stati Uniti e Unione Sovietica contro l’occupazione britannica, francese ed israeliana del canale, da poco nazionalizzato dal presidente egiziano Gamal Abd el-Nasser, segna secondo molti la crisi finale degli imperi di Gran Bretagna e Francia. La rivolta di Poznań e l'insurrezione ungherese, di spirito antisovietico, sono represse dagli eserciti del Patto di Varsavia. Scissione del UEF da cui nascono l’Azione Europea Federalista (1957, AEF) e il MFE Sopranazionale (1959). Ottobre 1957 In orbita il satellite sovietico Sputnik, momento chiave della corsa allo spazio tra USA e URSS. 25 marzo 1957 Trattati di Roma: i sei Paesi della CECA stipulano il Trattato che istituisce la Comunità economica europea (CEE) e il Trattato che istituisce la Comunità europea dell’energia atomica (Euratom). 1959 Rivoluzione di Cuba. Fidél Castro sottrae l'isola alla sua condizione di protettorato di fatto degli Stati Uniti. 4 gennaio 1960 Per iniziativa del Regno Unito, viene firmata la convenzione di Stoccolma, che istituisce l’Associazione europea di libero scambio (EFTA), cui aderiscono diversi Paesi europei che non sono membri della CEE (Danimarca, Regno Unito, Portogallo, Austria, Svezia, Norvegia, Svizzera). 12 aprile 1961 Il pilota sovietico Jurij Gagarin è il primo uomo nello spazio. 13 agosto 1961 Il governo filosovietico della Germania Est dà avvio alla costruzione del Muro di Berlino, per impedire ai tedeschi orientali di raggiungere l’Ovest. 1962 Per impedire agli USA di rovesciare la rivoluzione cubana, dopo il fallimento americano dell'invasione della Baia dei Porci (aprile 1961), con l'operazione Anadyr l’URSS avvia segretamente l'installazione di basi missilistiche sull'isola. Quando gli Stati Uniti lo scoprono, scoppia la Crisi dei missili di Cuba (16-28 ottobre), che fa sfiorare una terza guerra mondiale prima di risolversi quando il leader sovietico Chruščëv e il presidente statunitense John F. Kennedy accettano di rimuovere i propri missili rispettivamente da Cuba e dalla Turchia. 1960-1965 Nel quadro della politica di grandeur imposta alla Francia durante la sua presidenza (1959-1969), Charles de Gaulle dota il paese di un proprio arsenale nucleare (force de frappe, dal 1960) per sottrarlo alla subordinazione agli USA; pone il veto all’ingresso nella CEE della Gran Bretagna (1963 e 1967); quando la Commissione della CEE, presieduta da Walter Hallstein, propone di istituire un bilancio comunitario fondato su risorse proprie e di aumentare i poteri del Parlamento europeo per controllarne l’uso, De Gaulle risponde ritirando i rappresentanti francesi dal Consiglio della CEE, bloccando i lavori. È la «Crisi della sedia vuota». Battuta d'arresto del processo d'integrazione. 1963-1966 Lancio da parte del MFE del Censimento volontario del popolo federale europeo, che avrebbe dovuto sbloccare il rilancio su ampia scala del precedente progetto di Congresso del Popolo Europeo. Anche questa campagna si esaurì dopo aver raggiunto circa 100000 adesioni. 20 luglio 1963 La CEE e 18 stati africani stipulano la prima Convenzione di Yaoundé (Camerun) (1964-1969), che prevede forme di cooperazione economica, commerciale e finanziaria, tecnica e culturale. Ne sarà stipulata una seconda per il quinquennio 1971-1975. 1964 La Repubblica Popolare Cinese, ancora retta da Mao Zedong dopo la vittoria comunista nella guerra civile (1949), sviluppa la bomba atomica. Agosto 1964 Con l’Incidente del Golfo del Tonchino, dopo un decennio di assistenza economica e militare al governo del Vietnam del Sud, comincia l'intervento militare diretto degli Stati Uniti nella Guerra del Vietnam (1964-1975). 15-17 ottobre 1964 Roma, Stati Generali del CCE. Lancio del «Fronte democratico europeo» che si impegna a favore dell’elezione diretta del Parlamento europeo. 8 aprile 1965 Firma del trattato di fusione degli esecutivi delle tre Comunità (CECA, CEE e Euratom), che istituisce un unico Consiglio e un’unica Commissione. 29 gennaio 1966 Compromesso di Lussemburgo: dopo la crisi apertasi con la politica della sedia vuota, la Francia torna ad occupare il suo posto al Consiglio. In cambio, il principio del voto a maggioranza è rifiutato a favore del mantenimento del voto all’unanimità ogniqualvolta sia in gioco l’interesse vitale di uno Stato membro. Marzo 1966 La Francia esce dalla NATO, pur restando all’interno del Patto Atlantico. 1967 In seguito ad un colpo di stato in aprile, in Grecia si instaura la Dittatura dei Colonnelli, di stampo fascista. Durerà fino al 1974. Nel giugno, Israele vince la Guerra dei sei giorni contro Giordania, Iraq, Egitto e Siria. È la fine della leadership regionale di Nasser, che morirà nel 1970. 1 luglio 1968 Con l’entrata in vigore dell’Unione doganale nell’ambito della CEE, una tariffa doganale comune sostituisce i dazi doganali nazionali per gli scambi commerciali col resto del mondo. Usa, URSS e Regno Unito firmano il Trattato di non proliferazione nucleare (TNP), cui Francia e Cina aderiranno nel 1992. 20 agosto 1968 L'intervento degli eserciti del Patto di Varsavia mette fine alla fase di liberalizzazione politica avviata in Cecoslovacchia da Alexander Dubček a inizio anno, era la Primavera di Praga. 1969 Il MFE concretizza la sua battaglia per l'elezione diretta del Parlamento Europeo. Viene presentata una proposta di legge di iniziativa popolare (la prima presentata in Italia) per l’elezione diretta dei rappresentanti italiani nel Parlamento Europeo, firmata da circa 65.000 cittadini. Questa iniziativa fu ripresa nel 1973 dalle regioni Piemonte, Umbria e Abruzzo con la presentazione alle Camere di proposte di legge di iniziativa regionale identiche a quella presentata dal MFE al Senato. Dicembre 1969 Grande manifestazione federalista a L’Aja in coincidenza con il Vertice dei Capi di Stato e di Governo della CEE (fu il primo controvertice organizzato dai federalisti). Agosto 1971 Nel quadro del nuovo corso della politica estera statunitense avviato dal presidente Nixon e dal suo Consigliere per la sicurezza nazionale (1969-1975), poi Segretario di Stato (1973-1975) Henry Kissinger, la convertibilità dollaro/oro è abolita. Il sistema monetario internazionale sarà reimpostato in base a cambi fluttuanti nel 1973. 1 gennaio 1973 Entrano a far parte delle Comunità europee la Danimarca, l’Irlanda e il Regno Unito (la Norvegia respinge l’adesione con un referendum dall’esito negativo). Gli Stati membri diventano nove. 17 gennaio 1973 Completamento del ritiro degli Stati Uniti dal Vietnam. La guerra finirà due anni dopo, con la riunificazione del paese ad opera di Ho Chi Minh. Primavera 1973 Ricostituzione del UEF. Settembre 1973 Con un colpo di stato, in Cile il generale Augusto Pinochet rovescia il governo del marxista Salvador Allende e instaura una dittatura. Rimarrà al potere fino al 1990. Ottobre 1973 Per sostenere Egitto e Siria nella Guerra del Kippur o del Ramadan, voluta dal presidente egiziano Anwar al-Sadat per recuperare da Israele i territori perduti nel 1967, i paesi arabi appartenenti all'organizzazione dei paesi produttori di petrolio (OPEC) pongono un embargo sul petrolio. I paesi importatori subiscono un forte «shock»: è la crisi petrolifera del 1973, che è destinata a durare fino al 1975 e che per molti segna la fine del trentennio dorato di sviluppo economico cominciato nel 1945. 25 aprile 1974 Con un colpo di stato incruento promosso da militari progressisti, noto come «Rivoluzione dei garofani», in Portogallo termina il regime autoritario fondato nel 1932 da Antonio de Oliveira Salazaar ed è ripristinata la democrazia. Luglio 1974 Cade la dittatura dei colonnelli in Grecia, malgrado il tentativo dei militari di rimanere al potere abolendo la monarchia a favore della repubblica (1973). Segue le libere elezioni del novembre 1974 un referendum istituzionale, vinto dai repubblicani. Dicembre 1974 Vertice di Parigi che decide l’elezione diretta del Parlamento europeo. Luglio-agosto 1975 Con gli Accordi di Helsinki, atto finale della Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa, sono gettate le basi per la creazione della Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (1995), organo erede della Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa nata nel 1973. Novembre 1975 La morte di Francisco Franco apre la via alle prime libere elezioni in Spagna dall’instaurazione del regime franchista nel 1939, che si terranno nel 1977. Il vertice di Rambouillet sancisce la nascita del G7. 28 febbraio 1975 La CEE e 46 Stati di Africa, Caraibi e Pacifico (paesi ACP) firmano la prima convenzione di Lomé (Togo), prosecuzione di quella di Yaoundé. Ne saranno firmate altre quattro: nel 1980, 1985, 1990, 1995. 1-2 dicembre 1975 Il MFE presenta una petizione popolare al Parlamento Europeo per attribuire a questo un ruolo costituente (firmata da 150.000 cittadini) e organizza una manifestazione a Roma, in occasione del Consiglio europeo. Una delegazione federalista viene ricevuta dal Presidente di turno del Consiglio europeo, Aldo Moro. Il Governo italiano, così incoraggiato, ottiene la decisione da parte del Consiglio europeo di realizzare le elezioni dirette del Parlamento Europeo, anche nel caso di una mancata partecipazione ad esse da parte di Gran Bretagna e Danimarca (le quali successivamente si adegueranno per evitare di rimanere isolate). Marzo 1979 Dopo l'esperienza del Serpente monetario (1972-1974) viene istituito il Sistema monetario europeo (SME) per garantire l'equilibrio dei tassi di cambio delle valute dei Paesi aderenti, quelli della CEE con l’eccezione della Gran Bretagna, entrata nel 1990. 7-10 giugno 1979 Si tengono le prime elezioni a suffragio universale diretto del Parlamento Europeo. 17 luglio 1979 A Strasburgo, in occasione della prima sessione del Pe eletto, si svolge una grande manifestazione federalista per chiedere al Parlamento europeo di impegnarsi a favore di un governo europeo, di una moneta europea, di un forte bilancio comunitario. 1980 Fondazione del Club del Coccodrillo, un intergruppo del Parlamento europeo fondato da Altiero Spinelli per promuovere la riforma in senso federale delle istituzioni europee. 23-24 febbraio 1980 Congresso MFE di Bari: «Unire l'Europa per unire il mondo». Il MFE aderisce allo World Federalist Movement. 1 gennaio 1981 Con l’entrata della Grecia ha luogo il secondo allargamento della CEE dopo quello del 1973. 14 febbraio 1984 il Parlamento europeo approva il Progetto di Trattato che istituisce l'Unione Europea, bozza di riforma costituzionale in senso federalista delle istituzioni europee che sarà successivamente bocciato dal Consiglio Europeo. 14 e 17 giugno 1984 Si tengono le seconde elezioni del Parlamento europeo a suffragio universale diretto. 7 gennaio 1985 Jacques Delors è nominato Presidente della Commissione (1985-1995). 14 giugno 1985 Firma dell’accordo di Schengen per l’eliminazione dei controlli alle frontiere fra gli Stati membri delle Comunità europee. 28-29 giugno 1985 A Milano, in occasione del Consiglio europeo che convoca la Conferenza intergovernativa redattrice dell’Atto unico europeo, il MFE lancia una grande manifestazione a cui partecipano 100000 persone provenienti da tutta Europa. 1 gennaio 1986 Con l’adesione di Portogallo e Spagna alle Comunità europee nasce l’Europa a dodici. 17-28 febbraio 1986 Firma a Lussemburgo e a L’Aia dell’Atto unico europeo – AUE (entrato in vigore il 1 luglio 1987), riforma dei Trattati di Roma deputata al completamento del mercato comune e all’impianto di nuove forme di cooperazione politica e istituzionale. 23 maggio 1986 Muore Altiero Spinelli. 15-18 giugno 1989 Contemporaneamente alle terze elezioni del Parlamento europeo a suffragio universale diretto, si tiene in Italia un referendum consultivo, promosso a seguito della presentazione nel 1988 da parte del MFE di una proposta di legge di iniziativa popolare sottoscritta da circa 120.000 cittadini, in occasione del quale l’88% dei votanti affluiti alle urne si esprime a favore di una Costituzione federale europea e di un ruolo costituente del Parlamento Europeo. 1989-1990 La caduta del muro di Berlino (9 novembre 1989), che annuncia la prossima fine della Guerra Fredda, pone le condizioni per la riunificazione della Germania (3 ottobre 1990). Si susseguono in questi mesi le manifestazioni federaliste in occasione dei Consigli europei presieduti da Giulio Andreotti. 1991-1995 Una serie di conflitti armati, in parte guerra civile e in parte guerre di secessione, determinano la dissoluzione della Jugoslavia, causata soprattutto dal risorgere dei nazionalismi locali in seguito alla morte del padre della patria Josip Tito nel 1980. 26 dicembre 1991 Il Soviet Supremo decreta lo scioglimento formale dell’Unione Sovietica. È la fine della Guerra Fredda. 7 febbraio 1992 Firma a Maastricht del Trattato sull’Unione Europea, che pone le premesse per una politica estera e di sicurezza comune, una maggiore cooperazione nei settori della giustizia e degli affari interni e la creazione di un’unione economica e monetaria comprendente una moneta unica. Dalle Comunità europee nasce l'Unione Europea. 9-12 giugno 1994 Quarta elezione del Parlamento europeo a suffragio universale diretto. 1 gennaio 1995 L’Austria, la Finlandia e la Svezia diventano Stati membri dell’Unione europea (un referendum sul tema, tenutosi in Norvegia, ha dato esito negativo). L’UE conta ormai 15 membri. 23 gennaio 1995 Assume le proprie funzioni la Commissione presieduta da Jacques Santer (1995-1999). 27-28 novembre 1995 La Conferenza di Barcellona avvia il Processo di Barcellona o partenariato euromediterraneo fra l’UE e 12 paesi della sponda meridionale e orientale del Mediterraneo (tutti tranne la Libia). 29 marzo e 22 giugno 1996 Manifestazioni federaliste a Torino e a Firenze in occasione delle riunioni del Consiglio europeo. 1997 Il MFE inizia la campagna per la Costituente europea. 2 ottobre 1997 Firma del Trattato di Amsterdam (entrerà in vigore il 1 maggio 1989), che consolida e approfondisce i precedenti trattati in vista dell’allargamento a est dell’Unione Europea. 10 gennaio 1999 L’euro diventa la moneta ufficiale di 11 Stati membri e viene introdotto sui mercati finanziari in sostituzione delle loro monete per le operazioni non effettuate in denaro contante. La Banca centrale europea (BCE) è oramai responsabile della politica monetaria dell’Unione. 10-13 giugno 1999 Quinta elezione del Parlamento europeo a suffragio universale diretto. 15 settembre 1999 Assume le funzioni la Commissione presieduta da Romano Prodi (19992004). 23-24 marzo 2000 Il Consiglio europeo di Lisbona elabora una nuova strategia dell’Unione per promuovere l’occupazione, modernizzare l’economia e rafforzare la coesione sociale in un’Europa fondata sulla conoscenza. 7-8 dicembre 2000 A Nizza il Consiglio europeo concorda sul testo di un nuovo trattato che riforma il sistema decisionale dell’UE nella prospettiva dell’allargamento. I presidenti del Parlamento europeo, del Consiglio europeo e della Commissione proclamano la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Grande manifestazione delle forze federaliste per richiedere a gran voce una Costituente europea. 11 settembre 2001 Attacco alle Torri Gemelle. La war on terror proclamata dal presidente G. W. Bush darà adito alle guerre in Afghanistan (2001-in corso) e in Iraq (2003-2011). 26 febbraio 2001 Firma del Trattato di Nizza (entrato in vigore il 3 febbraio 2003), una riforma dei Trattati di Roma e di Maastricht volta a preparare l’Unione all’entrata di nuovi membri. 14-15 dicembre 2001 Al Consiglio europeo di Laeken viene convocata una convenzione, presieduta da Valéry Giscard d’Estaing, per elaborare una Costituzione europea. 1 gennaio 2002 Immissione in circolazione dei biglietti e delle monete in euro nei 12 paesi dell’Eurozona. 10 luglio 2003 La Convenzione Europea sul futuro dell’Europa convocata a Laeken si conclude con la presentazione di un progetto di Trattato che adotta una Costituzione per l’Europa. 1 maggio 2004 Quinto allargamento: Cipro, l’Estonia, la Lettonia, la Lituania, Malta, la Polonia, la Repubblica Ceca, la Slovacchia, la Slovenia e l’Ungheria entrano a far parte dell’Unione Europea. 10 e 13 giugno 2004 Sesta elezione del Parlamento europeo a suffragio universale diretto. 29 ottobre 2004 I 25 capi di Stato o di governo dei Paesi dell’Unione firmano a Roma la Costituzione Europea. 22 novembre 2004 Assume le funzioni la Commissione presieduta da José Manuel Barroso (2004-2014). 29 maggio e 1 giugno 2005 La costituzione viene respinta tramite referendum prima in Francia e poi nei Paesi Bassi. 1 gennaio 2007 Sesto allargamento dell’Unione con l’adesione di Bulgaria e Romania. La Slovenia adotta l’euro. 13 dicembre 2007 Firma del Trattato di Lisbona, elaborato dopo il respingimento della Costituzione europea. Gennaio 2008 Cipro e Malta adottano l’euro. 14 marzo 2008 Fondazione dell’Unione per il Mediterraneo, comprensiva dei 28 paesi membri dell’Unione e dei Paesi del partenariato euromediterraneo, eccezion fatta per Turchia (candidato all’UE) e della Libia. 2008- ad oggi il MFE inizia la campagna, tutt’ora in corso, «L’Unione Europea di fronte all’alternativa: federazione europea o disgregazione». 1 gennaio 2009 La Slovacchia adotta l’euro. 4-7 giugno 2009 Settima elezione del Parlamento europeo a suffragio universale diretto. 10 dicembre 2009 Herman Van Rompuy diviene Presidente del Consiglio europeo. Catherine Ashton è nominata Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza. 9 febbraio 2010 il Parlamento europeo approva la nuova Commissione europea di José Manuel Barroso, al suo secondo mandato come presidente. Arriva in Europa il contraccolpo della crisi finanziaria dei mutui subprime scoppiata negli USA. Fine 2010 - 2011 Scoppio delle rivolte arabe, meglio note come primavera araba, che mettono in crisi l’ordine geopolitico del Nord Africa e del Medio Oriente. In particolare, crolla il regime del colonnello Gheddafi in Libia, dilaniata da due guerre civili (2011-2014 e 2014-in corso) malgrado l’intervento delle Nazioni Unite e quello militare della NATO, fortemente voluti dalla Francia di Nicolas Sarkozy. All’inizio del 2011 comincia anche la crisi del governo di Baššār al-Asad in Siria, che sfocerà in una guerra civile. Questi eventi sono all’origine della crisi migratoria che colpirà l’Europa con crescente violenza negli anni 2011-2016, e in particolare nel 2015. 1 gennaio 2011 L’Estonia adotta l’euro. 23 e 25 marzo 2011 Viene istituito il Meccanismo europeo di stabilità, o Fondo salvaStati (dotato di un capitale di 700 miliardi di euro). Si tratta di una delle numerose iniziative destinate ad aiutare l’Europa a superare la crisi economica e finanziaria. 2 marzo 2012 Il Trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nell’Unione economica e monetaria, meglio noto come Patto di bilancio europeo o fiscal compact è firmato da 25 paesi dell’UE (non aderiscono Regno Unito e Repubblica Ceca). 19 giugno 2013 Entra in vigore il Regolamento di Dublino III, valido per tutti i membri (meno la Danimarca) della Convenzione sulla determinazione dello stato competente per l’esame di una domanda di asilo presentata in uno degli stati membri delle Comunità Europee (firmata nel 1990), meglio nota come Convenzione di Dublino. Nel corso della crisi migratoria del 2015, la Germania sospenderà parzialmente il regolamento, di cui si comincerà a discutere la riforma, ma alcuni Paesi membri (Repubblica Ceca, Ungheria, Slovacchia, Polonia) vi si oppongono per evitare che siano istituite quote obbligatorie e permanenti di richiedenti asilo per tutti i Paesi membri. 1 luglio 2013 La Croazia aderisce all’Unione europea: è il settimo allargamento. 1 gennaio 2014 La Lettonia adotta l’euro. 6 aprile 2014 La crisi politica in Ucraina, aperta dalle manifestazioni di Euromaidan (novembre 2013) determinate dalla sospensione dell’accordo di associazione con l’Unione Europea, degenera in guerra civile, con la secessione di alcune regioni orientali. 22-25 maggio 2014 Ottava elezione a suffragio universale diretto del Parlamento europeo. È la prima che elegga direttamente, attraverso il processo degli Spitzenkandidaten, il presidente della Commissione europea, in questo caso Jean-Claude Juncker. 1 gennaio 2015 La Lituania entra nell’area euro. 10 e 24 maggio, 25 ottobre 2015 Le elezioni presidenziali e parlamentari in Polonia portano al potere il partito nazionalista ed euroscettico Diritto e Giustizia (PiS). 23 giugno 2016 Il referendum, concesso dal premier conservatore David Cameron dopo aver ottenuto dalla Commissione un accordo che esclude la partecipazione del Regno Unito ad una ever closer union, sulla permanenza del Paese nell’Unione Europea, ha per esito la vittoria del Brexit. Un ringraziamento speciale a tutti i militanti che mi hanno assecondato nella costituzione di questo “zibaldone” federalista o hanno fornito ottimi testi di riferimento, in particolare: Gino Majocchi, Sergio Pistone, Emanuele Giusti, Giorgio Anselmi, Claudia Muttin, Giovanni Vigo, Elias Carlo Salvato, Roberto Castaldi, Francesco Pigozzo, Stefano Castagnoli, Emanuele Panicucci, Camilla Brizzi. Giulio Saputo Bibliografia essenziale Sulla storia del Movimento Federalista Europeo: A. LANDUYT, D. PREDA, I movimenti per l’unità europea 1970-1986, Il Mulino, 2 voll., 2000. L. LEVI, S. PISTONE, Trent’anni di vita del Movimento Federalista Europeo, Franco Angeli, 1973. L. V. MAJOCCHI, La difficile costruzione dell’unità europea, Jaca Book, 1995. S. PISTONE, I movimenti per l’unità europea 1945-1954, Jaca Book, 1992. S. PISTONE, I movimenti per l’unità europea 1954-1969, Università di Pavia, 1996. S. PISTONE, L’Unione dei Federalisti Europei, Guida Editore, 2008. Sul Federalismo europeo: M. BALLERIN, Gli Stati Uniti d'Europa spiegati a tutti. Guida per i perplessi, Fazi, 2014. L. LEVI, Il pensiero federalista, Laterza, 2002. L. LEVI, G. MONTANI, F. ROSSOLILLO, Tre introduzione al federalismo, Guida, 2005. C. MALANDRINO, Federalismo. Storia, idee, modelli, Carocci, 1998. Alcuni classici fondamentali: L. BOLIS, Il mio granello di sabbia, Einaudi, 1995. A. HAMILTON, J. JAY, J. MADISON, Il Federalista, Il Mulino, 1997. I. KANT, Per la pace perpetua, http://goo.gl/FSOIg0. A. SPINELLI, E. ROSSI, Il manifesto di Ventotene, http://goo.gl/TMMDwb. Le categorie interpretative: M. ALBERTINI, Il federalismo, Il Mulino, 1993. M. ALBERTINI, Nazionalismo e federalismo, Il Mulino, 1999. F. CHABOD, Storia dell’idea d’Europa, a cura di Armando Saitta ed Ernesto Sestan, Laterza, 2010. F. CHABOD, L’idea di nazione, a cura di Armando Saitta ed Ernesto Sestan, Laterza, 2015. L. 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